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Non vedo le foto
Stefano
Roma
quote:
Dove si acquista ? resisterebbe in toscana?cecconi pietro
Toscana dove? Comunque, credo che da me e te non sopravviva nemmeno in punti riparati, non so se qualcuno cmq ha provato a testarla
Stefano
Roma
E’ indicata come palma ben resistente al gelo (minima -6°C)
Stefano
Roma
Scusate se ritiro su questo 3d, ma per i meteofili e nevofili del Centro Italia, è stato un periodo bellissimo, eravamo tutti contenti e stupiti di quel che vedevamo.
L’evento che ha avuto la Capitale è paragonabile solo a quelli del 1985 e 1986.
In Romagna e Marche, è stato stracciato il 1956 come quantità di neve (Urbino 3,75 m l’osservatorio ha misurato ufficialmente), anche in Abruzzo (1 m in 24 ore nell’Aquilano)e in Ciociaria l’evento è stato storico.
Come temperature sono state un poco più alte rispetto al 1985, ma l’aggettivo storico ci sta tutto, anche se, a differenza di allora, al nord Italia non si è avuta la sciroccata post-ondata gelida e non c’è stata la grande neve, ma le temperature sono state molto basse, sotto i -20°C specie in piemonte, e non accade spesso.
Ho fatto un po’ di foto qui anche alle palme sotto la neve (durata, in alcuni punti, anche 2 settimane)
Stefano
Roma
Com’è finita poi?
Questo albero ha quindi qualche possibilità di essere coltivato anche nelle nostre zone a inverno molto mite?
Stefano
Roma
Interessante questo lungo elenco.
Cercavo qualcosa sulla Spathodea campanulata, deduco che da noi non può vivere all’aperto da nessuna parte (del resto è originario dell’Africa centrale)
Stefano
Roma
Faccio qualche aggiunta alla lista
Ampia diffusione (anche in alcune zone del nord Italia):
Cesalpinia giliesii
Cesalpinia sepiaria
Passfilora caerulea
Erithryna crista-galli (non fiorisce in zone molto fredde)
Jubaea chilensis
Diffusione nella zona mediterranea (centrosud, tranne le zone più interne):
Chorisia speciosa
Jacaranda mimosifolia
Calliandra tweedy
Calliandra portoricans
Avocado
Casimiroa edulis
Guava
Brugmansia
Bouganvillea glabra
Tabebuia crisantha
Diffusione solo in aree ristrette a inverni miti (coste delle Isole, estremo Ponente ligure):
Petrea volubilis
Cordia Sebestena
Litchi
Delonix regia
Plumeria rubra
Cesalpinia pulcherrima
Euphorbia pulcherrima
Quisqualis indica
Non possono vivere da noi:
Theobroma cacao
Adansonia digitata
Cocos nucifera
Carica papaia (dubbia, in quanto sembra possa vivere nella Sicilia sudorientale e nelle Isole Pelagie)
Che ne pensate? Potete aggiungere altre specie che ora non mi vengono in mente
Stefano
Roma
Di questa bellissima pianta ce n’è un esemplare monumentale nell’orto botanico a Roma, presente credo da molti decenni.
Ha retto benissimo, ovviamente, il gelo e la neve del 2012.
Del resto, è originaria dei bacini del Rio de la Plata d del Rio Paranà, dove può andare sottozero e, come nel luglio del 2007, può anche nevicare.
Peccato anzi invece che, la vedo assai poco qui, mentre potrebbe essere piantata molto di più, anche lungo i viali
Stefano
Roma
Non sempre mi sono sopravvissute, il clima non mi permette di lasciarle fuori.
Solo in 2 occasioni però, nel 1998 e nel 2011, con le temperature abbastanz amiti fino a novembre, mi riuscì a vedere qualche foglia rossa, che eprò non andò a termine eprchè poi la dovetti portare in casa.
Serve una stanza dove non si accenda mai la luce, come è ben noto.
Alle superiori ho fatto agraria, ed avevamo a scuola una grossa serra dove mettevamo le stelle.
Nessuna forzatura come erroneamente è stato scritto, stavano semplicemente esposte alla luce naturale, iniziavano a vedersi le prime sfumature rosse gli ultimi giorni di ottobre, nel giro di 4-5 settimane diveniva tutto rosso
Stefano
Roma
quote:
E io sto provando nella serra calda, il primo anno, spero che raggiunga viva e vegeta la primavera, vi farò sapere!
Dovrebbe, so che fino a 0°C per brevi epriodi può resistere
Stefano
Roma
quote:
Adesso sto provando il Bombax ceiba, vedremo…Salento centro orientale
(Prov.Lecce) Zona USDA 9b
Da quanto tempo? Non conoscevo questo albero
Stefano
Roma
Riguardo alla Ceiba pentandra (ho letto che anche la Chorisia da alcuni botanici è stata inclusa nel genere Ceiba), credo che nemmeno in Sicilia sia possibile coltivarla all’aperto, giusto?
Stefano
Roma
Ce ne sono 3 esemplari all’orto botanico, sono sopravvissute anche al gelo e alla neve del 2012.
IN questi giorni più volte ho notato non lontano dal mio quartiere dal treno urbano, una casa con un albero fiorito, ho pensato spesso alla Chorisia (il fiore e la foglia mi pareva il suo da lontano).
Diciamo che questo post mi da l’ulteriore conferma
Stefano
Roma
Bellissima pianta.
La conosco dal vivo perchè all’orto botanico ce n’è un bellissimo esemplare nella serra monumentale, si arrampica lungo una parete della serra (accanto, c’è anche una Quisqualis indica)
Stefano
Roma
E nessuno ha pensato di mettere su una coltivazione di caffè in queste zone?
Economicamente non converrebbe?
Stefano
Roma
Strano che nessuno però la coltivi su larga scala, vista la notevole rusticità che ha
Stefano
Roma
Da noi quindi, da quel che dite, si conferma “difficoltosa” anche nelle Isole, l’opposto della sua congenere rustica giliesii
Stefano
Roma
Possiamo asserire che l’esito se può sopravvivere da noi o meno è negativo insomma
Stefano
Roma
Anche se non ho trovato molte discussioni sulla Cesalpinia pulcherrima, ecco perchè chiedevo.
Sulla Cassia (Senna) saeri chiedevo infatti se qualcuno la conoscesse, eprchè si potrebbe provare a coltivarla pure qui
Stefano
Roma
Ho sentito anche io che dove ci sono molti uccelli il coleottero è meno presente.
Un a cura efficace e provata comunque ancora non c’è
Stefano
Roma
Anche la coffea quindi può reggere anche da noi in piena terra nelle zone a inverno molto mite?
Stefano
Roma
Non diventa un colosso però?
Stefano
Roma
non è che sono poco graditi, non sono molto conosciuti.
L’ananas per esempio è abbastanza popolare
Stefano
Roma
Se si è rivelata così rustica, chissà perchè è ancora poco nota agli appassionati di giardinaggio, richiederebbe meno cure di una plumeria, e potrebbe essere coltivata all’aperto sia sulle zone centrali tirrencihe che su quelle adriatiche, oltre in tutto il sud (tranne le zone montane interne) e nelle Isole
Stefano
Roma
Però perchè costano così tanto?
Il mango in Sicilia è coltivato senza protezioni (si potrebbe fare lo stesso con la guava e anche l’avocado in tutto il centrosud), quindi non ci sono spese dovute alla serra.
Costa di più la manodopera rispetto ai paesi tropicali?
L’ananas e la papaya non le ho calcolate, da noi potresti produrla solo in serra
Stefano
Roma
Pensa se erano ottimali 🙂 .
Dopo quanti anni ti ha fiorito? 5-6?
Stefano
Roma
Penso che ci vorrebbe un po’ di marketing su queste coltivazioni, così aumentano i coltivatori e i consumatori anche, come è stato con un frutto, introdotto negli anni 60, ora è coltivato in tutte le regioni d’Italia, e ne siamo tra i primi produttori mondiali (a fine anni 90 eravamo primi), parlo del kiwi.
Se i consumatori sapessero che si vende mango o guava italiani, li comprerebbero e ci sarebbero più coltivatori
Stefano
Roma
Rispetto ad altre specie, come la tabebuia spectabilis e la rosea, tende ad essere di dimensioni più contenute, è vero?
Quanto è grande la tua adesso?
Stefano
Roma
Non avrei però un posto dove metterla però 😡 .
Il balcone a sudovest è troppo piccolo, su quello esposto a nord avrebbe poco sole.
Strano che all’orto botanico non sia stata ancora testata
Stefano
Roma
Pensavo che si trovasse sul web, aspetta prendo il libro delle tropicali e ti do il nome esatto: ecco, Calotropis procera.
Controlla.
Mi viene quella perchè questa è presente lungo i litorlai e le spiagge di molti paesi tropicali.
Oppure, prova con Coccoloba uvifera, che è presente negli stessi ambienti
Stefano
Roma