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Alcuni antichi testi narrano che intorno al 590 a.C. prosperavano già i giardini pensili (Babilonia), molti architetti fanno passare per nuovo forme e idee preesistenti.
Però ben vengano situazioni simili in città.
Grazie Federico, i semi sono arrivati 🙂 . Ti ho mandato anche una mail.
Ciao
Stefano
Scritto Da – Stefano Barone on 16 Agosto 2013 23:08:47
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stanno bene in gruppo, secondo me
Federico
Giustissimo, un esemplare isolato farebbe un po’ UGLY come direbbero gli inglesi anche onomatopeicamente parlando. Porterebbe la mia mente a una visione che farebbe raccapricciare Oscar Wilde, ovvero a tristissimi vasetti traballanti di finta porcellana con una sola Chamaedorea elegans (per altro sofferente) che ho visto in casa di certe anziane signore… 🙂 Oggi sono insopportabile 😀
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gli sono morte tutte le Washingtonia, (filifere)inspiegabilmente le trithrinax campestris, tutte le canariensis e sen non sbaglio pure le butie……Scritto Da – ice on 23 Maggio 2013 13:30:46
E quali specie sono invece sopravvissute?
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E’ Opuntia Engelmannii, ce l’ho pure io sul lago di Garda, a Desenzano. In inverno non vede mai il sole nella posizione in cui l’ho messa, e non soffre minimamente i ristagni di acqua.Sulle rupi dei laghi lombardi si è naturalizzata, in particolare sui pendii della rocca di Manerba, nel basso Garda
Scritto Da – Luca Garda on 16 Maggio 2013 10:01:19
Scritto Da – Luca Garda on 16 Maggio 2013 10:01:49
Peccato che le tue foto non si vedono. Quanto era più grande l’esemplare più grande che hai visto in Italia?
Quello di casa mia…che non riesco a caricare! Come si fa a inserire le foto?
Puoi caricarle su ImageShack o su altri siti simili, successivamente clicchi sul tasto del forum “Inserisci immagine” trascrivendo il link delle foto che vuoi pubblicare qui, oppure basta che citi l’indirizzo internet delle tue foto
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E’ Opuntia Engelmannii, ce l’ho pure io sul lago di Garda, a Desenzano. In inverno non vede mai il sole nella posizione in cui l’ho messa, e non soffre minimamente i ristagni di acqua.Sulle rupi dei laghi lombardi si è naturalizzata, in particolare sui pendii della rocca di Manerba, nel basso Garda
Scritto Da – Luca Garda on 16 Maggio 2013 10:01:19
Scritto Da – Luca Garda on 16 Maggio 2013 10:01:49
Peccato che le tue foto non si vedono. Quanto era più grande l’esemplare più grande che hai visto in Italia?
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Enghelmanni.feruglio alberto
Mi sa che hai proprio ragione, grazie. Confermate tutti?
Ah ah ah, Federico, abbiamo lo stesso muretto?!? Anche se non si vede dalla foto l’Opuntia è in piena terra a fianco di un T. fortunei. Durante la sua messa a dimora ho miscelato il terreno con un 50% di perlite per favorire il dranaggio. In montagna invece è sempre stata su un pendio roccioso e quindi anche lì perfettamente drenata.
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la coco nucifera e quella che e, non puo essere sostituita con nessun altra palma come bellezza e grazia. Lo stesso vale a la palma da dattero le due piu belle palme del mondo
E’ pur sempre una tua opinione 🙂 La bellezza è soggettiva, si tratta di due specie stupende, ma ve ne sono altre di ugualmente meravigliose, meno “commerciali” e poco conosciute.
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Foto del tronco dal lato sud ovest[
Bella! Dalla foto sembra che stai costruendo una protezione con lati in ferro, giusto? Quindi quest’anno hai deciso di proteggerla?
Sono riuscito a procurarmi capsule e semi di Proboscidea louisianica, questa sì che è un vero Alien, l’anno prossimo farà compagnia alle piante dell’orto dato che è una proto-carnivora ed aiuta a limitare gli insetti nocivi…
Scritto Da – Stefano Barone on 11 Novembre 2012 22:49:10
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Stefano belle anche le tue agavi, la montana peró é poco resistente al freddo a me sono morte quasi tutte quelle che avevo nell’inverno 2009-10. Con -7 -8
Ne salvai 2 che erano in zona frost free. Una di queste dopo essersi sdoppiata é defunta in estate me ne rimane una, la più piccola ma ha avuto qualche problema di marciume alla foglie esterne.
Un piantoFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
La montana la danno molto più resistente al freddo, ovviamente in clima secco. Cosa intendi nel tuo caso per zona frost free? Le avevi mai coperte con una protezione? (molti americani degli Stati con inverni più rigidi coprono le agavi perfino con un vaso rovesciato nei giorni più critici). La mia montana starà a ridosso della casa, in zona protetta da vento, pioggia e neve a causa del tetto spiovente, inoltre beneficierà del calore prodotto dal salone dedicato alla vasca marina da 20mila litri (28°C), che si irradia anche nel terreno perchè il primo piano è seminterrato, calore di cui godono anche a tutte le palme e banani in zona Sud.
Scritto Da – Stefano Barone on 07 Novembre 2012 00:08:02
Belle Federico.
Le seguenti andranno ad aggiungersi dalla prossima primavera alla collezione di quelle già presenti in piena terra, chissà mai che viste le dimensioni le ovatifolia più grandi nei prossimi anni fioriscano… Includo anche foto con Agave montana, Agave americana var. mediopicta alba ed Agave salmiana ferox sempre da interrare il prossimo Aprile
Scritto Da – Stefano Barone on 06 Novembre 2012 21:14:24
Belissimo. Nessuno si azzarda a specificare la specie esatta?
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è un agave a crescita velocequesta è quella che ho in terra, durante la nevicata di febbraio era sotto 50 cm di neve
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
La prima è stupenda. Se hai altre foto che la ritraggono per intero e mostrano le dimensioni sono ben accette 🙂
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Cosa pensate e pratico cercare di fare limpossibile di andare contro natura e forzare le piante tropicali a crescere allaperto a piena terra in zone troppo fredde dinverno?
E bello vedere queste piante a zone molto fuori zona ma di che beneficio e se morranno precocemente? si la piante e bella pero soffrira la morte precoce al primo gelo.
Cercare di far fruttificare un banano a lazio meridionale, Puglia lucania Campania fa piu senso di far sopravivvere un macadamia, mango o avocado a Lombardia Abruzzo Piemonte Toscana emiglia romagna, marche ecc che non fara mai frutto. e vero che ci sono microclimi pero quelli non proteggono le piante delicate da quel freddo di linverni rigidi dal passato e futuri.
E solo un osservazione mia pratica non intendo offendere nessuno o denigrare i vostri sforzi. io la vedo in questo modo perche fare la piante soffririe inutilmente. Qui io ho lho fatto tante volte pensando di fare il modo che sopravivono proteggendoli pero il freddo polare viene e rovina tutto gli sforzi.
cose ne pensate.
non parlo di piante di casa o serre solariScritto Da – Esotico123 il 19 Ottobre 2012alle ore 19:59:38
Scritto Da – Esotico123 il 19 Ottobre 2012alle ore 20:08:18
Scritto Da – Esotico123 il 19 Ottobre 2012alle ore 21:30:33
Andare “contro natura” è anche difendersi da una malattia “naturale” con i medicinali (magari la natura vorrebbe far sopravvivere un virus al posto nostro…) oppure difendere una nostra pianta attaccata dai parassiti (che secondo il “loro” punto di vista, devono pur sopravvivere), quante cose facciamo “contro natura” giusto per citare due esempi fra migliaia e migliaia…
Scritto Da – Stefano Barone on 20 Ottobre 2012 17:02:49
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Buongiorno a tutti, ho 3 musa basjoo acquistati come “freddi banani” nel 2009, il primo anno hanno raggiunto subito un paio di metri, e da li ogni inverno perdono completmente la parte aerea per ripartire da zero, cosi che non superano mai l’altezza di un paio di metri..ora hanno ormai buttato fuori circa 30 getti tutt’intorno, tutti alti dai 30 ai 60 cm. Vorrei eliminarne un pò perchè stanno tutti in meno di 2mq, ma sopratutto per dare piu forza agli altri e farli crescere piu velocemente. Se li elimino tagliandoli ottengo il risultato desiderato ovvero una crescita piu rapida, o al contrario rallento la crescita? Grazie
E’ difficile dare una risposta, quest’anno ho fatto la stessa cosa per contenere la pianta e così ho colonizzato un’altra zona del giardino con i banani. A rigor di logica la pianta concentrerà le proprie energie sui getti rimasti e quindi dovrebbe crescere più velocemente.
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io ho una tritrinax campestris grande la metA della tua brahea e non ha riportato nessu danno, era completamente ricoperta dalla neve che la ha isolata dal grande gelo ,forse x la tua pianticella é capitata la stessa cosa (non funzionano gli accenti chiedo scusa)
ciao carlo
Ho due T. campestris, una alta 30 cm e l’altra dieci com, entrambe nessun dato ma si tratta di specie ben più resistente di B. armata. A mio avviso la neve non ha importanza in questo caso, avevo una sonda dentro una capanna in tnt coperta di neve e segnava proprio – 15°C. Di sicuro la palma è stata protetta dal vento.
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che bella notizia!! non penso sia l’unica Brahea che possiedi…le altre come si sono comportate? credo comunque questa sia un caso singolare per resistere a temperature così basseMoris
Di Brahea armata ne ho sei in piena terra, tutte ok. Però le altre sono grandicelle, una ha 40 cm di tronco. Nella fattispecie la piccolina è protetta da una siepe, ma per questo motivo riceve anche meno sole invernale.
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La sperimenti in piena terra o in vaso?Campagna tra Forlì e Cervia
Ce l’ho già in piena terra dallo scorso anno, ma vorrei altri esemplari
Scritto Da – Stefano Barone on 06 Aprile 2012 08:51:46
trovati su ebay
Nonostante le visualizzazioni del messaggio siano al momento più di 50, non rispondete perchè l’identificazione è difficile anche per i più esperti?
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La sperimenti in piena terra o in vaso?Campagna tra Forlì e Cervia
Ce l’ho già in piena terra dallo scorso anno, ma vorrei altri esemplari
Scritto Da – Stefano Barone on 06 Aprile 2012 08:51:46
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mi sento di aggiungere a jubea e armata anche tritrinax campestris, sabal minor rapidodophillum istrix , tutto sommato viste assieme e di buone dimensioni compongono un colpo d’occhio di bellissimo effetto, e forse qualcuna la sto dimenticando o sottovalutando
ciao carlo
Infatti, anche quelle non hanno subito danni da me ma solo T. campestris è già sveglia da due settimane
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dalle vostre segnalazioni, le mie palme sono comunque più lente delle vostre, sicuramente la temperatura inferiore di qualche grado rispetto alle vostre, e lo stress accumulato superiore dovuto all’inverno più rigido rendono più critica e più difficile la sopravvivenza a nord di milano…..pazienza oramai sono anni che son rassegnato 😀
In ogni caso almeno sappiamo che se dovesse arrivare un inverno come il tuo ci sarebbero sempre speranze per Jubaea e Brahea armata, le palme che ho deciso di piantumare in piena terra con più frequenza. Se hai tempo e voglia mi piacerebbe vedere una documentazione fotografica di come queste due specie si riprenderanno via via nei prossimi mesi, sempre se ti va.
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si, per fortuna hanno iniziato a muoversi le gemme apicali delle armate, pensate che la trachy ha gia emesso due foglie completamente gialle che ho già tagliato, ferme per ora le jubaee e cerifere.che inverno!!! per fortuna è arrivata un ondata di caldo anomalo che ha solo fatto bene alle palme, purtroppo però ora siamo tornati alla norma climatica e tutto si è fermato………….
Invece al momento le palme più veloci del mio giardino sono le Butia odorata con 15 cm di crescita, a seguire le Jubaea con 8 cm. In effetti le Butia odorata più grandi sono le palme che mi producono più foglie anche d’estate.
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ti mando una mailMoris
Mille grazie Moris!
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20 giorni di gelo, varie volta -15, poi la norma -12 -10 con massime vicino allo zero.
palme completamente libere
Le Brahea armata danno segni di ricrescita?
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Salve a tutti, non so voi, ma durante i giorni di gelo e neve(abito a rimini), essendo costretto a stare a letto con la febbre a 40 e mezzo, non sono riuscicto a riparare le mie piantine di aloe ed agave all’interno, lasciandole purtroppo in serra fredda…risultato? sono morte 2 aloe saponarie, oltre a 2 agavi mediopicta alba, crassule di vario genere…altre agavi piu resistenti danneggiate..insomma mi piange il cuore, non voglio continuare..volevo sapere se qualcuno aveva qualche pollone in piu da regalare di saponaria(che mi piace tantissimo) oppure di agave ferox, molto piu resistente al freddo e da sempre , mio pallino perchè innamorato della sua maestosità, o anche altri polloni per rimpiazzare le perdite…grazie in anticipo, Sergio.
Ciao Sergio, ma che temperatura avevi in serra per aver perso le mediopicta alba? Le danno piuttosto resistenti
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Mi piacciono soprattutto la t. Campestris, la c.h. Cerifera e la b. Clara, sabal non ne hai?
Ps
Certo coprire e scoprire 100 palme è un bel lavoro!Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
Ciao Federico, si ho diversi Sabal, ma sono tutti piccoli ad accezione di un Sabal sp. (minor?) che ho già postato lo scorso anno in questo forum e che ha le foglie molto grandi e coriacee. Sì, coprire e scoprire tutte le palme è un gran lavoro, ma sono un tipo abbastanza attivo (palestra, yoga, bici, nuoto) e insieme alla cura delle bestiacce questa attività fa parte della mia vita movimentata, certo che è un pò noioso creare un campo di indiani nel giardino. In ogni caso le specie più resistenti non verranno più coperte non appena cresceranno ancora un pò.
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Complimenti hanno proprio superato bene il freddo. Una domanda: la cerifera é forse in una zona piú riparata rispetto alle chamaerops comuni?Ciao
Enrico
Ciao Enrico, la cerifera nella foto è in zona super-riparata accanto ad un muro a Sud, tuttavia ne ho almeno altre cinque in piena terra in mezzo al giardino e di diverse provenienze, che sono state protette con capanna in tnt e non hanno nemmeno un briciolo di bruciatura. Confermo la straordinaria resistenza delle cerifera rispetto alla più delicata forma comune.