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Ravanea rivularis al “Parco delle Kentie” di Riposto, Sicilia:
fonte: https://www.monumentaltrees.com/es/ita/sicilia/catania/18401_parcodellekenzie/34489/
Bei esemplari Pino, complimenti.
Il fatto che ci sia il primo “cenno” di tronco è un buon segno.
Hai detto che le hai in giardino da 7 anni. Che altezza/età(?) avevano più o meno quando le hai piantate in piena terra all’aperto?
Buonasera, ho avuto esperienza letale da freddo con A. Alexander in piena terra, esposta a sud e riparata dal vento. Le attuali sono riparate dalla pioggia diretta, solo da metà marzo le tengo a cielo aperto. Avveo letto che la Cunninghamiana in alcune parti del Mondo affondano quasi le radici nell’acqua alle sponde dei fiumi. Gentilissimo comunque, sperando in altri riscontri.
Ciao.
Si anch’io da letteratura avevo letto che le Archontophoenix sorgono vicino e “sui” corsi d’acqua e pertanto annaffiavo abbondantemente. Non lo so, ho provato a darti/darmi una risposta, avendo avuto un problema simile qualche anno fa con una Alexandre giovane che avevo acquistato in un vivaio.
Posso chiederti di dove sei?
P.S.
Grazie per il gentilissimo. 🙂
Anch’io auspico che il forum rimanga ancora a lungo e sarò ben lieto di fare la mia parte, arricchendo con report e foto questo importante luogo virtuale di condivisione. 🙂
Buonasera. Possiedo due Archontophoenix Cunninghamiana ( acquistate 35 euro dal vivaio poiché malandate) da 2 anni in vasi grandi, posizionate d’inverno sotto banchina e riparate lo scorso anno con tnt 80 gr tra gennaio e febbraio 2021; a marzo tolgo il telo e le trovo intatte. Quest’anno ho voluto provare senza telo, ma il risultato non è stato positivo (forse per la più piccola), con temperatura minima sporadica tra – 1/- 3 e min variabile tra i 3° e 9° tra gen/feb. Dal 23 dicembre 2021 al 15 gennaio 22 si presentavano rigogliose, poi ritrovate con foglie bruciate. La cosa strana è che una delle due, la più grande, non ha le foglie bruciate. Ora mi chiedo: 1) se la palma più piccola è stata più sensibile rispetto all’altra, 2) posizione meno riparata rispetto all’altra perché ad angolo con i venti da nord e possibile nevischio che ha raggiunto le foglie della pianta più bassa. Dalle foto e link forse potete aiutarmi a capire meglio. Cosa mi consigliate di fare per il prossimo anno? La logica di tenerle in vaso è stata quella di farle adattare da piccole al clima ed esporle gradualmente senza più ripararle ( non so se riuscirà la cosa visto l’esito). Grazie, Salvatore
https://drive.google.com/file/d/18SjIQBSMh7wm2moDYnqX0RUF7oMO9uiA/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/18Vk0KlQuxi-Y8320H2fCbWom9vsO56Hf/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/18X7LnRMKJzNYFY67Yyq5jk7gcgBaSDo0/view?usp=sharing https://drive.google.com/file/d/18geMOf7KI9JlegOcgmvWDXb_itkgEf1O/view?usp=sharing
Ciao Turuzzu e benvenuto nel forum.
Provo a risponderti io, però ammetto che non ho esperienza diretta con le Cunnighammiana se non per dei semi mai nati.
Posso tuttavia parlarti dell’esperienza avuta con la Alexander, in vaso, che mi è morta qualche anno fa mostrando gli stessi “sintomi” della tua. Era in pieno sole dall’inverno e arrivata l’estate non so come mi è morta.
Penso che il problema del freddo sia lo scarso drenaggio che causa malattie fungine nell’apparato radicale. Le Archontophoenix a mio avviso soffrono questo fattore, in vaso, credo. Potresti provare a piantarne una in piena terra e vedere l’andamento.
Grazie per il suo gentile commento e per il consiglio. Il giardino si trova nelle vicinanze dell’aeroporto di Birgi, a 2 km in linea d’aria dal mare. La zona a mio avviso si presta molto alla coltivazione di specie tropicali, a patto però di trovare dei punti non troppo esposti ai venti, soprattutto quelli invernali, essendo qui infatti un’area particolarmente ventosa tutto l’anno. In giardino ho anche altre specie, come Roystonea regia, Bismarckia nobilis, diverse archontophoenix ed altre specie molto più comuni, per quanto riguarda le palme. Nel complesso sono tutti esemplari abbastanza giovani ma che comunque sembrano essersi discretamente adattati. L’ultima arrivata è una Hyophorbe verschaffeltii ma è al suo primo inverno, per cui la sua resistenza è ancora da valutare. Cambiando genere ho un esemplare di papaya ormai alto 4 metri e da un paio di anni sto provando anche con una Delonix regia. Sicuramente in futuro creerò delle discussioni ad hoc per ciascuna di queste specie. Saluti, Giuseppe Zona 9b (USDA) Sicilia costiera occidentale
Sono pienamente d’accordo con te nell’auspicare che questa splendida specie (ma anche altre) possa prendere sempre più piede in Sicilia.
Finora in Sicilia l’esemplare più grande di Wodyieta b. l’ho visto all’interno del “Parco delle Kentie” di Riposto (CT). Anche per essi ho fatto un bel reportage che troverai in questo forum.
Complimenti anche per le Roystonea regia (adesso vogliamo vedere le foto :D) e le altre. Le Roystonea r. cominciano lentamente ad essere diffuse qui nel ragusano, almeno stando a chi le produce (in vivaista di Scoglitti).
Sarebbe bello se postassi altre foto delle tue piante. 😉
Ciao.
Salve a tutti, vorrei proporvi alcune immagini delle mie wodyetia bifurcata. La più grande è in giardino da 3 anni, le altre due rispettivamente da 2 e 1 anno. Fatto curioso è che quella che era la più piccola di tutte (nella coppia, quella a destra) ha praticamente superato la compagna nel giro di pochi mesi. Resistenti al vento, sono state “testate” fino a temperature minime di 2-3 gradi, raggiunti sporadicamente durante le notti più fredde. Una specie che a mio avviso potrebbe essere maggiormente diffusa nelle zone costiere della Sicilia. Saluti, Giuseppe Zona (USDA) Sicilia costiera occidentale
Ciao Pino e benvenuto.
Intanto ti faccio i complimenti anch’io per le tue Wodyetia bifurcata.
Mi sono innamorato di questa specie anni fa quando, per scherzo, acquistai dei semi su internet e nacquero le prime piantine.
Confermo la discreta facilità di coltivazione. Le mie, pur essendo piccole (20-30 cm), non hanno mai avuto problemi durante gli inverni rigidi degli ultimi anni tenute all’esterno seppur al riparo. Io vivo a Pozzallo (RG), sempre nei pressi del mare. 🙂
Se spulci il forum troverai un thread sulla Germinazione dei semi e un altro proprio dedicato a questa specie in cui dovrebbero ancora apparire alcune mie foto. 😉
Roystonea regia in Sicilia
(foto by Massimo Sallemi)
Isole Canarie.
Io invece ho il dubbio se si tratta delle Cocus nucifera oppure no. Ecco qui:
Grazie a chi mi risponderà.
Ciao.
Io direi Washingtonia filifera
Wow!
Complimenti hans.thomas!
Foto scattata ieri sempre al Santuario Madonna delle Lacrime di Siracusa:
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You must be logged in to view attached files.Le Jacarande m. nate da seme l’anno scorso hanno quasi tutte superate l’inverno all’esterno (a Ragusa, 550 m slm) ed hanno ripreso la loro crescita questa primavera. Alcune sono già oltre i 40 cm.
Complimenti Pietro! queste sì che sono soddisfazioni. Bravo.
Impressionante.
Peccato sia tropicale.
Ma in serra fredda resisterebbe?
Caryota spp. presso il terminal A dell’aeroporto di Catania
Attachments:
You must be logged in to view attached files.Aeroporto di Catania-Fontanarossa
Ho ripescato la foto che pubblicai tempo fa sulle Caryota:
Attachments:
You must be logged in to view attached files.Segnalo che il gruppetto delle Caryota piantata su un’aiuola dinanzi il terminal dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa sono cresciute notevolmente. Io le avevo fotografate anni fa quando furono piantate.
E’ un vero piacere vederle così cresciute e in buona salute.
Scusate, ma io sto avendo ancora qualche difficoltà con la nuova configurazione del forum.
Non riesco a postare nulla.
P.S.
Per chi avesse la possibilità di reperire semi, me lo faccia sapere. 😀
Pozzallo
Nelle zone climatiche subtropicali del nostro paese penso non abbia grossi problemi. Per questa ragione non capisco perché ancora non si sia diffusa, perché i più importanti e noti vivaisti non l’abbiano commercializzata più attivamente.
Appartiene alla famiglia delle fabaceae, per cui penso che attraverso innesti si possa ottenere “facilmente” da alberi simili.
Ho letto che alle Canarie è molto diffusa ed occupa interi viali.
Pozzallo
Nelle zone climatiche subtropicali del nostro paese penso non abbia grossi problemi. Per questa ragione non capisco perché ancora non si sia diffusa, perché i più importanti e noti vivaisti non l’abbiano “diffusa”.
Appartiene alla famiglia delle fabaceae, per cui penso che attraverso innesti si possa ottenere “facilmente” da alberi simili.
Ho letto che alle Canarie è molto diffusa ed occupa interi viali.
Pozzallo
L’ho provata in questi giorni.
Confermo, facile da riprodurre. I semi (freschi) sono nati dopo una decina di giorni. Ora attendo di vedere con quale velocità crescono prima della stagione invernale.
Pozzallo
Capisco.
Non sapevo. Grazie.
Comunque contento per il buon risultato in tempi brevi dagli stessi alberi ne ho raccolti altri che mi sono nati nei giorni scorsi sempre a distanza di circa 10-12 gg.
P.S.
Spero di avere lo stesso successo con la Jacaranda m..
😀
Pozzallo
quote:
Ottimo risultato, i semi sono ovviamente almeno dello scorso anno, dove sono stati tenuti?Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Non sono sicuro che siano dell’anno scorso. Li ho raccolti da alcuni alberi che ho visto per strada.
Pozzallo