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Caio, a Sabaudia ho tempo a disposizione, mi diverto a scrivere qualcosa.
Carlo, grazie anche per le informazioni sulla Nannorrhops.
Alberto, il genere Nannorrhops comprende una sola specie, descritta scientificamente nel 1879.Questa risulta molto variabile in dipendenza dei luoghi di distribuzione.Solo recentemente la coppia T.Spanner/M.Gibbons ha proposto e definito alcune varietà come
– Nannorrhps r. silver
– Nannorrhops r. Kashmir
– Nannorrhps sp. Iran silver.
Quest’ultima è stata proposta addirittura come nuova specie.Ci saranno certamente delle ragioni oggettive, tuttavia non posso fare a meno di pensare che i rivenditori di semi hanno interesse a moltiplicare le varietà e le specie in offerta.
Saluti a tutti, Sergio.
Grazie a tutti Voi per le gentili parole!
Per ciò che riguarda la germinabilità dei semi di questa specie, ritengo che debbano essere particolarmente freschi.In questo sembra che la jenkinsiana si distacchi un pò dalle altre specie del genere. Vorrei dire a Daniele che comunque varrebbe la pena di insistere, in un pacchetto di semi può capitare di trovarne uno meno vecchio degli altri. E’ importante ordinarli subito appena arrivati dal rivenditore.
Saluti, Sergio.
Ciao Alberto, ho letto recentemente su un Forum americano una discussione sul Sabal uresana “verde”.Tutto può essere ma sono rimasto e rimango molto perplesso perchè il colore bluastro dell’uresana è una caratteristica di base della specie.
Saluti, Sergio.
Ciao Raffaele,bellissime foto! Confesso che frutti dei Sabal nella pianura padana continuano a stupirmi!Per ciò che riguarda quelli della Butia capitata, alcuni anni fa in occasione di un incontro tra palmofili organizzato dal comune di San Remo,una gentile signora francese di Fous de palmiers portò alcune bottiglie di vino fatto con i frutti della capitata e che assaggiammo tutti con un certo scetticismo.Il vino invece, dolce da dessert,risultò sorprendentemente molto gradevole. Purtroppo, nella confusione della serata, dimenticai di chiedere il procedimento per farlo.
All’interno di ogni specie c’è sempre un certo grado di variabilità che in generale non dovrebbe però cambiare quelle che sono le caratteristiche base della specie stessa.
Una delle caratteristiche dell’armata è il colore glauco. Questo può variare dall’argento fino al glauco/verde dell’esemplare alto nella foto il quale, tra l’altro, prende il sole tutto il giorno. Pertanto il glauco non dovrebbe mai mancare perchè altrimenti, a mio avviso, dovremmo parlare di una specie diversa.
Penso che, tutto sommato, le segnalazioni di una armata completamente verde siano prive di fondamento, a meno di qualche foto che dimostri il contrario.
Penso anch’io che il sole possa accentuare in qualche modo la tonalità glauca. Tuttavia esistono casi, come quello sopra citato,in cui un esemplare non sembra accentuare la propria tonalità glauco/verde pur essendo esposto al sole in modo prolungato.
Ciao Giuliana e Raffaele, grazie per le foto, sono incredibili!Sinceramente non avrei creduto che un Sabal palmetto, anche se adulto e con tronco sviluppato,potesse superare senza danni simili situazioni.
Saluti, Sergio.
Grazie Flavio e Giuliana.Chissà se a -6°C “seguo il sole” protegge questa palma. Sono un pò curioso perchè in caso negativo potrei riprovare a coltivarla in Sabina.
Comunque la mia esperienza è stata negativa nel senso che la palma è morta in tempi lunghi. Voglio dire che dopo il primo inverno a -6°C, nell’estate successiva il palmetto ha cominciato ad emettere la prima nuova foglia ad agosto invece che a giugno ed a fine estate non era nemmeno stata emessa del tutto.Dopo il secondo inverno a -6°C, la palma non ha nemmeno provato, in estate, ad emettere una foglia. Nel terzo inverno ha ritenuto opportuno trasferirsi nel paradiso delle palme.Sarebbe interessante sapere quanti inverni a -6°C ha già passato questo palmetto.
Può darsi che ce lo dica “seguo il sole” al ritorno dalle vacanze.
Saluti, Sergio
Ciao Giuliana,è veramente un esemplare stupendo, hai fatto bene ad inviarne la foto. Sono proprio contento che in pianura padana si possono raggiungere questi risultati!
Devo dire che mi hai messo un pò in curiosità perchè ho provato a piantare un palmetto in un terreno in Sabina, a nord di Roma dove d’inverno la minima è generalmente -6°C ed il risultato è stato negativo.La palma nella tua foto è un esemplare adulto e quindi più resistente di un giovane, tuttavia immagino che anche nella pianura padana la minima invernale possa toccare i -6°C. Oppure il posto ha un microclima particolarmente favorevole?
Grazie per le informazioni che vorrai darmi,
Saluti, Sergio.
Ciao Salvo,è un profumo dolciastro che si sente distintamente passando vicino alla palma. Nel caso del minor e del bermudana invece, per sentirlo, mi devo avvicinare molto all’infiorescenza.Direi pertanto che quello del palmetto è più forte.
A proposito di fioriture in età giovanile, nella seconda foto il Sabal che si vede a destra del palmetto è un giovane Sabal bermudana(da notare la grandezza della foglia) che, pur essendo ancora piuttosto giovane, ha già fiorito e fruttificato tre volte,quest’anno ha deciso di riposarsi.
Saluti, Sergio
Questo secondo Sabal palmetto sta fiorendo in questi giorni per la prima volta ed ha i fiori ancora chiusi.Ho voluto aggiungere anche questa foto perchè da un’idea di quando il palmetto inizia a fiorire e cioè, come avevo accennato in un altro argomento, quando il diametro del bulbo di base raggiunge in pratica il suo massimo valore.
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Sabal palmetto
I semi della K. oliviformis per germinare devono essere freschi.La regola è valida per tutte le specie di palme, ma lo è in particolare per le specie della Nuova Caledonia. A mio parere la germinabilità di questi semi non va al di la dei tre mesi dal momento in cui il frutto maturo cade.
Ammesso e non concesso che i semi siano raccolti appena i frutti sono caduti oppure raccolti dalla pianta appena maturi, questi devono essere offerti al grossista,quest’ultimo li ordina, poi gli devono essere spediti, devono essere messi in offerta su internet, il generico palmofilo li ordina ed infine li riceve. Quanto tempo è passato? Bisogna essere molto fortunati.Senza contare che chissà quanti semi raccolti da terra e già caduti da molto tempo vengono inviati al grossista.
Penso che sia per questo motivo che i miei tentativi per riprodurre da seme specie della Nuova Caledonia siano stati in gran parte negativi.
Ciao Enzo, devo dire che ti sono arrivate delle belle Archontophoenix, hai fatto degli ottimi acquisti!
Per quello che riguarda la beatriciae, della specie alexandrae sono state descritte in passato due varietà una delle quali è appunto la beatriciae. E’ una palma molto bella forse anche più degli esemplari della specie tipica alexandrae, ha un tronco più massiccio e decisamente allargato alla base. La distinzione delle due varietà (l’altra è la schizanthera)è più un fatto orticolo che scientifico poichè scientificamente sono considerate entrambe alexandrae,cioè normale variabilità all’interno della specie.
Saluti, Sergio
Ciao Salvo, grazie.Ho iniziato nel lontano 1990 con Syagrus rom., Brahea edulis, Brahea armata e subito dopo con Trithrinax biflabellata. Quest’ultima è quindi una delle palme più vecchie che ho ma è alta non più di 20 cm. Ciao,
Sergio.
Grazie Moris.Più di una specie a foglie pinnate mi ha sorpreso per la resistenza al freddo, almeno a -3°C.Tra quelle che ho provato e che ho tuttora, direi Ravenea glauca, Syagrus pseudococos, Kentiopsis oliviformis e, considerandole a foglie pinnate, Wallichia disticha ed Arenga tremula.
Moris, penso allora che dovresti provare a coltivarne almeno uno.
Ciao Caio e grazie.Coltivi qualche Archontophoenix ai Castelli?
Ciao Carlo, non si vede tutta la pianta nella foto ma la tua promette di essere un bellissimo esemplare.La velocità di crescita dipende purtroppo anche dal clima e vedo che a Tenerife la papaya cresce rigogliosamente, qui morirebbe ai primi freddi invernali. Può darsi comunque che,crescendo, la Kentiopsis acceleri un pò.
Moris, i Ceroxylon sono stati provati più volte in Italia, l’ho provati io stesso ed altri palmofili amici.Le palme in un breve volgere di tempo ingialliscono e muoiono, così come ingiallisce e muore una camelia se il terriccio da acido diventa basico. La mia personale conclusione è che esigono un suolo spiccatamente e costantemente acido. Ritengo che ove il suolo presenti questa caratteristica,si può provare a coltivare queste palme con possibilità di successo.
Ciao Pietro, un esemplare notevole ed in ottima salute, complimenti!
Ciao,Sergio.
Ciao Daniele, bellissimo esemplare!E’ confortante sapere che ha passato indenne l’inverno fuori, sono un pò meno pessimista per la mia tuckeri.
Ciao,Sergio
Ciao Pietro,forse la fioritura precoce della bermudana qui da me sarà stimolata da un clima un pò più umido di quello che c’è a Palermo o da qualche altra causa, fatto sta che anche la seconda pianta che coltivo ha fiorito per la prima volta quando il diametro del bulbo era leggermente superiore a quello della prima,cioè 17/18 cm.
Ciao, Sergio.
Moris, posso dire che, nel genere Sabal, la specie bermudana ha , a mio parere, le foglie più grandi.
Ciao Salvo e grazie ancora. La Kentiopsis o. è una bellissima palma da adulta, una delle più belle a mio parere. Ricorda un pò la Howea fosteriana tuttavia mi sembra che la presenza del capitello (crownshaft) dia alla Kentiopsis una sembianza ancora più tropicale.
Ciao, Sergio.
Claudio,penso che non avresti problemi a coltivare la Kentiopsis a Cagliari. Se sei interessato a questa specie, devo dire che ho visto in questi giorni delle piantine in vendita su un sito francese. La cosa mi ha colpito perchè è piuttosto difficile trovare piantine di Kentiopsis in offerta.I semi invece si trovano abbastanza regolarmente.Comunque se parti da seme tieni presente la notevole lentezza di crescita di questa specie.
Ciao, Sergio.
Salvo, sono belle piantine e promettono molto bene.A Palermo hai la fortuna di avere un microclima particolare, più vicino al subtropicale che al temperato, che ti consente di coltivare senza problemi tutte le specie del genere Archontophoenix (e non solo!). Ciao,
Sergio
Moris,una delle due piante che coltivo ha prodotto per la prima volta due infiorescenze quando il bulbo di base era 13/14 cm. di diametro. La cosa mi stupì tant’è che approfondii la questione ed ebbi modo di verificare che il bermudana, nel genere, è molto probabilmente quello che fiorisce prima.Tanto per fare un confronto il palmetto ad esempio, almeno per quello che ho potuto verificare nei due esemplari che coltivo, fiorisce per la prima volta quando il bulbo ha raggiunto il massimo diametro e la pianta inizia a salire.
Saluti, Sergio
Ciao Moris,qui da me direi palmetto e quindi a seguire bermudana, mexicana, minor, uresana. Bermudana fiorisce e fruttifica molto presto, sembra prima degli altri.
Ciao Salvo,ho prodotto questa pianta da seme quattro anni fa. Generalmente parlando, le specie del genere Archontophoenix dovrebbero essere a crescita rapida se il clima è adatto e se le radici hanno abbondanza di acqua. Uso il condizionale perchè ho fatto esperienza solo con A. cunninghamiana, alexandrae e purpurea.Ho piantato quest’anno all’esterno maxima, myolensis e tuckeri dopo averle tenute in serra fredda. Intanto ti dico che in serra queste ultime hanno sopportato 0°C senza nessun problema e danno e questo è già qualcosa. Bisogna vedere però come si comporteranno fuori il prossimo inverno.
Per quello che riguarda la velocità di crescita,posso fare riferimento a quella dell’A. cunninghamiana perchè l’ho sperimentata personalmente.Per ottenere, partendo da seme, una cunninghamiana con tronco di circa 1,70 m. ed altezza totale di circa 6 m. misurata da terra all’apice della nuova foglia uscente,al clima costiero di Sabaudia, 100 km. a sud di Roma, ci vogliono 13 anni.Ritengo però che per maxima, myolensis e tuckeri sarà tutto un altro discorso. Saluti,
Sergio
Federico,nella mia serra, tenendo aperte porta e finestre la temperatura d’estate si è sempre attestata intorno a questi valori che sono praticamente una costante estiva, non delle punte di alcuni giorni.Ho potuto osservare che queste condizioni sono apprezzate dalla Nannorrhops che ha evidenziato una crescita non paragonabile con quella che ha fuori.
Ciao Raffael,complimenti soprattutto per gli esemplari di Sabal!Trovare S. mexicana con tronco non è cosa da tutti i giorni. Mi colpisce un pò la piccola Nannorrhops r.Non è una palma molto facile da coltivare,soprattutto è a crescita molto lenta se non ha le condizioni climatiche desiderate.Per quello che ho potuto constatare,temperature molto alte di giorno in estate (possibilmente 33°C/36°C)e forte escursione termica giorno/notte.Quando è giovane, per farla crescere più rapidamente converrebbe tenerla qualche anno in serra d’estate, dove le temperature di giorno raggiungono facilmente questi valori.
Saluti,Sergio.