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Particolare del bulbo dello stesso S. flexuosa con un pollone in formazione. Contrariamente alla palma di questo argomento, il pollone esce da sotto il terreno e non da un lato del bulbo.
Anche le foto del flexuosa sono del 2008.
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Bulbo e pollone del S. flexuosa.
Il seguente è un S. flexuosa.
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Syagrus flexuosa
Ciao Pindo,
ho anche S. cearensis e S. flexuosa in coltivazione (il genere Syagrus è uno dei miei preferiti). Sono ancora piante giovani, tuttavia sia la forma della pianta che delle pinnule fanno escludere che si tratti della palma in questione.
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Giovane Syagrus cearensis
La foto è del 2008.
Particolare del tronco con i polloni.
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Saluti,Sergio.
Grazie Pindo per le foto e le informazioni. Continuo a parlare di Syagrus aprendo un nuovo argomento.
Saluti,Sergio.
Ferdinando, hai un giardino da far diventare verdi di invidia.Bravissimo! Ti faccio anch’io tanti sinceri complimenti.
Saluti,Sergio.
Grazie Pindo, apprezzo le tue foto.Ho due Syagrus cardenasii della grandezza dei tuoi, speravo che tu avessi in coltivazione un esemplare con foglie già caratterizzate.La specie dovrebbe essere a tronco sotterraneo e sembra che possa essere pollonante o no. Questa palma è rara in coltivazione,almeno in Europa, soprattutto per ciò che riguarda esemplari con foglie caratterizzate.L’unico che ho visto compare in una foto del sito di un noto rivenditore tedesco di semi di palme.
Grazie ancora e saluti,
Sergio.
Ciao Pindo,
sono molto interessato al Syagrus cardenasii e ti sarei molto grato se potessi farci vedere una foto di un tuo esemplare anche giovane.
Grazie e saluti,
Sergio.
Scusa Salvo, la foto del coronata è stata inviata da te e non da Pindo.
Saluti,Sergio
Ciao Giuseppe,
per ciò che riguarda il Syagrus coronata, a Sabaudia ho fatto due esperienze opposte. La prima piantina messa in giardino con le foglie ancora non caratterizzate, è morta a -2°C/-3°C. Ho ottenuto poi una seconda piantina che ho fatto crescere in serra fredda(in inverno circa 0°C) fino ad un primo inizio di caratterizzazione delle foglie e poi l’ho piantata in giardino. Questa seconda pianta ha passato i due ultimi inverni alla minima suddetta senza particolari danni.Potrebbe anche darsi che mi abbiano dato un’altra specie per coronata, tuttavia confrontandola con quella della bella foto inviata da Pindo, sembrerebbe simile.Tutto questo per dirti che se questa palma è effettivamente “coronata”, dal momento che resiste a Sabaudia, dovrebbe resistere anche da te.
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Syagrus coronata.
Può anche darsi che i semi venduti come Beccariophoenix alfredi siano in realtà semi di B. madagascarensis.Tuttavia vorrei sottolineare che il rivenditore tedesco già citato, a mio avviso è uno dei più seri ed affidabili, almeno per quello che riguarda il commercio dei semi.Mi aspetterei pertanto che i semi proposti siano effettivamente di B. alfredi.Comunque non si può mai dire.
Di seguito una giovane B. alfredi che ho piantato in giardino la scorsa estate.
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Beccariophoenix alfredi.
La pianta mi è stata data da M@x nel 2008, è cresciuta in fretta e, dalla data della foto(agosto 2009) in questi ultimi mesi è cresciuta ancora, producendo due foglie caratterizzate.
Ho già provato la B. madagascariensis ma a -2°C è morta.Se alla fine della prossima primavera quest’ultima pianta messa in giardino sarà ancora viva, si tratterà effettivamente di una B. alfredi.
Saluti, Sergio.
Ciao Scantini,
benvenuto nel Forum anche da parte mia.
Per quel poco che ho potuto osservare a Roma(se vuoi puoi estendere il concetto alle zone costiere dell’Italia centrale), direi:
– Brahea(armata,edulis,dulcis):tarda primavera/estate.
– Jubaea:tardo autunno.
– Livistona(australis): tarda primavera.
– Nannorrhops: primavera.
– Syagrus(romanzoffiana): estate.
– Trithrinax(acanthocoma):tarda primavera/estate.
– Phoenix(canariensis):è talmente comune che non ci ho mai fatto caso.
Spero solo di aver ricordato bene e di non aver fatto grossolani errori.
Saluti,Sergio.
Sabatoosvaldo,concimare le palme solo con i tre elementi base N,P,K non è sufficiente.Alcune specie, come ad esempio quelle del genere Butia,richiedono più delle altre la presenza nel concime di microelementi.E’ sufficiente quindi acquistare un concime NPK completo di microelementi. Personalmente, avendo anche un certo numero di ulivi, utilizzo ormai da molti anni per le palme e con risultati direi più che soddisfacenti un concime NPK ricco di microelementi fatto e commercializzato appositamente per questi ultimi.
Saluti,Sergio.
Kenenna85, non mi risulta che esistano nella letteratura riferimenti alla trasmettibilità genetica della caratteristica “strictior”.
Non si sa che tipo di mutazione sia.Temo che ti debba armare di molta pazienza e sperimentare direttamente.
Saluti, Sergio.
Ciao Roberto,
ho provato la thebaica e la coriacea, quest’ultima ben tre volte proprio perchè la letteratura la dava resistente a -2°C/-3°C per cui avevo il timore di avere sbagliato qualcosa.I miei tentativi sono andati tutti male, le piantine ottenute da seme sono sempre morte in serra fredda a circa 0°C.
I semi vanno posti in contenitori profondi non meno di 50 cm.(se di più è meglio e rigorosamente uno per ogni contenitore) perchè producono un fittone lungo oltre 30 cm. ed il bulbo si comincia a formare sottoterra piuttosto vicino alla punta del fittone stesso.Considerando che le radici si formano dal bulbo, bisogna lasciare a queste ultime lo spazio per formarsi.
Se si pianta il seme in un contenitore poco profondo, il fittone arriva sul fondo del vaso e comincia a girare. La prima foglia sarà emessa in modo elicoidale, cioè girerà essa stessa mano mano che viene fuori. La pianta in queste condizioni a mio avviso è piuttosto compromessa.
Saluti, Sergio.
Alberto, vedo che sei un appassionato di Sabal per cui potrebbe essere di un qualche interesse conoscere la mia esperienza con il Sabal palmetto variegato.Ho ottenuto recentemente alcune piantine da semi avuti da M@x.Su circa 15 piantine, dieci erano verdi e cinque completamente gialle. Ho pensato che la mutazione fosse recessiva, che le piantine gialle la mostrassero esplicitamente e che quelle verdi fossero solo portatrici.Alla seconda fogliolina le piantine gialle sono, una dopo l’altra, tutte morte.Sono rimaste solo le verdi. Si potrebbe pertanto trattare di una mutazione recessiva che, se manifestata, è letale.Parlo ovviamente di piante completamente gialle.Le piantine verdi rimaste che dovrebbero essere portatrici di “variegatura” manifesteranno le variegature gialle? Per adesso nessun segno.Forse è per questo motivo che i prezzi del Sabal variegato sono molto alti.
Saluti, Sergio.
Federico, anche l’Oraniopsis appendiculata è durata poco; ottenuta da seme non è andata oltre la terza fogliolina.
Saluti,Sergio.
Ciao Ale,
auguri per le tue piantine. Siamo ottimisti e pensiamo che la mia esperienza è stata solo un caso sfortunato.Ciao,
Sergio
Ciao Garry e benvenuto dalla Cina in questo Forum!
Grazie per le interessanti informazioni sia sul T. sp. nova che sul T. princeps.Personalmente ho in coltivazione un T. sp. nova ed alcuni T. princeps.Con riferimento al “nova”, qualcuno ipotizza che sia il risultato di una ibridazione naturale tra T. fortunei e T. princeps.Devo dire di non essere convinto di questa ipotesi. Mentre vedo somiglianze con il fortunei,non ne vedo nessuna con il princeps.Tra l’altro,per quel poco che ho potuto notare, quest’ultimo quando è molto giovane cresce obliquo mentre il nova sembra crescere diritto.Qualcun altro ha anche definito il nova un “brutto fortunei”.
Cosa ne pensi dell’ipotesi di ibridazione tra fortunei e princeps?Hai qualche informazione sull’ipotesi di ibridazione tra fortunei e martianus?
Saluti, Sergio.
Hi Garry and welcome to this Forum from China!
Thanks for your interesting informations about the T. sp. nova and the T. princeps.I’m growing one nova and some princeps.With refer to the nova, someone assumes it is a hybrid between fortunei and princeps.In my opinion it could be a wrong hypothesis: while the nova has some resemblance with the fortunei, it seems it has not any with the princeps. Furthermore, as far as I have observed,this latter usually creeps when very young while the nova does not.Someone else has also called the nova “an ugly copy” of the fortunei.
What do you think about the hypothesis on the hybridisation fortunei x princeps?
Are you able to give me some information on the hybridisation fortunei x martianus?Do you think this latter is really possible?
Thanks and regards,
Sergio.
Caio, grazie per le informazioni molto particolareggiate.Il fatto di dover mettere un telo sollevato da terra sotto ogni pianta costituisce certo una forte limitazione per una coltivazione a livello industriale.Comunque in futuro tutto può accadere.Ciao,
Sergio.
Ciao Caio,stando parte dell’anno a Sabaudia, ho un pò seguito i primi tentativi di coltivazione di questo frutto nella pianura pontina.Ho anche 4 alberelli in giardino, due Mammouth e due Triunph. Come sai il frutto è maturo e quindi di gradevole sapore, quando cade a terra. Pertanto i frutti vanno raccolti da terra e consumati entro pochi giorni altrimenti le positive caratteristiche del frutto stesso decadono.Il problema è proprio questo:la deperibilità.Il frutto raccolto maturo da terra deve essere inviato ai mercati generali, da qui al dettagliante che lo deve vendere. A questo punto i pochi giorni sono già passati e le qualità del frutto sono decadute.Il frutto in pratica non è più vendibile.
Si è provato allora a raccogliere i frutti ancora non maturi dalla pianta.Contrariamente a quanto accade per altri frutti, la feijoa se raccolta acerba, non matura, rimane dura e legnosa, non edule.
Per questi motivi è fallita la coltivazione della feijoa nella pianura pontina e, a meno di qualche soluzione commerciale super veloce (molto difficile) temo che la feijoa sia destinata a rimanere solo nei giardini.
Saluti, Sergio.
Grazie Pietro per la foto, non l’avevo mai vista.Trovo interesante e singolare lo sviluppo di due frutti veri da due delle tre carpelle del fiore. Non mi era mai capitato di osservare questo fatto in palme del genere Sabal.
Saluti, Sergio.
Ciao Roberto,sinceramente non lo so, non so di che tipo di mutazione si tratti.Ho seminato pochi semi avuti dal proprietario del giardinetto dove cresce l’esemplare della foto. Vedremo.
Saluti,Sergio.
Ciao Pietro,
entrambe le piante che ho li fanno piuttosto sferici, leggermente schiacciati, con un leggero prolungamento nel punto d’attacco. Forse possono essere definiti leggermente piriformi. La foto è presa dall’alto e nasconde quindi il punto d’attacco.La forma dei frutti del bermudana è naturalmente variabile (come ben sai all’interno di alcune specie del genere Sabal c’è una discreta variabilità di alcune caratteristiche)dal piriforme al globoso.
Ciao,Sergio.
Federico,complimenti per le tue osservazioni, uno dei tuoi fortunei maschi ha cominciato a produrre qualche fiore ermafrodita.
Questo comportamento del T. fortunei purtroppo non è ben conosciuto neanche a livello internazionale,anche se il grande O. Beccari già lo conosceva nel 1905.Ho provato a discuterne in un Forum inglese ma ho avuto la sensazione che mi abbiano considerato molto bizzarro e forse un pò fuori di testa.Lo stesso Martin Gibbons che è un’autorità nel campo dei Trachycarpus e con il quale sono stato a lungo in contatto nel 2006, è stato d’accordo solo dopo avere verificato direttamente la presenza di alcuni frutti veri sull’infiorescenza di un fortunei maschio che cresceva nel giardino della madre.
Saluti, Sergio.
Giuseppe, a maturazione i frutti del palmetto sono decisamente più piccoli di quelli dell’etonia.
Saluti,Sergio.
Giuto, la var. strictior ha le foglie più diritte e quindi meno arcuate di quelle della specie tipica.
Saluti,Sergio.
Edo,i fiori sia maschili che femminili del T. fortunei sono molto piccoli e per poterli osservare in dettaglio devi utilizzare una buona lente di ingrandimento. Con questa puoi vedere che nei fiori maschili è presente e funzionante solo la parte maschile del fiore stesso, cioè solo gli stami con le antere che producono il polline che serve appunto per l’impollinazione. La parte centrale del fiore, quella femminile, cioè il pistillo o meglio i pistilli relativi alle tre carpelle che formano l’ovario, non esistono, sono atrofizzati o, come anche si dice, abortiti.
Nel fiore femminile avviene il contrario, esistono e sono attivi solo i pistilli che devono ricevere il granulo di polline che, scendendo dentro il pistillo stesso feconderà poi la carpella.
Quindi con una lente di ingrandimento puoi distinguere in questo modo i fiori maschili da quelli femminili.
Il fiori ermafroditi hanno presenti e quindi attivi sia gli organi femminili che quelli maschili.
Per ciò che riguarda la formazione di questi ultimi, direi che quando la pianta, sia maschio che femmina, è giovane, si comporta quasi esclusivamente come dioica, potendo produrre di tanto in tanto pochi fiori ermafrodi.Con l’invecchiamento della pianta questa produzione aumenta fino a che ,in piante molto vecchie, i fiori ermafroditi sono la maggioranza.
Saluti, Sergio.
Federico ed Edo,gli esemplari nelle vostre foto sono “femmine”, probabilmente lontane da qualche maschio, perchè non sono state impollinate da quest’ultimo in quanto altrimenti avremmo visto l’infiorescenza piena di frutti veri.Vediamo invece le infiorescenze piene di falsi frutti(le tre carpelle del fiore sviluppate tutte e tre fino ad un certo punto e basta) che sono determinati solo dai fiori femminili non impollinati.Quando vediamo infiorescenze come quelle nelle foto piene di falsi frutti sappiamo subito sicuramente che:
– si tratta di un esemplare femmina (i fiori maschili hanno l’ovario con le tre carpelle atrofizzato).
– Nascosto tra i falsi frutti c’è almeno uno o pochi frutti veri in accrescimento che derivano da fiori ermafroditi prodotti sull’infiorescenza insieme a quelli femminili.Infatti se non ci fosse nessun frutto vero e quindi nessun fiore impollinato,l’infiorescenza femminile non svilupperebbe i falsi frutti ma i fiori femminili si seccherebbero subito insieme all’infiorescenza.La formazione dei falsi frutti a partire dai fiori femminili non impollinati, avviene solo per tenere in vita l’infiorescenza cosicchè possano giungere a maturazione i pochi (può essercene anche uno solo) frutti veri prodotti da fiori ermafroditi.
Gli esemplari maschi non possono mai avere falsi frutti sull’infiorescenza perchè,come ho già detto,nel fiore maschile la parte femminile (ovario-tre carpelle) è abortita.
Saluti,Sergio.
P.S.
Edo,sinceri complimenti per le tue osservazioni!
Questa foto, presa più da vicino, mostra meglio l’unico frutto vero dell’infiorescenza precedente.
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