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Se coltivi con successo Howea fosteriana,Phoenix roebeleni e Caryota mitis, direi che non hai alcun problema a coltivare le specie del genere Rhopalostylis.Saluti,
Sergio.
Anche secondo me La Jubaea è un pò strana,potrebbe essere un ibrido con la Butia.
Saluti,
Sergio.
Pieronisi61,ho provato fuori la umbraculifera a Sabaudia ma è morta subito il primo inverno a -3°C.Ho provato anche alcune delle specie che tu nomini ma con lo stesso risultato.L’unica che ancora resiste abbastanza bene in giardino é la Ravenea glauca che il 17 dicembre scorso ha anche superato la minima assoluta di -7°C con danni limitati.Tuttavia queste esperienze hanno un valore limitato per te perchè a Porto Empedocle hai ben altre possibilità di coltivazione.Saluti,
Sergio
Appoggio Alberto.Tuttavia essendo la pianta ancora molto giovane,allargherei l’ipotesi anche al palmetto.
Saluti,
Sergio.
Raf,il minor ha il tronco sotterraneo,la foglia poco costapalmata e piuttosto piatta,cioè non arcuata.Se puoi posta una foto.Saluti,
Sergio.
Ciao Roberto,sono d’accordo.Tuttavia poichè alcuni autori (Henderson,Galeano,Bernal) definiscono la forma dei frutti del bermudana come “leggermente a forma di pera fino a quasi globosi e leggermente stretti alla base”,forse il solo esame dei frutti potrebbe lasciare qualche dubbio.Se dovessi esaminare la tua pianta per decidere a quale specie appartenga,personalmente procederei nel modo seguente:
-Esaminerei prima la foglia.Considera la parte centrale di questa ed osserva i segmenti.Nel bermudana i segmenti centrali sono uniti per circa la metà della loro lunghezza,intendendo per lunghezza la distanza che va dalla fine del picciolo alla fine del segmento.Nel mexicana sono uniti solo per circa 1/3.
-Ove possibile,e nel caso tuo lo è,esaminerei poi
l’infiorescenza.Questa non deve essere più lunga del picciolo,di solito è più corta.In genere la verifica di questa caratteristica è risolutiva perchè tra tutte le specie del genere Sabal,solo bermudana e pumos hanno l’infiorescenza più corta del picciolo ma nel caso del pumos i segmenti fogliari sono uniti per circa 1/3 della loro lunghezza.
-Puoi procedere anche alla verifica di altre caratteristiche come la forma dei frutti e la grandezza delle foglie ma a questo punto,a mio avviso,possono essere superflui.E’ comunque un mio parere personale.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.In caso negativo fammi sapere.Saluti,
Sergio.
Ciao Pietro,anch’io sono del parere che la ramificazione dell’infiorescenza possa dipendere dall’età,i miei bermudana hanno circa 16 anni per cui sono ancora giovani,se così si può dire.
Raf,vedo dei Sabal stupendi nel tuo giardino,esemplari veramente invidiabili.Quante e quali sono le specie di questo genere che stai coltivando?
Saluti,
Sergio
Mi permetto di riproporvi una foto,già da me inviata in passato,di uno dei due bermudana che coltivo.Mia figlia che è alta 1,74 m. fa da termine di paragone.Saluti,
Sergio
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Ciao Pietro e Roberto,spero vorrete scusarmi se mi intrometto brevissimamente in questa interessante discussione,mi sono occupato in passato di Sabal ed ho fatto anche una seppur limitata esperienza.Mi permetto quindi di aggiungere qualche elemento che potrebbe essere utile per una più esatta identificazione.
-Sia bermudana che mexicana presentano filamenti sulle foglie.
-Bermudana ha le foglie più grandi tra tutte le specie del genere.
-Nel bermudana l’infiorescenza è generalmente lunga quanto i piccioli o meno.Talvolta li supera in lunghezza ma non è “mai” lunga quanto le foglie.
-Nel mexicana l’infiorescenza è generalmente lunga quanto le foglie.
-I frutti hanno una dimnsione molto simile ma quelli del bermudana presentano di solito una leggera forma a pera.
-In entrambe le specie le foglie sono lungamente costapalmate ma quelle del bermudana sono meno arcuate di quelle del mexicana.
-Sul tronco già formato od anche in via di formazione del mexicana compare il caratteristico intreccio formato dalle parti rimanenti dei piccioli,ognuno dei quali è spaccato in due ma unito nella parte superiore(molto simile a quello del palmetto).Questo compare anche nel tronco del bermudana ma in modo molto meno vistoso.
-Nel mio caso personale,sia il bermudana che il mexicana hanno fiorito già in fase di bulbo.
-Il mexicana ha l’infiorescenza ramificata su tre ordini.Nei due esemplari di bermudana che coltivo,l’infiorescenza ad oggi è stata sempre ramificata su due ordini.
-Per concludere direi che chi ha potuto osservare direttamente la grandezza delle foglie del bermudana e poi ha avuto l’occasione di vedere qualche altro Sabal di specie diversa,difficilmente può avere dubbi se un Sabal è bermudana o no.
Mi scuso per l’intromissione,certamente superflua,e Vi saluto caramente,
Sergio.
Giuseppe,stavo guardando i semi nella tua interessante foto ed ho notato che,sulla foglia,le pinnule sono disposte in piani diversi rispetto al rachide.La reclinata dovrebbe avere le pinnule disposte su uno stesso piano per ognuno dei due lati del rachide.Si tratta di un ibrido?
Saluti,
Sergio.
Per il solo amore della verità e senza intenti polemici che invece mi pare siano pesantemente presenti nel primo messaggio di questo argomento, desidero precisare che le specie di palme non sono 200 ma circa 2.600.
Aggiungo che si possono avere interessi diversi in specie e generi di palme diversi ed ognuno può liberamente avere e manifestare la propria opinione ma sempre sulla base di canoni di educazione e correttezza.Le critiche verso tutti sono superflue e del tutto fuori luogo.Se invece il messaggio vuole essere volutamente ed ad arte provocatorio,penso che l’interessato farebbe bene ad astenersi da ulteriori simili interventi,sicuramente col beneplacito di tutti noi.
Saluti,Sergio.
Solo per amore della precisione e senza alcun intento polemico,vorrei dire che la traduzione latina “Hortus botanicus” mi sembra una traduzione piuttosto personale.Per quello che mi risulta,l’aggettivo botanicus non esiste in latino,esiste il termine “botanicum” ma con il significato di erbario.Botanico come aggettivo viene in generale tradotto con
herbarius -a -um. Saluti,
Sergio.
Mi associo alle condoglianze Giuseppe!Tieni presente che,nel genere Syagrus,l’amara è una delle specie meno resistenti al freddo.
Saluti,
Sergio.
Daniele,due tentativi e due fallimenti.Le piantine sono morte alla terza foglia ma non per il freddo.I problemi con questa specie si evidenziano quando le sostanze che provengono dal seme si esauriscono.La specie richiede probabilmente,come accade per i Ceroxylon,un terreno fortemente acido.Difficilmente i semi si trovano in commercio su internet.A me è capitato di trovarli solo due volte ed entrambe le volte li ho acquistati con i risultati però di cui sopra.Saluti,
Sergio.
Josè,complimenti per l’articolo,interessante e completo e per le belle foto.Saluti,
Sergio.
Non per contraddire,come dice Pietro,ma solo per precisare.A.Henderson,G.Galeano,R.Bernal in “Field Guide to the Palms of the Americas”,1995,riportano l’altezza della Trithrinax campestris “fino a 6 m.”.
Tutto può accadere al mondo però ritengo estremamente improbabile che una Trithrinax c. possa essere più alta di 10 m.
Ripeto,ci si può sbagliare facilmente nel valutare l’altezza di una palma,a me è capitato più volte.Saluti,
Sergio.
Pietro,concordo.Forse, guardando una palma, si è portati talvolta ad aumentarne eccessivamente l’altezza.Ricordo la discussione sui Trachycarpus di Villa Beccari che dovevano essere alti 20 m. Ciao,
Sergio.
Alberto,una notizia molto intressante!Hai potuto notare la mancanza di spine sui piccioli come nella Breha nitida?Saluti,
Sergio.
Giuseppe,l’ho provata due volte con esito negativo!Saluti,
Sergio
Giuseppe,per quello che riguarda la velocità di crescita,personalmente considero il T.latisectus più veloce non solo del T.takil ma anche del T.martianus.Le specie takil,oreophilus e manipur(ukhrulensis) formano un gruppo di specie molto simili sia esteriormente che nel comportamento.L’oreophilus si differenzia dal takil per avere all’apice fibre che non formano dei triangoli ma rimangono singolarmente divise, mentre il manipur è un takil che presenta un numero leggermente maggiore di segmenti fogliari.Personalmente ho alcuni dubbi sul fatto che sia giusto considerarle specie distinte.Tutte e tre le specie sono caratterizzate da una crescita estremamente lenta.Aggiungerei che,a livello di piantine,sono anche delicate.Saluti,
Sergio.
Scritto Da – Sergio on 02 Novembre 2010 13:53:28
Giuseppe,fiorisce a giugno e poi fiorisce ancora ad agosto,almeno fino ad oggi così si è comportata.
Palmente,la pusilla,come suggerisce la definizione specifica, anche da adulta è di dimensioni contenute.La specie è diffusa in climi caldi (India meridionale,Sri Lanka),in un clima temperato la crescita è certamente rallentata.Ritengo già un fatto positivo che in un tale clima non muoia.
Saluti,
Sergio.
Giuseppe,la pianta è stata fatta da seme nel 2000,io stesso raccolsi dei semi durante una visita ai giardini botanici di Noong Noch in Tailandia. La pusilla può essere a tronco singolo e pollonante.La mia (è un maschio) è pollonante.Taglio i ricacci perchè non occupi troppo spazio.Saluti,
Sergio.
Moris,si tratta purtroppo di una palma molto poco diffusa in Italia,probabilmente per la sua lentezza di crescita,per cui penso che non avrai molte risposte.Per quello che mi riguarda, quello che posso dire è che i tre giovani esemplari che coltivo a Sabaudia sopportano egregiamente la minima di -3°C senza alcun danno.Saluti,
Sergio
Roberto,per quel poco che so sui frutti e sui semi delle due specie,direi che,a maturazione, sono molto simili sia nella forma che nel colore che nelle dimensioni.Se vogliamo essere proprio precisi,i frutti della schizophylla dovrebbero risultare leggermente più tondeggianti con un colore giallognolo appena un pò più chiaro.Saluti,
Sergio.
Scritto Da – Sergio on 18 Ottobre 2010 19:53:36
Ciao Roberto,
é veramente un bell’esemplare.Si tratta a mio parere,per quello che vedo nelle foto,di una campestris. Le due specie sono molto simili,la schizophylla sembra tuttavia una campestris meno robusta,meno rigida e più leggera,con un numero minore di foglie.Però se non le hai entrambe davanti e non puoi fare il confronto non è facile prendere una decisione. C’è tuttavia una caratteristica che ti consente di distinguerle immediatamente:la schizophylla ha i segmenti fogliari un pò flessibili e decisamente bifidi da 1/3 a 2/3 della loro lunghezza mentre quelli della campestris sono più rigidi,appuntiti come una spina e,soprattutto,brevemente bifidi.
Saluti,
Sergio.
Giuseppe,i miei tentativi con Dypsis baroni sono purtroppo tutti falliti alla quarta o quinta foglia.Temo che richieda un terriccio piuttosto acido.Saluti,
Sergio.
Resiste bene a -2°C/-3°C ma è a crescita molto lenta.Saluti,
Sergio.
Giuseppe,devo dire che la mia esperienza è stata purtroppo negativa,é morta durante il primo inverno,insieme alla drudei, alla minima di -3°C.Ciao,
Sergio.