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    In risposta a che phoenix é?
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      2 Luglio 2009 alle 12:10 - Views: 594 #40638

      Alberto, a mio parere (ma è anche sperimentato) gli ibridi presentano in generale una maggiore rusticità e resistenza nonchè un maggior vigore rispetto alle specie genitrici.

      SergioPosts: 671
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        2 Luglio 2009 alle 12:04 - Views: 685 #40449

        Giovanni,la Butia capitata è una palma, a mio avviso,rustica e resistente al freddo a meno che non si trovi in una situazione di freddo umido. L’umidità è un elemento negativo per questa palma che ama il clima asciutto, soprattutto se detta umidità è unita a temperature sotto zero.
        Con un elevato tasso di umidità si possono facilmente avere fungosi e, se la temperatura va decisamente sotto zero, anche bruciature sulle foglie.Nel tuo caso, la pianta è stata bagnata per un certo periodo? Il tasso di umidità è variato recentemente,ad esempio tramite l’innaffiamento automatico?

        In risposta a Arenga pinnata
        SergioPosts: 671
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          2 Luglio 2009 alle 11:25 - Views: 509 #40627

          Ciao Daniele,ho acquistato l’A. pinnata quando aveva appena due foglioline e l’ho tenuta sempre in serra fredda.Quando il bulbo di base ha raggiunto un diametro di circa 7 cm., l’ho piantata fuori in giardino. Attualmente il diametro del bulbo è pari a circa 10 cm.Saluti,
          Sergio

          SergioPosts: 671
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            2 Luglio 2009 alle 11:14 - Views: 599 #40609

            Giovanni,si ipotizza che semi di Archontophoenix c. prodotti in un luogo più freddo di quello dell’ambiente naturale possano dare luogo a piante maggiormente resistenti al freddo, ma non c’è nessuna prova in proposito nè, credo, alcuno studio scientifico al riguardo.
            Personalmente ritengo che qualcosa può succedere ma sempre in un ambito evoluzionistico della specie tenendo anche conto della selezione naturale. Quindi in tempi lunghissimi e con un numero molto elevato di generazioni.
            E’ ovviamente una opinione personale.

            SergioPosts: 671
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              29 Giugno 2009 alle 13:39 - Views: 568 #40654

              Federico, potrebbe essere ma non ho mai visto la tenuifrons. Bisognerebbe vederne almeno una in fotografia per fare il confronto.

              SergioPosts: 671
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                29 Giugno 2009 alle 9:15 - Views: 569 #40652

                Un’altra foto presa più da vicino.

                [img][/img]

                Chamaerops humilis var. pendula.

                In risposta a che phoenix é?
                SergioPosts: 671
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                  29 Giugno 2009 alle 8:40 - Views: 598 #40632

                  Potrebbe anche trattarsi di un ibrido di Phoenix reclinata,forse P.canariensis x P.reclinata che è il più comune.Bisognerebbe vedere una foto.

                  In risposta a Arenga pinnata
                  SergioPosts: 671
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                    28 Giugno 2009 alle 16:50 - Views: 509 #40624

                    Daniele, coltivo in giardino una giovane A. pinnata che ha già passato fuori due inverni.Alla fine del primo inverno , con una temperatura minima di -2°C/-3°C,mostrava notevoli bruciature. In quest’ultimo inverno si è comportata meglio ed è stata bruciata solo leggermente con la stessa temp. minima, come puoi vedere nella foto seguente scattata a marzo 2009.La crescita è comunque lenta nel clima temperato.

                    [img][/img]

                    Arenga pinnata.

                    In risposta a Trachycarpus
                    SergioPosts: 671
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                      27 Giugno 2009 alle 9:23 - Views: 642 #38918

                      Moris,i primi semi di princeps che sono stati disponibili(a caro prezzo) su internet hanno prodotto piantine che erano la brutta copia del fortunei, talmente diverse dalla descrizione originaria che sono state comunemente chiamate T. sp. nova.
                      Successivamente altri semi hanno dato luogo a piantine diverse che evidenziano un colore glaucheggiante ed una pruina bianca sotto le foglie che talvolta si estende anche un pò sopra. Le foglie stesse sono regolarmente arrotondate e piuttosto contenute nelle dimensioni, ricordano un pò quelle del wagnerianus.Recentemente sono stati messi in circolazione semi di princeps dai quali sono state ottenute piantine con un colore molto più verde e con meno pruina bianca.Come ho già detto, non ti saprei dire se uno di questi tipi è il vero princeps descritto da Gibbons/Spanner.E’ mia opinione personale che certamente tutti questi semi non vengono dai luoghi da loro indicati. Poichè i princeps in vendita su internet sono generalmente prodotti dai semi disponibili su internet stessa,comprandone uno ,penso che ti possa capitare uno di questi tre tipi anche se il primo viene ormai indicato come sp. nova.

                      In risposta a Trachycarpus
                      SergioPosts: 671
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                        26 Giugno 2009 alle 20:20 - Views: 646 #38916

                        Più o meno.Così come il takil, anche il princeps sembra produrre pochi semi. M.Gibbons/T.Spanner hanno riferito di essere stati più giorni di seguito nei luoghi di distribuzione e di avere raccolto pochissimi semi. Basta chiedersi come mai da alcuni anni i semi di princeps sono piuttosto spesso offerti in vendita dai rivenditori su internet.Da dove viene questa notevole quantità di semi?
                        Certamente T.Spanner, che ha scoperto la specie insieme a M.Gibbons,ha portato in Europa semi del vero princeps, ma penso proprio che non abbia mai messi in vendita quei semi nella sua azienda.

                        In risposta a Trachycarpus
                        SergioPosts: 671
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                          26 Giugno 2009 alle 16:16 - Views: 646 #38914

                          Secondo me no.Tempo fa il titolare di una ditta che spedisce anche semi di princeps dalla Cina ha affermato che era inutile cercare di raggiungere posti impossibili(e quelli descritti da M.Gibbons-T. Spanner sono veramente impossibili) quando c’erano posti molto più comodi per raccogliere semi.Quello che non si sa è che cosa cresce in questi posti più comodi. Forse il princeps cresce anche in altri posti o forse no.

                          In risposta a Trachycarpus
                          SergioPosts: 671
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                            25 Giugno 2009 alle 16:14 - Views: 646 #38912

                            Moris,il T. princeps è una scoperta recente per cui in coltivazione esistono solo piante molto giovani. Le uniche foto di piante adulte (almeno per quello che ho visto io)sono quelle scattate e messe in circolazione da M.Gibbons-T.Spanner.
                            Relativamente alla germinazione, i semi del princeps,a mio avviso, non presentano particolari difficoltà.Esistono però due problemi con riferimento a questi semi. Il primo riguarda la freschezza nel senso che i semi in vendita su internet dovrebbero essere freschi e quindi germinabili.Il secondo è relativo alla specie stessa, cioè i semi messi in vendita come princeps dovrebbero essere effettivamente di questa specie. Su questo punto sono personalmente un pò scettico vista la notevole inaccessibilità dei luoghi di distribuzione.
                            Ad oggi con i semi di princeps acquistati su internet sono state ottenute almeno tre tipologie del cosiddetto princeps, forse una lo è o forse non lo è nessuna delle tre.

                            SergioPosts: 671
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                              24 Giugno 2009 alle 8:44 - Views: 512 #38142

                              Moris,lo faccio subito.Coltivo in Sabina le seguenti specie:
                              -Trachycarpus fortunei,takil,latisectus,manipur.
                              -Chamaerops humilis.
                              -Brahea edulis,armata,aculeata.
                              -Trithrinax acanthocoma(quest’anno anche campestris).
                              -Butia capitata,eriospatha,yatay,paraguayensis.
                              -Livistona australis.
                              -Parajubaea torallyi.
                              -Jubaea spectabilis.
                              Ho anche una giovane Aloe bainesii, quella che diventa un albero per intenderci.Quest’ultima e la Parajubaea torallyi stanno fuori da poco più di un anno ed hanno superato la minima dell’ultimo inverno che è stata -6°C senza danni.
                              Tutte le altre hanno superato più volte -10°C. Solo la Livistona australis mostra alla fine di ogni inverno alcune bruciature.Non avrei mai immaginato comunque che la L. australis potesse crescere in queste condizioni.La zona però è ventosa e quindi il clima è molto asciutto.Penso che questo sia il motivo della resistenza a temperature così basse.

                              SergioPosts: 671
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                                24 Giugno 2009 alle 8:12 - Views: 754 #40580

                                Se sei interessato al cocco, posso dirti che qualcosa si sta muovendo in proposito.
                                L’americano Erik Brown ha mostrato su internet, circa 15 giorni fa,due foto di un giovane ibrido
                                Butia x Cocos
                                ricevuto come dono di nozze.Possiamo quindi immaginare il valore che viene attribuito a questa pianta.

                                SergioPosts: 671
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                                  24 Giugno 2009 alle 7:51 - Views: 632 #38140

                                  Sono due specie molto rustiche, non saprei dire se una lo è un pò più dell’altra perchè in Sabina ho sperimentato solo l’acanthocoma. Quest’ultima, con clima asciutto,ha superato più volte punte notturne di -10°C senza riportare alcun danno.
                                  Quest’anno ho piantato anche una giovane campestris. La prossima primavera ti saprò dire come si è comportata durante l’inverno durante il quale le temperature notturne in questo posto sono mediamente -5°C/-6°C con punte, ripeto,anche di -10°C.

                                  SergioPosts: 671
                                    • 88Topic
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                                    23 Giugno 2009 alle 14:14 - Views: 755 #40578

                                    Generalmente parlando a mio parere c’è una variabilità genetica, talvolta anche notevole, all’interno delle singole specie.Un esempio tipico è dato dalla Chamaerops humilis di cui sono state segnalate oltre 40 varietà.
                                    Per ciò che riguarda l’ibridazione, ritengo che molto difficilmente e molto raramente possa avvenire allo stato naturale.
                                    La quasi totalità degli ibridi che oggi conosciamo in coltivazione deriva soprattutto dalla mano dell’uomo.

                                    SergioPosts: 671
                                      • 88Topic
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                                      23 Giugno 2009 alle 10:08 - Views: 754 #40576

                                      Credo che, più che altro, dipenda dal DNA dei singoli esemplari.

                                      SergioPosts: 671
                                        • 88Topic
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                                        22 Giugno 2009 alle 20:08 - Views: 754 #40574

                                        Ciao Federico,
                                        in giardino coltivo 9 A. c. e tutte hanno un diverso diametro del tronco. Ho notato che anche per il Syagrus romanzoffiana accade la stessa cosa.

                                        SergioPosts: 671
                                          • 88Topic
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                                          22 Giugno 2009 alle 16:32 - Views: 754 #40572

                                          Giuseppe,
                                          le specie del genere Archontophoenix tra loro possono certamente ibridarsi.Ovviamente parlo di ibridazioni artificiali con impollinazione manuale e, a mio parere,la cosa presenta una difficoltà comparabile a quella che si ha nell’ibridazione Butia x Syagrus per ottenere il xButiagrus nabonnandi.
                                          Nel genere Archontophoenix le infiorescenze portano fiori bisessuali, cioè portano fiori maschili e femminili per cui il procedimento sarebbe simile a quello nella ibridazione sopra accennata.

                                          SergioPosts: 671
                                            • 88Topic
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                                            22 Giugno 2009 alle 16:16 - Views: 709 #40558

                                            Giuseppe,
                                            Rhapidophyllum hystrix è una specie principalmente dioica, cioè fiori maschili e fiori femminili sono prodotti da piante diverse. In questo caso per ottenere frutti e quindi semi fertili sulla pianta femmina è necessaria la presenza della pianta maschio i cui fiori maschili trasmettono il polline, tramite il vento o gli insetti, ai fiori femminili sulla pianta femmina dando così luogo a frutti e quindi a semi fertili.
                                            Un esempio di questa situazione è costituito dalle varie specie del genere Phoenix.
                                            Tuttavia sulle infiorescenze del Rhapidophyllum hystrix, sia su quelle maschili che su quelle femminili, succede che talvolta (a mio parere in realtà abbastanza spesso)compaiono fiori ermafroditi mischiati ai maschili od ai femminili.Ricordo che il fiore ermafrodita comprende sia gli organi maschili (stami ed antere che producono il polline) sia quelli femminili(pistillo ed ovario). Un fiore siffatto è quindi autosufficiente per produrre il frutto e quindi il seme. Un granulo di polline da un’antera viene trasportato in cima al pistillo dal vento o da un insetto, qui emette una piccolissima radice che percorre all’interno tutta la lunghezza del pistillo, entra nell’ovario e lo feconda.Da qui sarà prodotto il frutto.
                                            I fiori ermafroditi prodotti quindi sulle infiorescenze del R. hystrix danno generalmente luogo a frutti e quindi a semi senza che sia necessario l’intervento di altre piante.
                                            Ma il R. hystrix ha ancora una ulteriore stranezza di comportamento: raramente è anche monoico, cioè alcune piante (sembra molto poche)producono costantemente solo fiori ermafroditi e per esse non esiste ovviamente distinzione tra maschio e femmina ma ognuna di queste piante è autonoma per produrre frutti e semi.
                                            Forse è il caso di ricordare che presentano lo stesso completo comportamento anche la Chamaerops humilis nonchè alcune specie a frutti reniformi del genere Trachycarpus (almeno il fortunei,il wagnerianus ed il takil).Saluti,
                                            Sergio.

                                            SergioPosts: 671
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                                              22 Giugno 2009 alle 15:25 - Views: 757 #40570

                                              Questa è invece l’infruttescenza prodotta l’estate dello scorso anno su un’altra A.c., sempre nel mio giardino.
                                              Dopo un intero anno i frutti stanno maturando e diventando rossi.
                                              Pietro, sarei curioso di sapere come va la tua a Palermo.

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                                              SergioPosts: 671
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                                                22 Giugno 2009 alle 15:09 - Views: 711 #40556

                                                Ciao Giuseppe,
                                                molte grazie per le tue parole.Saluti,
                                                Sergio

                                                SergioPosts: 671
                                                  • 88Topic
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                                                  21 Giugno 2009 alle 13:40 - Views: 711 #40554

                                                  Infine penso che potrebbe essere interessante vedere come appaiono i fiori femminili. Sono completamente diversi per cui, osservando una pianta fiorita,è difficile confondere maschio con femmina.

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                                                  SergioPosts: 671
                                                    • 88Topic
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                                                    21 Giugno 2009 alle 13:35 - Views: 712 #40553

                                                    Può essere interessante vedere la foto seguente poichè mostra un comportamento a mio parere piuttosto particolare.Si tratta appunto dell’esemplare maschio della varietà “Florida centrale” che ha fiorito due volte nello stesso anno.La foto è stata da me scattata ad agosto del 2008 ed in essa possiamo vedere l’infiorescenza di aprile che, tra l’altro,ha prodotto anche dei fiori ermafroditi che hanno dato luogo a frutti in accrescimento e una nuova infiorescenza di agosto che contiene solo fiori maschili.

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                                                    SergioPosts: 671
                                                      • 88Topic
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                                                      20 Giugno 2009 alle 20:07 - Views: 531 #40537

                                                      Ciao Alberto,
                                                      il T. geminisecus è distribuito in una fascia altitudinale al di sopra dei 1100 m., in particolare tra 1100 e 1600 m. per cui mostra una buona resistenza al freddo.
                                                      La specie è stata scoperta da pochi anni e quindi in coltivazione esistono solo giovani piante.La zona di distribuzione è stata descritta da M.Gibbons e T.Spanner come “quasi inaccessibile” per cui esiste sempre il dubbio che i semi acquistati su internet siano effettivamente di T. geminisectus.Ho in coltivazione alcune piantine che, ammesso che provengano da semi effettivi di geminisectus,mostrano una certa tendenza a soffrire di fungosi in serra fredda. Ti suggerirei pertanto,se possibile, di coltivare sempre all’esterno questa specie.
                                                      Se pensi che possa essere per te di qualche interesse, puoi leggere, nel settore Monografie, quella relativa al genere Trachycarpus.Saluti,
                                                      Sergio

                                                      SergioPosts: 671
                                                        • 88Topic
                                                        • 671Risposte
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                                                        19 Giugno 2009 alle 23:14 - Views: 506 #40505

                                                        Ciao Roberto, per quello che ho capito, la capacità di pollonare è la principale caratteristica del caespitosus, per il resto dovrebbe essere simile al fortunei. Hai scoperto un caespitosus nel tuo giardino? A questo punto non mi sento di escludere assolutamente nulla.Non ci dobbiamo però meravigliare che un fortunei maschio produca frutti veri e quindi semi fertili.Il T. fortunei è generalmente e massimamente una specie dioica,cioè fiori maschili e femminili sono prodotti da piante diverse e stanno quindi su piante diverse. Tuttavia di tanto in tanto alcuni fiori ermafroditi possono comparire sia sulle infiorescenze maschili che su quelle femminili.Detti fiori danno luogo a frutti veri e quindi a semi fertili. Per questo strano comportamento la specie viene definita poligamo-dioica.Lo stesso comportamento è presente anche sulla Chamaerops humilis e sul Rhapidophyllum hystrix.
                                                        Può darsi che l’esemplare nel tuo giardino sia un vero caespitosus ma può anche darsi che le piccole piantine derivino da semi della pianta padre.Saluti,
                                                        Sergio.

                                                        SergioPosts: 671
                                                          • 88Topic
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                                                          11 Giugno 2009 alle 18:03 - Views: 505 #40503

                                                          Ciao Caio,in effetti devo ammettere che c’è stata una certa emozione durante la visita ma penso che sia stato un fatto abbastanza normale per un palmofilo.
                                                          Il titolare di una ditta belga che vende semi di palme su internet ha recentemente comunicato su un Forum di essere entrato in possesso, in passato, di alcuni semi di questi Trachycarpus e che le palme ottenute da questi semi non erano pollonanti.
                                                          Penso che comunque sarebbero necessarie ulteriori verifiche.Potrebbe anche trattarsi di una mutazione recessiva, come qualcuno ha suggerito e, nel caso specifico, i semi sarebbero anche potuti derivare da fiori impollinati da un normale T. fortunei vicino.In tal caso nella prima discendenza, la mutazione non sarebbe stata visibile.
                                                          Penso che sia necessario cercare di ottenere tutte le informazioni possibili dalla famiglia Beccari.Speriamo nella prossima visita. Saluti,Sergio.

                                                          SergioPosts: 671
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                                                            10 Giugno 2009 alle 20:04 - Views: 505 #40501

                                                            Ciao Pietro,ho parlato un pò con la Sig.ra Beccari(moglie del pronipote di O. Beccari)che gentilmente ci ha ricevuto all’arrivo ma non ho potuto approfondire l’argomento.Siamo rimasti d’accordo sia con la Sig.ra Beccari stessa che con Paolo Luzzi di fare una nuova visita al giardino della Villa nel prossimo mese di dicembre o gennaio, allorchè saranno maturi i frutti di questi Trachycarpus. Con l’occasione cerchrò di approfondire alcuni aspetti di questo argomento.

                                                            In risposta a Caryota ochlandra
                                                            SergioPosts: 671
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                                                              10 Giugno 2009 alle 19:51 - Views: 504 #37061

                                                              Ciao Gaetano e benvenuto nel Forum.Spero che ci farai vedere quanto prima alcune delle interessanti specie che stai coltivando a Nettuno.
                                                              Saluti, Sergio.

                                                              SergioPosts: 671
                                                                • 88Topic
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                                                                10 Giugno 2009 alle 15:53 - Views: 505 #40499

                                                                E questo è un particolare della base di uno di questi.
                                                                [img][/img]