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Considerato lo spazio a disposizione, non sarebbe male… 🙂
Dimenticavo di dire che bismarckia e livistona sono esposte a nord, mentre la phoenix è esposta a sud, protetta da nord da una siepe di cipressi alti 10-15 m.
Allego le foto di stamattina, precisando che le bruciature evidenti su una foglia della bismarckia non sono derivanti dal freddo ma da una prolungata siccità estiva per otturazione dell’irrigatore (circa 40 giorni senza acqua, 2 foglie seccate e una terza quasi). La mia zona ha un microclima molto sfavorevole; mio fratello, a 2 km. da casa mia, ha in pieno campo una bismarckia in piena salute, vegeta tranquillamente e ha molte foglie. Da lui le phoenix reclinata non riportano nessuna bruciatura sulle foglie.
La bismarckia è in un giardino in cui il freddo arreca danni notevoli a palme come phoenix reclinata, brucia le foglie a livistona chinensis e dove non hanno mai sopravvissuto archontophoenix, phoenix robellinii, caryota e altre ancora. Credo che la Bismarckia sia molto più resistente di quanto si dica. 🙂
Aggiorno la situazione della bismarckia. Ha passato lo scorso inverno in piena terra con una minima di -4°, senza bruciature o altro; durante la stagione vegetativa non è cresciuta però, è praticamente rimasta immobile. Quest’anno ha già passato una notte a -3°, e ora stranamente sta aprendo una foglia. Che piante strana… 🙂
Non credo che la cartina sia molto attendibile. La mia zona (provincia di Lecce) risulta essere una 10, ma è una 9a, solo in zone riparate arriva ad essere una 9b, ma mai una 10.
Osvaldo.
Infatti quando parlavo di problemi con le alte temperature mi riferivo alla torallyi e non alla cocoides. Per quest’ultima temo le gelate. Se la resistenza al freddo è quella delle archontophoenix, come mi dicono, non dovrei avere speranze 😡 .
Ciao, pensavo alla cocoides perchè un fornitore di ischia mi ha detto che è una pianta che non soffre il freddo e che lui ha visto esemplari sia sui colli emiliani che in austria (mi ha detto di aver piantato lui l’esemplare dei giardini mortella). Mah!?!
Della torallyi ho paura che non sopporti l’afa estiva tipica della mia zona, con temperature superiori ai 40° e il terreno prevalentemente calcareo.
Non so che fare, anche perchè dovrebbe effettuarmi la consegna a marzo e mi costa ben 150 euro 🙂
Osvaldo.
Cosa ne pensate per queste latitudini (più o meno le mie) della parajubaea cocoides? Ne sento parlare molto poco.
Qualcuno ha la nolina matapensis da poter confrontare con la mia?
Grazie.
Io so di bismarkia piantate in piena terra in puglia, (vedi roberto bruno a nardò); le piante soffrono molto in inverno ma sopravvivono, anche se rosse di rabbia 👿 ; le minime assolute quasi mai scendono sotto 0° ma la media delle minime è ben lontana dai 10°. Io ne ho prese 2, la più grande proverò a piantarla in terra a primavera, l’altra la terrò in vaso.
Ciao Augusto,
la palma sta bene, la tengo in posizione riparata anche se all’aperto. E’ solo rossa, dal freddo immagino 🙂 . Ho deciso comunque di tenerla in vaso, quindi a primavera la trapianterò in un contenitore più grande e gli troverò un bel posto.
Nessuno ha una brahea dulcis di questa dimensione per confrontarla? Dovrebbe avere, a detta del vivaista, 4 anni.
Io pensavo la parryi perchè le foglie non sono del tutto rigide, come dovrebbero essere invece quelle della nelsonii, ma è una mia impressione.
Non è una yucca rostrata, ne ho diverse e differisce notevolmente dal vivo; in foto in effetti una certa somiglianza c’è. Le foglie sono molto più lunghe (quasi 1 mt.)e non hanno il margine giallo.
L’impressione generale è di una nolina, io ho la longifolia, con foglie però più rigide (in effetti tipo dasylirion, da qui l’errore del vivaista).
Ciao, dovrebbe trattarsi di yucca gloriosa.
Osvaldo.
Dimenticavo di dire che ho una piantina (1 foglia) di Parajubaea torally che ha subito lo stesso freddo: perfetta!
In effetti ho acquistato l’A. alexandrae solo un paio di mesi fa (anche se da un vivaio della zona e conservata al massimo in serra fredda). Le foglie non sono tutte bruciate ma solo le punte per circa 10 cm. (posterò le foto); ora è in casa. Le due Bismarkia hanno reagito in modo diverso: una, più grande e acquistata dallo stesso vivaio che le ha dalla primavera scorsa e prese dalla Sicilia, praticamente non ha battuto ciglio; l’altra, presa due mesi fa dalla Germania, è diventata praticamente paonazza, quasi nera, ma nessun danno. Il problema è che non credo che queste palme siano adatte ad essere coltivate in vaso, per cui credo che alla fine mi convincerò a piantarle in terra.
Il microclima del mio giardino è purtroppo proprio sfavorevole; per circa 5 anni ogni inverno mi ritrovavo le foglie giovani della livistona chinensis bruciate; solo ora va un po’ meglio. Phoenix reclinata è morta il primo inverno, poi in estate sono usciti nuovi polloni, ma mi ritrovo ancora le foglie bruciate (più o meno) ogni inverno. Syagrus romanzoffiana va, ma mica bene: cresce con poche foglie, ingiallita, comunque sofferente.
A 1 km. di distanza, in centro, mio fratello cresce in piena terra Caryota urens, Howea, Phoenix robellinii, Dracaena draco senza alcun problema. 👿
Grazie Roberto per le precisazioni, molto utili. Non pensavo che da noi le temperature scendessero sottozero, ma facendo una ricerca ho appurato che la media delle temperature minime negli ultimi 50 anni è stata -2,5C° e nel 1979 si toccò a gennaio -12. Quindi: Bismarkia in vaso (almeno una delle 2 che ho comprato), ordine annullato per Parajubaea cocoides e Copernicia alba. Proverò ad acclimatare piantine piccole per non rimpiamgere molto la spesa. Pensa che l’Archontophoenix alexandrae ha già le foglie bruciate con una minima di +1,6, in veranda, protetta da pioggia e gelate. In terra ho notato bruciature fogliari anche su Phoenix reclinata. 😡
Salve, vorrei sapere se ci sono novità sulla coltivazione della Dypsis decipiens.
Avrei intenzione di prenderne una, ma ho letto opinioni non proprio ottimistiche 😡 su questo post.
Grazie. Osvaldo.
Ciao Roberto, interessa anche a me sapere se la bismarkia ha passato qualche inverno in terra. Ne ho appena comprate due da piantare in primavera, ma ho una gran paura 😮 .
Vivo a pochi km da te, ma io non sono mai riuscito ad esempio a portare avanti le archontophoenix. Fammi sapere.. 🙂
Osvaldo
Tra i tanti seedlings, solo una ha riportato per ora macchie marroni ai bordi delle foglie tipo marciume, la brahea dulcis blu. Temperatura + 1.6 C°.
Osvaldo.
Da me (provincia di Lecce) la minima di stanotte è stata +1,5. Ora siamo a + 8,5. Secondo le previsioni tra un paio di giorni dovremmo essere a +20 🙂
Auguri anche da parte mia.
Buon Natale e felice Anno Nuovo.
Salve e grazie a tutti per le risposte.
La carenza di potassio, oltre che sulle brahea e sulle sabal (in foto) dovrei averla anche sulle syagrus e sulla washingtonia filifera (non sulle robusta). Il mio terreno è notevolmente calcareo e con ph tendenzialmente basico. Uso concimare con nitrophoska gold. Le butia capitata sembrano in effeti avere una carenza di magnesio.
Quando e come intervenire? Si trovano in commercio fertilizzanti selettivi in tal senso? I due elementi non si “ostacolano” a vicenda?
Ieri ho notato i sintomi della carenza di potassio anche su una jubaea in vaso. Possibile?
Forse dipende dal posto, ma le mie crescono di circa 10-15 cm. l’anno.
Osvaldo.
L’unica cosa particolare rispetto a quanto già si sapeva è la dose del clorpirifos, circa quattro volte quella consigliata (120-150 ml), con un quantitativo di circa 100 litri a palma, rispetto ai 10-20 litri che di solito si danno. Mi sembra davvero una esagerazione.
Grazie per i consigli, la mia preoccupazione maggiore è legata al periodo in cui è stato fatto il rinvaso (se come penso è stato fatto). Mi meraviglia però il fatto che sembra godere di ottima salute. Al momento l’ho messa in un posto riparato dal freddo e dal vento, prende luce ma non vede mai il sole. L’alternativa sarebbe in un altro posto esposto però ai venti di ponente e sempre al sole, anche eccessivamente (altre piante che sono lì soffrono l’eccessiva esposizione al sole).
Salvo, potresti consigliarmi un buon fungicida sistemico? Io ho ziram, poltiglia bordolese, captano.
Osvaldo.
Oggi mi è arrivata la bismarkia ordinata tempo fa tramite un intermediario della mia zona; penso che la pianta provenga dalle hawaii. E’ in buone condizioni, con un bulbo del diametro di circa 6-7 cm. e alta 70-80 cm. Mi ha dato però l’impressione di essere stata appena invasata, sul terriccio c’erano diverse radici sminuzzate e il vaso era molto piccolo. Ho paura che la pianta fosse arrivata a radici nude e poi invasata dal mio venditore (che non mi risponde per dirmelo). Nel caso fosse così, cosa dovrei fare per avere qualche speranza di sopravvivenza in questo periodo?
Grazie per i consigli, Osvaldo.
Confermo quello che ha detto Daniele, sono stato giorni fa dai vivai tunno. Aveva un paio di bismarkia in vaso da 18 (ne ho presa una per 20 euro) e qualcuna in vaso 12, oltre a 3-4 piante grandi. Mi ha detto che non ha tempo per vendere su internet. Per il resto nulla di particolare.
Osvaldo.
Ho pagato 21 euro per la spedizione con DHL. Il servizio, imballaggio e tutto il resto, davvero buono. Avete mai comprato da palmeperpaket?