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Non so se si può fare, comunque da Scarasciacactus per 110 euro..
Io l’ho comprata con un bulbo di circa 10 cm. di diametro, messa in terra all’ombra parziale di una phoenix, e dopo un mese sta emettendo già tre foglie nuuove..
Qualcuno ha novità sulla coltivazione di questa pianta?Esperienze in merito?
Per la mia modesta esperienza è più rustica di Archontophoenix e Howea, nel senso che la chioma non viene danneggiata da gelate fino a -4, e questo con certezza.. Le mie hanno superato le minime del 30-31 dicembre senza alcun segno, laddove invece hanno riportato gravi danni molte altre palme.. (Salento)
Se la pianta è ben radicata dovrebbe tirar fuori nuove foglie, a me lo ha fatto ma era in terra e sono anche usciti 3-4 polloni basali.. comunque cicatrizza la ferita visto anche il periodo.. la parte spezzata invece io non sono riuscito a farla radicare, magari tu sarai più bravo o più fortunato.. 🙂
Ci sono novità sulla coltivazione di queste bellissime cycas? Vorrei prendere dei semi di pruinosa,calcicola e platyphylla..
La mia Bismarckia è invece molto strana, cresce solo in inverno, questo in corso è già il terzo, ha resistito a temperature molto basse, con minime sicuramente sottozero, anche -2,-3, laddove molte altre piante anche teoricamente più resistenti sono decedute.
Grazie Sergio, pensavo sinceramente fosse meno resistente. Mi sa che sarà allora il prossimo acquisto 🙂
Ho ripreso questa discussione per sapere se ci sono novità sulla resistenza al freddo di questa palma e l’acclimatamento della stessa in Italia.
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Qui da me il rinco ha addirittura cambiato menù, questa butia una settimana fà era in splendida forma. " />
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Sono invece impossibili da confondere !!
Il primo non è un Dasylirion ma Nolina longifolia, lo è da 100 anni almeno ma i vivaisti ancora continuano a chiamarla in modo errato. La Nolina longifolia ha foglie piatte, sui 3-3cm larghe, con bordi taglientissimi, il Dasylirion longissimum ha foglie sottili a sezione quadrangolareio avevo sempre chiamato nolina longifolia la pianta nella foto che ha ugualmente i bordi taglientissimi. Allora cosa puo’ essere?
danilo liccardo
La tua è Nolina longifolia
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…aggiornamento…
le mie due Biz delle foto precedenti che sembravano forti e vitali, adesso hanno tutte le foglie completamente bruciate con solo il germoglio ancora verde!! Credo che poco ci voglia per farle trapassare nel paradiso delle palme!!!
La minima assoluta di questo inverno è stata -0,9 (quindi non troppo freddo), ma l’umidità è stata elevatissima. Credo che questa abbia giocato come elemento decisivo 😡Avete qualche consiglio per “convincerle” a rimanere in vita?
Probabilmente chi te le ha vendute le teneva in serra. A me è capitato così con una pianta comprata dalla Germania, tenuta in vaso, protetta da nord e tenuta al secco, in veranda. Al contrario quella che ho in piena terra non ha riportato alcun danno, esposta a nord con minime di -2/-3°; però l’ho comprata da un vivaista che l’ha fatta svernare fuori e proveniva dalla Sicilia.
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…mi dispiace ma partita persa in partenza.
Già provata da tanti anche con esemplari più grossi.Data per la più resistente delle livinstona, già a -5 -6 la lamina si cuoce,data anche la sua estrema lentezza fà fatica a ricreare la corona in una stagione.feruglio alberto
La mia brucia parte delle foglie già a temperature tipo -1 o -2 C°. Non sono d’accordo che sia la più resistente delle livistona, da me l’australis e la decipiens non riportano il minimo danno.
concordo pienamente, livistona chinensis.
Anche a me quella in foto sembra una washingtonia robusta.
Grazie della puntualizzazione Lilio. Per quanto riguarda gli ibridi Butia x Jubaea, ho letto da qualche parte che non sono autofertili, per cui se producono semi è per impollinazione probabilmente da qualche butia nei dintorni. Invece tu dici che i semi di questi possono essere “F2 puri”? Oppure ho capito male?
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Purtroppo acquistando un “seedling” ibrido,ci si può accorgere dopo un certo numero di anni che ibrido non è o che comunque la palma è tale da giustificare molti dubbi.Nell’ibridazione di prima generazione le palme ibride hanno il 50% del patrimonio genetico di entrambi i genitori e quindi in genere dovrebbero manifestare qualche carattere sia dell’uno che dell’altro anche considerando il fatto che alcuni potrebbero essere più manifesti degli altri.Nel caso della palma di Sabatoosvaldo vedo solo i caratteri della Butia capitata o,come viene oggi chiamata,della B.odorata.
In particolare se osserviamo i segmenti fogliari o pinnule,poichè quelle della Jubaea sono reduplicate,hanno cioè la sezione a V rovesciato,l’ibrido adulto dovrebbe mostrare ancora questa caratteristica anche se in modo attenuato.Nella palma in questione le pinnule,con esclusione dell’attaccatura al rachide, sono piatte proprio come quelle della B.odorata.
E’ comunque solo una mia opinione personale,con gli ibridi si può sbagliare molto facilmente. Saluti,
Sergio.
Grazie Sergio, credo anch’io che sia una normale Butia capitata. Piuttosto non sapevo che fosse chiamata ora Butia odorata, pensavo fosse quest’ultima una varietà della capitata.
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Scusate, non avevo visto la risposta.Per fugare ogni dubbio circa l’ibridazione, ti ricordi se i semi sono tondi oppure ovali? Se ne hai aperto uno, l’interno è intero o diviso in due setti?
Ciao
Enrico
Ho raccolto qualche seme da terra e ne ho aperto uno, ci sono due setti.
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bella palma, somiglia alla butia capitata che avevo fino al 2009, ha già fiorito e fruttificato?Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
Sì, ogni anno, abbondantemente, e i frutti sono fertili perchè a terra c’è sempre una selva di palmette. E sono anche buoni…
🙂
Aggiungo alcune foto. Piantata da me circa 10 anni fa, era un seedling di 2-3 foglie. Tra tutte le palme che possiedo, washingtonia a parte, è stata la più veloce nella crescita.
Anch’io avevo una jubaea x butia che ha fatto la stessa fine, per questo adesso vorrei comprare una pianta più grandicella. Solo che veramente non si è mai sicuri. Come si fa ad esser certi che la pianta madre non sia stata impollinata anche da altre piante simili o non si sia autoimpollinata. Vedo foto di tanti ibridi butia x jubaea che sembrano in tutto delle butia.
Io ho piantato in terra circa 10 anni fa una piantina comprata come butia x jubaea, solo che è in tutto una butia capitata, con tronco grosso, è vero, ma nulla di più. E poi, ha sviluppato in questi anni circa 1,50 mt. di tronco, quindi non penso proprio ci fosse nulla di jubaea in essa.
Ciao Augusto, puoi dirlo anche a me? Grazie!
Grazie Giovanni. Devo necessariamente sceglierne un’altra da posizionare in ombra parziale. Propenderei per la Copernicia alba, soprattutto per problemi di spazio essendo forse la meno “voluminosa”.
La mia dopo qualche lieve gelata (solo una minima a -2°)
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io uso nitroposka goldAnch’io, ottimo rapporto qualità-prezzo. Poi, due volte l’anno, anche solfato di potassio.
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Osvaldo, ma come fai ad entrare nel giardino?
Io ho provato ad andarci ieri, dato che mi trovavo in zona, ma l’ho trovato chiuso ed in abbandono.
Chiedento alla gente del posto mi hanno detto che è da un po’ di tempo che è chiuso e che per problemi di “meritocrazia politica” ne viene ritardata la riapertura.Ciao
Giovanni
Noci (BA)
USDA 8b/9a
Mi spiace Giovanni, io ci sono stato lo scorso anno. Spero lo riaprano presto, è un vero peccato lasciarlo in abbandono.
Aggiungo qualche altra foto
Il giardino botanico di Nardò (conosciuto meglio in loco come Villa Comunale) si trova in adiacenza al Castello degli Acquaviva, ed è stato una sorpresa anche per me che ci sono finito lì per caso. Non è molto grande, circa 4000 mq., ma gli spazi sono stati utilizzati davvero bene.
Il giardino è storico, ma è stato recuperato nel 2005, e comunque le palme giovani sono lì da allora. Cercherò di tornarci presto per un nuovo reportage post-gelate 🙂
Ci sono altre palme, domani posterò qualcosa.
Bismarckia nel Salento, esattamente nel Giardino botanico di Nardò.