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Roberto non fanno il ruttino….le mie palme sono molto educate…..a parte gli scherzi anche io ci sono rimasto un pò quando me l’ha detto e ho fatto una piccola ricerca…il siero del latte e la parte del latte che viene scartata nella produzione casearia…è un liquido giallognolo (abbastanza maleodorante) molto ricco di proteine e sali minerali, privo di grasso…mi ha detto una sciocchezza…..?sono qui per capire e confrontarmi….tu come mi consigli di doparle…..io vorrei delle palme alla Schwarzenegger…..la jubaea gli deve fare un baffo……..! 😀Greginson
Sinceramente non ho notizie circa l’utilizzo del siero di latte come fertilizzante.Non so i risultati sulle piante,ma certamente puzza e insetti abbonderanno nel tuo giardino.Se la pianta non ha carenze manifeste può andare benissimo un concime con rapporto N-P-K 3-1-2 o 3-1-3 più microelementi a rilascio lento o controllato.Quello che hai nominato tu va benissimo.In genere limito i trattamenti a 2,massimo 3 l’anno,iniziando a fine marzo,un’altra in Maggio-Giugno e l’altra in Settembre,utilizzando in questa occasione un concime a più elevato titolo di Potassio.Tutto ciò può valere come regola generale,ma resta fondamentale il gradimento di una specie per le caratteristiche,prima fra tutte acido-basiche, del terreno in cui sono a dimora.La stragrande maggioranza delle specie per fortuna non è schizzinosa,ma quando lo è hai voglia a concimare,integrare,acidificare…è tutto tempo perso:armati di zappa e sega e falla finita.La foto che segue è di una Butia che ha non so cosa.So solo che ho speso un troppo per guarirla senza risultato e ho deciso di porre fine alle sue sofferenze
Saluti
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Roberto a tuo parere cosa potrebbe essere?
Calabria – Golfo di Sant’Eufemia – 445 s.l.m.
Latitudine 38°50′
Zona climatica 9a (USDA)
Clima temperato subtropicale (Koppen)
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Non dubito affatto che sia una B.Armata.Magari ha solo finito i soldi e quindi è al verde 😀 😡
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Mi è capitato recentemente di sentire parlare della Brahea armata “verde”.Si tratterebbe di una varietà dell’armata color verde puro, senza alcuna tonalità glauca.La cosa mi sorprende un pò anche se ormai siamo abituati a vederne “di tutti i colori”. Personalmente non mi è mai capitato di vederne una neanche in fotografia.La B. armata più verde che ho visto è quella che compare nella foto seguente.Tra l’altro si tratta di un esemplare molto alto e molto vecchio. Facendo il solito calcolo per misurarne l’altezza,si vede che la palma è alta poco più di 13,5 m.Allo stato naturale è data fino a 15 m. quindi, per una armata in coltivazione, è un’altezza notevole.
Ciao Sergio,non ho mai visto nè sentito parlare di una Armata verde.Però a guardare bene la pianta,non ti sembra che abbia un “qualcosa”di diverso nell’aspetto generale dalla classica Armata,oltre al colore?
Saluti
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A me mi hanno consigliato di concimare in questo modo per favorire la crescita:Sangue di bue + siero del lalle,poi dopo 2 settimane il nitrophoska gold.il tutto va rifatto dopo 4 mesi.Greginson
Ciao Andrea,ma il siero del latte si dà solo alle palme piccole?e come si dà,col biberon o col cucchiaino?ma poi si deve aspettare che facciano il ruttino?Sinceramente è la prima volta che sento parlare di questo concime per le palme e io sono un cultore della concimazione estrema.Estratto di alghe marine,citochine,micorrize,acidi umici e fulvici,leonardite,dolomite,glucosidi flavonici,antocianine,ossicumarine…Se fanno l’antidoping alle mie piante le squalificano a vita 😀
Saluti
Indirizzi,si vu plè.
Ringrazio tutti 😳 .
Sulle orme del maestro Sergio e raccogliendo una sua proposta,si potrebbe tentare di scrivere delle monografie sulla cicadacee,dal momento che siamo in diversi ad apprezzare e coltivare queste piante e magari altri se ne aggiungeranno.Il modello delle monografie di Sergio sulle palme non può però essere utilizzato per le Cicadee:pochi sono i generi e poche le specie in coltivazione.Sarebbe interessante focalizzare l’attenzione su settori specifici come quello di questo post o altri che via via potrebbero essere suggeriti,con particolare enfasi sui dati circa rusticità,esigenze in fatto di esposizione e substrato,varie ed eventuali.In fondo un post sulla Chigua,Microcycas o alcune specie di Encephalartos avrebbero un mero fine descrittivo,con un interesse assolutamente relativo,visto che probabilmente nessuno di noi avrà mai la possibilità di coltivare una pianta di queste specie.Voi che ne pensate?So infine che ci sono dei collezionisti e intenditori di cicadacee che visitano abitualmente questa sezione da”clandestini”:li invito pubblicamente ad aderire al forum e condividere con noi tutti le loro esperienze.
Saluti
Roberto
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Ieri passeggiando ho notato un Washingtonia di 4 m circa sradicata dal mal tempo(credo)ed abbandonata nel letto di un fiume . Premetto che non so da quanto tempo si trovi in questa condizioni ma le foglie più giovani sono ancora verde brillante(il panetto di radici è piuttosto esiguo)…un ‘intervento tempestivo potrebbe salvarla o è solo una perdita di tempo ? Grazie anticipatamente
Certo che ci devi provare.Le Washingtonia sono le palme che meglio reagiscono allo stress da trapianto.Io farei così:ridurrei al minimo l’apparato fogliare,non la interrerei troppo,riempirei la buca con una composta molto areata(30%terriccio,30%comune terra da giardino,30% lapillo o pomice a grossa granulometria)la irrigherei due volte a distanza di 15 giorni con un antifungino a largo spettro come il Fosetil Alluminio.Potresti anche usare un ormone radicante da spargere sul pane radicale prima di interrarla(una confezione intera,costa 5 euri).Non eccedere nelle irrigazioni,tanto senza radici l’umidità eccessiva potrebbe solo nuocerle.E poi una pregherina a San Palmino farà il resto.
Auguri e postaci qualche foto alla fine dell’estate.
La mia esperienza con le Cycas cinesi è attualmente limitata a 2 specie oggi più facilmente reperibili come la Taitungensis e la Panzihuaensis.
La Taitungensis ha un aspetto generale molto simile alla revoluta,sebbene un’ispezione ravvicinata ne rivela chiaramente le caratteristiche distintive
La taitungensis ha foglie e pinnule più lunghe,più larghe e più piatte,mentre i margini delle pinnule sono molto meno revoluti o affatto.Oltre naturalmente alle differenze dei coni.Non ho notato differenze significative in termini di resistenza al freddo,sebbene la Taitungensis sia riportata ancora più rustica della Revoluta.Forse però è più veloce,dato che la mia pianta fiorisce e vegeta nella stessa stagione
La panzihuaensis ha invece caratteristiche che la rendono immediatamente e facilmente distinguibile.Foglie erette,piatte,colore verde glauco o verde-argento,pinnule leggermente falcate,a margini lievemente revoluti,inseriti al rachide a tipo tenda veneziana
E infine una sezione di foglia delle tre specie
Da sinistra a destra:Panzi-Taitun-Rev
Saluti
Roberto
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federico dove hai comprato la cycas diannanensis montana? costo? resistenza alle basse temperature?
recentemente su e-bay si trovano in vendita anche le cycas varieta’ aurea! costosissime ma spettacolari 😎Christian
Scritto Da – CHRIS75 on 03 Marzo 2009 23:07:10
Ciao Chris,questa ti piace?Se te la cerchi nei vivai che hanno grossa produzione di Revoluta la troverai senza difficoltà.
Saluti
Roberto
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Chi è quel ganzo che accetta offerte da uno sconosciuto.La persona da cui ho ricevuto i semi è completamente attendibile,perchè trattasi di un eminente botanico Messicano.Ciaoluigi santagata
Luigi,me ne guarderei bene dal darti dell’ingenuo,la tua esperienza non è in discussione.Permettimi però una piccola obiezione:non sempre i botanici ritenuti eminenti lo sono realmente.Lo erano forse quelli che per anni hanno misidentificato come Longifolius quella vecchissima pianta Encephalartos di Kew di cui tu hai un bellissimo pargolo?
Saluti
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Il Dioon Angustifolia ha pinnule strette,che non eccedono 4-5 mm,l’angolo di inserzione sul rachide è molto più acuto e infine la pinnula è intera,senza spine sui margini,se non nella forma giovanile.Ciao,
gentilmente un chiarimento. Se ho ben capito la var. edule e la var. angustifolia si possono distinguere dalle spine sulle pinnule, tranne nella fase giovanile, fase in cui le due varietà hanno le spine. E’ così? Io non riesco a vedere in tutte le foto tracce di spine sulle pinnule.Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Intanto perdonate l’errore nella descrizione delle foglie della foto che ho postato:ovviamente l’Edule è quello a sinistra.
Pietro,entrambe le specie sono spinose nella fase giovanile e nessuna delle due nella fase adulta.Se un Edule ha spine anche da adulto è quasi certamente il risultato di un’ibridizzazione.Ma non è questa l’unica caratteristica che differenzia le due specie.
Saluti
Così i Proff. De Luca e Sabato descrivevano le pinnule di D.Angustifolia nel 1982:lineari-lanceolate,glauche da giovani,senza spine,inserite al rachide a 50°-60°,moderatamente spaziate nella parte mediana,lunghe 6-16 cm e larghe 0,4-0,6 cm.Quelle che seguono sono due sezioni di foglie appena “raccolte”
A destra quello che ritengo un Edule e a sin.un Angustifolia.La differenza tra i due dovrebbe esere abbastanza evidente anche ai meno tassonomi di noi.Bisogna poi intendersi sul significato di stadio giovanile:se è il tempo necessario per emettere il primo strobilo,in questa specie è alquanto variabile.Ho visto fiorire degli Edule con 6-7 cm di cauda.Se è invece il tempo necessario ad emettere una foglia ben caratterizzata,5-6 anni dalla semina mi sembra un lasso di tempo più che sufficente anche per una specie lentissima,certamente a 20 anni di età nessuna cicadea può essere considerata “giovanile”.E infine essere certi che una pianta appartiene a una data specie solo perchè ci hanno venduto semi di quella specie mi fa un po’ sorridere.Sui fora a tema botanico ci sono da tempo le inserzioni di un fantomatico nigeriano che propone semi di Encephalartos Hirsutus:chissà quanti ingenui si culleranno la loro piantina che non sarà un Hirsutus da giovane nè lo sarà mai.
Saluti
P.S.
Lilio,sei qui intorno?
Che la pianta di Federico sia un Edule non c’è ombra di dubbio.Molti dubbi invece che la pianta di Luigi sia un Angustifolia,anzi certamente non lo è.Il Dioon Angustifolia ha pinnule strette,che non eccedono 4-5 mm,l’angolo di inserzione sul rachide è molto più acuto e infine la pinnula è intera,senza spine sui margini,se non nella forma giovanile.
A mio avviso è uno dei tanti ecotipi di Edule,probabilmente il Palma Sola.
Le immagini che seguono documentano in maniera evidente le differenze tra la pianta di Luigi e un tipico Angustifolia.Su davesgarden.com c’è la foto di una sezione di foglia in cui le caratteristiche della specie sono chiaramente visibili.
Saluti
Scritto Da – roberto bruno on 02 Marzo 2009 20:12:03
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Federico,vivono in giardino senza problemi ormai da venti anni.Ciaoluigi santagata
Bellissime piante Luigi.Dall’aspetto delle foglie sembrerebbe che sono posizionate in semiombra,dove esprimono al meglio le loro caratteristiche.E’ una delle cicadee che più si adatta alla coltivazione in vaso:io non ho visto differenze significative in termini di crescita con quelle coltivate in piena terra.E devo dire che sono anche abbastanza rustiche.Non so che minime tu abbia Caio dalle tue parti,ma posso assicurarti che sino a -2 non hanno alcun problema.
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A maggio mi nasce un nipotino(?a) per metà ugandese e in omaggio alla sua metà africana vorrei piantare una palma, visti certi tempi botanici forse quando avrà 20 anni sarà già grande.
Roberto si accettano consigli concreti con nomi e cognomi. grazie
saluti a tutti
giuliana
Quando porterai il tuo nipotino in Uganda a conoscere i nonni ti innamorerai di quel posto.Se intanto vorrai farlo sentire a casa sua non hai che l’imbarazzo della scelta.Potrai piantare palme come Borassus,Raphia,Elaeis,Eremospatha,Amiga,Calamus oppure Encephalartos Whitelockii,Equatorialis,Macrostrobilus o Septentrionalis.Ma ho paura che neanche il tempo che metta il primo dentino e saranno tutte nel mondo dei più.
Scherzi a parte,per cominciare pianta un bel Dioon Edule o una Cycas Panzihuaensis che tra 20 anni saranno piante spettacolari.Circa le palme hai molte più opzioni e molto dipende dal tuo gusto personale,ma se ne devi piantarne una scegli una Jubaea.Non so se qualcuno del forum coltiva questa specie da anni,perchè ho letto da qualche parte che questa specie è estremamente lenta finchè non sviluppa un tronco ben formato,diciamo 30 anni?,ma poi accelera notevolmente.
Comunque rendici partecipi del bell’evento,io so già cosa regalarti 😉
Saluti e nipotini maschi 🙂
Scritto Da – roberto bruno on 01 Marzo 2009 05:31:11
Non sbagli affatto Caio.Tra le Ceratozamia quelle della mia lista sono ancora più resistenti della Mexicana e della Robusta,così come gli Encephalartos che tollerano minime ancora più basse(17-19 F) di quelle sopportate dalle specie che hai elencato.
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per esempio Bruno?Moris
Ciao Moris,non so di preciso quali temperature minime possa esperire la tua zona climatica,ma le piante che seguono sono sicuramente da zona 8b,con minime cioè da -9 a -7,come riportato da appassionati nord californiani che hanno un clima mediterraneo molto simile al nostro e che traducono la resistenza al gelo in danni lievi-moderati(bruciature delle foglie sino a defoliazione ma senza evidenti danni alla cauda e con pronto recupero alla successiva stagione vegetativa)
In ordine di rusticità:
Dioon Edule
Cycas Revoluta
” Panzihuaensis
” Taitungensis
” Guizhouensis
Ceratozamia Kuesteriana
” Latifolia
” Hildae
Encephalartos Frederici-Guilielmi
” Lanatus
” Eugene Maraisi
In base alla mia esperienza personale potrei aggiungere almeno 20 altre specie ma io non ho mai avuto temperature inferiori a -4.
Saluti
Roberto
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…di una Ceratozamia femmina.Saluti
buonasera Luigi,
non ho capito bene, quale specie ha le foglie rosse, solo la mexicana o anche la latifolia? Mi sembra che le foglie rosse siano più decorative. (vedi bellissima foto di Federico)
Crescerebbe a Modena?
saluti
giuliana
Giuliana le foglie sono rosse solo allo stadio giovanile.Molte Ceratozamia sono ultrarustiche e temono più il sole e il vento di quanto temano il freddo.Ma,come ti è già stato suggerito,si adattano benissimo alla coltura in vaso,quindi perchè rischiare?Se proprio vuoi coltivare all’aperto qualche cicadea,ci sono molte altre specie di cicadee”frost hardy”.
Saluti
Scritto Da – roberto bruno on 28 Febbraio 2009 03:51:37
La Ceratozamia Mexicana è semplicemente una specie molto variabile,un pò come il Dioon Edule.Dal momento che all’interno di una stessa specie possono esserci caratteri fortemente distintivi,si è portati a classificare una specie con il nome dell’area di provenienza:Molongo,El mirador,Hidalgo,San Louis Potosì,Tamaulipas,Santiago Tuxla…Però i tassonomi sono ormai tutti concordi sul fatto che la vera Ceratozamia Mexicana ha le foglie emergenti color verde,con pinnule mai più larghe di 1 cm ,è molto meno comune di quanto ritenuto in passato,e quindi nessuna delle piante di questo post dovrebbe appartenere a tale specie.Di contro le specie Robusta e Latifolia hanno quasi sempre le foglie emergenti rosse o porpora.C’è poi la Fusco-Viridis,un tempo considerata una varietà di Mexicana,che conserva venature rossastre anche sulle foglie adulte:all’Orto di Firenze ce ne sono alcune bellissime.
Saluti
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Ma la Bowenia non resiste a tale temperature, o sbaglio ?
Certo che si rilevasse che è una Bowenia si aprirebbe un nuovo filone……….mica male 😉 .
Il colore porpora della fogliolina emergente della tua graziosa piantina esclude con certezza che si tratti di una Mexicana,ma la forma delle foglie cambierà tantissimo.A questo stadio di sviluppo assomiglia di più a una Bowenia.
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Caio forse non mi sono spiegato bene.Ho detto che come aspetto somiglia di più a una Bowenia ma quella pianta è chiaramente una Ceratozamia.
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Da fonte spagnola ho avuto semi di Ceratozamia latifolia, sono ancora piccole e quindi non sono certo del nome, hanno resistito fino a -3 senza alcun segnoFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Il colore porpora della fogliolina emergente della tua graziosa piantina esclude con certezza che si tratti di una Mexicana,ma la forma delle foglie cambierà tantissimo.A questo stadio di sviluppo assomiglia di più a una Bowenia.
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Grazie Roberto per i tuoi puntuali consigli, di cui farò tesoro.Per la specie, ero insicuro ed anche io ero più propenso a pensare ad una robusta, non conoscevo però la Latifolia, ma quest’ultima ha le stesse chance di sopravvivere all’aperto come la mexicana e la robusta ?
Saluti, caio.
Nessun problema per la coltivazione all’aperto.Ombra,umidità e soprattutto riparo dal vento,che danneggia le pinnule con molta facilità.Di qualsiasi specie si tratti,hai fatto un ottimo acquisto:ho visto solo di rado piantine di Ceratozamia in vendita.
Buona coltivazione.
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… basta che le proteggi dal freddo 😀 😀
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Buongiorno Roberto
guarda che anche quelle tropicali ormai non puoi più ricoprirle con del TNT ma gradiscono la pelliccia (è più calda) e quei begli abitini con tutte quelle sigle, sai ? CC, D&G, YSL, CD e via griffando.
😀 😀
saluti
giuliana
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Insomma,palme e buoi dei paesi tuoi? 🙂
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Salve, volevo mostrarvi due foto dell’ultimo mio acquisto.
La ceratozamia mexicana, mi è appunto arrivata ieri per posta, spedita da un venditore Tedesco.
All’apertura del pacco ho subito constatato alcune problematiche che volevo condividere con i più esperti del Forum.Per prima cosa, le foglie hanno delle macchie di cui non ne sò la natura.
Sono attacchi fungini ?
oppure altro ?ho poi notato che il piccolo vaso ha in superficie il terreno che è molto molle,(forse troppo molle, nonostante il pane di terra aderisca molto bene con il vaso) può essere che il venditore l’ha appena travasata e quindi è preferibile attendere la primavera per il rinvaso, evitandole un ultriore stress, oppure è meglio agire subito ?
Nel ringraziare anticipatamente, saluto caio.P.s. cmq è molto più bella di quel che pensavo, ha delle foglie particolarmente ornamentali 🙂
Ciao Caio,bella creatura,probabilmente è una Ceratozamia Latifolia o al più una Robusta.Le pinnule sono troppo larghe per una Mexicana.Comunque devi aspettare la prossima vegetazione per averne la certezza.Nessuna preoccupazione per quelle macchie:sicuramente sarà stata tenuta in una serra con irrigazione a pioggia, e quindi possono essere sintomi di eccessivo ristagno di sali sulle foglie.La parte superficiale del terriccio è molle perchè è stata aggiunta prima della spedizione per evitare il movimento del bulbo e delle radici durante lo sballottamento della spedizione.Se vuoi un consiglio non toccarla da quel vaso finchè non vedrai fuoriuscine le radici.Se è appena arrivata non annaffiarla finchè il substrato non sarà completamente asciutto.In seguito regola le irrigazioni in base alla porosità del terreno.Molto spesso questo non è molto drenante e quindi rischerai di perderla per marciume radicale.Un trattamento preventivo con antifungino sistemico è fortemente consigliabile.Daconil o Previcur o entrambi vanno benissimo.Ovviamente aspetta a fertilizzarla.
Saluti
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….. hai qualche seme per me? 😛
Buongiorno Roberto,
mi sbaglio o state dimostrando (mi riferisco anche a Luigi) troppo interesse per la C. nucifera? L’esemplare più giovane mostrato in foto necessita di cure e attenzioni continue e particolari! Molto meglio se vi limitate alle varietà italiche 😀 😉 dove avete già esperienza. 😀
saluti
giuliana
Giuliana cara,invece sono proprio le specie italiche quelle che più hanno bisogno di cure e attenzioni particolare:parrucchiere,estetista,massaggiatore etc.Quelle tropicali basta che le proteggi dal freddo 😀 😀
Saluti
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Ehi Enzo,ma che bella l’infiorescenza del cocos che hai fotografato!Non è che per caso hai qualche seme per me? roberto brunoCiao Roberto semi niente, ma se vuoi vado ogni autunno e potrei procurartene una 😉 , ci sono però un sacco di documemnti da preparare 😡
Enzo
Calabria/ clima sub-tropicale mediterraneo costiero meridionale s.l.m./ 9bScritto Da – judenzo on 25 Febbraio 2009 15:24:48
Ma come,è protetta dal Cites anche quella specie?Non è mica in via d’estinzione!Quando ci andai io un pò di anni fa mi sembrava una specie localmente mooolto abbondante e per nulla minacciata,anzi 😉
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Ciao, la prima nell’isola di Saona, Rep. Dominicana, la seconda estremità orientale, sempre della Rep. Dominicana, in prossimità della laguna di Bavaro. Per il resto vedasi Enzo . Pietro PuccioOmaggio al conoscitore dei luoghi 😉 :
Saluti Enzo
Calabria/ clima sub-tropicale mediterraneo costiero meridionale s.l.m./ 9b
Ehi Enzo,ma che bella l’infiorescenza del cocos che hai fotografato!Non è che per caso hai qualche seme per me? 😛
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ho letto su un sito che la bismarckia è in grado di tollerare temperature sino a -15;
claude
Ciao Claude,forse tra l’1 e il 5 c’era una virgola.In tal caso ci siamo.
Saluti
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Ok, ma a parte il costo della pianta, c’è l’ostacolo del Cites.
Forse il consiglio di Roberto è il migliore, partire dalle sementi.
Saluti, caio.Anche le sementi hanno bisogno del CITES…
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
La situazione attuale riguardo il commercio dei semi è ben nota ad alcuni di voi.Praticamente è quasi nullo per i generi più richiesti,Encephalartos in primis.Ciò come conseguenza del fatto che la maggior parte dei semi commercializzati nel recente passato venivano raccolti in habitat e quindi da un lato forse non ce ne sono più e dall’altro i controlli da parte delle istituzioni dei paesi d’origine sono probabilmente più severi.L’altro motivo è evidente:perchè vendere oggi un seme a 4-6 euro a seconda della specie quando l’anno prossimo posso ricavarne 30 da una piantina?Per quanto riguarda poi la situazione in europa c’è da dire che,eccetto una società botanica che di tanto in tanto ha disponibilità di semi di cui può garantire una data percentuale di germinabilità e l’appartenenza certa alla specie proposta per il resto gli altri fornitori non ti garantiscono nulla.Se ti va bene ti arrivano i semi,se ti va benissimo te ne germina qualcuno,ma ti deve proprio andare di lusso se sono della specie che tu hai richiesto.Comunque ho visto con piacere che altri membri del forum hanno piante in età riproduttiva e quindi chissà se un giorno i semi non possiamo farceli in casa.La buttata di Caio di fare una agenzia matrimoniale non mi sembra affatto male.Anzi comincio subito:se qualcuno ha polline di Horridus,Ferox,Arenarius e Natalensis me lo faccia sapere.
Saluti
Scritto Da – roberto bruno on 22 Febbraio 2009 15:02:28