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Ciao Traudi,
per la prima, dato l’enorme numero di specie di Senna (Cassia), non sarebbe il caso di azzardare ipotesi, ma se proprio insisti 😉 , direi che c’è una discreta probabilità che si tratti di Senna (Cassia) corymbosa.
Per la seconda credo tu abbia pienamente ragione, dato che anche i semi erano tipici della Brugmansia.
Dimenticavo…, il “semomone” è risultato essere di Mammea americana, fruttifero noto come mamey, non è coltivabile all’aperto da noi, se comunque ti interessa, ti porto la pianta la prima volta che ci incontriamo.
Pietro Puccio
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Temperato subtropicale (Koppen)
Scritto Da – pietropuccio on 27 Marzo 2006 10:25:37
Pietro
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Grazie Blasco!
Se hai ancora foto che ritieni interessanti, sono sicuro che saranno gradite anche da altri. Hai ‘recuperato’ qualcosa?
Ciao
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao Mik,
tra i materiali citati per alleggerire il terreno in definitiva il migliore, a mio avviso, è la sabbia silicea, da miscelare con il terreno, senza dimenticare letame maturo e/o humus, infatti le argille si legano alla sostanza organica formando dei microgrumi che migliorano il drenaggio. Per cominciare, sicuramente le più resistenti e le più lente (Sabal, Nannorrhops, Trachycarpus). Se il tuo terreno è pianeggiante, un sistema per ‘aiutare’ le palme che temono eccessivi ristagni, è posizionarle con la base sollevata di una ventina di cm rispetto al piano, creando con il riporto un cono molto largo di base al cui vertice c’è la pianta, più larga è la base, meno si noterà nell’insieme questa differenza di livello, che comunque agevolerà il drenaggio. Della “silver queen” ne ho sentito parlare, ma ancora ci sono perplessità sulla sua reale maggiore resistenza, ad ogni modo se riesci a trovarla è giusto tentare.
Ho solo una Dypsis decipiens che ho deciso di lasciare in vaso per ora, visto la triste fine delle due precedenti in piena terra.
Grazie per i complimenti, ma non ti conviene inserirmi nella cartella dei miti viventi, data l’età (mia), rischi di dovermi trasferire a breve in altra cartella… 🙂
Pietro Puccio
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Pietro
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Indubbiamente la situazione non è molto favorevole alle palme, ma con qualche accorgimento nella collocazione e qualche protezione invernale, specie negli stadi giovanili, almeno una quindicina di specie sono teoricamente possibili. Qualche dubbio sulla Syagrus romanzoffiana, anche se è risultata più resistente del previsto, ma è una specie molto variabile (da seme della stessa pianta vengono fuori piante a volte molto diverse per aspetto e vigoria), quindi si possono fare più tentativi scegliendo ad es. nei vivai piante che alla fine dell’inverno mostrano meno (o nessuno) segni di sofferenza. Molti dubbi invece sulla Dypsis decipiens, che è anche piuttosto ‘capricciosa’ in fase giovanile e spesso muore senza apparente motivo.
Ciao
Pietro Puccio
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Pietro
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Io ho visto l’esemplare che c’è alla Mortella vicino alla Sala Thai il maggio scorso, quando ci siamo incontrati per il Negombo: era in piena fioritura e ci sono rimasto secco!!
Sicuramente nel picco della fioritura e se ben curato in modo da conferirgli un portamento compatto, è un albero di grande effetto, ma personalmente per cespugli ed alberi da fiore ho puntato per il giardino su specie a fioritura estiva di lunga durata, semplicemente perchè è nel periodo estivo che mi trasferisco stabilmente lì, è stata una scelta…. opportunista 🙂 .
Ciao
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao Mik,
hai informazioni sulle temperature minime record nella zona negli ultimi anni?
Pietro Puccio
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Pietro
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A proposito di Bauhinia… qualcuno ha mai coltivato la Bauhinia bowkeri? Ne ho piantato un esemplare lo scorso autunno in giardino, ma più la guardo e più mi sembra identica alla Bauhinia natalensis… tuttavia non l’ho mai vista in fiore, per cui magari mi smentirà!
Dovrei averne una di 3-4 anni, ma il condizionale con le Bauhinia è d’obbligo, visto esperienze pregresse, ad ogni modo l’aspetto è in linea con quello che dovrebbe essere e non è confondibile con la natalensis. Le foglie, sia pure piccole in confronto ad es. a quelle della variegata, sono più grandi della natalensis e mentre quest’ultima fa dei fusti allungati preferibilmente verso l’alto, la presunta b. è molto ramificata. In inverno finisce col perdere le foglie, ma non si sono mai rovinati gli apici. La sicurezza potrò averla (mi auguro) alla fioritura, che come sai avviene, nei luoghi d’origine, dall’età di circa 8 anni in poi (l’augurio si riferiva alla possibilità che ci arrivi a vederla… 🙂 ).
Ciao
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao Maurizio,
spiacente posso solo darti notizie di “seconda mano”. E’ una pianta di cui tentai negli anni ’60 di farmi spedire i semi dal Regno Unito, dove c’era la più alta concentrazione di venditori di semi (di tropicali), perchè veniva indicata come la versione ‘rustica’ della Plumeria. Poi ho scoperto che era presente, anche con un vecchio esemplare, all’Orto Botanico. Da quel che si riesce a dedurre, diventa un albero di media grandezza, rusticissimo (nei nostri climi), e sicuramente preferisce una buona insolazione, la fioritura dell’esemplare dell’Orto non è infatti da ‘manuale’ come abbondanza, essendo contornato da alberi più alti. Riguardo alla presunta somiglianza con la Plumeria, non comprendo come si sia potuto tirarla fuori, visto che non c’è assolutamente nulla che la richiami, piuttosto si potrebbe definire un Pittosporo ‘maggiorato’ (non so se ti è mai capitato di vedere vecchi Pittosporum tobira allevati ad albero, non sono da meno); sicuramente un albero interessante, ma personalmente, data la mancanza di spazio, non sacrificherei una Plumeria per fargli posto.
Pietro Puccio
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Pietro
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per iniziare quanti bulbi dovrei acquistare …tre possono andare? inoltre, ammettendo di trovarle a giugno… posso sempre piantare o c’è una stagione fissa? che terriccio dovrei usare?
Ciao Piera,
io li ho sempre visti in autunno in sacchetti preconfezionati con tre o quattro bulbi, li avevano anche alla Landriana (primavera), quindi potresti anche trovarli in altre mostre-mercato. Sono piante sempreverdi che non hanno un periodo preciso di riposo, quelli in vendita lo sono ‘artificialmente’, quindi puoi metterli a dimora in qualsiasi momento, fermo restando le esigenze di temperatura. Non chiedere a me del terriccio, come sai io uso riciclare quello che mi trovo sottomano, qualsiasi terriccio preparato da te andrà sicuramente bene.
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao Mik,
per “sentito dire” un terreno argilloso con buona sostanza organica è già un buon terreno. Pare che torba e sabbia non si leghino bene con i suoli argillosi, la cosa migliore è mantenere costante il livello di sostanza organica aggiungendo periodicamente humus, compost o letame maturo. Per la quantità, occorrerebbero specifiche analisi del suolo e dovresti rivolgerti ad un professionista del settore, ma dato che siamo in campo hobbistico credo sia superfluo. Personalmente mi limiterei ad una lavorazione profonda del terreno, approfittando dell’occasione, aggiunta di stallatico maturo e/compost e fresatura. Io ho un terreno argilloso, pesante, che in estate diventa durissimo e che da almeno 20 anni non subisce la minima lavorazione, eppure le piante crescono.
Riguardo alle palme, per le quali anche io ho un certo interesse, hai già valutato quelle adattabili alle tue condizioni climatiche?
Pietro Puccio
Palermo
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Pietro
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Ciao Giovanni,
avendone parlato di recente, mi è venuto in mente che poteva interessare te, anche se molto probabilmente la conosci benissimo, si tratta della Asimina triloba, una Annonacea dal ‘sapore’ tropicale che dovrebbe resistere bene nelle tue condizioni climatiche.
Pietro Puccio
Palermo
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Pietro
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Mi piacerebbe assai “provare”…. per favore, dove potrei trovare i bulbi? in una qualche fiera?
Non gradisco acquistare in rete 😉
Ciao, li ho visti a volte nei settori di giardinaggio dedicati a bulbi e rizomi in alcuni ipermercati, prova a dare una occhiata.
Pietro Puccio
Palermo
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Pietro
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Ciao Lulu,
perchè non ti fai mandare una foto della pianta di Livorno?
Le foto che ho inserite le ho fatte a Palermo, la prima B. è nel mio giardino, la seconda in quello di una scuola.
Pietro Puccio
Palermo
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Pietro
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Ciao Clero.,
sia la blakeana (che in realtà è un ibrido tra purpurea e variegata) che purpurea fioriscono ai tropici e subtropici ‘caldi’ in inverno e purtroppo non hanno perso l’abitudine. Ciò significa che da noi (Palermo e climi simili) inizia a fiorire intorno a metà dicembre, ma si blocca alla prima ondata di freddo. Ho avuto per alcuni anni una xblacheana in giardino, dove è diventata un grande albero e solo una volta, in un dicembre particolarmente caldo, ho visto una fioritura tipo tropico, ma fino ai primi di gennaio, gli altri anni solo pochi fiori e per breve periodo. Analogamente si comporta la purpurea, di cui ho alcune piante che ho lasciato in vaso. Mi sembra quindi di escludere che possano andare bene a 750 m slm, potresti provare a Messina, visto che hai spazio.
Aggiungo che invece la B. variegata, che conosci sicuramente e che molti confondono con la purpurea e la xblakeana, pur fiorendo anche lei in inverno ai tropici, da noi abortisce i boccioli che tenta di fare in dicembre, ma riprende in primavera con una fioritura esplosiva di qualche settimana (foto):
Pietro Puccio
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Pietro
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Ciao Martina,
all’inizio ho provato anch’io in piena terra, ma dopo uno-due anni i bulbi si disfacevano, quindi li ho messi in vaso ed abbandonati nella serra, con ottimi risultati.
Pietro Puccio
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Pietro
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Grazie a tutti, siete gentilissimi, ma il merito è ovviamente delle Isole Canarie. Approfitto per un doppio ringraziamento a Piera per il magnifico reportage dall’A.O.C., ben altra cosa per ricchezza e qualità di questo.
La pianta che si intravede dietro l’Odontonema è una Dombeya ed in realtà quelli sono i fiori appassiti che restano a lungo sulla pianta; Lucia, mi pare che un compagno di viaggio, tal Natale che forse tu conosci 😉 , si sia ritrovato, non si sa come, qualche seme in tasca…
Per quel che riguarda Tenerife, a parte la grande diversità degli ambienti naturali in uno spazio ristretto (si passa in pochi minuti da ambienti semiaridi a fitti boschi immersi nella nebbia) e la diversità della flora rispetto alla nostra, per noi tropicalomani può rivestire un interesse speciale. Il suo clima, lungo la costa è essenzialmente mediterraneo, ma senza grandi variazioni di temperatura tra le stagioni e tra le minime e le massime, in gennaio-febbraio lungo la costa, specie a nord, le temperature sono decisamente fresche (+12,13 °C le notturne), ma che mai scendono sotto i + 10, per poi salire ed attestarsi intorno ai 20. Ciò permette la coltivazione, con risultati soddisfacenti, di moltissime specie tropicali in un clima che non è certamente tropicale. Tanto per fare un esempio sia nelle strade e nelle piazze, che nei giardini privati, si sprecano le bordure, non solo di Acalypha, ma anche di croton (Codiaeum) in molteplici varietà e, a parte un pò di parassiti che sono una specie di flagello, senza la minima traccia di danni da freddo. Le alberature stradali comprendono ad es. Delonix regia e Spathodea campanulata (già in fiore) oltre a tantissime altre specie. Anthurium ed orchidee al giardino botanico sono coltivate all’aperto, semplicemente ombreggiate. Anche nella costa nord, uno dei simboli dei tropici, la palma da Cocco (e moltissime altre specie) cresce e fruttifica, anche se con una chioma meno folta. In definitiva Tenerife può essere considerato l’unico posto europeo, relativamente vicino, con un clima piacevole tutto l’anno dove possiamo ritrovare quasi tutte le piante di nostro interesse.
Pietro Puccio
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Ciao Blasco,
il periodo migliore è la primavera.
Pietro Puccio
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Ciao Franco,
premesso che anche a me capita ogni tanto di perdere una pianta per marciume fulminante senza apparente motivo e che è difficile fare ‘diagnosi’ a distanza, mi sembra che l’ambiente in cui sono messe sia poco ventilato e molto umido. Dalla foto le cicatrici foliari in cima alla talea sembrano nere e non dovrebbero esserlo. Non potresti posizionare le plumerie in un ambiente più asciutto e magari un poco più caldo? Personalmente non l’ho mai fatto, ma potresti pure tentare un trattamento alle altre talee con un fungicida sistemico, tipo Alliette, ora, anche se l’assorbimento dovrebbe essere molto ridotto, ed in futuro in autunno come prevenzione, in aggiunta però ad una più consona posizione.
Pietro Puccio
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Ciao Franco,
puoi inserire una foto? Nel mentre, per misura prudenziale, tratta con un fungicida a largo spettro.
Pietro Puccio
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Ciao Piera,
in corrispondenza ad ogni foglia c’è una gemma dormiente. Se l’apice vegetativo viene tagliato o danneggiato, a seconda dela forza della pianta, una o più si sviluppano, dando alla pianta un aspetto cespitoso. La mia viene proprio da una porzione di fusto ed ne ho regalato anche di un metro. Per una sicura presa è bene che la porzione non sia troppo piccola (funge anche da riserva di nutrimento) e che abbia già qualche radice e lasciare magari una sola foglia.
Pietro Puccio
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Posso porti un’altra domanda?… devo mettere un pò di stallatico sulla superficie, in primavera ? grazzie!
Per cortesia mi toglieresti una curiosità? 😉 Adesso che hai azzerato la tua… sai già che le succederà? 🙂
Ciao Piera,
io non l’ho mai concimata, perchè abbastanza invadente di suo, ma in vaso certamente un pò di stallatico ben maturo non può fare che bene.
Per l’azzeramento succederà, anzi sta succedendo, ciò che accade di solito (ormai procedo in questo modo ad anni alterni), la ‘punta’ (la più piccola) che ho lasciato vegeta più allegramente ed i fusti mozzati hanno già sparato nuovi getti alla base. Di questi ne lascio due o tre di scorta, dal lato dove disturbano meno, che vado tagliando man mano che ne spuntano altri, anche se spesso la cosa mi sfugge.
Pietro Puccio
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Ciao Piera,
bellissima pianta e ripresa strabiliante in pochissimo tempo, ma non ho capito di cosa mi devi ringraziare, hai fatto tutto tu, non ho certo poteri magici da poter agire a distanza.
Per quanto riguarda il mio, mi dispiace ma l’ho azzerato (non tolto) per dare più luce ad una giovane palma che si sta rivelando più interessante del previsto (Parajubaea cocoides, per la cronaca), ad ogni modo in piena terra è capace di crescere parecchio in pochi mesi.
Pietro Puccio
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Ciao 🙂
la Tradescantia di cui parlavo è questa
spero d’avervi fatto cosa gradita! 😉
buona settimana! 🙂
Ciao Piera e complimenti, è una pianta da esposizione!
Pietro Puccio
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Ciao Franco,
non è improbabile che non esista nessun esemplare di questa pianta in Italia. Lucia ha altre Randia in catalogo e tempo fa aveva chiesto se c’erano particolari ‘desiderata’…. 😉
Pietro Puccio
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Ciao Lulù,
prima di formare il fusto, se coltivata in situazione di luce insufficiente, le foglie tendono ad allungarsi e a dirigersi verso l’alto. In situazione normale le foglie tendono, man mano che si innalza, a disporsi su un piano orizzontale. Il ‘bonsai’ ha attualmente un fusto netto intorno a 1,20 m e un diametro della chioma di circa 4 m. La seconda foto è presa dall’alto con grandangolo, il che falsa la prospettiva. Una volta formata la base è di realtiva veloce crescita (considerato che è una felce), pur bloccata per tutto il periodo estivo dalla scarsità d’acqua, la mia cresce di almeno 10-12cm l’anno e sicuramente sarebbero di più se meno trascurata.
Pietro Puccio
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Ciao Piera,
purtroppo non posso esserti di alcun aiuto, a parte il clima diverso, dalle mie parti suolo ed acqua sono alcalini e quindi non ho alcuna dimestichezza con le acidofile.
Pietro Puccio
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Per favore, potreste consigliarmi una pianta … che possa resistere bene nella mia zona……super…freddolosa!! 😉
Ciao Piera,
hai dimenticato che qui siamo tutti tropicalomani? 🙂
A parte la battuta, in situazioni climatiche particolari, la cosa migliore è guardarsi in giro e girare per i vivai della zona, chi non è del posto può solo dare informazioni “per sentito dire”.
Pietro Puccio
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Ciao Martina,
non un consiglio, ma… sconsiglio la Parkinsonia aculeata. E’ certamente un albero molto elegante, specie se lasciato crescere senza interventi, ma ti sarebbe poco utile perchè, proprio per il fogliame etereo, fa poca ombra ed inolte i suoi aculei sono tutt’altro che eterei.
Pietro Puccio
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Ciao Martina,
complimenti per la fioritura!
A proposito, a volte ho letto su questa pianta pareri discordi sulla facilità o meno di coltivazione, perchè non ci riferisci la tua esperienza?
Pietro Puccio
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No Pietro, ho ritirato le piante quando le teperature sono scese intorno ai 10° e la pianta stava bene, così come l’altra.
Non la irrigavo praticamente mai, tant’è che sulle prime, il raggrinzimento mi aveva fattopensare che avesse sete
Può darsi che fosse proprio così, del resto una pianta che viene portata improvvisamente da una situazione di temperature mediamente basse ad una con valori più elevati, tende a rivegetare. Come già detto la plumeria va ‘accompagnata’ alla situazione di riposo con le innaffiature anche perchè non solo esste una variabilità intrinseca di ciascuna pianta, ma il modo con cui è stata coltivata precedentemente può incidere notevolmente. Una pianta abituata a ‘bere’ poco, può resistere a lungo senz’acqua e senza raggrinzire, una invece precedentemente coltivata e ben nutrita ad es. in serra, avendo tessuti più acquosi deve essere seguita più attentamente.
Pietro Puccio
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