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La Tillandsia ringrazia 🙂 .
Pietro Puccio
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Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
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Da come si comporta in Sicilia a Milano in inverno deve essere mantenuta in ambiente con minime non inferiori a 15 °C, in posto quanto più luminoso possibile, visto che in natura vive in pieno sole.
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Resistenza a che cosa? Alle basse temperature si è detto sopra.
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Le plumerie ringraziano 🙂 .
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Dovrebbe intervenire l’antidoping…
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Già appena germinata si presenta col fusto ingrossato 🙂 .
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Complimenti!
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Se ti riferisci alla ibridazione “assistita”, basta un bisturi, occhi buoni e mano ferma. Tieni presente che molte delle varietà in giro sono semplice frutto di selezione di un gran numero di semine. La specie presenta una elevata variabilità genetica, dai semi di uno stesso follicolo è possibile ottenere una pianta con fiori anche completamente diversi dalla pianta madre o dai genitori, in caso di ibridazione.
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E finalmente…
Riassumo la storia, talea fatta circa 15 anni fa da una pianta ottenuta da seme nel 1995. defunta 11 anni dopo. Tenuta sempre fuori in un balcone esposto a sud.
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Se ben conservati anche 2 anni.
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Anche se sono freschi hanno una cuticola dura e idrorepellente, a livello industriale si fanno pretrattamenti ben più “incisivi”, a livello amatoriale basta questo non avendo molta importanza se germinano in pochi giorni o in due settimane. La dormienza nei semi di tamarindo è un “artificio” della natura per ritardare la germinazione essendo i luoghi di origine caratterizzati da una lunga stagione secca.
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Ciao e benvenuta:
Baobab
Il seme va intaccato superficialmente con carta vetrata o con un coltella dalla lama dentata, tenendolo fermo con una pinza, e messo in un contenitore profondo almeno 20 cm con terriccio drenante costituito per il 60% di terra da giardino più sabbia e sostanza organica in parti uguali, evitare di “annegare” il terriccio.
Tamarindo
tenere il seme in acqua per due giorni, poi in terriccio tipo quello di sopra tenuto umido, solitamente germinano in 2-3 settimane.
Mango
il seme va ripulito da tutti i residui, tenuto in acqua per uno due giorni, poi seminterrato orizzontalmente con la parte concava verso l’alto in un vaso profondo. Si può anche intaccare il guscio scoprendo parzialmente l’embrione, questo, oltre a facilitare la germinazione, serve per controllare che non sia nero, nel qual caso il seme non è più vitale. L’apparato radicale del mango è molto delicato, quindi va disturbato il meno possibile.
Le temperature dovrebbero essere già permanentemente superiori a 20 °C, quindi vanno bene.
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Scritto Da – pietropuccio on 15 Giugno 2018 18:21:23
Pietro
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No, è il primo anno che le infiorescenze si sviluppano normalmente.
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Pietro
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Grazie, sei stato velocissimo, e complimenti! Vedo che sei partito con una pianta già piuttosto grande, io ho provato con piantine da seme, sono durate 2-3 anni, ma andando infietro, non avanti. Sarebbe interessante rivederla in autunno.
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Ciao,
– frank77
una foto di questa che è sicuramente una rarità?
– Angelo
nessuna particolare difficoltà.
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Io in questi casi lascio fare alla natura, la pianta è in ripresa e prima di effettuare tagli aspetterei fino ad agosto incluso.
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Pietro
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Secondo letteratura da 1 mese a 2 anni, in rete trovi diverse informazioni per accelerare la germinazione, che in definitiva consistono nella scarificazione del seme, “scalpellandolo” in modo da scoprire una piccola porzione dell’endosperma, lontano dall’embrione, e togliendo la copertura dello stesso. Operazioni che andrebbero fatte con molta attenzione e in ambiente sterile. Visto che ne hai 30, tienili in acqua per 3 giorni, interrali, trova un posto caldo, e confida nel calcolo delle probabilità.
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Pietro
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Sembrerebbe Solanum muricatum (pepino dulce).
Pietro Puccio
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Pietro
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quote:
Buonasera Pietro e grazie per il tuo intervento.
Grazie in anticipo per le risposte.
Prego, ma mi avresti fatto risparmiare tempo specificando località e/o temperature minime, come suggerito 🙂 .
Ho fatto una ricerca nei vecchi messaggi ed ho visto che il giardino si trova a Sirmione, ho guardato su google le minime di febbraio, e a quanto pare per 5 notti la temperatura è stata sotto lo zero, due a -6 e una a -5 °C.
Sono riuscito ad espandere la foto della supposta nicolai e la base sembra annerita, che insieme alle temperature, non è molto incoraggiante, quindi:
1) non sono un indovino, c’è solo da sperare che l’apice vegetativo non sia marcito o che ci sia qualche gemma dormiente alla base non danneggiata;
2) non c’è nulla da fare, solo aspettare, la ripresa può avvenire anche molto tardi;
3) non ho riconosciuto, ho scritto che “dovrebbe” essere, in Italia non mi risulta che ci sia la alba (augusta), e anche altrove è molto rara, anche se nei vivai viene venduta con questi nomi, per poterla determinare esattamente occorre la fioritura che differisce per un particolare da quello della nicolai.
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Ciao,
intanto la tua Strelitzia augusta dovrebbe essere in realtà Strelitzia nicolai, praticamente l’unica in coltivazione in Italia, poi è più sensibile alle basse temperature della reginae, temperature di 1-2 gradi sotto lo zero, in presenza di vento, possono imbrunire le foglie, quindi sarebbe importante conoscere la minima raggiunta in inverno. Che non abbia vegetato in inverno è normale, probabilmente inizierà a vegetare più tardi a causa della batosta ricevuta dalle basse temperature e dal taglio delle radici. La reginae a Palermo fiorisce in autunno-inverno, ma inizia a vegetare in primavera, anche qui la tua pianta stenta a riprendersi per il freddo e le punte nere dovrebbero avere la stessa origine.
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Prima devi scarificarli, poi in acqua, appena il tegumento tende a gonfiarsi li interri.
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Dei semi sono germinati dopo circa 5 anni.
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La ‘Fuerte’ non credo avrebbe molte possibilità, devi cercare tra le “messicane”, trovi molte notizie in rete; la ‘Mexicola’ come hai letto, è considerata la più resistente. Con l’augurio che la pianta si adatti al tuo clima, devi sempre trovarne un’altra per la fruttificazione che sia di gruppo diverso e fiorisca nello stesso periodo.
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Benvenuto,
le varietà di avocado sono molte e molto diverse tra loro, anche dal punto di vista della resistenza alle basse temperature, trattandosi di una pianta ottenuta da seme, conoscere la varietà di provenienza potrebbe dare una indicazione, anche se non è detto che si comporti come la varietà di provenienza. In linea del tutto generale si può dire che le varietà più rustiche di avocado da adulte possono resistere fino a circa -5/-6 °C, con protezione, mentre una P. canariensis adulta può resistere fino a circa -8 °C, quindi non sono proprio confrontabili.
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Ciao e benvenuto,
per l’avocado non dovtebbero esserci problemi, il mango, scegliendo una posizione particolarmente riparata e una varietà resistente, forse potrebbe farcela, la papaya la escluderei in partenza.
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Handroanthus e Tabebuia sono due generi differenti, ma in tempi recenti alcune specie prima inserite in Tabebua sono state trasferite in Handroanthus. Con ipe-amarelo sono chiamate diverse specie, comunque quella più comune è l’Handroanthus chrysotrichus:
http://www.photomazza.com/?Handroanthus-chrysotrichus&lang=it
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Ho fatto una ricerca per immagini di questo giardino e gli unici alberi monumentali ai lati del viale sono due Ficus.
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Ciao Stefano,
sono notizie reperibili in rete?
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Inquietante…
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Ciao,
non ho eseperienza di basse temperature, ma ho letto che la Musa sikkimensis può resistere in zona 8b.
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