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Ho verificato un po’ di stazioni meteo, della rete meteosicilia: lampedusa ha avuto una minima di 5 gradi, linosa 4.5, mentre diverse zone di Palermo hanno raggiunto gli 0 gradi. Non vedo quindi improbabile il fatto che a Palermo abbia fatto neve vera e propria in certe zone, mentre abbia fatto grandine fine a Lampedusa e Linosa
Come è stato detto e ridetto e come è scritto nei testi di meteorologia può nevicare anche con temperature dell’aria al suolo ben al di sopra di 0 °C, cosa che avviene molto spesso a Palermo e come è avvenuto recentemente. Poi non esiste una neve “vera e propria”, esistono diversi tipi di precipitazioni nevose, ben distinte dalla grandine. Non so chi ha misurato 0 °C a Palermo e come lo ha fatto, certamente se io metto un termometro sulla neve o esposto alla neve a un certo punto misurerà zero. Io abito in zona quasi pedemontana e alle 15, quando ho fatto le foto, meteoam dava per Palermo 5 °C, mentre il mio termometro, nel balcone segnava 8 °C.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
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Evidentemente non conosci la classificazione internazionale delle precipitazioni nevose.
Pietro Puccio
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Pietro
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A parte il fatto che neve granulare e gragnola sono “neve” a tutti gli effetti, non posso escludere che in qualche zona di Palermo ci sia stata neve in fiocchi, io non ne ho visti e come puoi vedere dalle foto che ho inserito prima ho un’ampia visuale. Dalle stesse foto è evidente il tipo di neve, ma per fugare ogni dubbio aggiungo un’altra foto, anche se un pò sfocata, dove il tipo di neve è evidente:
Pietro Puccio
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Pietro
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Per quel che mi risulta quella di Lampedusa è stata “gragnola”, che può essere facilmente scambiata per grandine, mista a grandine fine. La temperatura dell’aria al suolo non è significativa, a Palermo è caduta solo neve “granulare” con temperatura dell’aria di 5/6 °C, solo di notte è scesa per breve tempo a +2,2 °C.
Pietro Puccio
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Pietro
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– Davide, le modalità d’uso sono indicate nelle confezioni, eventualmente è meglio aprire una nuova discussione. Tieni presente che il prodotto viene commercializzato da diverse Case a prezzi diversi, quindi non prendere il primo che ti presentano.
– Stefano, io non ho detto che non c’è o non può esserci, semplicemente che non ci sono segnalazioni documentate.
– Tropico, non c’è stata alcuna devastazione, in particolare nelle zone costiere della Sicilia, eventuali danni potranno rilevarsi in seguito, al momento non cè nulla di visibile.
Pietro Puccio
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Pietro
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A parte il maggiore danno all’ambiente che si farebbe per via aerea, il massimo assorbimento e la massima protezione si ha per via radicale.
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Al momento l’unica presenza certa è quella di Donnalucata, guarda caso nella zona più mite d’Italia (a parte Lampedusa), e a pochi metri dal mare.
Pietro Puccio
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Questa la pianta di Davide, a voi l’ardua sentenza:
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Ciao,
a parte i semi che galleggiano naturalmente (tipo cocco), e non è questo il caso, non è un buon segno, ma non è nemmeno certo al 100% che non siano più vitali, se hai spazio prova a interrarli lo stesso.
Pietro Puccio
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Un pò di stallatico, se ne hai a disposizione, non fa male; per quanto riguarda il concime chimico una applicazione in primavera può bastare, specie se riesci a procurartene uno a lenta cessione (chiedi consiglio al rivenditore, in genere sono competenti). Per la C., visto che è una sola pianta, ti conviene acquistare un flacone di piccolo volume e seguire le istruzioni sulla confezione (frequenza e quantità dipendono dalla concentrazione), ma riducendo il dosaggio.
Pietro Puccio
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Scritto Da – pietropuccio on 02 Gennaio 2015 14:50:09
Pietro
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Un buon concime bilanciato tipo 10 10 10 con microelementi va bene per le Cycas e Zamia, da spargere a distanza dal piede della pianta (orientativamene 20 cm) per evitare danni alla radici in caso di mano “pesante”, per Ctenanthe andrebbe meglio un concime liquido, sempre con microelementi, per un migliore dosaggio, a 1/2 – 1/4 di dose di quella indicata sulla confezione.
Pietro Puccio
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Pietro
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Se la circinalis arriva alla ripresa vegetativa priva di foglie è perfettamente naturale che le nuove saranno più piccole del normale. La pianta infatti per produrle deve sfruttare le riserve contenute nel fusto, evidentemente non sufficienti, e quindi risulteranno più piccole. Superficie fogliare ridotta significa anche ridotte riserve accumulate durante l’estate, che al più possono reintegrare quelle utilizzate alla ripresa vegetativa, e se continui a tagliare le foglie la storia si ripeterà ogni anno (e potrebbe anche peggiorare). I concimi possono aiutare un poco, ma non possono fare miracoli. Se le foglie si danneggiano gravemente in inverno significa che il clima non è adatto, quindi o ci rinunci o lasci stare le foglie danneggiate, ma in parte verdi (spero), tanto poi varreanno coperte dalle nuove, e le foglie progressivamente si allungheranno, ma non saranno mai come quelle nei climi adatti.
Per quanto riguarda le altre piante, visto che sono evidentemente al limite, climaticamente parlando, non puoi aspettarti che ritornino come quando le hai comprate, già la durata del ciclo vegetativo è certamente inferiore a quella nelle serre o nei climi adatti, e questo incide in modo significativo sulla crescita.
Pietro Puccio
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Ciao,
non ho ben capito, dopo ogni inverno hai tagliato tutte le foglie?
Per quanto riguarda la Ctenanthe è molto probabile che fosse coltivata in serra ombreggiata proprio per fare allungare i fusti, posta in posizione più luminosa i fusti si sono naturalmente accorciati.
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Pietro
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Non ascoltare i cattivi consigli 🙂 , in inverno tienila in serra o in casa, molta luce e terriccio sempre umido, se l’aria non è troppo secca (e in cucina non dovrebbe esserlo) non c’è bisogno di nebulizzazioni.
PS: ora si chiama Saribus rotundifolius
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Scritto Da – pietropuccio on 29 Dicembre 2014 17:22:46
Pietro
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Ecco la pianta di Davide:
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La stagione autunnale piuttosto mite può averla aiutata
In realtà questo autunno c’entra poco, l’allegagione dei frutti risale all’estate scorsa (2013), quindi sono trascorsi un’inverno, una estate e due autunni.
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Scritto Da – pietropuccio on 10 Dicembre 2014 20:25:31
Pietro
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Un aggiornamento, dopo quattro anni dalla prima fioritura i primi (pochi) frutti:
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Ciao Augusto,
nel tuo caso si è trattato molto probabilmente di un tentativo di fioritura abortito, succede a volte alla prima fioritura di una pianta da seme, come pure una fioritura anomala o diversa da quelle successive. Io mi riferivo alla situazione riferita da Laura: “ha iniziato ad un certo punto a biforcare, triforcare, in tutti i punti possibili”.
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Del l’adenium sapevo anche io che la fioritura è più rapida. Tu ne hai Pietro?
Di Adenium? Si, diverse piante di obesum, poi A. boehmianum e A. swazicun.
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Ciao,
si tratta di una malformazione genetica che può essere congenita o dovuta a cause esterne, come punture di insetti o virus, come ad esempio questa, che è un “tentativo” iniziale di fasciazione:
Per il resto le plumerie bi-triforcano contemporaneamente alla fioritura, che nelle piante da seme, coltivate nelle migliori condizioni, inizia a partire dal quinto anno, solo raramente al terzo o quarto. Invece negli Adenium la prima fioritura si può avere già al secondo anno di età.
Pietro Puccio
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Ciao e benvenuta,
qualche libro (in inglese) c’è, ma puoi trovare tante notizie in rete, se ne è parlato qualche volta anche nel forum.
Pietro Puccio
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Ciao Nino,
da alcuni accenni pare che Esotico sia nato (e viva) in Canada da genitori calabresi, quindi non ha molta dimestichezza con la lingua italiana. Da interventi precedenti ritengo che la sua sia una domanda.
Pietro Puccio
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Pietro
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Allora vive nel sud della Florida, là puoi trovare le zone 10a e 10b, in Calabria, nella zona più mite, è zona 9b.
Pietro Puccio
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Prova a metterla nel punto più riparato quasi a contatto col muro, se ne hai la possibilità, consideralo comunque un tentativo rischioso.
Pietro Puccio
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Qui trovi alcune notizie sulla Inga edulis:
http://www.photomazza.com/?Inga-edulis&lang=it
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Come punto di partenza cautelativo si potrebbe assumere zona 8b, poi naturalmente all’interno dello stesso giardino si possono incontrare situazioni più o meno favorevoli (una zona protetta esposta a sud potrebbe ad esempio ospitare specie della zona 9a).
Pietro Puccio
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a palermo le minime non sono tanto alte come percepiamo. a messina le minime sono tra le piu alte del sud.
Premesso che le temperature possono variare anche in un’area ristretta, dai dati trentennali della Aeronautica risulta che le medie delle minime di dicembre, gennaio e febbraio della stazione di Palermo sono leggermente superiori di quelle di Messina.
Pietro Puccio
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Scritto Da – pietropuccio on 29 Ottobre 2014 17:18:32
Pietro
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Continua a distruggere.
Pietro Puccio
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Ciao Gabriel,
grazie e complimenti (anche a Christian).
Pietro Puccio
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Verschaffeltia, non ricordo la spcecie esatta
Ce n’è una sola: Verschaffeltia splendida .
Pietro Puccio
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