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    In risposta a Ecco i miei semi
    pietropuccio
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      1 Aprile 2005 alle 17:40 - Views: 1029 #25783

      Ciao Traudi,
      anche se ho qualche sospetto, è praticamente impossibile avere la certezza, posso solo dirti che quelli in alto al centro dovrebbero essere di una rubiacea, e quelli al centro col baccello, una bignoniacea. Ad ogni modo che tu sappia la tua amica ha preso i primi semi che le capitavano a tiro o li ha scelti in base ad un suo criterio (quale?) preciso.
      Per la germinazione, visto che siamo in primavera, nessun problema, li metti in acqua per almeno una notte (quelli più ‘duri’ di più) e li semini. Visto che sono molti, potresti seminarne ora una piccola parte, lasciarne un’altra per giugno inoltrato ed una piccolissima parte potresti darla a qualche tuo conoscente che ritieni possa trattarli come si deve.

      Pietro Puccio
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      Temperato subtropicale (Koppen)

      Pietro
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      pietropuccio
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        29 Marzo 2005 alle 20:43 - Views: 1178 #7184

        Ciao River,
        Acqua (qualsiasi):
        – Inverno
        Nel tardo autunno, col diminuire delle temperature e della luminosità ed il conseguente rallentamento della vegetazione, le innaffiature andranno progressivamente diradate fino ad essere sospese del tutto e le piante poste in luogo riparato dalla pioggia, se non lo sono già, o all’interno nei climi meno favorevoli. In questo periodo la Plumeria non ha praticamente bisogno di cure e può essere quasi ‘dimenticata’, il locale può essere poco luminoso, o quasi al buio (anche se personalmente lo sconsiglio), ma ventilato ed asciutto e con temperature che non scendano mai sotto i +6, +7 °C. E’ in questo periodo di stasi vegetativa, o meglio verso il suo finire, che vanno effettuate le operazioni di rinvaso e/o di rinnovo, anche parziale, del terriccio. Se si hanno problemi di spazio può essere utilizzato per molto tempo un vaso della stessa dimensione, togliendo delicatamente il terriccio in superficie o lateralmente al pane di terra, insieme con le radici più sottili, cosa che non reca gran danno dato che queste generalmente in invernoseccano; lo spazio lasciato libero sarà riempito con terriccio fresco. In questo periodo, come in natura, la Plumeria perde in tutto od in parte le foglie; se necessario possono essere tagliate (non strappate per evitare marciumi all’attaccatura al fusto) lasciando una piccola porzione del picciolo, che successivamente cadrà da solo; in letteratura si consiglia di lasciare 2 cm, ma ovviamente non è il caso di essere precisi al millimetro.

        – Primavera
        All’inizio della primavera, non appena le temperature minime esterne lo consentono (superiori ad almeno +10, +12°C), le piante riparate all’interno vanno messe in piena luce in posizione preferibilmente esposta a sud, dato che per fiorire bene hanno bisogno di almeno 6-8 ore di sole al giorno. Appena le piante danno segno di iniziare a vegetare si possono riprendere con gradualità le innaffiature, lasciando asciugare bene il terriccio tra l’una e l’altra. E’ anche il momento di concimare, utilizzando preferibilmente concimi a lenta cessione ricchi in fosforo e poveri in azoto, per evitare una eccessiva crescita dei rami, con conseguente problemi di ingombro. Occorre comunque moderazione nelle dosi, dato che queste piante in natura vivono in suoli molto poveri e le fini radici che vengono emesse alla ripresa vegetativa sono particolarmente delicate e possono essere sensibili ad un eccessivo accumulo di sali nel terriccio, specie in un ‘ambiente’ limitato come quello di un vaso.

        – Estate
        Le innaffiature vanno effettuate con regolarità, lasciando però sempre asciugare il terriccio. In questo periodo possono esserci attacchi di parassiti, acari (il classico ‘ragnetto rosso’) in primo luogo e cocciniglie, specie in situazione di scarsa ventilazione, che in caso di gravità vanno affrontati con i prodotti specifici.

        – Autunno
        Già a fine settembre inizia ad essere evidente un rallentamento della vegetazione. Parallelamente le innaffiature vanno diminuite in quantità e sempre più distanziate nel tempo, per preparare le piante alla stasi invernale.

        Per il terriccio esistono tante formule ed ognuno può prepararsi il proprio, ciò che è importante è che deve essere poroso, drenante e poter trattenere l’umidità, come ad es. uno costituito per il 50-60% del classico terriccio per la semina di succulente, ulteriormente ‘alleggerito’ con agriperlite o sabbia di fiume o pomice di pezzatura 3-6 mm. Per i vasi al momento possono andare bene da 16-20 e restarci a lungo, con le accortezze di cui sopra.

        Infine non avere fretta a fare talee, la Plumeria ha un modo di crescere diverso, come ti accorgerai, dalle piante a cui siamo abituati, prima falle crescere e ramificare, il che significa qualche anno.

        Pietro Puccio
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        In risposta a Adenium obesum
        pietropuccio
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          23 Marzo 2005 alle 10:55 - Views: 999 #7480

          Ciao Martina,
          se gli apici sono sani, assolutamente no, dovresti già vedere sulle punte gli accenni dei boccioli. Perderesti tagliandoli buona parte della fioritura.

          Pietro Puccio
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          In risposta a hoya
          pietropuccio
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            19 Marzo 2005 alle 22:19 - Views: 1076 #7450

            Ciao Lucia,
            forse ti riferisci all’Hoya kerrii, ormai classico gadget per San Valentino. In questo caso però la foglia è intera con picciolo e probabilmente frammento di fusto (quindi un solo ‘nodo’) per fissarla nella spugna. La riproduzione vegetativa ottimale per le Hoya è invece per talea di fusto con minimo due nodi, oppure come detto, per porzione di foglia.

            Pietro Puccio
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            In risposta a Zone climatiche
            pietropuccio
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              19 Marzo 2005 alle 22:06 - Views: 1639 #6976

              Ciao Antonio,
              ti ringrazio per le tue gentilissime parole e, sopratutto, per aver dato un interessante seguito ad un messaggio che voleva essere, nelle mie intenzioni, semplicemente uno spunto di discussione e occasione di scambio di informazioni su un tema, il clima, che ritenevo e ritengo importantissimo specie per appassionati di piante tropicali.
              Una curiosità, poi le palme sono state messe a dimora?

              Pietro Puccio
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              In risposta a hoya
              pietropuccio
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                19 Marzo 2005 alle 9:06 - Views: 1076 #7448

                Non ho mai provato, comunque per ‘sentito dire’ si fa da porzione di foglia, appoggiandola su substrato mantenuto umido (magari nel classico sacchetto di plastica) ed al caldo, stando attenti che il taglio della ‘venatura’ principale sia a contatto del substrato; è infatti da lì che si sviluppa la nuova pianta.

                Pietro Puccio
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                pietropuccio
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                  19 Marzo 2005 alle 9:02 - Views: 1024 #7446

                  Ciao Vito,
                  si tratta di Rhododendron a tutti gli effetti, viene considerato botanicamente o un sottogenere o una ‘sezione’ del genere Rhododendron. Come certo sai provengono da aree tropicali relativamente fresche (collinari o montane) e sono da anni coltivate negli USA (specie in California). In passato li ho cercato anchi’io invano.

                  Pietro Puccio
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                  In risposta a orchidee
                  pietropuccio
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                  Posts: 3145
                    11 Marzo 2005 alle 7:58 - Views: 1031 #7358

                    Ciao Fiorenza,
                    visto l’ingrandimento tutto lascia supporre che i frammenti siano stati prelevati dalla ‘composizione’ col Dendrobium phalaenopsis e non da quella con la Vanda. Il fatto che l’Hoya vivesse accanto alla orchidea su un ramo non deve stupire, in natura vivono nelle foreste tropicali umide, con i fusti “incollati” alla corteccia degli alberi tramite le radici, che in queste condizioni producono lungo tutto il fusto, quindi quasi, o del tutto, come epifite. Gradiscono quindi una elevata umidità atmosferica, ma non acqua stagnante. Il consiglio di farla radicare in un (piccolo) vaso con terriccio molto poroso e drenante, deriva dal fatto che, a meno di non possedere una serra con altissima e costante umidità, nei nostri ambienti non produce radici aeree con conseguente deperimento progressivo.

                    Pietro Puccio
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                    pietropuccio
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                      11 Marzo 2005 alle 7:46 - Views: 1179 #7416

                      Ciao Olindo,
                      alcune risposte alle tue domande (grazie per la fiducia! 🙂 ) erano già nella nota sulla Plumeria in “Discussioni e commenti”. Il fatto che in natura vivano in terreni poveri e spesso su rocce solo con un pò di muschio, può spiegare l’adattabilità a vasi piccoli e a terricci poveri. Naturalmente l’ambiente in cui vivono e le modalità di coltivazione può condizionare anche la scelta del vaso, ad es. in vasi grandi ed in climi non favorevoli è più probabile un ristagno idrico con conseguente rischio di marciume radicale (si può dire il principale nemico delle plumerie). Per le talee, l’universale consiglio di aspettare alcuni giorni prima di piantarli è cautelativo, non tassativo, e serve al solito per limitare l’introduzione di patogeni nei tessuti freschi, privi di qualsiasi barriera. Infine la costanza della fioritura, anno dopo anno, dipende moltissimo dalla varietà (la Plumeria rubra presenta un’alta variabilità genetica), ne esistono alcune che anche nelle condizioni ottimali di coltivazione, fioriscono a intervalli anche di anni).

                      Pietro Puccio
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                      In risposta a orchidee
                      pietropuccio
                      Partecipante
                      Posts: 3145
                        10 Marzo 2005 alle 12:24 - Views: 1036 #7353

                        Ciao Fiorenza,
                        complimenti per la scoperta, la, anzi le piante recuperate sono il keiki di un Dendrobium (la Vanda è quella della foto in alto, ma non è la stessa di quella recuperata) ed il ramo con le foglie carnose è una Hoya (al 99,99%). Il fusto del Dendrobium è defunto, ma il keiki è in buona salute e può essere recuperato. Ti conviene forse recuperare l’Hoya, potrebbe essere una specie interessante, per farla radicare in un vaso. Il Dendrobium è molto probabilmente un ibrido molto diffuso, noto come Dendrobium phalaenopsis, che vuole temperature ed umidità medioalte e costanti durante l’anno, in pratica quello fiorito sul ramo nella foto messa nel messaggio appena tornata dalle Filippine. Fortunatamente tra i Dendrobium, fatte salve le sue esigenze sopra dette, è uno dei meno capricciosi.

                        Pietro Puccio
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                        In risposta a orchidee
                        pietropuccio
                        Partecipante
                        Posts: 3145
                          10 Marzo 2005 alle 7:43 - Views: 1027 #7347

                          Ciao a tutti,
                          l’occhio “clinico” di Blasco ha individuato quello che con molta probabilità è un progenitore, ma se posso permettermi un consiglio, non perdete troppo tempo dietro i nomi delle Phalaenopsis (e non solo) acquistate nei garden, si tratta di varietà ed ibridi di n-esima generazione, prodotti ormai a milioni da meristema. Le specie botaniche sono ormai confinate ai vivaisti specializzati, con tanto di targhetta identificativa. Si può tentare andando nei siti web che portano le foto delle varietà in commercio, ma non è facile, tranne particolari casi, essere certi, perchè basta una piccola differenza ad un produttore per registrare una nuova varietà ed aggirare i brevetti.

                          Pietro Puccio
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                          pietropuccio
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                            2 Marzo 2005 alle 15:56 - Views: 1027 #7333

                            quote:


                            No, l’igrometro oscilla eccome, arriva fino a 30% di giorno parecchio).

                            Ma per poco, poi risale fino ai 60 e oltre.

                            Nel momento in cui l’oscillazione comincia a scendere avvio l’uidificatore elettrico in grado di riportare sui 40, 45° e se necessario spruzzo anche.


                            Ciao River,
                            forse è bene ricominciare da zero, ma prima mi permetto un consiglio: quando si danno indicazioni ai fini di un parere è bene essere quanto più accurati e particolareggiati possibile.

                            La frase iniziale Ho un problema con le phal, un mucchio di boccioli che però abortiscono e non si aprono. mi aveva fatto supporre che ciò fosse un fatto generale e continuo, mentre se ho capito bene da questa: Sai, coa ho notato? Le phal portano 9 fiori, bè, solo gli ultimi boccioli vicino alle foglie sono abortiti, quelli in punta noto che stanno rigonfiando a dovere non cambiando colore.
                            , non lo è; è forse da poco che le hai? In tal caso potrebbe essersi trattato di un evento sporadico, magari legato al cambio di ambiente, se le hai da poco, o da una corrente di aria fredda durante le pulizie. Veniamo all’umidità, se è costantemente intorno al 70-80% va bene per le Phal. e Den., ma se scende sotto i 50-55, non lo è affatto.
                            Riguardo al Den. ripeto sempre (anche per personale esperienza dei miei inizi) che uccidono più piante le ‘amorevoli cure’ di tutte le altre avversità messe insieme. Non posso dirti se è andato o meno, i D. hanno una gemma dormiente di riserva alla base do ogni fusto, se almeno una è ancora vitale potrebbe vegetare, come pure potrebbe fare qualche nuova piantina sul fusto stesso.
                            Da quel che ho capito l’ambiente non è molto grande, il che comporta forti oscillazioni di temperatura ed umidità durante il giorno, il che non è cosa generalmente gradita alle orchidee. Il mio consiglio è di avere pazienza, provare più specie ed alla fine dedicarsi a quelle che più si adattano all’ambiente. Se fai in modo che la temperatura non scenda sotto i 16°C e l’umidità sotto il 65-70% puoi coltivare Phalaenopsis, Cattleya (in senso lato), le moltissime varietà del Dendrobium bigibbum (più noto come Dendrobium phalaenopsis, vedi foto), molti Oncidium ecc., ciò che ti mancherà sarà solo lo spazio.

                            Pietro Puccio
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                            In risposta a orchidee
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                              2 Marzo 2005 alle 12:17 - Views: 1027 #7331

                              quote:


                              Ma non erano facili da coltivare le phal?

                              Approfitto del tuo e vostro buon cuore per chiedervi ancora, ma il dendrobium “star class” ipervenduto, ma praticamente sconosciuto, come si coltiva?

                              Il mio bianco e verdognolo, dopo la fioritura ha perso foglie e fiori, ora ha ter stelini verdi, ma sempre spogli, da ormai quasi sei mesi, ha mess qualche getto che però poi è ingiallito e caduto.
                              Lo innnaffio meno delle phal, ma ancora non si riprende.
                              River


                              Sì, in effetti sono facili quando si rispettano i requisiti minimi, si deve però tenere presente che piante provenienti da serre specializzate e… superpompate possono richiedere del tempo per adattarsi al nuovo ambiente di coltivazione. Questo vale ancor di più per il tuo Dendrobium, che appartiene alla ‘classe’ del D. nobile. I suoi pseudobulbi mantengono le foglie per due anni, poi le perdono e non le rifanno, quindi è normale che siano spogli (almeno tutti tranne l’ultima vegetazione). Ciò che invece non è affatto normale è che le nuove vegetazioni alla base, se ho ben capito, siano morte, ciò significa che l’ambiente era lontano da avere i requisiti minimi. Come regola generale questa categoria di D. vuole elevata umidità atmosferica, temperature medio-alte e buona luce durante lo sviluppo dei nuovi pseudobulbi. Alla fine della loro crescita vanno gradatamente diminuite le innaffiature e la temperatura notturna dovrebbe essere piuttosto bassa (10-12°C, in teoria). In linea teorica (e per personale esperienza) questo tipo di D. non va affatto d’accordo con le Phalaenopsis, quindi avendo solo quel piccolo ambiente ti consiglio di optare per l’uno o per l’altra.
                              PS: ma l’igrometro segna costantemente lo stesso valore, senza oscillazioni?

                              Pietro Puccio
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                              Temperato subtropicale (Koppen)

                              Pietro
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                              In risposta a orchidee
                              pietropuccio
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                                2 Marzo 2005 alle 7:52 - Views: 1160 #7329

                                quote:


                                mah, dieci cm, qualcosa di più, non toccano comunque il vetro che è coperto da una tendina.
                                Perchè?

                                Dici che si sono raffreddate in qualche modo a contatto con il vetro?


                                Non necessariamente a contatto, nelle immediate vicinanze del vetro di una finestra c’è sempre una ‘caduta’ di temperatura rispetto a quella ad es. del centro stanza, con una minima notturna che può essere di qualche grado più bassa. Naturalmente non ho idea della situazione del ballatoio, ma 16° di minima mi sembrano tanti in un ambiente costantemente non riscaldato (anche se in comunicazione col resto della casa), considerate le basse temperature esterne di questo inverno. Per i Cym. e Den. le temperature ‘fresche’ notturne sono gradite ed anzi necessarie, non è lo stesso per le Phal.
                                Naturalmente questa è solo una ipotesi ad verificare (il tuo termometro è a “massima e minima”?).
                                Ciao

                                Pietro Puccio
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                                In risposta a orchidee
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                                  1 Marzo 2005 alle 16:13 - Views: 1168 #7327

                                  Ciao Riv.,
                                  a che distanza sono le Phal. dai vetri delle finestre?

                                  Pietro Puccio
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                                  In risposta a Bromeliacee
                                  pietropuccio
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                                    28 Febbraio 2005 alle 17:17 - Views: 1090 #7424

                                    Verissimo che la rosetta che è fiorita poi muore, ma solitamente produce alla base più di una nuova vegetazione, a meno di non far morire tutta la pianta per qualche grave errore di coltivazione (si tratta solitamente di piante molto resistenti, se si osservano i requisiti minimi).
                                    Ciao

                                    Pietro Puccio
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                                    pietropuccio
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                                      28 Febbraio 2005 alle 8:29 - Views: 1225 #7411

                                      Ciao Lucia,
                                      ho una grandissima ammirazione per Guglielmo Betto, che in Italia ha svolto un ruolo fondamentale nella divulgazione delle piante tropicali e di cui tutti gli appassionati sentono ancora la mancanza, ma nel campo delle plumerie non credo avesse molta esperienza. La sua frase, che ritengo piuttosto infelice e che purtroppo viene spesso riportata “che bisogna farla disseccare senza pietà” credo nasca da quanto scritto nel ’78 in un libretto monografico sulla Plumeria (credo il primo che sia circolato in Italia) da appassionati coltivatori del Texas, in cui è scritto che anche quando una talea appare “wrinkled and dehydrate…. the plumeria may surprise you and when placed in soil in March or April, roots form rapidly and stem fills out quickly.” (anche quando appare raggrinzita e disidratata la plumeria può sorprendere e quando piazzata in terra in marzo o aprile, radica e vegeta rapidamente). Questa frase è in massima parte la classica esagerazione per stupire il lettore ed interessarlo alla pianta ed in piccola parte corrisponde alla situazione degli autori che si riferivano al clima del Texas, molto più caldo ed umido di quello nostro dalla primavera all’autunno. Posso dire che tutte le volte che per varie cause una talea è raggrinzita in maniera evidente, non si è mai ripresa; probabilmente quando l’apparato ‘vascolare’ della talea collassa completamente non esiste possibilità di recupero.

                                      Sulla propagazione per talea aggiungo due cose che ritengo per esperienza fondamentali: la talea non deve essere molto interrata, massimo 2-3 cm e deve essere legata ad un robusto tutore per tenerla ben ferma nella prima fase della radicazione, quando appaioni radici filiforme e delicatissime, la cui rottura provoca un arresto del processo.
                                      Ciao

                                      Pietro Puccio
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                                      pietropuccio
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                                        26 Febbraio 2005 alle 8:03 - Views: 1155 #7300

                                        Ciao Blasco,
                                        nell’unico olivo ho messo un Cymbidium aloifolium (che è una specie epifita) ed ai piedi una Clivia miniata (che in natura si comporta anche da semiepifita).

                                        Pietro Puccio
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                                        Pietro
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                                        In risposta a Adansonia digitata
                                        pietropuccio
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                                          25 Febbraio 2005 alle 19:25 - Views: 1200 #7387

                                          Ciao Lucia,
                                          grazie per questo interessantissimo intervento.

                                          Pietro Puccio
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                                          Pietro
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                                          In risposta a Passiflore..
                                          pietropuccio
                                          Partecipante
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                                            22 Febbraio 2005 alle 8:00 - Views: 1236 #6944

                                            Una precisazione per quanto riguarda la coccinea, le basse temperature a mio parere possono incidere in due modi, distruggendo direttamente le cellule, quindi morte immediata, e/o favorendo l’insorgenza di patologie che possono agire in un lasso di tempo più lungo. La mia prima c. è palesemente defunta nella tarda estate, ma dalla fine dell’inverno aveva vegetato stentatamente fino a fermarsi. Proprio qualche secondo fa ho letto in un forum della Florida questa frase, ” grows vigorously and keeps on rewarding you with prolific blooms almost all year long, with little or no care” (cresce vigorosamente e ripaga con molti fiori per tutto l’anno, con poca o nessuna cura). Quindi dove il clima è adatto non sembra presentare problemi; per conferma (una singola affermazione non fa testo), faccio presente che un ben noto vivaista di Milazzo la coltiva e riproduce in serra fredda (sono serre molto grandi, quindi con temperature che anche di notte, per l’inerzia termica, si mantengono al di sopra di quella esterna) e non mi ha mai accennato a difficoltà, le ho viste sempre fiorite anche in primavera.
                                            Ciao

                                            Pietro Puccio
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                                            Pietro
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                                            In risposta a Passiflore..
                                            pietropuccio
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                                              21 Febbraio 2005 alle 20:30 - Views: 1238 #6942

                                              Ciao Gianni,
                                              dopo l’autorevole conferma di Elio Gulino, aggiungo che ho visto di recente in un vivaio delle ‘vitifolia’ con tanto di targa plastificata con foto e con scritta “Passiflora coccinea”, quindi… occhio!

                                              Pietro Puccio
                                              Palermo
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                                              pietropuccio
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                                                21 Febbraio 2005 alle 8:11 - Views: 1062 #7380

                                                quote:


                                                Ciao a tutti gli appassionati del forum!
                                                Mi è stato detto da alcuni vivaisti che spesso,in Sicilia ,per riparare e nutrire(?)gli apici dei rami di plumeria dal gelo si ricorra ad infilarli in gusci d’uovo capovolti.Lo spettacolo deve essere molto simpatico e pittoresco ma vi chiedo:..è vero??


                                                Ciao Titty,
                                                questa è stata una pratica ampiamente utilizzata fino agli anni ’70 dai palermitani per le piante in vaso sui balconi, serviva a proteggere (nelle intenzioni) gli apici vegetativi dalle ingiurie dell’inverno, poi vennero per brevissimo tempo le buste di plastica trasparente che ebbero un effetto disastroso, per il ristagno di umidità, e vennero subito abbandonate. Da almeno 30 anni non vedo più alcuna protezione (che del resto aveva una effecacia relativa).

                                                Pietro Puccio
                                                Palermo
                                                Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                Temperato subtropicale (Koppen)

                                                Pietro
                                                Palermo
                                                Zona (USDA) 9b
                                                https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                In risposta a Passiflore..
                                                pietropuccio
                                                Partecipante
                                                Posts: 3145
                                                  20 Febbraio 2005 alle 21:48 - Views: 1243 #6937

                                                  Ciao Gianni,
                                                  spero intanto che ti risponda chi di Passiflora ne sa molto più di me. Per la coccinea posso dirti che ho provato due volte a tenerla fuori (a Palermo) in inverno, ma è morta e lo stesso è capitato ad altri amici; penso sia stato proprio per le basse temperature anche nel tuo caso.
                                                  Per la vitifolia preciso che il consiglio di metterla fuori in posizione molto riparata era rivolto a River che ‘giardina’ a Genova e comunque come tentativo di riuscita incerta, in zone appena meno favorite va coltivata anch’essa in vaso e riparata in inverno. La più evidente differenza tra coccinea e vitifolia diovrebbe essere nella forma delle foglie, che nella coccinea sono grossolanamente obovate, mentre nella vitifolia… come il nome, ad ogni modo spero che altri confermino o smentiscano.

                                                  Pietro Puccio
                                                  Palermo
                                                  Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                  Temperato subtropicale (Koppen)

                                                  Pietro
                                                  Palermo
                                                  Zona (USDA) 9b
                                                  https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                  pietropuccio
                                                  Partecipante
                                                  Posts: 3145
                                                    20 Febbraio 2005 alle 8:47 - Views: 1176 #7298

                                                    quote:


                                                    che ne diresti di una bella hoya riparata il piu’ possibile dal vento?


                                                    Ciao Blasco,
                                                    bisognerebbe avere una idea delle temperature minime estreme e orientativamente del numero di giorni con gelate notturne, se ve ne sono. Sicuramente alcune Hoya resistono a brevi puntate di qualche grado sotto lo zero, ma la maggior parte no.

                                                    Pietro Puccio
                                                    Palermo
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                                                    Pietro
                                                    Palermo
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                                                    pietropuccio
                                                    Partecipante
                                                    Posts: 3145
                                                      18 Febbraio 2005 alle 11:31 - Views: 1164 #7296

                                                      Ciao Blasco,
                                                      in passato ho fatto qualche prova, ma a parte ciò che era già noto o molto prevedibile non ho avuto risultati positivi. Il fattore più limitante risulta (per Palermo) l’insufficiente umidità durante il periodo di crescita, forse stando in estate ogni giorno a nebulizzare, qualcosa di più si può ottenere. Nel posto vicino Salemi forse il fattore limitante è la temperatura invernale associata all’elevata umidità. Purtroppo il nostro clima è caratterizzato da estati calde e secche ed inverni fresco/freddi ed umidi, il contrario cioè del clima da cui provengono gran parte delle O. più gettonate. Come indicazioni generali le Phalaenopsis muoiono per le basse temperature, Cattleya (in senso lato) resistono (sempre a Palermo) per qualche anno regredendo vistosamente in estate (mancanza di umidità), fino a morire, come pure quei Dendrobium che vorrebbero inverni freschi e asciutti ed estati calde e piovose. Il Dendrobium phalaenopsis muore per le basse temperature invernali, lo stesso le Vanda classiche, solo la teres resiste da 25 anni sul tronco di una Plumeria, ma non fiorisce sia per questa sua nota abitudine che per essere sommersa dalle Tillandsia (la teres, come tutte le Vanda vuole pieno sole). Tra i Paphiopedilum resiste benissimo in posizione ombrosa l’insigne, altri hanno fatto brutta fine. Tra gli Oncidium un certo successo l’ho avuto con lo splendidum, in piena terra, ma gli steli floreali venivano sistematicamente divorati dalle limacce (come per i Cymbidium) e quindi l’ho tolto (come pure i Cymb. trasferiti nei vasi, più controllabili, tranne uno epifita su un olivo). Naturalmente ciò non toglie che è bene sperimentare sempre, scegliendo tra le specie che per clima di provenienza possono avere qualche possibilità, a volte piccole variazioni climatiche possono dare risultati inattesi.

                                                      Pietro Puccio
                                                      Palermo
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                                                      Temperato subtropicale (Koppen)

                                                      Pietro
                                                      Palermo
                                                      Zona (USDA) 9b
                                                      https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                      pietropuccio
                                                      Partecipante
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                                                        18 Febbraio 2005 alle 11:05 - Views: 1254 #7236

                                                        Ciao Fiorenza,
                                                        aspettiamo l’elenco….

                                                        Pietro Puccio
                                                        Palermo
                                                        Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                        Temperato subtropicale (Koppen)

                                                        Pietro
                                                        Palermo
                                                        Zona (USDA) 9b
                                                        https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                        In risposta a orchidee
                                                        pietropuccio
                                                        Partecipante
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                                                          18 Febbraio 2005 alle 11:02 - Views: 1607 #7311

                                                          Complimenti sinceri a Martina e Blasco per le orchidee ed a Fiorenza per le foto (ed il suo interessantissimo hobby). Naturalmente se ne avete altre mostratecele, specie in inverno queste foto ‘riscaldano’.
                                                          Ciao

                                                          Pietro Puccio
                                                          Palermo
                                                          Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                          Temperato subtropicale (Koppen)

                                                          Pietro
                                                          Palermo
                                                          Zona (USDA) 9b
                                                          https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                          In risposta a La pianta del mese
                                                          pietropuccio
                                                          Partecipante
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                                                            11 Febbraio 2005 alle 13:55 - Views: 1277 #7283

                                                            Ciao Lulu,
                                                            non c’è assolutamente nulla di cui chiedere scusa e del resto ho sottolineato in premessa che non ritenevo ci fosse un riferimento; ho specificato perchè da una lettura veloce mi si poteva attribuire una opinione che è agli antipodi di ciò che penso in merito. E’ fin troppo ovvio che ognumo è libero di avere opinioni diverse e di contestare le altrui anche decisamente, quello che è importante è il rispetto per la persona.

                                                            Pietro Puccio
                                                            Palermo
                                                            Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                            Temperato subtropicale (Koppen)

                                                            Pietro
                                                            Palermo
                                                            Zona (USDA) 9b
                                                            https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                            pietropuccio
                                                            Partecipante
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                                                              10 Febbraio 2005 alle 20:00 - Views: 1274 #7232

                                                              Ciao Attilio,

                                                              quote:


                                                              Ciao Pietro,
                                                              ……
                                                              Quanto alla generosa offerta della descrizione della palermitana, direi che ti spetta proprio in considerazione della paternità dell’identificazione. Ma ne potremo riparlare in seguito.


                                                              Ti ringrazio, ma sono dell’avviso che queste cose debbano essere fatte da chi è, professionalmente, nel campo naturalistico e botanico.
                                                              PS: (scusate il ‘fuori tema’) ho appreso questa mattina che è in programma all’O.B. qualcosa sulla Plumeria, ne sei a conoscenza?

                                                              Pietro Puccio
                                                              Palermo
                                                              Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                              Temperato subtropicale (Koppen)

                                                              Pietro
                                                              Palermo
                                                              Zona (USDA) 9b
                                                              https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                              In risposta a La pianta del mese
                                                              pietropuccio
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                                                              Posts: 3145
                                                                10 Febbraio 2005 alle 19:48 - Views: 1332 #7279

                                                                Ciao Lulu,

                                                                quote:


                                                                ho visto che il discorso sulle Aristolochie ha suscitato ucerto interesse. Solo Pietro Puccio si estranea perchè non mi sembra che sia il genere di piante che ama. Non a tutti piacciono queste piante così particolari, molti le trovano “volgari ” per via del fiore cha fanno….


                                                                so bene che non è tua intenzione attribuirmi questo giudizio, ma tengo a precisare che per me non esistono piante ‘volgari’, la volgarità, qualunque sia il significato che si da a questo termine, è una caratteristica esclusivamente umana e quindi non attribuibile alla pianta in se, le piante possono semplicemente essere di maggiore o minore gradimento. Curiosamente, l’avere espresso questo pensiero in altra sede consimile, ha provocato in alcuni, per qualche meccanismo inconscio, viscerali antipatie nonchè ‘simpatiche’ volgarità nei miei confronti.
                                                                Detto ciò, aggiungo che anch’io ho due Aristolochia, la classica elegans e la fimbriata.

                                                                Pietro Puccio
                                                                Palermo
                                                                Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                                Temperato subtropicale (Koppen)

                                                                Pietro
                                                                Palermo
                                                                Zona (USDA) 9b
                                                                https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/