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      18 Aprile 2016 alle 18:56 - Views: 1374 #33880

      Dalle mie esperienze il banano più resistente al freddo è il Dwarf namwah. La comune di Sicilia potrebbe essere buona ma comunque dai racconti che vedo in giro mi pare di capire che abbia alcuni problemi. In primo luogo tende a venire abbastanza alta, ma questo sarebbe un problema relativo (non da scartare, comunque, se si prevede di installare protezioni allo pseudofusto); il vero problema a mio avviso consiste nelle tempistiche lunghe di maturazione del casco che obbligano a ottenere il fiore piuttosto presto nell’anno (cosa non semplice, se si considera che il fiore idealmente vorrebbe un minimo di 6 foglie per una maturazione ottimale del casco). Mi pare di capire che i tempi si possano allungare fino a circa 9 mesi per la maturazione, il che obbliga ad avere, circa sei foglie a marzo quando dovrebbe avvenire la fioritura, per poter staccare il casco a dicembre! In pratica le lunghe tempistiche vanificano la resistenza al freddo, perché se la pianta sopravvive, ma il casco deve superare in inverno con gelate, le possibilità di condurre felicemente a conclusione la maturazione del casco secondo me si annullano (senza appunto considerare l’irrelisticità della presenza di 6 foglie sulla pianta a inizio anno, specialmente in zone soggette a gelate).
      Questo resta vero a mio parere per tutte le cultivar Orinoco-simili (quindi comune di sicilia, California gold e così via). Naturalmente il vero discrimine lo fa la presenza di gelate.
      I tal caso appunto si rende necessario cercare cultivar con una maturazione del casco più rapida e resistenza al freddo paragonabile, e a mio parere le uniche due candidate sono dwarf brazilian e dwarf namwah.

      Staccare un pollone è semplice, in realtà, lo stacchi con un colpo deciso dalla pianta madre, assicurati che abbia un poco di bulbo, elimini le foglie, lo conservi in un luogo fresco fino al momento in cui procedi al nuovo impianto (rapidamente, nell’arco al massimo di 1-2 giorni).

      Scritto Da – Pancrazio on 18 Aprile 2016 18:58:16

      In risposta a Mantenimento Forum
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        1 Febbraio 2016 alle 19:05 - Views: 1075 #33799

        Ciao Caio,
        Io sono favorevole al mantenimento del forum anche perché è una archivio di discussioni notevoli sulle tropicali con contributi vecchi di anni, e molti di buon valore, che è molto utile per chi voglia in Italia tentare la coltivazione di piante tropicali.
        Personalmente io sono interessato a partecipare al mantenimento, anche se non partecipo più molto attivamente al forum, lo uso ancora spesso come fonte di “documentazione”.
        Se la spesa non è eccessiva vorrei versare qualcosa.

        Nel caso comunque non venisse raggiunta la cifra necessaria e il forum subisse lo “stacco della spina”, vorrei segnalare che nei mesi scorsi ho aperto un forum dedicato alla frutticoltura amatoriale con una sezione dedicata alla frutticoltura tropicale.
        http://www.fruttama.it/forum/
        Spero che segnalarlo non suoni come una “invasione di campo”. In effetti non l’ho segnalato prima proprio per non dare questo tipo di sensazione, ma ora che si paventa la possibilità di una chiusura ho pensato che fosse meglio segnalarlo prima che una mancata comunicazione possa lasciare qualcuno “senza casa”. Ovviamente la mia iniziativa è limitata ai fruttiferi, il che non la rende assolutamente un sostituto completo di questo forum, che a mio avviso resta meritevole di conservazione.

        http://www.fruttama.it/

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          10 Settembre 2013 alle 20:16 - Views: 1014 #33273

          Che genere di difficoltà ti hanno detto che possano esserci per via dei cipressi? A parte l’ingombro radicale non ne vedo altro, che io sappia il cipresso dell’arizona non è allelopatico, e in ogni caso con la morte delle piante anche questo secondo problema cessa. Le radici immagino tu non le possa rimuovere, io in ogni caso non lo farei è un lavoro da pazzi, preferirei lavorare un po’ più duramente laddove prevedo di scavare la buca della pianta e aspettare che il legno delle ceppaie marcisca (ci vorranno 10-15 anni per farle scomparire completamente, se hai l’accortenza di tenerle interrate o tagliarle poco sotto il livello del suolo.).

          Riguardo alle “piante fatte crescere in vaso per qualche anno” NON si procede in questo modo, perché le piante tenute a lungo in vaso vanno incontro a spiralizzazioni dell’apparato radicale, che riducono durevolmente la loro capacità di insediarsi in un nuovo terreno e la stabilità delle piante future. Per lo meno, se le radici delle tue piante presentano di questi inconvenienti, sbrogliale, e accorciale. Se sono troppo grosse e legnose, sostituisci la pianta.

          Il terreno nuovamente messo a cultura dovrebbe essere sottoposto ad una aratura profonda (dato che si tratta di arboridcoltura forse sarebbe meglio con un ripper) ma data l’esiguità del terreno, io non vedo altra possibilità che andare di vanga. Per quanto riguarda la struttura del suolo puoi provare a migliorarla incorporando al terreno 500kg di letame ben maturo ogni 100 mq PRIMA di vangare. Non ci saranno miracoli, ma in generale dovrebbe esserci un miglioramento. Dopo aver finito la sistemazione del terreno puoi immediatamente scavare le buche, nelle quali a primavera inserirai le piante. Scavare le buche con grande anticipo migliora le possibilità di attecchimento, ed è pratica comune nei rimboschimenti. Il periodo in cui prevedi di metterle a dimora è abbastanza buono, se le temperature sono piuttosto alte (non so che temperaturrrre facciano da te in marzo aprime, ma immagino come le mie in aprile-maggio)

          Per quanto riguarda le distanze tra le piante, l’avocado cresce molto e devi prevedere che la chioma si proietterò almeno 3,5 metri dalla pianta. Per il mango prevedi 2 metri. Sulle altre piante non ti posso aiutare. Ricordati che se le chiome sporgono dal confine, i frutti che stanno sulle chiome che sporgono sono legalmente proprietà del proprietario del fondo adiacente.

          In risposta a Mini citrus
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            25 Aprile 2013 alle 19:45 - Views: 1020 #33034

            Beh, una volta noto il nome comune non è molto difficile recuperare il nome scientifico. Il calamondino (ammesso che sia lui) è citrus mitis. L’avvertenza con gli agrumi è che i nomi scientifici sono validi fino ad un certo punto essendo spesso riferibili a singoli cloni (ma confesso la mia ignoranza su come sia trattata la faccenda ad un livello più “ufficiale”)

            In risposta a Mini citrus
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              25 Aprile 2013 alle 12:42 - Views: 1020 #33030

              Calamondino?
              Gli agrumi hanno talmente tanti ibridi che senza il nome una identificazione precisa è impossibile.

              In risposta a Carrubbo
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                27 Marzo 2013 alle 12:46 - Views: 1941 #31609

                Si, è rischioso.
                Non conosco il comportamento del carrubo ma genericamente, si può dire che il vigore e la risposta di un albero a potature drastiche è dettato dallo stato nutrizionale e sanitario della pianta, senza dimenticare anche l’età della stessa. Se la pianta è troppo grande o vecchia non c’é niente da fare, la chioma resterà deformata fino alla morte della stessa. Una potatura drastica, se la pianta è troppo vecchia, può determinare un declino irreversibile con l’innesco di fenomeni di senescenza precoce e l’ingresso di parassiti.

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                  23 Marzo 2013 alle 18:39 - Views: 1082 #32950

                  L’asimina io ce l’ho. In casentino, a circa 800 mentri di altitudine (forse qualcosa di più). A sud, in pieno sole, senza annaffiature molto molto regolari, si scotta. La pianta ti crescerà e fruttificherà si sicuro (l’areale americano arriva fino alla Florida) ma secondo me se non la metti in posizione per cui sia in ombra sino al completo assestamento, ti muore la prima estate (a meno che tu non abbia un ruscello sulle cui sponde piantarla). Tieni presente che le necessità idriche delle piante tendono ad aumentare col tempo. Anche un suolo con una buona capacità di ritenzione idrica è importante.

                  Io sono fissato con i mango e penso che tu possa provare anch’essi, se le temperature sono quelle che riporti. E sopratutto se la tua area è leggermente ventosa: le maggiori perdite termiche per irraggiamento si hanno ad aria ferma, e se l’aria d’inverno si muove abbastanza non dovrebbe brinare sulle foglie (ma c’é il payoff del rischio di wind chill). Il mango ha il vantaggio inoltre di essere estremamente resistente al secco. Ti consiglio una Kensington Pride.

                  L’annona più resistente al freddo è la Fino de Jete. Resiste a brinate leggere (-2).

                  Con le tue temperature hai un’ampia scelta di avocado, dovresti vederne anche nella tua zona. Scegli la razza che viene piantata più comunemente. La Bacon può essere una scelta, ma ogni razza messicana va bene, e forse anche gli ibridi di razze messicane più resistenti. Tieni presente che per una ottimale produzione di frutti devi piantare due cultivar di gruppi fiorali diversi.

                  In bocca al lupo.

                  In risposta a litchi
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                    7 Marzo 2013 alle 14:11 - Views: 1003 #32097

                    quote:


                    vista la mia ignoranza mi potresti spiegare meglio con cosa concimare e la posologia. grazie


                    Concime chimico. Vai in una agraria e gli chiedi un concime che abbia un rapporto di N (azoto) P (fosforo) K (potassio) di 14-14-14. Generalmente è a “pallini”. Ne prendi 125 grammi e lo spargi intorno alla base della pianta.

                    In risposta a dhussray
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                      7 Marzo 2013 alle 2:07 - Views: 1159 #32675

                      Se non sono annerite, matureranno. ORmai il peggio è passato, è solo questione di tempo.
                      (foto?)

                      In risposta a litchi
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                        6 Marzo 2013 alle 20:21 - Views: 1088 #32094

                        Ottimo risultato!
                        Non dovresti aver più problemi, ma è prevista una perturbazione fredda tra qualche giorno (forse l’ultima) per cui non lo scoprirei del tutto.
                        Non ti consiglio la concimazione fino all’inizio di maggio, 125 g di concime 14-14-14, e poi di nuovo la stessa quantità e formulazione fine agosto.

                        In risposta a Banane rosse
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                          3 Marzo 2013 alle 19:02 - Views: 1018 #32924

                          Musa acuminata (gruppo AAA) cv. Red.
                          (ovviamente non è l’unica banana a frutti rossi, ma è una delle più diffuse).
                          La foto mi pare photoshoppata (le banane rosse sono rosse, ma non COSI rosse).
                          Sono banane di alta qualità, di sapore molto buono e dolce; la pianta si mantiene abbastanza piccola (sulle dimensioni di una dwarf cavendish) ma il casco matura più lentamente che in una dwarf cavendish (quindi in diversi mesi) e la pianta è più sensibile della cavendish alle basse tempoerature (ha grossi problemi itnrono ai 10 gradi). Su wikipedia ci sono immagini non shoppate:
                          http://it.wikipedia.org/wiki/File:Zanzibar_2012_06_05_4388_%287592147460%29.jpg

                          PancrazioPosts: 83
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                            3 Marzo 2013 alle 18:56 - Views: 1135 #32916

                            Ah, fantastico! Molto interessante.
                            Di certo non c’é modo di far fruttificare il durian sul territorio italiano, ma per un paio d’anni puoi sicuramente veder crescere la pianta!

                            In effetti sapevo che i semi del durian germinano subito., Questo è un grosso problema per la spedizione dei semi del durian, primo perché se non sono freschissimi non germinano, secondo perché per il fatto che germinino in “transito” le dogane spesso smettono di considerarli “semi” e li considerano “piante”: quindi, dato che sono piante che circolano senza certificato fitosanitario (per le piante è necessario, per i semi no), possono venir distrutti in dogana.
                            T’é andata bene!

                            (I tuoi hanno comunque una strana forma, i semi dei durian che ho mangiato erano completamente di un’altra forma, ma la mia varietà era il monthong).

                            In risposta a Lichis chinensis
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                              19 Febbraio 2013 alle 11:56 - Views: 1068 #32887

                              Ti ringrazio. Ci riproverò, in futuro, date le tue buone recensioni.

                              In risposta a Lichis chinensis
                              PancrazioPosts: 83
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                                19 Febbraio 2013 alle 2:02 - Views: 1068 #32885

                                Nel senso che gli ho scritto due mail e non ho avuto neppure una risposta (ci tengo a precisare che erano informazioni su prezzi di piante, non mail di insulti). ;)
                                Insomma, anche cercado di essere comprensivo, ci son rimasto male.
                                Non biasimerei neppure il fatto che non si risponda (anche se economicamente credo sia controproducente farlo verso un potenziale cliente), ma almeno se non si vuole rispondere, si inseriscano molte informazioni sul sito!

                                In risposta a Lichis chinensis
                                PancrazioPosts: 83
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                                  18 Febbraio 2013 alle 21:25 - Views: 1068 #32883

                                  Se ti rispondono come hanno risposto a me, può risparmiarsi la fatica.

                                  PancrazioPosts: 83
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                                    18 Febbraio 2013 alle 20:41 - Views: 1021 #32894

                                    L’avocado di sicuro. Secondo me per esserti più utili comunque dovresti far presente il livello di cura/attenzione/sforzo che vuoi fare. Puoi coltivarti anche la papaya se hai voglia di costruirti una serra riscaldata ogni inverno.

                                    In risposta a Lichis chinensis
                                    PancrazioPosts: 83
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                                      17 Febbraio 2013 alle 1:37 - Views: 928 #32880

                                      Tutto quello che so della kwai mai pink l’ho già messo su wikipedia:

                                      Kway Mai Pink: È conosciuta anche come Bosworth 3. I frutti sono molto saporiti, anche se sono relativamente piccoli. La buccia è rosa. La produzione del frutto è regolare.

                                      Non ricordo di averla mai sentita citare come particolarmente resistente al freddo; ciò ovviamente non vuol dire che non lo sia, ma probabilmente se lo è non lo è particolarmente più di altre.

                                      In risposta a Lichis chinensis
                                      PancrazioPosts: 83
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                                        16 Febbraio 2013 alle 19:28 - Views: 928 #32877

                                        A quale varietà ti riferisci?
                                        Chinensis è il nome della specie.

                                        Comunque, magari ricordo male, ma non mi pare di ricordare grandi differenziazioni dei litchi in quanto resistenza al freddo. Invece, mi pare che siano abbastanza differenziati nel senso di una ottimizzazione della produzione: intendo dire che ci sono cultivar che fanno bene in località relativamente calde (come temperature medie annuali) e altre che fanno bene in località più fresche. Resta sempre vero per tutte le cultivar che i litchi vogliono una stagionalità marcata, ma per noi italiani questo non è un problema.

                                        PancrazioPosts: 83
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                                          11 Febbraio 2013 alle 14:07 - Views: 869 #32843

                                          Senza foto è difficile dirlo, comunque sembrerebbero normali.
                                          Rciorda che i litchi da seme non vanno a fiore presto (ci vogliono 10-25 anni) per cui se vuoi le fioriture la cosa migliore è procurarsi una pianta da margotta (i litchi non si innesta neppure).

                                          PancrazioPosts: 83
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                                            9 Febbraio 2013 alle 18:51 - Views: 854 #32841

                                            Potenza del microclima.

                                            In risposta a Papaya a Linosa
                                            PancrazioPosts: 83
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                                              5 Febbraio 2013 alle 18:55 - Views: 1222 #32808

                                              Per ottimizzare le possibilità di riuscità dovrebbe, a mio avviso, scegliere un luogo dove il substrato sia scuro, drenante, ragionevolmente “fresco” in estate, e riparato dal nord e dal vento (per ridurre il wind chill), possibilmente conto una parete sud-sud est di un edificio (credo sia impossibile da bruciare) possibilmente anch’essa di colore scuro. Coperture dall’alto sono letteralmente impossibili. E’ molto importante che il terreno grndi in fretta ma che non gli manchi l’acqua d’estate. Resto comunque pessimista.

                                              Non sono molto d’accordo invece con la pianta “già sviluppata”, bene se è una di quelle noci di cocco da vivaio che vivono come piante d’appartamento, altre non credo sia possibile recuperarne, ma vi fosse anche una minima possibilità, una pianta già “cresciuta” in vaso a lungo generalmente ha un calo della vigoria che è ottimo se si prevede di tenerla in vaso per sempre, ma in una pianta che deve andare in terra e sopportare forti stress è molto deleterio.

                                              In risposta a Papaya a Linosa
                                              PancrazioPosts: 83
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                                                30 Gennaio 2013 alle 19:07 - Views: 1227 #32804

                                                Guarda, considerato quanto costa una palma da cocco in un vivaio… o una noce da cocco in un supermercato… io ci proverei.
                                                Se uno volesse fare un tentativo serio potrebbe rompersi un poco le scatole e cercare in giro (su internet si trova di tutto) cocchi che provengono da popolazioni delle zone più fredde dell’areale della cocos, e potrebbe divertirsi. Direi australia e cina, sembrano promettenti (ammettendo che le popolazioni di cocco abbiano una variabilità genetica per quanto concerne la resistenza al freddo, tutto da dimostrare) dato che sono le zone “nord” più vicine al centro di diversità del cocco.

                                                Per quanto riguarda le massime “contenute” considera che linosa soffrirebbe del problema tipico di tutta l’europa e cioé che l’irradiazione solare d’inverno è troppo bassa per alzare le temperature. Comunque 13 gradi di media delle minime notturne a gennaio è davvero poco (non pensavo avrei mai detto una frase del genere) anche perché immagino che il wind chill non manchi e poi febbraio sarà di sicuro quasi uguale, se non peggio: nelle piccole isole, a causa dell’inerzia termica del mare, di solito è febbraio il mese più freddo.
                                                Non riesco a trovare un archivi storici del meteo di linosa quindi non mi azzardo in altre considerazioni. L’idea che mi viene dei cocchi spagnoli però è che forse queste piante godessero anche di un effetto isola di calore, che in città ci sarebbe e a linosa no. Ma non ricordo, e dovrei rileggermi la discussione.
                                                Comunque io ripeto che ci proverei. Ora non mi resta che comprare casa a linosa. ;D

                                                In risposta a Papaya a Linosa
                                                PancrazioPosts: 83
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                                                  30 Gennaio 2013 alle 13:58 - Views: 1224 #32802

                                                  quote:


                                                  non sarebbe anche l’unico possibile nel mediterraneo per provare una Cocos Nucifera?


                                                  Per provare va bene qualsiasi clima… per riuscirci secondo è un po’ freddo. I cocco non amano stare a lungo sotto i 20 gradi. Magari sopravvive qualche inverno (del resto a pietropuccio una volta sopravvivette a palermo, un singolo inverno molto mite) ma il problema è anche quanto soffre e come arriva all’inverno successivo. Magari uno può provare in un microclima particolare (se è in grado di individuarlo).
                                                  Tempo fa su palmtalk l’argomento venne fuori. Delle isole italiane non si parlò, Cipro fu indicata come una delle migliori per provarci (sebbene anch’essa fredda). Mi pare di ricordare che nella spagna del sud ci sono state piante che hanno sopravvissuto in giardini per 4-5 anni, prima di essere piallate dal freddo, ma non so quanto sia vero.
                                                  E’ perfettamente possibile che il cocco nel mediterraneo resti per sempre la più grande chimera dei tropicalisti.

                                                  In risposta a Bananito
                                                  PancrazioPosts: 83
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                                                    25 Gennaio 2013 alle 19:52 - Views: 1013 #32795

                                                    Il “bananito” è un nome commerciale, come ti hanno detto.
                                                    In realtà diverse varietà vengono commerciate come “bananito”.
                                                    Quello delmonte appartiene alla varietà Pisang Mas, è una musa acuminata diploide (quindi “teoricamente” più delicata delle cavendish rispetto al freddo). Un altro nome (tailandese) è Kluai Khai.
                                                    Puoi trovarlo anche sotto il nome di Lady Finger (o dito di dama, o nomi similiari). Questo nome però è un nome vernacolare che non identifica una unica cultivar: ci sono circa 3-4 cultivar che nei paesi anglosassoni vanno sotto il nome di lady finger, quindi se te lo vendono come tale è difficile dire cosa sia.
                                                    In europa forse riesci a trovare piante in commercio sotto il nome di Nino (che è il nome di questa cultivar nei paesi dell’america latina).
                                                    Non ti so dir niente sulla possibilità di coltivazione in suditalia. A naso direi che possa venire in serra fredda in sicilia, ma non ne ho davvero idea. Ci sono comunque banane migliori per il sud italia, io credo.
                                                    Come al solito, data l’economicità delle piante, uno può sempre provare e poi mettere in comune le sperienze maturate.

                                                    Scritto Da – Pancrazio on 25 Gennaio 2013 19:55:36

                                                    In risposta a ASIMINA triloba
                                                    PancrazioPosts: 83
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                                                      20 Gennaio 2013 alle 22:50 - Views: 1495 #29860

                                                      Ho corretto il profilo, scusate.

                                                      In risposta a ASIMINA triloba
                                                      PancrazioPosts: 83
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                                                        20 Gennaio 2013 alle 13:54 - Views: 1490 #29857

                                                        Bravo, ti sei documentato su wikipedia prima di scegliere la varietà, è un ottimo modo di procedere, non ha senso acquistare a caso.
                                                        Non sarà facile che tu possa trovare quella varietà, ma conosco un paio di vivai con un buon assortimento, tutti fuori italia. Scrivimi in privato, questo è pur sempre il forum di un vivaio e non mi va di fare pubblicità ad altre aziende (non mi sembra corretto dato che stiamo usufruendo di un servizio gratuito regalatoci da questo vivaio).

                                                        La semina te la sconsiglio, rischi che ti escano fuori piante cattive.
                                                        In ogni caso con entrambi i metodi (semina e innesto) gli anni necessari per arrivare a frutto sono numerosi. Anche se ovviamente dipende molto da dove abiti.

                                                        PancrazioPosts: 83
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                                                          27 Novembre 2012 alle 18:42 - Views: 768 #32760

                                                          Tropicali, nessuno. Già alcune specie del lauretum li hanno problemi.
                                                          Esotiche, qualcosa lo trovi, ma così su due piedi non mi viene a mente altro che asimina e feijoa.

                                                          In risposta a dhussray
                                                          PancrazioPosts: 83
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                                                            24 Novembre 2012 alle 1:51 - Views: 1015 #32672

                                                            quote:


                                                            un paio di Orinoco-Comune di Sicilia,come era scritto nella targhetta


                                                            Non c’é nessun studio scientifico serio in cui si sostenga che sono la stessa cosa. Questo insistere nel mettere insieme due cose diverse è potenzialmente fonte di gravi danni (confronta le dwarf orinoco mischiate con le tall orinoco).

                                                            In risposta a dhussray
                                                            PancrazioPosts: 83
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                                                              19 Novembre 2012 alle 14:19 - Views: 1202 #32663

                                                              Complimenti per il risultato.
                                                              Dove abiti? Quale è stata la tua minima assoluta degli ultimi 6 anni?

                                                              In alternativa al sacco puoi tagliare il casco e farlo maturare all’interno di casa. Le banane dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) maturare comunque, anche se ovviamente la quantità di polpa e il sapore risentono del taglio precoce: ma penso che tu ti possa rifare con le prossime fruttificazioni.

                                                              In risposta a Litchi
                                                              PancrazioPosts: 83
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                                                                19 Novembre 2012 alle 14:10 - Views: 901 #32753

                                                                Ma vuoi coltivarli per hobby o per reddito?
                                                                Se vuoi fare un campo da reddito la cosa migliore è cercare uno agronomo che ti sappia fare un piano per l’impianto e che sia specializzato in frutta tropicale.
                                                                Per hobby, va pure bene il materiale che si recupera in rete.
                                                                Io ho preparato un esame all’universita in arboricoltura speciale tropicale, ed ho studiato su questo testo, che ho trovato ottimo, ma è in lingua inglese.

                                                                http://www.amazon.com/Tropical-Fruits-Production-Science-Horticulture/dp/0851992544

                                                                In alternativa, all’università di palermo dovrebbero avere dei corsi sulla frutticoltura tropicale e quindi è possibile che tu riesca a recuperare del materiale in italiano.