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Ciao a tutti!
A proposito di innesti sulle plumerie, voglio consigliarvi una tecnica utilizzata dagli americani e collaudata piu’ volte con successo: dopo avere accostato i due bionti, quale che sia il tipo di innesto scelto (a V, a gradino, a taglio obliquo etc..) infilzarvi due spilli, quindi legare il tutto col nastro adesivo e ricoprire con mastice per innesti. Io non metto alcuna copertura. Questa tecnica evita che la marza si sposti durante la fasciatura, rendendo precario il contatto e compromettendo del tutto o in parte la riuscita dell’innesto.
Gli spilli potranno essere estratti con l’ausilio di una pinza dopo un mese circa.
Ciao! Giuseppe
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Mi sono state chieste da Franco notizie sulla Carica pubescens.
Io ho solo le notizie riportate sul testo di Giorgio Calabrese ( che ha anche lui ) e null’altro.
Qualcuno sa qualcosa in più.
Salve!
La Carica Pubescens, nota anche come C.Candamarcensis o, piú esattamente C.Cundinamarcensis, detta anche “Mountain Papaya”, é originaria della provincia di Cundinamarca in Bolivia. L’aspetto é molto simile a quello della papaya, resiste a cali termici poco al di sotto di 0°C per brevi periodi, ma la qualitá dei frutti pare sia molto scadente. Si presume che il Babaco (grande bluff degli anni’80”) sia un ibrido spontaneo di C.Pubescens x C.Stipulata, altra caricacea dal frutto scadente.
Similmente robusta ma di crescita meno vigorosa e piú adattabile alle basse temperature, é la Carica Quercifolia. I suoi frutticini sono gustosi quanto quelli della papaya, ma la quantitá di polpa commestibile é veramente minima. Puó essere invece utilizzata per estrarre la papaina, un enzima proteolitico da poco tempo seriamente considerato dalla medicina ufficiale e tuttora sotto attiva sperimentazione terapeutica per patologie diverse da quelle gastrointestinali.
Ciao! Giuseppe
Purtroppo sono quasi tutte piuttosto giovani. Quelle in etá produttiva vanno abbastanza bene. Quest’anno, fra le esotiche, hanno prodotto frutti: Casimiroa edulis (tre diverse varietá), Guava, Chirimoya (2 varietá, una non ha prodotto nulla), Diospyros digyna ( i cani li hanno tirati giú per gioco prima che maturassero), l’asimina, le Feijoe, il Wampi e tutte quelle mediterranee (agrumi, fichi etc…).
Negli ultimi 4 anni non ho mai rilevato danni da freddo in alcun fruttifero tropicale. Ció mi convince sempre piú che molte specie sono meritevoli di considerazione e che le nostre mense potrebbero arricchirsi di nuovi frutti.
Occorre superare le barriere mentali che impediscono ai coltivatori e alla gente comune di accettare le novitá.
Ciao! Giuseppe
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Ciao Lucia,
grazie per l’indicazione ma il libro l’avevo già trovato e letto, mi è utilissimo.Sono andato a vedere i siti della California rare fruits growers, è impressionante la quantità di schede che c’è. Si trovano anche moltissime informazioni nel sito della Purdue University, dove ho trovato il libro di Julia Morton che Michele mi aveva indicato.
Ciao a tutti
Francesco
Ciao,
puó sicuramente interessare a tutti gli appassionati di fruttiferi tropicali il libro di Francesco Calabrese “Frutticoltura tropicale e subtropicale” vol I e II ed. Edagricole, 1993. É la piú esauriente e aggiornata pubblicazione in lingua italiana.
Ciao! Giuseppe
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Che emozione!!!
Alcuni giorni fa mi ha contattato il signor Umberto Quattrocchi( per questo ho scritto che emozione) e anche lui, come dici tu, ha puntato molto sul fatto che nei Vivai e nei giardini del Sud, dove avete il clima giusto per potervi sbizzarrire con le piante, non vi è la ricerca della novità. Nei Vivai si trovano le stesse identiche piante di tanti anni fa, se guardi il giardino a sinistra del tuo vicino ha le stesse piante di quello a destra. Mi diceva anche che ha provato a consigliare piante nuove ma i vivaisti fanno orecchie da mercante………
Diciamo che al nord invece vi è abbastanza la ricerca della novità, non si fanno problemi se devono ritirare una pianta in casa, e sapete, secondo la mia esperienza,la zona che ricerca di più le piante tropicali? Il Veneto!!!
Se interessa allora, appena possibile, faccio un sunto del discorso sulle Piante mediterranee.
Ciao 😎
Salve!
Vivo a Palermo e, per quanto mi riguarda, sperimento moltissimo.
Premesso che mi occupo quasi esclusivamente di fruttiferi tropicali, nel mio piccolo giardino (poco piú di 1000mq) coltivo in pieno campo mango, chirimoya, atemoya, diospyros digyna, lici, longan, guava, casimiroa, asimina, wampi(clausena lansium), lucuma, jaboticaba, e poi i “soliti” fruttiferi quali arance, mandarini, limoni, cedri, gelsi, carrubi, fichi, nespoli, kaki, passiflore, viti e poi ortaggi varii.
Poi, sapendo cercare si trovano anche vivai ben forniti di piante rare.
Ovviamente, ripeto, io parlo solo di fruttiferi, per le tropicali ornamentali da vaso sicuramente si trova di piú al nord.
Un saluto a tutti e in particolare a Lucia e al mio concittadino Pietro Puccio.
Giuseppe Di Martino