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    Nicola_PPosts: 98
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      28 Agosto 2007 alle 8:48 - Views: 1032 #11342

      quote:


      ciao a tutti sono una nuova iscritta. ho una curiosità su questa pianta così affascinante.
      l’anno prox mi sposerò e sto cercando una bomboniera un pò particolare.
      mi piacerebbe regalare con una giusta confezione (che sto ancora scegliendo) dei semi della hoya kerrii che mi sembra adatta a un ricordo per un matrimonio.
      Voi che siete degli esperti sapete consigliarmi se è una cosa possibile, ossia se si trovano solo le piante e non i semi.
      Oppure qualcuno sa consigliarmi degli altri semi di piante adatte allo scopo? Grazie a tutti 😉



      Decisamente i semi di Hoya non sono adatti ma c’è qualcosa che potrebbe fare al caso tuo, anche perchè vengono considerati dei simboli nuziali, per la loro durata e la forma a cuore, presso alcune popolazioni indigene del loro habitat.
      Sono i semi di Entada gigas che potrai ammirare su questo sito americano

      http://waynesword.palomar.edu/plmay97.htm

      In Italia non so dove si potrebbero reperire, probabilmente in Inghilterra, dato che molti di questi semi approdano, dopo aver attraversato l’oceano, sulle spiagge della Cornovaglia ma sicuramente su questo forum ci sarà qualcuno che potrebbe aiutarti con altre informazioni utli.
      Intanto… auguri :-)

      [/quote]

      Nicola Prisco
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      Nicola_PPosts: 98
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        27 Agosto 2007 alle 13:51 - Views: 1263 #11465

        quote:


        Ti sbagli senz’altro: la mia era una gentile risposta alla preoccupazione espressa nel tuo messaggio.


        Sbagliando si impara, e ne sono felice.

        quote:


        Quale sia l’etimologia della parola “discussione” era nel mio patrimonio di conoscenza della lingua italiana: il problema, piuttosto, è un altro. Nel nostro Forum, quello che in altri viene chiamato “argomento”, “messaggio”, “topic”, viene spesso indicato come “discussione”: ecco perchè non è impossibile che qualche “discussione” possa esistere senza che vi sia alcuna effettiva “discussione” nel senso stretto della parola (vedi per esempio la sez.Monografie).


        Lungi da me l’intenzione di voler insegnare qualcosa. Quello che ho detto si riferiva al mio modo di intendere la parola discussione. Esiste infatti un protocollo nei gruppi di discussione fatto di termini cui è assegnato un preciso significato ed un insieme di regole che prendono il nome di netiquette e questo, frequentando da più di un decennio vari forum, può aver ingenerato in me una certa deformazione professionale. Cmq, l’importante, ai fini della stima reciproca è esprimere con chiarezza le proprie idee, dato che, mancando il rapporto visivo con l’interlocutore, la parola scritta spesso può essere soggetta ad interpretazioni non rispettose del suo vero significato.

        quote:


        Su questo, mi dispiace, ma non sono assolutamente d’accordo !


        Non ti devi dispiacere e prendo atto di quello che scrivi.

        quote:


        Il “topic”, la “discussione”, l'”argomento”, o comunque vogliamo chiamarlo, è stato lanciato da me con un titolo che non può assolutamente dare adito a dubbi: “Plumerie da seme: esperienze.”. Se ciò non bastasse, basta leggere con attenzione le prime righe che ribadiscono più che chiaramente quanto enunciato nel titolo.
        Nell’ambito delle esperienze nelle Plumerie da seme, quindi, è perfettamente legittimo che ci siano a pieno titolo “riferimenti cronologici….foto che rappresentano piante adulte e fiorifere…..”: una delle cose più interessanti, in fondo, era cercare di capire che tempi occorressero per la fioritura di piante ottenute da seme.


        Benissimo, questo è quello che mi interessava venisse ribadito perché si collega a quando ho scritto e che ha determinato una risposta decisamente piccata da parte di Lucia.
        Ci sono membri importanti in questo Forum che avrebbero potuto, alla luce della loro esperienza, aiutare i meno esperti, tra cui metto me stesso, a capire che tempi occorressero per avere fiori da una Plumeria nata da semi. A quanto mi risulta, Lucia ha una grande esperienza, tra l’altro mi sembra che sia una vivaista per quanto ho capito circa la possibilità di avere da lei numerose varietà di plumeria. Ora non penso che, in quanto esperta di questo genere di piante, la sua esperienza si sia formata solo attraverso la clonazione e mi dispiace sinceramente che si sia risentita ritenendosi “obbligata a rispondere” dato che questo non era nelle mie intenzioni. Anche io, fortunatamente e da parecchi anni non sono costretto a timbrare alcun cartellino e dedico il mio tempo ad approfondire tutto quello che ho trascurato perché impegnato nel lavoro e tra queste cose oggetto del mio conquistato “otium” la coltivazione delle apocynacee e delle plumerie in particolare. Il fatto è, e con questo chiudo definitivamente questo inciso, che un Hobby a volte, è più impegnativo di un lavoro, perché è qualcosa che si sente profondamente e coinvolge molto di più di un lavoro obbligato in quanto investe la sfera emotiva e passionale di chi lo pratica.
        Per quanto riguarda il topic Plumerie da seme, ne apro uno nuovo riassumendo, in maniera più dettagliata con delle immagini scattate stamattina, la cronistoria delle semine da me effettuate dal 2005 ad oggi.
        E con questo ti saluto cordialmente e ti ringrazio.

        Nicola Prisco
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          26 Agosto 2007 alle 12:01 - Views: 1264 #11461

          quote:


          Queste plumerie sono tutte della semina 2006, la differenza sta nel fatto che quelle più grandi sono state tutto l’inverno sotto una lampada Envirolite da 200W, praticamente non hanno mai smesso di crescere

          ……



          Decisamente notevole l’effetto che l’assenza di riposo ha prodotto nelle tue piante.
          Personalmente non condivido questo sistema, troppo artificiale e che non rispetta il metabolismo naturale in quanto provoca si la crescita veloce ma a scapito della resistenza della pianta. Noto infatti una notevole presenza di parenchima clorofilliano o clorenchima mentre risulta ridotto lo sclerenchima, indispensabile a dare solidità e difesa alla pianta. Insomma, in maniera papaple papale per i meno addentro al lessico scientifico, le piante sono gonfiate.
          Ovviamente questa è la mia personale opinione probabilmente influenzata dal fatto che per me una pianta è un’organismo vivente e quindi suscettibile di rispetto alla stessa stregua di un animale o di un essere umano cui non somministrerei mai estrogeni o altro per aumentare il suo valore estetico.
          Infine una curiosità. A che distanza tenevi la lampada dall’apice delle piante, e quale era la superficie di irradiamento luminoso, 200 W mi sembrano un po’ pochine.

          Ciao :-)

          Nicola Prisco
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            25 Agosto 2007 alle 18:46 - Views: 1270 #11459

            quote:


            Grazie :-, purtroppo noto che la discussione che si preannunciava interessante, langue alquanto; eppure pare che in questo forum la Plumeria sia tutt’altro che sconosciuta. Estivazione???  ;-)

            Nicola Prisco


            Una discussione che in appena sei giorni ha registrato 100 lettori e due interventi “concreti” ….

            Colgo una certa vena polemica in questa risposta, ma esiste sempre la possibilità che mi sbagli .-). Per me discussione, e me lo conferma l’etimo non è un monologo, che potrebbe avere migliaia di ascoltatori o nel caso in esame, lettori. E’ qualcosa in cui si interviene, non si, tanto per usare un termine consono alla rete, (lurka) .-).
            Ammetto comunque di essere stato un po’ provocatorio utilizzando il termine “estivazione” ma vedo che in un certo senso ha sortito l’effetto. Conosco Pietro da qualche anno e ne sono onorato, anche se la conoscenza, causa la distanza, è stata solo virtuale. Duee tra le più belle plumerie che posseggo, mi furono da lui gentilmente donate e non parlo dei preziosi consigli che sempre da lui ho ricevuto, e direttamente in privato e attraverso la lettura del suo libro, permettendomi di colmare le tante inevitabili lacune nella mia, pur lunga conoscenza, con questa e con altre apocynacee.
            Cmq, non c’è solo Pietro in questo forum. Lukrezio per esempio, coltiva ed innesta Plumerie e Lucia di cui non ho mai letto una risposta ai miei interventi, che mi sembra di aver capito alleva numerosissime varietà di plumerie ed ovviamente tanti altri, compresa Francesca, che al momento, beata lei è nel paradiso delle Apocynacee.
            Cmq, a quanto pare le temperature tropicali di questi giorni pare stiano per cessare con buona pace delle nostre amate piante che preferiscono climi caldi si ma anche piovosi e quindi mi auspico anche interventi, consigli e quant’altro inerenti alle Plumerie.
            Per quanto riguarda poi il topic, l’argomento non verteva esclusivamente sulle semine, e per i riferimenti cronologici e per le foto che rappresntano piante adulte e fiorifere e per i riferimenti alle dimensioni dei vasi.
            Ti prego, absit iniuria verbis, cito queste cose non per polemica, non la cerco e non la amo ma per chiarezza e completezza e rispetto per lo scambio dialettico civile e rispettoso.

            Con grande cordialità,

            Nicola Prisco
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              25 Agosto 2007 alle 18:10 - Views: 929 #11534

              quote:


              [blue]
              In questa nuova discussione ognuno potrà raccontare tutto quello di strano, fuori dall’ordinario, in cui si è imbattuto osservando la Plumeria.



              Tre episodi di un certo interesse in venti anni di rapporti con questa pianta.
              Il primo risale a meno di cinque anni fa. L’ esemplare più grande che possedevo sviluppatosi da talea colta in habitat ( i puristi storceranno il naso  ;-) dato che l’habitat vero pare sia il Messico) in Somalia nel 1985 e perefettamente affrancata all’aperto qui in costa Amalfitana, ad un certo punto ha mostrato gravi segni di sofferenza, il tronco di circa dieci cm. di diametro ha cominciato a spaccarsi mentre due delle tre propaggini hanno cominciato a trasudare un liquido nerastro, segno di una profonda compromissione dei tessuti vegetativi mentre le foglie cominciavano a cadere e le estremità in accrescimento a raggrinzirsi. L’unica propaggine vitale mostrava poco prima dell’attaccatura al tronco la comparsa di radici aeree. A quel punto ho sistemato una margotta per recuperarla. Dopo qualche mese ho tagliato il ramo e l’ho interrato con pieno successo, ora è una bellsiima pianta simile per dimensioni alla madre. Ho lasciato però a dimora, nl suo vaso, il vecchio tronco dopo averlo privato dei rami malati. Nella successiva ripresa vegetativa, dal moncone è spuntato uno splendido germoglio che ora, alla fine di agosto porta già orgogliosamente il suo scapo florale. Segno di impressionante capacità di sopravvivenza di questa splendida pianta.
              Altro episodio degno di nota.
              Una plumeria Celadine, sviluppatasi da una talea portatami dieci anni fa dalle Hawaii e che fioriva regolarmente ogni anno, l’anno scorso ha prodotto i suoi primi follicoli, ma cosa strana dato che non ne ho trovato mai menzione nella abbondante bibliografia a mia disposizione, tali follicoli non erano bifidi ma singoli. Da questi frutti, da luglio ai primi di agosto, ho seminato parecchi semi con appagante successo.
              Ultimo espisodio. Su un’altra pianta di Celadine il peduncolo della fioritura dell’anno scorso, non solo non è appassito durante il riposo invernale ma ha rifiorito quest’anno, anche se con numero di fiori ridotto.

              Ciao,

              Nicola Prisco
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                25 Agosto 2007 alle 16:11 - Views: 1262 #11457

                quote:


                complimenti per le semine, davero ben fatte 😉



                Grazie :-, purtroppo noto che la discussione che si preannunciava interessante, langue alquanto; eppure pare che in questo forum la Plumeria sia tutt’altro che sconosciuta. Estivazione???  ;-)

                Nicola Prisco
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                  23 Agosto 2007 alle 11:49 - Views: 857 #11506

                  quote:


                  Ciaoooo a tutti,
                  ….direi che orrmai non si può più chiamare un giardino….è diventata una vera giungla..
                  ….quasi quasi comincierò a preparare un concorso…..per un Tarzan…..una Jane…..una Cita….eheheh



                  Ciao martina, complimenti perla tua giungla :-)
                  Tra tutte ho notato la Quisqualis e le Thumbergie. La prima non la conoscevo mentre le seconde mi hanno da sempre affascinato. A pochi km. da dove abito, sul versante napoletano, esiste una bellissima pianta di Th. grandiflora, purtroppo non ho mai avuto la possibilità di procurarmi qualche seme o qualche propaggine da trasferire qui a Positano dove vivo. Potresti darmi qualche delucidazione in merito alla reperibilità di semi e modalità di coltivazione sia per la Th. che per la Quisqualis?

                  Di nuovo complimenti :-)

                  Nicola Prisco
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                    23 Agosto 2007 alle 9:22 - Views: 1277 #11455

                    quote:


                    [blue]
                    …..CUT…..

                    Nel febbraio del 2002 ritirai, da un noto sito tedesco che tratta semi, una bustina contenente 8 (!) semi di “Plumeria hybrid”, che seminai subito; nell’arco di un mese germogliarono tutti e le piantine cominciarono a crescere. .
                    Per i cronici e perenni motivi di spazio ne affidai 4 ad un mio amico, appassionato di Plumerie; non ho foto dei primi anni perchè allora non avevo la digitale: vi posso dire, invece, che le Plumerie allevate dal mio amico crebbero molto più rapidamente delle mie: probabilmente questo risultato è stato conseguenza delle dimensioni dei vasi; per i suddetti motivi di spazio le mie rimasero (e sono tuttora) in vasi di 25cm.,mentre quelle del mio amico, come potete vedere dalle foto del terzo anno, hanno felicemente vissuto in vasi di 35/40 e 50cm.!!


                    Ciao,
                    ecco in sintesi la mia personale esperienza con la semina di plumerie.
                    La prima volta che ho seminato è stata nell’agosto del 2004, i semi provenivano da una talea, perfettamente affrancata, di Pl. Rosea Lei raimbow (?) della mia raccolta. I semi germogliarono tutti nell’arco di 15/20 gg. In substrato inerte al 70% (argilla espansa frantumata e terriccio universale) utilizzando come contenitori bicchierini usa e getta da caffè.
                    Tutte le piante ora godono di ottima salute.
                    L’anno scorso ho acquistato da un sito hawaiano altri semi, di varietà differenti. Seminati nello stesso periodo. In questo caso la percentuale di successo è stata buona ma non eccellente in quanto alcunni semi non hanno germinato e di altri le plantule hanno dimostrato, a distanza di un anno, segni di sofferenza.
                    Quest’anno, tra giugno e luglio ho seminato semi provenienti da una mia pianta di Pl. Celadine che, dopo oltre dieci anni quest’ann ha prodotto due follicoli, tra l’altro singoli non bifidi) e dalla Pl. Lei raimbow. Il successo è stato relativo rispetto alla quantità di semi che avevo a disposizione. Credo che sia stato influenzato da due fattori: l’eccessiva temperatura di questa estate ed il tipo di contenitori usati per la semina. Del primo fattore non posso essere totalmente certo mentre ho notato che il maggiore successo l’ho ottenuto nella semina effettuata (torba 70% e terriccio per cactacee) nei bicchierini da caffè dato che la percentuale di successo, nelle stesse identiche condizioni ambientali è stata superiore a quella della semina effettuata in vasetti quadrati da 7 cm.x lato.
                    Come incubatrice ho usato delle vasche di pvc nero che ho provveduto a coprire con una lastra di policarbonato a sua volta coperta da una rete ombreggiante al 60% la stessa che ho usato nell’anno precedente in più ho utilizzato una seminiera da per cactacee nella quale ho posto i bicchierini da caffè.
                    In questa seminiera i semi sono germogliati dopo poco più di una settimana.
                    Per quanto riguarda i tempi di fioritura delle piante nate da seme, anche io concordo che sia un’azzardo non avendo punti di riferimento costanti come potrebbero essere le condizioni in habitat. Per quanto riguarda lo sviluppo maggiore di alcune piante rispetto ad altre, posso dire solo che ho notato leggere variazioni tra alcune piante poste in una posizione del mio terrazzo ed altre poste in posizioni diverse e questo mi fa riflettere sulla particolare sensibilità di queste piante all’ambiente, parlo di microclima, in cui crescono.
                    L’influenza delle dimensioni dei vasi non è determinante, anche se ho il sospetto, che un vaso grande rallenti la fioritura (altre apocynacee come il Pachypodium lamerei e gli adenium fioriscono più facilmente quando hanno il “piede stretto”, mentre è fondamentale che il terreno dopo il primo anno di età delle plantule abbia una quantità maggiore di nutrienti ed una minore percentuale di inerte, quest’ultimo per garantire una maggiore ritenzione di umidità e di nutrienti nei periodi più caldi.
                    Altra cosa che ho notato è stata una riduzione delle dimensioni dei fiori dopo la prima abbondante fioritura (fine maggio-giugno) della pianta più anziana della mia collezione, esposta a Sud con temperature che, sul mio terrazzo, hanno raggiunto e superato, in alcune ore del giorno i 40°, questo mi indurrà a spostarla in posizione meno assolata.
                    Ecco le immagini.
                    Piante adulte:

                    Plumeria Lei raimbow semina 2004

                    Ibridi Hawaiani, semina 2006

                    Plumeria Celadine e Lei Raimbow, I^ semina 2007 (vasi 7×7)

                    Plumeria Celadine e Lei raimbow, II^ semina 2007 (bicchierini e seminiera)

                    Nicola Prisco
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                    In risposta a innesti
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                      15 Agosto 2007 alle 14:21 - Views: 749 #11332

                      quote:


                      Infatti ho iniziato il post con ” Secondo la mia esperienza”….



                      E’ la prima cosa che ho notato e, mi ha fatto piacere, Innumerevoli sono le variabili nella nostra passione per dare regole o protocolli certi  ;-) .

                      quote:


                      Direi che il tuo sta bene. Lascialo respirare senza coperture e non appena vedrai aprirsi l’apice con le prime foglioline, togli la legatura per evitare segni di costrizione. 😉



                      Certamente, anche se il tipo di legatura (tubetto di plastica) è cedevole e non a contatto diretto con il fusto. Spero solo che in un paio di mesi, anche se le giornate si accorciano, possa vegetare.

                      Quote:
                      Io ne pratico circa 100 ogni stagione… se ti basta come esperienza…! 😉
                      [/quote)
                      Percentuale di successo? In fondo è quella che rende costruttiva l’esperienza :-).
                      Ha mai provato ad innestare bouganvillee? Sarei curioso di tentare.

                      Un caro saluto e grazie,

                      Nicola Prisco
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                        15 Agosto 2007 alle 10:27 - Views: 753 #11331

                        Come avevo anticipato sono andato a controllare l’innesto, praticato circa un mese fa. Le premesse per una riuscita ci sono, anche se ho preferito non rimuovere la legatura di sostegno.
                        Il portainnesti è vitale, e su questo non avevo dubbi ma… non si sa mai.

                        Ed anche la marza pare in ottime condizioni, non ci sono segni di raggrinzimento e sta gemmando, come si può vedere dalla macro (fatta in fretta e furia e non perfetta  ;-) ) dell’apice vegetativo.

                        Ora però vorresi sapere da chi è più esperto di me, mi conviene tenerla così, in posizione luminosa e non assolata, senza copertura oppure, visto che non ci sono stati attacchi fungini, ricoprirla?

                        Ciao,

                        Nicola Prisco
                        m. 70 s.l.m.
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                        Zona climatica
                        USDA 9b-10a

                        In risposta a innesti
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                          15 Agosto 2007 alle 9:41 - Views: 758 #11330

                          quote:


                          Secondo la mia esperienza in merito, posso dirti che puoi praticare l’innesto da Aprile ad Agosto, usando anche marze appena raccolte; unico accorgimento è quello eliinare tutte le foglie tranne quelle piccole apicali.
                          Come tecnica usa quella a te più congeniale o che meglio si presta alle dimenzione del portainnesto e della marza. Io sconsiglio di usare sacchetti a copertura, questo perchè l’aria stagnante ed umida, come ben sappiamo, induce i tessuti della plumeria al marciume.
                          Limitati a legare bene le parti ed a porre la pianta in luogo ventilato, molto luminoso, ma non al sole diretto…. in 20gg attecchiscono. In meno si ma in più no! 😉
                          Quando vorrai dei suggerimenti più dettagliati o foto dimostrative, contattami pure in privato, usando il contatto che trovi sul mio profilo. 😉



                          Ciao Lukrezio,
                          di una cosa sono convinto che il giardinaggio come la medicina non è una scienza esatta. Ripeto quando ho scritto nel mio post precedente, è la prima volta che mi cimento nell’innesto di plumerie e mi sono affidato oltre che alla lettura di quanto scritto in merito, all’esperienza di un giardiniere più esperto di me in questa tecnica. Tanto premesso, seduta stante andrò a controllare lo stato dell’innesto che ho realizzato. Il dubbio che hai insinuato circa la particolare vulnerabilità dei tessuti della Plumeria merita una verifica.

                          Ciao e grazie dell’intervento chiarificatore.

                          Nicola Prisco
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                          In risposta a Malattia Plumeria
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                            15 Agosto 2007 alle 9:33 - Views: 892 #7918

                            quote:


                            Io direi di no. Limitati a irrorazioni periodiche sul tronco e la superfice del vaso con Acaricidi e alternativamente anche fungicidi per prevenire il fungo apicale ed altri malattie funginee che potrebbero trovare facile accesso attraverso le punture degli acari sul tronco. 😉



                            Ciao Lukrezio,
                            se me lo concedi non sarei daccordo sul lasciare la pianta nello stesso substrato dopo un attacco così forte di ragnetto rosso.
                            E chiarisco perchè.
                            Oltre alla probabile presenza di uova e di larve nel terreno, si ha un accumulo di sostenze chimiche di vario genere. L’amico Federico non me ne voglia, ma l’uso indiscriminato di prodotti chimici oltre a creare pericolose combinazioni e reazioni(sia per il metabolismo della pianta che per l’uomo che ne ha cura) provoca anche l’inevitabile morte di insetti benefici alla pianta.
                            Le mie plumerie, ne ho una quindicina di varietà distribuite su circa una sessantina di piante di varie età, non hanno mai ricevuto trattamenti di fitoprofilassi e questo ha permesso che si creasse un microsistema in cui proliferano insetti benefici, tipo numerose varietà di coccinelle e, ottimo contro il ragnetto rosso, un suo simile ma acerrimo nemico, il phytoseiulus.
                            La pianta di Federico, dopo questo trattamento di disinfestazione, trarrebbe indubbio beneficio da un substrato completamente rinnovato con uno sviluppo rapido e la possibilità di aumentare le sue difese immunitarie.
                            Ovviamente, e concludo, sarebbe opportuno trovare le cause dell’infestazione che spesso provengono da piante vicine cui, per un motivo o per un’altro non si è data importanza concentrando l’attenzione solo su quella più interessante.

                            Ciao,

                            Nicola

                            Nicola Prisco
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                            In risposta a Malattia Plumeria
                            Nicola_PPosts: 98
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                              14 Agosto 2007 alle 19:54 - Views: 880 #7916

                              quote:


                              Ciao a tutti, e grazie per i tanti consigli.
                              Credo di aver finalmente capito come inserire le immagini. Speriamo sia la volta buona:
                              Ho aggiornato il mio profilo, inserendo delle informazioni in più su di me.
                              Comunque, vivo a Palermo ed il balcone dove si trova la pianta è esposto a SE.

                              Federico


                              Ciao Federico,
                              confermo che si tratta di ragno rosso :-(
                              Purtroppo l’infestazione è massiccia per cui adotterei la soluzione proposta da Lukrezio per quanto riguarda le foglie definitivamente danneggiate e quella consigliata da Pietro per quelle che non sono state ancora definitivamente compromesse.
                              Mi limiterei a questi due interventi per quest’anno per non stressare troppo la pianta con prodotti chimici. A dicembre/gennaio quando la pianta è oramai in riposo le cambierei totalmente il terreno (da raccogliere in un sacchetto e smaltirlo) dopo averle lavato bene le radici sotto un getto di acqua. La soluzione potrebbe essere un trattamento con acaricidi sistemici, ma che io sappia non ce ne sono per il ragno rosso per cui, un’attenta opera di prevenzione è indispensabile onde evitare di dover intervenire in maniera massiva con insetticidi da contatto.

                              Ciao,

                              Nicola

                              Nicola Prisco
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                              In risposta a innesti
                              Nicola_PPosts: 98
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                                14 Agosto 2007 alle 19:30 - Views: 762 #11329

                                quote:


                                salve!sono tra voi poco e già ho letto con molto interesse tutto ciò che riguarda la plumeria,la mia pianta preferita!a casa ne ho 8 piante,tutte di colore diverso.Volevo chiedere aiuto a chi sa come fare degli innesti tra i vari colori.Aspetto e…….
                                spero.Grazie in anticipo.



                                Ciao Mercurio,
                                quest’anno grazie ai suggerimenti trovati nel libro di cui Pietro Puccio è coautore, mi sono cimentato nell’innesto di Plumeria.
                                Come porta innesto ho utilizzato una talea oramai ben radicata ed in ottima salute di una varietà bianca che nel mio clima si è perfettamente affrancata all’aperto mentre come marza ho utilizzato una talea di una varietà rossa che, pur possedendola da circa tre anni, non è riuscita a svilupparsi pur mantenendosi vitale. Tale marza è stata innestata un mese fa, con taglio alla francese. Bloccata sul portainnesti con nastro gommato e sostenuta da un tutore, è stata incappucciata con un sacchetto di carta da pane, quella porosa non quella siliconata e poi il tutto coperta con un sacchetto di plastica in modo da mantenerla umida.
                                La persona che mi ha aiutato, un giardiniere di collaudata esperienza in quanto ad innesti, anche se su agrumi ed alberi da frutto, mi ha consigliato di non toccare il tutto per almeno due mesi. Spero vivamente di avere successo ma lo potrò sapere solo verso la metà di settembre, quando liberando delle protezioni la pianta, potrò accertarmi se si è formato il callo a sutura dell’innesto.
                                Per la plumeria, occorre che la marza non sia in germinazione mentre il portainnesti deve esserlo. Questo comporta un divario temporale tra i due elementi che dovranno fondersi in un’unica pianta. La soluzione è staccare una marza dalla pianta che si vuol trasferire sul portainnesti almeno un mese prima che compaiano i segni della ripresa vegetativa. Fine marzo andrebbe bene; quindi riporla in un luogo fresco, ombroso e ventilato e attendere che la pianta destinata a sostenerla riprenda totalmente a vegetare e ciò presumibilmente avviene tra maggio e giugno. A questo punto procedere con l’innesto.

                                Ciao,

                                Nicola

                                Nicola Prisco
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                                Nicola_PPosts: 98
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                                  • 98Risposte
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                                  13 Agosto 2007 alle 22:18 - Views: 765 #11328

                                  quote:


                                  quote:


                                  Mi dispiace per i Forumisti che mi hanno risposto, ma vorrei chiarire che tutte le notizie da me reperite in merito, mi sono state date da grandi ” Esperti “, tra cui il Famosissimo Patrick Ka’ano’i, di cui allego un breve Curriculum e , senza offesa,

                                  tutti gli esperti Italiani non sono assolutamente in grado di poter competere con loro, per cui dovrebbero avere almeno il buon gusto di non replicare. A buon intenditor……..

                                  Willy

                                  “Patrick Ka’ano’i, portoghese con ascendente hawaiano, nacque ed abitò in hawai’i , ed oggi è universalmente riconosciuto come il più grande esperto sulla Storia e sui problemi della Hawa i’i .

                                  E’ anche co-autore de “ Il Libro “ dei Nomi hawaiani da Bess Press ed aiuto autore del libro chiamato, “ Birthones – il Suono & Ritmi “ di Colore pubblicato da Ka’ano’i Publishing, così come molti altri articoli pubblicati su cultura hawaiana.

                                  Lui è anche co-fondatore di La Hae Hawai’i – giorno di Bandiera hawaiano luglio 31 ed autore del Hawai’i, corretta revisione degli statuti riguardanti la codificazione della Bandiera hawaiana.

                                  Come un esecutore, compositore musicale e produttore di video, Patrick ha creato anche un documentario di video intitolato, “ La Storia della Bandiera “ hawaiana per Pu’ukohola Heiau Luogo Storico e Nazionale sulla grande Isola di Hawai’i.

                                  Patrick ora vive a Las Vegas di, Nevada e mantiene un sito Web chiamato “ Halau O Ka Lama – Studi hawaiani sul Web.”


                                  Anche se mi dispiace per avere abusato della banda, ho riportato tutto il tuo post. In modo da permetterti di leggere che nel “curriculum” del tuo Sig. Patrick Ka’ano’i non esiste alcunchè lo colleghi alla botanica o quantomeno alla coltivazione delle plumerie. Al limite se, parlando di Hawaiani avessi citato Israel Kamakawiwo’ole, forse ti avrei dato più credito.
                                  Mi dispiace per te, hai toppato alla grande dimostrando oltre che arroganza e stupidità una crassa ignoranza. Ovviamente nel senso che ignori le cose e riferisci solo per sentito dire. Se ti sei offeso, beh. ho colto nel segno. Se sei il solito troll estivo che non sa come impiegare il tempo libero dagli impegni scolastici, impara l’italiano o almeno frequenta un corso per impararlo meglio perchè in quello sei totalmente ignorante, e questa volta non nel senso di Almirantiana memoria, ma proprio “ciuccio”!

                                  Nicola

                                  Nicola Prisco
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                                  Nicola Prisco
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                                  In risposta a Malattia Plumeria
                                  Nicola_PPosts: 98
                                    • 17Topic
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                                    11 Agosto 2007 alle 15:56 - Views: 904 #7911

                                    quote:


                                    Cari utenti,
                                    finalmente quest’anno ho anche io una pomelia-plumeria in balcone.
                                    Purtroppo, dopo un iniziale periodo di rigoglio, la mia pianta ha cominciato a mostrare segni di sofferenza: le foglie ingialliscono, si accartocciano e cadono più velocemente di quanto ne nascano di nuove. Nella fase di ingiallimento, le foglie assumono un aspetto ‘polveroso’ e, spesso, anche delle ‘ragnatele’ lungo la venatura centrale delle foglie stesse.
                                    Pensando che potesse trattarsi di una infestazione di acari ho effettuato due trattamenti con un “insetticida polivalente” della GESAL, ma ad oggi non vedo nessun miglioramento…
                                    Avete qualche consiglio per aiutarmi a salvare la mia adorata pomelia?
                                    Grazie mille!
                                    Federico

                                    Ciao,
                                    come ti hanno già scritto, sarebbe meglio prima di azzardare una terapia, vedere delle foto dei particolari infettati. Dalla tua descrizione concordo che potrebbe trattarsi di Oidio, detto anche mal bianco. Una patologia dovuta ad una crittogama la Sphaerotheca pannosa che in condizioni di scarsa ventilazione, ridotta esposizione al sole e tasso di umidità circostante la pianta alquanto elevato, trova il suo terreno ideale per propagarsi.
                                    La poltiglia bordolese non è adatta in questo caso, potrebbe essere usata solo a scopo preventivo non curativo. Il rimedio consigliato è la somministrazione di zolfo sulle foglie ma questa deve essere fatta rispettando le dovute precauzioni per evitare di danneggiare la pianta.
                                    Al momento, ma solo dopo aver visionato le foto e sentito altri pareri in questo forum, consiglierei di tagliar via il 90% dalle foglie infette. Intendo che di ogni foglia venga asportata e bruciata il 90% in modo da lasciare ancora il picciuolo attaccato al ramo in modo da non sottoporre la plumeria a traumi attraverso le ferite che il distacco della foglia ancora in vegetazione potrebbe causare.

                                    Altro consiglio, dato che il trattamento con zolfo non è sovrapponibile alla gran parte dei fitofarmaci è quello di operare una lavaggio di tutte le foglie con un getto d’acqua corrente in modfo da rimuovere tracce del trattamento precedente. Fatto questo, dopo un paio di giorni iniziare la solfatura nelle ore del tardo pomeriggio ed all’ombra.

                                    Ciao,

                                    Nicola

                                    Nicola Prisco
                                    m. 70 s.l.m.
                                    40° 37′ N
                                    14° 29′ E
                                    Zona climatica
                                    USDA 9b-10a" />

                                    Nicola_PPosts: 98
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                                      8 Agosto 2007 alle 23:43 - Views: 863 #11305

                                      quote:


                                      La biforcazione ,nelle plumerie ,si ha dopo la fioritura?



                                      In genere si oppure a causa di un trauma o un’infezione da punture di insetti.
                                      A volte capita che alcuni ibridi biforchino senza una causa apparente.

                                      quote:


                                      Mia madre ne possiede una con tanti rami e dice che non ha mai fatto fiori:è possibile?
                                      Vetranna


                                      Strano, la plumeria è una pianta molto fiorifera, anche se inizia a fiorire dai quattro anni in avanti.
                                      Scusa ma la tua pianta quanti anni ha?
                                      Potrebbe provenire da talea ed in tal caso potrebbe impiegare più tempo a causa di numerosi fattori.
                                      Cmq, dalle terreno soffice e mediamente nutriente, acqua spesso d’estate a radici asciutte mentre viene diradata fino alla sospensione come la pianta va in riposo.
                                      E… fiorirà.

                                      Nicola

                                      Nicola Prisco
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                                      Nicola Prisco
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                                        8 Agosto 2007 alle 23:38 - Views: 864 #11304

                                        quote:


                                        quote:


                                        Fusto già con accenni di lignificazione, biforcazione e quindi grande probabilità di fioritura in tempi brevi.


                                        La biforcazione ,nelle plumerie ,si ha dopo la fioritura?



                                        In genere si oppure a causa di un trauma o un’infezione da punture di insetti.
                                        A volte capita che alcuni ibridi biforchino senza una causa apparente.

                                        quote:


                                        Mia madre ne possiede una con tanti rami e dice che non ha mai fatto fiori:è possibile?
                                        Vetranna
                                        [/quore]
                                        Strano, la plumeria è una pianta molto fiorifera, anche se inizia a fiorire dai quattro anni in avanti.
                                        Scusa ma la tua pianta quanti anni ha?
                                        Potrebbe proverinre da talea ed in tal caso potrebbe impiegare più tempo a causa di numerosi fattori.
                                        Cmq, dalle terreno soffice e mediamente nutriente, acqua spesso d’estate a radici asciutte mentre viene diradata fino alla sospensione come la pianta va in riposo.
                                        E… fiorirà.

                                        Nicola


                                        Nicola Prisco
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                                        Nicola_PPosts: 98
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                                          8 Agosto 2007 alle 16:02 - Views: 873 #11302

                                          quote:


                                          Un saluto a tutti.
                                          Visto che qui ci sono molti esperti di Plumerie ne approfitto! 🙂
                                          Lo scorso anno ho piantato alcune specie di Plumeria, fra cui delle Morgane 23.
                                          A quasi un anno di distanza i 2 esemplari di Morgane 23 presentano caratteristiche abbastanza diverse nel colore delle foglie: è normale?
                                          Tenete presente che le piccole sono cresciute poco perchè hanno subito una grandinata tremenda a fine giugno e si stanno riprendendo solo ora.

                                          Francesca
                                          Torino-USDA8


                                          Ciao Francesca,
                                          piante della stessa specie hanno sempre aspetti differenti. E’ la stessa cosa negli esseri umani, trovare due persone molto somiglianti è cosa abbastanza rara a meno che non siano gemelli monozigoti ed anche in quel caso, esistono delle differenze.
                                          Per avere piante uguali l’unico sistema è la clonazione ovvero, nel nostro caso, la talea.
                                          La differenziazione tra individui della stessa specie è uno dei vari sistemi che la Natura, attraverso l’evoluzione, mette in atto per la selezione.
                                          Tanto premesso, stai pure tranquilla :-), le tue piante stanno benissimo e, ad un anno dalla nascita presentano già caratteristiche di tutto rispetto e di grande salute. Fusto già con accenni di lignificazione, biforcazione e quindi grande probabilità di fioritura in tempi brevi.
                                          Ho anche io plumerie di questa specie nate da semi acquistati alle Hawaii e nessuna è uguale all’altra. Il colore della foglia molto spesso dipende dal substrato, dai nutrienti e dall’esposizione e probabilmente, nel tuo caso, avendo subito dei traumi a causa della grandinata, il processo di crescita è stato modificato.

                                          Ciao ed auguri per le tue Moragne.

                                          Nicola

                                          Nicola Prisco
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                                          40° 37′ N
                                          14° 29′ E
                                          Zona climatica
                                          USDA 9b-10a

                                          Nicola_PPosts: 98
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                                            8 Agosto 2007 alle 0:41 - Views: 828 #11290

                                            quote:


                                            Ciao Nicola,
                                            tutte le informazioni che riguardano esperienze dirette sono sempre utilissime. Per quanto riguarda la prima partita di semi, dopo quanto tempo dall’apertura del follicolo sono stati seminati?

                                            Pietro Puccio
                                            Palermo
                                            Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                            Temperato subtropicale (Koppen)



                                            Ciao Pietro,
                                            dopo un paio di giorni. Il follicolo, il primo di due “singoli” della Celadine che ha fruttificato dopo più di dieci anni, l’ho lasciato ad aprirsi sulla pianta. I semi che ho raccolto non avevavano un bell’aspetto nè avevo possibilità di confronto con altri semi.
                                            Il secondo, sempre di Celadine, l’ho raccolto non appena mi sono accorto, al tatto, che il guscio era diventato coriaceo. L’ho lasciato qualche giorno ad asciugarsi all’ombra e poi l’ho aperto ed ho prelevato solo i semi di colore chiaro e turgidi, che hanno germinato rapidamente.
                                            Per i semi di Lei Raimbow ho operato nella seconda maniera, staccando i follicoli prima che si aprissero.

                                            Nicola

                                            Nicola Prisco
                                            m. 70 s.l.m.
                                            40° 37′ N
                                            14° 29′ E
                                            Zona climatica
                                            USDA 9b-10a

                                            In risposta a Sconosciuta
                                            Nicola_PPosts: 98
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                                              6 Agosto 2007 alle 20:01 - Views: 842 #11267

                                              quote:


                                              Scusatemi ma vorrei segnalare che di clematis ve ne sono diverse specie e suggerirei di confrontare le foto con clematis Flammula, è molto più bianca ( sembra un gelsomino !) e ha viticci più sviluppati,anche le foglie sono piu strette e molto peduncolate…
                                              Un P.S per Lucia e tutti gli appassionati :
                                              Sta fiorendo L’Amorphophallus titanum ( forse due ) all’orto botanico di firenze!!!!



                                              Ottimo suggerimento, grazie :-)
                                              Ho confrontato con foto in rete e pare proprio che sia la Clematis Flammula.

                                              Nicola

                                              Nicola Prisco
                                              m. 70 s.l.m.
                                              40° 37′ N
                                              14° 29′ E
                                              Zona climatica
                                              USDA 9b-10a

                                              Nicola_PPosts: 98
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                                                6 Agosto 2007 alle 19:54 - Views: 794 #11295

                                                quote:


                                                Cari amici se cliccate la discussione SOMA viene fuori un elenco di medicinali e pasticche varie……che ci fanno qui ???
                                                zeug


                                                Ovviamente l’ho notato anche io. Ma non ci sono moderatori in questo forum, almeno ho cercato di contattarli ma senza risultato. I filtri antispam in questi casi non servono, l’unica cosa è rendere inattivi i privilegi di accesso (username e passw) se poi la stessa persona tende a rientrare cambiando il profilo, lo si segnala all’ Abuse, tanto l’IP da cui si collega non cambia.

                                                Ciao,

                                                Nicola

                                                Nicola Prisco
                                                m. 70 s.l.m.
                                                40° 37′ N
                                                14° 29′ E
                                                Zona climatica
                                                USDA 9b-10a

                                                In risposta a Delonix regia
                                                Nicola_PPosts: 98
                                                  • 17Topic
                                                  • 98Risposte
                                                  • 115Post totali
                                                  3 Agosto 2007 alle 12:38 - Views: 1265 #10575

                                                  quote:


                                                  Credo che la pianta di Nicola per fiorire abbia bisogno di un vaso ben più grosso o magari in piena terra visto che il clima lo dovrebbe consentire.



                                                  Ciao Paolo,
                                                  quando andrà in riposo la trasferirò in un vaso più grande, è già in preventivo. Purtroppo, vivendo in casa non mia, non ho la possibilità di interrarla, così come vorrei fare anche con alcune plumerie.
                                                  Io la tua la lascerei crescere e interverrei con una cauta potatura solo quando il tronco si sarà consolidato ed avrà ramificato, non prima.
                                                  Considera che la pianta non è in habitat e qualsiasi intervento potrebbe metterla a rischio.

                                                  Ciao,

                                                  Nicola

                                                  Nicola Prisco
                                                  m. 70 s.l.m.
                                                  40° 37′ N
                                                  14° 29′ E
                                                  Zona climatica
                                                  USDA 9b-10a

                                                  In risposta a Zone climatiche
                                                  Nicola_PPosts: 98
                                                    • 17Topic
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                                                    1 Agosto 2007 alle 19:51 - Views: 859 #11239

                                                    quote:


                                                    Ciao Nicola,
                                                    credo che la dizione “Zona (USDA) 9b/10a” caratterizzi bene il clima della tua zona, sicuramente molto fortunata anche da questo punto di vista.

                                                    Pietro Puccio
                                                    Palermo
                                                    Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                    Temperato subtropicale (Koppen)


                                                    Grazie Pietro,
                                                    sarò felice di adottarla.

                                                    Nicola

                                                    Nicola Prisco
                                                    m. 70 s.l.m.
                                                    40° 37′ N
                                                    14° 29′ E
                                                    Zona climatica
                                                    USDA 9b-10a

                                                    In risposta a Carissa Macrocarpa
                                                    Nicola_PPosts: 98
                                                      • 17Topic
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                                                      1 Agosto 2007 alle 19:43 - Views: 1080 #11277

                                                      quote:


                                                      Un saluto a tutti!
                                                      Da maggio possiedo un esemplare di Carissa macrocarpa e devo dire che è una pianta che mi piace moltissimo, mi fiorisce in continuazione e mi delizia col suo profumo. La cosa che mi preoccupa e che da nessuno dei fiori sembra nascere un frutto. Mi chiedi quindi: è una pianta autofertile o ce ne vogliono 2 esemplari per l’impollinazione? E se è autofertile quale può essere la ragione per cui fiorisce abbondantemente, ma non fruttifica?
                                                      grazie!

                                                      Grazie in anticipo se

                                                      Francesca
                                                      Torino-USDA8



                                                      Ciao Francesca,
                                                      posseggo da anni un bellissimo esemplare, nato da talea, di Carissa Macrocarpa ed ogni anno fruttifica producendo bacche rosso intenso, eduli ma alquanto sciape. E’ancora prematuro per vederle però dovrebbero comparire verso settembre. Uso il condizionale perchè non ho mai seguito attentamente le fasi di questa mia pianta in modo da ricordarmi il periodo preciso in cui compaiono e maturano cmq. credo che sia autofertile.
                                                      L’unico problema di questa bellissima apocynacea è che i fiori sono alquanto effimeri e da splendi e profumati che sono, alla loro morte rinsecchiscono e cadono o rimangono impigliati tra le spine o le foglie con un antiestetico effetto, che per la sua diffusione interessa anche l’area circostante alla pianta. Lo stesso problema che si presenta anche durante la muta delle foglie essendo pianta perenne. Originaria del Natal, gradisce acqua in abbondanza, non soffre per temperature prossime allo zero, anche prolungate, ma è meglio evitarle il gelo. Vuole terreno nutriente e vaso capiente in modo da diffondere abbondantemente le sue numerose radici.
                                                      Può stare tranquillamente a mezza ombra, fovorendo la lucentezza ed il verde profondo delle foglie ma non soffre se completamente esposta al sole.
                                                      Se poi vuoi fare un’indagine più approfondita, con una lente di ingrandimento ispeziona i peduncoli rimasti sulla pianta (meglio chiamarli “tubi”)dopo la caduta dei fiori. Se vedi un piccolo rigonfiamento nella fauce oppure il tubo è vitale, vuol dire che il frutto è in gestazione.

                                                      Ciao,

                                                      Nicola

                                                      Nicola Prisco
                                                      m. 70 s.l.m.
                                                      40° 37′ N
                                                      14° 29′ E

                                                      In risposta a Zone climatiche
                                                      Nicola_PPosts: 98
                                                        • 17Topic
                                                        • 98Risposte
                                                        • 115Post totali
                                                        30 Luglio 2007 alle 17:06 - Views: 852 #11237

                                                        quote:


                                                        Ciao Nicola,
                                                        se ho ben compreso hai visto la mia tabella, ma non hai letto il testo 🙂 .
                                                        La penultima colonna dimostra come l’applicazione acritica del metodo dell’USDA può condurre ad errori madornali. La Zona 11 è la più tropicale, ad es. nemmeno l’estremo sud della Florida è zona 11, ma zona 10b. Lampedusa, Palermo e la tua nicchia climatica dovrebbero essere 9b. Io ho “inventato” per Palermo la dizione 9b/10a per indicare che alcune specie marginali della 10a riescono a sopravvivere a Palermo per la particolare situazione orografica che mantiene le minime invernali a valori superiori di quelle di località a livello del mare, alla stessa latitudine.

                                                        Pietro Puccio



                                                        Ciao Pietro,
                                                        grazie delle informazioni e della precisazione.
                                                        Per quanto riguarda la mia zona climatica posso dirti che c’è una fascia che inizia un tre Km. prima di Positano venendo da Napoli e termina una quindicina di Km. dopo ad Amalfi che, rispetto a tutta la costiera Amalfitana, ha una temperatura media annuale più alta tanto da permettere la crescita,in alcuni canyon, della Pteris cretica della Pteris vittata nonchè della Woodwardia radicans, tutte felci da clima tropicale (la W.radicans è endemica anche a Java.
                                                        Per questi motivi, credo che adotterò il parametro di Lampedusa se non addirittura quello che hai utilizzato tu, ovviamente con il tuo permesso :-).

                                                        Nicola

                                                        Nicola Prisco

                                                        m. 70 s.l.m.
                                                        40° 37′ N
                                                        14° 29′ E
                                                        Temperato Subtropicale 11

                                                        In risposta a Delonix regia
                                                        Nicola_PPosts: 98
                                                          • 17Topic
                                                          • 98Risposte
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                                                          29 Luglio 2007 alle 22:11 - Views: 1261 #10573

                                                          quote:


                                                          Vi ringrazio per le risposte.



                                                          Ciao Paolo, se ci vai cerca di carpire quanti più dati possibili in modo da comunicarceli al tuo rientro.

                                                          Nicola

                                                          Nicola Prisco

                                                          m. 70 s.l.m.
                                                          40° 37′ N
                                                          14° 29′ E
                                                          Temperato Subtropicale 11

                                                          In risposta a Delonix regia
                                                          Nicola_PPosts: 98
                                                            • 17Topic
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                                                            29 Luglio 2007 alle 14:41 - Views: 1267 #10571

                                                            quote:


                                                            quote:


                                                            Ora le foglie hanno 12 coppie di steli con foglioline, mi pare che l’ultima in crescita ne abbia anche di più, credo 14.

                                                            Quante ne hanno le foglie di una pianta adulta?

                                                            Altra domanda, conviene spuntare la pianta quando supererà il metro e mezzo per favorire l’emissione di rami laterali e rinforzare il tronco?

                                                            In serra, se non metterò riscaldamenti, certe notti la temperatura potrebbe scendere a 4 – 5° per poi risalire parecchio di giorno. Posso sperare che sopravviva tenendola un po’ a secco?


                                                            Ciao,
                                                            di norma ne hanno intorno a 20. Con +4°C molto sporadici la pianta dovrebbe sopravvivere, ma è altamente probabile che le estremità erbacee si brucino (anche con qualche grado in più) e questo provocherà una autonoma ramificazione, almeno questo è quello che succedeva a me, Nicola dovrebbe avere in merito esperienze più recenti.

                                                            Pietro Puccio
                                                            Palermo
                                                            Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                            Temperato subtropicale (Koppen)



                                                            Ciao Pietro,
                                                            la mia pianta è visibile nel topic “Delonix regia” che ho iniziato erroneamente e non accodandomi al tuo perchè alla mia prima esperienza con i comandi di questo forum.
                                                            Quest’anno sono riuscito ad evitare la bruciatura delle propaggini dell’anno scorso, proteggendola (dai primi di ottobre a fine aprile) cvon una cappa di tessuto non tessuto giallo. Il colore non so se ha avuto importanza ma certo è che la pianta ha mantenuto i rami giovani. La bagno abbondantemente, quasi ogni due giorni e con frequenza quasi quindicinale la nutro con una sospensione di letame in granuli. I risultati si vedono, il tronco alla base è molto grosso e sta prendendo la forma, spesso riscontrabile in habitat, di una grossa mano che afferra il terreno.
                                                            E riagganciandomi a quanto ho scritto nel topic, se ha fiorito in Corsica dovrebbe fiorire anche qui a Positano.
                                                            Appena andrà in riposo la rinvaserò in un vaso più ampio e vedremo: ormai ha 14 anni e dovrebbe essere quasi pronta.

                                                            Ciao,

                                                            Nicola

                                                            Nicola Prisco

                                                            m. 70 s.l.m.
                                                            40° 37′ N
                                                            14° 29′ E
                                                            Temperato Subtropicale 11

                                                            In risposta a Sconosciuta
                                                            Nicola_PPosts: 98
                                                              • 17Topic
                                                              • 98Risposte
                                                              • 115Post totali
                                                              29 Luglio 2007 alle 11:40 - Views: 831 #11265

                                                              quote:


                                                              Clematis vitalba, ranuncolacee.

                                                              Come molte ranuncolacce contiene principi attivi tossici, anche se in molta zone i getti teneri sono consumati come verdura.

                                                              Da me infestante, con radici profonde difficili da estirpare.

                                                              Paolo

                                                              un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
                                                              http://caprettetibetane.splinder.com



                                                              Ciao Paolo, grazie.
                                                              Proprio ieri sera, facendo un giro verso la parte alta di Positano, ho potuto classificarla, dato che ce ne sono moltissime in fiore. E’ una pianta che conosco benissimo ed ho cucinato e mangiato spesso i suoi germogli. Ottimi.
                                                              La cosa che mi aveva impedito l’iniziale classificazione di quella nata sul mio terrazzo era la foglia, minuscola ed il fiore con pochi stami (pianta giovanissima) e i racemi non fitti. Poi quando l’ho rivista per strada, ho preso un campione e l’ho confrontata, riconoscendola.

                                                              Di nuovo grazie.

                                                              Nicola

                                                              Nicola Prisco

                                                              m. 70 s.l.m.
                                                              40° 37′ N
                                                              14° 29′ E
                                                              Temperato Subtropicale 11

                                                              In risposta a Mi presento
                                                              Nicola_PPosts: 98
                                                                • 17Topic
                                                                • 98Risposte
                                                                • 115Post totali
                                                                29 Luglio 2007 alle 11:30 - Views: 850 #11225

                                                                quote:


                                                                Caro Nicola,
                                                                ho letto la tua lista, direi che non ti avanza molto tempo se devi bagnare tutto con il caldo torrido che stiamoa vendo in questo periodo. Complimenti per le scelte! Dimmi poi se ti fiorisce la Calotropis, io non sono mai riuscita a vederla fiorita. Che substrato utilizzi per le stesse?

                                                                Lulù



                                                                Ciao Lulù :-)
                                                                Beh di questi tempi e con queste temperature, evito di innaffiarle troppo spesso. Le piante sono in vaso e le temperature torride e la mancanza di pioggia rallentano il loro metabolismo, sembra strano ma è così anche se sono piante tropicali (ai tropici in coincidenza con questi livelli termici sono frequenti anche abbondanti acquazzoni).
                                                                Per le calotropis, sono fiducioso, le piante che hanno poco più di due mesi crescono rapidamente e sono in buona salute. Per cui spero che l’asnno prossimo, se sopravviveranno all’inverno, potrebbero fiorire.
                                                                Come substrato uso terriccio specifico per cactacee+inerte per garantire una buon drenaggio. Sono piante che allignano ed infestano terreni molto poveri e sabbiosi, in fondo sono erbacce anche se con importanti proprietà officinali per cui vengono molto usate dalle popolazioni locali.
                                                                Queste sono le mie creature


                                                                E questa è la fioritura fotografata in habitat.

                                                                Nicola

                                                                Nicola Prisco

                                                                m. 70 s.l.m.
                                                                40° 37′ N
                                                                14° 29′ E
                                                                Temperato Subtropicale 11