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Ciao,Nicola! che bellissima esperienza hai vissuto 🙂
complimentissimi e che bella soddisfazione immagino 🙂 🙂
Grazie per averla condivisa
Ciao Piera, grazie a te per l’apprezzamento.
Le Plumerie sono, e credo si sarà capito, le piante che amo di più e che, grazie all’esemplare che hai visto, ho deciso di conoscere a fondo, per quanto mi sarà possibile, questo mi spinge a documentare ed a raccogliere ogni minima informazione che riesco ad ottenere. Tra l’altro penso, ma qui mi appello all’opinione di degli altri esperti di plumeria presenti su questo forum, di aver notato un segnale inequivocabile sullo stato di salute di queste piante. Si tratta della distanza tra i nodi foliari. Se la pianta è in buona salute e riceve luce e nutrimento corretti, essa non deve superare i 2-3 cm. tra un nodo e l’altro. In caso contrario, la pianta ha una crescita anomala e principalmente carenza di luce.
Ciao e di nuovo grazie,
Nicola
Nicola Prisco
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40° 37′ N
14° 29′ E
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USDA 9b-10a
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Bellissimo esemplare complimenti.
Se ti può interessare a questo link
http://links.jstor.org/sici?sici=0007-196X(198207%2F09)34%3A3%3C355%3ADAVODE%3E2.0.CO%3B2-O
c’è un articolo del mio professore di Botanica, ora direttore dell’Orto Botanico di Napoli.
Quello che mi stupisce è la somiglianza di questa zamiacea con le cycadacee !!!
Ciao
Nicola Prisco
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sicuramente sara una mutazione della metel!
Non parlerei di mutazione, piuttsto di varietà. Potrebbe essere una Datura metel florepleno, originarira della Cina occidentale.
Nicola Prisco
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Purtroppo ho dovuto rinunciare alla vacanza in Corsica, ma ci andrà mia moglie e probabilmente passerà nella zona dove anni fa’ ho visto la Delonix in fiore (vicino a Calvi). L’ho istruita bene nel caso ritrovasse la villa.Per quanto riguarda la crescita, non credo dipenda dalla luce filtrata da vetro o nailon, credo che il problema stia nel vaso, l’apparato radicale di una Delonix è quello di un albero, ho scoperto con un getto d’acqua uno dei fori del vaso interrato, ed è una bella radice quella che ne esce.
Credo che a fine del periodo invernale mi convenga estrarre il vaso tagliando le radici che escono, invasare in un recipiente di 50 cm e mettere all’esterno, magari ancora interrato.
Credo che per vederla fiorita non bisogni ostacolare il naturale vigore della pianta.
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
Ciao Paolo,
la Delonix come gra parte delle leguminose (acacie) ha un possente apparato radicale necessario per sostenere ed alimentare alberi che spesso raggiungono dimensioni considerevoli, con in più la tendenza a scendere in profondità per attingere meglio l’umidità. Un esempio della velocità di crescita e dell’invasività dell’apparato radicale lo troviamo nelle mimose e nelle robinie p. es.
La tua pianta ha trovato la via più comoda, sfruttando il foro di drenaggio del vaso, per cercare spazio. A questo punto, presupponendo che tu abbia buone condizioni climatiche per permetterle di continuare a crescere, ti suggerirei, proprio per dare maggiore vigore alla pianta, di tagliare quella propaggine radicale specialmente se è grossa e spessa. In questa maniera la pianta rallenterà la sua crescita verticale dirigendo le sue energie nella ramificazione e, di conseguenza per compensare la gravità, nelle dimensioni del tronco.
Con la mia e con altre che non hanno avuto maggior fortuna per una serie di traslochi quando erano ancora giovani, ho notato che la vera lignificazione del tronco la si incomincia ad avere dopo almeno nove dieci anni e questo significa che solo dopo tale periodo la pianta, a meno di non subire altri tipi di stress, è sufficientemente protetta dal freddo e fornisce buone probabilità di adattarsi al nostro clima.
Prima di questo periodo è meglio proteggerla ricoverandola in un ambiente luminoso e con temperature non inferiori ai 10° appena si nota che comincia a perdere le foglie con continuità. Durante il riposo non deve rimanere asciutta, pena la morte dei rami giovani, per cui bagnandola con moderazione non appena il terreno comincia ad asciugarsi la aiuterà a continuare la crescita.
Ovviamente, sia il taglio del fittone che il rinvaso in un contenitore più capiente, andranno fatti quando le temperature si attesteranno intorno ai 15-16° (più o meno verso la metà di aprile, come ho letto che avrai intenzion di fare .
Naturalmente quello che ho scritto è frutto solo della mia esperienza con questa meravigliosa e difficile pianta, ma i risultati sono visibili nel mio post di qualche giorno fa.
Ciao
Nicola
Nicola Prisco
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Francesca è una bellessima varietà, Nicola quella tua proviene dalla Thailandia?
Ciao Gianni,
la pianta madre, che ha 21 anni, proviene da una talea raccolta in Somalia e che si è perfettamente affrancata qui dove vivo.
E’ una pianta molto particolare che in tutti questi anni ho imparato ad osservare attentamente.
La prima cosa è che è sterile.
Per quanto riguarda i fiori posso dirti che la fioritura è copiosa, sia nell’esemplare principale che nei suoi cloni, da metà maggio fino a fine luglio. Quest’anno, ma probabilmente per l’intenso caldo, dagli inizi di Agosto le dimensioni dei fiori si sono ridotte moltissimo, cosa che mi ha indotto a darle un po’ di sostegno alimentare. Il profumo nel corso degli anni è diventato più delicato mentre in habitat era più intenso.
Questa è una foto scattata agli inizi di Luglio
Ciao
Nicola
Nicola Prisco
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Perchè uno dei fiori della mia plumeria da bianco/giallo è diventato così?
Secondo voi è indice di sofferenza? Come mi comporto?
ciao e grazie a tuttiFrancesca
Torino-USDA8Scritto Da – Francesca il 14 Settembre 2007alle ore 18:57:04
Esultando.
In tutti gli organismi le condizioni ambientali possono far emergere caratteri latenti. Nelle plumerie, spesso le condizioni di luce o di temperatura o il tipo di substrato possono far emergere questi caratteri presenti nel loro dna, dato che nulla si crea ma tutto si trasforma.
La pianta sta benissimo. Aiutala ad affrontare il riposo con una buona concimazione quindicinale da applicare fino a quando cominci a vedere i primi segni della dormienza.
Usa un concime bilanciato, solubile, 20-20-20 nelle dosi di 2 gr. x litro e non rinvasarla.
Alla ripresa, cambiale il terreno con una miscela drenante ma capace di trattenere un po’ di umidità per evitare un’eccessivo dilavament dei nutrienti, ti sarà riconoscente.
Concludo segnalandoti che la mia, da cui proviene la tua, non ha mai mostrato questa splendida colorazione ma mi ha prodotto alcuni fiori esapetali.
Nicola
Nicola Prisco
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Beh, allora la mia ha qualcosa che non va .Ciao Nicola,
la tua va benissimo, la Delonix regia si allunga a dismisura quando è in piena terra (o col vaso interrato) in serra o comunque sotto copertura di vetro o film plastico, quindi con luce filtrata.
…CUT…
Ciao Pietro,
quello che tu dici l’ho sperimentato nei primi anni di crescita della mia Delonix.
La tenevo infatti in una veranda molto luminosa, nella casa dove prima vivevo, ma cresceva troppo in altezza.
Decisi allora, non senza titubanze, approfittando dell’esposizione e della temperatura media favorevole, di potarla durante il riposo e poi di cominciare ad affrancarla all’esterno, anche se sempre in vaso. La pianta, dopo la potatura ha cominciato ad irrobustirsi e a dirigere le sue energie nella crescita laterale dei rami.
Ora alla base ha una circonferenza di circa 20 cm. e aspetto che vada in riposo per cambiarle vaso con uno di un paio di misure più largo e profondo (lo so non è corretto ma penso che in un volume maggiore di terra si decida a fiorire, avendone l’età). Se ha fiorito in Corsica ed in vaso, non vedo perchè non lo debba fare a latitudini più basse.
Cambio argomento,
ti ricordi la talea di plumeria rossa che mi mandasti qualche anno fa? Beh, dopo tutto questo tempo in animazione sospesa, ho deciso di innestarla su una plumeria ormai affrancata anche se proveniente da una talea corta e… ha cominciato prima a gonfiare un apice alla base di una biforcazione ed ora mostra le prime gemme.
Nicola
Nicola Prisco
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Il problema più grosso sarà la luce, è una pianta che ha bisogno di molta luce altrimenti si allunga molto.La mia pianta seminata a fine febbraio ha raggiunto i due metri nonostante l’abbia spuntata già due volte:
Ora sai cosa ti aspetta… 😀
Paolo
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Beh, allora la mia ha qualcosa che non va . Ha 14 anni e da sei anni vive all’aperto. Unica preoccupazione, coprirla con un velo di tessuto non tessuto dai primi di ottobre ad aprile, acqua ogni due giorni non appena le temperature si attestano sui 25°. Quest’anno per la prima volta l’ho sottoposta a fertilizzazione con bilanciato 20-20-20.
Alla prossima ripresa la reinvaserò in contenitore di maggiore volume.
Nicola Prisco
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buongiorno!!
Ringrazio Nicola e Gianni per avermi consigliata!
Rispondo a Nicola …..
Ciao Mercurio ,
il mio riferimento alla nube piroclastica era indotto dal fatto che qui da me, anche se separati dai mont Lattari, se si pensa al Vesuvio si pensa alla famigerata nube.
Della Sicilia, tra gli altri bellissimi ricordi, c’è quello della maestosità dell’Etna, della sua bellezza e dei suoi colori. E’ un gigante buono, anche se un po’ maldestro quando decide di far vedere la sua lava, ma questo lo rende meno pericoloso. Il Vesuvio no, sta lì, silente ed apparentemente inerte e questo non è bello e giustifica la fama di vulcano di massima pericolosità. Pazienza, dobbiamo convivere con lui e preoccuparsi troppo è inutile.
Se le tue piante sono grandi, il problema della cenere sulle foglie è solo estetico, vedrai che la natura provvederà a ripulirle.
Inoltre le avvicina alle sorelle Hawaiane e forse uno dei motivi per cui in Sicilia le Plumerie allignano così bene è proprio l’amicizia che ha questa pianta con i vulcani.
Non so se è stata una buona idea togliere via le foglie, se avevano subito danni sarebbero cadute da sole altrimenti sarebbero rimaste al loro posto.
Ha sofferto anche la Pl. Obtusa?
Nicola
Nicola Prisco
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D’accordo che servirebbe sempre il certificato fitosanitario, ma i rischi reali in questo caso sarebbero inesistenti. Aggiungo anche che, se la Datura metel è parente della menanzana, è però molto velenosa. Lo stramonio (Datura stramonium), altra specie del genere, è infatti chiamata ‘Erba del Diavolo, per la sua pericolosità.
Comunque il fiore è molto ornamentale.
Ciao
Maurizio
Ciao Maurizio,
perdonami ma credo che per i semi non sia necessario il certificato fitosanitario, dato che lo scopo di questa certificazione è quello di evitare il trasferimento di patologie o di insetti nocivi (cosa assolutamente impossibile, IMO, perchè bastano le scarpe indossate nel luogo, chiamiamolo esotico) per trasferire qui da noi qualche decina di miliardi di spore, pollini, e microbi.
Cmq, tutte le solanacee hanno principi attivi altamente tossici, chi in maniera minore (pomodoro, melanzana, peperone) chi in maniera più elevata come la Datura Stramonium. Sovente si demonizzano certe piante per l’uso sconsiderato di qualche ignorante desideroso di farsi un “viaggio” per poi trovarsi in sala di rianimazione, se gli va bene. Una pianta che tutti incontrano, specialmente al Sud e da Giugno a Ottobre è l’Ipomea. Beh, se sapessi che cosa contengono i semi di quella pianta, ti si rizzerebbero i capelli in testa, come anche i principi attvi del prezzemolo, usato dalle mammane per procurare aborti ed evitato, perchè per loro letale, dai pappagalli.In conclusione, la Datura Metel, di cui esistono anche varietà a fiore doppio, è pianta esotica molto comune anche da noi e facilmente reperibile presso buoni vivai o shop di semi online.
Sinceramente, ma questa non è una critica solo un mio desiderio, considerando la flora ed anche la fauna così particolare del Madagascar, avrei preferito vedere qualche Pachypodium, qualche didierea o esemplari di Plumeria e, perchè no, anche qualche lemure.
Ciao,
Nicola
Nicola Prisco
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Ciao Nicola, trattasi di innesto, è fiorita dopo due anni dall’innesto 🙂
Grazie Gianni
Un’altra curiosità riguarda il colore del fiore dell’ultima pianta. E’ proprio così oppure è una dominante dovuta alla poca luce?
Cmq, sono bellissime!!!
Nicola
Nicola Prisco
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e finalmente il primo fiore di quest’anno della Maeung Jack
Ciao Gianni,
mi farebbe piacere se la tua pianta è nata da seme oppure proviene da talea. Se da seme dopo quanto tempo ha fiorito?
Grazie
Nicola
Nicola Prisco
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Salve a tutti,
ho bisogno dei vostri preziosi consigli per le mie plumerie.
Nella mia zona siamo stati inondati dalla cenere vulcanica 😡 😡 poichè il nostro amato vulcano etna ha vomitato, per completare il mattino successivo c’è stato vento fortissimo.
Vi chiedo:può danneggiare le piante la cenere? ho provato a lavarle con abbondante acqua ma….resta attaccata.
inoltre,il vento ha rotto dei rami:casa farne?
Grazie in anticipo.
Ciao Mercurio,
ecco il mio parere da Napoletano nato all’ombra del Vesuvio.
La cenere che si è depositata sulle foglie, non è dannosa per la pianta, a meno che non provenga da una nube piroclastic ancora calda, ma di sicuro non è il tuo caso.
Cercando di lavarla via hai complicato un po’ le cose dato che l’hai resa attaccaticcia. Avresti dovuto spennellarla via al momento. Cmq, non dovrebbe portare danni. Aspetta che si asciughi e poi cerca di spolverarla via, se vedi che resiste prova a levarla tamponando, non strofinando, la foglia con un panno ben inumidito. In ogni caso si è depositata sulla pagina superiore delle foglie per cui la respirazione della pianta non ne risentirà.
Per i rami spezzati, rifinisci il punto di frattura tagliandolo via con un coltello affilato poi falli asciugare per una settimana. Li potrai usare come talea. Nel tuo clima potrebbero attecchire, oppure puoi fare un tentativo: avvolgili in un giornale e mettili in frigo, non nel punto più freddo per non farli ghiacciare. Li potrai tenere fino a fine marzo. Questo come ultima ratio, a meno che tu non abbia una bella cantina buia e fresca dove custodirli in attesa del periodo propizio per l’impianto.
Sei fortunato a stare sotto il Mongibello, quello almeno avverte !!
Ciao,
Nicola
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Ciao,
una nota anomalia è lo sviluppo sullo scapo floreale di un ramo che molto spesso continua la sua normale crescita.
Pietro Puccio
Palermo
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Temperato subtropicale (Koppen)
Ciao Pietro,
riprendo la discussione sulle stranezze delle Plumerie riaccodandomi a questo tuo intervento.
Osservando lo scapo floreale della mia Celadine, mi riferisco a quello che ha rifiorito e continua a rifiorire dopo il riposo invernale. Ipotizzo che avendo mantenute intatta la sua vitalità, pur diminuendo la quantità di fiori, possa predisporsi, in virtù della totipotenza della cellula vegetale (sempre che rimanga vitale durante il prossimo periodo di stasi) a produrre foglie e quindi a trasformarsi in un ramo.
A questo punto ti chiedo se nell’esemplare da te fotografato, hai notato se quel famoso scapo aveva avuto lo stesso comportamento del mio, e cioè se per qualche anno ha continuato a produrre fiori.
Ciao,
Nicola
Nicola Prisco
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Ciao Nicola,
non credo si tratti di qualcosa legata al clima, di esemplari di queste dimensioni in piena terra qui ve ne sono alcune centinaia e nello stesso giardino, a pochi metri, vi è un’altra pianta di pari età e dimensioni che non presenta questo fenomeno, dovrebbe trattarsi quindi di un fatto genetico che interessa quella particolare pianta.Pietro Puccio
Palermo
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Temperato subtropicale (Koppen)
Ciao Pietro,
grazie della risposta esauriente che confina tale anomalia a questo esemplare. Presumo quindi che anche altre piante sviluppatesi da qualche sua talea dovrebbero conservare questo carattere.
Una curiosità: è la stessa foto 5) presente a pag. 75 del tuo libro?
Nicola
Nicola Prisco
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Quote:Concordo anche io che dalla conformazione arrotondata delle foglie possa essere una Plumeria obtusa…..Lulù
Ciao Lulù
Mercurio ora ci pone davanti ad un dilemma…
La Pl. obtusa, come tu giustamente hai scritto e mostrato, ha le foglie con l’estremità arrotondata, da cui il nome ma Mercurio ci scrive che la sua, “ha le foglie appuntite”.
Secondo te potrebbe trattarsi di un ibrido di Pl. obtusa (Singapore)che ha mantenuto alcune caratteristiche della Acutifolia (la forma delle foglie)pur rimanendo sempreverde?
Più vado avanti nella conoscenza di queste piante e più trovo interrogativi.
Molto bella quella da te fotografata, complimenti.
Nicola
Nicola Prisco
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….per nicola:certo che ti darò talea!!basta ricordarmelo nel periodo giusto,mi farà piacere regalarla alla persona giusta che ne avrà la massima cura.A presto!
Ciao ,
sei gentilissima.
Sarà mia cura contattarti verso i primi di Aprile, in tal modo la talea sarà nelle condizioni giuste per essere piantata e la Plumeria Lei, essendo ancora in riposo non subirà traumi nella spedizione.
Resta comunque la mia disposizione per scambio di consigli e suggerimenti.
Di nuovo grazie mille
Nicola
Nicola Prisco
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Ciao a tutti!la mia plumeria,uguale a questa nella foto e uguale anche nell’abitudine di non perdere le foglie durante l’inverno.Anzi fino a gennaio inoltrato, mi regala qualche fiore seppur striminzito ma sempre da me ben accetto!Secondo me è molto significativo il fatto che la pianta,(13 anni!) in vaso, sia in posizione riparata, con due muri che la “circondano” ed esposta ad ovest,premetto che abito sul mare!tra le mie tante piante di pomelia che possiedo,è l’unica a non spogliarsi completamente d’inverno ma,come dice giannipa,ha un ricambio fogliare a ciclo continuo.Belle vero!ciao, a presto! 🙂 🙂
Ciao Mercurio, sei riuscito a sapere il nome della specie?
A me pare una Pl. obtusa, ma può essere che mi sbagli. Speriamo che si faccia vivo Pietro Puccio, lui senz’altro la riconoscerà.
In ogni caso sia te che Giannipa avete la mia totale invidia!!
Ah, per una talea posso cedere una pianta radicata di tre anni nata da semi di Pl. rosea Lei Raimbow.
Ciao,
Nicola
Nicola Prisco
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no niente serra, nel periodo delle pioggie la rifugio sotto un portico
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Ma è l’unica delle tue che non perde le foglie?
Levami una curiosità, ma che temperature hai d’inverno?
Da me, quest’inverno non sono sceso sotto ai dieci nei periodi più freddi, ma tutte le mie plumerie erano in riposo e qundi senza foglie. Le adulte avevano solo un cappuccetto di tessuto non tessuto sugl apici mentre le più giovani erano al riparo dalla pioggia in vasi interrati in un’aiuola.
Veramente particolare il fatto che non abbia mai perso le foglie.
Nicola Prisco
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ed ecco la mia plumeria sempreverde, non ha mai perso le foglie, le ha solo cambiate, e mi ha regalato una splendida quanto profumata fioritura
Ciao,
mi daresti qualche info in più su questa plumeria?
Il fatto che non ha perso le foglie è dipeso dalle particolari condizioni climatiche della tua zona, di uso di serra o di che?
Dal fiore mi sembra una Pl. obtusa. Moooolto bella, complimenti.
Nicola
Nicola Prisco
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Ciao Nicola,
con riferimento sempre alla rubra, generalmente – data anche la rarità del fenomeno – non si riesce a identificare una varietà in cui è sicuramente più frequente che in altre. L’anomalia, nell’anomalia, è che in questa particolare pianta (la varietà è una delle diverse della forma acutifolia che circolano per Palermo, ma non la tipica ‘palermitana’), un albero di notevoli dimensioni (collezione Giuseppe Bacino, Palermo) non solo è frequente negli scapi floreali, ma spesso interessa l’intero scapo.Pietro Puccio
Palermo
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Temperato subtropicale (Koppen)
Certo è che è un fenomeno interessante. Bisognerebbe verificare la presenza di casi analoghi in habitat. Una cosa però mi viene da pensare, ovviamente sono solo ipotesi. Mi dici che la pianta è un grosso esemplare in piena terra, quindi pianta perfettamente affrancata al clima plaermitano. Questo adattamento potrebbe aver determinato una modififica nel suo ciclo normale, che prevede periodi di assenza di foglie ma di presenza di fiori. Ricordo in Somalia che alberi di Plumeria, alla fine della stagione delle piogge (Novembre) erano pieni di fiori ma senza foglie( quasi un semiriposo). Ora nel nostro clima esse vanno in riposo da dicembre a fine aprile quando si ha foliazione e poco dopo fioritura. A me è capitato, come ho gia scritto in questo forum, che un peduncolo ha continuato ad essere vitale dopo la fioritura dell’anno scorso e quest’anno ha prodotto, anche se in numero minore, altri fiori. Mi domando, se questo peduncolo continuando a rimanere vitale, dopo aver esaurito la capacità fiorifera possa generare nuovi rami proprio perchè il suo ciclo normale è stato modificato dalle condizioni, diverse da quelle originarie, nelle quali la pianta si è perfettamente adattata.
Ritornando alla pianta della collezione Bacino, particolari condizioni di microclima potrebbero aver favorito questo fenomeno.
Sarebbe un ulteriore esempio della esattezza della teoria sull’evoluzione che, fortuna per noi, avverrebbe in tempi brevi in questa plumeria.
Perdonami i voli pindarici ma dove non riesco ad arrivare con il ragionamento galileiano a volte, pur di trovare una risposta plausibile, uso la fantasia .
Nicola
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Ciao,
una nota anomalia è lo sviluppo sullo scapo floreale di un ramo che molto spesso continua la sua normale crescita. Di solito si sviluppa un solo ramo in tutto lo scapo, ma di recente ho avuto modo di osservare su un albero in piena terra a Palermo, una elevata frequenza di questa anomalia e che per di più interessava l’intero scapo floreale:Pietro Puccio
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Ciao Pietro,
hai avuto modo di notare se tale fenomeno si verifica su piante di una specie particolare?
Nicola
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Mi era sfuggita questa tua risposta, premetto che non sono d’accordo con il termine gonfiate, in quanto non ho somministrato concimi vari durante il periodo invernale, ho tenuto le piante come le avrebbe tenute qualsiasi altro coltivatore, limitando al massimo gli apporti di acqua ed irrigando solo quando il terriccio era veramente asciutto.
L’unica cosa diversa era quantità di luce a disposizione che invece di essere circa 10 ore del periodo invernale erano 18.
Le lampade erano posizionate a circa 10 cm. dalle foglie apicali
Ciao,
sono felice di leggere questa tua precisazione. Il mio giudizio era determinato solo dall’osservazione delle foto, che mi facevano notare un eccesso di tessuto di crescita.
Per quanto riguarda le lampade, ho approfondito le mie conoscenze (ferme alle “halide” di parecchi anni fa che sviluppavano troppo calore con un consumo enorme)e avevano il problema che dopo qualche tempo lo spettro si modificava alterando la crescita e rivedo con piacere le mie iniziali perplessità sconfessate anche dalla tua precisazione circa l’assenza di stimolanti di crescita. Una conferma di quello che ho sempre pensato sulle Plumerie e cioè che sono piante eccezionalmente vitali.
Tanto premesso, se riesco a trovare lo spazio necessario, vorrei provare questo sistema per cui mi farebbe piacere sapere quale è la superficie di illuminazione delle Envirolite da 200W, in poche parole, quante piante pssono stare sotto ad ogni lampada.
Grazie per ora
Nicola
Nicola Prisco
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Ciao,
io uso già un terreno drenante, aggiungendo sempre pomice…..[cut]
Lulù
Ciao,
solo ora rileggendo il tuo post ho notato che aggiungi pomice al terreno. Potrebbe essere quella la causa data la particolare igroscopicità che la mantiene umida. Personalmente la uso nelle miscele per le plumerie, che gradiscono come ben sai una maggiore umidità, mentre la sostituisco con argilla espansa pestata quando voglio utilizzare un terreno di tipo desertico.
Nicola
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Possono incidere le modalità di conservazione??
Solitamente li tengo in un barattolo (dopo averli spolverati con polvere anticrittogamica ed avvolti in uno scottex), riposti poi nel frigo.
Beh sicuramente la conservazione in frigo rallenta il degrado della vitalità, quello che occorrerebbe sapere è qual’è il grado di temperatura ottimale considerando che ai Kew Gardens, dove esiste la banca di semi più ricca ed importante al mondo, essi vengono conservati a temperature di parecchi gradi sotto lo zero.
Ciao
Nicola Prisco
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Ciao,
io uso già un terreno drenante, aggiungendo sempre pomice, per ricambuio d’aria direi di sì, visto che sono fuori, l’ombra ce l’hahhno perchè uso per tutte l’obreggiante. Ho già usato il Confidor ma non è servito a nulla, adesso il Reldan 22 ma vi sono sempre. Non posso cercare di toglierle da sole perchè hanno le spine!!!
Sig!!!Lulù
Prova allora, sempre che ti sia possibile farlo, a rimuoverle usando o uno spazzolino da denti o, meglio un pennello cui hai ridotto la lunghezza delle setole in modo da avere meno flessibilità.
Bagna il pennello in una soluzione al 70% di alcool denaturato oppure in una soluzione di Baby Shampoo o di qualsiasi altro shampoo poco alcalino e spennella la pianta. Dovrebbero morire le maledette e tra “atroci tormenti”. Un’ultima soluzione, ma è molto pericolosa per la pianta è l’irrorazione di oliobianco miscelato con un anticocciniglia per contatto. E’ pericoloso perchè un eccesso di oliobianco può uccidere la pianta e perchè ce ne sono vari tipi da usare a seconda delle temperature stagionali. Esiste un tipo cd. universale (adatto per temperature dai 5 ai 25°), ma da quando mi ha ucciso un bellissimo adenium l’ho bandito completamente.
E se provassi a spostare le piante in un’altra posizione??
Ciao
Nicola Prisco
m. 70 s.l.m.
40° 37′ N
14° 29′ E
Zona climatica
USDA 9b-10a
http://www.myspace.com/nicolaprisco
quote:
grazie tante per le informazioni ti terrò al corrente 😀
Se decidi per le Entada, aspetto una bomboniera e proverò a seminarla
Ciao,
Nicola Prisco
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Ciao,
anche questa domanda mi è stata posta ma io non coltivo Plumerie in acqua. Chi di voi ha sperimentato questo? 😉Lulù
Ciao,
non ho mai sperimentato questa tecnica per mancanza di spazio dove sistemare il necessario ed indispensabile impianto. Ma è certamente possibile avendo il bagaglio di nozioni tecniche, le necessarie attrezzature e gli specifici nutrienti.
Puoi trovare qualche utile suggerimento su questi siti, un po’ “particolari”:
http://www.dirtybloom.it/
Saluti,
Nicola Prisco
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Ciao Paolo, ho ancora alcuni semi dello scorso anno, ma non sò se si possono considerare ancora buoni e germinabili, sono conservati in una busta zip avvolti in uno scottex, per evitare eventuale umidità.
Mandami un MP, col tuo indirizzo, così te li spedisco, non sono tanti, ma te li dò tutti volentieri
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I semi di plumeria purtroppo perdono la vitalità dopo qualche mese ed un anno potrebbe aver inibito definitivamente la loro capacità germinativa.
Però è una pianta strana e qualche possibilità, anche se molto remota potrebbe esserci ancora. Quello che puoi fare, è frutto della mia esperienza, è selezionare tra tra i semi quelli che appaiono più spessi. In genere sono quelli che nel follicolo occupano la posizione centrale e che hanno maggiore possibilità di mantenere la vitalità.
Ciao,
Nicola Prisco
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Ciao, ù
mi ricollego a questo post perchè vengono menzionate le Erythrine di cui vorrei parlare.
Mi sono stati richiesti privatamente consigli per la coltivazione della Erythrina lysistemon. La persona in questione mi scrive che le foglie diventano gialle e poi cadono. Siccome anche io mi trovo nella stessa condizione, con aggiunta di cocciniglia farinosa difficile da eliminare, vorreio chiedere info a Gianni o altri che le coltivano consigli.
Grazie 😡Lulù
Per la prima volta, ho piantato, alla fine di Aprile alcune talee di E. Lysistemon. Dopo una 15na di giorni hanno radicato e sono comparse le prime foglie. Le piante sembravano in ottima salute, quando ad un tratto le foglie hanno cominciato ad ingiallire ed a cadere. Imputando l’episodio ad un eccesso di umidità nel substrato, semplice terra di giardino, h sospeso l’irrigazione e, a terreno asciutto ho provveduto ad un cambio di substrato con uno più drenante. Le piante si sono riprese, tranne una che è marcita. Da quello che ho notato, amano l’ombra luminosa ed una modica quantità di acqua. Tempo fa inseririi un mio post sul’argomento per chiedere consigli, ma pare che questa specie non sia molto conosciuta per cui le mie nozioni in merito sono alquanto limitate. Per quanto riguarda la presenza di cocciniglia quello che consiglio è per prima cosa cercare di determinarne la causa (scarsa circolazione d’aria intorno alla pianta con conseguente ristagno di umidità, forse eccessiva; presenza nelle vicinanze di asclepiadacee o opuntie, mirto (molto appetite da questo infestante). Per la profilassi, dopo la rimozione meccanica degli insetti se possibile, un trattamento a base di un insetticida sistemico come il confidor, subordinato ovviamente ad un cambio di esposizione prediligendo aree più ventilate.
Saluti.
Nicola Prisco
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