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Alzata di scudi! “eticamente corretto”? … “scorrettezza”? State scherzando….?
Ma diamo il giusto peso alle cose, per cortesia!
Sinceramente questo protezionismo mi pare un bel po’ ridicolo, e del tutto poco produttivo. Anche perché quello citato (in perfetta buona fede e per semplice abitudine) è un vivaio che non vende più per corrispondenza, e sarà anche famoso, ma praticamente è inutile al 99% degli appassionati sparsi per l’Italia. Se poi questo deve essere considerato un sito fatto apposta per pubblicizzare e vendere le piante di un certo vivaio, che lo si dica chiaramente.
Comunque io ho chiesto a Pietro, come sempre generoso dispensatore delle sue delucidazioni sulla distinzione tra le due specie, e la citazione dell’origine -per inciso proviene da lì, ma non ci è stata acquistata direttamente- era puramente per poter dare un termine di riferimento circa l’attendibilità della fonte.
Finirà che non potremo neanche dire di aver preso delle talee da questo o quel giardino…!
Se queste sono le regole, le rispetterò, e chiedo venia se mi sono dimenticato, però toni del tipo di quelli che mi sono stati rivolti mi sembrano proprio fuori misura.
Io ho visto l’esemplare che c’è alla Mortella vicino alla Sala Thai il maggio scorso, quando ci siamo incontrati per il Negombo: era in piena fioritura e ci sono rimasto secco!! Non solo il fiore, ma il portamento dell’albero, il fogliame, e il profumo… Mi piacciono molto le Plumerie, ma un Hymenosporum è più adatto, come aspetto generale, al mio giardino, fatto di piante “asciutte” (mediterranee, sudafricane, australiane da climi siccitosi) più che di tropicali dall’aspetto lussureggiante 😉
Comunque, tornando al “Native Frangipani” (così lo chiamano in Australia) proverò per un po’ a coltivarlo in vaso: l’esemplare che ho avuto è innestato su Pittosporum tobira, e dovrebbe andare a fiore in poco tempo… speriamo!
Ciao Pietro, e grazie! 😉
La mia Bauhinia bowkeri arriva da un vivaio vicino Imperia, Pietro, me l’ha mandata Traudi. Ha un interessante portamento orizzontaleggiante, foglie molto piccole e semilucide che adesso ha perso quasi del tutto. Sarà lei per davvero?
Ho la Bauhinia natalensis da semi raccolti a La Mortella, questo sarà il suo terzo anno, l’estate scorso aveva anche fiorito, ma è cresciuta poco. Solo verso la fine dell’autunno ha tirato fuori un ricaccio dritto verso l’alto… e le foglie non le ha ancora perse.
Ciao!
Scritto Da – MorrisNoor on 15 Marzo 2006 12:33:15
A proposito di Bauhinia… qualcuno ha mai coltivato la Bauhinia bowkeri? Ne ho piantato un esemplare lo scorso autunno in giardino, ma più la guardo e più mi sembra identica alla Bauhinia natalensis… tuttavia non l’ho mai vista in fiore, per cui magari mi smentirà!
Trovata! 😀 Infatti è proprio una Acanthacea. Mi ha tratto in inganno la somiglianza con la Tecomaria, chissà perché non ci ho pensato prima… forse perché in questo periodo ho un miliardo e mezzo di cose per la testa?!?! … benedette tesi….!
Comunque, per togliere anche a voi la curiosità, si tratta di Ruttya fruticosa, http://www.barbadine.com/images/RuttyaFruticosa.jpg
del Sudafrica.
Qualcuno la coltiva? Ho idea che mi farà penare non poco per darle un portamento decente. 👿
Grazie ancora a Pietro e Lucia per l’interessamento !
😉
Maurizio, Cagliari – Zona USDA9b – AHS 7
Uhm… mi sta venendo il dubbio che possa essere un’Acanthacea e non una Bignoniacea. Accidenti a me che non ho guardato bene il fiore… :op
Pietro che dici?
Ciao Pietro, ti ringrazio per la fiducia che riponi nelle mie risorse identificatrici 😀 , ma se ho chiesto qui è proprio perché so che c’è chi è molto (molto!) più ferrato di me su “Tropicali & Co.” Il mistero è ancora fitto…
La donatrice ha trovato la pianta in un vivaio della sua zona (a circa 150 km da qui), ed ovviamente né lei né il vivaista hanno la benché minima idea di cosa si tratti.
Rispondo alle tue richieste di chiarimento: sì è un “rampicante”, più che altro una sarmentosa non volubile né dotata di cirri, viticci, ventose, radici aeree. Come ti ripeto, assomiglia ad un J. sambac in minuto. Infiorescenza terminale come le Tecomaria, le Tecoma, ecc ecc. Le foglie sono semplici, con brevissimo picciolo (sembra quasi sessile), opposte.
I fusti mi pare di ricordare fossero vagamente quadrangolari, ma forse è una mia impressione momentanea: non li ho guardati con attenzione, tanto avrei avuto la foto (…!). Però ricordo che di un getto basale più vigoroso di altri ho pensato “guarda un po’, sembra un ramo di Thunbergia erecta…”
Al momento non sono presenti frutti sulla pianta.
Ciao e grazie! 🙂 😉
Maurizio
Ciao Martina, la tua pianta è una Ruellia brittoniana 😉 … ti avanza una talea? 😀 😀
Scritto Da – MorrisNoor on 15 Ottobre 2005 17:31:58
Pietro, ho letto di là che tu hai la Cordia sebestena e che la germinazione è molto facile. Io sapevo diversamente da un amico che la riproduce così, ma forse usa semi già relativamente “vecchi”?
Ciao!
Maurizio
La germinazione della Cordia è abbastanza lunga e titubante…come ha già detto Pietro, non resta che aspettare!
Ma nessuno invece ha notizie della Cordia boissieri?
Scritto Da – MorrisNoor on 07 Giugno 2005 16:00:34
Ciao, è una Solanacea, ma non un Cestrum, bensì Nicotiana glauca. 😉
Non era mia intenzione dire che volevi rubarmi la foto :op, ma ero appunto curioso di sapere dove l’avessi pescata, perché ero convinto che non esistesse più in circolazione, e se qualcuno la sta usando per fini non proprio amatoriali, la cosa mi secca un po’ 😉
…e visto che il tuo ci somiglia soltanto, che ne diresti di una talea del mio? 🙂
Sì, è vero, sono bellissimi, robusti, utili in giardino. Io però ne ho solo uno, che continuo a tenere con cura reverenziale, perché è una vecchia varietà e sembra essere diventato introvabile. Pelargonium ‘Cézanne’
in fiore qualche anno fa nel mio giardino.
Confermo che la fioritura, con un po’ di cura nell’asportare i fiori appassiti, si protrae per buona parte dell’estate.
Invece sto testando con grande piacere le diverse specie ed ibridi del gruppo “Frageanti” o “Odorosi”, davvero eccellenti… 😉
Ciao Vito, come già ti ha detto Pietro si tratta proprio di Rhododendron, anche se un po’ particolari e spesso non immediatamente riconoscibili come tali, almeno rispetto ai Rhododendron cui siamo solitamente abituati.
I “Vireyas” sono tra i più colorati e sgargianti rappresentanti del Genere, e provengono dalle zone tropicali e subtropicali della Malaysia e dell’Australia. Particolarmente numerosi in Nuova Guinea. Le specie sono sovente difficili da coltivare, ma i numerosi ibridi ottenuti si mostrano (relativamente) più accomodanti e possono essere coltivati in zone dove le temperature non scendono sotto lo zero, tenendo conto delle particolari necessità di coltivazione di queste piante. I Rhododendron Vireya sono piante semi-epifite, che crescono su tronchi o rocce con spessori di terreno vegetale assai esigui, o addirittura sui letti di muschio. Hanno quindi bisogno di un composto perfettamente drenato, poroso e ben aerato, acido, di elevata umidità ambientale e di temperature mediamente elevate ma non torride. A “La Mortella” stanno iniziando a coltivarle con un certo successo, ed anch’io vorrei provare, tanto più che adesso sono disponibili presso un vivaio specializzato in Toscana 😉
Allora attendiamo Emisferosud per qualche dritta 😉 su questo rampicante che di tanto in tanto si ripropone alla mia attenzione. Dalle notizie che sono riuscito a mettere insieme girovagando in rete, dovrebbe avere più o meno le medesime esigenze della Sollya heterophylla, che le assomiglia parecchio nella struttura dei rami e del fogliame (sono esntrambe Pittosporaceae). Solo che la Billardiera avrebbe bisogno (uso il condizionale perché non tutti i pareri sono concordi) di un clima più umido e terreni subacidi ricchi di materia organica, essendo originaria della Tasmania e Nuova Zelanda piuttosto che del South Wales come la Sollya. La quale cresce felicissima nel mio giardino senza alcuna cura particolare, ed in un anno è raddoppiata (la uso come ricadente).
Per cui adesso vorrei testare la Billardiera, già l’immagino arrampicata in compagnia del Parthenocissus henryana… 😀
Lucia, la posso trovare in Cornovaglia dove?
Grazie per le info su H. coronarium, Pietro. Io lo trovo splendido, e poi ha un profumo inebriante.
Ti dirò che se si mantiene intorno al metro di altezza o poco più è perfetto per la posizione in cui avevo intenzione di piantarlo. L’esposizione sarà pieno sole, anche se con la base ombreggiata e su terreno sufficientemente irrigato anche d’estate, visto che avrà un Acnistus australis e delle Rose della Sezione Chinensis nelle vicinanze.
Lucia, “dieta del pellegrino” è un modo di dire per intendere una dieta abbastanza povera e frugale 😉 , sembra essere l’ideale per far decidere alla fioritura molte piante (Bougainvillea e varie altre sarmentose, ad esempio), o per contenerne lo sviluppo: solo che se in alcuni casi fortunati si ottiene una sorta di “nanizzazione” di tutte le parti, in altri si ottengono solo piante di assai misero aspetto…
Ciao! 🙂
Ciao Franco, anch’io ho qualche Passiflora, mi piacciono molto anche se purtroppo non ho granché spazio da dedicare loro; quelle che ho comunque crescono senza alcun problema, anche quelle considerate abbastanza delicate. Si tratta comunque di specie che non hanno alcun interesse per il frutto, e spesso valevoli più per il fogliame che per i fiori: Passiflora x violacea “Lady Victoria”, P. citrina, P. organensis, P. trifasciata, P. x “Sunburst”, P. x adularia “Colour of the Moonstones”.
Spiacente di non poterti essere d’aiuto per il tuo quesito!
Ciao 🙂
Grazie Pietro! Hai ragione, le specie botaniche sono bellissime di per se stesse, ma come ben sai il mio interesse è volto soprattutto alle potenzialità di queste piante rispetto al loro uso in giardino, e da questo punto di vista certi ibridi hanno (o almeno si attribuiscono loro!) alcune interessanti caratteristiche: periodi di fioritura prolungati, variabilità di altezze, colorazioni, ecc. che permettono di rispondere in maniera più precisa alle varie necessità dela disegno e della composizione degli spazi.
Purtroppo molte specie interessantissime sono troppo grandi per il mio giardino, in cui lo spazio libero è ormai un optional e la densità di piantagione davvero vergognosa… per cui mi devo accontentare di coltivarne meno di quante vorrei, riducendo quelle più esuberanti a due o tre al massimo. In particolare l’H. gardnerianum, come ho visto a Roma, occupa moltissimo spazio in ampiezza per i fusti che si arcuano.
Comunque, a proposito della coltivazione degli Hedychium ho sempre ritenuto che avessero più o meno le stesse necessità di acqua e terreno delle Canna. Ed una maggiore propensione di queste a sopportare, se non proprio a gradire, l’ombra, almeno in relazione al grado di umidità che gli si può offrire.
Mi confermate? 😉
A proposito dell’Hedychium coronarium: lo ho solo da quest’anno, acquistato come rizoma secco (del tutto sconsigliabile per queste piante) alla Landriana, quindi con una certa fatica (molta di meno dell’H. gardnerianum che ha la stessa provenienza, ma l’anno prima) sta crescendo, e mi chiedevo che altezza può raggiungere tenuto in pieno sole su terreno costantemente umido, e se viceversa fornendo loro una certa dieta “del pellegrino” si mantengono più bassi senza pregiudicare la fioritura.
Dimenticavo, visto che ho citato le Canna: qualcuno ha la Canna iridiflora? 😉
Nemmeno io ho granché in simpatia la Solandra. Credo che questo sia dovuto anche al fatto che nessuna delle molte piante presenti nei giardini dalle mie parti è lasciata libera di esprimere le sue potenzialità. La crescita impressionante per vigore e velocità di sviluppo è regolarmente costretta da potature continue. Il risultato è una selva di fusti affastellati ed un fogliame spropositatamente grande ed inelegante, facile preda del vento. Qualche esemplare che ha avuto la possibilità di sfuggire su qualche supporto lontano dalle forbici, mostra fioriture intermittenti, concentrate nei periodi freddi come già ha detto Pietro Puccio.
Direi quindi che la prima condizioe per avere una bella Solandra in giardino (o una bella Beaumontia) sia di darle davvero molto spazio libero!
Ciao 🙂
Quali Hedychium coltivi, Pietro?
Io ho i “soliti” H. coronarium e H. gardnerianum, e un amico mi deve procurare qualche rizoma dell’H. “Assam Orange” e “Thiara”.
Se riesco a inserirmi in un ordine di amici vivaisti negli Stati Uniti vorrei provare qualche ibrido, in particolare “Pradhanii”, “Daniel Weeks”, “Peach Delight”… a La Mortella danno risultati eccezionali, anche se coltivati praticamente nell’acqua.
Anch’io aspetto da te maggiori notizie 😉
Ciao, ho letto in un altro messaggio che hai anche vari Eucalyptus. Nel caso ti interessasse, mi sono stati regalati dei semi di E. macrandra.
Per Pietro:
i semi della Bauhinia natalensis giungono proprio da La Mortella. Le piantine sono rimaste mummificate praticamente sino a settembre, poi hanno preso a crescere con un certo vigore, ma sono ancora piccolissime. Colpa anche mia, certo, la primavera scorsa avrò seminato più di 100 bustine, e seguire per bene tutto è stato davvero un’impresa. Riuscita “per bene” solo in parte, infatti 😀 . Per la Clitoria non so che dire, spero di riuscire a trattarla quantomeno da annuale, altrimenti la riparerò in serra: fatto sta che alla Mortella fa assai più freddo che da me, per cui proverò comunque a tentare l’acclimatamento all’esterno. Poi vi dirò com’è andata.
Al momento ho avuto successo con altre tropicali che mi erano state date come assolutamente da serra calda, in particolare la Begonia aconitifolia (temperatura minima ideale indicata 15°C, minima assoluta sopportabile 10°) ha retto benissimo nonostante le puntate verso il basso dell’inverno scorso ed il substrato sempre umido. Adesso sto testando l’Acalypha wilkesiana “Macrophylla”…
Lucia, ti mando una mail col mio indirizzo.
Grazie davvero per le piante ed i semi! Se vuoi ti mando tutta la lista delle piante che ho in giardino, così vedi se c’è qualcos’altro che ti interessa 😉 Intanto ti metto da parte quello che vuoi tu e non appena riprendo la “produzione” di Ipomee per il giardino preparo le piantine anche per te.
Ciao! 🙂
Ciao Massi,
la Lonicera tatarica non l’ho mai provata qui, ma ho avuto modo di consigliarla per situazioni difficili in climi però molto diversi dal tuo, decisamente più freschi. Per cui non so che risultato potrebbe dare nelle tue condizioni. Non ti resta che provare e poi magari farci sapere come ti è andata… 😉
Viceversa posso consigliarti altre piante che non hanno assolutamente alcuna difficoltà a superare brillantemente il periodo estivo. Prima di tutto le Phlomis, i Cistus, l’Echium candicans, che però in caso di prolungata siccità vanno in dormienza estiva e si riprendono con l’abbassamento delle temperature. Ma da settembre a giugno sono spettacolari. Poi una selezione di arbusti originari dell’Australia, come appunto le Grevillee, la Westringia fruticosa, l’Eremophila maculata, o il Leucophyllum frutescens del Texas. Prediligono il pieno sole, ma ho notato che si sviluppano bene anche in ombra leggera.
Il Melianthus comosus è una pianta molto bella, ma da seguire: diventa facilmente sgraziata se non la si pota a dovere. Più bello ancora, quasi statuario, Melianthus major. Ma benché possano sopportare terreni leggeri e siccitosi, gradiscono entrambi acqua e nutrimento, per potersi mostrare nella loro forma migliore.
Dimenticavo: in che periodo dell’anno sei solito fare le tue piantagioni? può influire molto sulla riuscita 😉
Ciao!
Cara Lucia, quel poco che so sull’argomento lo devo ai libri ed ai siti in cui sono riuscito a racimolare informazioni purtroppo sempre parziali e/o incomplete. Di molte piante che potrebbero dare risultati eccellenti nei nostri climi, provenienti da zone con analoghe caratteristiche, non si sa nulla, neanche se ne è mai sentito parlare. Tanto più dalle mie parti, dove i primi Convolvolus cneorum si sono visti l’anno scorso, in vivaio!!! 😮
Per questo, se ti è possibile, vorrei che ci facessi leggerre qualche altro stralcio di questo tuo discorso così interessante…
Grazie per le risposte.
La Clitoria ternatea è quasi infestante ad Ischia, a La Mortella, ma ovviamente :-p chi avrebbe potuto conservarmene qualche semetto non si è ricordato… sic! Per cui ti ringrazio davvero tanto Lucia se puoi mandarmene qualcuno.
A proposito di Bauhinia, sto tirando su da seme la B. natalensis, spero non ci metta troppo tempo a crescere…
Per gli scambi, Lucia, li farei molto volentieri. Cosa pensi potrei avere che ti interessa?
Al momento ho disponibili in zona vivaio solo dei Dietes irioides e D. bicolor da seme e qualche piccolissimo Hibiscus acetosella “Coppertone”. Visto che ti interessano le Ipomoea, potrò sicuramente procurarti più avanti (adesso sono a riposo) qualche talea di I. batatas. Ho le varietà “Margarita”, “Blackie” e “Pink Frost”…
Ciao! 🙂
Ciao Massi, la mia esperienza sul campo dice che sono molte le piante che si adattano bene alle condizioni di ombra luminosa, anche se solitamente è consigliata l’esposizione in pieno sole. Molte Grevillee, ad esempio. Io ho una Grevillea juniperina ormai all’ombra totale di una Sughera, e anche G. olivacea e G. stenomera ricevono pochissimo sole diretto, ma nonostante questo tutte sono in perfetta salute e danno ugualmente fioriture ricche e prolungate.
Prima di continuare l’elenco però vorrei chiederti quali sono le altre condizioni “al contorno”. Ovvero: da te gela in inverno? Puoi garantire un minimo di irrigazione nei mesi estivi? Ti servono arbusti, tappezzanti…? 😉
E’ vero, ho una buona quantità di piante (circa un migliaio di varietà tra specie ed ibridi) e raccolgo annualmente i semi che metto a disposizione di una iniziativa che riguarda vari forum di giardinaggio in maniera trasversale, la “Banca dei Semi”. E quest’anno ho già inviato quasi tutto quello che avevo raccolto…
Esotiche e tropicali però sono solo una piccolissima parte, non tutte ancora abbastanza sviluppate da far semi in quantità. I Melianthus non hanno nemmeno mai fiorito ancora, magari quest’anno…
Comunque devo controllare, a memoria però posso dire di aver ancora disponibili, in piccolissime quantità:
Coleus federici (in fase di maturazione)
Dietes irioides
Hakea petiolaris
Hibiscus acetosella “Coppertone”
Hibiscus, ex H. arnottianus (da seme viene quasi sempre non puro, però se interessa si può “taleizzare”!)
Ipomoea alba
Ipomoea x sloteri
… e non ricordo che altro!
Se può interessare qualcuno, metto volentieri anche il resto della lista 😉 che comprende specialmente annuali ed erbacee perenni.
Ciao!
Cara Lucia, eppure la Lapageria sarà una delle mie prossime sperimentazioni. Nel caso specifico credo che il problema sia fornire il giusto equilibrio tra umidità ambientale e temperature non eccessivamente elevate in estate. Come giustamente dicevi tu è originaria del Cile dove il clima è molto più umido e le condizioni di terreno richieste sono molto differenti da quelle delle piante originarie di ambienti a clima “mediterraneo”. Ti faccio invece presente che le Grevillee vengono meravigliosamente in Sardegna, evidentemente gradiscono lo sfasciume granitico del terreno e il clima piovoso in inverno, quando moltissime sono in fioritura. Adesso stanno cominciando Grevillea olivacea e G. juniperina “Alba”, mentre G. x semperflorens e G. johnsonii sono fiorite praticamente tutto l’anno. Bisogna tenere anche conto del fatto che piante originarie del chaparral californiano o del “bush” australiano hanno ritmi di crescita molto simili a quelli delle specie autoctone delle nostre coste, con una vegetazione che si sviluppa specialmente durante i mesi autunno-invernali, fioriture invernali o primaverili precoci, e un riposo estivo indotto dalle temperature elevate e dalla scarsità d’acqua. Per questo si trovano tanto a suo agio. La mia Romneya coulteri è rimasta mummificata tutta l’estate, con le prime piogge è ripartita subito con grande slancio, e lo stesso hanno fatto i Melianthus (M. major, M. major ssp. serratus e M. comosus), l’Echium simplex di Tenerife, il Geranium maderense.
Molte geofite sudafricane poi hanno sviluppo e fioritura prettamente invernale. Per fare l’esempio più banale, la Zantedeschia aethiopica, che germoglia verso ottobre e inizia a fiorire i primi di febbraio, con i primi caldi ingiallisce e secca completamente già in tarda primavera. Allo stesso modo si comportano Anomatheca, Chasmante, molti Gladiolus.
Dipende ovviamente anche dal tipo di ambiente d’origine di ciascuna pianta 😉
Ciao! 🙂
Ciao a tutti, ai vecchi ed ai nuovi amici!
Sono Maurizio, ho 25 anni, mi occupo, tra l’altro, di progettazione del verde, e sono, lo ammetto, un bulimico plantofilo 😀 …
Ho accettato subito anch’io l’invito di Lucia, e trovo questa sua iniziativa molto interessante. Per quanto mi riguarda, devo ammettere che le “esotiche”, o meglio le tropicali da clima caldo-umido (scusate l’approssimatività della definizione) mi interessano relativamente: le apprezzo, mi piace vederle e goderne nei giardini… degli altri 😀 ! Ma leggendo ed osservando si scopre sempre qualcosa di interessante e c’è sempre da imparare dagli appassionati 😉 Al momento nel mio giardino, nella costa sudorientale della Sardegna, quello che mi interessa maggiormente testare sono le “esotiche” adatte ad un clima mediterraneo, che non soffrano eccessivamente caldo torrido e siccità, e che si integrino armoniosamente con il paesaggio del luogo. Che siano sudafricane o australiane, californiane, neozelandesi, si chiamino Grevillea, Correa, Melianthus, Dietes, Plectranthus, sono ciò che più di tutto gode -ora come ora- della mia attenzione.
Purtroppo noto sempre più che non è affatto semplice reperirle…
Ciao! 🙂