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A me basterebbe trovare Duffy e Golden Goose, e magari Wiki Tu… Chissà se qualcuno mi può aiutare
ciao Leonardo, io sto vicino a Milano e qui la Feijoa (acca) sellowiana vive bene all’aperto: a febbraio siamo arrivati a -12°C e le mie due piante sono vive e stanno germogliando adesso. Per avere i frutti è meglio avere due piante di varietà diverse, e quando fioriscono praticare l’impollinazione artificiale. le mie sono una Triumph e una Mammoth, acquistate in liguria da un vivaista che li spedisce anche.
L’asimina è un po’ capricciosa: io ho una Sunflower e una Overleese, che fioriscono abbondantemente, ma pochi frutti: per l’impollinazione bisognerebbe riuscire ad attirare stuoli di mosche e mosconi. se ti interessa ti do l’indirizzo del vivaio delle feijoa.
ciao, io ho coltivato il kiwano anni fa e una sola pianta (assomiglia a una pianta di cetriolo), ha prodotto decine (sì, decine) di frutti in meno di un metro quadro. è vero che sa di poco, ma è bello, ha un aspetto esotico e sta bene in un cesto di frutta
ciao, chiedo scusa a tutti per la pedanteria ma sarebbe il caso di scrivere in italiano: io non sono italiano madrelingua, perché i miei genitori, che parlavano il dialetto bergamasco, avevano il pudore di sbagliare. L’italiano l’ho imparato a scuola e dalla TV. Però veder scrivere “c’è gli tolgono” mi fa girare le scatole. Questo non sarà un forum di fini letterati, ma non è una scusa per scrivere a c…zo.
Grazie
Scusate, ma da cosa si capisce che è una Musa bsjoo?
Ciao Joe, io non ne ho, ma sono molto facili da trovare: hai presente dai fioristi quei “fiori secchi” che assomigliano alla versione gigante di una capsula di papavero? Sono capsule di Nelumbo, di solito con tutti i semi ancora dentro. Prima di seminarli gratta le scorza fino a quando si vede il bianco sotto; se fai così e poi li metti in acqua tiepida nascono in meno di una settimana. buttano prima le foglie e poi le radici. Se hai occasione di fare una gita a Mantova ne trovi tanti sulla riva dei laghi: se ci vai d’estate la fioritura dei loti è uno spettacolo
Ciao Tasha,
io sto a Treviglio BG e non ho mai preso in considerazione la Casimiroa, convinto che non fruttificasse in vaso.
La tua esperienza mi incuriosisce: se può produrre qualche frutto, ne compro una anch’io da Lucia.
La P. edulis fa eccezione: una delle piante ottenute da seme (seminate insieme alla ligularis, stassa origine) ha prodotto un fiore prima dei freddi. Spero che quando le riporterò all’aperto fioriscano in fretta, perché ho notato che qui (lombardia) tendono a fiorire nella seconda metà dell’estate, e i frutti non riescono a maturare
Ciao Augusto, mi piacerebbe avere qualche seme di Jubaea. Fammi sapere.
Grazie
Luigi
ciao, io per ora ho solo quattro piantine di 60cm nate da semi piantati dopo capodanno da frutti di P. ligularis (o una molto somigliante)comprati al supermercato. Mi sembrano belle, adesso le ho in casa con luce artificiale. Aspetto la prossima estate per dirti qualcosa di più.
Luigi
Pietro, io ho trovato questa pianta in un libro sui frutti del Brasile. Tu hai mai visto i frutti? Hai per caso dei semi?
Grazie
Luigi
ciao a tutti,
io ho due piante, una Triumph e una Mammoth. il posto dove sono piantate è a ridosso del muro della stalla, esposto a sud, ma in una sacca di gelo di alcuni Km, trovandosi nella golena dell’Adda, una depressione di circa 10m sotto il livello circostante dove d’inverno scivola l’aria fredda e le nebbie nascondono spesso il sole. Certi anni a gennaio la temperatura non sale mai sopra lo zero. Le due piante, alte circa 1,5 m e larghe 2m arrivano a produrre in totale fino a 30 Kg di frutti, delle dimensioni di un kiwi Hayward, perfettamente maturi. Per ottenere una fruttificazione abbondante è meglio ricorrere all’impollinazione manuale, portando il polline di una varietà sui fiori dell’altra. L’unico problema è che i rami non reggono neanche uno strato sottile di neve e si spezzano con estrema facilità. Alcuni anni fa le due piante sono state completamente rase al suolo dalle bufale in fuga dalla stalla, ma hanno ricacciato subito e dopo tre anni hanno ripreso a fruttificare. Io li mangio staccando una calottina e succhiando il contenuto mentre spremo un po’.
ciao lulù, l’ho letto sul catalogo cartaceo di Tropicamente. In realtà riferito al genere Rollinia
ciao a tutti,
la confusione sul nome può dipendere dal fatto che i nomi locali sono spesso diversi: per esempio in Ecuador il tamarillo è chiamato “tomatillo”, mentre altrove il tomatillo è Physalis ixocarpa.
sempre in Ecuador è molto apprezzato il frullato di Cyphomandra, dicono che zuccherato sia una delizia.
ciao Antonio, come coltivi le annone, hai una serra?
io vorrei farmene una, ma a prezzi da hard discount se possibile.
ciao a tutti,
io ho due piante di asimina, una Sunflower e una Overleese. la prima produce bene, pochi frutti fino a 400gr l’uno davvero squisiti, la Overleese è ancora piccola e produce tanti frutti piccoli e di cattiva qualità, spero che migliori con l’età. I frutti più grossi hanno pochi semi.
Le piante vanno ombreggiate durante i primi anni, altrimenti diventano clorotiche, da adulte sopportano il sole pieno. I fiori vengono impollinati dalle mosche, e quante più ce ne sono in giro tanti più frutti allegheranno. L’alberetto di Asimina di un mio cugino, nato da seme (mio) e assolutamente “single”, ha prodotto secchiate di frutti, probabilmente perché proprio sotto avevano sistemato il cumulo di letame di coniglio (vivaio di mosche).
Qualcuno suggerisce di sistemare sotto le piante, un po’ prima della fioritura, della carne da lasciar colonizzare dai mosconi; si può provare, se la pianta non è vicino a casa…
sul catalogo Baumaux (consiglio di richiedere quello cartaceo: è piacere sfogliarlo) sono in vendita 3 varietà, ma mi sembrano troppo care, decisamente. Comunque sul catalogo on line li trovate sotto la categoria “petits fruits” sottocategoria “divers”.
ciao Antonio, scusa se rispondo con grande ritardo, ma mi collego solo saltuariamente.
Non ricordo come posso esserti stato utile, ma mi fa piacere.
anch’io ho ordinato dei semi su internet, appena seminati.
fammi sapere
Ciao Straelitzia, io anni fa avevo una pianta di Epiphyllum a fiore rosso che tutti gli anni si copriva di frutti dall’aspetto invitante, e profumo di fragolina di bosco. Non mi sono mai fidato a mangiarli, ma dopo anni ho scoperto che i frutti dei cactus sono tutti commestibili, più o meno buoni, ma commestibili (anche se non mi assumo la responsabilità di consigliarne il consumo). Non so il nome della varietà.
Ciao
Luigi
ciao Orfeo,
forse non lo consideriamo un frutto esotico, ma il mandarino in vaso dà grandi soddisfazioni: le varietà del gruppo Satsuma sono certamente rustiche a Latina (io l’ho coltivato qui in Lombardia con solo un muro a nord come protezione). oltretutto i frutti maturano a partire da fine settembre, prima dei freddi intensi, sono dolcissimi e senza semi. una pianta giovane in un vaso del 20 porta facilmente una quarantina di frutti.
Le mie piante le ho comprate da un vivaista di Vibo Valentia: Bertolami
ciao Caio,
io ho una pianta di Inga edulis di 3 anni che ho tirato su dal seme. Il primo inverno l’ha passato a temperature di 2 – 3°C. Il secondo in casa davanti a una porta finestra: Quest’anno l’ho trapiantata in un vaso di 25 cm di diametro ed ha cominciato a crescere in modo incontenibile, nonostante le frequenti cimature. Ha un aspetto lussureggiante e secondo me è molto bella: se riesco nei prossimi giorni allego qualche foto. Sono contento di leggere che fruttifica da giovane, vedremo…
ciao a tutti. mi unisco al folto gruppo dei coltivatori frustrati di Papaya. volevo però suggerire, per avere una minima possibilità di successo, di comprare semi di varietà autofertili, o si rischia di non vedere mai i frutti. io ho seminato la cv. “Red Lady”, che oltretutto è nana, e adesso la pianta è alta sui 60 cm ed ha i bottoni fiorali accennati. purtroppo non so se supererà l’inverno.
I semi li ho trovati da “graines baumaux”
Sechium. Se lo cerchi nei negozi di cinesi o sudamericani, lo chiamano Chayote. Esistono anche senza spine. Secondo me è buonissimo tagliato a fette alte e cotto come una bistecca: non si spappola come le zucchine
luigi