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    lucab
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      21 Febbraio 2023 alle 16:36 - Views: 1213 #60693

      Riprendo questo post vecchio

      con 2 link

      Cactus resistenti al freddo

      ma soprattutto con l’esperienza di un’aiuola di cactus in provincia di Reggio Emilia:

      https://www.geosism.com/images/pdf/Aiuola_cactus_esterno.pdf

      lucab
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        10 Febbraio 2023 alle 12:16 - Views: 1169 #60165

        Stupendo

        Dove sei di preciso?

        • Questa risposta è stata modificata 1 anno, 9 mesi fa da lucab.
        In risposta a PASSIFLORA
        lucab
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          8 Febbraio 2023 alle 12:59 - Views: 2001 #60162

          Riporto anche una intervista a Maurizio Vecchia,  uno dei massimi esperti al mondo di Passiflore, su questo fiore ha fatto studi, pubblicato articoli, eseguito ricerche, incontrato persone, creato ibridi senza mai smettere di stupirsi, senza mai smettere di volerne approfondire la conoscenza.

          Passiflora: il mondo dentro un fiore. Intervista a Maurizio Vecchia

          In risposta a PASSIFLORA
          lucab
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            2 Febbraio 2006 alle 12:47 - Views: 2032 #60150

             

            Pietro Puccio 09.04.05

            “…la complessa ed intricata vicenda storica della classificazione del genere e per il ‘viaggio’ alle terre d’origine delle Passiflora…”

            E’ su questa parte che ho delle domande da porre, in particolare sulla resistenza o meno alle alte temperature delle specie ricadenti nella sezione Tacsonia (domanda per nulla disinteressata, dato che ho dall’autunno scorso una pinnatistipula). Mi interesserebbe sapere se si tratta di notizie di letteratura o di esperienza diretta e se esistono nell’ambito della sezione specie più tolleranti di altre. Ciò può interessare pure chi abita al nord, perché anche in pianura padana si possono avere massime in estate superiori ai 38°C.

             

            Lulù 09 Aprile 2005 :

            Anche io, come Pietro, ho la pinnnatistipula e direi che è un delle varietà che si sono comportate meglio sia durante la buona stagione, sia nell’inverno in serra, a 12°C. Non ha perso nemmeno una foglia, è rigogliosa ma finora non ho visto nemmeno un fiore!

             

            Elio Gulino 11.04.05:

            Il Sottogenere Passiflora (236 specie) è suddiviso (ultima Classificazione Feuillet e MacDouglas) in 6 Supersezioni: la 6^ è la Supersezione Tacsonia (61 specie), ripartita, a sua volta, in 6 sezioni.

            Le Tacsonia sono tra le più appariscenti tra le P. per i fiori particolari (penduli, dal lungo calice, di colore rosa, porpora o bianco) e il suo altrettanto particolare frutto, che ricorda come forma la banana (in inglese viene chiamato “banana passion fruit”). Tutte le T. sono state trovate in natura sulle Ande a quote oscillanti da 2000 a 4000 m, tranne alcune reperite a livelli leggermente inferiori, quali Antioquiensis (1880/2700), Manicata (1400/3000), Mixta (da 1700 in su). Per inciso, la Pinnatistipula oscilla da 2600 a 4000 m!

            Tutto ciò, ovviamente sarebbe già sufficiente per escludere tutto il sottogenere dalla coltivazione in zone con temperature estive elevate (non solo il Sud, ma anche, come detto da Pietro, la pianura padana e tutte le zone con simili caratteristiche. In aggiunta, in letteratura sono costanti, concordi e ricorrenti, a proposito di Tacsonia, le seguenti frasi (specialmente in riferimento a fioritura e fruttificazione):
            – necessitano di minore umidità e sopportano temperature più basse delle altre P..
            – Vanderplank: “best cultivated outdoors during the summer-requires cool summer conditions”.
            – “DISLIKES HOT WEATHER!”.

            D’altra parte, mentre con l’utilizzo di serre e/o opportune protezioni è possibile sopperire alle esigenze invernali della Passiflora, conseguendo temperature non inferiori ad una certa soglia minima,, direi che è quasi impossibile ridurre temperature di 30/40° e oltre ad un massimo di 20/25°, per di più con tassi di umidità molto bassi, richieste dalle Tacsonia per la loro sopravvivenza, o, quanto meno, per la fioritura e/o fruttificazione.

            Quanto sin ora detto è, ovviamente, frutto di notizie di letteratura. Per quanto mi riguarda, poichè prima di arrendermi e per habitus mentale sono portato a verificare e sperimentare in prima persona, nel 2002 ho deciso di controllare sul campo!

            La specie scelta per l’esperimento è stata l’Antioquiensis, che fa parte di quelle trovate a quote più basse (si fa per dire: 1800m!). In febbraio ho trovato i semi e, nell’arco di 15gg. ho ottenuto 4 piantine; il momento temuto, l’estate con il suo scirocco e i 40° ed oltre, è stato superato senza danni grazie a quotidiane, costanti e continue attenzioni (vaporizzazioni più volte al giorno per abbassare la temperatura attorno alle piantine, sia pure col rischio di creare un eccessivo tasso di umidità non gradito).

            L’autunno e l’inverno successivo sono stati brillantemente superati nonostante l’elevata umidità che contraddistingue il clima di Palermo, come detto prima, affatto gradita dalle Tacsonia. Le piantine hanno continuato a crescere sino a raggiungere circa 1.5 m nella primavera 2003; ritenevo a questo punto, forte di quanto accaduto l’estate precedente e considerando l’irrobustimento conseguito dalle piante, che l’esperimento avrebbe avuto un esito felice, almeno a livello di sopravvivenza: la fioritura sarebbe stato il passo successivo.

            L’estate del 2003, però, è stata per me segnata da gravi problemi familiari che non mi hanno permesso di dedicare le stesse costanti cure ed attenzioni alle Antioquiensis (come nell’estate precedente): è stata sufficiente una distrazione di un paio di giorni,coincidente con un eguale periodo di scirocco con 40° costanti per 24h/24, perchè, di colpo mi ritrovassi con le 4 piante completamente secche!

            Nonostante l’esperienza negativa è mia intenzione ripetere l’esperimento se riesco a far germinare dei semi di mollissima e Antioquiensis di 3 anni fa che avevo dimenticato di possedere. Se ci sarà un seguito, terrò costantemente aggiornato il Forum.

            Per concludere, un consiglio a chi volesse fare analoghi esperimenti: in aggiunta alle vaporizzazioni, a mio parere indispensabili, il vaso va posizionato in modo che la Tacsonia si sviluppi mischiata ad un altro rampicante e/o sotto un albero per tentare di ottenere un microclima più favorevole; analogamente procedere nell’ipotesi di coltivazione in piena terra.

            La scelta della specie, infine, va limitata alle Tacsonia reperite in natura alle più basse quote.