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perche dici questo? L’introduzione di piante aliene nell’ecosistema, soprattutto nelle zone ad elevata naturalità, non è affatto una pratica consigliabile, non so se non si profilano anche estremi di denuncia dal punto di vista legale, per chi venisse preso in flagranza. Le sterpaglie soo comunque un habitat per un gran numero di elementi di fauna e flora autoctoni. Le piante ornamentali vanno coltivare appunto per ornamento nei giardini. Ci sono già diverse piante che si sono diffuse accidentalmente negli ambianti naturali italiani, come l’ailanto, la robinia, il ligustro, che crescono a scapito della flora spontanea e perfino il Trachycarpus fortunei in alcune zone prealpine, probabilmente ad opera di qualche buontempone che non aveva nulla di meglio da fare
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le diffondiamo allo stato selvaggio ??
non è una bella idea …
considerando che il seme germinato produce già un bulbo di 2cm, non mi sembra una grande crescita
fantastico !!! 37 letture e nessuna risposta 😀 dai non vergognatevi ad ammettere che non ci siete riusciti e avete buttato soldi al vento…. non si vince niente lo stesso 🙂
non fate i sofisti, sono palme da zona 10, l’archonthophoenix è proprio al limite. Quando vedo una Ravenea rivularis in piena terra da almeno vent’anni, allora posso ricredermi. Con la Ravenea è tempo perso, la puoi tenere 5-6 anni ma poi…. e diciamo grazie che quest’anno la Puglia non è stata colpita dal freddo siberiano.
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ma siamo sicuri che resista al nord ??
assolutamente no, entrambe le specie resistono a malapena al sud (non in Puglia)
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Anche qui ce ne sono 2 specie molto simili originarie del Messico orientale da me indistinguibili e sono :Dasylirion longifolium
Dasylirion longissimum
Sono invece impossibili da confondere !!
Il primo non è un Dasylirion ma Nolina longifolia, lo è da 100 anni almeno ma i vivaisti ancora continuano a chiamarla in modo errato. La Nolina longifolia ha foglie piatte, sui 3-3cm larghe, con bordi taglientissimi, il Dasylirion longissimum ha foglie sottili a sezione quadrangolare
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..livinstona chinensis con tanta voglia di spazio e nutrienti….questi sono i “nostri pseudo” vivaisti!!!!!feruglio alberto
si ma stiamo attenti alla grafia, si scrive e si dice LIVISTONA, non Livinstona o Livingstonia o Livistonia
probabilmente una Brahea edulis o Livistona australis o L. decora che ultimamente si sta molto diffondendo anche nei vivai comuni
ai commenti di Pietro aggiungo che da prove di coltivazione e osservazioni da me fatte, questa specie ha una rusticità estremamente limitata, nessuna speranza a Roma in piena terra, a malapena riesce nelle parti più favorite dell’Italia meridionale. In inverno se viene tenuta troppo asciutta, per resistere alle basse temperature, perde la maggior parte delle foglie. Le piante in piena terra in Sicilia invece ricevono acqua dalle piogge invernali e comunque questa specie ha una discreta resistenza alla siccità. Nettamente più rustica è la Zamia integrifolia (sin. Z. floridana)
di cui ho vari semenzali praticamente buttati e non mostrano nessun segno di sofferenza o marciume
deve stare in ombra per tutta la vita, non solo la prossima estate !!! può sopportare solo qualche ora di sole diretto, ma diventa gialla se non si brucia proprio
vorrei fare giusto qualche puntualizzazione, vedo che c’è un pò di confusione su alcuni aspetti legati agli ibridi. Il seme prodotto da una Butia ibridata con polline di Jubaea, Syagrus, Parajubaea è assolutamente identico ad un seme di Butia autoimpollinato, non c’è nessuna differenza visiva (forma, dimensione). I semi delle specie in questione hanno tutti uno, due o tre embrioni, è una caratteristica comune, dire che nella Butia la stragrande maggioranza dei semi ha sempre due embrioni, non è detto che nascano entrambi lo stesso momento. I semi prodotti da piante ibride possono avere forme più o meno diverse in base ai genitori. Intanto è noto che il x Butiagrus è sterile e produce occasionalmente semi ma vuoti, quindi ricordatevi che non si comprano semi di x Butiagrus ma semi di Butia x Syagrus, che se germinano danno origine al x Butiagrus. Gli ibridi Butia x Jubaea pare abbiano una certa fertilità e quindi si trovano in giro semi di Butia x Jubaea cosiddetti F2, ovvero semi prodotti dalla pianta ibrida (x Jubutia o come volte chiamarla). Questi hanno certamente una forma diversa dai semi di Butia, verosimilmente saranno più grandi, di forma più o meno allungata ma da con confondere con i semi di Butia yatay, che hanno la caratteristica forma a proiettile, quindi quanto trovate una Butia con questi semi, controllate bene che non sia una Butia yatay piuttosto che gridare all’ibrido, cosa RARISSIMA. Ibridi accidentali in giro che ne sono davvero pochi, ci sono molte più foto di ibridi che ibridi stessi e ripeto in Italia sono davvero rari.
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dalla foto sembra una normale butia,
per il fatto che il rachide delle foglie non è dritto ma un po’ ruotato su se stesso non vuol dire nulla ,ho visto molte butia cosigiuseppe
in effetti lo è 🙂
a parte il fattore limitante della temperatura (minima e massima !!), per me la Wallichia è una partita persa, a meno di non avere il suolo idoneo. Finora solo ad Ischia ho visto esemplari dignitosi in piena terra
ci sono decine di ibridi con quel colore, forse hai visto finora solo i soliti ibridi a fiore giallo o arancio. L’identificazione dell’ ibrido è impossibile, comunque a rigore si tratta di Canna x generalis, Canna indica si riferisce alla specie botanica, quella con fiori piccoli e rossi
si ovvio che ce ne sono di Philodendron man non sono mica rustici, solo il selloum ha una limitata adattabilità in zona 9
se cerchi specie da zona 9, il selloum è l’unico… e diciamo grazie che possiamo coltivarlo…
è andato per davvero, non solo la foglia, tra poco tutto il tronco si sfalderà a squame perchè è già marcio
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Io ne avrò comprati circa 300, ne saranno nati una ventina…
semi di Sabal?? strano, perchè nascono senza difficoltà
che occhio Federico ! non lo avevo riconosciuto a primo colpo e pensare che ho coltivato tutto il genere Ferocactus … ma nel secolo scorso 😀
certo che ci vuole una bella dose di ottimismo a coltivare ancora palme in Sicilia 😡
è una Lepidozamia peroffskyana
credo sia un esemplare di importazione, non ne trovi di quella misura coltivati da seme in vivaio….avrebbero almeno 30 anni !!!
Scritto Da – Lilio apulo on 22 Ottobre 2011 14:35:48
prova a legarle le foglie tanto a tagliarle si fa sempre in tempo. Se vedi che ingialliscono allora non val la pena tenerle
Roberto credo ci abbia preso in pieno, ora che rivedo le foto e leggo la storia passata della pianta. Infatti far marcire un Dioon edule è davvero difficile.
Uè, la piastra riscaldata significa bancale riscaldato, per favorire la radicazione, il crucco non è scemo e manca del senso dell’umorismo italico…. non vi sforzate troppo con i traduttori online 😀
forse sopravviveranno solo Rhapis e Chamaedorea, giusto percè i fusti sono più sottili delle larve stesse 😀
caspita, è un bell’esemplare ! ma ha tutta l’aria di essere marcito. Strano però, l’edule è molto resistente anche nei terreni poco drenati
non è Bengal Tiger, questa è Roma erroneamente detta anche Florence Vaughan.
Ci sono due Canna a foglie variegate di giallo, la Bengal Tiger=Pretoria ha fiore arancio a tinta unita, la Striped Beauty=Bankok ha fiore giallo con una linea mediana bianca sui petali
se dovessi ricevere un semenzale per ogni foto mia rubata e messa su ebay, a quest’ora avrei un vivaio 😀