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direi proprio di si, le Livistona australiane sono autoincompatibili. Anni fa RPS mise in giro semi di Livistona lanuginosa per la prima volta, raccolti in un giardino privato in California. Ci fu una lunga discussione sul forum della IPS e venne fuori che quei semi erano ibridi di lanuginosa x drudei. Io non ho più nessuna di queste piantine, ma ne spacciai qualcuna in giro anche nel Salento. L’unica di cui ho ancora traccia la sta coltivando un mio conoscente e finora non ha mai dato segni di sofferenza
in Thailandia coltivano gli Adenium al posto dei gerani, quindi non è l’umidità il problema ma le nostre basse temperature !
Ho delle Cycas ophiolitica da seme fatte nel secolo scorso che sono microscopiche, una megacarpa di 7-8cm di caudex che fa le foglie ogni due tre anni e rimane senza per un anno. Le Cycas australiane sono tutte molto difficili da far sopravvivere, forse solo la media è adattabile decentemente
qualcosina si. La pinguicula è lentissima sul serio, dopo molti anni l’ho persa per incuria, la sulcata=bacularis idem, la bella l’ho regalata perchè troppo ingombrante, dopo un paio d’anni ti spara degli stolonii aerei di 50cm, anche se ho sempre pensato che fosse la stuckii ma la comprai come bella. La grandis cresce come una trifasciata ma più lenta
no Maurizio questa è la Mrs. Rivers ovvero D. buccinatoria x laxiflora. La laxiflora ha fiori cangianti e profuma di vaniglia !
perchè è il periodo peggiore per queste piante, resisti il picco del disatro è ai primi di aprile 😡
Controlla le radici, forse hai innaffiato troppo
ne parlano male per un motivo molto semplice che vedo non è stato ancora compreso dai più, anche se Roberto Bruno lo aveva spiegato tempo fa. Gli Encephalartos, a differenza della Cycas revoluta, non si moltiplicano staccando eventuali polloni, perchè anche se radicano non rigenereranno mai l’apparato radicale tuberizzato, tipico di questo genere. Le Cycas invece hanno radici fascicolate e questo problema non si pone. I polloni radicati di Encephalartos crescono male per molti anni, a volte si stabilizzano e vanno avanti decentemente, ma in linea di massima sono destinati ad una vita grama. Alcune specie reagiscono meglio di altre e sono spesso riprodotte da pollone, altre campano alcuni anni poi deperiscono, altre neanche a parlarne.
Quindi, per evitare delusioni, chiedete espressamente di ottenere una pianta coltivata da seme, con apparato radicale integro. A me la storia del prezzo a centimetro che propongono i sudafricani fa ridere. Un lehmanii di 15cm da seme non può costare quanto uno di 15cm fatto da pollone, è assurdo. La pianta da seme costa certamente di più perchè ci vogliono più anni per farla, il pollone invece può diventare 15cm in 4 anni stando attaccato ad una pianta madre adulta.
Stavo in questi giorni verificando la crescita di alcuni semenzali di lanatus, hanno un caudex di 3cm dopo diversi anni, ogni anno fanno due foglie e le due vecchie seccano, ho saputo che così cresceranno per molti anni, è tipico di questa specie ma svasandoli ho trovato un carotone sproporzionato rispetto a quello che si vede in superficie. A pesarla una pianta del genere a radice nuda ci si renderebbe conto che la quasi totalità della sua massa è composta dalla grossa radice, l’avere una foglia in più o in meno non fa differenza, quindi mi schiatto di risate quando il crucco su alcune piante scrive enfaticamente ‘ 4 leaves !!! ‘ come se il numero di foglie fosse un fattore di pregio, magari invece le radici sono un optional. Dalle foto delle piante che vende, si vede benissimo quali sono i polloni radicati e quelli fatti da seme. Quindi Augusto, se ti vuoi comprare un horridus di 10cm non stare a vedere i cm di caudex ma chiedi una pianta anche più piccola ma ‘seed grown’ !! Dopo che si sarà stabilizzata nel nostro emisfero e messa in piena terra, ti ritroverai un bellissimo giovane esemplare completo di tutte le sue parti, foglie, caudex e radici, non solo una pallotta legnosa di 10cm con due foglie stentate in cima.
ma ha qualcosa che il tedesco non ha? a fronte di qualche euro di risparmi, ne guadagneresti tanti in salute
alcune sfiorano i due metri e non sarebbero accettare da Poste Italiane, ma il motivo principale è che sono più pigro di una lumaca in letargo e non ho nessuna voglia di confezionare pacchi. Comunque le ho finite tutte, sono prenotare da un vivaista e un forumista. Amen.
e quindi ne hanno segati un paio per farle crescere meglio 😀
moltiplicare una palma da pollone è molto difficile, ci vorrebbe una serra calda e accorgimenti particolari. Le uniche palme che si moltiplicano agevolmente da pollone sono Rhapis e Chamaedorea
che importanza ha? intanto quei semi sono ibridi quasi certamente, a meno che non siano stati impollinati da un esemplare puro maschile di reclinata. Poi la reclinata pura teme il gelo e penso sia coltivabile in Italia sono nelle zone più miti sul serio. Ho avuto per anni una giovane pianta da semi delle isole Comore e si bruciava ogni anno, finchè è morta. Le reclinata in circolazione sono per la maggior parte ibride, oserei dire tutte, con canariensis e sono molto più resistenti oltre che molto vigorose. A meno che tu non abbia delle esigenze di carattare scientifico, una reclinata vale l’altra 🙂
se qualcuno è interessato, dovrei ancora avere delle Chamaedorea radicalis forma eretta. Non spedisco nulla perchè son troppo grandi, ma andrò alla mostra della Minerva a Salerno. Si accettano scambi con formaggi e vini locali 😀
Anche un Sabal mauritiformis di passaggio !
in effetti sembra proprio una Portulaca
la rossa è Ipomea quamoclit, l’azzurra è Clitoria ternatea, la bianca non so
che come potete vedere è la più gialla di tutte, è giallo oro non quel giallo verdastro di altre forme. Per correttezza, la pianta adulta è di proprietà di Damiano Sergi titolare del vivaio Meridional Cactus a Cursi (LE), mentre la foto è mia così come il merito di averla portata all’attenzione degli ‘esperti’. Con un pò di pazienza nei prossimi anni potrebbe essere commercialmente diffusa. Se fosse rimasta in Italia sarebbe morta senza degna sepoltura 😀
quote:
Scusa Lilio ti sarà mai capitato di magiare due pesche di varietà diversa e di aver apprezzato il sapore di una e non dell’altra ?
certo che si, tieni presente che ho un frutteto di una 30ina di varietà di albicocche, pesche, susine proprio per questo motivo !
Sono d’accordissimo che molta frutta va raccolta e consumata possibilmente sul posto di produzione, purtroppo per la maggior parte della frutta esotica questo è un privilegio per pochi ed è il motivo della scarsa diffusione commerciale di molte specie. Ogni anno ho la fortuna di poter gustare alcune annone raccolte direttamente dall’albero ed effettivamente è squisita, peccato che sia praticamente intrasportabile. Se la raccogli qualche giorno prima non sa di niente, se passa due giorni la maturazione diventa marrone …. o hai l’albero dietro casa o nulla..
sinceramente la pitaya l’ho mangiata raccolta dalla pianta ed è solo unsa spugnetta dolciastra. Forse val la pena ridimensionare alcuni frutti tropicali, perchè davvero sanno di poco. Sono coltivati a livello locale perchè quello cresce li e quello si mangia. Del resto nessuno si è mai sognato di fare una coltivazione commerciale di azzeruoli, che saranno pur apprezzati da alcuni, ma tutto sommato….. eppure se non li conoscesse nessuno e fossero messi sul mercato come novità esotica, sai quanti boccaloni ci abboccherebbero? i frutti tropicali buoni sono quelli buoni ! ovvero quelli coltivati a livello commerciale, banana, ananas, mango, papaya. Gli altri vanno considerati frutti minori, così come varie frutte nostrane che hanno diffusione locale.
dai che fra qualche anno ci saranno piantagioni di ciliegie cinesi al posto della ‘Ferrovia’ ! 😀
Comunque, la fejoia sta in Italia da un secolo e non se la fila nessuno come pianta da frutto, forse trova utilizzo presso gli allevamenti di suini, l’avocado marcisce sugli scaffali della Lidl tra l’indifferenza dei consumatori, deduco che c’è molta gente ignorante oppure molta gente con un buon palato….a voi la scelta.
Di converso quest’anno c’è stato un forte export di uva da tavola in Cina…
io direi che l’arenarius è il latifrons degli intelligenti invece. Del resto ci sarà qualche motivo se i tedeschi ridono degli italiani no? 😀
gli ibridi non sono fantascienza, il X Butiagrus è stato fatto oltre 100 anni fa. Qui non stiamo parlando di manipolazioni genetiche ma di ibridazioni in senso classico e c’è tutta una letteratura scientifica al riguardo. Le idee fantasiose vengono un pò a tutti ma senza un adeguato, seppur minimo, supporto scientifico sono destinate solo a rimanere fantasie. Del resto sono decenni che vorrei ibridare la Phoenix dactylifera con Cocos nucifera per otterene dei megadatteri con seme commestibile 😀
quote:
le novita’ le avremo quando si riuscita’ ad incrociare la kentia con syagrus romanzoffianus o con beccariophoenix alfredii.allora avremo qualcosa che somiglia al cocco e che possa crescere anche da noi. solo un incrocio puo’ darci il cocco, la specie pura da noi non vive.
e secondo quali criteri questi tipi di incroci potrebbero avvenire??? le specie che hai citato sono tra loro affini così come un cane, gatto e cavallo. Non commettiamo l’errore di considerare la Butia alla stessa stregua del mandorlo su cui si innesta tutto (assolutamente falso infatti). Gli ibridi intergenerici sono eventi molto rari ed è già una cosa incredibile che ci sia la possibilità di ibridazione all’interno delle Butiinae
ovviamente nessuno degli esemplari in coltivazione è ‘coltivato’ ma si tratta di piante tutte prelevate in natura pre Cites. In natura la formazione di semi sembra non accada da circa un secolo, semi in coltivazione forse ci riescono due tre persone al mondo. In ogni caso è una specie da non prendere in considerazione per diversi motivi, la difficoltà e lentezza di coltivazione, la scarsa rusticità, il difficoltoso ed antieconomico reperimento. Per quanto riguarda l’aspetto ornamentale, val la pena far presente ai più che E. arenarius è praticamente identico, ma molto più facile da coltivare e abbordabile come costo.
forse sono stati piantati con il colletto troppo in superficie?
la Belamcanda è molto rustica, anche la x Pardancanda, quella in foto invece è Neomarica longifolia sin. Trimezia longifolia ed è una specie da zona 10 credo
ripeto, non ha un rizoma ma è tipo una pianta suffruticosa, nuovi getti appaiono dalla parta basale del vecchio fusto giusto pochi cm sotto il livello del terreno. Comunque dopo qualche anno la pianta invecchia, perde vigore e degenera completamente. Va trattata come una biennale e seminata in primavera. Produce molti semi ma meglio lasciare giust due tre capsule per una migliore fioritura
ovvero Iris domestica secondo le ultime revisioni (non finiscono mai !). Attenzione però non ha rizoma, la pianta spesso muore dopo due anni, conviene riseminarla spesso e comunque non è longeva di natura
ripeto, da seme si propagano solo le specie botaniche, gli ibridi fertili non vengono uguali alle piante madri, gli ibridi sterili come Durban, Bengal Tiger etc e tutta il gruppo ‘italiano’ (Italia, Australia, Wyoming, Austria etc) solo vegetativamente. La Stuttgard fa semi nei climi giusti, ma dal seme ritorna alla forma non variegata che è Omega.
Quel sito è molto famoso e vende piante virus esenti
non sono chimere, sono variegate oltre ad essere ibridi e sono anche sterili. Solo le canne ibride ‘francesi’ fanno semi e ovviamente danno origine a piante diverse dalla pianta madre