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Io ti offro un consiglio invece, cerca di vaporizzare con acqua povera di sali almeno 2 volte al giorno. L’umidità negli interni è troppo bassa, e di conseguenza possono deformarsi alla crescita o avere delle bruciature. Lo dico non senza averlo esperito, perchè la mia Globba indoor, è terribilmente sensibile all’aria secca.
Normalmente per tutti le specie arboree in gergo bisogna stratificare o vernalizzare i semi per rimuovere gli inibitori. Io uso un metodo infallibile, tengo tutti i semi dentro un cassetto nel frigo, e quando mi servono li germino a temperatura ambiente. Praticamente nascono sempre, è come se fossero già trattati.
Beh, intanto le talee sono esageratamente semplici da ottenere, essendo il caule succulento… E ovviamente dovrebbero essere in grado di fiorire anche entro 1 anno.
La mia l’ho presa da Lucia, però non è proprio una talea, aveva anche un portainnesto, quindi ci sono dei motivi che non conosco bene, però sappi che comunque le plumerie costino quel che costino, ne vale la pena di prenderne almeno una.
p.s. A patto che tu le dia più luce possibile oltre che un luogo dove si trovano a loro agio, se non le piace il posto, loro non ti “sorrideranno”, quindi niente fioriture
🙂
Scritto Da – licuala on 20 Febbraio 2011 14:05:07
Il banano cavendish è tra le poche se non l’unica varietà di banano commerciabile, cioè che ha qualità organolettiche accettabili, a quanto so io, quindi non dovrebbe essere per niente difficile trovarne uno, perchè le banane che mangiamo, a parte le platano, saba… che non credo siano ottime crude, sono tutte cavendish.
Anche se non ha foglie o comunque poche, io ti consiglio di tenerla in pieno sole (sud-sudest) perchè ho notato che così anche i miei alberelli decidui si risvegliano prima e per giunta in questo modo il lillà ed i cotogni rimangono sempreverdi anche in inverno 😎 . Il terreno deve essere moderatamente neutro piuttosto che acido, e anche una goccia di concime non guasta. Evita anche forti venti.
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ciao!
la pseuderanthemum reticolatum è effettivamente sconosciuta da noi.
Purtroppo per voi, io ci navigo già da molto sulle acanthacee ornamentali, se conoscete lo pseudo-eranthemum, vi redimo – dovreste conoscere anche l’Eranthemum vero, sp. nigrum var. ‘Black magic’, un’altra perla delle isole.
E’ una clusia, quale specie te lo posso dire se mi esporrai anche i fiori. Comunque penso sia la rosea, e’ così diffusa che la vedo ogni volta all’ufficio postale…
ciao
Io credo che con Antigonon Leptopus ci sia un connubio perfetto, già me le immagino entrambe nelle isole del pacifico… vasconi interi di aiuole decorati quasi tutto l’anno da masse di fiori rosa-carminio, da sembrare dei fuochi d’artificio.
Ecco alcune informazioni- http://www.giardinaggio.it/piante/pianta.asp?id=1147&nome=Antigonon%20leptopus
Devo poi aggiungere che la Carphalea è anche una banalissima Mussaenda, ma si sa, i botanici per glorificarsi hanno bisogno di inventarsi nomi nuovi. Lo deduco, perchè l’eccezionalità della duratura non è dovuta ai fiori, ma alle brattee che unicamente al pari della M., le portano per lungo tempo. Non ricordo altre eccezioni del genere tra le rubiacee.
E allora beato te 😎 io non dispongo di molto spazio, ma con un pò di bricolage si può benissimo costruirne una:
anzi ti illustro anche cosa mi sarebbe piaciuto, getto la base di cemento e sabbia-ciottoli, prendo dei mattoni li cementifico su diversi strati in un rettangolo sopra la base, basta comprare dei profilati in metallo tagliati poi su misura con lama per acciaio, lascio dei fori in ogni parte per mettere delle viti-bulloni e poi prendo le misure dei quadranti, e li faccio produrre dal vetraio su misura, poi basta siliconarli o se voglio li fanno anche forati senza costi aggiuntivi così posso assicurarli con delle viti e dei bulloni.
Qui in zona ho la fortuna di avere anche una vetreria specializzatissima che faceva vetro temperato di alta qualità e precisione (hanno lavorato su commissione pure alla piramide del Louvre, a Mosca e in importanti strutture come l’acquario di Genova) il 5mm temperato (lo fanno anche curvato) al m2 costa meno della metà (15 euro contro 60-90 del plexiglas scadente venduto ai centri di bricolage) Insomma è proprio un giochetto, invece di spendere 20000.€ per quelle che si vedono su internet, col faidate la caveresti con meno di 500.€ I mattoni li puoi anche recuperare da qualche discarica edile.
Scritto Da – licuala on 12 Gennaio 2011 16:07:22
Si, so che esiste solo la 11 ma era solo per porre un pò di enfasi 🙂 perchè in questo forum, quasi ogni argomento diventa uno strenuo combattimento contro il gelo e noi che ci ostiniamo a piantarle. Comunque la mia risposta era generalizzata, perchè secondo me, la migliore soluzione pratica per evitare di incorrere nei soliti problemi sarebbe quella di costruirsi non abusivamente una veranda, se proprio deve essere economica va bene anche il cellophane. Almeno 1 o 2 palme adulte ci entrerebbero 😛
Purtroppo i semi delle palme sono recalcitranti, per cui è difficile che abbiano una buona % di germinabilità, se non ti arrivano entro poco. Anche se fossero di buona qualità di conviene ordinare piante già germinate o cercare in shop europei.
Le conosco ma no, io ho invece avuto questa che è abbastanza simile ed è facilissima la coltivazione.
http://davesgarden.com/guides/pf/go/516/
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Esiste una zona italiana dove il termometro no e sceso mai allo zero e di sotto?No!!! il tempo non puo’ essere comandato!
Ma se gli italiani comprassero una serra a muro, senza bisogno di riscaldarla, anche fai da te, invece di ostinarsi a piantare roba da 11b all’aperto?? 😀
Comunque, tanto per precisare 🙂 (infondo non mordo, forummista avvisato 1/2 salvato) voglio invece provare a consigliare a chi abbia una serra riscaldata o meglio una veranda umida (U.R. non <60-70%, di provare a farla fiorire su delle pertiche o simili tutori, in posizione E-SE e comunque senza parti in ombra, vetri a 3 strati (isolanti) con maglia di ferro necessari a filtrare la troppa luce diretta, in modo che deve giungere approssimativamente dal 20% al 50% in meno. In estate è essenziale non eccedere i 30c° o evitare colpi di calore.
Se non in piena terra, diametro di almeno 40-50cm con un substrato misto in parti: argilla 20% (stabilizzante-aggregante), perlite (arieggiante) 10%, sabbia 10% (scompattante), ghiaia 10% ( scompattante granulometria alta), torba 30% (acidificante-fertilizzante) e compost 20% (ammendante) entrambi dotati di ottima capacità di scambio cationico, pedologicamente parlando. Ogni tanto del ferro chelato e concime a lenta cessione inorganico (trovo che quelli organici siano una pericolosa fonte di infezioni e di sodio).
Scritto Da – Licuala on 29 Dicembre 2010 00:16:43
A Pisa le minime non hanno mai toccato meno di 6, dal 21 al 27. Poi, 2 ieri e stanotte -1. (c°)
Le Chamaedorea sono piante d’appartamento
(le palme non raggiungono mai l’altezza col tronco in vaso), poi dipende dalla tua serra, dovrebbe tollerare benissimo il freddo, purchè al riparo da correnti.
Scritto Da – Licuala on 25 Dicembre 2010 22:58:02
“una pianta con così poche attrattive”?
Scusate se vado sopra “le righe” ma rileggendoti con la mia vena orticola mi sento in dovere di bacchettarti,(nda. anche qualcun’altro).
Se dite così non sareste degni di coltivarla, visto il vostro atteggiamento di ignoranza sulla coltivazione e propagazione di un rampicante della Cina tropicale, che sicuramente richiede molta umidità monsonica, poi, non trovo giusto quello che è stato detto per infangare un così bel rampicante, che nonostante non sia una malerba, per un rampicante del genere non è poca cosa quella di avere così tanti attributi giustificabili come dei fiori grandi e delicatamente profumati di una bella sfumatura rosa-arancio, che d’inverno va in pausa per togliere il disturbo di essere accudita…. Scusa se mi offendo, ma se criticate un rampicante che può raggiungere i 10 metri perchè non ha le stesse attitudini di una ipomea, costringendola in un vasetto alla mercè di tutto: vento secco e sole d’africa… Allora benvenuti nel club degli scontenti. 
😀
Altrettanto qui, un felice natale-capodanno a tutti i forummisti.
Sopporta le gelate? Che dire, almeno piantarne una in giardino servirà a spiazzare quella infingarda monotonia made in italy. 😛
Resuscito questo thread per fare una domanda…
Sono passati degli anni di trepida attesa; ma la c. splendens è sempre fuori catalogo, un pò come le fuoriserie. Possibile che un giorno sarà disponibile?
Leggo che è difficile da propagare per talea, ma almeno la lulù ha mai provato con una margotta aerea, o anche solo una propaggine?? Io sono anche disposto a spendere, se la corruttela può servire a a far muovere qualche passo 😎
Grazie della comprensione, dunque…
ps.
L’unico modo per renderla disponibile una volta per tutte credo sia di piantarne una dozzina dentro una serra spaziosa, e aspettare che si avvolgano e colonizzino tutto lo spazio disponibile per maturare molte capsule di semi. Data l’umidità alta delle serre, poi la velocità di crescita raddoppierà, è un vecchio trucco personale…
Mi scuso se rispondo in ritardo, ma non sapevo che i PM non funzionassero. Quindi ho abbandonato questa discussione avendo pensato che tu avessi ignorato il mio PM. Comunque vorrei farti notare che sono stato frainteso, perchè quanto hai detto (che non è un pigmento) è corretto, ma non sono d’accordo sull’angolazione, perchè non tutte le strutture iridescenti sono uguali; per esempio le lunghezze d’onda modulate dal reticolo di una Morpho menelaus sono leggermente diverse da quelle di un’opale. Infatti come asserivi tu riguardo l’angolazione, mentre nell’opale le iridescenze (parola greca Iris che significa arcobaleno) sono visibili soltanto da certe angolazioni e hanno le tonalità dell’arcobaleno, le lunghezze d’onda esclusivamente blu modulate dalla B. Pavonina, dovrebbero, al pari della Morpho menelaus, essere visibili da qualsiasi angolazione. Il problema è che un lepidottero trova sempre le condizioni adatte per poter sviluppare il “reticolo iridescente”, mentre un vegetale come la begonia lo usa solo come strategia di sopravvivenza, e cioè quando le condizioni di luce sono scarse ed è necessariamente costretta a richiamare più fotoni. E’ chiaro che se viene posizionata in una zona troppo luminosa, o con scarsa umidità, come dice il testo in inglese, questo fenomeno scompare o viene ridotto al minimo. Avevi frainteso forse? Comunque non sono risentito di alcunchè 🙂 Tengo solo a sottolineare che “l’altra tua affermazione” è da prendere con un pò di pressappochismo. C’è iridescenza e iridescenza; Si vede che proprio non sono identiche, sono strutture completamente diverse che si basano comunque su fenomeni di iridescenza, ma secondo me sfruttano anche del pigmento di fondo. Questo è certo, perchè altrimenti non sarebbero blu da ogni angolazione. Goniocromismo è poi un sinonimo per iridescenza.
Cordialmente ti saluto
😉
Scritto Da – Licuala on 31 Ottobre 2010 18:31:35
Ciao, questo è quanto riportato per l’I. Taiwanensis:
Hardiness: It is reasonably hardy and can survive a few degrees of frost.
Tradotto, vuol dire che può tranquillamente sopravvivere al gelo fino a qualche grado sottozero. Meglio vale per il mutabilis, addirittura potrebbe essere piantato in tutta Italia, visto che viene dato resistente fino all’ USDA Zone 7a: -17.7°…
Magari cerca di riparare un pò le piantine dal vento e dal gelo, che sono ancora troppo giovani per passare indenni l’inverno.
Scritto Da – Licuala on 31 Ottobre 2010 17:43:12
Stai sicuro che in Sicilia non è improbabile poterle impiantare all’aperto, è tutta questione di acclimatarle al momento giusto, cioè quando sono ben adulte e in un periodo caldo in modo che possa sviluppare un buon apparato radicale. Poi se possibile ripararle in inverno dai venti freddi e secchi. In sostanza qua a Pisa, non lontano dalla costa, a me sopravvivono benissimo i pelargoni tutto l’anno se sono ben riparati dal vento e dal gelo, mentre le altre parti che rimangono esposte si “bruciano”. Credo che a Palermo, con tutti i crismi del caso, dovrebbe cavarsela benissimo, visto che la danno resistente fino alla zona fitoclimatica 9b. Palermo è 10.
Non credo che sia proprio come dicono, e cioè che la brighamia sia in via di estinzione a sua volta a causa dell’estinzione di un lepidottero impollinatore, essendo reputata incapace di produrre semi senza un intervento esterno; cito la fonte:
“According to the U.S. Botanical Gardens, its only pollinator was a certain type of now-extinct hawk moth. This has made it all but impossible for B. insignis to reproduce on its own”
Voi non ci credereste, ma la mia brighamia indoor, quindi isolata da quattro mura spesse, ha maturato da sola alcune capsule di semi senza alcun intervento esterno, quindi è probabile che le cose stiano in maniera diversa da come si crede sicuramente deve essere autofertile.
Comunque se ti vuoi cimentare, noterai lo stigma come una protuberanza appena vischiosa, che termina con due teste, mentre le antere, che hanno una sola testa, sono prodotte separatamente su altri fiori, dato che deve essere una pianta monoica,
Scritto Da – Licuala on 31 Ottobre 2010 17:09:13
Bhè è già tanto se riesce a sopravvivere, come fanno i banani (musa sp.) abortendo la fioritura.
Confermo la Nicandra, l’ ho coltivata anch’io. La prima dovrebbe essere un lupino. La seconda uno schinus molle o una fabacea, non si vede bene? La terza Indigofera, tamarindus??
E’ una pianta di del Cile, originaria delle zone alpine, adatta al giardino roccioso, preferibilmente coltivata alla stregua degli appassionati di piante alpine. Substrato ghiaioso, temperature fresche, pieno sole, concimazioni regolari ma attenuate.
-ciao
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Ma è una cosa impossibile da trovare? Magari Lucia la reperisce…
Sicuramente ci dovrebbero essere venditori appassionati di begonie o altro che potrebbero averla in catalogo, mi pare di averla vista ma non ricordo altro.
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le foglie della B. pavonina sono verdi, si tratta di un fenomeno di iridescenza; il bluastro viene visto solo guardando la foglia da un certo angolo e viene esaltato in fotografia.
Ciao a te, ma sei così sicuro di quello che affermi tanto da averne vista una in proprio??
No, mi dispiacerebbe contraddirti caro Pietro, ma l’iridescenza non ha niente a che vedere con l’angolazione, questo è quanto viene comunemente riportato (testo in inglese):
“Its foliage can develop a beautiful iridescent sheen when the species is appropriately situated in a shady, humid position”. Se non noti la patina iridescente, dato che è un meccanismo naturale di adattamento complesso che compare in condizioni idonee, è molto probabile che il problema della mancata iridescenza sia legato alla pratica colturale, come comunemente lasciano intendere tutti quelli che l’hanno coltivata. Anzi per giunta, uno che la coltiva si era lamentato della scarsa iridescenza… ma in un secondo momento, ha mostrato altre foto dove si vede benissimo la stessa pianta con le foglie vecchie di un colore normale, mentre in quelle giovani che si sono sviluppate si vedeva una patina blu come nella foto sopra.
Scritto Da – Licuala on 21 Ottobre 2010 17:38:39