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Judenzo, belle piante e belle foto!
Grazie Sergio, sono anche un discreto fotografo.
Saluti, Enzo.
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Anche se posside meno spine della mia, la conformazione del tronco e delle foglie sono molto simili alla mia C. brasiliensis.
Saluti, caio.
Ciao Caio, non ha spine.
Saluti
Enzo
Calabria tirrenica meridionale (sul mare) / zona climatica 9b (USDA)
Sub-tropicale mediterraneo costiero meridionale (Koppen)
Anche questa dovrebbe essere una seifrizii(?), è vicino ad un muro solo per mancanza di spazio.
Enzo
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Sub-tropicale mediterraneo costiero meridionale (Koppen)
Ecco le nuove foglie del vecchio dioon edule
Saluti
Enzo
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Sub-tropicale mediterraneo costiero meridionale (Koppen)
Coltivo molte archontophoenix tra cui la cunninghamiana, molte le ho distribuite in vari giardini di amici per verificarne la rusticità. Personalmente non ho potuto verificare la resistenza al freddo poichè negli ultimi 10 anni la temp non è scesa sotto zero, ma quelle che ho dato ad amici hanno resistito ha temperature decisamente basse, sicuramente -4.
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Infatti il tirreno meridionale-est si trova più a nord rispetto alle coste meridionali della sicilia, ma risulta essere comunque più caldo per la migliore esposizione (azione mitigatrice del tirreno e protezione dall’aria fredda balcanica dall’appennino calabro).
L’appennino calabro non ha una grande azione mitigatrice, l’azione mitigatrice del tirreno in calabria “in inverno” si riscontra significativamente sulla costa tirrenica centro-meridionale, basta salire di altitudine per avere di notte temperature molto basse, poi dalla provincia di reggio calabria e per tutta la costa nord della sicilia c’è un altro clima, il più mite d’Italia e sicuramente poco idoneo per testare la rusticità dell’ Archontophoenix cunninghamiana. Più idoneo per testare, come sto facendo, per esempio Coccothrinax.
Saluti
Enzo
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‘azione mitigatrice del mare è offerta dal rilascio del calore accumulato nella stagione estiva; il calore accumulato dipende principalmente dalla quantità di acqua; quindi essendo l’oceano molto più vasto, ma soprattutto molto più profondo del mar tirreno, esso è in grado di accumulare più calore durante l’estate e quindi di svolgere una maggiore azione mitigatrice.
La stessa cosa si può notare qui da noi, tenendo conto che il liorale adriatico è più freddo del litorale tirrenico; infatti il mar adriatico è nettamente meno profondo del mar tirreno.
Ovviamente questo non è l’unico motivo che determina questa differenza fra i due.
Il discorso del volume di acqua maggiore in questo caso non è corretto poichè nel caso dell’oceano gli apporti di energia non superano le perdite. Questo è verificabile con la temperatura dell’oceano, ma è anche verificabile con la temperatura del mare per esempio nelle coste sud orientali ed occidentali della sicilia che sono più fredde del tirreno meridionale est.
Secondo me è solo questione di latitudine.
Enzo
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c’è da dire che mentre Palermo si affaccia sul mar tirreno, Orlando si affaccia sul oceano, che ha di certo un’azione mitigatrice nettamente maggiore
Ciao, secondo quale criterio/ragionamento scaturisce questa affermazione?
Enzo
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ancora una volta si desidera cio’ che non si ha, se cocos crescesse da noi forse non le daremmo molta importanza. evoca tropici e spiagge incantate, paradisi lontani e non riproducibli da noi, per questo e’ cosi’ amata. immaginate una qualsiasi spiaggetta italiana con le palme da cocco……
Nella stragrande maggioranza delle spiaggie italiane non è possibile trovare le palme a causa del moto ondoso e dell’erosione, proprio per questo non sono riproducibili qui da noi. Ai tropici ci sono le varie barriere coralline che mantengono il mare “calmo”.
Enzo
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judenzio mi trovi pienamente daccordo. Scusa ma che significa deglet nour?
…perchè ho provato a ricercarla su google ma non ho trovato granchè…
Deglet nour è una varietà, a mio avviso la più bella sia nel portamento che nella colorazione.
Enzo
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Si bravo fai bene ad aspettare se sta bene cosi meglio non rinvasarla troppo spesso. Comunque mi permetti una considerazione…qua è stato detto che la cocos nucifera è la più bella palma in assoluto…(d’altronde quasi tutti in questo forum hanno almeno tentato di “averla”). Ma secondo me se proviamo ad invertire le parti tra canariensis e cocos ovvero mettiamo che la cocos resista alle basse temperature e la phoenix no, probabilmente diremo che la phoenix è la palma più bella e tenteremo comunque di coltivarla in vaso…non credi?
Di cocos nucifera ne ho visto a migliaia, ma una dactylifera adulta, rigorosamente Deglet Nour 😉 , è molto più bella, anzi è la palma per eccellenza.
Enzo
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Ti cito quello che ha scitto Pietro Puccio nella discussione sulle fascie climatiche di cui ho riportato il link: “Fra le tante ‘diversità’ che possono incidere o addirittura stravolgere la classificazione vi è la durata del periodo freddo, infatti per ogni specie esiste un valore minimo di temperatura di sopravvivenza legato alla durata”. Palermo secondo i suoi dati ha minime medie invernali di: Dicembre 11.5; Gennaio: 10.2, Febbraio: 10.1. Per Orlando, FL vedi sopra li ho scritti. Ora o sono sballati i dati di pietropuccio oppure il clima non è poi tanto diverso perchè (per come la penso io) Orlando pur trovandosi a latitudine 28 è esposto maggiormente a correnti di aria fredda invernali rispetto a Palermo. Dove sta la soluzione dell’enigma?????
Ciao,
i dati di Pietro sono sicuramente reali, è la durata del periodo freddo che è completamente differente. Anche quando ad Orlando la temperatura scende molto durante la notte, la mattina si raggiungono temperature decisamente alte. Ci sono 10 gradi di latitudine di differenza, se ti sembrano pochi.
PS: sarebbe opportuno spostare l’argomento in discussioni già esistenti e più appropriate.
Saluti
Enzo
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Scritto Da – judenzo on 25 Giugno 2009 21:14:46
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Sapevo che avresti risposto così. Ora però non mi è tanto chiara una cosa. Ho controllato su wikipedia e anche su altri siti e ho notato che le minime invernali di Orlando sono: Novembre: 13, Dicembre: 10, Gennaio: 10, Febbraio: 10, Marzo: 12.
C’è una cosa che non ho capito bene. Qua è stato stradetto che una cocos non può vivere neanche nelle zone più calde d’italia poichè la pianta non muore a Miami per una ondata di freddo di qualche giorno con temperature magari più basse (record -1) di quelle di Palermo, ma dove muore già a fine autunno quando le minime cominciano ad attestarsi sui 14 gradi. Come si spiega sto fatto
Semplicemente perchè Orlando(Florida) si trova a 28° di latitudine, è un altro clima.
Enzo
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Ciao Pietro, la pianta è in terra da più di 20 anni, credo che la causa della sofferenza sia imputabile al terreno.
Saluti
Enzo
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Un’altra Cycas revoluta ramificata:
Enzo
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Cycas revoluta ramificata:
Enzo
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guarda judenzio non credo che bisogna segnalarlo,
guarda Patroclio che se non c’è una comunicazione ufficiale il Servizio Fitosanitario non se ne occuperà mai. Tutte le volte che ho inviato segnalazioni(come agronomo) nella mia regione se ne sono occupati tempestivamente.
Ciao Patroclo, la competenza sarebbe del Servizio Fitosanitario Regionale, sarebbe opportuno segnalargli il verosimile attacco.
Saluti
Enzo
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LE PALME FANNO COSI’ ANCHE PER IL FREDDO O I TRAPIANTI, NON PENSO CI SARANNO PROBLEMI IN FUTURO, ASPETTA LE NUOVE FOGLIE.CIAO.
E’ anche vero ciò che dice costiero.
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Judenzo ma come vanno le tue dozzine Cunningham?
Quale varietà coltivi?
Ciao Traiano, vanno tutte bene grazie. Per ora coltivo alcune cunninghamiana, alexandrae e purpurea.
Saluti
Enzo
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Sembrerebbe stress da trapianto.
foto?
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e poi cercavo una palma resistente alle basse temp. e che abbia la chioma simile a quella della phoenix, come appunto la butia o la jubaea ma che crescano più rapidamente…
Ciao Laretta, a foglie pinnate di resistente al freddo non c’è molto, probabilmente la butia anche di dimensioni discrete si dovrebbe trovare a prezzi “abbordabili”, la jubaea è una delle più costose.
A foglie palmate ne trovi diverse specie e varietà resistenti al freddo.
Saluti
Enzo
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Ciao Laretta non per farti i conti in tasca ma una Phoenix Canariensis può costare anche 1000 euro al metro di tronco (considera il trasporto e l’impianto). Per una brahea armata o una sabal riverside, di crescita molto lenta….diciamo 2 occhi. Però aspetta qualche esperto del forum può darsi che i prezzi siano più bassi di quelli da me verificati.Ciao, Giovanni
Le canariensis qui le vendono a 250 euro al metro (tronco), sabal e brahea il triplo poichè a crescita lenta.
Enzo
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costiero
jamaican tall ? ma non e’ una varieta’ di cocos nucifera ? l’ibrido di euterpe e’ stato prodotto in brasile ma non ne conosco il nome, ricordo che c’era un sito che ne vendeva i semi.
Mi riferivo all’oggetto della discussione.
Enzo
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E come si chiama?Patroclo
Dovrebbe essere la Jamaican tall
Enzo
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.dimenticavo, riguardo i tempi di crescita???sabal quanto impiega a diventare 1m di fusto ?
butia, idem come sopra.. ( ??? )grazie.
Laretta!
La butia è lenta, i sabal lentissimi, se poi opti per il sabal minor un metro di tronco non lo farà mai.
Enzo
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Scusate l’ignoranza…ma una palma, e in questo caso la cocos, può morire anche non a causa del gelo, ma solo di una temperutura bassa per lei (diciamo 10 gradi)? Poi un’altra cosa quando la pianta è grande diciamo anche 3 metri…se piantata in giardino le sue radici raggiungono una notevole profondità quindi non devrebbe temere il freddo…
può darsi abbia scritto una gran quantità di cavolate mi date qualche dritta….
E’ stato stradetto, la cocos nucifera non può vivere all’aperto in italia, grande o piccola che sia.
Enzo
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Ciao Enzo,
………………………………
Diversa la situazione nei riguardi del vento (in inverno), la alexandrae, specie allo stato giovanile, si danneggia un pò di più della R. rivularis, forse anche per avere le foglie più rigide.Pietro Puccio
Grazie Pietro,
non avevo intuito questo aspetto.
Saluti.
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Dunque la Phoenix roebelenii sarebbe meno resistente della A. alexandrae? Possibile?
Secondo la mia “breve” esperienza la roebelenii sembra resistere più il freddo, ma da me le temp minime non danno problemi, salvo eventi eccezionali tipo il film The Day After Tomorrow 😡
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Per i “cocos” penso ci si riferisca a Syagrus, vero?
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Sì, Cocos Nucifera in Italia non è coltivabile.Andrea Gabrieli
Parole sagge 😉
Enzo
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…. Che dici una volta che sarà diventata grande diciamo più di due metri si potrà tentare di coltivarla in giardino coprendola con della plastica e paglia durante l’inverno?
Assolutamente no, morirebbe anche in primavera o autunno.
Enzo
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In bilico nel senso classico (climaticamente parlando), ossia basta un inverno che si discosta (in senso negativo) più del solito dalla media per innescare processi che possono portare alla morte della pianta………
Temperature estreme e lunghezza del periodo freddo possono, come per tutte la altre palme tropicali e subtropicali, agire indipendentemente in senso negativo sulla pianta. Come è noto molte palme possono resistere a brevissime puntate sotto lo zero e morire per lunga persistenza a temperature di qualche grado sopra lo zero, specie se in congiunzione con elevata umidità atmosferica e del suolo.Pietro
Ciao Pietro, volevo una tua riflessione e/o considerazione sul fatto che qui da me a fine inverno sono più belle da vedere le Ravanea R. rispetto le Archontophoenix.
In particolar modo le 2 che ho acquistato più una terza che avevo non hanno riportato danni, nonostante fossero esposte a vento ed a nord, si sono comportate tutte allo stesso modo. Sinceramente è stata una sorpresa, poi quest’inverno ha fatto freddo “vero”.
Enzo
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A Proposito di Ravenea, non ha problemi di sole e vegeta benissimo, ma quest’anno me ne sono giocata una di circa mezzo metro di tronco. Il vivaista mi aveva assicurato che avrebbe resistito ma sono bastate poche notti di brina (a castellaneta Marina -TA) che nel giro di un biennio me l’hanno bruciata. Mi piaceva molto. Anche le rubellinie ne hanno risentito, pertanto le sostituirò per non farle soffrire ad ogni inverno. Cio’ che invece non sembra avere problemi di gelo sono i cocos e una Archontophoenix aless. Questi ultimi però secondo me sono sensibili ai venti di scirocco salmastri, perchè solo da una decina di giorni ho notato il fogliame un po bruciacchiato (e non siamo in inverno). Niente di preoccupante comunque.
La ravanea in condizioni normali non può superare l’inverno nella tua zona(troppo lunghi i periodi di freddo), anche l’ Alexandrae è a rischio.
Enzo
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