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oppure il Lauro Ceraso, ma niente fiori
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Ciao a tutti, mentre leggevo gli ingrediendi del mio dentifricio ai frutti tropicali ho letto il nome di questo frutto “Cupuacu”, Cos’è?Grazie
davvero interessante, ma quanto gli costa mettere questi estratti nei dentifrici??
il gusto somiglia ad una specie di ananas poco maturo, niente di entusiasmante, devo provare a zuccherarlo, chissà 😀
fai qualche foto delle tue Plumerie quando puoi, sono un grande amatore
ma io proporrei o del Viburnum che regala delle belle fioriture, oppure dell’acero a foglie rosse coltivato a siepe, ma niente fiori 😀
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D’accordo che servirebbe sempre il certificato fitosanitario, ma i rischi reali in questo caso sarebbero inesistenti. Aggiungo anche che, se la Datura metel è parente della menanzana, è però molto velenosa. Lo stramonio (Datura stramonium), altra specie del genere, è infatti chiamata ‘Erba del Diavolo, per la sua pericolosità.
Comunque il fiore è molto ornamentale.
Ciao
Maurizio
aggiungo che tutte le Solanaceae hanno un alto contenuto in alcaloidi, il che li rende praticamente velenose, come del resto tutte le erbe aromatiche (basilico, prezzemolo, ect…)
anche se la pianta non appartiene ad una specie protetta, avresti avuto bisogno lo stesso di un certificato fitosanitario 🙂
scusami mercurio pensavo fossi un lui 😀
Francesca è una Datura Metel, molto bella, appartiene alla stessa famiglia delle nostre melanzane!! 😀
il colore è violetto, dipende dalla luce naturalmente cambia le sfumature, al sole appare viola intenso, all’ombra appare grigio
Ciao Nicola, trattasi di innesto, è fiorita dopo due anni dall’innesto 🙂
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Salve a tutti,
ho bisogno dei vostri preziosi consigli per le mie plumerie.
Nella mia zona siamo stati inondati dalla cenere vulcanica 😡 😡 poichè il nostro amato vulcano etna ha vomitato, per completare il mattino successivo c’è stato vento fortissimo.
Vi chiedo:può danneggiare le piante la cenere? ho provato a lavarle con abbondante acqua ma….resta attaccata.
inoltre,il vento ha rotto dei rami:casa farne?
Grazie in anticipo.
Ciao cugino catanese e benvenuto, la cenere vulcanica, può solo giovare alle tue plumerie, in quanto rende il substrato migliore ed inoltre lo arricchisce di nutrienti (aggiungo che c’è chi crede che i colori dei fiori vengano più accesi), per i rami rotti tagliali bene falli seccare e prova a farli radicare.
saluti
gianni da palermo
ed ecco qualche varietà da foglia
Plumeria microleaves, una specie molto piccola a crescita lentissima, con foglie molto ravvicinate e piccole.
Plumeria Lemon leaves, con foglie ovate e screziate chiare, con la caratteristica di essere molto sottili.
Plumeria Syrup leaves, molto bella
Plumeria Silver Leaves, con foglie argento
Plumeria Inked leaves
Plumeria Pinked leaves
da notare la grandezza delle foglie di questa specie Red Samoan
SONO BELLISSIME E COMPLIMENTI PER IL BEL LAVORO, MOLTO BELLO ANCHE IL MURO A SECCO
Si trattasi di Plumeria Obtusa, ha le foglie molto coriacee e non le perde ma fa soltanto ricambio (una sorta di semi-sempreverde), come dice Pietro anche la Pudica è sempreverde e tra l’altro splendida, ma delicatissima e di difficile coltivazione se non disponibile una serra. I fiori della Obtusa hanno un profumo molto soave e fruttato. Riguardo la obtusa con punte “appuntite” mi sembra stano che si tratti di un ibrido, sarebbe interessante vederne le foto per capire di che specie si tratta.
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Ciao Giannipa,
di norma la vegetazione prosegue formando un ramo che è solo di diametro più sottile nel tratto costituito dal picciolo dello scapo. Non si tratta poi di plantule avventizie, ma di cambio di “destinazione d’uso” da fiore a foglie, vi è cioè una perfetta continuità nella crescita.Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
grazie Pietro, allora studiarne i comportamenti è ancora più interessanti
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ed ecco la mia plumeria sempreverde, non ha mai perso le foglie, le ha solo cambiate, e mi ha regalato una splendida quanto profumata fiorituraCiao,
mi daresti qualche info in più su questa plumeria?
Il fatto che non ha perso le foglie è dipeso dalle particolari condizioni climatiche della tua zona, di uso di serra o di che?
Dal fiore mi sembra una Pl. obtusa. Moooolto bella, complimenti.Nicola
Nicola Prisco
m. 70 s.l.m.
40° 37′ N
14° 29′ E
Zona climatica
USDA 9b-10a
http://www.myspace.com/nicolaprisco
no niente serra, nel periodo delle pioggie la rifugio sotto un portico
veramente interessante, non avevo notato che questo scapo è portato su un ramo di cirda due-tre anni, o almeno credo. Non capisco come la pianta “pensi” di potere portare avanti un crescita del genere, le povere plantule sono sicuro destinate a soccombere,anche perchè nate da un eccessiva attività meristematica.
Ad esempio nelle agavi avviene una cosa del genere, ma lì è diverso in quanto la pianta madre muore e cadendo il fusto floreale rilascia delle plantule di agave figlie già pronte alla radicazione.
veramente una particolarità, chissà a cosa è dovuta
ma è un infezione in stato avanzatissimo, io consiglierei di defogliare la pianta e trattarla chimicamente
Grazie Pietro, questa anomalia è davvero particolare, ma la fioritura era avvenuta in precedenza o no?
davvero una tristezza, povere piante
Elio non c’è che dire, il nome wurstel ci sta tutto, in realtà sembra che la pianta abbia sofferto la siccità ed è per questo che si è comportata in questo modo, almeno secondo me 😀
Grazie per le splendide foto, qualcuno non ha ancora chiaro perchè questa pianta si chiami Amorphophallus ?? 😀
complimenti per le semine, davero ben fatte 😉
CAIO nel tuo caso trattasi di Paysandisia archon
Paysandisia archon (Burmeister), lepidottero della famiglia Castniidae originario del Sud America, ma già segnalato in Spagna (2001), Francia (2001) e più recentemente in Italia, è una farfalla di grosse dimensioni (9-11 cm di apertura alare). La larva appena nata misura meno di 1 cm di lunghezza, di colore rosato e dotata di lunghe setole. La larva matura è bianco crema e può raggiungere gli 8 cm di lunghezza
Paysandisia archon compie il suo ciclo di sviluppo su molti generi di piante appartenenti alla famiglia delle Arecacee (le palme) e sembra che siano arrivate in Europa tramite l’importazione di palme dal Sud America.
Molto spesso le palme attaccate non mostrano sintomi specifici, ma accusano un deperimento generale con diffusi ingiallimenti fogliari. Il danno causato da Paysandisia archon può essere più o meno grave in funzione della specie vegetale, dell’intensità dell’attacco e dell’età della pianta.
I metodi di lotta biologica sono ancora in fase di studio in quanto è necessario approfondire le conoscenze del ciclo biologico di Paysandisia archon nei nostri ambienti, valutare l’esistenza di nemici naturali ed identificare il feromone sessuale di questa specie.
Attualmente solo le misure preventive possono permettere di limitare la diffusione e di salvaguardare le aree in cui non vi sia presenza di Paysandisia archon.
nel caso di PIETRO trattasi di Rhynchophorus ferrugineus
Rhynchophorus ferrugineus, conosciuto anche come curculionide ferruginoso delle palme, è un coleottero appartenente alla famiglia Curculionidae, sottofamiglia Rhyncophorinae.
Rhynchophorus ferrugineus, è una specie diffusa nell’Asia sud orientale. Negli anni ’80 si è diffusa in Medio oriente e, dal 1990, in Egitto. Dall’Egitto passa in Europa (1994, Sud della Spagna), tramite il commercio delle palme ornamentali.
L’adulto di Rhynchophorus ferrugineus è di colore ruggine-marrone-rossastro, con striature nere di forma e numero variabili. La lunghezza può variare tra i 19 ed i 45 mm e la larghezza da 11,50 a 15,50 mm.
Rhynchophorus ferrugineus si sviluppa come endofita all’interno delle palme attaccate. Gli adulti sono attratti da piante danneggiate o malate, ma è possibile anche l’infestazione di piante sane.
Per limitare le infestazioni di tale insetto sono stati applicati praticamente tutti i mezzi di controllo disponibili. Tra i mezzi chimici sono stati impiegati soprattutto esteri fosforici e carbammati, inoltre trattamento dei tagli di potatura, dei tronchi, iniezioni ai tronchi o intervento a tutta chioma.
Il controllo del curculionide è reso possibile dalla disponibilità del feromone di aggregazione, impiegando trappole innescate col feromone e varie esche alimentari.
Non è stato ancora individuata una specie che possa essere impiegata come nemica naturale.
Vi posso soltanto dire che a Mazara del Vallo questo insetto ha ucciso migliaia di palme!! Una vera strage.. e parlo di palme anche molto grandi
di preciso il nome di questo ibrido è Red Waterfall, queste splendide screziature ai fiori si possono ottenere facendo germinare i semi sotto lampade UV ad alta intensità, di solito con emissione pari a 5, vanno bene anche delle lampade per rettili.
Scritto Da – giannipa on 07 Agosto 2007 09:06:42
a me sembra una orchidea