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Un saluto a tutti e un buon anno.
Qui a Prato la gelata è stata una delle più forti degli ultimi decenni.
In giardino il termometro è sceso a -7,9°C un valore che non si toccava dal 1985.
I limoni si stanno defoliando adesso, ed i frutti maturi sono stati congelati. Non così quelli ancora verdi.
Stessa sorte per l’arancio moro, mentre il pomelo sembra aver resistito meglio.
Senza danni il mandarino.
La passiflora edulis sta iniziando il lento declino che porterà alla morte di tutta la parte aerea
La washingtonia robusta, nessun danno, neanche agli apici, probabilmente ha un po’ di filifera delle vene.
Dracaena draco…. in sospeso. ha cambiato leggermente colre e le foglie si sono spezzate per il gelo e per la neve. L’apice sembra in salute.
Nella piana, lontano dalla città dove la temperatura è arrivata a -10/-11 le canariensis sono completamente marroni e così le mimose, non succedeva dall’ 85.
Senza danno alcune butie nei vivai pistoiesi.
In pratica è stata una ondata breve ma veramente acuta i cui danni si vedranno con chiarezza solo nei prossimi mesi.
Un triste saluto da Emanuele 😡
Qui da me ce ne sono diverse che hanno superato il 1985, quindi verosimilmente si parla di -10° -12° per più giorni e con massime intorno allo zero. Ce ne vuole ad ammazzarla insomma… 😀
Ciao e benvenuto.
Metterei la firma perché i miei nipoti potessero vederla. Il problema è che qui il clima è sì abbastanza mite, tanto da permettersi certe ‘licenze tropicali’, ma la gelata trentennale è sempre in agguato, e basterebbe molto meno di ciò che successe nel 1985 per distruggere tutto… 😡
Effetto serra, aiutaci tu! 😀
Ciao
Come promesso sono riuscito a scattare una foto, anche se con il cellulare.
Questa è la mia bambina… 🙂
Una precisazione per Caio. Il metro e mezzo si riferisce all’intera pianta, non al tronco, chiaramente. 😉 Di tronco saranno 60 o 70 centimetri.
Ciao. 🙂
Buona sera a tutti, volevo confermare che la pianta di cui parlo è proprio una dracena draco, nata da seme nel maggio del 2000, e da allora sempre rimasta all’aperto, i primi anni sul terrazzo poi, visto che diventava grandicella, l’ho messa in terra.
La pianta ha effettivamente sopportato -4°c (la lantana camara accanto era completamente defoliata) senza bruciature, e domani se ne ho tempo, proverò ad inserire qualche foto. Come dicevo l’unico problema l’ha dato l’eccesso di pioggia di questo assurdo inverno, con due o tre foglie leggermente attaccate da marciume.
Fà bella mostra di sé tra un limone ed una w. robusta, due altri clienti per niente facili…almeno sulla carta. 😎
Ciao!
Ciao Yuri, io he ho una di 9 anni data da alcuni semi comperati a Tenerife in viaggio di nozze. E’ sempre stata all’aperto, in vaso i primi anni ed in piena terra gli ultimi 3. Ha resistito benissimo ai -4° e alla pioggia incessante di quest’inverno.
E’ vaccinata insomma…
Adesso ha un bel tronchetto ed è sul metro e mezzo, ma all’inizio è pittosto lenta.
Però è sicuramente una delle piante più affascinanti in assoluto…a mio parere.
Ciao! 😉
Anche io con una piccola rotundifolia made in Ikea ho fatto un tentativo: è stata sul balcone tutto l’inverno ed è sopravvissuta discretamente.
SI sono seccati gli apici delle foglie e adesso che li ho tagliati sembra una mini licuala…adesso ha già una foglia nuova.
Tengo a precisare che il balcone è assolato e protetto dalle intemperie da una tenda da sole. La pianticella ha sopportato una temperatura minima di quasi -1°c.
L’ho sempre sospettatto di abitare in una zona 10a…
😎 😀
Scritto Da – Emanuele L. on 10 Giugno 2009 21:55:48
OOPPSS!
Pietro mi ha preceduto di un soffio… 😀
Siviglia è ben più a sud di Cagliari, ed ha massime invernali molto più alte, metre le minime sono mediamente più basse.
Sappiamo però che alcune palme temono più settimane di tempo umido e freddino che una o due notti sotto zero.
E’ forse luogo europeo che più si avvicina al ‘mitico’ clima californiano.
Un saluto.
🙂
Scritto Da – Emanuele L. on 24 Aprile 2009 23:40:01
Sinceramente, se trattasi di robusta ‘pura’ e non un ibrido, un po’ di differenza c’è.
Le filifera dell’entroterra toscano per esempio, hanno passato il 1985, le robusta sono morte a Pisa.
Personalmente tendo ad associare climaticamente la robusta agli agrumi, la filifera all’olivo.
P.S. A proposito di ibridi, bisognerebbe che identificassi pure la mia, domani metto una foto.
Se ho tempo.
Tanto non ce l’ho.
Ciao
😀
No Costiero, a Lampedusa non ha mai gelato, la temperatura minima registrata è stata +2,2°C.
Ciao 😉
Ciao Pietro, il discorso sulla rappresentatività dei dati meteorologici di certe stazioni non metteva assolutamente in discussione la veridicità di tali dati, che sono (si spera) presi seguendo gli standard internazionali, ma poneva l’accento sulla differenza anche notevole tra località distanti pochi chilometri. Il giorno in cui Fontanarossa andò a -5° a Catania città probabilmente non si scese neanche sotto zero.
E’ indubbio che in ambito agricolo il primo dato è più utile del secondo, ma visto che la stragrande maggioranza di noi, volente o nolente, ha a che fare con climi condizionati dall’urbanizzazione, credevo fosse utile rimarcare la differenza tra i dati che sentiamo in tv o che leggiamo su internet sui vari siti meteo e quelli con cui dobbiamo confrontarci quando vogliamo provare a forzare la mano con le nostre povere cavie verdi.
Il dato di Firenze è un dato assolutamente veritiero, infatti tutte le canariensis della piana furono falcidiate, al pari degli olivi e degli agrumi.
In città, pur se in un clima ‘artificiale’, molte hanno resistito e fanno tuttora la loro bella figura.
Ciao.
😉
Scritto Da – Emanuele L. on 13 Marzo 2009 23:28:23
Per judenzo:
Quindi in agronomia si fa affidamento sulla radiazione solare invece che sulle osservazioni sistematiche di dati climatologici reali?
Quindi che so, in Uzbekistan, visto che ha una radiazione solare totale annuale molto maggiore rispetto all’Italia, dovremmo trovare coltivazioni di olivi, agrumi e subtropicali a gogò…
Sfortunatamente per loro, tutta questa radiazione, non accumulata da laghi o mari è energia buttata via.
E’ semplicemente un dato di fatto incontrovertibile, non un ‘opinione.
Il Garda è una massa d’acqua molto grande e soprattutto profonda, è protetto dai venti freddi orientali da monte Baldo, alto oltre 2000 metri, ed è , cosa fondamentale, molto ventilato, il che fa si che non avvenga il famoso fenomeno dell’inversione termica, cioè il ristagno di aria fredda nei bassi strati, causa prima delle temperature rigide delle pianure.
Niente di cui stupirsi, insomma. 😉
Scusate, ho inserito il messaggio non concluso, ma come si fà ad editare? 😳
Il problema dell’ubicazione delle stazioni è un problema annoso e mai risolto.
La stazione meteo di Termoli per esempio, quella che si vede in tempo reale sul televideo, che se non sbaglio è gestita dall’AM/ENAV, rileva le temperature a 15 metri su di una torre in mezzo al mare.
Se ci fate caso infatti, Termoli sembra un’oasi tropicale in pieno Adriatico.
Le stazioni di Catania (Sigonella e Fontanarossa), sono a 20 e più chilometri dalla città, in una zona lontana dal mare e soggetta a condizioni climatiche che non rispecchiano certamente quelle della città.
E così è per l amaggior parte delle stazioni.
Un esempio emblematico è il dato di Firenze del 13 gennaio 1985, quando la stazione aeroportuale segnò un fantasmagorico -23,2°C mentre l’osservatorio dello Ximeniano, situato in città, non andò oltre un -13°C.
I dati del Garda sono certamente veritieri, ho visto con i miei occhi limoni, aranci, bouganville (queste però abbastanza provate) e molte altre specie abbastanza delicate.
Chiaramente però sono rappresentative di un microclima, così come lo sono le stazioni urbane, e per questo devono essere prese.
Scritto Da – Emanuele L. on 12 Marzo 2009 23:27:25
Dimenticavo; in Italia esiste un posto dove le temperature minime non sono scese MAI sotto zero, almeno da quando si eseguono misurazioni, ed è l’isola di Lampedusa, e probabilmente anche Linosa.
Credo che sia l’unico in Europa, insieme a Gibilterra e Tarifa.
CIao
Scusa Judenzo, ma il discorso che fai sulla radiazione solare non è molto corretto.
Esistono località sul 44° parallelo come la liguria, che non registrano praticamente mai temperature sotto zero e località poste alla stessa latitudine, con una radiazione solare persino maggiore (per esempio la Mongolia, gli stadi dell’Asia centrale, gli stati a nord degli USA che hanno minime MEDIE di -30°.
Il fattore radiazione solare in inverno è molto limitato, conta molto di più l’ubicazione della località, se è in un luogo soggetto ad inversioni, se ha specchi d’acqua intorno e soprattutto le temperature di questi specchi d’acqua. I grandi laghi americani per esempio, non hanno nessun effetto mitigarore invernale in città come Chicago, per il semplice fatto che da dicembre a marzo sono ghiacciati!
Il sudovest irlandese ha sicuramente una radiazione solare minima in inverno, ma la temperatura del mare circostante è di 13°, i venti prevalenti sono al 90% occidentali ed hai come risultato un luogo al 57° parallelo dove possono crescere le washingtonia robusta, se non altre palme ancora più delicate…
Come vedi il fattore sole, riferito alle temperature minime è molto limitante.
Ciao, un saluto! 😉
Scritto Da – Emanuele L. on 12 Marzo 2009 00:21:42
Ciao Andrea, in queste condizioni la differenza è molto limitata. E’ nelle notti serene e calme che si vede la differenza.
Io di termometri ne ho 3 ( 😀 )
Questo inverno quello in giardino ha registrato una minima di -4,1°, quello sul tetto -3.6° e quello sul balcone dove tengo la livistona rotundifolia +0.3°.
Sono tutti e tre digitali della Oregon, quindi comparabili.
Ciao, un salutone. 😉
Ciao Pietro e grazie mille.
Ho guardato sull’etichetta, che è ancora presente, e c’è scritto made in Netherland.
Queando l’ho presa, l’estate scorsa, era un po’ più piccola. Da allora ha fatto tre o quattro foglie.
Ha continuato a vegetare fino a novembre intoltrato, poi ha desistito e si è messa a nanna.
Chissà quando e soprattutto SE, si sveglierà…
Ciao 😀
Allora, sono riuscito a fare un paio di foto alla piccolina. Non so se si possa distinguere se sia rotundifolia o chinensis, dico solo che le foglie hanno una consistenza veramente delicata, sono molto sottili ed alcune hanno le foglioline attaccate tra di loro.
E’ lei?
Se si, è una rotundiflolia transgenica? O il fatto di essere in vaso l’ha aiutata?
Un grazie anticipato. 🙂 🙂
Grazie del benvenuto Pietro. 🙂
La pianta è proprio una rotundifolia, l’ho trovata, pensa te, all’ Ikea, e sul vaso c’è proprio scritto rotundifolia.
Comunque sul terrazzo, il termometro non è mai sceso sotto zero anche in questo freddo inverno. In giardino invece ha registrato -4°.
Se posso mando una foto almeno me la identifchi con precisione.
Ciao e grazie di nuovo.
🙂
Ciao Andrea, ricorda che i -6 misurati in città si trasformano in 0°/-1° all’interno di un balcone incassato, a causa soprattutto dal calore rilasciato dai muri.
Io per esempio ho lasciato sul davanzale del terrazzo,(di tipo aperto però) una livistona rotundifolia per tutto l’inverno e, a parte una bruciatura degli apici delle foglie, sta benone. 😮
Per quanto riguarda la howea, qui da me un negoziante cinese ne ha lasciata una in strada tutto l’inverno ed è ancora viva, anche se alcune foglie hanno fatto kaputt.
Però si deve anche dire che ha sopportato una decina di gelate, tra cui un -4° e un -3° reali. Per questo non mi stupisce che la ‘tua’ howea sia ancora viva.
Ciao! 🙂
Ringrazio tutti per il benvenuto e per le preziosissime informazioni. 😉 😉
Preciso che non sono di Pistoia ma di Prato, anche se dal punto di vista climatico non cambia moltissimo, se non che da noi c’è una ventilazione molto più vivace che spesso mantiene le temperature minime notturne invernali più alte rispetto alle altre città della piana.
Purtoppo apprendo che è una palma molto delicata, a quanto capisco persino i pur fortunati amici del sud hanno dei problemi.
Per paragone vi dico che nel mio giardinetto piante come le crassule non gelano praticamente mai, mentre la bouganvillea, oramai oltre il 2° piano, perde le foglie e secca alcuni rametti solo in anni freddini come questo.
Che dite, se po’ fa’? Magari infagottando l’apice in inverno? O il problema sono anche le radici, come il cocco?
Grazie in anticipo! 😀