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Dai..non volevo metterti in crisi!!!
Allora …hai riconosciuto bene il frutto arancione (la polpa è bianca)….infatti secondo il mio libro -Frutti tropicali (in ceco)…si tratta di Passiflora ligularis.Sulla confezione c’era scritto -Granadilla.Non mi hai spiegato come è successo che la polpa si sia colorata di viola!
Il nome commerciale-comune della Ligularis solitamente usato è: “sweet granadilla”.Il frutto viola/porpora (non è effetto ottico!!)l’ho trovato sotto il nome Passiflora edulis (sulla confezione c’era scritto Passion Fruit).
Il colore del frutto dell’Edulis è marrone scuro, viola o porpora; i nomi comuni-commerciale utilizzati per l’Edulis sono “passion fruit”, “purple passion fruit”, “purple granadilla”, “maracuja”.
Che riguarda i semi di quest’ultima…già l’anno scorso l’ho lavati, asciugati…seminati e non mi è nato un bel niente!!…perciò chiedevo i consigli.
I semi sia dell’Edulis che della Ligularis, sono tra quelli che hanno il più alto tasso di germinazione nell’arco massimo di 30gg., sempre che siano freschi (e siamo nel tuo caso) e che vengano correttamente gestiti (substrato di semina, temperature assicurate, innaffiature-umidità).
Cercherò di darti qualche indicazione per la migliore riuscita della semina.
1- poichè i semi sono freschi “non” lavarli nè asciugarli; limitati ad asportare, avvolgendoli in carta da cucina, il più possibile di polpa; falli asciugare per circa 12 ore e…seminali subito! Non importa se rimane attaccata un pò di polpa, anzi… sarebbe utile in quanto l’acidità prodotta servirebbe ad intaccare il duro tegumento del seme, favorendone la germinazione.
2- il substrato di semina deve essere quello consigliato a River (50% terriccio torboso e 50% sabbia o perlite).
3- è importantissimo assicurare temperature costanti di circa 25°C.
4-innaffiare subito, alla semina, e poi quando il terriccio si asciuga, senza eccedere (il terreno deve essere umido, ma assolutamente non fradicio!).
5- bisogna assicurare un alto tasso di umidità: in mancanza di serrette adeguate bisogna arrangiarsi con coperture artigianali, che, comunque consentano l’eliminazione dell’ecceso di umidità (fori sui”coperchi”).
Mi interessa molto essere informato sui risultati che otterrai: fammi, quindi, sapere!E qui,per te, il frutto viola tagliato….prendi un cucch
Ti ringrazio per la gentile offerta, ma, fra non molto, maturerà il mio!
😉 😉 😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
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L’ho rimessa fuori proprio vicino alla porta e lì starà fino alla prossima perturbazione, mi pare sia più contenta.
Ciao
Non sono in grado di darti notizie puntuali sulla rusticità della Murraya all’aperto poichè questo sarà il primo inverno per le mie 😮 . Se, però, ci vogliamo attenere a quanto si trova in letteratura (come ho scritto all’inizio di questa discussione è coltivabile in zone che vanno dalla 9b alla 11), dovrei dire che da te potrebbe stare all’aperto senza troppi danni (anche se perde un pò di foglie 😡 ). In ogni caso spostarle continuamente “fuori-dentro”, credo che faccia più male che bene! 😉 .
Buona fortuna 😉 !
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
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ho recentemente raccolto qualche seme dalla mia aristolochia gigantea e mi piacerebbe scambiarlo con semi di passiflora (qualsiasi, ‘che è una pianta che non ho affatto), o plumeria..
giuseppe
Gradirei avere notizia sulla germinazione dei semi che ti ho inviato. Hai avuto qualche risultato?
Se non hai avuto successo potrei mandarti ancora qualche seme 🙂 😉 .
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Confesso che le tue foto mi hanno messo in crisi!!! 😮 😮 Prima d’ora non avevo mai visto frutti di Passiflora con la polpa di colore viola!!! 😮 😮 Voglio sperare che si tratti di un effetto ottico: in tal caso fammi sapere il colore reale.
In attesa di un tuo chiarimento, per quanto riguarda il frutto arancione, sia per il colore che per la forma (quasi un piccolo arancio), riterrei che siamo in presenza proprio di una ligularis e sempre che la polpa sia bianca.
E gli altri 4 frutti di colore viola sono proprio viola o piuttosto color porpora; e all’interno ? (sempre che siano altri frutti di Passiflora).
Un ‘ultima domanda:
i frutti di passiflora al Supermercato avevano un’etichetta ? In caso affermativo cosa c’era scritto (forse “purple granadilla”, “maracuja”, “sweet granadilla” ?)? 😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Se dovessi avere dubbi sull’identificazione del frutto (Edulis – Ligularis) comprato al Supermercato, prima di aprirlo, invia una foto al Forum e vedremo di riuscire a capire di quale specie si tratta 😉 .
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
P.S. Vorrei provare a seminare i semi dei frutti( delle Passiflore)comprate in un supermercato…potrebbe crescere qualche piantina???Grazie
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In “Discussioni e commenti” – “Semina passiflora caerulea” ho risposto, in data 12.11, a Riverviolet che poneva la stessa domanda: guarda e, se dovessi aver bisogno, chiedi ulteriormente 🙂 .
Posso solo aggiungere che, talvolta, nei Supermercati si può trovare, in aggiunta o in alternativa alla P. Edulis (che non viene mai chiamata con il suo nome botanico, ma con nomi comuni come Maracuja, granadilla,… 👿 ), il frutto della P.Ligularis, dal gusto migliore dell’Edulis: se dalla semina ottenessi delle piante di Ligularis l’unico aspetto negativo sarebbe costituito dal fatto che la L.in climi con estate calda, come da te e da me, difficilmente fiorisce e, ancor più difficilmente riesce a fruttificare 👿 . La difficoltà discende dal fatto che la Ligularis ha il suo habitat originario nelle alte Ande (da 1.000 a 3.000m.); in ogni caso, come dicevo a River, vale la pena di tentare 😉 .
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
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Ciao Elio,
allora è un virus….
Ho fatto come mi hai consigliato..ho tolto tutte le foglie gialle (alla fine erano anche carine) con i risultati che puoi immaginare…sono rimasti i rami quasi tutti “nudi”.
Però si vedono già rispuntare le nuove foglioline perciò….
Apropo….i polloni….le fa anche a me….rispuntano nel prato e io le prontamente salvo dalla tosaerba…ti volevo chiedere..sai per caso quanto tempo mettono a fiorire??
Che riguarda i frutti…ho fatto come mi hai suggerito…ma fin adesso non ho avuto piacere di vedere neanche uno.
O non sono stata brava io o…ma questi non potrebbero essere i futuri fruttini….che dici???
Se le foglie nuove non avranno le macchie gialle, per questa volta è andata bene 😉 .
Per quanto riguarda la domanda sui polloni desidero descrivere come procedo per il trapianto in vaso (il procedimento è stato più volte sperimentato con polloni dell’Incense, dell’Incarnata e …della Caerulea): innanzitutto bagno abbondantemente con il tubo a pressione intorno al fusto del pollone da estrarre in modo che l’acqua penetri bene in profondità; dopo di chè aiutandomi con il trapiantatore o con il piantabulbi allargo la terra intorno; infine, con decisione ma con delicatezza, estraggo il pollone cercando di far venire fuori quanta più radice possibile (la parte sotterranea bianca) 😉 . Se questa prima fase è stata eseguita correttamente (discreta lunghezza della radice), si può procedere alla posa in vaso. Dopo pochi giorni sembrerà che la nuova piantina sia morta
😮 😡 : nessuna paura ! 😉 lo stress a cui è stata sottoposta la pianta farà cadere tutte o quasi tutte le foglie e il fusto sembrerà raggrinzito, ma dopo poco, specie se nel terriccio è stata aggiunta una buona parte di humus di lombrico o stallatico, la pianta riprenderà a vegetare mettendo nuove foglie, riprendendo la crescita 😮 😉 . Per quanto riguarda la fioritura, quasi sempre (specie quando i polloni estratti erano di circa un metro) è avvenuta nella stessa stagione della messa in vaso; nella peggiore delle ipotesi, l’anno successivo ho conseguito fioritura e fruttificazione 😮 😉 .
Quello che si vede nelle foto è l’ovario che mi sembra stia ingrossando: se continua cosi’ 😛 ,… avrai il frutto 😛 😛 , altrimenti 😡 …..continua a provare 😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Dimenticavo di segnalare che non si è mai verificata trasmissione del virus dall’Incense alle altre Passiflore vicine, sia in piena terra , che in vaso. 😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
le foglie gialle sono sulla mia preferita “Incense” in piena terra…..e solo nella parte bassa della pianta, sempre sperando che nei prossimi giorni “la cosa” non risalirà più in alto!!
Le foglie non cadono e non si secchano….sono solo colorate !!
Grazie che cerchi di aiutarmi…buona serata
Ero certo che si trattasse dell’incense ! 😡
Questo bellissimo ibrido dalle molte qualità (fiore molto bello, profumato, frutto edule discreto), ha, purtroppo, anche una qualità non proprio positiva 👿 😡 : improvvisamente, senza alcun segno premonitore, viene colpito da un virus (avevi detto bene 😡 ) che si manifesta con l’ingiallimento delle foglie come nelle tue foto. Non esiste alcuna difesa; alcuni dicono di distruggere la pianta per evitare contagi; per quanto mi riguarda ho “toccato con mano” il problema sia con quella che ho in piena terra sin dal ’99, che con un paio (nate da polloni della prima) che ho in vaso. In tutti i casi mi sono limitato a togliere e distruggere tutte le foglie malate (anche a costo di defoliare la pianta ! 😡 ), aspettando che la pianta ricominciasse a mettere foglie sane (ricordarsi di disinfettare le forbici dopo averle usate per l’occasione). L’episodio si ripete almeno una volta l’anno e, sino ad oggi, si è felicemente concluso con la ripresa delle piante, che mi fruttificano regolarmente! 😉 😛
Per completezza di risposta desidero segnalare che da un paio d’anni a questa parte sono stati fatti tentativi (felicemente conclusi 🙂 ) di ripetere l’incrocio Incarnata x Cincinnata ottenendo piante “virus free” identiche alla Incense: una, credo realizzata da Vanderplank (che, comunque, è l’unico che l’abbia in listino) che è stata chiamata “New Incense” e un’altra creata da Roland Fischer (noto ibridatore tedesco) chiamata “Inspiration”. 🙂
Non disperare, procedi come ho detto e incrocia le dita 🙂 !
P.S.: hai fatto il tentativo di impollinazione manuale che ti avevo suggerito in “Passiflore senza i frutti” ? Hai ottenuto risultati positivi (frutti) ?
😛
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
1- di quale Passiflora si tratta?
2- le foglie gialle sono soltanto nella parte bassa della pianta o ce ne sono anche più in alto? 😡 😡
Fammi sapere e cercherò di darti qualche risposta.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
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Grazie Elio 🙂mamma mia… che ordine!! grazie per le foto, davvero mooolto utili.
Per le mie talee, pochissime semine, non ho questa cura che “vedo” dalle tue foto… davvero tanti complimenti!
Dalle mie parti però i vasetti che tu descrivi, non li ho mai visti… 😡La cura che vedi dalle mie foto è conseguenza del fatto che non VOGLIO assolutamente andare incontro a fallimenti a causa di leggerezze o approssimazione nel mio operato (quando lavoravo ero definito il “perfezionista” da quelli che io chiamavo “approssimativi”).
I vasetti (e anche l’humus di lombrico e la perlite) li trovo nei garden center di Palermo; in ogni caso se nella tua città non riesci a trovarli puoi comprarli per corrispondenza (o se ti viene facile di presenza) da Peraga a Torino o dai F.lli Ingegnoli a Milano (mi pare di ricordare, però, che nessuno dei due abbia i vasetti da 3cm.).Per il substrato… oggi mi sono riletta tutta la monografia sulla Passiflora… ed ho notato che parli di terriccio povero…
Se invece, avessi bisogno di terreno “ricco” è sufficiente che diminuisca l’inerte ed aumento il terriccio o l’humus? a secondo delle necessità della pianta…
Riesco a “capire”?Aumenta, senza esagerare, l’humus di lombrico o lo stallatico; in seguito “l’arricchimento” sarà conseguito con le concimazioni (v. sotto).
Per favore, mi piacerebbe sapere se i lombrichi nella terra di un vaso…. possono creare sacche d’aria che nocciono alle radici….
Pongo questa domanda, in quanto una mia carissima amica, via e-mail, un giorno mi chiede se posso darle indicazioni in merito a come togliere i lombrichi dal suo vaso…. le era stato detto così….
Il mio povero papà… mi aveva sempre detto che i lombrichi muovono la terra e la tengono areata, oltre a concimarla….
Quali dei due “dire” può essere giusto? può dipendere dal tipo di pianta che si coltiva in vaso?
Dalla mia personale esperienza ho sempre notato che quando ci sono… le piante vivono bene….Alla tua amica è stata detta una grandissima fesseria! I padri hanno sempre ragione!!!! (e la tua esperienza è la migliore risposta!).
Il substrato da te descritto, immagino lo usi al momento dell’impianto…. negli anni successivi come aggiungi l’humus?
Premesso che in merito alle concimazioni io sono molto parco, negli anni successivi sono proprio le concimazioni che mantengono il terreno fertile (quanto serve) e danno il nutrimento necessario alle piante. Il vero problema è che i concimi non sono tutti uguali e non hanno tutti la stessa destinazione o lo stesso scopo: bisogna conoscere le esigenze di ogni singola pianta per quanto riguarda Azoto, fosforo, potassio, microelementi,……e, quindi, utilizzare il concime adatto. Per entrare nel concreto e chiarire meglio il mio pensiero, per le Passiflore uso un concime in polvere (inglese) solubile in acqua con un basso titolo di Azoto, più fosforo, alto titolo di potassio e microelementi (magnesio, ferro, manganese).
Mi spiace assai annoiarvi con queste domande…. ma ho sempre “quel” qualcosa che non so 😳 e che, molte volte, mi porta a sperimentare… a fare doppi giri…. per arrivare alla soluzione…non che questo mi dispiaccia, anzi!! 😉 …. Però mi piacerebbe anche tanto sapere!
Non annoi nessuno; il Forum ha proprio il fine di mettere in condizione tutti di porre domande per accrescere le proprie conoscenze attraverso le risposte, utili anche a tutti gli altri che, magari per timidezza, non hanno chiesto. Nel mio passato lavorativo ho partecipato a tanti corsi di formazione: la costante che veniva sempre a galla era: “fate domande!”.
😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Mi sono consultato telefonicamente con Pietro Puccio 😉 e siamo arrivati alla conclusione che si tratta di Jasminum tortuosum 😛 , una specie abbastanza rara da trovare nei Vivai. A questo punto ho fatto ricerche nei miei libri (Enciclopedie, libri su rampicanti, articoli di riviste,…) senza trovare praticamente nulla. Solo sulla rete ho trovato qualcosa (non moltissimo) che cercherò di sintetizzare.
J. Tortuosum è originario del Sud Africa (come l’Angulare). Le foglioline, a gruppi di tre, sono verde scuro, lucide; i fiori, in grappoli, sono bianchi, di forma stellare (come il Nitidum), ed emanano un delizioso profumo di limone 😛 . In piena terra pare raggiunga altezze di oltre 6m.!
Per quanto riguarda le zone di coltivazione e la resistenza alle basse temperature ho trovato notizie alquanto contrastanti: sembrerebbe che la zona USDA sia dalla 9 in su. Entrando nel dettaglio delle temperature minime ho, però, due indicazioni: 50°F, corrispondenti a 10°C e 25°F, corrispondenti a -3.9°C ! 😮 ; molto probabilmente credo che i 25°F – -3.9°C siano solo frutto di errore tipografico. 😉
Per concludere ti ringrazio di averci fatto conoscere questo nuovo (per me) Gelsomino: mi si è risvegliato l’appetito e, anche se non so ancora dove poterlo sistemare, Jasminum Tortuosum sarà il mio prossimo acquisto
😛 😛 😛 , che andrà a raggiungere i miei (12 !!) Gelsomini 😉 .
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
I vasetti fotografati li usi per le semine e/o per le talee? in modo da interrare il tutto, senza danneggiare le radici?
Hai intuito perfettamente 😉 : un’altra mia fissazione/angoscia (ho già detto del mio terrore per il marciume radicale 👿 ) riguarda il trapianto dei semenzali o delle talee: per evitare danni nel trasferimento ho sempre usato singoli vasetti di torba per le semine e le talee. 😉 . In particolare i vasetti da me usati sono: quelli quadrati da 3cm. per le semine di semi singoli; quelli quadrati da 6cm. per le semine di semi in numero maggiore ad 1; quelli rotondi da 8/10cm. per le talee e/o per un temporaneo rinvaso dei semi germinati nei vasetti da 3cm. 😮 😉 ! Dalle foto che allego penso si possa capire meglio.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
[bluMembro
65 messaggi Inserito il – 06 Novembre 2005 : 23:58:23
Grazie Elio! non avevo letto la monografia in quanto non coltivo la passiflora…. ma aimè!….. è davvero molto interessante complimenti per il bel lavoro svolto!!
Grazie.
In merito all’humus..
per le piante acidofile uso il concime di cavallo: ho letto che aiuta ad acidificare il terreno; per le altre, quello bovino…
come classificare quello di lombrico?
Per questa domanda chiedo l’autorevole intervento di Pietro Puccio.
Se non sono indiscreta, perchè hai sostituito l’agriperlite con la pomice?
Non ho detto che intendo sostituire l’agriperlite con la pomice, ma che intendo aggiungere la pomice per aumentare il volume senza aumentare troppo il peso dei vasi e per un ulteriore aumento del drenaggio (il terrore, direi ossessivo, dell’asfissia radicale con conseguente morte della pianta è per me qualcosa di ancestrale poichè agli inizi ho perduto svariate piante proprio per non avere praticato alcun drenaggio per ignoranza!)
Nelle foto i due mucchietti sono: perlite (quello bianco) e pomice (quello color creta); sullo sfondo il substrato già miscelato.
La Vermiculite non va bene perchè trattiene troppa acqua rispetto agli altri inerti?
vermic. o,54 litro/lt
agrip. o.3 litro/lt….
Il primo inerte che ho usato per sostituire la sabbia è stato proprio la vermiculite:l’ho presto abbandonata a favore della perlite proprio perchè ho avuto la netta sensazione che trattenesse troppa acqua, vanificando lo scopo di evitare ristagni pericolosi!
anch’io ho notato che “qualche” inerte si sbriciola…. però pensavo fosse perlite…invece da quello che leggo è la pomice? posso dedurre quindi che è solo lei?
La perlite non si sbriciola !! Per quanto riguarda la pomice, come ho già scritto, ne esiste una varietà (quella di Lipari) che avendo una consistenza più compatta non dovrebbe avere questo problema: il vero e solo problema è che è difficilissimo riuscire a venirne in possesso!
Per quanto riguarda, infine, l’avere aperto una nuova discussione hai fatto benissimo, in quanto ormai si era ampliato il discorso che non riguardava più soltanto le aracee; forse si poteva inserire meglio la discussione nella sezione “discussioni generali” perchè l’argomento non è assolutamente “fuori tema”, anzi!! In ogni caso questa mia riflessione può servire per una prossima volta.
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Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Scritto Da – Elio Gulino on 07 Novembre 2005 00:02:48
Scritto Da – Elio Gulino on 07 Novembre 2005 00:15:09
e]
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a[/blue]
Scritto Da – Elio Gulino on 08 Novembre 2005 22:33:19
quote:
Potresti aumentare la percentuale di agriperlite, tende pure a venire in superficie, ma forse meno del polistirolo.
Spero comunque che ti venga in aiuto Elio Gulino che ha sperimentato molte ‘composizioni’ di substrato e qualche sistema per arieggiare i substrati molto compatti 🙂 .Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Presente!!!! e agli ordini!!!!! 😀 😉
Le mie sperimentazioni riguardo al substrato sono state fatte in funzione della Passiflora che necessita assolutamente, pena la morte
😡 👿 , di essere coltivata in terreno assolutamente drenante. Ovviamente il terriccio che utilizzo per la Passiflora può essere utilmente usato per qualunque altra pianta abbia la stessa esigenza: con l’esperienza si possono, in un secondo tempo, variare le proporzioni in funzione dell’uso specifico.
Il terriccio di cui sto parlando è descritto nella Monografia sulla Passiflora cap.3° – coltivazione, sub b) terreno-terriccio.
Voglio solo aggiungere che di recente sto provando ad aggiungere 1/2 parti di pomice: vi terrò informati sui risultati ottenuti, anche se già sin da ora posso anticipare che il tipo di pomice da me reperito ha un piccolo difetto: alla lunga tende a sfarinarsi e compattarsi e ciò può produrre un effetto poco gradevole 👿 (diminuire il drenaggio 😮 👿 ). Poichè ho accertato che esiste pomice con una consistenza più resistente sono alla ricerca di questa varietà, che, sicuramente, contribuirà a migliorare la mia “miscela 😉 “.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Vitifolia: frutto edule abbastanza gradevole, 6cm. x 4cm.; quasi sicuramente autoincompatibile, come la maggior parte delle P. che producono frutti eduli: ciò significa che è necessaria l’impollinazione manuale con il polline di un’altra Vitifolia di clone diverso. In mancanza di altro clone, la tanto vituperata Caerulea (io la tengo quasi esclusivamente per questo scopo) fa la differenza!!
😉 Il suo polline va benissimo 😉 per impollinare qualunque altra Passiflora del subgenere Passiflora.
Incense: ibrido (Incarnata x Cincinnata). Anche se non ha conseguito il successo sperato questo ibrido era stato creato per ottenere piante da frutto per usi commerciali. Produce, quindi, contrariamente alla maggior parte degli ibridi di P., frutti eduli discreti (sapore leggermente acido che a me ricorda il limone). E’ autoincompatibile, necessita impollinazione con piante di Incarnata (pianta madre) o della onnipotente e onnipresente 🙂 😉 Caerulea;
allego le foto della mia Edulis in piena terra sulla quale ho effettuato l’impollinazione manuale (con un pennellino come quelli che si usano per la pittura ad acquerello) prelevando il polline dagli unici fiori a disposizione in quel momento in giardino: CAERULEA 😉 e INCARNATA 😛 .
Se il frutto arriverà a maturazione completa oltre a mangiarlo, seminerò qualche seme: potrebbero nascere degli ibridi con le caratteristiche sia della madre (Edulis), che dei due padri 😮 (Caerulea e Incarnata)! Sperimentare, sperimentare, sperimentare!!!!!!! 😉 😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
Quest’anno a causa di una potatura tardiva (la solita mancanza di tempo al momento giusto 👿 👿 ), i miei Hibiscus hanno fiorito con molto ritardo,………………………………………………
Che meraviglia, Elio!Complimenti assai.
L’ibisco grigio/argento come si chiama?Titty 😮 😮 😮
Non sono in condizione di risponderti poichè negli anni ho perduto i cartellini con i nomi delle piante; ho, inoltre prestato il catalogo del vivaio Sun Island del compianto Jean Petiet (da dove provengono tutti i miei H.) e il mio amico 👿 👿 non me lo ha più restituito! 👿 👿 . Poichè si tratta di ibridi, comunque, il nome ha una valenza relativa perchè ogni Vivaista usa nomi spesso differenti per la stessa pianta 👿 .
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
Pietro, so che la phienicia ha le foglie intere, ma il mio discorso verteva sul fatto di vedere le foglie per distinguerla dalla alata, ma vedo che anche in questo caso non si riesce a capire perchè mi sembra siano identiche. So che vi è differenza tra ghiandole nettarifere………
Le foglie dell’Alata e della Phoenicia sono uguali; l’unica differenza è nelle dimensioni: nella phoenicia sono leggermente più grandi.
Per le ghiandole nettarifere ti confermo quanto ti ho già scritto in privato: la Alata ne ha due o quattro lungo il picciolo, mentre la Phoenicia ne ha solo due piuttosto grosse. 😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
Ti ringrazio Elio per il dettagliato racconto sui frutti….così tante spiegazioni non si trovano neanche sui libri!!le mie conoscenze sulla Passiflora sono fondate, invece, principalmente proprio sui libri (vedi il I^cap. della Monografia sulla Passiflora “Fonti d’informazione parte I^”) e successivamente sulle mie personali esperienze.
……….l’altra, più sofferente-le foglie rovinate, ancora non ha fatto i fiori però ho fatto le foto alle sue foglie….se qualcuno la riconosce-anche per sapere come coltivarla, gli sarei davvero grata!!
Quasi sicuramente si tratta di P. Coriacea, subgenus Decaloba (come l’Holosericea); fiori solitari, a coppia o in racemi di 2.5 – 3.5cm. verdi e gialli. I semi sono usati in Guatemala come insetticida; tutta la pianta, comunque, pare abbia delle caratteristiche che tengono lontani insetti, lumache, mosche, ecc.
In ogni caso, per potere escludere che si possa trattare di un’altra Decaloba molto simile (P. xiikzod), facci sapere le misure delle foglie (l x h), numero e posizione delle ghiandole al picciolo, e se le foglie presentano variegazioni sulle principali venature.
Per concludere, quale che sia delle due siamo in presenza di piante abbastanza rare ed interessanti per coltivazione come piante da interni: sono meravigliato che tu l’abbia trovata in un “piccolo vivaio”.
Per quanto riguarda, infine, la coltivazione vedi il cap. 3° della Monografia.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Quest’anno a causa di una potatura tardiva (la solita mancanza di tempo al momento giusto 👿 👿 ), i miei Hibiscus hanno fiorito con molto ritardo, alcuni non hanno fiorito affatto 😡 e penso che per quest’anno abbiamo chiuso 👿 😡 !
Le foto si riferiscono, quindi, a quei pochi che hanno risposto all’appello 🙂 .
Hibiscus Arnottianus: profuma leggermente (per quanto ne so è l’unico H. che profumi
😛 ).
I seguenti sono tutti H. rosa sinensis.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Holosericea: come tutte le P. appartenenti al sottogenere Decaloba produce frutti non eduli (globosi – 1.5cm.). Non dovrebbe avere difficoltà a fare tutto da sola; in caso non fruttificasse intervieni con l’impollinazione manuale con il polline dello stesso fiore (è autocompatibile).
Una curiosità: il frutto emana un forte odore di guano che serve ad attirare uccelli (molto probabilmente pipistrelli per la dispersione dei semi).
Vitifolia: frutto edule abbastanza gradevole, 6cm. x 4cm.; quasi sicuramente autoincompatibile, come la maggior parte delle P. che producono frutti eduli: ciò significa che è necessaria l’impollinazione manuale con il polline di un’altra Vitifolia di clone diverso. In mancanza di altro clone, la tanto vituperata Caerulea (io la tengo quasi esclusivamente per questo scopo) fa la differenza!!
😉 Il suo polline va benissimo 😉 per impollinare qualunque altra Passiflora del subgenere Passiflora.
Incense: ibrido (Incarnata x Cincinnata). Anche se non ha conseguito il successo sperato questo ibrido era stato creato per ottenere piante da frutto per usi commerciali. Produce, quindi, contrariamente alla maggior parte degli ibridi di P., frutti eduli discreti (sapore leggermente acido che a me ricorda il limone). E’ autoincompatibile, necessita impollinazione con piante di Incarnata (pianta madre) o della onnipotente e onnipresente 🙂 😉 Caerulea; in piena terra, con l’ausilio degli insetti o con la impollinazione mauale. 😛
Purple Rain (Jara) e xViolacea: sono ambedue ibridi sterili; nel caso riuscissero a produrre frutti (come accade con la xbelotti o Imperatrice Eugenia), questi sono assolutamente vuoti ! 😡 😮
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Per Martina:
La Phoenicia è parente stretto della Alata: una volte il suo nome era Alata Ruby Glow. Il fiore dell’Alata misura circa 10-12 cm.; quello della Phoenicia 12-13cm.
Per Lucia:
Nel confermare quanto detto da Pietro,
ti dico che lo stesso è successo a me con semi presi da Margrit Reiner: i semi acquistati come Phoenicia alla germinazione si sono rivelati semi di Edulis (fusto non alato ma rotondo, foglie trilobate)
👿 .Può accadere! 😡 👿
Per Traudi:
La Racemosa resiste a temperature inferiori a 7°C per brevi periodi: forse dalle tue parti puoi tentare di lasciarla all’aperto (che è sempre l’ideale quando è possibile).
.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
E se le radici, una parte venissero tagliate?
La pianta morirebbe?
Morire una Caerulea per un semplice taglio di radici??? Forse con la dinamite !!
La pianta è singole che ha sviluppato 4 tronchi.
Ora è giovane e forse posso domrla, tenerla a bada, ma tra qualche anno?
Se riesci ad attenerti con costanza e pazienza a quanto ti ho sopra suggerito non dovresti avere problemi anche in seguito; le mie, di circa 8 anni, hanno un fusto di circa 5cm.!
Lottare e RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE……..la Caerulea non vincerà!
😀 😀 😀
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
Mi spiace niente foto, troppo lunga da spiegare.
La pianta ha quasi due anni, ha più di un fusto alla base, 4, e sono all’incirca un centimetro di diametro ciascuno.
………La parte aerea è quasi 3 metri in totale.
Mi spiacerebbe doverla eliminare, ma me la ritrovo veramente dappertutto, avvinghia rose, erbacee perenni, anche a metri di distanza.
E poi, la clematide montana rubens le si stà pericolosamente avvicinando e la passiflora a lei, potrebbero credo, autodistruggersi a vicenda, una lotta fra titani.Sono veramente costernata, le sono affezionata, ma non ho altra scelta o la tolgo dalla terra o faccio una riproduzione, o sarò costretta ad eliminarla.
River
Scritto Da – riverviolet on 27 Agosto 2005 22:18:21
Prima di entrare nel merito della questione devo dichiarare la mia totale ignoranza sulla Clematide di cui, quindi, non conosco caratteristiche, comportamenti, ecc….; questo perchè questa bella pianta è tutt’altro che adatta al mio clima e, quindi, non ne ho mai approfondito la conoscenza.
Ulteriore domanda: “più di un fusto alla base, 4,” significa che sono 4 piante piantate insieme o una pianta che si è subito divisa in 4? In entrambi i casi, comunque, ti devo dire che estrarre una Caerulea delle dimensioni da te descritte, specialmente tenendo presente il tipo di terreno in cui si trova (argilloso e, quindi, compatto) 👿 , è un’impresa molto ardua: dovresti fare uno scavo molto ampio e profondo per eliminare le radici ormai allargatesi 😮 . Anche io ho lo stesso problema (con identiche condizioni del terreno, come ho già detto in un messaggio precedente) e intendo procedere come ora ti suggerisco. 😉
Quando terminerà la fioritura e avrò raccolto gli eventuali frutti che mi possano interessare, taglierò alla base i fusti ad una altezza di 50cm. 😮 ; la Caerulea riprenderà in primavera a ricrescere: a questo punto non bisogna più permetterle di allargarsi oltre i limiti che noi stabiliremo 😉 , distendendola secondo il nostro piacere e tagliando senza alcuna pietà 👿 ! SORVEGLIATA SPECIALE A VISTA!!! 😉 .
L’altro problema (“me la ritrovo veramente dappertutto….anche a metri….”) va affrontato, come ho detto nel mio messaggio del 7/8 in questa stessa discussione, con il costante monitoraggio dei polloni che vengano fuori anche a distanze impensabili (da me sono spuntati dopo essere passati sotto una piattaforma in cemento di circa 4m. 😮 !), e l’immediata estirpazione 👿 👿 !
Se non sei d’accordo con questa mia ipotesi e insisti per la coltivazione in vaso (dopo essere riuscita ad estirpare la pianta in piena terra, che non può certamente essere inserita in un vaso per quanto grande, date le sue attuali dimensioni) ti raccomando di non poggiare il vaso direttamente sul terreno, ma su un supporto rigido, in modo da controllare le radici che fuoriuscissero dal fondo 😮 . In ogni caso su quest’ultimo discorso vedi quanto da me scritto il 20/8 in risposta a Gianni nella discussione “Sempre Passiflora Vitifolia”.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
Secondo voi, quest’inverno, olter che potarla, posso estrarla dal terreno e coltivarla in vaso?
Un grande vaso magari, ma per ignoranza mia, questa pianta stà diventando invadente, troppo invadente.Che dite? provo?
River
Prima di risponderti sarebbe utile che tu mettessi una foto della pianta dalla quale si possano capire le dimensioni del fusto alla base e della pianta in generale; in ogni caso, fammi sapere il diametro del fusto e l’età della pianta.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
Voglio porre una questione che non …..
Fermatemi prima che io compia delitti !
La tecnica di potatura da te descritta (“mantenere un rapporto sostenibile……”) è assolutamente corretta, ma,purtroppo, viene spesso disattesa da molti che si limitano alla potatura della chioma.
Ciò detto ti devo dire che non sarà con la potatura che puoi risolvere il tuo problema (radici che fuoriescono dal vaso).
Mi sono consultato, quindi, con Pietro Puccio che suggerisce due soluzioni:
1- utilizzare vasi che abbiano i fori di drenaggio laterali, anzichè sul fondo: quando le radici saranno venute fuori penetrando nel terreno e sarà giunto il momento di ritirare i vasi, sarà facile tagliare quelle che fuoriescono senza strappi 😉 ;tieni presente che l’operazione va fatta in due tempi, nell’arco di 15gg.(metà prima e metà dopo) per evitare eccessivo stress alla pianta 😉
2- Se il vaso ha i fori di drenaggio sul fondo l’unica soluzione consiste nel porre il vaso stesso su una superficie rigida (…..sottovaso, magari capovolto) in modo di avere la possibilità di tagliare le radici come nella prima ipotesi 😉 .
Buon lavoro 🙂 e non commettere delitti 😀 .
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
quote:
Voglio porre una questione che non vale solo per le passiflore coltivate in vaso.
Molto spesso una pianta finisce comunque per riempire con le radici il vaso più ampio che le si può offrire. A questo punto che si fa ?
Molte delle mie piante fuoriescono con le radici dal vaso e penetrano nel terreno, con la conseguenza che, al momento del ritiroautunnale, queste radici vengono strappate e la piante ne soffre molto.
La soluzione che ho visto praticare e che anche io adotto in molti casi, è di ridurre contemporaneamente la chioma e le radici che hanno occupato il vaso, in modo da mantenere un rapporto “sostenibile” fra le due componenti della pianta. Questa operazione va fatta ovviasmente con la pianta a riposo (inizio primavera), nonostante ciò, spesso il problema della fuoriuscita delle radici si ripresenta al momento del ritiro autunnale. E allora, seppur con dispiacere, e con una buona dose di coraggio, via con drastiche potature ai lunghi rami cresciuti d’estate…
Mi sa che potrebbe toccare una cosa del genere anche alla passiflora….
Fermatemi prima che io compia delitti !
Per Raimondo
Quale è il tuo messaggio? 😮 😮 😮
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Con la stagione calda l’ho portata all’aperto in posizione a mezz’ombra dove ha fiorito ancora per un po’
Ora capisco che dovrei metterla in un vaso più grande (almeno 40 cm), ma per me i cm sono preziosi quando devo riparare d’inverno, avendo una moltitudine di piante.
Sono scettico sul fatto di rimuovere la torba mentre la pianta è in attività. Io ho preferito non toccare la zolla e rinvasare con terreno più adeguato attorno.
Sono tentato di ridurre un po’ i tralci della pianta dopo la sostituzione del vaso: dite che riprenderà a fiorire su nuovi rami ?
– Sostituzione vaso.
Il vaso di 30 cm. può essere ancora sufficiente per quest’anno; se non ricordo male, hai trasferito la Vitifolia proprio nel 2005: cambiare il vaso, sia pure con tutte le precauzioni, è sempre un trauma per le piante. In ogni caso la dimensione massima da raggiungere è, a mio parere, 40 cm., come hai ipotizzato. Per quanto riguarda la fioritura, anche se è vero che la Vitifolia, se ben ambientata e ben coltivata, può fiorire tutto l’anno, ciò non significa che non esistono pause nella fioritura (come, peraltro, accade per tante altre piante).
– Sostituzione substrato.
Credo di aver chiaramente detto che l’operazione fatta con la pianta in vegetazione è estremamente rischiosa, ma, a mali estremi, estremi rimedi! Va ricordato, inoltre, che, come sopra detto, se la Vitifolia è ben ambientata e ben coltivata, è sempre in vegetazione 😮 . In ogni caso, quello che tu hai fatto (“non toccare la zolla…terreno più adeguato attorno”) è un’ottima soluzione che anch’io, talvolta pratico 😉 ; per migliorare il terreno del pane di terra si può inserire con delicatezza del materiale inerte (sabbia, perlite, pomice,…), aiutandosi, poi, con le innaffiature.
– Potatura.
Per una risposta più completa e organica ti prego di vedere il Cap.3 sub e)-potatura della Monografia. 😉 .
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
grazie. grazie a tutti e due, Lulù ed Elio. Mi auguro di riuscire nell’impresa che sembra essere piuttosto ardua!
Tra 1 anno cambierò casa, avrò la grandissima fortuna di avere un piccolo giardino e una veranda che spero potrà ospitare ancora la passiflora!! Nel frattempo appena le temperature scenderanno al di sotto dei 12° la porterò in casa. Ma sinceramente secondo voi quante possibilità di sopravvivenza ha?
grazie.Susanna
Nel messaggio precedente ho dimenticato di aggiungere che, oltre ad assicurare una temperatura non inferiore ai 12°C, è necessario assicurare un discreto grado di umidità ambientale, con vaporizzazioni quotidiane (attenzione al riscaldamento ! 😮 ).
Se riesci ad ottemperare a tutto quello che ti è stato suggerito dovrebbe esserci fondata speranza di sopravvivenza
😛 . In ogni caso il tentativo va fatto anche contro tutte le indicazioni contrarie: proprio oggi consultando un libro del grande Guglielmo Betto ho riletto questa frase che desidero riportare.
” Il giardinaggio dev’essere anche sperimentazione, tentativi da fare contro ogni regola codificata, gusto dell’avventura coltivata in pochi metri quadrati di terra”.
Buona fortuna!!!!!!!!!!! 😉 😉 😉
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
quote:
Se non fosse per il fatto che, i fruti color arancio brillante appartengono proprio alla Passiflora careula, oserei pensare che la mia appartiene ad un’altra specie, perchè i suoi frutti sono alquanto dolci e rossi.
Nioente a che vedere con il maracuja, ma niente male.nel messaggio del 12.4, in questa stessa discussione, se ben ricordi, io scrivevo “trovo eccessiva la definizione insipido”; concordo, quindi, con te nel giudicare accettabile il gusto della Caerulea.
Inoltre volevo aggiungere che la mia è stata messa a dimora con un miscuglio di torba e terriccio e argilla espansa, ma che intorno ha vera terra argillosa, petrosa e alquanto compatta, eppure la pianta è di una vigoria incredibile è ricoperta di fiori e di frutti, le potature di contenimento non la disturbano nemmeno un po’ e mi ritrovo spesso getti radicali a metri di distana dalla pianta madre.
La Pssiflora Caerulea è una forza della natura!!!!!
La stessa situazione ricorre nel mio terreno, sia per le caratteristiche della terra, che per i polloni che mi ritrovo a diversi metri di distanza (spesso dopo aver attraversato muri e piattaforme di cemento); le potature sulla C. per avere un qualche effetto vanno fatte in maniera selvaggia e feroce: ridurla a 50cm. da terra! Come ho scritto più su, nel messaggio dell’ 1/3, bisogna avere l’accortezza di tenere costantemente sotto controllo la situazione dei polloni per evitare “lottizzazioni selvagge”.
Per alleggerire il terreno argilloso e compatto puoi, in tempi successivi, apportare sabbia (ovviamente non di mare!)e stallatico (poco!) mescolando e interrando il più possibile: è quello che io faccio dove ho piantato le Passiflore.A parte i concimi a base di stallatico a rilascio graduale, che spargo un po’ in tuto il giardino a cadenza trimestrale, la painta non viene mai concimata.
Il concime a base di stallatico contiene soltanto N (azoto) che serve solo per la crescita e lo sviluppo della vegetazione: direi che nel nostro caso più che inutile sarebbe dannoso ! In ogni caso, vedi il cap. 3 della monografia – “Coltivazione”.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a