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La storia continua…..
Le due Murraya, insieme ad una delle due piantine ottenute dai suoi semi e che ho piantato tra loro, si apprestano a superare il secondo inverno senza alcun danno (nessuna perdita di foglie, nè segnali di deperimento alcuno ); anzi, dopo la fioritura, hanno formato (anche la piccolina ) diversi frutticini (ad oggi ancora non maturi) come potete vedere dalle foto
Anche se ovvio, voglio ricordare che questi risultati in piena terra si possono ottenere in condizioni climatiche simili a quelle della mia zona. Altrove, si può coltivare la M. ritirandola, in inverno, in serra, anche fredda, o, comunque, in casa, assicurandole temperature adeguate.
Mi interesserebbe sapere da Traudi come si è comportata la sua: è stata messa in piena terra? Ha fiorito? Ha formato frutticini?
Scritto Da – Elio Gulino on 25 Febbraio 2007 00:55:45
Attendo con ansia Elio che sveli 😉 il miracoloso composto chiamato… “Gulino’s Miracle Compost”….. Forte Pietro! (che ridere!…. stavolta non ho fatto tradurre a Google 😉 😀 ci sono arrivata da sola 😳
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Per Pietro:
come ti ho detto per telefono, Palermo non è New York; prima o poi ti incontro !
Per Piera:
Una certa Piera l’8.11.05 in “Discussioni Generali” ha inserito la discussione dal titolo “Substrato…aerato per piante in vaso” che ha avuto risposta proprio dall’inventore del “Gulino’s miracle compost” . Penso che rileggendo tutta la discussione avrai tutti i chiarimenti che desideri!
Solo per aggiungere il nome dell’ ibrido, comunicatomi stamattina da Pietro: FIESTA!!!!
Aggiungo, inoltre, il diametro del fiore, che raggiunge appena 16cm.!! In piena terra, dove andrà a finire non appena cresciuto sufficientemente, raggiunge agevolmente i 20cm. !!!
Scritto Da – Elio Gulino on 18 Febbraio 2007 13:27:48
In attesa che rispunti Elio per più mirati consigli, ho trovato questo sito che potrebbe interessare dove si parla delle talee erbacee di r.s in acqua (mi pare che tu hai una particolare predilezione per questo metodo), è in inglese se ci fossero problemi…
Arrivoooo .
Pietro ha già detto tutto, compresa l’ indicazione del sito che spiega in modo esauriente la tecnica da usare: non mi resta, quindi, che confermare .
felicissima di rileggerti, tutto bene?
Bellissima la tua talea 😮 mi racconti come hai fatto?
Grazie! 🙂
Come detto sopra non ho molta fortuna (abilità ) con le talee: in ogni caso, quando ci provo, uso tutte le tecniche possibili (utilizzo di ormoni radicanti, messa a radicare in acqua, in terriccio drenante, nella perlite,….), con risultati mai uguale anche a parità di tecnica e di tempo.
Per quanto riguarda specificatamente questa mi pare di ricordare che l’ho prima messa in acqua tiepida (e mantenuta tale)finchè non ho visto spuntare un accenno di radice, per poi inserirla nel solito vasetto di torba in un terriccio contenente al 50% perlite; a questo punto il vasetto nella serretta elettronica.
Come Piera ritengo che si tratti di Magnolia grandiflora di cui ho un esemplare in campagna da circa 12 anni e che, all’impianto, misurava circa 1.80m.; oggi ha raggiunto quasi 4m..
Posso, quindi, darti tutte le informazioni che ho raccolto sull’argomento e, ancora meglio, riferirti sulla mia esperienza.
Per quanto riguarda la possibilità di coltivarla in Slovacchia avevo molte perplessità in relazione al clima che non credevo fosse il più indicato: parlando con Pietro, però, mi ha detto che esistono oggi cultivar particolarmente resistenti al freddo (si dice anche sino a -20° ). Normalmente la Magnolia gradisce un ambiente soleggiato, con clima mite e terreno tendenzialmente acido, ben drenato, profondo, fertile .
Riguardo le foglie tieni presente che persistono 2 anni e poi cadono: quindi è normale che, a causa di questo ricambio,il terreno sottostante sia sempre coperto di foglie cadute senza che ciò significhi sofferenza della pianta .
Riguardo la potatura..la Magnolia NON VA ASSOLUTAMENTE POTATA; vanno tolti solo rami che vanno in direzione non gradita o rovinati magari dal vento.
In merito alla fioritura non ricordo bene, ma credo che anche la mia nei primi anni non fiori’; mi pare che ho dovuto aspettare 3 o 4 anni e, comunque, la quantità iniziale è sempre molto modesta per incrementare anno dopo anno.
Concludendo, quindi, di’ ai tuoi cugini di avere pazienza e non arrendersi: nel giardinaggio la pazienza e la costanza sono virtù assolutamente necessarie
Nella foto sotto, in primo piano, la mia Magnolia grandiflora al giugno del 2005; se non vado errato sulla destra si vede un fiore. A proposito del fiore ti ricordo che dura meno di 24h, per cui, se i tuoi cugini non hanno l’albero costantemente sott’occhio, potrebbero non accorgersi dell’avvenuta fioritura se non dalle tracce dei petali caduti (è quello che succede a me dato che la mia campagna è a 65km da Palermo).
……altri semi da una bustina acquistata in Brasile, c’è scritto maracuja Redondo Amarelo, ma credo siano la stessa varietà (redondo amarelo = rotondo giallo…)
Paolo
Con la caerulea ti puoi esercitare nella potatura ! Qualunque cosa tu possa fare è..indistruttibile !!! : rinasce dalle ceneri come la Fenice
La P. edulis viene coltivata come pianta da frutto (come da noi agrumi, pere, mele, pesche,…): pertanto, si è alla continua ricerca di varietà/ibridi che siano più resistenti alle malattie, più facili da coltivare, con frutto più grosso e dal gusto migliore, ….Questo significa che di edulis esistono un’infinità di varietà con nomi diversi e difficilmente identificabili fuori del loro aerale di coltivazione. [/size=3]
quote:
……. hanno vegetato alla grande, con un tronco principale ben lignificato di 12-15 mm. di diametro. Hanno parecchi rami tutti affastellati, ora le punte sono ferme e qualche grossa foglia è caduta, ma penso che tra qualche mese mi converrà potarle e legare meglio i rami.Paolo
Prima di tutto ringrazio Lucia per il titolo di “esperto” che non merito assolutamente: ho solo un pò di esperienza acquisita coltivando Passiflora (con tantissimi fallimenti ).
In particolare, proprio con le edulis (sia edulis f. edulis, che edulis f.flavicarpa) non ho mai avuto fortuna: le piante, ottenute da seme, crescevano rapidamente (come la tua), senza mai fiorire e, dopo il primo o il secondo anno, cominciavano a deperire; alcuni getti seccavano, le foglie altrettanto e cadevano. Ho tagliato tutte le parti secche, finchè le piante si sono ridotte ad un moncone ridicolo su cui non ripongo alcuna speranza .
In ogni caso riguardo la potatura della P. ti consiglio di vedere quanto ho scritto nella Monografia, cap.3° Coltivazione, sub e); aggiungo soltanto, per il caso specifico, che al di là della potatura, sarebbe opportuno “sciogliere” i rami affastellati (bisogna operare con molta delicatezza ) e “distribuirli” a ventaglio su un graticcio o, comunque, sul muro. Una volta fatta questa operazione, se i rami fossero tanti, potresti eliminarne alcuni (es.: 1 ogni 3), indipendentemente dall’eventuale operazione di potatura.
In quanto alla risoluzione … le shede sono ottimizzate per una risoluzione minima di 1024×768 che è la risoluzione media più diffusa, tranne che per i monitor un po’ datati e magari da 15pollici ormai fuori mercato da un po’…………….
……Ormai si usano schermi con risoluzioni sempre più alte… e dimensioni sempre più elevate da 15pollici siamo già ai 30.
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anche io ho un monitor molto datato (come me, d’altra parte )e non ho alcuna intenzione al momento di comprarne uno “super” : sono un povero pensionato !
Pertanto, poichè stare a smanettare con il cursore mi fa imbestialire (non uso un termine più appropriato per rispetto alle Signore !), mi vedo costretto a rinunciare a leggere le schede! .
In ogni caso sarebbe opportuno, se c’è qualcun altro che ha lo stesso problema mio e di Pietro, che “parli ora,…o taccia per sempre! “
Non ho mai scritto nella Monografia che Linneo ha dato il nome alla Passiflora: come si può vedere dalla frase copiata e incollata appresso ho solo detto che Linneo ha formalizzato una classificazione della P.
” Per avere un’idea del lavoro svolto nel tempo dai Botanici dall’introduzione della P. dal Nuovo Mondo in Europa (primi anni del 1600), desidero segnalare che la prima classificazione di Linneo (1745) prevedeva 22 Specie; successivamente (1872) M.Masters …….”
A parte ciò, poichè nella scheda in oggetto è riportato anche qualcosa di Maurizio Vecchia, e poichè non sono io che ho curato la scheda stessa, ritengo opportuno togliere “…a cura di Elio Gulino” trasformandolo con una semplice citazione di chi ha scritto quanto riportato in essa ( a proposito hai chiesto a Maurizio V. se vuole essere citato? Per me sta bene, purchè non venga cambiata una virgola di quanto ho scritto!
Per Martina
Complimenti per il risultato! . Vedrai che il prossimo anno di frutti ne vedrai di più perchè la P. ha bisogno di maturare per avere fruttificazioni abbondanti.
Per quanto riguarda il problema che ti aveva fatto atterrire e chiedere aiuto (l’ingiallimento delle foglie), come vedi è stato sufficiente seguire il mio consiglio: eliminare le foglie malate, anche a costo di defoliare l’intera pianta !
Per Piera:
Martina è, ormai, diventata super esperta di Passiflora : ti confermo che nella tua zona puoi coltivare, anche all’aperto, con buona riuscita sia l’ incense, che la P. incarnata (che è la madre dell’incense): resistono benissimo a temperature abbondantemente sotto lo 0°C !
… perchè la mia pianta di passiflora “edulis x incarnata”, pur fiorendo copiosamente, produce grossi frutti verdi ma completamente vuoti, al massimo sono presenti semi abortiti senza polpa, poi raggrinziscono e cadono…
Mi pare di capire, leggendo il forum, che abbia bisogno di un altra pianta impollinatrice di clone diverso; ho tentato di impollinarla con P. cerulea, ma senza successo. Cosa mi consigliate? 😡
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Premesso che non conosco questo ibrido (ha un nome? è un ibrido registrato?), il problema non è di cercare un impollinatore (la pianta ha fruttificato ), ma rassegnarsi , poichè, evidentemente, come molti ibridi, questo incrocio produce solo frutti vuoti o, raramente, con qualche seme e pochissima polpa . Se ricordo bene ho parlato nel Forum di questo problema a proposito della xbelotii (alata x caerulea).
……. ma sarei molto d’accordo su una Monografia dei Jasminum, a cui tu avevi accennato tempo fa. Credo anche però che sia un impegno madornale, visto tutto quello che tu avevi scritto sulle Passiflore, per cui non so chi abbia il tempo necessario per farlo…… 😡
Lulù
Premesso che ancora, purtroppo, la monografia sulla Passiflora non è completa , l’ipotetica Monografia sul Jasminum credo sarebbe più semplice: la vera grossa difficoltà consisterebbe nel convincere/costringere, magari con minacce e ricatti , “qualcuno” a darmi una mano
Elio, sto pensando…non è che l’hai concimata un po’ troppo e la pianta cresce velocemente e produce tante foglie nuove…ma non fa i fiori?? 😉
Io alle mie do solo la cenere….ma adesso le aggiungerò anche un po’ di ferro…le foglie sono troppo gialle!! 👿
La tua ipotesi è corretta, ma io sono tutt’altro che generoso con le concimazioni, anche perchè, come ho scritto nella Monografia e in altre occasioni, la Passiflora non gradisce eccessi di acqua e di nutrimento!
Rileggendo, piuttosto, con attenzione il tuo messaggio ho scoperto il mistero : il tuo esemplare è, innanzitutto, in piena terra (mentre la mia è in vaso), e, di più, la tua è dell’anno scorso, mentre la mia è stata acquistata solo quest’ anno!
Per le foglie gialle (anche la mia è cosi’ ) non farei alcunchè, perchè ritengo non denotino mancanza di ferro (specie se usi un concime con microelementi)e perchè con il ferro è facilissimo fare danni gravi eccedendo con le dosi .
Per concludere ti confermo l’utilità della cenere di legna (quella del camino), anche se voglio ripetere che ogni eccesso, specie con le P., è sempre pericoloso !
Quando uno è negato, è negato! 😀 😀 😀
Pietro Puccio
Quando ero piccolo (in quale secolo è successo??? ) mia madre mi diceva, citando Virgilio: “Non ti curar di lor, ma guarda e passa!”
Prima di tutto….COMPLIMENTI !!!!!!
Ma cosa ci fai alle piante ? . Anche io ho preso una vitifolia (da Lucia ), ma, ad oggi, non c’è ombra di boccioli ; in compenso la pianta (in vaso) ha preso un notevole sviluppo (un paio di metri).
Facci sapere le dimensioni raggiunte dalla tua.
….. invece chi continua a fiorire senza problemi è il multiflorum ma ahimè, grossa lacuna per un Jasminum, non profuma….. 👿
Lulù
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Ho fatto una rapida ricerca sul libro di Betto (Le piante rampicanti) e ho trovato, a proposito del profumo, che questo Jasm. ha esemplari molto profumati ed esemplari con assenza totale di profumo: il tuo potrebbe appartenere a questa seconda varietà .
La discussione sul multiflorum dovrebbe continuare, comunque, con una nuova discussione (J.multiflorum, appunto), iniziata da “qualcuno” che lo ha! Io non ce l’ho; mi era stato regalato da Pietro, ma l’ho dato ad un altro mio amico, e, quindi, non ho informazioni dirette: se il “qualcuno” di cui sopra inizia la nuova discussione raccoglierò le informazioni sullo sviluppo della pianta:
Lulù, perchè non dovrebbero essere in fiore? Anzi, oltre a fiorire, fruttifica pure, e chi vuole intendere intenda 🙂 .
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
[/quote]
Intendo
Purtroppo non ho fotografie, ma confermo che il mio J.molle (stessa provenienza di quello di Pietro, anzi da lui regalatomi ) ha già fatto due semi (soltanto ) che attendo maturino per seminarli).
Svelato il “mistero” dei semi , confermo, innanzitutto, che il profumo nel molle c’è e ricorda senz’altro la gardenia; per quanto riguarda la rusticità, non ho nulla da aggiungere a quanto detto da Pietro poichè non ho trovato notizie congrue da nessuna parte.
L’aspetto che questo J. può assumere, come detto da Pietro, può essere di cespuglio/arbusto o rampicante, o ambedue le forme insieme: quello di Pietro, in piena terra (!), sembra orientato alla forma arbustiva (stranamente ha preso poco sviluppo, ma grandi fioriture !), mentre il mio, in vaso, pur avendo già fiorito due volte, ma con minore intensità , ha preso un grande sviluppo come rampicante (getti di oltre 2.5m. ).
La foto che allego, di qualche mese fa, può servire a dare un’idea di quanto sopra detto (grande sviluppo come rampicante): la stessa pianta, oggi, è almeno quattro (!!!!) volte più alta . Purtroppo oggi non riesco a fare foto a causa di mancanza di profondità, che non mi permette di inquadrare tutta la pianta nella sua altezza.
http://i14.photobucket.com/albums/a308/eliogulino/JASMINUM/J-3.jpg
quote:
Quote:Martina, se legge Elio ti sgrida., lo aveva scritto.
Leggi, leggi…….. 👿
Lulù
Ops….davvero???
Non mi ricordo…..ma dove???
Buona serata
Martina
P.S. …ma dove è Elio???? 😎 😎
Cominciamo dalla fine : dall’inizio di ottobre mi sono praticamente trasferito in campagna (con ritorni in città ogni tre giorni per innaffiare e controllare le piante ) per seguire e controllare dei lavori di manutenzione della casa ; i lavori sono momentaneamente terminati , ma, purtroppo, riprenderanno ai primi di dicembre, con grande soddisfazione del mio portafoglio! A parte ciò, ho, comunque ripreso la mia abitudine di stare tre giorni in città e tre giorni in campagna (dove non ho il P.c. ) e, quindi, la mia partecipazione al Forum sarà solo un pò rallentata, ma non mancherà!
Entrando nel merito del discorso, neanche io ricordo di avere parlato specificatamente sul “padre e la madre” degli ibridi e, comunque, non mi permetterei mai di rimproverare Martina !
In ogni modo, la madre è la prima pianta, il padre (ovviamente ) la seconda; nel caso in questione, quindi: madre P. xiikzod e padre P.coriacea!
Prima di entrare nel merito della discussione desidero esprimere il mio apprezzamento per la composizione fotografica, che ha il gran pregio di mostrare contemporaneamente quattro foto, più “leggibili” di quelle che normalmente inseriamo che necessitano dello scorrimento in verticale del cursore (e, intanto, si sfoca l’immagine precedentemente vista e devi ritornare sopra ).
Ho trovato qualche notizia sul fluminense in Betto, “Le piante rampicanti”.
IL J. fluminense, originario dell’Africa come detto da Pietro, fu introdotto dai portoghesi in Brasile dove prese il nome di Gelsomino di Bahia (J. bahiense) e venne classificato come sudamericano ; successivamente, tale Vellozo (??) lo rinominò J. fluminense, in relazione alla sua predilezione per le zone fluviali, e lo ricondusse alle sue origini africane . Altro sinonimo del fluminense, a causa della sua somiglianza (e confusione ) con l’azoricum, è J. azoricum var. bahiense.
I fiori vengono accreditati di profumo intenso (Pietro: confermi??? ).
Per quanto riguarda, infine, la resistenza al freddo sempre il Betto gli attibuisce una resistenza inferiore all’azoricum, e, quindi, dice che può essere coltivato in zone in cui solo saltuariamente il termometro scende di qualche grado sotto lo 0°C .
Sempre il Betto dice che il fluminense fruttifica regolarmente (nelle zone dove si trova a suo agio) : Pietro, sai cosa devi fare?
la mia P.holosericea sta in fiore …e oggi ho trovato anche un piccolo fruttino!!
Non chiedo ..se si mangia…ma…i semi ci saranno??
Buona serata
Martina
Premesso che non ho, nè ho mai avuto P. holosericea, quanto dirò è frutto di notizie raccolte in letteratura.
Il fiore dovrebbe essere profumato; il frutto (come tutti quelli del sottogenere Decaloba), non è edibile, ma, ovviamente, contiene semi e va raccolto a maturazione completa (come ho detto sempre). A conferma della non edibilità del frutto sappiate che a maturazione emana un forte odore di guano , la cui “missione” sarebbe quella di attirare animali (pipistrelli ?)per indurli a mangiarli e poi disperdere i semi per la riproduzione .
P.s.: mi pare di ricordare che Pietro abbia la holosericea; se il mio ricordo è corretto lo pregheremo di riferire la sua esperienza
P.p.s.: Martina, tu sai cosa fare se raccogli i semi?
quote:
Non è strano che si producano boccioli sui viticci. Infatti questi ultimi sono peduncoli modificati.
Mi è capitato questa situazione in un esemplare di Passiflora ‘Guglielmo Betto’ ed ne ho visto anche nella P. caerulea.
Vi sono alcune specie che normalmente fioriscono alla base del viticcio, ad esempio la P. cirrhiflora.
Tanti saluti
Maurizio
ti ringrazio per la risposta. Non riuscivo a ricordare dove e quando avessi già avuto l’occasione di vedere questo particolare fenomeno; citando la P. cirrhiflora si è accesa la lampadina : ne avevo sentito parlare proprio a proposito di questa particolare e affascinante specie! Lo stesso nome (cirro = viticcio <> flora = fiore) ci dice che fiorisce proprio sui viticci.
Visto che ne stiamo parlando, poichè ritengo che la P. cirrhiflora sia molto interessante, invito coloro che fossero interessati a guardare le foto che Maurizio ha nel suo sito (“la mia collezione”); se riscuoterà successo, pregheremo Maurizio di parlarcene .
quote:
Elio, ma dove trovi tutte le “faccine” bellissime che metti?????
😎
Lulù
Dovrei rispondere in Forum fuori tema, ma, per questa volta , ti rispondo qui’.
I siti da cui prendo le faccine sono:
http://www.faccinebuffe.it
http://www.vocinelweb.it/faccine/
Colgo l’occasione per dirti che non si possono usare quelle del Forum quando si voglia usare un testo colorato o cambiare le dimensioni dei caratteri: le faccine vanno a finire tutte in fondo al messaggio!
Tu pensi che è una P. x decaisneana??
Non saprei …infatti aspettavo Voi a risolvere il mistero!!
Le ghiandole sono 4….
[/quote]cara Martina quando parla Maurizio sulla Passiflora non c’è da dubitare: è una x decaisneana ! Poichè ormai ti conosco bene , capisco perchè continui a chiedere: ti ho abituato male a darti troppi particolari nelle risposte (mentre Maurizio si è limitato ad identificare la pianta)e, allora, provvedo subito .
Per quanto riguarda le 4 ghiandole, se vai a rileggere quanto ho scritto il 25/9 nel messaggio Passiflora phoenicia, vedrai che la alata ha due/quattro ghiandole, mentre la x decaisneana ne ha quattro e in alcune foglie 5/6; ma al di là di ciò, poichè abbiamo il fiore, le sue dimensioni (12 cm.) ci dicono: “x decaisneana” . Osservando, infine, il colore del fiore, la larga fascia color malva presente all’apice dei filamenti della corona (non presente nell’alata) ci dà l’ultima conferma!
Per concludere, oltre a farti i miei complimenti per la fioritura e per le foto , a scanso di equivoci, ti invito a continuare a chiedere sempre: solo cosi’ si apprende
Per completare il discorso, allego due foto del frutto: verde e maturo.
P.S. E stranissimo.. il bocciolo cresciuto sulla punta del viticcio – non l’ho visto su nessuna delle mie Passiflore!!!
Come mai succede??
E poi.. come è andata ??
Il fiore si è aperto, era normale o più piccolo??
Grazie!!
[/quote]Il fiore si è aperto regolarmente, anche se ha avuto il buon gusto di aprirsi in mia assenza: per questo motivo la foto allegata riprende il fiore già richiuso . Non c’è dubbio, comunque che si sia sviluppato regolarmente; le dimensioni del bocciolo richiuso, raffrontate con quello vicino, mi fanno, comunque, ritenere che le dimensioni del fiore fossero nella norma.
..sì..l’ho presa da Lucia..l’ho messa in un grande vaso..e adesso sta crescendo velocemente ..i rami sono lunghi più di 3m.
Aspetterò con pazienza qualche bocciolo…ma se non sarà quest’anno sarà magari quel prossimo…perciò…
Buon pomeriggio
Martina
Credo, considerando lo sviluppo raggiunto dalla pianta, che se le temperature si manterranno sui livelli fino ad ora registrati, la tua phoenicia riuscirà a fiorire .
Osserva quotidianamente e attentamente la pianta alla ricerca di qualche bocciolo e … incrocia le dita !
quote:
Vorrei fare un riepilogo di tutto per vedere se ho capito.
Elio, la quadrangularis che proviene dalla fonte che sai è una decaisneiana?
La alata che proviene dallo stesso è alata o anche essa non lo è e può essere una phoenicia?
Come distingui una alata da una quadrangularis? Io non ho mai visto i fiori, sia dell’una che dell’altra.
Lulù 😉
Se non ricordo male mi hai mandato una P.alata proveniente da…che ho identificato per P.phoenicia, dicendoti che, forse, l’errore mi era stato gradito poichè avevo perduto l’unico esemplare in mio possesso all’epoca ; la pianta è quella di cui si vedono le foto in questa discussione.
L’identificazione della phoenicia in assenza di fiori, come ho scritto nel messaggio iniziale di questa discussione, è abbastanza facile osservando le due grosse ghiandole nettarifere al picciolo di colore giallo (rimprovero per chi non legge con attenzione i messaggi )
Sempre in assenza di fiori, distinguere tra P.alata, P.quadrangularis e P. x decaisneiana è ugualmente possibile osservando il numero di ghiandole al picciolo (anche di questo ne ho parlato almeno due volte ).
La alata ha, di norma, due o quattro ghiandole; la P.quadrangularis ne ha, nel 90% delle foglie, sei e nel restante 10% 4/5; la P. x decaisneana ha una situazione specularmente opposta alla quadrangularis!
I fiori delle quattro P. sono diversi per grandezza e colore; per chi avesse la fortuna di vedere i frutti, anche loro sono distinguibili gli uni dagli altri! Le foto nel sito di Lucia sono corrette per alata, phoenicia e x decaisneana; qualche dubbio mi sorge per la quadrangularis, che mi pare sempre una x decaisneana . Se qualcuno avesse bisogno di identificazioni, metta la foto sul Forum e vedremo di dare una risposta!
Anch’io ne ho una…ma fin adesso senza un fiore.
Mi daresti,per favore, qualche consiglio..??
[/quote]Quanto detto a Scillosa può essere utile anche per te.
Per quanto riguarda la fioritura tieni presente che la phoenicia, cosi’ come tante altre, deve raggiungere certe dimensioni perchè possa fiorire; in ogni caso non è ancora giunto il momento di rassegnarsi : con le temperature che ci sono da noi puoi ancora sperare (sempre che il tuo esemplare abbia raggiunto le dimensioni necessarie); l’altra mia sta solo ora iniziando a formare dei boccioli
Auguri
P.s.: la tua phoenicia l’hai presa da Lucia?
La P.phoenicia, come purtroppo il 90% delle Passiflora (specialmente il sottogenere Passiflora), è autoincompatibile : ciò significa che per fruttificare bisogna procedere con impollinazione manuale con polline di altra phoenicia di clone diverso o con polline di ….caerulea (e poi c’è sempre qualcuno che ne parla male!! ) o di alata, quadrangularis, decaisneana,…
Io le ho tutte (anche un’altra phoenicia), ma al momento della fioritura che vi ho descritto …, nessuna era in fiore ! : morale della favola ..non ho alcun frutto e, quindi, alcun seme!
Se in seguito riuscirò ad avere qualche frutto vedrò di accontentarti!