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In attesa di conferma o smentita da parte di Maurizio Vecchia, che credo sia anch’Egli possessore di una Inspiration, devo, purtroppo, dirVi che l’Inspiration non è completamente immune dal virus!!! In occasione di diversi violenti sbalzi di temperatura, alcune foglie hanno assunto la classica coloraziore (ingiallimento) come nell’Incense ! In verità le dimensioni del fenomeno non sono mai state ai livelli dell’ Incense (che qualche volta è stata completamente colpita in tutte le foglie, pur riprendendosi successivamente): ciò non toglie che non credo si possa affermare che l’Inspiration è totalmente “Virus free”!
Quanto ora detto nulla toglie alla bellezza della pianta, che cresce velocemente, fiorisce bene e fruttifica regolarmente, come ho scritto prima.
quote:
Iniziano a germogliare i semi di Incense, ora aspetto gli inspiration 🙂 🙂 e in primavera dovrei già avere delle belle piantine…….
22.5.08:
@Elio: ieri l’altro è germinato un seme di ispiration, di quelli che mi hai inviato, dopo mesi di attesa
Invece di quelli di incense ne sono nati due, gia discrete piantine che ho messo all’esterno e crescono velocemente.
La cosa strana è che le altre passiflore che semino germinano quasi al 100%, nelle medesime condizioni. Eppure i tuoi semi erano ben freschi.
Ora aspetto di vederne i fiori, ho anche una Incense da talea come riferimento.
Paolo
Complimenti per la pazienza e la costanza!!!
Non devi assolutamente stupirti per la bassa percentuale di germinazione: a parte il fatto che le Passiflora hanno una estrema variabilità nelle percentuali di germinazione l’una dall’altra, ricorda che Inspiration e Incense…sono degli ibridi, e quindi, vanno fuori da ogni regola; nel passato ho notato questo fenomeno anche con altri ibridi. Per completezza di discorso voglio aggiungere che, pur essendo assolutamente vero (l’ho scritto più volte!!!) che la freschezza dei semi è l’elemento principe per la germinazione, non è il solo!!!!
Attendiamo ulteriori sviluppi!
quote:
…… quindi durante il periodo estivo la temperatura non è eccessiva, quindi credo che la Ligularis non patirà le temperature troppo alte dato che l’ho messa anche in un punto di penombra.
Secondo voi è importante spruzzare acqua sulla parte aerea per creare una buona umidità?
p.s Ringrazio Marco per l’idea di fare delle prove con qualche talea…..
a che livello arrivano le temperature estive e per quanto tempo? Se il clima estivo di Scandicci è simile a quello di Firenze……..In ogni caso, non è un problema di penombra, ma di atmosfera afosa: la tua ipotesi, quindi, di spruzzare per creare umidità (e anche tentare di abbassare il livello dei °C) potrebbe ritornare in qualche modo utile.
Per la talea ti ripeto quanto ho sopra detto in merito alle dimensioni che deve raggiungere la ligularis perchè possa fiorire: sei disposto ad attendere??? Inoltre se volessi tentare l’impollinazione tra di loro (pianta madre e talea) ricordati che le due piante devono essere di clone diverso (la talea è lo stesso clone della madre).
P.s. X PAOLO 44:
Sulla Inspiration e sull’ Incense ti risponderò nella discussione specifica; questo per evitare, come ho già detto altre volte, che parlando di Inspiration ed Incense all’interno di una “discussione intitolata P.ligularis”, non se ne possa successivamente trovare facilmente traccia.
Innanzitutto desidero chiarire che quanto dirò non proviene da diretta esperienza perchè, pur avendo, sin dall’inizio della mia “passione” per la passiflora, desiderato coltivare questa bellissima specie (sia per il fiore, che per il frutto), raccolte le opportune informazioni, mi sono convinto che le mie condizioni climatiche non me lo avrebbero permesso
Quanto segue, quindi, è frutto delle mie ricerche passate.
In merito alla classificazione riportata da Marco devo fare qualche precisazione:
subgenere: passiflora
supersezione: laurifolia
serie: tiliifolia
(in base all’ultima classificazione del 2004 di J.Mac Dougal e C. Feuillet).
La ligularis si trova in natura ad altitudini da 1000m. sino a 3000m.. Da ciò ne consegue che più che preoccuparci delle minime temperature (che, comunque, non devono scendere sotto i 10°C ), è opportuno parlare di massime, che la ligularis non tollera assolutamente (motivo per cui ho abbandonato ). Per maggior chiarimento va detto che quando si dice che “tollera” temperature minime sino a 5°C, si intende solo per brevi periodi e, comunque, la pianta anche se non muore, certamente non si “diverte” .
Fioritura: si ritiene (Vanderplank)che , oltre le condizioni di temperatura su citate, sia necessario uno sviluppo consistente della pianta (avviene anche per molte altre passiflora).
Fruttificazione: sempre tenendo presente il discorso temperature, parrebbe che la ligularis sia autoincompatibile! La fruttificazione è ottenibilie, quindi, solo in presenza di un’altra pianta di clone diverso!
…. ho già moltiplicato passiflore da seme……
Per quanto riguarda la coerulea…devo confessare che è un mistero.
……il sospetto è che dai piani superiori al mio abbiano gettato qualcosa.. acqua saponata o altro…ora al posto suo c’è un jasminum officinalis e vedremo cosa succederà…
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Nel caso della suberosa ti consiglierei la semina, sia per la estrema facilità di risultati positivi (non tutte le P. sono così facili a germinare,… tutt’altro ), sia per la ..speranza di ottenere qualcosa di particolare (con la semina, contrariamente che con talea e margotta, anche con le specie, non si ha mai la certezza di riprodurre esattamente la pianta madre, specialmente se non si ha certezza assoluta dell’impollinatore ).
Per quanto riguarda la caerulea, effettivamente, se puoi escludere le mie ipotesi,siamo in presenza di un vero mistero: credimi la caerulea è indistruttibile!!! Se per caso era in piena terra, guardati intorno con attenzione, anche a distanza dalla pianta defunta ): potresti vedere spuntare dei polloni radicali!!! .
In ogni caso, cerca di riuscire a scoprire se la tua ipotesi (acqua saponata, ….) è fondata: potrebbe servire a risolvere i problemi di chi, invaso dalla caerulea ), non riesce a liberarsene!!!
Per concludere, non avendo accertato le cause del decesso della caerulea , mi sembra che stai rischiando molto con il gelsomino : speriamo bene!!!
…. necessita di sole pieno o può essere coltivata anche in ombra luminosa? La coerulea da me non ce l’ha fatta, ma siccome anche questa vive all’ombra di sempreverdi speravo fosse meno esigente in fatto di sole.
Che la “caerulea” sia morta per l'”ombra luminosa” mi pare molto improbabile: la caerulea è “indistruttibile”: ne ho avuta, per anni un esemplare allevato su una galleria fatta con rete metallica e sotto quattro Jasminum (vedeva, quindi, poco sole) che stava per strangolare. L’eliminazione mi è costata tanto tempo e tanta fatica: ancor oggi, anche a distanza dalle radici originali, mi spuntano nuove piantine!! Molto probabilmente, specie se era in vaso, la tua caerulea sarà morta per eccesso di innaffiature o per insufficienza di drenaggio (marciume radicale). Per concludere, anche se gradirebbe di più il pieno sole, la suberosa può vegetare anche in ombra luminosa. In merito a quanto detto da PASSIFLORA75 sulle temperature, aggiungo che sopporta anche brevi gelate! Nella tua zona, quindi, starà benissimo!!!
quote:
Sì, le foglie sono quelle che si vedono… I frutti sono piccoli come il fiore, e diventano blu-nerastri a maturazione. La pianta naturalmente non è mia, proverò a prenderne una porzione in primavera per farne una talea, oltre a tentare la semina.
Scusate, ho provveduto ad inserire la città dove vivo. 🙂
Innanzitutto ti consiglio di andare a vedere quì http://www.tropicamente.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=564&FORUM_ID=41&CAT_ID=16&Topic_Title=Passiflora+suberosa&Forum_Title=Discussioni+generali. Troverai una descrizione abbastanza esauriente della pianta e, anche, notizie sulla semina; riguardo la tecnica di riproduzione della Passiflora(semina, talea, margotta) vedi, nella sezione MONOGRAFIE, il cap.4°, parte I^ e parte II^ (accertati di far apparire sulla finestrella in alto, sotto “LOG IN”, la dicitura “mostra tutte le discussioni”). Approfitto dell’occasione per ricordare a tutti (specialmente agli iscritti di recente) di utilizzare, prima di inserire nuovi messaggi su piante, la funzione “ricerca”, fermo restando che, dopo di ciò nulla vieta di riprendere la discussione, sia per aggiungere, che per richiedere ulteriori approfondimenti.
…….1 – una volta che ottieni le piante frutto del primo incrocio, le sottoponi a purificazione (impollinando la pianta con se stessa), per alcune generazioni, onde consentire la stabilizzazione delle caratteristiche.
2 – In questo caso, siccome non hai ottenuto la caratteristica che cercavi (cambio colore con mantenimento del profumo), come pensi di procedere, ad esempio:
La pianta ottenuta la impollini nuovamente con la varieta colorata che hai utilizzato inizialmente, fino ad ottenere la variazione di colore, e successivamente la incroci nuovamente con la varietà profumata fino ad ottenere finalmente anche la caratteristica del profumo……..
1- Il termine “purificazione” da te usato mi è sconosciuto : lo sento per la prima volta. Dal tuo messaggio riesco a capire cosa intendi (stabilizzare le nuove caratteristiche ottenute), ma, nel caso nostro, direi che non ha alcun senso in quanto non si è ancora conseguito lo scopo prefissato . In ogni caso, ammesso che tale tecnica abbia efficacia, il tentativo di “purificazione” sarebbe subordinato alla possibilità che la nuova pianta sia “autocompatibile” .
2- Avevo detto a Paolo che non intendevo aggiungere altro , anche perchè, come ho detto a Lucia nell’altro messaggio, non sono un ibridatore specializzato (tutt’altro ): farò diversi tentativi (tu ne hai indicati alcuni), tenendo presente che, ripeto, lo faccio per divertimento .
Per completezza della risposta, aggiungo che ho solo fatto un paio di questi “esperimenti” nel passato che, purtroppo, non hanno avuto seguito perchè ho dovuto interrompere il processo di sperimentazione per dedicarmi ad altri problemi, purtroppo, ben più seri!
quote:
Vogliamo sapere che nome gli darai….. 😀Lulù
Cara Lucia io non sono Maurizio : non ho la sua preparazione specifica, nè la sua abilità! Questo esperimento l’ho fatto solo per divertimento e per desiderio di sperimentazione : anche se dovesse venir fuori qualcosa di interessante (una capsularis gialla con profumo intenso di vaniglia : la “golden jubilee”, registrata regolarmente, profuma solo debolmente ), non penserei mai di registrare e/o nominare il risultato ottenuto:
Scritto Da – Elio Gulino on 06 Dicembre 2007 16:54:28
…..Dirò una bestialità, ma con un ulteriore incrocio non è che il profumo possa saltare fuori? ….
Paolo
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…mi hai scoperto!!!!Avevo scritto: “Vi farò sapere….”. In ogni caso, per ora, non intendo dire altro .. !!!
Ho dimenticato di segnalare la temperatura minima tollerata dalla citrina: 5°C come la capsularis.
…purtroppo…sì …e senza alcun risultato: non tutte le ciambelle riescono col buco... RIPROVERO’!!!!
Paolo
Se per “quelle dell’altra varietà….” intendi quelle in alto a destra della prima foto….devo dirti che quella è la Hoya australis di cui ho parlato, con foto ravvicinata, nel messaggio “Hoya australis e kerrii” del 15/8/07.
quote:
io uso l’argilla espansa per il fondo dei vasi, onde evitare dei ristagni idrici, secondo te può bastare, o no?
p.s Scusami ma sono nuovo di questo forum e non ho capito bene dove devo andare per leggere i capitoli che mi ai indicato 😳
ciao
Passiflora7575
Lucia ti ha indicato una “strada” piuttosto lunga : è sufficiente, partendo dalla pagina iniziale del FORUM, entrare nella sezione MONOGRAFIE (la terza dopo “DISCUSSIONI GENERALI” e “FRUTTIFERI”), attualmente occupata soltanto dalla monografia sulla Passiflora, e, una volta lì, vedere i capitoli che ti ho segnalato. .
In relazione al discorso dell’argilla espansa, fermo restando che non ha niente a che vedere con la perlite, che viene mescolata al terriccio , io sono per il suo uso che ritengo necessario per evitare ristagni sul fondo del vaso; nei circa 20 anni in cui mi sono dedicato al giardinaggio non ho mai avuto controindicazioni. Altri, come Lucia e Pietro Puccio, non utilizzano l’argilla al fondo dei vasi perchè temono (a causa della ritenzione idrica dell’ argilla), che si possa creare un eccesso di umidità sul fondo, pericolosissimo per molte piante!
Ovviamente, ognuno si regoli come meglio crede!
….. ti vorrei chiedere che cos’è quello strato bianco che ricopre il terriccio dei vasi sulle tue talee…..
Le piccole pietruzze bianche che hai notato sono “perlite”, che uso non solo per il terriccio delle semine o delle talee, ma anche per il terriccio di coltivazione, al fine di creare un ottimo drenaggio e, quindi, quasi nessun rischio di marciumi radicali . In ogni caso, vedi il cap.III^ e il cap.IV^ della Monografia e troverai approfondimenti sull’argomento .
La preoccupazione per il trascorrere dei maledetti 20minuti 👿 mi ha fatto omettere di fornire la temperatura minima sopportata, sia pure per brevi periodi,dalla coriacea: 5C°; chi volesse coltivarla ne prenda buona nota 😉 : io sto provando a tenerne un esemplare in piena terra in una zona dove in inverno è possibile raggiungere questa minima. Nella prossima primavera riferirò ! 😉
Allego, inoltre, una foto di un’altra collocazione che sto sperimentando con un ulteriore esemplare: in posizione ricadente (e non rampicante) in un vaso in… 😳 bagno, dove dovrebbe trovare la giusta temperatura e la giusta umidità 😉 .
…. ti lascio una foto mi sai dire se è lui, visto che ha poco più di un anno: mi è stato regalato piccolissimo appena nato da seme…
Se guardi la pagina inferiore di una foglia…… 😮 😀 😉 vedrai scritto “semi forniti dalla Real casa Elio Gulino” 😀 😀 😀
La pianta ti è stata regalata da Lucia che l’aveva ottenuta con semi miei 😉
…..l’inverno scorso l’ho tenuta in casa davanti ad una finestra non troppo luminosa ed è sopravvissuta. Era davvero molto piccolissima.
Ora è in casa davanti ad una finestra molto luminosa prende il sole diretto e sta crescendo ancora….
Ricordati cosa ho scritto in merito alle dimensioni che raggiunge in piena terra; poichè lo terrai in vaso, ti consiglio di trasferirlo in un vaso di 35/40cm., dove cercherai di farlo crescere contenedolo, con potature, in dimensioni decenti 😉 . Se sta ancora oggi vegetando, dagli un pò di concime azotato (io uso l’humus di lombrico) e, quando si sarà fermato, fai il “trasloco”, facendo attenzione a non rompere il pane di terra 😉 .
Senza con ciò volerti creare false aspettative, se sta ancora vegetando, potrebbe anche fiorire 😮 : come ho scritto sopra, i miei (anche quello di Carlo Morici 😮 a Tenerife) hanno sempre fiorito nel primo anno dalla germinazione 😉 ; Questa rapidità potrebbe, però, dipendere dalle condizioni climatiche in cui crescono. 😉
…… Ma l’mmaculatum non è una subsp. dell’arnottianus?……
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Nel mio messaggio l’ho chiamato “varietà”; rivedendo il sito dell'”University of Hawaii at Manoa”, l'”immaculatus” viene
definito come “subspecies”, insieme ad altre due (subsp.) in relazione ai luoghi d’origine (sempre in Hawaii): -subsp.arnottianus e -subsp. punaluensis 😉 . Direi che, ai nostri livelli 😳 , approfondire più di tanto non ci sia di alcuna utilità 😉 .
quote:
Io lo scorso anno ho seminato dei semi che la Passiflora temptation mi ha fatto, sono nate delle belle piante con foglie simili alla temptation ma non ho ancora visto il fiore, vedremo se combacia con quello che scrive Lilio apulo “spesso le seconde generazioni non vanno ‘lontano’ dai genitori e si potrebbe ottenere un ibrido stabile e fertile”. Lo spererei, ma intanto questo secondo ibrido non avrà nessun nome, figlio di N.N. Sig! 😡
Simone, si parla di Passiflore……… 😀Lulù
Credo di avere già riportato la seguente affermazione del grande G.Betto:
” Il giardinaggio deve essere anche sperimentazione, tentativi da fare contro ogni regola codificata, gusto dell’avventura coltivata in pochi metri quadrati di terra”.
Per quanto ovvio, sia Lucia che Paolo ci “dovranno” 😉 tenere informati sui risultati raggiunti (quali che siano 😉 ).
Scritto Da – Elio Gulino on 25 Novembre 2007 12:01:22
Lulù
Se la tua fonte è…Milazzo 😉 , sia questo che “Lady in red” e “Tahitian orange jubilee” di Pietro sono stati acquistati dal Vivaio vicino alla casa di Pietro 🙂 .
Scritto Da – Elio Gulino on 25 Novembre 2007 11:46:43
……….. adesso però devi fare le talee…. 😉
Lulù
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Ho dichiarato, facendo pubblica ammenda 😳 😳 , di non essere riuscito a fare “una” 👿 talea del “Red robin” in due anni e con ripetuti tentativi sotto lo sguardo feroce 😀 di Pietro, che temeva gli distruggessi la pianta a forza di prelevare talee 😛 , e tu, ora, mi dici di fare talee???? Per caso intendi rigirare il dito nella piaga? 😀 😀 😀
Scritto Da – Elio Gulino on 25 Novembre 2007 11:32:10
Di seguito inserisco le foto del frutto maturo (raccolto dopo la caduta a terra).
L’interno era pieno di polpa e di semi: il sapore, simile a quello dell’incense, è, forse, ancor più gradevole.
(meno aspro)
Ulteriore informazione: la pianta ha prodotto un altro frutto, che, ad oggi, non è ancora maturo.
quote:
ma la virosi si trasmette anche nei semi?
ripetendo l’ibrido con sue genitori sani non si ottinere nuovamente l’Incense ma non virosata?
Non ho preparazione specifica per rispondere in termini scientifici 😳 , ma credo che il problema non si risolve ripetendo l’incrocio (anche perchè il ripetere l’incrocio non produce esattamente un’ altra “Incense”, ma qualcosa di simile: mi è successo ripetendo altri ibridi): probabilmente si tratta di una qualche “incompatibilità” fra l’incarnata e la cincinnata.
Poichè trovo la tua domanda molto interessante pregherei Maurizio di intervenire per esprimere la sua opinione.
quote:
Botanic Twin Tray Electric Propagator,
mica ti ricordi le spese di spedizione?
viso che c’e il termostato regorabile il prezzo e buono.si può regolare a 30 gradi?delli paoli giuseppe
La serretta è stata acquistata nel 2001; il prezzo pagato con carta di credito, comprensivo di VAT, postage and packing, fu £60,95 (sterline).
Se fossi interessato a comprarla oggi, incredibilmente, ti costerebbe £ 49,99 (sterline)! Infatti, nel sito PARASENE vai a “factory shop” e la trovi in offerta speciale !
In ogni caso, consiglio, a te e a chiunque fosse interessato, di contattarli preventivamente (nel sito vai a “contact”) per avere tutti i chiarimenti e le conferme necessarie; ti posso assicurare che rispondono con rapidità ed estrema cortesia (almeno nel 2001 )
In merito al termostato temo doverti dare una delusione : il regolaggio del termostato avviene attraverso una scala da 1 a 10, cui corrisponde l’ottenimento di un delta tra la temperatura esterna e quella interna alla serretta ! Il sistema funziona! Le mie semine (in particolare delle Passiflora, che, come sapete, sono restie a germinare e necessitano di almeno 8 ore a 30°C) le faccio in pieno inverno , con buoni risultati!
Tieni presente che per il funzionamento del termostato ti mandano delle puntuali istruzioni (in italiano) che sono più chiare di quello che ho dovuto sintetizzare ora.
Scritto Da – Elio Gulino on 09 Ottobre 2007 20:04:03
quote:
……. la marca o il nome di una serretta riscaldata come quella nella monografia sulle passiflore.
Le serrette della monografia sono due: quella a sinistra è della PARASENE ed è la più completa (ha il termostato regolabile),oltre ad essere più grande; quella a destra, anch’essa inglese, è della Royal Oak (se non ricordo male).
La Parasene la puoi trovare nel sito http://www.parasene.com ; una volta nel sito cerca “greenhouse range” e poi, da li’, “propagators”, dove vedrai i vari modelli, compreso il mio che si chiama “botanic propagator”. Credo che ancora oggi si possa acquistare per corrispondenza, anche con Carta di credito ( così l’ho presa io, diversi anni fà).
La Royal oak l’ho acquistato da Peraga, quando vendeva per corrispondenza: ovviamente tu che abiti a Torino non hai alcun problema ad andare a Mercenasco!
Prima di tutto grazie a Piera che mi ha risparmiato l’ennesimo rimando alla Monografia !
La talea, non solo per la Passiflora, è, insieme alla margotta e alla propaggine, il modo per ottenere piante “clone” della pianta madre (cioè piante identiche all’originale); nel caso della semina, invece, non solo esiste una variabilità nella “prole”, ma si ottengono cloni diversi.
Detto questo, se si effettua l’impollinazione tra pianta madre e talea il risultato può essere :
1- se la Passiflora in questione è autocompatibile (raramente ), si avrà fruttificazione con produzione di semi che daranno luogo, se seminati, a piante sostanzialmente uguali alla pianta originaria.
2-Se siamo in presenza di P. autoincompatibile non ci sarà fruttificazione .
Spero di aver risposto alla tua domanda: se avessi bisogno di ulteriori informazioni, chiedi e ….ti sarà risposto !
questo è il primo frutto maturato quest’anno…
sinceramente pensavo di trovare qualcosa di commestibile oltre al nocciolo…. (stile passion fruit) che ne dite lo sarà?
Le foto del fiore e del frutto di questa pianta hanno solleticato la mia curiosità e mi è venuto in mente che ne avevo già sentito parlare; dopo sforzi di memoria ho trovato il sito:
http://www.barbadine.com
Una volta entrato nel sito, vai a “fruits” e troverai tutte le risposte che ti interessano (in francese e in inglese).
Ti anticipo che l’albero (sì è un albero!) raggiunge 15m.!!!!
Per il frutto, è senz’altro commestibile e, pare, di gradevole gusto: l’interno è vuoto: quello che si mangia è l’involucro esterno (sempre che io non abbia capito fischi per fiaschi!): nulla a che vedere con la Passiflora!
A questo punto, dopo avere approfondito l’argomento, sarebbe gradito che ci raccontassi come hai allevato il “bambino” e che dimensioni ha raggiunto e dopo quanto tempo. Non si sa mai! A qualcuno potrebbero venire desideri insani!!!!!
quote:
Dimenticavo, sempre riguardo l’impollinazione: le piante per ora sono 4, di un frutto proveniente dal Venezuela, tutte fioriscono con almeno tre fiori al giorno, quindi un cocktail di polline. Stasera ho visto una farfalla notturna che si è fatta tutti i fiori, poi a buio ci sono i macroglossi, attirati anche dai capperi.Speriamo bene…
Paolo
Le condizioni per sperare in una fruttificazione ci sono tutte: piante di diverso clone che fioriscono con regolarità e contemporaneamente. Per quanto riguarda la speranza di impollinazione notturna non penso ci sia di aspettarsi nulla di positivo: a quell’ora la Passiflora non dovrebbe più essere recettiva (a meno che non parliamo di P.arida e poche altre).
Ti ripeto, quindi, quanto già detto prima: impollinazione manuale incrociata !!!
Buon divertimento e …auguri!!
quote:
Volevo già dirlo la volta scorsa, non è che io non abbia cercato nella sezione Monografie, ma trovo solo una 4° sezione, suddivisa in due.Poi mi piacerebbe sapere qual’è la tecnica consigliata per l’innesto, io pensavo ad un innesto a corona, con uno o due rametti tagliati a becco di luccio e inserito sottocorteccia.
In tutte le sezioni del Forum, in alto a destra, c’è una finestrella che chiede se vuoi mostrate tutte le discussioni: la tua pagina sarà, quindi, regolata in modo da mostrare solo le ultime (cap.4° – parte prima e parte seconda). Per visualizzare tutte le discussioni basta evidenziare “mostra tutte le discussioni”.
Non ti avvilire! C’ero cascato anch’io: non trovavo più le mie discussioni!
Per quanto riguarda l’innesto, visto che pare ci sia un certo interesse penso di aggiungere nella Monografia al cap. 4°-parte seconda qualche informazione più puntuale; dammi soltanto un pò di tempo, perchè ho qualche problema di tempo e anche di PC nuovo, che fa i capricci!
Secondo me, mi sbaglierò, ma mettere il polline al centro del fiore non serve a nulla. Il polline deve essere collocato sulla superficie degli stigmi per poter dirigere il tubulo pollinico nell’ovario
Maurizio
Sono perfettamente d’accordo con Maurizio (e vorrei vedere !!): Maurizio è soltanto “diplomatico” e dice “mi sbaglierò”, ma non si sbaglia!
Intervengo, però, non per dare forza a quanto detto da Maurizio (non ne ha bisogno!), ma perchè gli è sfuggita una tua domanda (….quale il momento della giornata più adatto?) e una tua informazione ….(….la mia passiflora edulis FLAVICARPA…..Le piante sono da seme, di uno stesso frutto, ma ora ne ho…….).
Per la domanda, ti rimando, nuovamente , alla sez. Monografie, cap.3-Coltivazione-sub (g. e cap.3-Interventi.
Per quanto riguarda l’informazione, la P.edulis flavicarpa è autoincompatibile : quindi necessita di impollinazione incrociata (polline di altra pianta di clone diverso: le altre piante, anche se ottenute da semi dello stesso frutto, dovrebbero andare bene; nel peggiore dei casi, ti toccherà aspettare che crescano, e fioriscano, le altre “brasiliane”)