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Per postare le foto vai nella parte del forum chiamata discussioni e commenti e in un messaggio c’è una dettagliata spiegazione su come postare le foto.
Per quando riguarda la plumeria presumo che possa essere qualche parassita (insetto o fungo), ma per dire qualcosa di più, bisogna vederla.
domy
litorale nord roma
Come fai ad tenere le foglie così rigogliose?
La mia dicksonia invece ha fatto delle foglie, ma adesso stanno appassendo attorno alla base
Eppure sono foglie di quest’anno.
Sta facendo altre foglie, però queste foglie appassite alla base mi preoccupano un poco.
Come si fa ad innaffiarle ?
Io le innaffio una volta la settimana circa e tengo sempre l’acqua nel sottovaso.
Le ho concimate con un concime organico, che comunque è addizionato a solfato ferrico per assicurare un ph acido.
Cosa mi consigliate?
domy
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Come fai ad tenere le foglie così rigogliose?
La mia dicksonia invece ha fatto delle foglie, ma adesso stanno appassendo attorno alla base
Eppure sono foglie di quest’anno.
Sta facendo altre foglie, però queste foglie appassite alla base mi preoccupano un poco.
Come si fa ad innaffiarle ?
Io le innaffio una volta la settimana circa e tengo sempre l’acqua nel sottovaso.
Le ho concimate con un concime organico, che comunque è addizionato a solfato ferrico per assicurare un ph acido.
Cosa mi consigliate?
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La mia pianta è in un vaso quadrato di circa 50 :60 cm di lato.
è alta circa poco più di due metri e larga altrettanto.
L’ho seminata nel 1995 con un seme portato dalla Sardegna.
La tengo in un posto dove il sole gli arriva al mattino verso le nove e va via verso le 14-15, in questo periodo almeno.
domy
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Cosa mi consigliate per questo cryptocereus?
Come si può vedere ha fatto qualche getto, però non mi sembra molto rigoglioso,
Certo se lo paragono all’epiphillum che sta a fianco e che mi ha fatto quella fioritura rigogliosa, mi sembra un pò deprimente.
Cosa bisogna fare per farlo fiorire?
Come si fa a ricavare delle talee?
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Sembrano uguali.
La tua è nata da seme?
Quanti anni sono che aspetti?
domy
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Ma non si corre il rischio che il fiore sottragga energia alla talea, penalizzando l’attecchimento ?
domy
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Buongiorno a tutti
secondo voi, questa che varietà di eRYTRINNA è?
Ho piantato dei semi, che avevo portato dalla Sardegna, nel lontano 1995.
In questi giorni è fiorita per la prima volta.
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Buongiorno a tutti
siccome l’inverno scorso mi si erano rotti due rami di plumeria, li ho messi via in attesa di utilizzarli per fare delle talee.
Il 3 marzo scorso, li ho piantati ed ho tenuto per circa un mese le talee in casa.
Poi le ho messe all’esterno.
Una delle due talee si presenta così.
A me sembra che stia facendo un fiore,invece delle foglie.
Voi che ne pensate?
domy
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Innanzitutto diciamo che è una conifera; ergo i fiori sono delle pigne.
Poi, come giustamente osservato da Giuliana, è una pianta dioica.
Quindi riflettiamo su
quote:
perchè continuano a riprodursi, che cosa rappresentano insomma nella grande sinfonia della biosfera
.
Diciamo che è una pianta che ha trovato nella biosfera uno spazio dalle condizioni ambientali estreme, ma dove non c’è molta concorrenza, e vi si è adattata, riuscendo a sopravvivere.
Come:
la pianta trae l’acqua che le è necessaria per vivere soprattutto dalla condensazione della nebbia, pur ricavandone una quantità limitata dal sottosuolo. È stato infatti accertato che gli stomi delle foglie trattengono l’umidità, come le tillandsie, e che le foglie più lunghe praticamente innaffiano le radici facendo scendere le gocce sulla sabbia sottostante, da dove la lunga radice a fittone( come quella della carota e del cipresso) che arriva fino a 3 metri, riesce a recuperare ulteriore umidità, che rimane sul terreno anche per effetto delle estremità delle due foglie, che appassendo svolgono una funzione di pacciamatura, sul terreno circostante.
Quindi diciamo che è un esempio di estrema ottimizzazione della struttura alla situazione ambientale, quindi nulla avviene per caso.
Saluti
P.S. per la cronaca, anche l’Orto di Napoli dispone di alcuni esemplari, di cui qui c’è una foto, tenuta nelle serre Califano, in serra riscaldata.
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quote:
che io sappia la principale è nella colorazione del fiore…l’augusta viene chiamata anche “grande strelitzia bianca”…in effetti c’èun po di confusione su quest’argomento anche in rete…la nicolai dovrebbe avere una colorazione più violacea credo…ci sono anche altre differenze che forse qualche esperto del forum saprà darci….
Credo che una confusione analoga regni fra
la strelitzia regina ela juncea.
Chi ne sa qualcosa?
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Dalle foto non si capisce bene; a prima vista
non sembra preoccupante.
Però controlla che non ci siano cocciniglie.
Non si capisce bene dalle foto se ci siano o no, pero le vedi e passando con il dito si possono asportare.
Se sono cocciniglie fagli un trattamento con un insetticida anticocciniglia addizionato ad olio bianco.
Se non si tratta di cocciniglia allora quelle macchie chiare possono essere dovute a crittogame (leggi funghi).
Allora per scrupolo trattale con un fungicida a base di sali di rame, tipo il cupravit della Bayer.
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quote:
Dalle informazioni che ho trovato in rete la nicolai dovrebbe essere più rustica della reginae…i più ottimisti la danno rustica a -2°C (ovvero le foglie iniziano a bruciarsi a queste temperature la pianta continua a sopravvivere)
io personalmente disponendo di diverse reginae ho fatto qualche esperimento…a Roma città vivono e fioriscono senza alcun problema…stessa cosa sul litorale dove (almeno per me) l’unico problema è il vento che brucia le foglie…
Leggo dal libro BOTANICA della edizioni Gribaudo-Konemann
Strelitzia juncea zona 9-12
Strelitzia Nicolai zona 10-12
strelitzia reginae 10-12
Quindi direi che come rusticità una vale l’altra.
Io ne ho persa una in vaso nelle famigerate gelate del 1985.
Comunque in parte fu colpa mia perche gelò il terreno dentro al vaso (per inesperienza avevo innaffiato da poco e non avevo dato un pò di pacciamatura.
Se il gelo brucia le foglie, ma non ghiaccia il terreno in genere sopravvivono all’inverno, in quanto riescono a ributtare.
Il vento è un problema solo della Nicolai che ha le foglie più larghe che somigliano a quelle del banano.
La Strelitzia regina non ne risente più che tanto, proprio perchè le foglie hanno meno portanza.
Adesso vorrei fare una domanda a mia volta:
Qual’è la differenza fra la strelitzia nicolai e la strelitzia augusta?
domy
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A proposito dimenticavo
alcune ulteriori riflessioni.
La spata delle Strelitzie è struttturata come il
serbatoio di un fucile a ripetizione.
Quindi porta i fiori a maturazione uno alla volta.
Se si vuole migliorare la produzione di semi,
bisogna procedere all’impollinazione, ripetutamente
ogni volta che la spata riarma e mette in canna un nuovo colpo (fiore).
Infine mi permetto di dissentire da Pietro circa le capacità delle formiche di impollinare un fiore tosto come la Strelitzia.
Propendo a credere che sia qualche passero o uccello simile, molto volenteroso che con scarsissimo rendimento procede a tale attività, per necessità.
Alcuni anni fa trovandomi a parlare con una signora che mandava avanti circa 5000 mq di serra di Strelizie coltivate per fiore reciso, mi raccontò che notava capsule con i semi, quando qualche passero rimaneva intrappolato in serra e per sopravvivere non trovando una via d’uscita cercava di succhiare il nettare dei fiori e quindi involontariamente procedeva all’impollinazione.
domy
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Cosa fare se non vi trovate un colibrì sotto mano ?
1°passo
Aprire delicatamente i due petali (quelli blu-violaceo)
2°Prelevare il polline con un pennello o con un dito.
3° passo Andare su un’altro fiore o meglio se possibile su un’altra pianta e depositare il polline sull’estremità chiara dei due petali (che sarebbe l’organo femminile del fiore)
A questo punto la Streltzia è ingravidata, pardon impollinata.
Non recidere il fiore ed aspettare che si secchi.
Se fa i semi la capsula si gonfia.Da secca si presenta così:
Buon divertimento
domy
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Se ti posso dare un consiglio, lascia tutto così come sta.
Tentare di separare i cespi in questa fase mi sembra prematuro, anche perchè imponi una consistente pausa alla crescita della pianta.
Guarda la mia, ha sicuramente almeno sei anni.
Ah dimenticavo, io l’ho sempre tenuta fuori, estate ed inverno senza problemi, a parte qualche foglia sfrangiata, nessun altro problema.
Comunque purtroppo non sono mai riuscito a farla fiorire.
Fossi al tuo posto, avendone la posibilità, la pianterei a terra, così si sviluppa meglio.
domy
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Pietro
su Botanica della Gribaudo-konemann
Per l’Heliconia stricta
da come fascia climatica
11- 12.
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quote:
Cosa non quadra?
Non quadra il fatto che la mia pianta è stata sottoposta a temperature di solo qualche grado al di sotto dei 10 gradi ed ha subito dei danni abbastanza rilevanti.
La zona 10 prevede una temperatura minima di -1.
Ecco cosa non mi convince.
domy
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quote:
Riguardo la resistenza al freddo viene data come da zona (USDA) 10, tu come e dove l’hai tenuta?
Qua c’è qualcosa che non quadra.
Leggo:
zona 10a : 1,6 to – 1,1 C°
zona 10b : 4,4 to 1,7 C°
Orbene escludo in maniera categorica che le temperature minime si siano avvicinate a quei valori.
Io l’ho tenuta fuori fino a fine novembre,inizii di dicembre.
La pianta ha mostrato forti segni di sofferenza appena la temperatura notturna è scesa sotto i 10 – 12 gradi
Comunque la temperatura in quel periodo non è mai scesa sotto gli otto gradi.
Era pure riparata dal vento da una ringhiera protetta da una lastra di policarbonato alta circa un metro.
Per fare riferimento alle orchidee, nella stessa zona del terrazzo c’erano tutte le mie orchidee,ad esclusione dei phalaenopsis che le avevo gia messe dentro, quando le temperature notturne andavano regolarmente sotto i 13.
Le orchidee rimaste fuori erano cattleye, dendrobium, oncidium e qualche ibrido di Cambria e Miltonia, oltre ai Cymbidium, sono rimaste fuori fino al solstizio di dicembre, epoi mi hanno ricambiato con delle stupefacenti fioriture.
L’unica cosa da dire a favore dell’Heliconia è che appena messa al coperto, si è subito ripresa facendo degli abbondanti getti.
Segno che il rizoma comunque non ne ha risentito.
La mia domanda, a questo punto, è:
si può ipotizzare per l’heliconia un comportamento analogo alla canna indica che d’inverno perde tutta la vegetazione superiore, e poi in primavera ributta?
A voi l’ardua sentenza! 😉
domy
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quote:
complimenti per la pianta, dovrebbe trattarsi di Heliconia stricta ‘Dwarf Jamaican’
Vacci piano con i complimenti, perchè l’ho maltrattata abbastanza quest’inverno, non so se per il freddo o il vento.
E anche adesso ha qualche problemino di crittogame, credo e forse pure di acari.
Questa pianta viene commercializzata, soprattutto in Germania, con
il nome commerciale di olympic flame.
Mi sapete dire qual’è la temperatura invernale minima che è in grado ragionevolmente di sopportare?
domy
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scusate per prima ma non ha preso le immagini.
domy
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Visto che la discussione si è un pò arenata, volevo provare a disincagliarla.
C’è un argomento che ancora non abbiamo nemmeno affrontato, ed è quello delle piante madri.
Come sceglierle ?
Quando è il momento migliore per prelevare le marze ?
A Che tipo di trattamento preventivo è consigliabile sottoporre la pianta madre?
Non siate avari di parole, dite tranquillamente la vostra opinione, riferite le vostre esperienz e positive o negative che siano.
Possono servire.
😉
Saluti
domy
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quote:
E’ un Aeonium, ad occhio e croce della specie arboreum.
Credo che quasi sicuramente appartenga al genere Aeonium.
Sulla specie non so, anche perchè la piantina è una giovane talea.
Appena crescerà un poco in questa primavera posterò un’altra foto.
Oppure meglio ancora se ci riesco farò una foto della pianta madre.
Così vedremo di capiric un pò di più.
Saluti
domy
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Se fosse possibile postare una foto, forse qualche consiglio sensato potremmo provare a dartelo.
Comunque in genere le orchidee si rinvasano quando il substrato, in genere il bark e rovinato.
Di più non sono in grado di dirti.
saluti
😡
domy
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Nel leggerti a me personalmente verrebbe da dirti che non hai fatto asciugare il taglio.
E’ vero, però fai presto a dirlo; con le piante da ambiente umido (orchidee e carnivore), se la fai asciugare troppo la talea, già ti giochi un 50% di probabilità di attecchimento.
Piuttosto, se mi toccasse dimezzare le foglie di qualche altra talea, dovrò cercare di disinfettare i tagli con un pò di zolfo.
quote:
Utilizzo molto il sole! Una volta chiuso il sacchetto posiziono il tutto a sole diretto per qualche ora al giorno. Questo mi permette di avere all’interno temperature maggiori rispetto all’ambiente. Anche perchè solitamente le mie talee le faccio d’inverno in casa.
Questa è una buona cosa in linea di principio, però c’è da fare due osservazioni:
– c’è sicuramente bisogno di luce affinchè le foglie assorbano energia e quindi diano alla pianta la forza di svilupparsi,
– il calore serve possibilmente attorno ai 25°, però secondo me va somministrato dal basso e non dall’alto, per emulare un pò quello che è il comportamento del chicco di grano che quando germoglia, cerca di svilupparsi in direzione del caldo e siccome di sopra ha la neve, mentre il suolo è più caldo, cerca di sviluppare le radici e solo quando, con l’arrivo della primavera le temperature esterne sono più elevate, tira fuori la testa.
Siccome l’esigenza primaria della talea, è quella di sviluppare le radici, il calore andrebbe somministrato dal basso.
Ma come fare? Trovare un propagatore riscaldato sembra un’impresa quasi impossibile.
Qualcuno sa dove trovarli?
domy
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no
domy
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Vi volevo chiedere se potessimo fare un elenco delle piante che si possono moltiplicare per talea mettendoli nell’ordine; pianta da fiore, pianta da frutto ecc. non dimenticando il periodo ideale per le talee. Oltre a quello che avete scritto sopra.
Io penso che in effetti nel mondo vegetale, la riproduzione agamica sia diffusissima, quindi in linea teorica quasi tutte le specie potrebbero riprodursi in questo modo.
Però penso che poi ogni specie richieda una tecnica particolare, per portare a compimento tale tipo di propagazione.
Quindi, secondo me, non è un problema di chi, ma bensì di come.
Per questo dico, condividiamo le reciproche esperienze! 🙂
domy
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Grazie per il tuo dotto excursus sulla banana.
Ma volevo chiederti qualcosa di più sull’infiorescenza che suppongo si collochi all’estremità esterna della banana.
Ma i semi non vengono prodotti?
Dal tuo scritto si deduce inoltre che il banano è una pianta annuale, a me questo suona un pò strano, anche se è una erbacea, come lo sono del resto tutte le piante in rapporto di parentela, leggi strelitzie, heliconie, canne etc, mi sembra che si sviluppino si nuovi getti, però comunque la pianta madre rimane.
che te ne sembra ?
domy
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quote:
Ecco le cose che faccio di solito:
-taglio a metà le foglie delle erbacee
-Lascio asciugare bene il taglio, 1 giorno o due.
-spolvero con ormone radicante
-uso sabbia grossolana
-vaporizzo le foglie
-Annaffio raramente il substrato e lo lascio asciugare completamente, prima annaffiare di nuovo.
-Uso sacchetti interi o bucherellati ( a seconda della consistenza delle talee)
– Arieggo regolarmente
– Lascio alla luce, ma non al sole
– Evito temperature elevate
– non disturbo la talea fino a che le radici non escono dai fori di sgrondo.
– Quando rinvaso, taglio il vaso in cui la pianta ha radicato, per poterla prelevare più facilmente.
Nell’insieme il sistema mi sembra un pò troppo disidratante .
Preferisco usare un substrato di torba e lo ricopro sopra di sfagno.
Tengo la taleaappena recisa, per un paio d’ore a mollo in una soluzione di propamocarb e fosetil.
Nel corso del procedimento ogni tanto spruzzo del propamocarb, oltre che l’acqua.
Ogni due tre giorni apro il sacchetto per arieggiare.
Naturalmente dipende dalle specie di cui si vuol fare la talea (insomma non è un trattamento per Plumerie).
Saluti
domy
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quote:
dalla mia esperienza non taglio mai le foglie e per non disidratarle le copro con il sacchetto lasciandolo fino ad avvenuto attecchimento.
Questo modo mi permette di non stare appresso alle talee in radicazione: fanno tutte da sole.
condivido questo tuo punto di vista, meglio usare un sacchetto o una boccia, Infatti ho fatto ricorso al taglio per una nepenthes ventrata e devo dire che mentre non ho avuto problemi con i problemi di disidratazione, le estremita delle foglia hanno cominciato a marcire. Anche se c’è da dire che ho rifilato le foglie sopratutto per evitare che toccassero con le estremità i bordi, ma sostanzialmente sono d’accordo con te: never again (mai più).
quote:
Mi piace assai fare talee in acqua così vedo la radicazione in tempo reale, per me molto affascinante. Molte volte lascio proseguire la talea in acqua proprio per vedere cosa fa!
Sarà, io personalmente ho avuto successo, con questo metodo, con delle talee di Ficus Lyrata, però i cosiddetti esperti, in modo unanime, disdegnano questo metodo motivandolo con il fatto che possono subentrare delle difficolta per le radici, in sede di rinvaso della talea attecchita nel substrato definitivo.
Lo stesso vale per i vivaisti, anche se là c’è da dire che quando magari
ti trovi con diecimila talee di geranio, rinvasare due volte, invece di una, ha il suo risvolto economico.
In genere i vivaisti indicano la torba come il substrato con maggiori probalilità di attecchimento.
Io per quanto riguarda le talee impegnative (leggi orchidee, dendrobium in particolare) penso che il meglio sia lo sfagno, perche garantisce comunque un ottima idratazione, e nel contempo se è vivo è pure un pò acido e quindi contrasta l’ingenerarsi di marciumi radicali (apropos che fungicida utilizzi per le talee?).
Piuttosto volevo chiederti, ma tu il sacchetto lo tieni fino a radicazione completa avvenuta o lo togli a metà diciamo dopo 2-3 settimane, se si tratta di una talea erbacea con tempo di radicazione di 4-6 settimane?
Penso che per stasera basta
salutissimi
P.S. per l’Hibiscus non ho consigli da darti perchè ho troppi pochi elementi.
Però come regola generale devo dire che spesso la differenza fra il successo e l’insuccesso in genere è minima, ed è dovuta ad un particolare di lieve entità che non riusciamo a vedere perche è troppo vicino al nostro naso.
😉
domy
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