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Non c’e’ P.hardyi al Palmetum. Ci sono in terra P.minor, P.cf.lowreyana, P.pacifica, P.thurstonii, P.hillebrandii, P.munroi, P.remota ed in vaso, tutte sfortunatamente mischiate, P.schattaueri, P.affinis e P. un altra hawaiana che adesso non ricordo.
Adesso stiamo (stanno) aspettando altre due o tre specie.
Ritornando al discorso ‘Blue Dwarf’, piú guardo la tua hillebrandii, piú mi sembra diversa.
Cambiando discorso, ma non troppo, proprio in questi giorni sta arrivando il PALMS con un allegato speciale sul genere Pritchardia, di Donald Hodel.
Carlo
Quella della foto sarebbero circa sei anni da seme, alle Canarie in Vivaio. Forse uno o due in piú in Sicilia in serra fredda.
Daniele, la crescita e’ normale, con fertilizzante, piú o meno come in qualunque altro luogo con buon clima… e fertilizzante. Sono palme veloci, quasi come Washingtonia robusta, loro parente relativamente prossimo. Credo che siano fra le piú veloci delle pritchardie. Altre specie a crescita potente, da provare nel Mediterraneo, sono P.munroi e P.remota.
Stranamente sono specie hawaiane di bassa altitudine, come anche P.hillebrandii. Purtroppo da quello che ho visto, molte specie di montagna, potenzialmente piú resistenti al freddo, sono meno vigorose, piú lente e poco resistenti al caldo torrido. Pare comunque che alcune specie d’altitudine, resistano al gelo in California.
Ho aggiunto sopra un’altra foto, del 2005.
Carlo
Scritto Da – Carlo Morici on 07 Gennaio 2008 00:42:51
Pietro,
Non ho foto recenti migliori a portata di mano. Prima o poi ne faró altre.
– La tua e’ diversa. Mi sa’ che “qualcosa di Blue Dwarf” e’ andato in porto. E’ piú compatta del normale, e forse non solo per le condizioni di crescita, i piccioli e centro delle foglie hanno un tono molto piú giallo del tipico. Mi piace molto.
Se ben ricordo ho ricevuto io a Messina la tua hillebrandii bebé, da Palme per Paket, e lo tenuta in casa per circa un mese fino a quando poi te l’ho data. Forse sedici anni fa?
Carlo
Perché no, se me le spedite, pago e compro 5 o 6 piantine. Avete chiesto? Spedisce in Europa?
“Forse fattibile”? “Troppo Complicato”? 😮 Siete depressi?! non avete gia ordinato?
Seminate nel 2000 al Palmetum a Tenerife, piantate in terra a fine 2001, sono cresciute oltre l’immaginabile e fruttificano dal 2007.
Foto Zerolo 2001
Foto Zerolo 2002
Foto Zerolo 2003
Foto Morici 2005 – credo
Foto Morici 2007
Scritto Da – Carlo Morici on 06 Gennaio 2008 16:37:54
Scritto Da – Carlo Morici on 07 Gennaio 2008 00:12:42
Che e’ Cycadeen? Non lo trovo in rete. Hai un link?
Carlo
Ecco le foto menzionate,
Palmosa Selinus
La Cycas revoluta appena piantata all’ Orto Botanico di Messina
Ho mandato la foto della Cycas, e delle altre palmette appena piantate per far vedere che dopo decenni di stallo si sta andando avanti con la piantagione di cose nuove.
Scritto Da – Carlo Morici on 28 Dicembre 2007 14:53:33
Quella delle Cinque Terre e’ Kim, dagli Stati Uniti, non Fiji Jim.
Ho postato altre bombe, dalla valle delle felci alla valle dei templi. Perche’ non mandate qualcosa anche voi, residenti nel Bel Paese?
Carlo
Scritto Da – Carlo Morici on 28 Dicembre 2007 01:10:41
😮 Io riformulerei la domanda nel tema sulle zone climatiche iniziato da Pietro, spiegando esatta mente dove sei, e ti aiuteranno gli esperti “zonisti” a classificare il tuo clima. Il tema e’ qui:
Si e No. E’ tutto di nuovo bloccato. Io ho concluso la prestazione professionale e riscosso i miei onorari…. una maniera elegante per dire che m’hanno arribbutato per strada 😀
Dopo le feste ricomincieremo la battaglia politica per portare avanti questo progetto di “Fundación Canaria del Jardín Botánico del Palmetum de Santa Cruz”.
Dopo oltre dieci anni di bastonate in faccia, i calli sono durissimi e le armi affilatissime.
Carlo
La mappa e’ senz’altro molto ottimista, ma e’ l’unica che sono riuscito a pescare dove appariva tutta l’Europa. Le zone americane in Europa hanno sempre poco senso. La “zona 10”,comunque, credo che sia limitata alla punta Sud della Calabria, alla punta Sud della Sardegna e a tutta la costa siciliana.
Piú tardi aggiungeró altre foto… l’orto di Napoli e qualche altra cosina.
Carlo
Ed ecco altre foto del palmetum, in abbondante quantitá:
Foto varie da Novembre 2006 ad oggi.
http://palmtalk.org/cgi-bin/forum/ikonboard.cgi?act=ST;f=1;t=2056
Foto dei grandi lavori fatti negli ultimi otto mesi:
http://www.infojardin.com/foro/showthread.php?p=845360#post845360
Carlo
Grazie per le foto. Bellissime, peccato non avere iniziato un nuovo tema indipendente: “Dal gelo al fuoco, a Palermo”.
Un C.crinita non dovrebbe battere ciglio a 44 C, se vi fosse stato almeno un po’ d’umiditá ed acqua nel terreno. E’ stata sicuramente l’umiditá troppo bassa a fare il maggior danno.
Sapendolo in tempo, si sarebbe potuto evitare, potando le foglie basse, usando reti ombreggianti, o il caolino che dicevo, o spruzzando acqua su tutto il giardino.
Ma … +44C all’ombra… quant’e’ al sole?!
Paolo, mi dispiace ma preferisco i +44 a i -4, sia io sulla mia pelle, che le mie palme.
Pietro, che altro ci dici di quel caldo. Il lichi s’e’ ripreso, no? Il mango intatto immagino. Le Cassia? La Chambeyronia? La Burretiokentia, poveretta? Piante di montagna come le Parajubaea?
Carlo
Incredibile. Da lichi, Ravenea e Rhopalostylis me lo sarei aspettato, ma da una Dypsis decaryi no. Qui resiste a sole e siccitá impensabili. Sei riuscito ad annaffiare abbondantemente durante il caldo o avevi restrizioni idriche?
Vi sono “nuovi” prodotti, meravigliosi, a base di caolino. Spruzzati sul fogliame imbianchiscono le piante e le proteggono da sole e siccitá. Un nome commerciale e’ “Surround WP”. Lo uso quando piantiamo esemplari giovani in pieno sole nei mesi estivi.
Ricordo ancora la foto della D.decaryi di Pietro coperta di neve, alcuni anni fa… dal gelo al fuoco.
quote:
…temperature (ufficiali) comprese tra 39 e 44°C ed umidità tra 7 e 10%, che hanno lessato le foglie della Coccothrinax crinita, tanto per fare un esempio….Pietro Puccio
Un peccato. Nel messinese e’ piú fresco e scommetto che sarebbero sopravvissute, di fatti, restó intatto il Rhopalostylis dell’orto botanico di Messina e da me in giardino si brució solo la Cyathea cooperii (poi ripresa) e neanche una macchia sulle kentie.
Hai foto di quella catastrofe? Non sarebbe male vedere le foto dell’onda di caldo adesso in pieno inverno.
Carlo
Con minime di 16 C (e non avendo le massime di 30 C amate dalla Bismarckia) puoi coltivare svariate palme anche piú interessanti di una bismarckia!!!
La Bismarckia sopporta anche bene le gelate leggere, (dicono da -2 a -4 C), ma e’ una palma da savana tropicale e cresce solo quando c’e’ veramente caldo, diciamo quando le temperature diurne salgono sopra i 27 C. Inoltre vuole sole, sole e sole, diretto, sin da giovane.
Carlo
Che peccato! Non avevo capito che erano morte quelle due meraviglie. 😮
Sará stato solo il caldo o sará intervenuto qualche fungo?
Ho conosciuto pietro e le due palme 16 anni fa.
Carlo
>Ciao Carlo, non sono certo di aver ben compreso…
Nemmeno io 😀 . Dico che la plumeria “penserá”: “Fa caldo e posso crescere ma, perché mai dovrei fare foglie a dicembre se fra poco le dovró far cadere? Faccio rami che almeno dureranno e ricomincio a fogliare fra qualche mese.”
>l’aspetto generale delle tue plumerie in vaso è praticamente identico a quello che al momento hanno a Palermo quelle esposte alla pioggia, e ciò malgrado 10 paralleli di differenza.
Adesso si, ma vi sono parecchie differenze: da me a primavera fa fresco e non partono con la forza che hanno nel Mediterraneo. Iniziano a far foglie ad Aprile-Maggio, ma fino a fine maggio ne hanno solo 3 o 4 per apice, perché l’aliseo rinfresca un po’ troppo.
Invece qui l’autunno e’ caldissimo. Novembre e’ come Palermo a Luglio. Il primo freddo arriva a metá dicembre. Poi d’inverno non scende sotto i 10 C, dunque la vegetazione autunnale non soffre danni in inverno, anche se non lignificata.
>anche qui succede che qualche pianta accenni a fiorire nel tardo autunno (anche se poi abortiscono).
Qui e’ piú comune, l’autunno e’ caldo e fioriscono bene. Le infiorescenze in inverno non abortiscono, ma si bloccano per poi fiorire a primavera con le pile un po’ “scariche” e i colori un po piú pallidi.
>Riguardo alla tua palermitana, a me sembra di vedere una pianta che dopo il periodo di riposo abbia ripreso regolarmente a vegetare (…)poi, per cause che non posso conoscere (…) abbia avuto un periodo di stallo da cui si è ripresa recentemente.
Non si e’ mai fermata del tutto, pero’ e’ ripartita in quarta a Ottobre, con il primo calo di temperatura (e dunque aumento di umiditá). La palermitana e’ “diversa” dai tanti altri ibridi che coltivo, sospetto che abbia “sangue” di qualche specie differente.
>Da ciò si deduce che il comportamento “medio” è identico ad Honolulu come a Palermo, a Bologna (in serra in inverno) ed in Thailandia.
Si, anche se i giorni lunghi del Sud rendono tutto piú semplice, e sono molto piú fiorifere.
> Sembrerebbe invece anomalo il comportamento delle tue (poche) che stanno fiorendo o tentando di fiorire.
D’accordo, credo che dipenda molto dalla varietá. Anno dopo anno vedo che i periodi di fioritura si ripetono. Le primaverili sono primaverili e le autunnali, autunnali.
Carlo
Scritto Da – Carlo Morici on 22 Dicembre 2007 21:56:42
Sono arrivato alla conclusione che grazie a un autunno caldo, le palermitane sono partite a fine stagione con questi rami senza foglie perché pare che vogliano fiorire. Piú che logico, rami senza foglie a fine stagione forse e’ la norma ai tropici e a Palermo spostano questo comportamento a primavera?!?
Foto di oggi:
vista generale:
Palermitana
Palermitana con infiorescenza in vista – scusate lo “sfoco”.
“Etichetta persa” Hawaii, fa come la palermitana
Altra “Etichetta persa” Hawaii, che invece vuole fiorire.
Una Madame Pono in fiore. E’ piú “tropicale” di tante altre e dunque fiorisce male e tardi.
Scritto Da – Carlo Morici on 21 Dicembre 2007 21:51:07
Prova ad usare il trucco che si usa per far maturare le banane in inverno. Una busta di plastica, legata “a campana” alla base del rachis, aperta sotto, con la parte piú esposta al sole trasparente (per fare effeto serra) e la parte “di dietro” metallizzata o di plastica nera, per riflettere la luce o trasformarla in calore.
Tutto cio’ solo se vuoi produrre frutti, ma i frutti sono metabolicamente cari e la tua palma “marginale”, con le infiorescenze potate dal freddo, si risparmia una bella spesa. A primavera, senza frutti da portare avanti, la ripresa e’ senz’altro piu’ facile.
Carlo
Con il freddo arrivato improvvisamente negli ultimi giorni, stanno tutte iniziando a cadere le foglie.
Chiedevo nel messaggio anteriore se sia normale che la palermitana faccia a fine stagione rami senza foglie.
Carlo
Qua a Tenerife ho in piena fioritura alcune varietá tardive, come Heidi o Madame Pono.
La specie Plumeria pudica continua a fiorire imperterrita. Le pianti piú giovani, non fiorite, crescono come se fosse estate.
Sono invece sorpreso dalla “palermitana”, che lungi dall’essere un ibrido qualunque, ha sicuramente “sangue” di qualche specie selvatica. Adesso sta crescendo a vista d’occhio, ma anziche produrre foglie i nuovi fusti crescono con foglie-squame (senza lamina) che cadono dopo qualche settimana. In poche parole, a fine stagione fa rami senza foglie ?!?
Carlo
quote:
Visto che si tratta di Paradisi meglio non toccare la “Mela”……….. 😡Lulù
Beh, la cosa interessante e’ che qui i meli non crescono al di sotto dei 700 m 😀 ed il Palmetum e’ sul mare. La cosa che ci potrebbe assomigliare sono i due “meli d’acqua” (Syzygium aquaeum), che di mela hanno solo il nome e la sensazione “croccante” al mordere.
Questa discussione e’ stata ben utile. Mi avete ricordato di riprodurre l’immaculatus e trapiantare il punaluuensis.
Carlo
quote:
Caro Carlo, ma in quel Paradiso semi non ce ne sono, non solo dell’Hibiscus.. 😉Lulù
Pare che i frutti dei paradisi sia meglio non toccarli. Hai forse qualche serpente accanto che ti suggerisce cose improprie?
Semi al palmetum ce ne sono a carriolate. Alcune palme si caricano piú di un arancio a dicembre. Quest’ibisco invece non ha mai prodotto, andrebbe riprodotto urgentemente. Ogni anno che passa sta meglio, perche crescono le piante che lo circondano ed ha giá un po’ d’ombra, ma le due Acacia koa piantate a due metri di distanza gli sottraggono risorse.
Carlo
Si, l’immaculatus e’ forse il meno bello. Guardate la differenza fra le foto: in quella di Pietro ha le foglie, era felice a fine inverno, nella mia e’ quasi spoglio, a fine estate.
Carlo
Credo che quello che si coltiva in Sicilia sia H. arnottianus ssp. arnottianus. E’ spettacolare, ma ormai difficile da trovare nei vivai, perché soppiantato dagli ibridi.
Alle Hawai crescono sempre a una certa altitudine, dunque non amano il caldo.
L’arnottianus-arnottianus credo che sia il piú resistente al caldo. Tuttavía mi diceva un vecchio vivaista messinese che da Catania in giú soffrono d’estate e spesso muoiono di caldo.
Questo e’ l’unico esemplare di Hibiscus arnottianus ssp. inmaculatus al Palmetum de Santa Cruz, una sottospecie piú gracile delle altre. (Qui con altri endemismi hawaiani: Pritchardia munroi e Acacia koa)
¿Soffre il caldo? Durante l’estate, che a S Cruz e’ proprio lunga defoglia quasi completamente.
Qui a Tenerife c’e’ chi coltiva Hibiscus arnottianus ssp. punaluuensis da semi raccolti alle Hawai. Punaluuensis e’ quello con fiori e foglie di maggiori dimensioni. Anche lui d’estate affloscia le foglie e ne perde circa la metá… con acqua ogni 24 h.
Carlo
Scritto Da – Carlo Morici on 02 Dicembre 2007 23:33:23
A settembre abbiamo finalmente piantato la Clavija domingensis in piena terra. Ecco la foto. Sappiate che poco piú di un anno fa, sfioró la morte per una lunga siccitá, le foglie sono molto piú piccole di come dovrebbero essere. Sembra che stia andando bene.
Carlo