Forum replies created
- 10Topic
- 263Risposte
- 273Post totali
Non vi sono M.erythrophylla qui in giro, salvo forse a casa di qualche matto appassionato. Non l’ho mai provata, ma alcuni amici si e pare che soffra troppo il caldo asciutto .
Ho una M.incana donatami da Torre qualche anno fa. E’ molto carina e facile ma spoglia anche qui a Tenerife, e resta bruttarella per 5-6 mesi. Per questo la tengo ancora nascosta in vaso da 3 anni, e la porto in vista solo quando e’ presentabile.
In quanto all’ offtópico scambio di erbacce ornamentali: Cambio O.pes-caprae e Parietaria per splendidi esemplari di Bidens pilosa, Achyranthes aspera e Rubus spp. 😛 . Scambio anche zanzara tigre ssp. veneto-calabra per ragno indiano gigante che annida sulla porta di casa.
quote:
Se avete fretta non fa per voi.
Quanto tempo ha quella della foto… spaventaci? E da quanto tempo e’ in piena terra?
Carlo
Il silenzio assoluto… non ne ho idea. Vivai Torre a Milazzo forse? Federico Oste? Boh!
Visto da un punto di vista “canario”, mi sembra un metodo buono, quasi ovvio. E’ una “pulizia” totale dopo il massacro sofferto.
Cos’altro si potrebbe fare a una palma con la chioma ormai perforata in mille punti dal predatore? Una pulizia totale e’ senz’altro meglio che lasciare che le foglie danneggiate si spezzino o marciscano con funghi, batteri ed altri insetti.
Una palma canaria soffre ben poco per perdere tutte le foglie occasionalmente. Inizia a deperire solo se il defogliamento si ripete troppo spesso.
Sull’isola della Gomera, alle Canarie, per estrarre il guarapo le palme sane e forti vengono defogliate parzialmente (50-70%) una volta ogni cinque anni, e non hanno danni permanenti degni di menzione.
Carlo
Alcuni commenti,
– Parajubea
Negli ultimi anni in Spagna hanno piantato centinaia di Parajubea nei giardini e stanno andando bene. Contrariamente a quanto si speculava, resistono bene anche al famoso caldo estivo dell’Andalusia. Pare che P.cocoides sia una delle piú capricciose e le altre invece siano piú facili.
– Ceroxylon
Invece i Ceroxylon muoiono immancabilmente dovunque vi siano estati caldi senza fresco notturno sufficiente. Che io sappia, non vi e’ nemmeno un esemplare degno di menzione, in nessun punto del Mediterraneo.
Basta comunque un clima un po’ piú nuvoloso e qualche centinaio di metri d’altitudine(notti fresche) per poterci provare. Qualcuno di voi ha un terreno al Sud Italia, in una valle umida a 300-600 m d’altitudine?
Carlo
I semi germinati resistono anche vari mesi. Li puoi trapiantare in vasi individuali subito o anche dopo, quando hanno 2-4 foglie.
Per questioni termiche, i trapianti vanno fatti a primavera inoltrata. E’ meglio aspettare le minime di almeno 18 C, anche per Washingtonia.
La dimensione dei vasi dipende dalle condizioni di coltivazioni. Vasi piccoli in ambiente protetto e con fertilizzante regolare. Vasi grandi all’aperto in campagna.
Per una coltivazione “artigianale” all’aperto, suggerisco vasi di 20-25 cm sin dal primo anno… cosà crescono.
Se resistono al freddo le prime due dipende da dove sei. Al Sud, sin dalla nascita, al Nord e’ meglio aspettare qualche anno.
Per Adonidia e P.pacifica invece non c’e’ niente da fare. Neanche a Lampedusa.
Carlo
Si questo e’ vero, ma non va tagliata l’ infruttescenza, bensà l’infiorescenza, il prima possibile, per evitare che investa risorse nel produrre frutti.
E’ l’esatto contrario. Tagliare piú foglie del necessario, cioé a dire tagliare foglie verdi, causa generalmente:
– Un aumento della produzione di foglie nuove.
– Una diminuzione della crescita in altezza della palma, e a lungo termine una debilitazione generale.
In poche parole: tagliano le foglie, vedono che la palma inizia a far foglie nuove piú velocemente e credono che stia crescendo piú velocemente. Ma la realtá e’ ben diversa.
Carlo
Scritto Da – Carlo Morici on 08 Febbraio 2008 17:42:41
A Messina, cocktail sotto il fico di:
Tillandsia usneoides, Aechmea fasciata (infiorescenze rosa), Aechmea cf.bocainensis (dietro)
Billbergia pyramidalis. Anche questa, all’aperto da sempre sotto gli ultivi. Ha fioriture estive effimere.
Infruttescenza di Aechmea cf. bocainensis, anche questa a ME. Pianta strana; e’ fiorita poche volte in circa quindici anni. La madre era coltivata all’Orto Botanico di Roma, all’aperto ma a ridosso di una serra.
Scritto Da – Carlo Morici on 31 Gennaio 2008 21:22:30
Ripesco per ennesima volta questo messaggio, per annunciare che l’articolo sul Palmetum e’ stato tradotto in italiano, grazie alla gentilissima Alessandra Vinci. E’ disponibile in rete qui:
E’ sicuramente la maschile. Anche in pieno campo fanno prestissimo infiorescenze maschili e solo 1-3 anni dopo anche le feminnili, da rami cortissimi che escono dal tronco o dai rami principali. Il tuo in quel vaso non oserá mai fare frutti. Ci vorrebbe forse un mastello di 100 e piú litri!!
Si, A. X correia-araujoi è A. johannis x A. marmorata, e non e’ un clone concreto ma l’ibrido naturale. TuttavÃa in coltivazione vi e’ forse un solo clone o pochi. E’ interessante che il tuo provanga da una localitá conosciuta. Mi sembra piú lenta e meno colorata delle specie originarie.
>l’estate e l’inverno hanno qualche ifluenza sulle macchie.
I colori e i contrasti si evidenziano con luce, oscillazione notte-giorno e limitando il fertilizzante. Qui ottengo il massimo a fine primavera, con notti ancora fredde a 15 C e giorni giá caldi a 27 C.
In terrazza in cittá e’ piú calda e asciutta. In campagna, a 120 m, ci sono circa 4 C in meno di notte, piove un po’ di piú e spesso vi e’ rugiada. E’ meglio, per tutte o quasi tutte le bromelie.
Tomas,
“Mi amiga Marta” (Martha Mc Callister) ci mette due anni per fiorire ma poi figlia come coniglia per oltre un anno. Adora l’inverno (10-24 C) e odia l’estate (20-32 C), le si spengono i colori e si puo’ anche bruciare.
Il tuo ibrido e’ la N. X correia-araujoi! Non e’ delle piú facili. Ne ho una in terrazza e una in campagna, e chiaramente NON le piace la terrazza, ha colori spenti, perde di tanto in tanto le foglie basali, non cresce sul serio etc.
E a Roma grandina! La grandine sulle vriesie non ha effetto catastrofico?
Carlo
Complimenti Tomas 😀 . Le bromelie sono fra i miei “fiori” preferiti. Ma anche Vriesea hieroglyphica e V. carinata passano l’inverno fuori? Forse almeno protette dalla grandine? Hai provato fuori quelle “a foglie dure”, Aechmea e Neoregelia?
Per coincidenza ho postato da poco delle foto delle mie bromelie qui: http://www.bromelien.net/viewtopic.php?t=1619
E le stesse qui: http://www.compagniadelgiardinaggio.it/phpBB2/viewtopic.php?t=8531&sid=61cf9a144f15b9d34f59640df6d60d2a
P.S. La localitá non appare sotto al tuo nome, sono andato a ricercare fra i profili per vedere che sei a Roma.
Carlo
Scritto Da – Carlo Morici on 27 Gennaio 2008 02:10:29
A quanto vedo dal FCBS Bromeliad Photo Index credo che sia lei, le differenze dovrebbero essere condizioni ambientali.
Tomas, mettila su un foro specifico e vediamo che succede.
Carlo
Scritto Da – Carlo Morici on 27 Gennaio 2008 01:55:26
Ho visto le jasm.innestate su thumb. in vendita a Buenos Aires, in Argentina. L’ho raccontato al vivaista Natale Torre, di Milazzo che mi disse che quando lui era ragazzino, le innestavano anche “da noi”, e poi smisero con l’avvento dei garden e della flora ornamentale a vita effimera. Boh!
La G.t. e’ ideale per innestarci sopra le “jasminoides” ornamentali. Si ottengono cosà gardenie piú resistenti a siccitá e cambi di pH.
Carlo
Si, e’ lei. La “nigra” non e’ una specie, ma un incrocio… Mi sembra di ricordare fra A.lechuguilla e A.triangularis.
Carlo
Si, sono d’accordo con pietro. Potrai provare Phoenix teophrasti senza troppi problemi ma non Hyphaene thebaica. Hyphaene, e Borassus, e Latania, vogliono piú caldo e piú sole di quanto ce ne sia al Sud Italia, resistono piú o meno bene alle gelate piú leggere, ma non sopportano gli inverni troppo lunghi. Forse a Lampedusa, forse sulla costa Sud della Sicilia… forse e’ meglio coltivare cose piú idonee. 😡
Carlo
Mi sembra che sia l’infiorescenza secca della schiedeana, che resta penzolando e le si corrugano i margini delle brattee.
Ecco le felci napoletane. Foto di tre o quattro anni fa.
E dunque che ci fecero con il rizoma che diedi io a Edoardo Pinto?
Il primo pezzetto me lo diede quando avevo 17 anni Paul Drummond di Miami, morto 80enne pochi mesi fa. Il mio “cespo madre” a Messina e’ all’ombra e ha impiegato 12 anni per fiorire. Ma i suoi numerosi rizomi, distribuiti qua e la hanno fiorito dopo solo due anni a coloro che l’hanno messa al sole.
Carlo
Bene, ne proveró una nel sottobosco messinese. L.ramsayi non ne ho.
Ottima, specialmente se la tratti male come dici. E’ una gran notizia che la “sorella piú bella” della Licuala grandis vive all’aperto in Sicilia. 😛
Ne ho quattro cosà (quella a Sinistra), a destra e’ un Ptychosperma waitianum.
Pietro, come va invece la Licuala peltata sumawongii? Dimmi, qui o in una nuova discussione.
1) Lo speciale Pritchardia della rivista PALMS e’ una meraviglia… Ovvia riflessione e’ che gli americani ci hanno messo un secolo per pubblicare quattro pagine sul genere di palme piú numeroso ed interessante degli USA… l’ultimo testo era di Beccari e Rock, agli albori del XX secolo.
2)Ho ripostato le foto della Pritchardia hillebrandii Blue Dwarf di Pietro sul foro IPS. Ecco qui, vari commenti e qualche altra foto. Tutti coincidono nel dire che e’ piú lenta di una hillebrandii tipica e che il blu, se appare, appare dopo.
http://palmtalk.org/cgi-bin/forum/ikonboard.cgi?act=SF;f=1
Carlo
Sarebbe una bella soddisfazione sapere che e’ la mia.
Orazio, il problema del freddo, e’ che anche senza gelo puo’ danneggiare i fusti “dentro” e non crescono piú, ne’ fioriscono. Dunque anche se la chioma e’ conservata, c’e’ rischio di ripartire da zero a primavera.
Come tutte le Heliconie, il trucco sta nel dare acqua e fertilizzante abbondanti al momento giusto, quando la temperatura e l’umiditá ambientale le “lanciano”. In piena crescita, riescono a “digerire” nutrienti infiniti e crescono esponenzialmente.
E la Heliconia collinsiana? Qualcuno ha provato la rusticitá?
Carlo
Un Agosto di tre o quattro anni fa ho portato all’ Orto Botanico di Napoli un rizoma di H.schiedeana e pare che non l’avessero in collezione. Non sará mica quella? Potreste cortesemente chiedere?
Da quanto ho visto, e ricordando che e’ una specie molto variabile: Germina rapidamente, inizia a crescere in modo continuo, peró dopo 3-4 anni inizia a dividersi dicotomicamente e dunque rallenta. Finita la fase di stabilimento, i tronchi crescono relativamente veloce, circa 30-50 cm/anno, per poi frenare quando, a 3-5 m d’altezza iniziano a fiorire.
Foto:
Quella del mio dentista, circa nove anni.
Plantule in Vivaio, di Andy Peter.
Carlo