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Scusa puoi rileggere il post e focalizzare cosa chiedi per inciso, ovviamente in caso di riconoscimento con foto 😀
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ho acquistato alla coop dei grossi loti mela di provenienza spagna. Hanno ottimo sapore e si sbucciano come le mele. Che tipo e’? Abito a Pistoia citta del verde e delle piante ci sara’ questa pianta?
Che differenza c’e’ con il loto vaniglia?
Ciao Augusto, ottimo esemplare.
Alla tua latitudine te lo puoi permettere. Coltivata e regalata, ho notato che è molto facile da coltivare e quindi molto resistente.
Qui comunemente viene chiamata “lingua di suocera” 😀 😉 per via dell’infioresenza centrale.
Saluti, caio. 🙂
Come su tutto il prezzo lo fà l’onesta del venditore.
Ad esempio per acquistare un’automobile scommetto che visioni più concessionari, oppure vai su autoscout24 o giù di lì e concorderai che vi sono differenze di prezzo.
I prezzi in via generale per le comuni piante si utilizza il vaso o mastello, ma non è sempre così, vedi zamiacee cactus e similari ecc.
Saluti, claudio.
E’ un segno evidente di uno scompenso.
Le radici non riescono, anche se per poco, a bilanciare l’evaporazione giornaliera.
1) L’apparato radicale non p ancora completamente formato (forse ha subit oun cambio di esposizione da mezz’ombra a sole pineo);
Verifica se il terriccio è troppo asciutto.
Io per scrupolo la porrei per subito in posizione di semi ombra.
saluti, caio.
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ciao a tutti
mi infilo nella discussione già che ho una situazione con un giovane tamarillo che vorrei risolvere; ce l’ho in un vaso da qualche settimana,nato da seme,le foglie sono verde scuro e sane,solo che durante il giorno appassisce quasi completamente per poi riprendersi quando il sole non gli batte più sulla testa…dovrei spostarlo,dargli più acqua o cosa?Todos somos muy ignorantes. Lo que ocurre es que no todos ignoramos las mismas cosas.
“Albert Einstein”
Se parliamo di piante eradicate da un giardino privato, da vendere ad un vivaio, il valore dato è il 30% di quanto le vende un vivaio al dettaglio, questo per esemplari poco ingombranti, se poi parliamo di esemplari che richiedono utilizzo di mezzi specifici per la movimentazione ed il trasporto, il vivaio ti riconsoce ancora meno.
Valutazione equa ?
Valutazione molt openalizzante ?
Non lo sò, dipende da caso a cso, mettete però sul piatto della bilancia che il riattecchimento non sempre và a buon fine, ed un vivaio serio prima di porre in vendita esempalri del genere, li conserva almeno per una o più stagioni per verifcare propio questo, dando la garanzia al di attecchimento al futuro compratore.
saluti, caio.
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vorrei porvi un quesito :prendo come riferimento le trachicarpus ….
da un po di tempo sento parlare di costi diversi da un garden all’altro , chi spara 200 € e chi per la stessa pianta 300 € ( per farvi un esempio ) ; ma in realtà come si può calcolare il costo reale della pianta ?
Ad esempio , apparte l’altezza del fusto , tutti i garden ed i vari siti web di vendita danno come indicazione il diametro del vaso a cui poi viene associato il valore corrispondente .
Allora se io ho una pianta in un vaso da 20 alta 2 metri e un’ altra in un vaso da 30 e alta due metri , cosa devo valutare ? l’altezza del tronco oppure il diametro del vaso ?
Come ben capite su questa faccenda sono un pò in confusione , questo perchè proprio ieri sera mi sono state offerte 8 trachicarpus di varie misure da una persona della mia zona che non sa dove metterle perchè le ha tolte da un giardino in fase di ristrutturazione e non ho ancora capito bene che valutazione hanno …..grazie
Concordo pienamente con Paolo, i frutti vanno gustati sul posto.
I frutti d’importazione spesso non esprimono al massimo le potenzialità dei frutti perchè raccolti immaturi, questa usanza “forzata” per il trasporto genera una delusione per il compratore a scapito dei coltivatori.
Io ho avuto la fortuna di mangiare per alcuni anni dei tomatillo da una pianta di Nettuno, poi un inverno più esuberante degli altri se l’è portata via 😡 .
Per il sapore era a mio gusto ottimo, utilizzabile sia come frutto che come ortaggio a seconda di come lo vuoi condire e questa è una peculiarità che hanno pochi frutti. 🙂
Sino a temperature prossime a -6°c le due Reoebelenii di Aprilia hanno avuto la meglio, tant’è che avevano sorpreso le mie aspettative in fatto di rusticità, poi ad oltre -8°c hanno avuto il collasso.
Se poi erano ibride, questo non lo sò.
Come diceva Paolo la neve non è un buon indicatore e per precisione la temperatura minima di sopportazione è uno dei valori predominanti per stabilire la rusticità della specie, ma non è l’unico, ad esso vi sono tutti altri fattori, quali umidità ambientale, umidità del terreno, esposizione ecc.
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A febbraio del 2008 ha sopportato per due giornate i -2 (si tratta sempre di eventi rari) ed un -3 ma credo di breve durata.
Visto che è stato rinverdito questo post, posso aggiungere che le due Phoenix di Aprilia non hanno superato il picco di freddo raggiunto lo scorso 17 Dicembre.
Purtoppo.
Questo dimostra che a Roma e dintorni sono da considerarsi ben oltre il loro limite massimo.
saluti, caio.
Ciao Ale, complimenti per il colpaccio.
Se può interessarti, ad Aprilia c’è ne sono due piantate all’ingress odi un nuovo condominio, sono la metà delle tue ed hanno passato indenni (foglie comprese) tre inverni.
Non volgio fare l’uccello del malaugurio, cmq gli ultimi inverni non sono da considerare tali, quindi al limite proverei con uno in posizione riparata e terreno ben drenato.
saluti a tutti, caio.
Se proprio vi piace la natura, per esperienza nei luoghi d’origine, su suggerimento di PINDO si potrebbe indicare il “pica palo” di cui se ne è parlato in un precedente post relativo alla Paysandisia.
Certo i risvolti di un immissione in Europa non sono calcolabili (vedi la peronospera importata dalle Americhe con i tralci di vite Americana).
Ritornando al tema, direi che il picapalo può essere efficace con la Pysandisia, in quanto nella fase di impupamento…passatemi il gergo (sopratutto nelle Phoenix)la larva si sposta al 90% sotto la pelle della guaina fogliare posta all’attaccatura del tronco, dove a volte macchia di marrone la foglia, quando questa risulta ancora in stato vegetativo, lì il pica palo può colpire la sua preda, mentre il rincophoro che deposita larve con un rapporto 1:20 rispetto alla Paysandisia resta di più difficile raggiungimento, in quanto le posizioni di impupamento, proprio per l’ammassamento che esiste nell’ospite viene generato anche nelle parti interne dell’attaccatura fogliare, punto difficilmente raggiungibile dal “pica palo”.
Ma queste sono solo ipotesi.
Scritto Da – caio on 04 Novembre 2011 18:15:59
Salve Mauri, io non me la prendo con nessuno, ma ho espresso solo due opinioni, che sono mie esclusive e che possono tranquillamente e essere contradette nel caso che qualcuno lo ritenga opportuno.
Solo per chiarire.
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Claudio ho letto dei danni che hai subito, ma non serve a nulla prendersela con “gli alcuni” che affermano della scarsità dell’avifauna italiana, personalmente sono circa 50 anni che per passione mi documento sulle specie animali e ti assicuro che di specie ne ho viste sparire, anche in italia, a causa dell’agricoltura in primo luogo e poi bracconaggio caccia e via dicendo, tornando al nocciolo della questione le interazioni tra gli esseri viventi sono molto più complicate di quello che pensiamo noi e purtroppo poco studiate, il punteruolo potrà scorrazzare liberamente tra centinaia di specie di uccelli, magari solo una tra queste lo troverà gustoso, liquidare la questione a “voli di fantasia” non serve a nulla come non serve appunto volare con la fantasia, credo poi che tutti possano dire la propria opinione……
Mau
Ciao Giuseppe, se hai la possibilità di farlo, prova a tirare le folgie “apicali, se vengono via e l’interno è un complesso di gallerie e rinco…, se invece non riesci a tirala via, si tratta di Chamaerops morta da molto tempo.
La particolarità della Paysandisia meno attiva del putneruolo è quella di “fare centro” sul bulbo, quindi di centrare prorio le folgie apicali, quindi l’ospite rimane per uno o due anni con il centrale morto e le seconde linee di foglie verdi.
Se volgiamo volare con la fantasia facciamolo, ma tutti i volatili da voi citati non possono catturare le larve all’interno dell’ospite, ne tanto meno ingurgitarle durante il volo.
L’insetto di Rinco.. adulto ha una mole non indifferente per rondini merli quaglie ecc.
Al di là di quanto affermato da alcuni, qui a meno di 30 Km da Roma ed in aperta campgna di insettivori (diurni e nottunri) ve ne sono a bizeffe, l’unica partecipazione di queti volatili l’ho notata solo da parte dei merli nostrani, i quali dopo che le Phoenix sono state abbattute e ridotte in poltiglia, li ho visti annaspare sopra per mangiare i rimasugli di larva.
Premesso Angelo che noto anche una varietà di colore nel fogliame “sarà forse una diversa esposizione di luce ?”
Il fenomeno è molto accentuato su alcuni tipi di lantane, ad esempio la varietà che produce fiori di colore misto giallo rosso, dove in estate il fiore ha una netta predominanza del giallo sul rosso, mentre in autunno inoltrato il giallo quasi sparisce per lasciare il posto al rosso.
saluti caio.
Qui insieme alle Butie, la Brahea e la Livingstonia sono ancora le uniche specie che non sono state aggredite dai due parassiti, certo così si sopisce ogni speranza.
Cmq le info anche se negative sono sempre gradite.
Mi dispiace per il tuo esemplare Pietro era davvero notevole 😡
saluti, caio.
Andrea, qui siamo sotto massiccio attacco, gli scarabei svolazzano in ogni dove, a volte si accoppano con le sole mani perchè ti girano intorno.
E’ vero che se prese in tempo si possono salvare, ma dopo ?
Anche in Anzio il Comune ha avviato una sistematica cura del suo patrimonio verde (le palme alla base hanno quattro palline che cambiano colore con l’avanzare dei trattamenti), lo scorso hanno di almeno 20 Palme attaccate, sono riusciti a recuperarne solo 4 (soggette solo ad un attacco laterale), quest’anno le stesse sono decedute definitivamente e gli attacchi continuano sul nuovo.
Due anni fà le palme presentavano alla base solo 3 pallini, dallo scorso anno ne hanno aggiunto un quarto.
L’infestazione progredisce perchè 4 irrorazioni l’anno non coprono tutto il periodo di svolazzamento.
In questi giorni durante il week, stò eliminando le ultime due Phoenix che “avevo vive” in giardino, devo confessare che sulla phoenix più grande ho trovato larve in vari stadi (paysandisia e Rinco), quest’ultime, probabilmente perchè la palma era già aggredita con una prima fase, forse ripetuta da più ovodeposizioni , con centinaia di larve che saltavano ad ogni taglio.
Sono rimasto sconvolto da una tale propagazione, non ho trovato nel bulbo centrale una parte non compromessa, c’erano migliaia di mini_gallerie, e non esagero.
Allora la lotta può funzionare, ma con applicazioni cadenziate a 20gg. (almeno ora che siamo sotto cospiquo attacco) da Aprile a Novembre,.
Di palme secche con il tubicino in testa se ne vedono a decine.
Quindi si, alcune si possono recuperare, ma quanti veleni si devono utilizzare !
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guardate qua :
è come avevo detto , se prese in tempo si può farle ripartire ….http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?13777
Scritto Da – caio on 21 Ottobre 2011 10:53:00
Ufff…. in questi giorni ho in corso la “demolizione” delle ultime due phoenix in giardino.
Sospetto anche attacco alla due Jubaee più grandi, anche se al momento non ho verificato completamente, ma ho segnali che mi lasciano presagire il peggio.
Per le Washingtonie, ad Anzio vi sono stati attacchi sporadici sul lungo mare di Ponente, quindi…..
Anche se non ottime, grazie cmq per le info Pietro, e sempre meglio conoscere che nascondere la testa in terra come gli stuzzi.
Sicuramente non è il jamacaru.
Complimenti per l’habitat, sembra l’Arizona 😀 😀
Saluti, caio.
Rimango dell’idea che sono le medesime piante, se pur con una variabilità.
Per fugare ogni dubbio, prova a ricordare se i fiori sono uguali, colori forme e periodi di fioritura.
Di più nìn’zò.
poi postare uan foto migliore sul primo esemplare ?
L’hai acquistato già così e da quanto tempo ?
saluti.
Ottimo Fede, la mia purtoppo dopo il fatidico 17 Dic. 2010 è passata a miglior vita.
L’avevo collocata all’aperto insieme alle altre piantine, ho fatto male ad azzardare troppo.
saluti, caio.
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la mia non è cresciuta, è ancora come l’anno scorso…http://farm5.static.flickr.com/4132/4985733589_b54f120818_z.jpg
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Rientra nella variabilità della specie, il cactus di Paolo è invece un’altro tipo.
Complimenti cmq non avevo mai visto i frutti su Cereus qui da noi.
saluti, caio.
Per me è un cereus peruvianus, è identico a quello che ho io.
saluti, caio. 🙂
Hola Giuseppe, pensi che possa svernare in quel di Roma e dintorni ?
Grazie 🙂
E’ un seme comune, in rete lo puoi trovare con facilità.
Non pratico innesti, però la tecnica che vuoi adottare viene applicata nel periodo di massimo vigore, come già detto nel precedente post.
Saluti, caio.
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ormai quindi non se ne parla proprio?perchè volevo farlo a settembre ma poi nei dintorni non ho trovato nessuno che mi potesse dare la gemma e sto cercando di vedere in giro qualcuno che ha un buon esemplare che fruttifica caso mai lo trovo adesso si puo’ fare?Scritto Da – anto87 on 03 Ottobre 2011 21:44:50
Grazie Paolo, sei una risorsa inesauribile.
saluti, caio.
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Se vedi che viene il freddo puoi anche tenerli al riparo in una cassetta, basta che siano almeno diventati gialli. Quando sono ben colorati di arancione puoi gustarli.Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
Hola, nessuno che ha mai raccolto stò “cetriolo” ?
Ora i frutti iniziano a prendere un po di giallo, ma molto pallido.
Li raccolgo ora per farli maturare al riparo oppure lascio tutto sulla pianta ?
Lo chiedo perchè le belle giornate a breve finiranno e le minime già iniziano a scendere, non vorrei perdere i frutti prodotti.
Grazie in anticipo per le eventuali info.
🙂
Dai rami che hanno “una pelle” nuova o meglio morbida.
Di solito l’operazione si fà in coincidenza del periodo di massimo accrescimento, per gli agrumi Luglio.
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e piu’ o meno da quali rami va presa la gemma dai vecchi o dai nuovi?