Forum replies created
Sabaudia non è paragonabile a Focene.
Anche se le differenze possono essere, per le specie al limite, queste piccole differenze fanno la differenza sul vivere oppure sopravvivere.
A marina di Tor San Lorenzo, quindi quasi a metà strada tra i due luoghi citati, Arcontophoenix e Howeie denotano a fine inverno delle bruciature fogliari “esterne”, negli inverni particolari invece decedono se non protette.
Ottimisti si, ma non troppo.
saluti, caio.
quote:
io non escluderei neanche la chambeyronia perchè Sergio l’ha coltivata a Sabaudia per parecchi anni con successo (in un punto riparato). Il suo esemplare è sopravvissuto a punte di -3°C….
Nella tua zona la dovrai proteggere, non solo ora che l’hai appena messa a dimora, ma tutti gli inverni.
E’ una tropicale a tutti gli effetti.
Saluti, caio.
quote:
ho appena acquistato una pianta di litchi da un vivaio alta circa un metro. l’ho messa in piena terra ieri mattina. secondo voi è presto? la devo coprire ancora per un po? mi date dei consigli per coltivarla? tipo concimazioni, acqua! grazie
E’ la “tecnica” che hanno utilizzato gli Inglesi nel XVIII° secolo per rinnovare le linee di sangue dei Bassethound, pur di non incrociare i loro Basset con quelli dei cugini Francesi dell’alta Normadia ( all’epoca accerrimi nemici), provarono prima di Mendelev ad incrociare i Bassethound con i Beagle.
Nascevano ovviamente cuccioli variegati, tendenti all’una ed all’altra specie.
Gli allevatori Inglesi, prendevano poi l’esemplare più vicino al Bassett e lo incorciavano con un altro Basset puro.
Alla fine dopo la quarta linea di incrorcio, si aveva di nuovo una linea pura e di sangue diverso.
Anche con l’Encephalartos Woodii sarà così ? L’unica incognita resta se per il mondo vegetale sussiste la stessa alternanza, o se il “brodo” deve essere più allungato.
Saluti, ciao.
quote:
La varietà più rara degli Encephalartos è il Woodii, se ne conosce infatti un unico esemplare in natura: un maschio.
Per tale motivo è stato riprodotto fedelmente solo staccando dei polloni dalla pianta conosciuta.
In giro per il mondo quindi ci sono solo del maschi e
perciò c’è chi ha cercato di fare degli incroci con altre specie.
I primi semi ottenuti sono definiti F1 e dovrebbero avere un 50% di Woodii, incrociando le piante così ottenute
con il maschio originario si sono poi ottenuti dei semi e degli individui F2 con il 75% di patrimonio genetico Woodii.Continuando con questi incroci si dovrebbe ottenere una purezza via via maggiore.. Si è però visto che
diversi incroci con la stessa specie hanno dato risultati diversi, con caratteristiche più vicine ad una o all’altra
specie.
Questo è il Woodii puro a DurbanQuesto è il Transvenosus x Woodii (Transwoodii).
molto interessante l’horridus x woodii
poi c’è il Trispinosus x woodii
ancora il natalensis x woodii F1
ed F2
bello anche il Lebomboensis x Woodii
il più vigoroso di questi ibridi sembra essere però l’ Arenarius x Woodii
ciao
Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)Scritto Da – ffeeddee il 19 Settembre 2010alle ore 08:23:31
Scritto Da – ffeeddee il 20 Aprile 2011alle ore 17:21:02
Scritto Da – ffeeddee il 20 Aprile 2011alle ore 17:21:24
Assolutamente nessun problema, è una peculiarità di molte palme, mantenere le foglie morte attaccate al tronco.
Può essere uno stratagemma ad esempio, per ritardare l’invecchiamento, oppure per dare maggiore protezione alel escursioni termiche, per limitare l’apporto idrico intorno alla pianta, come difesa.
Le Washingtonie nei luoghi d’orgine vengono chiamate in gergo “Cotton Palm” proprio per la caratteristica naturale di rimanere ricoperte per tutta la loro lunghezza dalle foglie morte, le quali danno questo caratteristico aspetto di copertura.
Rimango sorpreso dall’ottimo aspetto della Dipsys e della cariota.
Complimenti.
Saluti, caio.
quote:
Non avevo mai visto palme con una così consistente “barba” data dalle foglie non potate come nelle ultime 2 foto!
Non stando a valutare l’impatto estetico, può dare problemi mantenerle in questa condizione?Modena e appennino modenese.
Apprendo incredulo la triste notizia.
Non ho conosciuto Paolo de visu, ma ho avuto diverse occasioni per disquisire sulle modalità di coltivazione di alcune fruttifere tropicali(le sue e le mie gioie) di condividere i primi successi con le nostre Casimiroe.
Ho ricevuto da Lui dei rizomi che hanno saltato la prima fioritura utile, ed ero in trepidante attesa della prossima primavera per comunicargli finalmente che i suoi rizomi avevano fiorito, in barba alle presunte ostilità di compattezza del terreno e della titolarità acida.
Che dirè, ci mancherai a 360°, rincuorati dai ricordi avuti sulle nostre esperienze di coltivazione per le fruttifere tropicali.
L’unica speranza è che il patrimonio prodotto da Paolo, quel giardino fantastico ricco di essenze e frutti tropicali, incastonato come un prezioso gioiello tra il mare di Alassio, non vanga disperso, ma curato amorevolemnte come Paolo ha sempre fatto.
Me lo immagino ora seduto a godersi da uno dei suoi affacci sul mare la vista della “sua Corsica” .
Un caro è fraterno saluto, ciao Paolo 😡 .
quote:
Può essere sia l’una che l’altra risposta,questo non lo posso confermare.
Non ho mai visto la pianta direttamente, ma solo in foto.
Se Luk avrà la cortesia di informaci poi sulla visita ai V. Cavallaro ci risponderà in merito a questo famoso C. Rubino.
Ps. il pomelo da spremere è un pò duro…..
quote:
buona sera Caio, riguardo al tuo clementino non rosso rubino, e perchè si sono sbagliati
nella spedizione oppure è una solà? nella foto del rivenditore e solo un’ illusione che sia rubino? saluti.luk
Giulio, “bisogna metterti il freno a mano”, scusa l’espresione.
La tua adolescenza ti porta a tuffarti a capofitto nelle cose, ma vedrai che con il tempo e l’esperienza ìnizierai a comprendere che la giusta meditazione nelle cose, sarà la chiave del tuo successo.
Ti posto il link di un post pubblicato su questo forum e vedrai che il pomelo non è poi cosi intercambiabile con il clementino.
Se hai la fortuna di aver trovato il vero clementino rosso Luk (con almeno un frutto caratterizzato), dammene conferma che è un most wanted per me.
Io di clementino rubino rosso ne ho acquistato uno dal vivaio siciliano, insieme alal fornitura del famigerato limone rosso,ma questo clementino di rubino non ha nulla.
La sua caratteristica è nel suo aroma, molto particolare, di piccoal pezzature, buccia sottile, foglie oblunghe, ma molto più sensibile al freddo del comune clementino.
Saluti, caio. 🙂
Io ne ho viste fiorite in un giardino a Taormina.
Qualche tuo conterraneo più smaliziato sulle tropicali te lo potrà confermare, ma penso che a Palermo non dovrebbe aver nessun problema a fiorire.
Il fatto di mantenere per un determinato la pianta al buio, non è per la fioritura, ma per “forzarla” ad emettere le folgie di colore rosso. 🙂
quote:
La scorsa estate ho messo questa stella di natale in vaso all’esterno, ma all’esterno non c’è possibilità che faccia fiori?ha perso qualche foglia, ma penso stia bene, la posizione estiva è un pò soleggiata fino a mezzogiorno, è buono o cerca ombra?
http://s831.photobucket.com/albums/zz235/Palmente/?action=view¤t=020220122521.jpg
Palermo
Gabriele
Il Mestrosideros si sviluppa sia in forma cespugliosa che ad albero, ai noti vivai TSL ne ho visti a decine in mastelli da 2,00mt di diametro, con tronchi da almeno 80 cm di diametro, purtroppo non erano in fioritura, anche Fede a proposto a posto una foto di un albero di Metrosideros.
Si la foto non è molto dettagliata, ma dal portamento fogliare direi al 90% Metrosideros robusta.
quote:
Si le foglie sono allungate. Inoltre il M. cresce sotto forma di grosso cespuglio non di albero ed ha i tronchi di aspetto diverso… E anche il calistemon puo vivere benissimo a Nuova Zelanda, puo stare perfino a Trento e si trova anche a Bari!!! E nella foto sembra estate mentre il M. fiorisce a fine inverno infatti viene chiamato anche albero di natale!!!!Giulio
Trento
Sul ritardo ti basi dalla fioritura dello scorso anno ?
Intendevo solo che è la sezione sbagliata 😉
Scusate ma i frutti di Erythrina sono commestibili 😉 😀
Viene dalla Sicilia.
Visto che cerchi in quel di Roma, puoi provare da V. Cavallaro (sono almeno tre anni che non ci vado, ma all’epoca aveva una discreta scelta) cmq a Roma ve ne sono anche altri di vivai forniti.
La miglior cosa è andare da un vivaista di fiducia e concordare con lui il reperimento della varietà d’interesse.
Attendi però Marzo – Aprile prima di acquistare, a meno che non hanno le piante in serra fredda.
Saluti e buone compere 🙂
quote:
Ciao Caio, da quello che ho capito hai un limone rosso , posso dirti dove l’hai comperato? perchè in questi giorni sto girando nei vivai della nostra zona ma senza trovarne uno.in attesa ti ringrazio.luk
L’Agrume con i frutti cosidetti a mano di Buddha è un Cedro, quindi più sensibile alle minime temperature del limone comune.
Per Augusto, le prime fruttificazioni non sono mai attendibili, in ogni pianta.
Io l’anno socorso o messo a dimora un sanguinello delle “tue terre”, quest’anno mi ha dato un solo frutto dal sapore disgustoso, sono sicuro che se riuscirà ad ambientarsi, tra i prossimi due o tre anni, darà frutti ottimi di sapore.
I miei limoni rossi, sono per tutto simili al limone quattrostagioni, sono solo meno aciduli con un profumo meno “pungente”.
Salve Sergio e ben riletto, è insolito che tu ci chieda esperienze su nuovi ibridi 🙂 .
Sei tra uno dei maggiori portatori di novità…
A parte tutto, ma il famoso 17 Dicembre, la plantula la custodivi in serra fredda o in piena terra ?
Grazie anticipatamente per le info.
quote:
E’ un’altra pianta che ho messo in terra da poco e che mi è stata data da Max circa un anno fa.Si tratta dell’ibrido
Syagrus coronata x Syagrus vagans.
Caratteristico è il colore verde intenso delle foglie non ancora caratterizzate.
Qualche esperienza in merito?[img][/img]
Syagrus xmatafome
🙂
La potatura l’avocado non la sopporta molto, o meglio si può fare, ma il portamento della pianta ne subisce “un danno” estetico.
Vedrai che poi la chioma non avrà un portamento bilanciato, almeno nel breve periodo.
L’accortezza è di recidere nel punto più vicino dove hai i rami disposti su 4 lati.
Non che non si può potare intendiamoci, vi sono anche coltivazioni a spalliera, è solo che in un giardino ornamentale la potatura si noterà per almeno due o tre anni.
Tieni ben presente che l’apparato radicale dell’avocado è molto superficiale, e quando sarà grande, tra 20 e più anni il forte vento potrebbe diventare un problema serio.
Attenzione a dove lo collochi.
saluti, caio.
Ciao Augusto, la storia dovrebeb essere più o meno così:
Nei giardini tropicali si comporta da sempreverde, nei climi temperati, come spogliante al pari della guava.
Però se ricordo male corregetemi.
Saluti ,caio.
quote:
quote:
Non conosco le esigenze del vero Kapok, però il solo fatto che nei luoghi d’origine (Tropici)perda il fogliame e non si comporti come il falso Kapok (ex Chorisia) che invece rimane sempreverde,
Ma anche la chorisia perde le foglie!
Non conosco le esigenze del vero Kapok, però il solo fatto che nei luoghi d’origine (Tropici)perda il fogliame e non si comporti come il falso Kapok (ex Chorisia) che invece rimane sempreverde, lascia ipotizzare che il vero Kapok possa avere una maggiore propensione a resistere a temperature minori.
Si deve solo provare.
quote:
Pietro,io mi riferivo al falso kapok,anchio non ne ho mai visti di ceiba,sicuramente è molto piu’ esigente.
L’uso prevalente nelle popolazioni Creole e come sostituto del Limone, quindi quanto a gradevolezza non lo possiamo paragonare ad es. ad una Papaia.
Mangiato nei luoghi d’origine è ottimo, secondo il mio gusto ovviamente.
Volevo tirare due somme sui risultati avuti ora a seguito della punta di -8,4°C avuti lo scorso inverno.
Visivamente le due piante ne hanno risentito quasi come gli anni scorsi, solo nel caso della Chorisia più espsota su un tronco di medio diametro (10 cm) si visualizza lo spacco della corteccia, segno che la parte esterna del ramo si è danneggiato, mentre l’interno contiuna la sua crescita.
La fioritura ovviamente è saltata in tutte e due gli esemplari.
Penso di poter confermare che le piante in quel di Roma vivono, ma al limite delle loro possibilità.
saluti, caio. 🙂
Hola senor Pindo, compruebe su e-mail que respondió ala su pregunta.
Feliz 2012 tabien a ustedes.
caio. 😉
quote:
Ciao Caio
Grazie per le informazioni
Il problema è che il governo delle Seychelles non risponde
Forse non ho dato l’autorità competente
Puoi dirmi chi è la persona o l’ufficio che si occupa di questi problemi alle Seychelles?Grazie e buon 2012
Visit my site
http://www.palmasenresistencia.blogspot.com
and comment me
E’ un forum stagionale…..con sorpresa 😀 😀 😀 😀 😀 😀
Il governo delle Seychelles gestisce la vendita controllata e legale dei semi.
Solo alcuno negozi a Mahè li propongono sotto controllo.
Se non ricordo male il prezzo per ogni singolo seme è intorno ai 250 Euro cadauno.
Per acquistarli allora unite l’utile al dilettevole, organizzatevi un bel viaggetto in quelle isolette che sanno molto di tropicale e cosi oltre a godervi il posto, vi riportate anche un ottimo bottino a casa.
Ps. vi consiglio però di prevedere alcune immersioni, non farlo sarebbe come andare a visitare Roma e “saltare” il colosseo 😉
saluti, caio 🙂 .
Cari auguri a tutti voi 🙂 🙂 🙂 🙂
quote:
….. perciò come dite voi ne basta anche una per la fruttificazione?
se mi dite una varietà con frutti buonissimi
metterò quella nel giardino. grazie. ciao.luk
ciao.
Che non fruttifichi è anomalo, forse il terreno non è dei più adatti, dico questo perchè se è anche vero che la pianta necessita di una impollinazione “incrociata”, questo non vuol dire che se ciò non avviene la stessa non fruttifichi per nulla.
Altra considerazione è che anche se fosse una varietà ornamentale porterebbe cmq i frutti se pur di caratura notevolmente inferiore.
Bingo.
Il tuo avocado è in anticipo, come le altre essenze che non hanno decifrato bene il periodo invernale, direi che ci sono quasi tutte le condizioni per non vedere i frutti il prossimo anno.
A parte tutto il mio sembra no risentire di questo inverno anomalo ed ora ha iniziato a rilasciare i suoi frutti.
saluti ,caio. 🙂
quote:
Forse dipende anche dalla varietà…
Vi sono due appellativi dati al loto “non astringente” mela o vaniglia indicano il medesimo frutto.
Per l’impollinazione allego l’ottima e chiara a spiegazione di Wikipedia :
“Le due varietà si distinguono oltre che per le caratteristiche vegetative (vigoria, produttività, forma dei frutti) anche per il loro comportamento a seguito della impollinazione. La classificazione pomologica dei frutti di diospiro è determinata dagli effetti dell’impollinazione sulle caratteristiche organolettiche dei frutti al momento della raccolta e, su tale base, le cultivar possono essere suddivise in due gruppi principali:
Costanti alla fecondazione(CF): Coltivazione con frutti che mantengono la stessa colorazione della polpa (costantemente chiara) sia nei frutti fecondati sia in quelli partenocarpici.
Variabili alla fecondazione(VF): Coltivazione con frutti che modificano le caratteristiche della polpa che risulta chiara e astringente nei frutti partenocarpici, mentre diviene più o meno scura e non astringente in quelli fecondati.
Sulla base di questa classificazione ci sono cultivar che producono frutti costantemente astringenti, non eduli alla raccolta (Yokono, Sajo); altre costantemente non astringenti con frutti eduli alla raccolta (Hana fuyu, Jiro, Izu, Suruga); cultivar variabili all’impollinazione, con frutti gamici (da fecondazione e con semi) eduli alla raccolta (kaki-mela) e frutti partenocarpici non eduli alla raccolta (Wase, Triumph)”.
Quindi per non rischiare la variabilità dei frutti, resta fondamentale non inserire nel frutteto speci diverse.
Qui in Italia penso che oltre le due varietà citate da Lorenzo, non si riesce ad andare “più avanti”.
saluti, caio.
Qui in Italia penso che oltre le due varietà citate da Lorenzo, non si riesce ad andare “più avanti”.
saluti, caio.