Forum replies created
Salve, una domanda su questa varietà, come si è comportata lo scorso inverno.
Ha soddisfatto le aspettative di resistenza alle minime temperature ?
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Buongiornocomprata l’inverno scorso, ha passato tutta la stagione fredda sotto una tettoia, senza patire.
I fiori sono semplici e molto profumati, anche se meno della varietà a fiori doppi: trovo, però, che il profumo sia assai più grato. Non sono molto durevoli, ma prodotti in gran copia. La pianta ha uno sviluppo decisamente compatto.
In definitiva una pianta da provare.
Ciao!
Tasha
MonzaScritto Da – nelumbo il 05 Giugno 2011alle ore 14:25:59
Grazie, ma i ringraziamenti vanno tutti alla Sesbania non ha me 😉
Guarda potrebbe non essere tanto strano, considera che i tempi che intercorrono per la trasformazione e maturazione dei vari parassiti delle palme e non solo può variare anche dalle condizioni climatiche.
Non ho uno studio per poter confermare ciò, ma solo un’osservazione diretta.
Proprio nell’eliminazione la scorsa settimana di un Sabal, all’interno ho notato delle larve di Rincophoro pronte all’impupamento, molte impupate ma non ancora trasformate completamente, ed alcuni adulti vivi.
Vi erano anche adulti morti, come mummificati, credo dovuto dal freddo, in effetti il tronco dello Sabal, se rapportato con una Phoenix è di molto inferiore, quindi maggiormente “esposto” ai cambi di temperatura.
Qui quest’inverno abbiamo avuto la neve per alcuni giorni, con minime non inferiori ai -6°c per poche ore.
Con questo voglio dire che probabilmente a fine Ottobre o inizio Novembre vi deve essere stata l’invasione dello Sabal, gli effetti ancora non palesemente osservabili si sono iniziati ad evidenziare solo ora a distanza di sette mesi.
La conferma dell’attacco pre-inverno dovrebbe essere confermata dagli adulti imbalsamati nelle parti più esterne del tronco, quindi pronti a volare via.
Le due larve di Paysandisia erano pronte per l’impupamento, ma penso non prima di due o tre settimane, sono molto più sensibili alle temperature minime rispetto al rincophoro.
Devo dire che la seconda larva di Paysandisia ritorvata quasi alla base del tronco aveva una lunghezza fuori dal comune, non meno di 8,5 cm una cosa impressionante (non ho pensato a fare una foto).
Come noto il tronco della specie e proteso per lo più sotto al terreno.
Solo per informazione ho verificato che l’infestazione non è scesa al di sotto del terreno, forse per una ridotta o mancanza di scambio di ossigeno ?
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Qui da me il rinco ha addirittura cambiato menù, questa butia una settimana fà era in splendida forma." />
Mi sembrano completamente esposti ai venti, quindi per la zona di appartenenza sono in uno stadio di normalità.
Fede, ma il piceno è già sotto attacco da almeno tre anni, quindi gli appennini da quel dì che sono stati valicati.
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ma è una strage!! sono stato all’Elba e non ho visto nessuna palma infestata
Speriamo che gli appennini fermino l’invasione, certo se mandano qua delle palme infette…
meglio acquistare piante senza troncoFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)
Sabal minor e palmetto.
Se proprio vogliamo i particolari, il tronco posto sotto al terreno è intatto, mentre la parte aerea del tronco per metà al suo interno è stata divorata senza pietà.
Ho affondato nel terreno per circa 50 cm, ma il tronco è risultato intatto.
Nella lista delle perdite di quest’anno, dimenticavo due Jubaee.
Per mammolino, se le piante di Sababudia te le “regalano” e a te piacciono, puoi anche seguire il consiglio di ICE, di tenerle separate in vaso sino alla fine del prossimo inverno, le collochi sotto una rete per evitare eventuali svolazzamenti e le controlli quasi quotidianamente, se non succede nulla in tutto questo tempo, potrai a primavera prossima collocarle in terra.
saluti.
Cresciute no, coltivate si 😉 , ma solo riferito al pecan.
saluti.
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carya lacinosa carya pecan carya ovate ecc
La calma è la virtù dei forti.
Devo concordare che ultimamente il sito ha perso un pò del suo interesse per la predominanza di post alquanto banali.
Questa è solo la mia opinione, di post banali ne ho aperti anche io, ma ora mi sembra un pò tutto troppo sbilanciato.
Sarà anche perchè molti dei “vecchi” non scrivono quasi più ?
Forse è una mia mancanza affettiva, ma quando ci si confronta per anni e poi non ci si incontra più con i “vecchi” interlocutori ci si avvilisce anche, spesso mi limito a leggere e non trovando nulla di interessante tiro avanti…..
Concordo con Lucia di non snaturalizzare il Forum.
Cari saluti, Claudio.
Leggo solo ora, se vuoi certezze di attacchi su Sabal, posso dartele come assodate.
Ho tagliato proprio questa mattina il mio primo Sabal, all’interno Paysandisia, curata da anni, ma presente (due larve) e Rinchoporo 4 adulti ed una trentina di larve di cui tre in azione, insieme alla Paysandisia e le restanti inpupate allo stadio iniziale.
Me ne sono accorto oggi perche ho visto le foglie centrali entrambe secche, tirandole mi sono venute dietro.
Devo aggiungere che qui le ultime Phoneix le ho tolte ad inizio inverno, quindi è finita la pappa prediletta del rinco..
Sempre quest’inverno ho tolto 4 Trackicarpos e tre Chamaerops, sempre con presenza combinata dei due maledetti ospiti.
L’unica specie ancora indenne da tutto sono le Butie, ma presumo perchà in penombra e cmq è solo una questione di tempo.
Poi quando avro un attimo inserisco alcune foto.
Mi dispiace confermarlo, ma l’ottimismo qui è finito da un pezzo.
Non è possibile innestare una Persea “tramite posta”.
Non è ben chiaro come si sviluppa il problema, ma l’innesto deve essere fatto in modo preciso e rapido.
I fallimenti sono molto alti, si ipotizza che la linfa sia ricca di composti rapidamente ossidabili.
La quasi ttoalità degli innesti è su “franco”, nell’area del mediterraneo sono quasi esclusivamente su razza Messicana, in quanto più resistente al freddo.
Una ventina di anni fà si è anche provato ad innestare la persea su Machilus Glaucescens, anche con ottimi risultati di attecchimento, si è poi abbandonato questo porta innesto in quanto molto sensibile alla Phytopthora cinnamomi, molto più della Persea.
Un altro porta innesto spermentato per la sua resistenza alla Phyto.. è stata la Persea borkonia, però la sua incompatibilità ha fatto abbandonare le ricerche su tale porta innesto.
La scelta del porta innesto non è banale a livello commerciale.
Esso infatti determinerà il vigore della pianta, la sua longevità, l’entrata in produzione, la sua produttività, la resistenza alle temperature, alla salinità ecc.
I porta innesti di Hall, Lula Booth 7 e 8 Fuerte svilupperanno piante che entreranno subito in produttività, con uno sviluppo della pianta molto vigoroso.
I metodi più utilizzati per l’innesto sono a gemma o scudetto ad inizio primavera od in autunno.
Le prove condotte con il metodo del doppio spacco all’inglese non hanno dato ottimi risultati.
Saluti, ciao.
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La prossima primavera, infatti, appena le piantine in questione andranno in “sugo” (gergo che definisce la ripresa della linfa dopo il riposo vegetativo) tenterò l’innesto. 🙂
AntonioAntonio Sabbetti
Torino zona USDA 7BIl periodo migliore per quel tipo di innesto ( a spacco pieno , ma sarebbe preferibile che facessi il tipo ” a cavallo ” cioè con il taglio sulla marza e la sagomatura sul soggetto ) è prima o dopo il periodo del pianto , per evitare che la linfa possa ostacolare l’attecchimento ; io preferisco fare questo innesto in settembre – ottobre ( dipende dall’andamento stagionale ) per dare tempo ai tessuti di saldarsi prima che i germogli inizino ad aprirsi ; facendo l’innesto in primavera si corre il rischio che le gemme si aprano utilizzando le riserve di linfa contenute nella marza ( in pratica “svuotandola” ) prima che i tessuti si siano saldati correttamente . Franco
supponendo di mettere un annuncio a settembre su questo forum per recuperare un buon innesto di una buona varieta’ di una pianta anziana che fruttifica abbondantemente sempre che ci sia qualche buona anima pia a mandarmi l innesto per posta pensate si possa inviare oppure una volta prelevato l’innesto va’ fatto subito dalle mie parti non saprei dove procurare un buon innesto grazie
Mi accodo al riconoscimento di Giuseppe. Il tronco è sviluppato in modo regolare per la specie.
saluti.
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Le estremità delle foglie sono dritte;è possibile che sia una brahea con una circonferenza del tronco poco sviluppato per cause ignote? ciao Flavio.Grazie.
Si a quella latitudine la quota neve si attesta appena intorno ai 4.000 mt.
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Cioè vive fra i 1500 e 3000m di altezza e come rusticità arriva appena ai 5°?Modena e appennino modenese.
Foto ?
Hola Pindo, tieni conto che sono in vaso, quindi l’inverno lo passano in luogo protetto.
Saluti.
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Ciao a tuttiVisitando la pagina del Giardino Botanico di Pisa, ho trovato questa foto che mostra alcune palme tropicale.
Qualcuno sa esattamente che palme sono coltivate in questo giardino?
Qualcuno ha le immagini di palme nel giardino ?
Saluti e grazie
Visit my site
http://www.palmasenresistencia.blogspot.com
and comment meScritto Da – pindo il 14 Aprile 2012alle ore 04:33:30
Scritto Da – pindo il 14 Aprile 2012alle ore 04:36:25
🙂
Sono in ordine Moris, prima di toglierle dal vaso, però controlla lo stato delle radici.
Sopratutto la musa della prima foto ha il terreno molto soffice, come se il rizoma è stato staccato dalla pianta madre da poco.
Ciao.
Vi sono delle regole che per il viver comune si devono per quanto possibile rispettare.
Siamo tutti ospiti, quindi se il tema vira dal contenuto in oggetto è consigliabile aprire un post ad hoc. 😉
“Capito mi hai” ! Lampoooooo.
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Vedi di regolare le parole, e di essere educato ok?! Non è la prima volta che ti incavoli così senza un motivo valido. Non abbiamo messo niente di così estraneo e sicuramente non valido per aprire un nuovo argomento!!! E il fatto che tu abbia specificato bambini e molesti sembra quasi che tu ce l’abbia proprio con me..Giulio
Trento
Il sapore del Kiwano non è dissimile dal cetriolo, ne più ne meno.
Che il frutto sia dato della più alta qualità ne nutro forti dubbi.
Anzi le cultivar del genere sono quasi “estinte”, questo per lo scarso valore commerciale del frutto, ormai obsoleto con le nuove cultivar come la Orotava.
Ripeto gli USA non sono l’Italia, ma io qui ho una pianta da seme, quindi indefinita ed uno Zutano che a -8,5°C non sono deceduti, hanno avuto solo lievi danni con la cascola dei frutti, già maturi nel giro di una settimana, l’anno successivo ha prodotto nuovi frutti senza problemi.
Anche la Fuerte ha un’ottima resistenza e se trovata vale la pena di coltivarla, ultimamente ha perso un pò il valore “commerciale” in quanto presenta l’alternanza nella produzione, ma questo è vero nei paesi dove le escursioni termiche tra notte e giorno sono molto contenute (tropici), qui da noi il problema è quasi inesistente grazie al nostro clima.
Dove trovare delle piantine ????
Non saprei come aiutarti, gira e rigira i vivai quando per vacanza scendi giù per l’Italia, è il metodo che adotto e spesso si centra il bersaglio.
Si Internet ? Non saprei.
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Non so se sia “la più rustica”, è difficile dirlo con cose così indeterminate come la resistenza al freddo.
Comunque a quanto si dice è notevolmente rustica, e in diversi forum americani la danno come la più rustica.
Dal sito della “California Rare Fruits Growers”:Mexicola
Origin Coolidge, Pasadena, 1910. Mexican. Tree tall and spreading, vigorous. Fruit small, 5 oz., round pyriform, skin paper-thin, purplish black, waxy bloom. Flesh highest quality, seed very large. Hardiest cv. known, seedlings useful as rootstocks in far north. Recovers rapidly from freeze. Defoliated at 20° F, trunk killed at 17° F. Season September.Che tradotto:
Mexicola:
Origine in Collige, Pasadena, 1910. Messicana. Albero alto e dalla chioma espansa, vigoroso. Frutto piccolo, 5 once, piriforme-rotondo, pelle sottile come carta, porpora-nera, cerosa. Polpa della più alta qualità, seme molto grande. E’ la più rustica delle cultivar note, i semenzali sono utili come portainnesti al nord. Recupera rapidamente dalle gelate. Defogliata a 20F (-6,5C), tronco ucciso a 17F (-8,5C). Matura a settembre.Non lo prendo come un vangelo, ma mi sembra promettente.
Nella disgrazie, ti stai rendendo artefice di uno stress test sulle due speci.
Tagliare subito le nuove foglie gialle sul traki a che scopo ?
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20 giorni di gelo, varie volta -15, poi la norma -12 -10 con massime vicino allo zero.
palme completamente libere
Salve Pancrazio, non conosco il forum è lungi da me nel mettermi in contrasto con gli Americani, però quel poco che sò circa i riconoscimenti delle varietà l’ho già affrontato su questo post :
http://www.tropicamente.it/forum/topic.asp?whichpage=3&Forum_Title=+&Topic_Title=Varieta&CAT_ID=16&FORUM_ID=46&TOPIC_ID=3667
Se poi vuoi scendere un pò in dettaglio sulle varie specifiche legate ad alcune varietà principali, ti suggerisco questo ottimo sito italiano :
http://www.aguacate-vivai.it/Avocado/Avocado.htm
Ora quello che devi valutare è che gli esperimenti contenuti nel file pdf da te proposto, lascia il tempo che trova.
Te vivi in quel di Firenze, quindi di temperature di alcuni gradi sotto zero, in inverno dovrebbero essere la norma ed avrai quindi l’opportunità di sottoporre le tue piante a stress test, però sappi fin d’ora che una Mexicola senza danni fogliari a -10°C è un’utopia.
Siamo tutti portati a credere che l’unica variabile che abbia il maggior peso sulla sopravvivenza di una determinata specie, sia la temperatura minima.
Non è proprio così, la minima temperatura non è che uno dei fattori da tener presente, quindi quello che può sopravvivere negli USA a pari condizioni climatiche può non riuscire qui e viceversa.
Io ti posso rispondere con la mia esperienza diretta, che bada bene, si limita al mio areale (a Sud della provincia di Roma).
La minima temperatura di -8,5°C avuta il 17 Dic. 2010 per sole 4 ore, ha provocato danni alle foglie più esterne su almeno un un 5% del totale, la stagione era partita con un caldo anomlo, quindi i germogli appena predisposti hanno subito danni per il 40%, i frutti sono completamente caduti nel giro di una settimana.
Devo aggiungere che gli agrumi hanno avuto un impatto peggiore con il generale inverno.
Detto questo ti aggiungo che la mia varietà è uno Zutano, che mi risulta al vertice della resistenza tra le Persee.
Altra considerazione, la Mexicola è una varietà considerata di scarso interesse economico per il basso rapporto polpa/seme e per la piccola pezzatura del frutto.
La Fuerte è la varietà con il più alto tenore di grassi in assoluto(in condizioni favorevoli può arrivare anche ad avere una percentuale di grassi pari al 30%.
La Fuerte, è un ibrido prodotto da razze Mexicana X Guatemalteca.
Comunque il sapore non viene composto solo dal tenore in grassi, ma anche da una miriade d altri componenti contenuti in percentuali differenti tra varietà.
http://community.my-personaltrainer.it/Alimenti/Frutta_succhi/Avocado-tutte-le-varieta-commerciali
Poi anche le abitudini alimentari, diverse tra noi Mediterranei e le popolazioni delle Americhe che può far la differenza nel protendere tra il gusto di una varietà con o meno “grasso”.
Se sei ancora convinto della Mexicola, in Italia le prime piantagioni sperimentali si sono avute per la varietà nella riviera del ponente Ligure, li sicuramente troverai dei vecchi alberi dove asportare il seme, oppure interpellare un vivaio od un amico di zona.
Saluti, caio.
Allora fornisci i dettagli su questa mexicana negra que usted asum,e y tambien el particular sabor que tiene.
Sopra tutto i commenti sul sapore mi incuriosiscono, se ve ne sono stati ?? 😀
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Ciao Caio,
cosa ti induce a dire così? Chiedo perché io avrei detto, a naso, tutto l’opposto (messicana) tenendo conto del colore del frutto, delle dimensioni del frutto, del rapporto seme/polpa e della descrizione del sapore (molto buono).
E’ il freddo al 90%, sempre che le hai in vasi di dimensioni adeguate.
Le foto sono essenziali.
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A proposito di problemi con le Syagrus, qualcuno saprebbe dirmi come mai le mie hanno le foglie ingiallite? Sono giovanissime (da 2 a 4 anni) e in vaso; le ho trattate esattamente come le altre palme per esposizione, annaffiatura, riparo e tipo di substrato (in parte terriccio universale, in parte terra dell’orto), eppure son le uniche a soffrire di questa sorta di clorosi…
Grazie a tutti!Tico da Pisa
Prunus Salicifolia o Prunus serotina.
Buona lettura Moris.
Ciao.
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Qualcuno ha mai coltivato questa pianta? avete indicazioni in merito? come sono i frutti?Moris
Il forum serve ad aprire le nostre esperienze uscendo dalla visione del nostro umile “orticello”.
La prevaricazione delle nostre convinzioni, non ci aiuterà a comprendere le reali dinamiche che compongono il complesso di un’ottima coltivazione.
Buona serata e buona meditazione.
Presumo dall’allungamento delle foglie, che la precedente esposizione era a mezz’ombra, quindi dovrai abituarla gradualmente al sole diretto, magari evitando di farlo esporre nelle ore centrali almeno fino a settembre.
Per l’impianto io procederei ora, sempre che si riesca poi a far collassare i cipressi in un determinato punto, quindi non sulle nuove piante.
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Ciao Gabriele, ti posso rispondere per l’Asimina, quelli che vedi sono boccioli, se sono pochi, è difficile che possano allegare frutti, poi dipende anche se la pianta è innestata o meno, se è una var. Sunflower, è autofertile e non occorrono altri esemplari, se non è cosi dovrai mettere un altra pianta accanto in modo che possano impollinarsi a vicenda.la pianta è innestata, ma non so la varietà
le macchie gialle nelle foglie dell’avocado a cosa sono dovute ? c’è da preoccuparsi?
Palermo
Gabriele
Possibile carenza idrica sofferta nel periodo estivo.
Leggi con attenzione il post ed i link in esso inseriti.
saluti, caio.
Noto che ultimamente l’ottimismo galoppa!
Comunque la California e molto vasta, e tra città e città vi sono differenze non trascurabili.
Concordo con Lilio, che il nostro clima non è quello Californiano, neanche in Sicilia.
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belle davvero…ma quante possono vivere nel clima mediterraneo ??teoricamente quasi tutte quelle che possono vivere in California..
ho messo anche le altre, questo è un forum di piante tropicali 😎Federico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Csa: Clima temperato umido con estate asciutta molto calda (Köppen)secondo me praticamente nessuna, i miei risultati con Dypsis decipiens, onilahensis, baronii, ambositrae sono stati fallimentari. Attendo gradite smentite
Mi poni una domanda alla quale non posso rispondere.
Sicuramente pochi gradi sotto zero per pochissime ore, il luogo è a meno di 700 ~ 800 ml lontano dal mare, quindi in condizione microclimatica particolare.
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scusami in quella zona d’inverno che temperature minime si raggiungono?Moris
Le banane si sono maturate per anni e lo scorso anno sono anche riuscito ad assagiarne alcune di entrambe i tipi, grazie all’intervento di una conoscenza comune tra me e la proprietaria dei banani, ero riuscito ad avere anche l’assicurazione che la primavere successiva, cioè quella attuale, allo spuntare dei polloni li avrei ricevuti in regalo.
Ho scoperto invece che è stata avviata la risturtturazione della casa e dell’annesso giardino, con l’abbattimento di quasi tutte le piante presenti, banani compresi.
Ora l’unica speranza è se riescono nuovi getti altrimenti, nisba.
Richiamando un vecchio detto locale (Chi ha il pane non ha i denti. Chi ha i denti non ha il pane).
E’ un detto scarno, ma efficace nei concetti.
idem con la corteccia di pino.
Se a questa od al lapillo si aggiunge sott oun telo nero di tessut onon tessuto oppure di naylon intrecciato, tipo quello che hanno al di sotto dei vasi posti in terra i vivai, la manutenzione e quindi la presenza di gramigna, scende drasticamente.
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sono da anni che io lo uso su tutto il mio giardino , senza eventuali disturbi per le varie palme che ho
l’aspetto positivo è che l’erba classica non cresce , ma la gramigna sembra rinvigorirsi , sotto il telo crea una sorta di ragnatela di radici che sfogano appena trovano una via d’uscita