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Ci sono altri esperti del forum che possono entrare più nel dettaglio, comunque per a grosse somme si può affermare che le esigenze sono nutrizionali e compoertamentali sono analoghe, come per altro l’areale di provenienza, non molto dissimile.
L’unica differenza è nella rusticità, anche se di poco, risulta essere più rustica la W. Filifera.
Se però la tua Filifera non ha mostrato alcun segno di stress, io proverei con tranquillità ad ambientare nella tua zona un almeno un esemplare di W. Robusta.
Saluti, caio.
Prova a somministrare del sequestrene, oppure un pò di solfato di ferro.
Ma bada bene ai dosaggi, in questi casi il consiglio è meglio deficere che abbondare 🙂 .
Se poi vuoi il massimo, interrare alla base delle Cycade del favino spezzato (si trova nei negozi che vendono prodotti zootecnici o ferramente “agricole”), costa poco ed è assolutamente biologico. 😎
Saluti, caio.
La cosidetta Kentia, predilige leggera ombra, ma può anche crescere bene in pieno sole, ma solo se ben ambientata.
L’unica pecca è che mantiene le foglie molto vicine al tronco, perdendo il suo effetto ornamentale.
La tua Kentia probabilmente proviene da serra, quindi non abbituata alla luce diretta ed è quindi bene che inizi ad esporla, magari non nelle ore centrali della giornata, al fine di prepararla per l’esterno.
Se vuoi faarlo, questo è il periodo migliore, infatti l’irradazione solare è in progressione, quindi ancora non al suo massimo.
Detto ciò, dalle foto evinco più una bruciatura dovuta ad una scarsa umidità ambientale.
Per gli apporti d’acqua, evitare i ristagni e irrigare poco in inverno, per porogredire con la bella stagione.
I “colori” li eviterei, per il taglio delle folgie e bene provvedere appena le piantine inizano ad emetterne di nuove.
Saluti, caio.
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Ciao a tutti,possiedo una kentia da tre anni circa che l’anno scorso d’estate, e’ stata posizionata per sbaglio accanto ad un finestrone che da sulla parte sud della casa; inutile dire che si sono ustionate alcune foglie (..ops..)
non le ho mai tagliate perche’ mi dispiaceva e oltretutto quelle piu’ colpite sono anche le più grandi..
che si fa in questi casi???
si taglia ad occhi chiusi oppure e’ solo una questione d’estetica?oltretutto ho notato in questi giorni che anche le foglioline piccole accusano le stesse macchie nonostante il vaso sia stato spostato da tempo ormai..
che puo’ essere?
troppa acqua potrebbe creare questo disturbo?grazie.
Laretta!
Laretta!
Direi che un mese è il tempo minimo per l’invio della merce.
io quest’anno ho preso delle piantine ad inzio inverno e le ho poste in serra fredda……..qualcuna ha sofferto lo stress perdendo tutte le fglie, ma ora ha cmq inziato ad emettere nuove foglie.
Evidentemente le stesse erano mantenute in serra calda.
Saluti, caio.
Ciao Luca, la varietà da te citata, non la conosco, cmq se puoi, prova ad innestare su di un ramo della stessa pianta che possiedi una varietà diversa di avocado, compatibile per fioritura con la tua, altrimenti la cosa più veloce è di provare ad aprire la serra proprio in questi giorni, infatti il maggiore impollinatore per l’Avocado, come per le annone, asimine ecc. sono le mosche.
Il mio Avocado è in questo momento in piena fioritura.
Appena avrò tempo ti posterò una foto.
Saluti e buone prove
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Ciao Caio,
la serra , o meglio la veranda dove si trovano in inverno, è praticamente sempre aperta. Non ho mai visto impollinatori sui loro fiori forse anche perché nello stesso periodo mi fioriscono una quarantina di agrumi. Concorrenza sleale! Il mio avocado è Brogden, ho portato le marze dagli USA dove lo danno come autofertile e adatto all’allevamento in vaso. Non mi resta che perseverare. ciaoLuca
Locarno/USDA 8
Scusa Laretta, ma non penso di aver mai insultato nessuno, forse posso essere un pò “brusco” nell’esternare il mio pensiero.
Per la Forimica, non sò cosa dirti, magari può essere un rimedio efficace, ma dove si può reperire ?
Poi siamo sicuri che importando nuove specie, la stessa non risulti dannosa al nostro eco-sistema ?
Ho letto che in Sardegna la formica è stata utilizzata insieme al famoso bacillo turingensis per preservare le sugherete, quindi apparentemente senza controindicazioni.
Al bacillo turingesis, non avevo pensato.
Lo uso per la lotta alla processionaria del pino, ora proverò anche sulle palme tanto come controindicazioni non ve ne sono.
ottimo spunto. 🙂
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premetto di non intendermene..
( caio, aspetta ad “insultarmi”) 😀ma leggendo tutti i vostri dialoghi inerenti al problema ne ho parlato con il mio ragazzo che ha sollevato un quesito forse interessante che voglio porvi: “la formica rufa”
la formica rufa ( specie protetta )
solitamente viene impiegata a scopo benefico nei confronti della flora divorando insetti e larve dannosi.ora, non so se possono essere utili anche contro il punteruolo rosso e la paysandisia.
spero possa essere una soluzione naturale.
( anche se in effetti se fosse cosi’ semplice e poco dispendioso forse comuni e non sarebbero gia’ intervenuti..)
Forse mi esprimo male, NON E’ PAYSANDISIA.
Quindi non nuoce alle Palme.
Vede meglio su Wikipedia alla voce Lepidotteri.
Non ho capito la storia delle Ali, ma forse era meglio se la uccidevi “pestandola”, alemno non soffriva.
Saluti, Claudio.
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Era nelle vicinanze di una phoenix canariensis…aveva una leggera peluria sul corpo ed è veramente grande,sembrava un uccellino….temendo fosse una paysandisia 👿 le ho disrutto le ali per non farla volare….non sono riuscito a ucciderla era troppo grande faceva impressione!!!Caio tu che (purtroppo) hai avuto esperienza e convivenza con la paysandisia,potrebbe essere lei da giovane?Greg
Non mi sembra proprio la Paysandisia e cerchiamo di non praticare una caccia indiscriminata.
Scusa Andrex, perchè pensi a Paysandisia ?
L’hai per caso vista uscire dalle foglie di una palma, oppure l’hai vista solo svolazzare ?
Nel secondo caso, il volo della Paysandisia si differenzia dalle nostre comuni, per la sua velocità di volo e per lo strano rumore che emette con le sue ali.
Inoltre se disturbata effettua un volo a circolo per ritornare al punto di partenza, per punto si intende in pieno sole ad ali aperte.
L’ultima, i disegni ed i colori delle ali non corrispondono minimamanete, anche il corpo risulta più tozzo rispetto a Paysandisia.
Se cerchi nel Forum sotto Paysandisia, troverai delle foto molto nitide.
Saluti, caio.
Ciao Luca e ben arrivato nel Forum.
Hai problemi di impollinazione di Chirimoio e Persea ?
Io con le Varietà, Zutano x la Persea e Fino de Jete per l’Annona, non ho mai rilevato i problemi da te citati, anzi per l’avocado alle ns. latitudini il problema dell’alternanza viene atternuato di molto.
Penso che se puoi aprire la tua serra di giorno, permetterai un impollinazione naturale da parte degli impollinatori locali.
Può essere banale, ma provare non fà male.
Saluti, Caio.
Se pensi che le altre Palme sono immuni da problemi, allora ti sei ……..anzi, vi siete distratti un attimo.
Buona ( si fà per dire ) lettura.
Saluti, caio 😡
Scusa Ale, ma qualche amico del Forum per caso contaggiato ??
Non essere ermetico, inserisci tutte le info, quale areale di provenienza ed altro.
A me le info le hai date insieme alla piantina, quindi possiamo anche fare un post completo sulla Beccariophoenix.
Anche se ci sono info su Internet, ai fini di una rapida ricerca è bene inserire le info che uno possiede qui sul Forum, altrimenti a cosa serve il Forum ?
Non limitiamoci allo scambio di info sulle esperienze di coltivazione……..”l’appetito vienmangiando” quindi di palme e Cycadee, parliamone a più non posso.
Le mi info sulel esperienze di coltivazione le inserirò tra qualche giorno.
Saluti, Caio.
C’è qualcuno che latita……….Ale 😉
Fede hai ragione………sono proprio rinco..
Per provare la Dypsis, non aspetto altro, se non prima debbellare dal giardino un ospite sgradito (Paysandisia)……non vorrei procuragli altro foraggio.
Per Marcaella.cau, scusa ma non ho ancora poteri di veggenza, alemno firma i tuoi post, cosi evitiamo equivoci.
L’annoso problema delle nuove varietà…….l’Italia non è nella norma propensa al nuovo, questo lo possiamo notare già quando andiamo nei vivai comuni…..sempre le solite piante.
Solo gli interessati si dilettano a sperimentare nuove specie.
Saluti e Serena Pasqua a tutti, caio.
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Caio ti sei distratto, qui si sta parlando di Dypsis decipiens , che se e’ vera l’ipotesi di Sergio tu potresti provare a coltivare, comprane una gia’ un po’ cresciuta e lanciati, e’ più bella della livistona decipiens
CiaoFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Forse posso confermare l’ipotesi di Sergio, in quanto la mia Livinstonia Decipiens non mostra affatto nessun segno di deperimento, ma anzi gode ottima salute.
Per le innaffiature, io sono anni che non ne effettuo più se non proprio nelle settimane comprese tra fine luglio ed Agosto, senza badare al tipo di acqua, in quanto il titolo del terreno è acido.
Per voi non sarebbe migliore, l’acqua piovana ?
Per chi disprezza i Lecci, ricordiamoci che sono le ns. piante autoctone.
Al contrario, siamo noi che in un certo qual modo “sporchiamo” l’ambiente inserendo specie diverse.
Saluti, caio.
Io ne posseggo una regalata da un amico del forum, che ne sà molto più di me …….VERO 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 .
Scritto Da – caio on 15 Aprile 2009 09:28:30
Ciao Judenzio, mi permetto di sollevvare seri dubbi sull’efficacia del sistema a microonde, per svariati motivi.
Ne cito solo alcuni, le onde elettromagnetiche generate oltrepassano tutti i tessuti presenti nell’area di irradiazione, eccitando gli elettroni più esterni, questo è il fenomeno alla base del riscaldamento di tutti i tessuti, anche quelli della palma trattata.
Dal video si evince che le larve e le crisalidi estratte sono prive di vita, ma mi sembra un pò presto per valutare se la pianta ospite non abbia avuto gli stessi effetti.
Non sò se gli esperti di tale ditta riescono a monitorare le temperature raggiunte giocando sulla diversa resistenza tra l’ospite ed il parassita, non lo sò, ma mi sembra tutto un pò troppo approssimativo.
Poi mi rimane un dubbio, nel primo video, c’è un omino che gira intorno alla pianta, misurando qualcosa ??
Per chi conosce bene la propagazione delle onde radio…stava misurando l’intensità di radiofrequenza al di fuori del cerchio metallico.
A cosa serve ???
A nulla, stava solo misurando che lui alla distanza di un metro, non friggeva insieme alla pianta.
Questo momento di confusione rimane terreno fertile per “rabdomanti”, “santoni” ecc.
Per sconfiggere questa “Peste” dobbiamo essere aperti mentalmente a qualsiasi sistema, ma non credere a tutto ciò che ci viene proposto.
Senza togliere nulla a nessuno, a mio modesto parere và approfondito con dati più certi, il solo fatto che il sistema non è di tipo selettivo la dice lunga, poi sà troppo di spot pubblicitario.
Non vorrei essere frainteso, per pubblicità mi riferisco alla ditta promotrice del sistema, e non ha chi a segnalato una possibile nuova risorsa, anzi.
Per Costiero, ma anche per gli altri amici del Forum…..occhio che chi attacca le altre Palme al di fuori delle Phoenix è la Paysandisia Archon, verificate meglio gli attacchi, cè il rischio che avete “in casa” entrambe le “bestie” nere.
Saluti, caio.
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Sperimentazione con microonde:http://www.youtube.com/watch?v=ztZUOaQyDJs
Risultato sperimentazione: 🙂
http://www.youtube.com/watch?v=zEtZqf95eHg&feature=related
Scritto Da – caio on 10 Aprile 2009 23:57:54
Hola Vito, ma le grevillee, le tieni in vaso ed al riparo in inverno ?
Che varietà di grvillea coltivi ?
Saluti, caio.
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😀 Mamma quanto tempo che nn entro!!!E’ ripartito il tour dei vivai e quest’anno è arrivato il boom delle protee…nn le conosco bene ma mi pare di aver visto P. Cynaroides, Leucospermum, Luecadendron, P. Repens e la fantastica Telopea….con le grevillee me la cavicchio e qlcuna mi resiste pure all’aperto…cosa devo fare con queste figliole di protee? acquisto? quale mi consigliate, xchè so che la telopea è piuttosto impegnativa…e magari ce n’è qlcuna che possa resistere all’aperto?thanks!
Per la betacea, alias Tamrillo, si semina tal quale.
Saluti, caio.
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Domenica, nel corso di una riunione del B.C.PA, mi hanno regalato due bustie di semi di “Cyphomandra betacea ‘red'” e di “Diospyros Lycoides ssp guerkei”.
Per entrambi nel web, prima di seminarli, dicono di scarificarli in acqua calda 35-40° per 24-48 ore.Domanda 😡 Bisogna tenera l’acqua sempre a questa temperatura per tutto il periodo???
Ogni utile consiglio, sia sulla semina che sul futuro mantenimento, è gradito.
Ciao Pino
Scritto Da – bearking il 07 Aprile 2009alle ore 08:28:30
Rustica si, ma non per le minime temperature della tua zona.
Avrai più successo inziando con dei Sabal, viste le dimensioni che devi mantenere il minor può fare al tuo caso.
Ti consiglio di vedere le monografie di Sergio, che sono esposte in modo molto lineare.
Le chamaerops sviluppano benisimo anche in vaso, oppure dovrai provare a coprirle ed a fornirle un posto al sole ed al riparo dai venti di nord, dal’tronde chi non risica …..
saluti, caio.
Ciao Sergio e ben risentito, potrebbe essere una delle solite trovate commerciali ??
Se non ci sono differenze.
Come “svernano” in quel di Sabaudia ?
Saluti, ciao.
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cut.. C. maxima Himalaya.
In giardino ha la C. urens e le C. maxima Himalaya . Sono esteriormente identiche, non riesco a trovare un elemento di differenziazione.
La C. urens appare di seguito:
Per quello che so, la C.maxima è distribuita nel sud-est asiatico, a Java e Sumatra.La C. maxima Himalaya si trova ai piedi del massiccio himalayano e risulta assolutamente identica, per quello che posso vedere nelle mie piante, alla C. urens.Tra l’altro la C. maxima Himalaya era già precedentemente coltivata in California col nome di C. urens “Mountain form”.
Personalmente continuerei a chiamarla in questo modo.Mi sfugge il nesso con la C.maxima.
Qualcuno ha qualche idea in proposito?
Solo per essere realista e non disfattista, una Chamaerops a Nord di Milano e per giunta a mille metri s.l.m ??????
Non ne ho mai vista una, se non in vaso od in prossimità dei laghi. 🙂 🙂 .
Saluti, caio.
Per il genere Archontophoenix, sono già stati aperti dei post ad hoc.
Comunque se le condizioni climatiche, sono quelle che dici, dovrebbe vivere senza problemi, certo è al limite, ma sino a -2 -3°C dovrebbe passare l’inverno senza grandi problemi, come paragone, posso dirti che qui a Roma la Alexandrae, non vive.
Ci sono alcuni amici del Forum che possono darti riposte più puntuali, in quanto già coltivano con successo la specie da diversi anni.
Saluti, caio.
Si gabriel abbiamo lo stesso libro……bello nell’esposizone, e nelle foto, deludente invece sulle informazioni relative alle temperature minine, quasi tutte sbagliate “al rialzo”.
Per Laretta, nuova arrivata, un benvenuto.
Una brahea con un metro di tronco inzia ad avere un costo impegnativo, ma viste le tue esigenze in fatt odi spazio, mi permett odi consigliarti l’acquisto di un esempalre con circa 20 c.m. di tornco formato e non più.
La pianta ha già un valore ornamentale, penso che quando il tronco arrivi a tre metri di altezza, saranno passate non meno di due generazioni, quindi.
Saluti e buon acquisto. 🙂
Per la precisione, e per chi conosce il parco, le prime 4 foto sono di Phoenix Canariensis, dalla 5 alla 8, Sabal Bermudiana (Splendidi esemplari, vedo usati come dispensa di datteri un pò da tutti, anche da me 😀 )
la nona ha Washingtonie Filifere e una Washingtonia Robusta, l’ultima ha il vialetto di Chamaerops cn al fine i Sabal Bermundiani fotografati prima.
Saluti, caio.
Ogniuno ha le sue fisime, io ho quella delle minime temperature……mi dovete sopportare 😀 😀 .
Che le info sono reperibili su Internet e palese, ma se partiamo da questo principio, allora il Forum non serve a nulla o quasi.
Non tutti hanno la medesima abilità nel reperire su Internet le info, sopratutto quando cerchiamo specie non autoctone e con nomi particolari.
E sempre poi da stabilire, sulal fiducia se quello che si legge e veritiero o meno, o meglio se è confrontabile con la nostra situazione ambientale.
Attnediamo che qualche sperimentatore incappi in tale messaggio. 🙂 .
Saluti, caio.
Intanto grazie Giuliana per la puntuale esposizone, però siccome sono esigente, mi manca l’unica informazione molto importante…la resistenza alle minime temeprature.
Diciamo che la sua provenienza potrebbe far pensare che può tollerare anche i nostri climi.
Saluti, caio.
Intanto grazie Ana per il tuo contributo, scusandomi per le mie pessime foto …..le ho usato la fotocamera del telefono e per giunta in una giornata di poco sole.
Comunque a parte i problemi tecnici ho verificato meglio le foto su Internet e posso confermarti che corrispondono con i miei cespugli 🙂 🙂 .
Ho poi trovato un link che fornisce le info di base sull’Euryops Virgineus : http://images.google.com/imgres?imgurl=http://www.plantes-ornementales.com/photos/e-virgineus.jpg&imgrefurl=http://www.plantes-ornementales.com/e-virgineus.html&usg=__sWu4-RFPTOdO6eqpk_tfn_jM2w0=&h=340&w=450&sz=58&hl=it&start=7&tbnid=sTH98Lp7SzO8iM:&tbnh=96&tbnw=127&prev=/images%3Fq%3DEuryops%2Bvirgineus%26gbv%3D2%26hl%3Dit%26sa%3DG
Dai dati forniti dal link, posso aggingere che il loro sviluppo è molto vigoroso, ed in soli due anni le piccole piantine di appena 10cm. di diametro, hanno oltrepassato il metro di altezza, l’esposizione è in pieno sole, ed il terreno è sciolto e ricco di humus (per la mia zona con titolo leggermente acido, ma questa non sembra essere una prerogativa utile alla pianta).
Per la resistenza al freddo, il sito ripèorta -7°C, ma ipotizzo anche qualcosa in meno, visto che ha sopportato benissimo anche i -6°C.
Grazie ancora Ana, la primavera è arrivata ed è l’occasione per accolgiere nei vostri giardini nuove essenze…………..spero di avervi solleticato l’interesse 😀 😀 .
Saluti, caio
Non penso che l’espressione di pensiero vada censurata, mi spiego meglio, ritengo plausibile esporre la mia gratitudine nei confronti dei successi avuti nella coltivazione, o per la particolare belezza di una foto, sempre per temi attinenti al forum si intende.
Spero che Luigi continui con il suo trend positivo di messaggi 🙂 🙂 .
Rimanendo strettamente al tema della Hamelia Patens, prego Luigi se può fornirci ulteriori inforamzioni in quanto non conscevo la specie e vista la beltà dei fiori, penso di poterla adottare nel mio giardino e considerato che è primavera vorrei farlo subito….
Sopratutto chiedo la sua resitenza alle minime temperature, portamento ed esigenze in generale.
Tanks thousand.
Saluti, caio. 😉
Forse sono stato confuso…la pianta preferisce un terreno con titolo acido medio, che è proprio quello della zona dei Castelli Romani, con titolo di acidità compreso tra 5,5 e 6,5.
Per la precisione il titolo più acido del mio terreno non supera il PH 6,0, ecc.
Poi proprio per rimanere in tema di acidità, posso anche confemare che l’esigenza di terreno acido e meno risentita delal Camelia e questo lo noto dal tenore dei colori fogliari.
Quindi io la provere su un terreno neutro, rinforzando l’acidità del terreno con l’aggiunta di molta torba, basta scavare una buca di dimensioni adeguate e cambiare il terriccio di base, si riuscirebbe anche a migliorare il drenaggio a tutto vantaggio del Loropetalum.
Per mantenere il titolo acido del terreno ci sono anche prodotti facilment reperibili nei grden center, ma io mi limiterei solo a pacciamare con conrteccia di pino, che contribuisce nel tempo ad un mantenimento del PH acido e se possibile, ma solo in casi estremi, inaffiare con acqua piovana, considerato che il 90% delle acque italiane sono ricche di calcio.
Oltre ciò posso solo sperare di avervi incuriosito nel provare una nuova piantina.
Saluti, caio.
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…. peccato sia acidofila…
buongiorno Federico
anch’io trovo splendida la pianta di Claudio ma perchè è peccato che sia acidofila? Come si può sapere (in modo empirico senza ricorrere ad un’analisi) se un terreno è acido o alcalino (?) Si può modificare il titolo del terreno con i fertilizzanti?
Sono troppe le domande? Grazie e saluti
giuliana
Grazie Angelo per le foto, l’ultima con i fiori color crema, non l’avevo mai vista.
Ma le foto le hai scatte in questo periodo, visto che in Argentina ora è estate inoltrata ??
Queste sono quelle del basso Lazio, l’unica pecca è che qui sono al limite ed il tronco difficilmente rimane bello verde.
Saluti, caio.