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Mi scuso per la licenza presa Giuseppe e mi rimetto subito in linea, poi ti invio un e-mail privata .
Grazie delle info, questa primaverà avrò uno spunto in più.
Saluti, Claudio.
😳
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Qui in Calabria, nel reggino, ci sono coltivazioni di annona in quantità, che tra l’altro sono situate in collina (bassa collina, certo).– Sò per letteratura che le prime prove di coltivazione della Annona in Italia è stata eseguita in Calabria ed in alcune zone della Sicilia.
Peccato che l’esportazione non sia un fattore rilevante; ci pensavo proprio in questi giorni perché, trovandomi per lavoro per qualche giorno a Roma, sono stato a Piazza Vittorio e ho avuto la piacevole sorpresa di trovarvi in vendita, nei negozi pakistani e indiani, dei Manghi dalla Sicilia.
-Infatti è molto difficile trovarli in vendita se non a Piazza Vittorio p nei periodi pre-natailizi.
Questo è dovuto al fatto che gli italiani sopratutto con il gusto sono molto diffidenti con le novità.A parte la parentesi, qui il periodo di maturazione è intorno a dicembre.
Caio, ne approfitto per un’altra parentesi dato che hai parlato del tuo clima. Leggevo in un vecchio post le indicazioni di temperatura che fornivi, e mi ha davvero piacevolmente sorpreso constatare che il guava tropicale riesci a coltivarlo. Cioè, sapevo che sei in una collocazione mite, però in effetti molta letteratura darebbe lo psidium guava davvero sensibile al gelo e forse persino più dell’annona, mentre nel tuo caso è avvenuto davvero il contrario. I siti americani lo equiparano praticamente al mango.
– Si ti confermo che il guava psidium è più delicato della annona, tant’è che ne ho già persi due, ed ora con il terzo sono tre anni che riesco a mantenerlo in vita, posizione aperta, ma riparata a Nord.
Non è la prima volta che i dati reali contraddicono la letteratura, perché ogni pianta è un caso a sé e poi altri fattori, ovviamente, intervengono oltre alle temperature.
Volevo però chiederti a questo punto qualche informazione in più sulle temperature che si hanno da te. Tu parlavi di gelate tra 0 e -3, ma quante notti all’anno gela, e quante notti all’anno si arriva a -3?
– al massimo 3 o 4 giorni l’anno, quasi mai continuati, in alcuni anni puo’ succedere di avere temperature prossime ma non al di sotto dello zero.Quanto spesso si scende sotto i -3 ?
-raramente.
E la minima assoluta -7, che menzionavi, con quale occorrenza si ha?
ogni 5-7 anni, per poche ore, ma è l’occasione per rinnovare un po’ di piante.
Infine, i limoni in pieno campo riportano mai danni e se sì che tipo?
-Nessuno, neanche con i Pompelmi
Escludi la domanda se sono in prossimità di muri.
-sono esposti a 360°
Scusa le tante domande, ma mi pongo sempre il problema visto che la mia masseria è sì in Calabria, ma in bassa montagna (570 m), ove comunque come sai gli agrumi prosperano e anche molte subtropicali.
-penso che hai le carte in regola per coltivare le piante da te citate, cosa che io eseguo per passione e per cocciutaggine.
Per esempio con l’Avocado ho avuto un grande successo, si potrebbe naturalizzare qui senza èrpblemi,conottime produzioni,Idem perla Feoija, non a caso l’Istituto sperimentale di Floricoltura ha testato circa 30 anni fà le prime introduzioni di Feojie in via sperimentale tra la Pianura Pontina ed il Circeo.-Per rispondere a Giuseppe, qui le mie perdono invece le foglie ai primi geli, Gennaio-Febbraio.
Il Giava che resite meglio pero’ è il cattelianum la varietà gialla, meglio di quella rossa.Spero di aver esaudito le tuecuriosità.
Se pensi di piantare le Annone, miraccomando var. fino de jete.
Saluti, caio.
E’ una pianta delicata e non molto veloce, forse vi conviene cercare nei vivai, dove si trova con discreta diffusione, il costo è comunque contenuto.
Saluti, caio
“Diavolaccio” di un Giuseppe ne hai sempre una più del 👿 .
Complimenti, ma in inverno come ti reaggisce.
Grazie e scusa se scherzo.
saluti, caio.
Non posso risponderti in merito in quanto come detto prima mi dedico a metodi naturali.
Sicuramente abbrevierai di poco i tempi, ma aumenterai la percentuale di successo.
Per i semi di Whasingtonia germinati in quattro giorni 😮 😮 😮 😮 non ci credo neanche se li vedo direttamente, non sono tempi da monocottiledoni.
Le jubaee seminate all’aperto hanno germinato dopo 7 mesi, quindi aramti di pazienza.
Cmqsiamoaperti a nuove strade, basta documentare tutti i passaggi….sarà poi nostro l’onere di ringraziarvi 😀 😀
Saluti, caio
Benvenuto nel forum, o forse è meglio accoglierti con un Sayonara tauitko San.
Le tecniche esposte sono da me conosciute e praticate, tranne quella dell’acquario germinatoio, è roba da igengeri…ops scusate l’allusione, troppo tecnica, sono appassionato di attività subacque, ma far immergere anche i semi mi sembra troppo.
Non sò in quale clima vivi, ma le specie da te citate qui germinano tranquillamente all’aperto, con tempi molto lunghi, la tecnica del sacchetto non accorcia di molto i tempi, ma garantisce una più costante temeperature ed umidità.
Resta ovvio che una volta germinati, devono essere conservat per alcuni anni in serra fredda, o in posizione riparata dai venti di Nord, Nord-est.
Cmq se sperimenti “l’acquario” sarebbe gradito sapere i risultati finali.
Saluti, caio san. 🙂
La soluzioneè nel seguente link.
Buona lettura.
Saluti, caio.
Attenzione a non creare la cosidetta “fossa”.
Nel metterla a dimora, cerca di creare una sorta di collinetta in modo da evitare eventuali ristagni, il materiale drenante è d’obbligo.
Poi per le temperature ?
Il Piemonte non ha poi un clima mite .
Saluti, caio.
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…….potrei piantarla in terra”in una buca di sabbia e sassi”,e soprattutto può sopportare anche un po di neve e la pioggia?,grazie a chi risponde MEDITERRANEO 😳
Micomplimento con te Giuseppe, vedo che finalmente sei riuscito a trovarli i semi dalla M.moorei, sei meglio di un seguggio 🙂 .
Ma la regola di lasciare i semi in acqua per vedere quali affondano e quali gallegiano, in questo caso non vale ?
Saluti, Claudio.
Scusa fede, non si evince bene, ma le nuove fogliette sono della pianta madre, oppure è un piccolo pollone ?
Cmq rimane sempre un bell’esemplare, complimenti.
saluti, Claudio.
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Grazie delle info, ma chiedo ancora il suo portamento e simile ad un Kumquat, oppure ad una arancio ad esempio.
Grazie, claio.
Che possano fruttificare piante di 4 o 5 anni è possibile, ma ne dubito.
Qui in Centro Italia all’aperto la pianta fiorisce in primavera, ed i frutti si raccolgono intorno alle festività natalize o poco prima.
Questo per 5 anni consecutivi, sino a quando mi è vissuta la pianta in oggetto, poi un inverno più inglorioso se l’è portata via.
Ora ne ho un altra da tre anni, ma ancora non fruttifica…..qui è propio al suo limite, o quasi oltre, a dimenticavo, il suo comportamento, ovviamente a metà gennaio, con i primi freddi intensi perde le folgie, per riacquistarle a primavera.
saluti, caio.
E’ possibile, comunque il colore vira su toni più marcati con il passare dei giorni, da bianco avorio a marrone chiaro.
Saluti, caio.
Sull’età dell’esemplare Palermitano non posso rosponderti, ma ci sono forumisti che sicuramente ne sanno più di me.
Le mie esperienze sulle ceratozamie sono agli inizi.
saluti, caio.
Avevo gia’ lanciato lo scorso anno un appello simile, quindi non pesno che vi siano pretendenti, cmq chi vuole, basta chiedere.
Saluti, caio.
No sono contenute in un porticato esterno, chiuso x 3 lati ed aperto in esposizone sud.
Si penso ancheio che ho miscelato un terriccio troppo pesante.
Incorcio le dita e riparto da capo.
Il periodo è anche propizio ai rivasi….speriamo bene.
Saluti,caio.
Grazie Salvo per il contributo, ma hai voglia quanto tempo deve passare prima che le ceratozamie mie e di fede raggiungano simili dimensioni…. 🙂 🙂 😛 😛 .
Saluti, caio.
sono passati ormai alcuni mesi da quando ho inserito a dimora semi di ceratozamia, ed a questo punto mi trovo in questa situazione.
cinque semi radicati senza emissione di folgia, un solo seme ha emesso una foglia circa 30 gg. fa’, poi in 5-6 gg. ha improvvisamente ingrandito la foglia nata e in soli due giorni si e’ accartocciata come si vede nella foto.
Da cosa puo’ dipendere ?
Terreno troppo compatto ?
Terreno molto umido ?
poca esposizione alla luce ?
fattori esterni, parassiti etc. ?
Grazie in anticipo per le info.
Saluti, claudio.
Scritto Da – caio on 03 Ottobre 2009 22:30:01
Và benissimo Fede, ha messo quattro folgie in due riprese.
I sem iinvece mi stanno dando dei problemi.
Poi postole foto sul post aperto ad hoc.
Saluti, ciao.
Per il tuo caso, non mi riferivo al punteruolo.
Ti ho inserito un link di un quotidiano marchigiano.
Per monitorare l’insetto, devi tenere sotto controllo i trachikarpos e le Chamaerops di zona, sono i suoi veicoli preferiti.
Saluti, caio.
Perchè a Pesaro pensi di essere indenne ai parassiti delle Palme 😮 😮 😮 😮 ?
Mal comune mezzo gaudio 👿 .
Saluti, caio.
Ciao, Fabio, forse può interessarti il seguente link.
http://luirig.altervista.org/schedeit/ae/cedrus_deodara.htm
Cmq se hai raccolto pigne, possono solo essere non fertili e non pigne “maschili”.
Controlla la loro interno.
Saluti, Caio. 🙂
Ciao Giuseppe, complimenti vedo che quest’estate ti sei applicato molto 😀
Purtoppo non posso darti informazioni su esperienze dirette in merito alaltuarichiesta, pero’ posso confermarti di aver visto una coppia di grandi caryote a Taormina in posizione vicina al mare, le quali d’inverno subivano l’ingiallimento delle folgie……..quindi sarei molto cauto a collocarla all’aperto in posizione non riparata.
Saluti, caio.
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quest’estate mi sono nate delle caryota mitis,ma non saprei se nella mia zona avrebbe problemi di freddo,da me di solito un paio di giorni in inverno le minime scendono a -2 gradi ,qualche info gentilmente?
scusate per la qualita della foto!giuseppe
Non penso che la teoria di judenzio sia esatta in quanto noto delle diversità che forse in foto non si apprezzano bene.
La prossima settimana faro’ delle foto anche alle altre vicino.
Saluti, caio.
Hola Ana, muchas gracias por suja enformacion my pronta.
Sarà mia cura informarti di come andrà la coltivazione.
Grazie di nuovo.
saluti, caio.
Dipende da quale intensità di freddo ci riferiamo, qui nei pressi di Roma, sverna senza problemi.
Saluti, caio.
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Io ne ho tre di hoya, non vanno mai innaffiate troppo altrimenti c’è rischio che le radici marciscano- se si inzuppa troppo il terreno. Io la lascio anche per molti giorni con il terreno asciutto, e continuano a crescere benissimo. Le talee vanno fatte con una temperatura superiore ai 22-25 gradi. Detestano il freddo, radicano e vegetano poco anche se sono riparate indoor a temperature basse. Non fioriranno mai bene se non hanno luce abbondante e mai sole diretto per più di tre ore, ma va benissimo quello filtrato a “scacchiera”.Scritto Da – Licuala on 23 Settembre 2009 17:26:46
Scritto Da – Licuala on 23 Settembre 2009 17:27:57
Si hanno molte possibilità di diventare una nuova pianta indipendente, inoltre adesso è il periodo migliore per tale lavorazione.
Se vuoi puoi aumentare le probabilità con un prodotto radicante.
Complimenti Fede per le ottime foto
Saluti,caio.
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Ma i polloni che fa una cycas revoluta vicino al tronco se staccati hanno speranza di germinare?Greg
Salve a tutti, volevo rispondere a Max circa le esperienze in zona avute con le Syagrus Romanzofianum.
La mia prima pianta l’ho acquistata già con 20mcm di tronco formato, piantumata in zona riparata dai venti di nord, a circa 20 anni di distanza è più alta di casa, fiorisce e fruttifica regolarmente almeno 5 volte l’anno, successivamente ne o acquistate altre due più piccole della precedente e pienamente esposte.
Qui ho notato una notevole differenza nella crescita e ad oltre 10 anni dalla piantumazione non hanno ancora mai fiorito.
poi circa 8 anni fà ne ho acquistate un altra coppia ancora più piccole delle precedenti…..risultato, sono ancora più lente delle precedenti, anzi i primi 3 anni sono rimaste quasi immutate.
ora penso che se le Syagrus non raggiungono una dimensione considerevole, mal tollerano il nostro inverno, scontando lo stress con un rallentamento nella crescita.
Non penso che le tue piccole piantine soccombano all’inverno in quanto la mia prima Syagrus nella produzione dei suoi semi è risucita ad impestarmi il giardino di piantine, tant’è che lo scorso hanno ne ho raccolte oltre una decina, regalandone molte ad alcuni amici.
Se può essere autofertile o no, non saprei dirlo, di certo qui la specie è molto diffusa…quindi.
Sicuramente lo sapete, i frutto di Monstera diventa edule solo a piena maturazione, prima se ingeerito, può provocare ulcere…quindi estrema attenzione.
Il sapore, molto simile all’Ananas.
saluti, caio.
Scusate ma forse ci sfugge, o meglio mi sfugge qualcosa nel leggere le variazioni sul tema.
Stabilito che le var. Amara, Sancona ecc, sono diverse dalla Romanzofiana, possiamo allora parlare di una certa variabilità all’interno della stessa varietà, quindi S. Romanzofiana (Paranà, S. Caterina ecc.)
Chiarito questo, per far chiarezza inzierei ad inserire le caratteristiche che differenziano nella loro conformazione le diverse varietà di Romanzofianum.
Potrebbe essere uno spunto per costruire un post dedicato con foto e descrizione, da convertire poi in monografia condivisa.
Sarebbe il non plus ultra………ci proviamo, o meglio ci provate ?
Io ho 5 Syagruss Romazofianum adulte che bene o male mantengono le stesse reazioni di crescita, tranne un paio che si alternano nell’ingiallimento delle foglie a fine inverno, penso per la collocazione su terreno diverso da quello dove dimorano le altre 3 Syagruss, oppure in base alle vostre indicazione potrebebro essere anche delle variabili ???
Non saprei come indentificare le differenze all’interno di una stessa varietà.
Allora ?
Saluti, caio.
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Ciao a tutti!!
Qualche anno fa, ho acquistato dei semi di Syagrus Rom “litoralis ” da ortanique in california.
Inizialmente ero scettico, perche’ non credevo possibile che una stessa palma, potesse avere una maggiore o minore resistenza al freddo
Devo dire che con la “litoralis ” ho avuto una piacevole sorpresa
Ho messo a terra le piantine di 2 sole foglie ( ho pensato o vive o muore )
Ha passato due inverni molto freddi, (-7c e l’ultimo inverno due volte in Dicembre e gennaio) come se fosse stata in vacanza al mare .
Perfetta , senza nessun danno
Ho notato che questa palma si puo’ distinguere dalla comune romanzoffiana, perche’ quando giovane , la disposizione delle pinne sul picciolo, e’ quasi perfettamente piana, non plumosa!!( le foglie sono piatte)
Le altre syagrus Rom , hanno subito danni , qualcuna anche seri, ma si sono perfettamente ripreseLe Syagrus rom “parana” che ho avuto da un amico in brasile ( piantine) l’anno passato, non hanno avuto problemi stando fuori, ma sotto una protezione. Le piantero’ a primavera
Con le Syagrus rom ” santa catarina ( o caterina)” la mia esperienza e’ stata molto negativa . 5 piante = 5 decessi
Adesso sto provando la
Syagrus Rom x coronata,
la syagrus coronata x picrophilla
la syagrus sp Abre ojos,
Le syagrus sp n° 2 e la n°5 , che sono due nuove specie, che provengono da una zona molto fredda in inverno. al confine tra Brasile e Argentina
Anche per queste , dovremo attendere qualche altro inverno
Comunque tutte le altre syagrus sp che ho provato ( amara/Sancona/Picriphilla/etc) , non hanno passato il mio inverno
Provero’ a postare delle foto piu’ tardi
Ciao a tutti M@x