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Ottimamente, in barba ai meno 3°C.
P.s. anche se si riesce ad incurvare il tronco, non penso che si riesca a fargli produrre i cocchi
saluti.
caio.
Hola paolo, anche i miei cuccioli apprezzano molto, pensa che qualcuno cambia residenza in funzione delle maturazioni, infatti migra tra i fichi i loti e le noci, peccato che non sono per loro un toccasana.
per ritornare al tema, resto sorpreso del fatto che anche voi al pari di me, non sapevate nulla in merito a questa piccolo “trucco”, che risulta poi semplice in modo disarmante.
Verificate bene le due foto, la differenza è palese, nella prima si nota che il picciolo ha una forma “rotonda” (Loto Kaki), mentre nella seconda foto, il picciolo conserva la cicatrice fogliare, formando nel disegno una piccola “croce” (Loto vaniglia).
Loto kaki
Loto vaniglia
non ho pensato a fare le foto, ma si possono riscontrate anche (Loti vaniglia) con la cicatrice non ben formata, cioè a forma di T o semplicemnte con solo due stanghette, questo è indicatore che nell’impollinazione, è rimasta più marcata la caratteristica astringente.
Infatti quest’ultima è inversamente proporzione al numero di cicatrici rilevate intorno al picciolo (provare per credere).
Per le piante che hai messo a dimora, diverse tra loro, vedrai che come risultato troverai sulla stessa pianta loti con caratteristiche diverse per come sopra descritto, anche con semi e senza semi.
Spero di esservi stato utile.
Saluti, caio . 🙂
Ottimo reportage.
La Jubea ha un portamento singolare, di scuro effetto ornamentale.
La Dracena è una Yucca Elephantipes, neanche molto grande.
Saluti, caio.
Grazie Pindo per il contributo.
Scusa per chiarire il concetto, nella tua foto ci sono due tipi di datteri ?
il primo ramo a sinistra sono i datteri non fecondati, mentre il secondo a destra sono i fecondati ?
Ho compreso bene !
Non ho preso le misure, ne ho avuto l’occasione di aprirne uno per vedere meglio l’interno, ma è una cosa che posso fare.
Nella tua zona avete delle Phoenix Dactilifere in coltivazione, se si fruttificano ?
Grazie, saluti.
caio.
Ciao paolo, in quel di Roma, è da oltre un decennio che ne coltivo una pianta, mentre un mio parente ne a un altra di circa 20 anni a 400 mt. di altitudine sempre sui Castelli Romani.
Vegetano e fruttificano entrambe egreggiamente, ovviamente la mia produce meno noci 😀 😀 😀 .
Come sapore, direi molto buone, con sapore più rotondo e meno tannico delle nostre noci comuni, inoltre sono più semplici da sgusciare.
Ovviamente il contenuto in grassi del Pecan è leggermente superiore.
Saluti, caio. 😀 😀 😀
Ciao Paolo, vedo che in questa sezione siamo in pochi “a cantarla ed a suonarla” da soli.
Per il riconoscimento i requisiti da te forniti, se non si ha un termine di paragone a confronto può portare ad errore certo, invece c’è un metodo visibile, infallibile.
Anzi il metodo visivo, fornisce anche indicazione sul tipo di “ibridazione” del frutto, cioè sulla percentuale di astringenza del frutto non ancora perfettamente maturo.
Non contradico cosa tu affermi, ma mi limito a riportare una diretta esperienza sul comportamento di tale frutto, resta il fatto che da due piante di “tipo” ne ricevo frutti alternati, una pianta solo frutti astringenti, un’altra frutti misti ed in percentuali diverse.
saluti, caio.
quote:
Il kaki vaniglia è quello a sinistra, più grosso e tondo.Non è però vero che l’impollinazione incrociata tra le due varietà possa dare problemi, i frutti hanno sempre le caratteristiche della pianta madre indipendentemente dal polline che li feconda, sono i semi nel frutto (se ci sono) che porteranno il patrimonio genetico, quindi eventuali piante da questi semi daranno frutti ibridi.
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
Caro Ferdinando, ti auguro ogni giorno di passeggiare con gioia nel tuo strpitoso angolo di paradiso.
COMPLIMENTI 🙂 🙂 🙂 🙂 😉 .
A noi non ci rubi nessun spazio, anzi trovi proprio il posto giusto dove codividere le gioie di una passione che chiede molto tempo e dedizione, inoltre con le tue foto stimoli anche la curiosità di altri appassionati ed amici del Forum.
Per esempio ho notato alcune Palme che non hai ancora “postato” e che sono di sicuro interesse per comprendere come si sono ambientate nel microclima di Ischia.
Ho alcune curiosità :
Ad esempio, quanti anni ha la tua Dracena Draco ?
Il Dioon Spinulosum, la Zamia Furfuracea e gli Encephlartos, come svernano ???
Idem per il Rophalostylis ?
Scusa, saranno anche richieste “banali” in quanto ho visto già esemplari delle piante di cui ti chiedo informazioni nei giardini di Hambury ed in altri parchi privati di ischia, ma le tue piantine sono giovani e quindi più delicate e più sensibili e possono fornirmi delle informazioni preziose per me.
grazie in anticipo per le info.
saluti, caio.
Non le hai viste, perchè sono di recente introduzione, al contrario delle Howeie che “circolano” ormai da quasi un secolo.
Cmq ti assicuro che a Sud di Roma e dintorni c’è qualche amante che le ha coltivate con ottimi successi.
Saluti, Claudio.
quote:
ciao Caio, le archont. a Roma non ci sono, le kentie invece si, vuol dire che anche le cunninghamiana, che sono le Arch. piu’ rustiche, sono meno resistenti delle kentie.
qui sulla costa nord non le ho mai viste le Arch.
auguri anche a te.
Le foto su Palm Talk evidenziano un bel boschetto, ed anche due esemplari di medie dimensioni in vaso, segno che ci sono appassionati che la “conoscono” da diversi anni.
Noto una somiglianza con il cocco, quasi stupefacente.
Le Palmette di Sergio sono identiche a quelle di Ale………è segno che abbiamo intrapreso la medesima strada 😉 .
saluti, caio.
Salve e benvenuto nel forum.
In alto alla finestra web, ci sono delle icone di comando, in una troverai una lente d’ingrandimento con la scritta “cerca”, da li, inserendo alcune parole di chiave la ricerca per verificare se nel Forum esistono già discussioni inerenti la propria esigenza.
Se provi, vedrai che tra i diversi post, troverai anche quello che ti ho riproposto qui sotto, di sicuro tuo interesse.
saluti, caio.
Si mi sembra che il fornitore sia prorpio Lui, ma le conferme stentano ad arrivare……………..
Visto il successo di aver al momento svangato in ottima forma i -2°C, escluderei la B. Madagascariensis.
quote:
quote:
la Alfredii era stata scoperta nel 2007, troppo recente e troppo pochi gli esemplari per trovarne i semi in commercioUhmm…. Però i semi sono in vendita su rarepalmseeds…
Andrea Gabrieli,
Numana(An):
-zona climatica 8b/9a (USDA)
-clima (Csa) mesotermico umido con estate asciutta (Koppen)
Milano:
-zona climatica 7a/b (USDA)
-clima (Cfb) mesotermico umido (Koppen)
Io non gli romperei le “scatole”, le lascierei li buone buone.
A parte la battua, il terreno per quello che si puo’ vedere, sembra formato con un alta concentrazione di torba, quindi considerata la cosistenza del terreno, rientra tutto nella normalità.
Forse il terreno sembra un po’ troppo umido.
Le arcontophoenix, sono anche a nord di Sabaudia………….
Saluti, caio.
Attacco Virale o cosa ?
Grazie Salvo, questa mattina si può girare fuori senza giacchetto…non male direi 😉
Questa è la sorpresa più bella e gradita dell’anno, sicuramente il modo migliore di con cui chiudere questo “bizzarro” (almeno per me) 2009.
Come vedi, anche con le condizioni più avverse non si può mai dire “Mike” )))
Grazie grazie ed ancora grazie Ale 😉 🙂 🙂 🙂
P.s. avevo mandato altri semi ad altri amici del Forum, purtoppo non tutti hanno ricevuto le buste, ma per chi a ricevuto, è successo qualcosa di buono come ad Ale ????
Si è proprio Lui, molto probabilmente di produzione “locale” 😛 😛 😛 😛 😛 😛 😛 😛 😛 😛
Fanne un buon uso 😉 😉
Saluti,caio.
Scusa Fede, hai ragione, per poter far ripartire i semi nella vegetazione, li ho portati in un ambiente a temperatura controllata tra 20 e 22°C.
Una ceratozamia Latifolia è fuori al “freddo ed al gelo”, ha reagito bene ai -2°C dei Castelli, al contratio dei banani, tutti appassiti.
Saluti, caio.
Per questi ultimi Giuliana devi portare un pò di pazienza, la pianta è generosa, ma ha i suoi tempi.
Se da seme, almeno dai 6 ai 9 anni circa.
Saluti, caio.
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Grazie Antonio e grazie Claudio per la pronta risposta. Ho già provveduto al trasferimento. Non mancherò (vi tedierò) in primavera di informarvi sugli sviluppi e l’eventuale raccolta dei frutti 😉
saluti
giuliana
Allora sono passati un pò di mesi e volevo aggiornare lo stato dell’arte.
Ho rinvasato tutti i semi.
il primo seme germinato, quello delle prime foto, vegeta nel medesimo stato della foto (con le foglie accartocciate, ma è vivo e vegeto)le sue due “sorelle” di Ceratozamia Robusta hano inziato a germinare ora e tra le due ci sono circa 20 giorni di differenza.
una volta partito il picciolo, impiega una ventina di giorni per completare il suo sviluppo verticale, poi in soli 3 o 4 giorni sviluppa velocemente le due foglie laterali, che da ultime virano il loro colore, da rosso cupo a verde.
L’impressione che mi dà, che anche questa Ceratozamia, sta inziando ad accartocciare le foglie…..cmq più il vedremo il risvolto di tale deformazione.
La seconda foto, ritrare la consorella in crescita con circa 20 giorni di ritardo, come si può vedere le piccole foglie sono ancora accennate.
Per le Ceratozamie Latifolia, non ho avuto grandi successi, due germinate con ritardo, una mai effettivamente partita.
Lo stato attuale è che una è in stato vegetativo inerme, l’altra è forse definitivamente morta, credo per eccesso di umidità ambientale.
Ho constatato che contrariamente ai Dioon che conosco un pò meglio, le ceratozamie non amano l’eccesso di umidità.
Saluti, Caio.
Sicuro ?
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qui – 12 non li ho mai visti….per fortuna solamente due giorni, resta ancora vivo il limone senza protezioni…Moris
Se nella veranda le temperature non scendono sotto i 5~6°C la si può tenere tranquillamente.
Sono ipotizzabili anche temeperature inferiori allo zero, anche di diversi gradi, ma solo per piante adulte, acclimatate e poste in piena terra, eviterei un similwe stress a giovani piante e per giunta in vaso.
L’importante e preservare una certa stabilità, sia nei valori di umidità ambientale, che di temperatura.
La luce è essenziale, è l’eventuale carenza, puo’ essere colmata con un kit ad hoc, altrimenti porla nel punto più vicino ad una sorgente di luce (meglio se naturale) in quest’ultimo caso, si deve porre molta attenzione al momento che la si riporta all’aperto, onde evitare la bruciatura delel folgie non più abituate a prendere “il sole diretto”.
Cmq l’avocado è una pianta molto resistente e versatile, teme solo due cose come la peste…….i terreni compatti e ristagnanti e la salinità del terreno e dell’acqua.
Saluti e buoan coltivazione, informateci cosa succede a primavera, saluti caio.
Se adulto e ben drenato, no.
Avrai comunque qualche bruciatura sulle foglie.
Sono contento di rileggere un post a firma di Ale72 dopo lunga assenza.
Saluti e bentornato Ale.
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periferia di Napoli 0 gradi tondi. Il dioon spinolosum ha dormito all’aperto. Chissa’ se me lo sono giocato…danilo liccardo
Hypaene Thebaica o Palma “dum dum”, avevo letto che era originaria di zone desertiche o predesertiche a Sud del Shara, è sorprendente vederle in zona umida.
Grazie per le foto Roberto.
Sicuramente delle ottime foto.
TNX, Roberto. 🙂
Scritto Da – caio on 19 Dicembre 2009 23:32:59
Chi vuole i semi ,qui a Roma, puo’ passare da me, ne ho qualche decina di chili.
Non chiedetimi di spedire, perche’ non ne ho ne il tempo, ne la pazienza.
Saluti, caio.
Grazie Pindo per le precisazioni. 😉
Certo che la Phoenix Roebellini non la vedo messa molto bene.
E’ una pianta molto sensibile.
Anche io ho fuori le ceratozamie e i nuovi dioon ed encephalartos, sembrano non soffrire molto.
Qui solo -1°C e speriamo che si fermi qui!
Saluti, caio.
Buon anno a tutti gli amici del Forum. .
La foto piu’ suggestiva botanicamente parlando l’ha postata Roberto 😉 .
Saluti, caio.
Scritto Da – caio on 19 Dicembre 2009 23:19:17
Grazie, Fede.
Penso che tutti l’avete vista dal noto Peter come me.
Io ho deciso di prenderla, visto l’areale di crescita, che promette bene circa una possibile rusticità, ed anche per il prezzo accessibile.
Grazie, saluti.
Caio.
Ciao Pietro, complimenti per il tuo esemplare.
Per il dato di resistenza riportato da alcuni siti e da te citato, devo purtoppo contradirvi per esperienza, avevo un esemplare della tua stessa varietà, ma il primo inverno che la temperatura a superato i -3°C, la pianta è deceduta senza repliche.
Considera che la tenevo sotto una veranda con unica apertura verso Sud.
Ora ne ho da 5 anni un bell’esemplare con foglie “tricolor”, ma di color crema al posto del rosso.
Saluti, caio.
Grazie per gli aggiornamenti Salvo.
Anche da me erano finiti i rumori con il taglio della chioma della Phoenix, ma dopo una settimana ho continuato a tagliare sotto un altro metro, ne ho tolte delel altre, adulti compresi, quindi monitorizza bene…..
Rileggevo i post precedenti.
LE CYCAS NON POSSONO ESSERE AGGREDITE NE DAL RINCOPHORO NE DALLA PAYSANDISIA.
APPARTENGONO A SPECIE E CONFORMAZIONI NETTAMENTE DIVERSE.
Se proprio vogliamo creare un associazioni tra generi, le Cycadee sono parenti stretti della famiglia delle cupressaceae.
Saluti, caio.
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volevo aggiungere che qui nel Palermitano si dice che ci sono stati attacchi da punteruolo non solo su phoneix ma anche su washintonia e qualcuno dice pure su cycas revoluta !!!personalmente oltre la phoneix io non ho visto attacchi su altre specie, da voi ci sono anche queste segnalazioni ???
saluti