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Si in effett ii danni da freddo ,si manifestano al pari delle bruciature causate dal fuoco.
Gli unici dubbi, che fanno pensare ad un aggressione fungina è dovuta da quel ramo bianco che si nota al centro della foto. Mentre in una altra foto, si notano due rametti con gli apici “bruciati” , mentre il alto che và verso il ramo principale, ha delle ticchiolature nere.
Io preventivamente irrorerei con poltiglia bordolese, poi se prosegue, poltiglia + ziram o similari.
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Dopo le mie dimenticanze e il grande colpo di freddo dello scorso dicembre, ho dovuto chiedere la variante per ampliare il cimitero +++++++.
Poi ora con la ripresa veggetativa, per diverse specie ho perso ogni speranza di ripresa. 😡
E’ il destino degli sperimentatori.
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il syagrus amara e morto a circa -3 che ha fatto a dicembre, mentre il syagrus sancona sta mezzo mortoScritto Da – giuseppe delli paoli il 24 Maggio 2011alle ore 23:12:24
😡
Grazie delle info mraco.
Su consiglio di Lucia, lo scorso hanno ho acquistato da Lei una grandiflora, che ha reagito bene al grande freddo dello scorso dicembre.
Ha perso completamente la parte aerea, ma sono due settimane che ha ripreso a veggetare ed ha gia dei tralci lunghi un settantina di centimetri.
Notevole direi.
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la parte aerea permane, perdendo però le foglie.
Anche io propenderei in prima battuta ad attribuire danni da freddo, che in alcuni casi, si manifestano nella loro completezza, proprio in occasione con la ripresa veggetativa.
Le foto che sono in controluce, nascondono molte informazioni, mi sembra di notare dei rami di color bianco ed altri particolari di cui però non riesco a focalizzare bene se sono riflessi o meno.
Se puoi ripetere una fot odi insieme e un paio di dettagli sulle “bruciature”.
Sicuramente hai dei problemi fungini, con temperature a +5°c il Limone non subisce alcun danno.
saluti, caio. 🙂
E’ la noce di Pecan, nella seconda foto ho messo invece a confronto per le dimensioni, la “comune noce italiana”, con la noce di Pecan.
Per resistenza si intende, che la parte aerea rimane verde anche a fine inverno, oppure che la pianta perde la parte aerea, durante l’inverno e che poi a primavera, si rigenera con nuovi getti ?
Grazie, saluti.
caio
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vedo solo ora il tuo messaggio.
resiste bene al freddo anche inteso. nessun problema a Milano o anche nella zona di parma.
sinonimo a. drurior
Grande Pietro, riesci sempre a deliziare i nostri occhi.
C’è anche un altro amico del forum che ne ha avute diverse da seme, ma forse e timido ? O magari ci integra qualche info sulla velocità di crescita, resistenza alel minime temperature ecc.
Saluti ,caio. 🙂
Non sarà che poi ve ne uscite con il prodotto citato in questo articolo ?
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DA OSTIA NEWS, 31/03/2011 – 10:22
Punteruolo Rosso – Prevenire è meglio che curare
Sul mercato si stanno diffondento molte tecniche per combattere l’infestazione delle palme da parte del Rhyincophorus Ferrugineus, chiamato anche Punteruolo Rosso.
Tutti i metodi fino ad oggi diffusi si sono rivelati insufficienti a sconfiggere il problema, in ogni caso, se si riesce a disinfestazione la pianta, non è possibile abbandonare la cura perchè l’insetto potrebbe tornare la settimana seguente e reinfestare la palma.
Questo comporta quindi un onere periodico e, nel caso di trattamenti chimici antiparassitari, un apporto continuo di prodotti tossici sul terreno e nell’ambiente circostante.
Il problema principale è quindi mantenere distante il punteruolo rosso dalle palme.
Il metodo c’è ed è stato presentato dal responsabile Ricerca e Sviluppo di Freebionergy, Luigi Vantangoli, ai Convegni di Sanremo “Dies Palmarum”, l’evento più importante a livello europeo che si dedica al problema, e al 2° Incontro Internazionale PHYTOMA-Valencia (Spagna) il convegno trattava anche della normativa europea in vigore per contrastare il progredire di questo parassita.
Si chiama QUANTUM PALMA
Quantum Palma è l’unico metodo preventivo che protegge le palme dall’attacco dei parassiti, in particolar modo del punteruolo rosso, e in modo completamente naturale, è un dispositivo che opera a livello ambientale, utilizzando solo energie naturali.
Nel suo raggio d’azione, che arriva fino a 60 metri, coprendo una superficie di oltre un ettaro, il Quantum Palma provvede ad energizzare le piante mantenedole una polarità magnetica in grado di respingere l’insetto.
La messa a punto ha richiesto uno studio di esperti per oltre sei mesi.
E’ in commercio da febbraio 2010. Nei siti nei quali è stato installato non si sono più presentate nuove infestazioni.
Non ha alcuna controindicazione per persone, animali e piante. L’incidenza di costo, per pianta, può diventare veramente irrisorio.
Riteniamo quindi di poter affermare che Quantum Palma ha dimostrato un elevato grado di affidabilità
Ribadiamo che si tratta di un metodo preventivo e non curativo. E’ efficace per palme sane e per quelle disinfestate con i metodi prima citati.
Non ha bisogno di alcuna manutenzione ed è garantito per due anni.
Maggiori informazioni si possono trovare nel sito http://www.freebioenergy.it
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Direi che siamo alla sciamanneria………….Occhio malocchio prezemolo e finocchio, mi associo con Pietro per la nota citazione. 😀 😀 😀
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A breve il Rincoforo potra essere gestito con un nuovo metodo meno costoso e invasivo e con 1 solo trattamento preventivo l’anno.Benvenuto,
senza offesa, questo annunciare soluzioni definitive senza dirle è alquanto fastdioso, perchè di questi annunci e preannunci ne abbiamo sentiti tanti, se si ha qualcosa da dire in merito, la si dica, altrimenti è meglio desistere (come in un famoso film di Totò 🙂 ).
CordialmentePietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Carlo scusa e senza offesa, ma la valenza di chi ha già praticato la lotta in situ è maggiore dell’aver letto o sentito dire.
Comprendo che ogni “nuova” possa alimentare l’entusiasmo di veder debbellata questa piaga, ma chi è già caduto in simili entusiasmi si e poi dovuto purtoppo ricredere.
Pietro ha ragione, anche se poi si vedono “delle colonne” con ancora installato il famoso sistema a pioggia.
Qui la lotta è dura, direi al momento vana o quasi.
I preparati granulari, uniti a trattamenti endoterapici ed unite al trattamento fogliare PRE-attacco, hanno dato risultati scarsamente accettabili.
L’unica attività che ha dato dimostrazione di apportare benefici, (se cosi li possiamo definire) è di trattare per via fogliare le chiome con prodotti (pesticidi di classe Ià e II°)
con cadenze di 20gg. tra un trattamento e l’altro.
Questo in netto contrasto con i periodi di trattamento ammessi dal servizio fitosanitario nazionale. (purtoppo i tempi di attività del punteruolo e simili sono molto ampi APR. – NOV.
Di prodotti altamente nocivi sprasi in luoghi abitati ripetutamente, poco giova alla salute ed all’eco sistema in generale).
Vi sono anche altre soluzioni proposte e pubblicizzate, poi sparite nel nulla in breve, tra cui l’ultizzo delle microonde (mai sperimentato, ma si può ben ipotizzare che oltre al punteruolo, “frigga” anche la pianta ospite)
L’ultima frontiera sono le nematodi, ma qui poi enrano in ballo i fattori di produzione del parassita e sopratutto della sua delicata fase di conservazione e trasporto che deve avvenire in tempi brevi ed a temperatura controllata (sistema non sperimentato direttamente per l’altissimo costo, ma con buonissime possibilità di successo, se il prodotto arriva integro pre trattamento)
Questo e solo per riassumere velocemente quanto sparso nei vari post aperti qui sul tema.
Resta poi il fatto che possiamo affermare ad oggi che PENTERUOLO : siamo ancora la buio
Non è bello confermarlo, ma è così.
Quì l’unico prodotto che si usa al momento in presenza di punteruolo è questo :
Ed è anche DURO da utilizzare come strumento. 😡
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buongiorno Pietro
faccio una precisazione, x quanto ne so è + efficace come prevenzione, come cura probabilmente è da usare in combinazione con altri prodotti e tra qualche tempo dovrebbe essere messa in rete un rimedio + articolato,
x quanto riguarda le grandi distanze coperte in volo le mie info erano + indirizzati ai piccoli spostamenti , e la cosa potrebbe essere avvalorata dal fatto che sono circa una decina di anno che il punteruolo è presente in italia ,se le distanze coperte in volo fossero grandi probabilmente non avremmo + una phoenix in circolazione,tutto questo naturalmente con beneficio d’inventario
Scritto Da – caio on 10 Maggio 2011 12:10:36
Scritto Da – caio on 10 Maggio 2011 12:48:07
Se ti è deceduto il D. Edule, l’E.Guilelmii non poteva svangalrla.
Per essere più precisi, direi che tutte le Cycadee avrebbero seguito la strada del tuo Dioon, che in quanto a rusticità non teme paragoni.
Certo che la galaverna l’hanno presa tutta, un vero peccato, cmq non lo darei per spacciato, attendi fine Luglio per cantare la sentenza finale.
Ora per meglio comprendere: quando avevi effettuato l’ultima irrigazione ?
Per Augusto : io con il tuo sistema ho perso diverse piantine, morte per siccità.
ora provvedo ad apporti regolari, intervallati di circa 20gg. l’uno dall’altro.
saluti ,caio.
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ciao caio, personalmente potrei avere qualche dubbio circa il fatto che le piante riparate in veranda abbiano sentito effettivamente i -8°C hai considerato a che distanza erano dal muro della casa? A RIDOSSOil muro in questionequanto calore emette? NO E’ UN MURO PERIMETRALE
,il pavimento della suddetta veranda è in grado di emettere calore dal basso verso l’alto? E UN SOLAIO COIBENTATO A CAPPOTTO CON INTERCAPEDINE, UNA MINIMA CESSIONE CI PUO’ ESSERE
,in questa veranda ti è mai capitato di trovarvi del ghiaccio durante l’inverno? SINon conosco la resistenza di e. ferox : DANNI FOGLIARI EVIDENTI GIA’ A MENO 1°C
Il “sequestrene” è solo un prodotto che apporta ferro nelle sue diverse forme, per ottimizzare il rilascio nel terreno.
Di solito usato nelle acidofile per
combattere la clorosi fogliare, che avviene in carenza di tale elemento.
Anche nelel Cycadee e Palme viene usato, ma attenzione però che la clorosi si manifesta anche in mancanza di altri macro o microelementi, quali Magensio ecc.
Oltre al sequestrene, conviene forse intervenire con un concime bilanciato.
Alelgo scheda del prodotto, con un utile indirizzo di dosaggi e modalità d’uso :
http://www3.syngenta.com/country/it/it/Documents/Pagine%20catalogo%202010/Speciali/Spe_09_Sequestrene_Life.pdf
Richiamo l’attenzione sul fato che il chelato di ferro è fotosensibile, quindi attenti alla modalità con cui lo somministrate alla pianta.
Saluti, caio.
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Si parla sempre più spesso del sequestrene , io l’ho preso dopo un vostro consiglio per una cycas che ancora ad oggi non so cosa abbia preso , viene sempre più gialla ( non è morta , sta mettendo le foglie nuove ).
Dopo aver letto che viene consigliato anche per altre specie , chiedo a Voi che ne sapete certamente molto più di me se lo si può usare per tutte le specie , oppure se ci sono delle limitazioni
Inoltre se lo si usa in qualsiasi periodo dell’anno oppure solamente in primavera .Le specie che io ho nel giardino sono : trachicarpus ( varietà ), chamaerops ( varietà ), yucca rostrata , yucca ( varietà ) , phoenix ( varietà ), musa ( varietà in coltivazione ) cycas , jubaea , ravenala , e credo che non resisterò nel prendermi una brahea
Grazie
CiaoAndrea
Scritto Da – mammolino il 01 Maggio 2011alle ore 11:28:59
Scritto Da – caio on 02 Maggio 2011 08:36:17
Se ho ben capito, non gela, hai minime superiori allo zero, quindi puoi collocare in terra ciò che vuoi…..o quasi.
😀 😀 😀
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Gela frequentemente le minime medie sono:
– in inverno è 3,6 °C con 3,4 ° a gennaio 2° a febbraio e 5,7° a marzo.
Che la neve possa aver lambito il tuo terreno non vuol dire nulla.
Che minime hai ?
Quante volte “gela” in un anno?
Cmq ritornando al post, : le varietà messicane tutte.
saluti, caio.
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Insomma: sto a 600 m sul livello del mare, quest’inverno ha nevicato per un giorno (il syzygium jambos è in gravissime condizioni) e c’è molta umidità invernale O__O
Grazie delle dritte Roby, se una miniera ….aurea per noi 😀
Il fatto che poi ha piante formate da seme, basta ed avanza per definire la qualità delle piante.
TNX.
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Premettendo che non sono socio in affari di questo vivaista,confermo la bontà delle sue piante delle quali ti fornisce le foto di quelle che eventualmente decidi di acquistare.Sono tutte riprodotte da seme e pertanto hanno apparati radicali ben sviluppati.Circa i prezzi ognuno può facilmente farsi un’idea di quanto siano vantaggiosi.Infine non ci marcia con spese di spedizione,certificazioni cites e fitosanitarie.Il consiglio che posso darvi per evitare noie con il Cites è di acquistare non più di tre specie e un solo esemplare per specie ma non chiedetemi il perchè dato che non lo sanno nemmeno loro.
Considerato il clima, anche con le Annonacee non dovresti avere nessun problema.
saluti, caio.
Touchè.
Tutto vero e tutto condivisibile quello che mi avete suggerito, e proprio quello che cerco in un Forum, però come dice bene Giuseppe, tengo a capa tosta.
Ma questa dogana vi ferma sempre tutto ?
Non pensavo che vi erano delle maglie così ristrettive sulle piante.
Io acquisto di frequente dagli USA materiale elettronico, ma i chiarimenti dalla dogana li ho sempre risolti in due tre giorni.
Forse sono settori doganali diversi ?
Ok, io aspetto cosa dice Peter poi decido il da farsi.
Tanto di soldi per le piante, chi già non li ha gettati dalla finestra per svariati motivi ?
Cmq, se ricordo bene Ffede è riuscito a ricevere indenne una bella palmetta dall’Australia.
Non sarà mica il solo “fortunello” del Forum.
Ok Roby, concordo con te, ma quando si prende una sbandata……….tutto sembra più bello di quello che è 🙂
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Claudio tu sei come me ,a volte prendiamo delle fisse per certe piante che a tutti i costi vorremmo avere 😀
1 vorrei dire che la maggior parte di noi si fiderebbe a inviarti i soldi.
2 a me la dogana ferma sempre i semi fuori dall’unione europea ma come sai per i semi non c’è problema ,ma con le piante io lo sconsiglio
3 se veramente lo vuoi questo dioon ,e hai la possibilita di comprarlo ,compralo da http://www.rare-cycads.com/ chiedendo uno sconto anzi esigendo visto che sei un suo cliente
4 se attualmente non hai la possibilita di comprarlo puoi benissimo aspettare che esce un pò di concorenza sperando che il prezzo si abbassa per questo dionn ,ti faccio un esempio fino a poco tempo fà il butyagrus era introvabile e quei pochi che c’erano costavano molto invece adesso lo vendono in molti e il prezzo si e abbassato
Se può interessare, qui a -8°C tenuta all’esterno, con le medsime problematiche di Angelo.
Però la pianta è “adulta” con un tronco di circa 25cm. di diametro.
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Devo dire che la crista-galli ha un’ottima resistenza: una pianta tenuta in serra fredda- quindi circa -6 circa di minima invernale-e’ sopravvissuta
E seccata completamente nella parte aerea e sta iniziando adesso a gemmare dalla base
Angelo
Lo sò Giuseppe, sembra un contro senso, ma come ti hanno indicato sia Pietro che Alberto, il periodo migliore è verso la fine di luglio.
In quel periodo le piante hanno già sviluppato le nuove foglie e sono in una fase di “pre letargo” in attesa che passi il periodo di massima calura (che qui da noi coincide anche con il periodo di scarsa piovosità).
Il metodo suggerito da Alberto, di limitare le foglie è un sistema più che idoneo, se ti preoccupi ora dello Stress, è ormai tardi.
Buon recupero e tienici informati.
Saluti, caio. 🙂
Giuseppe hai scelto proprio il periodo meno adatto.
Non sò se potevi rimandare o meno il trapianto, ma la prossima volta adotta il “sistema dei vivaisti”.
Per le piante di una ceta mole, una volta determinato il pane di terra necessario alla pianta, si inizia a scavare intorno una trincea a più riprese e con intervallo di tempo, questo per far abituare la pianta la travaso, poi una volta scoperto per intero il pane di terra, lo avvolgi con della rete, ben fissata e poi procedi all’espianto vero e proprio.
incrocia le dita e spera bene. 😉
ciao, caio.
L’andamento radicale lo si nota al meglio, con il sistema di gerimazione del famoso seme posto sul bordo di un contenitore a contatt ocon il pelo d’acqua, l’apaprato radicale che ne esce e molto simile ad una “piramide”, cioè esce il fittone che scende all’interno del contenitore e poi successivamente si inziano a creare tutta una serie di radici che inziano ad invadere il contenitore nel senso orizzontale.
Cosi la pianta posta a dimora, cura il fittone che scende in profondità nel terreno, mentre il resto delle radici, che creano l’impalcatura di sostgno, si sviluppano in modo superficiale.
Se avete piante di 20 è più anni, provate a controllare se nei pressi del fusto ed anche a distanze di 3 o 5 metri, vi sono dei piccoli rigonfiamenti del terreno, li provate a togliere quei pochi centimetri e che sovrastano sicuramente delle radici belle formate.
Se trovo un attimo di tempo questa settiamna, vi posto alcune foto esplicative.
E’ vero proprio il contrario, le radici sono molto superficiali, tanto da tenerne conto per una eentuale collocazione definitiva molto vicina ad una abitazione.
saluti, caio.
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beh l avocado ha un apparato radicale molto profondo per questo hai dovuto scavare molto se le foglie sono tutte rosse nella mia zona ce’ questa varieta’ e fruttifica tranquillamente quindi nn credo dipenda dalla varieta’
Non voglio fare pubblicità, ma ad un Euro si chiude l’Asta, quindi se aggiungi la spedizione il prezzo è fatto.
la dimensione del bulbo è circa 12 cm di diametro, la lunghezza delle foglie (che in questo caso non vuol dire assolutamente nulla) è di circa 1,60 mt.
Quello in foto comunque è un encephalartos.
saluti, caio.
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Salve,
ho visto in un vivaio un dioon edule piccolissimo al prezzo di 150€, ma sapete se anche lo spinulosum è così caro?Le foglie dei dioon fino a che lunghezza arrivano?
Scritto Da – palmente on 17 Aprile 2011 16:03:38
Anche le mie ceratozamie hanno passato indenni i -8°c dello scorso Dicembre.
Ottime notizie da Sergio per la rusticità
della A.wrighti .
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Giuseppe la mia ceratozamia mexicana ha sopportato senza un graffio -7°C di fine 2009 e tutto il successivo inverno, protetta solo dalla neve e dalla pioggiaFederico
Ravenna
Zona climatica 8a/8b (USDA)
Si tratta dell’orto botanico di Santa Cruz de Tenerife.
Cmq avere all’aperto Roystoneie Regie di notevoli dimensioni, Cocos nuciferie e via discorrendo, non mi sembra poco. 😉
Si Fede, ma ero nella parte Sud dell’Isola, con molte altre cose da fare.
Ho solo fatto una puntatina al Nord, per vedere la maestosità del noto esemplare di Icod de los vinos
ed a Santa Cruz ho visitato le piscine.
Mentre questa è la foto della mamma dei semini:
.
Per le altre attività, ho dedicato molto a diverse attività acquatiche:
Ed anche a questo tipo di escursioni:
Non me ne voglia Carlo, ma le Canarie sono “sotto casa” e mi sono riservato ancora altre cosuccie per le prossime visite
Saluti, caio. 🙂
Scritto Da – caio on 07 Aprile 2011 09:35:09
Ci sono delle funzionalità nel Forum che i più tralasciano sempre.
Allora in alto pagina Web, ci sono una serie di icone di comando, lancia ricerca, ed inserisci la parola “punteruolo” o “rincophoro”
Troverai di sciuro dei chiarimenti in merito.
Se non utiliziamo prima la funzione di ricerca ai nostri dubbi, rischiamo di inflazionare il forum con dei post cloni, il che non giova cmq a nessuno.
Saluti, caio. 🙂
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salve a tutti,
siccome dovrei acquistare un arcantophoenix e una cycadea o una bismarckia , volevo sapere vista la strage eseguita dal punteruolo vs le canariensis, se c’era magari pericolo che poi possano attaccare anche arcontophneix, bismarckia e cycadee, che dite?Scritto Da – palmente il 06 Aprile 2011alle ore 23:27:44
Prova a riformulare il terriccio.
Vedo che hai utilizzato solo torba,e risulta quindi un terriccio troppo sciolto.
cmq potrebbe essere il sintomo della mancanza nel terriccio di qualche elemento nel utile alla pianta.
saluti, caio.
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Salve a tutti,
ho questa pianta da settembre,in quest’ultimo periodo ho visto che sulle foglie stanno apparendo sstrane macchie, sapete aiutarmi?
Ciao Fede, la cosa è insolita, hai valutato la questione “drenaggio”?
Saluti, caio.
quote:
A me una Neodypsis decari della bellezza di dieci centimetri di tronco lasciata fuori ha subito pochissimi danni(alle foglie)con una minima di -3 per qualche ora. Archontophoenix cunninghamiana ed Howea integre, invece le Phoenix roebelenii hanno subito bruciature su tutte le foglie il tutto nel raggio di cinque metri…Mysterium Fidei.
Le bordure in legno si interrano.
Eviterei di creare il foro come quello in foto, in inverno sarà sempre pieno di acqua piovana, il che non penso govi molto all’ospite.
Comunque se hai bambini a portata di “mano” pensa bene a quello che vuoi realizzare……te lo dico per esperienza.
saluti, caio.
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Buonasera a tutti,sto pensando di circondare il tronco di alcune palme con un cerchio in pacciamatura (lapillo) per evitare che cresca erba intorno, rendendomi più semplice l’utilizzo del tagliaerba e probabilmente assicurando un maggiore risalto alle piante in oggetto. Vorrei creare un effetto del tipo
evitando però la corteccia.
Vorrei allo stesso tempo delimitare la circonferenza della pacciamatura in modo che quest’ultima non venga dispersa sul manto erboso da vento/pioggia e tagliaerba, ma vorrei evitare sassi, rocce, piastrelle o bordure in legno troppo alte come quelle che esistono abitualmente in commercio:
Esiste una soluzione a questa mia idea? Esistono bordure in legno più basse ed uniformi oppure lastre ad hoc in plastica molle da interrare parzialmente che resistano alle intemperie? Ho cercato in alcuni garden ma non ho trovato nulla. Grazie, StefanoScritto Da – Seba il 22 Marzo 2011alle ore 00:01:43