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Bellissime immagini! Corredate da una descrizione sintetica e precisa al tempo stesso.
Come sempre…..grazie Pietro!
Ciao, ciao
Ileana
Se leggo dimentico, se scrivo ricordo, se faccio imparo.
Ciao, Piera
Non so se sarò in grado di risponderti, ma comunque farò del mio meglio!
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Però questa “saturazione” dopo quanto tempo può avvenire?
Secondo me non si può dire esattamente quando subentra la saturazione del substrato poiché dipende da diversi fattori.
Ad esempio se si coltivano due piante uguali con stesse concimazioni, stessa acqua, stesse cure…insomma, ma con substrati di composizione diversa, potranno raggiungere la saturazione in momenti differenti. Un substrato formato da materiali inerti come l’ agriperlite, trattiene molto meno i Sali minerali rispetto ad un terriccio torboso. Con l’agriperlite si avrà un elevato dilavamento dei Sali, superiore alla torba.
Dipende anche dalla “sensibilità” della pianta, dall’acqua che si usa ( se dura o dolce),dalla frequenza delle concimazioni oppure dai suoi eccessi ecc…
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Sicuramente quello che tu dici è una cosa diversa…. però vorrei dirti, dalla mia esperienza personale… quando le piante “perdono” acqua dalle foglie, solitamente subito dopo l’innaffiatura, non mi ricordo il nome tecnico, vuol dire che le piante sono in forma, ma non solo…. le punte non seccano.
Forse mi sono espressa male….
Il fenomeno cui ti riferisci ( acqua che esce dagli stomi delle foglie) si chiama guttazione. In questo caso la pianta si libera dell’acqua che ha in eccesso al suo interno.Ed è un fenomeno abbastanza normale.
Quando mi riferivo alla perdita d’acqua per eccessiva salinità, intendevo dire che l’acqua può fuoriuscire dalla radice decretando la morte della pianta.
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Dalla mia esperienza personale, invece mi sono accorta che se le foglie seccano…. si lascia asciugare troppo il terriccio tra una bagnatura e l’altra.
Questo è sintomo di carenza d’acqua all’interno dei tessuti della pianta 🙂
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Se le foglie presentano punte e/o foglie marroni con aloni più scuri e/o gialli, che non so descrivere, ma è un sintomo chiarissimo visto controluce…. il substrato rimane troppo a lungo bagnato…
Anche questo in fondo è sintomo di mancanza d’acqua all’interno della pianta, anche se la causa che lo ha procurato è ben diversa rispetto al primo caso. Infatti qui il terreno troppo bagnato impedisce la respirazione radicale e di conseguenza la pianta, oltre a non riuscire ad assumere i sali, non riesce neppure ad assorbire l’acqua, con l’aggravante che in questo ambiente così povero d’ossigeno possono subentrare proliferazioni di funghi e batteri nocivi alla pianta. L’alone giallo può essere sintomo di una secondaria infezione fungina.
Alla base di tutto questo discorso c’è la carenza d’acqua all’interno della pianta che può essere causato da fenomeni tra loro diversissimi: eccesso di sali nel substrato, substrato troppo asciutto, substrato zuppo d’acqua.
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Diciamo sempre la stessa cosa??
Penso proprio di si 😀
Ciao, ciao
Anubia
Se leggo dimentico, se scrivo ricordo, se faccio imparo.
grazie per il tuo intervento. Sono ritornata con il pensiero a scuola pensando alla legge di Henry…….
Ma a tutto vi è una soluzione. E a questo come si sopperisce? Prevenzione con acqua piovana o decantata? Meno concimi? Ma se il danno vi è come fare?
Ciao, Lulu
Ora provo a vedere se riesco a riponderti, anche se penso che tu in realtà sappia già gran parte delle risposte,( con tutte le bellissime piante che coltivi!!!!!!)
Secondo me per cercare di ritardare l’accumolo di sali nel substrato, un intervento molto utile da adottare sarebbe quello di usare, per bagnare le piante, acqua dolce, cioè povera di sali, come l’acqua piovana o l’acqua osmosi che può essere miscelata all’acqua del rubinetto in proporzioni variabili( a secondo della specie vegetale) per non far mancare il calcio ed il magnesio. Secondo me la pratica della decantazione e la pratica della bollitura non risolvono il problema.
La durezza dell’acqua è il contenuto di sali, in particolare bicarbonati di calcio, bicarbonati di magnesio e solfati di calcio. I bicarbonati di calcio e magnesio (il calcare per intenderci), a temperatura ambiente, sono solubili in acqua ma, a temperature elevate, precipitano formando incrostazioni. Questa viene detta “ DUREZZA TEMPORANEA” perché è eliminabile con l’ebollizione. La durezza dovuta invece agli altri sali, eliminabile solo tramite processi di addolcimento, è detta PERMANENTE. La somma delle due è la DUREZZA TOTALE. Più le acque sono dure, più il loro ph è elevato e meno si adattano alla coltura delle acidofile e di tutte le piante in genere ritenute sensibili
Per cui con la decantazione si elimina solo il cloro presente nell’acqua, mentre tutti gli altri composti chimici rimangono in soluzione.
Con la bollitura si eliminano solo il bicarbonato di calcio e di magnesio, mentre restano in soluzione tutti gli altri Sali come solfati di calcio, cloruri e i nitrati di calcio e magnesio,il sodio ecc.
Con la bollitura non si rende l’acqua pura come l’acqua piovana, non si ottiene un’acqua demineralizzata ma solo un’acqua meno calcarea.
Per le concimazioni, secondo me, bisognerebbe concimare più spesso ma con dosi più diluite ( concime solubile in acqua), attenendosi, per quanto riguarda le quantità, ai bisogni della pianta nei determinati periodi del suo sviluppo e tenendo conto anche delle condizioni ambientali di crescita ( luce, temperatura, umidità).Io non userei ne concimi a rilascio programmato, ne i classici “bastoncini”.Con i concimi solubili in acqua do alla pianta ciò di cui ha bisogno e quando ne ha bisogno.
Se il danno è fatto, secondo me si può cercare di bagnare ripetutamente la pianta con acqua pura, cercando di dilavare i sali in eccesso. Se non bastasse, svaserei la pianta per vedere lo stato delle radici!
🙂
Ciao, ciao
Anubia
Se leggo dimentico, se scrivo ricordo, se faccio imparo.
Scritto Da – anubia on 26 Novembre 2005 16:21:59
quote:
“Come faccio a sapere se ci sono troppi sali nel terreno?
Questi sali che fanno una volta immessi nel terreno? va bene danno “da mangiare” alla pianta, ma quelli in eccesso?
Come fare a capire che sono troppi? sono sicura che la pianta “me lo dice” prima di morire, ma in che modo? … fin’ora non ho “capito”Qui spero che ti risponda la nuova iscritta ‘Anubia’
A proposito, chi è Anubia?? Non vi è scritto nulla nella sua scheda e non mi sembra che abbia mai scritto.
Dallo scritto di Pietro penso che la conosca e che sia una che se ne capisce di elementi naturali del terreno ( presumo per lavoro). Chissà se ha voglia di scrivere qualcosa in merito?Lucia Barabino
Ciao a tutti!
E’ vero, Pietro mi conosce, per meglio dire mi ha riconosciuto,nonostante il mio nick name diverso ma che ha molte “affinità” col precedente e dal nome che compare sull’indirizzo mail!E’ un ottimo investigatore, oltre che un espertissimo conoscitore di piante 😀 .
Il motivo per cui non ho risposto è stato semplicemente per il fatto che Pietro stesso e tanti altri di Voi avrebbero potuto benissimo farlo,dato le conoscenze che possedete e che ho avuto modo di scoprire navigando “in incognito” su questo Vs. bellissimo forum. Non mi sembrava giusto che “l’ultima arrivata” esordisse dando consigli o rispondendo a delle domande, mi accontentavo di leggerVi! Per rispondere a te, Lulù, non mi occupo di agronomia,ma ciò che so, molto in generale sulle piante e sulla loro fisiologia, deriva da passati esami di botanica dati molti anni fa all’università!Pensavo non servissero a niente le “barbose lezioni”, ma devo ammettere che la “teoria”, applicata alla “pratica”,mi ha aiutata in parte a risolvere problemi di coltivazione!
Dopo questa barbosa introduzione 😀 proverò a rispondere alle domande di Piera sui sali.
I sali immessi nel terreno attraverso le concimazioni, o anche attraverso l’uso di acque particolarmente”dure”, se non sono consumati dalla pianta, rimangono nel substrato di coltivazione, dove potranno accumularsi fino al punto da influire negativamente sull’assunzione di acqua da parte delle radici.L’acqua che si trova nel terreno non è pura, ma è una soluzione che contiene dei sali ed ha una certa concentrazione. All’interno delle cellule della radice la concentrazione delle soluzioni è superiore a quella delle soluzioni del terreno. Così il passaggio d’acqua dal terreno alla radice avviene per un fenomeno di “diffusione passiva”, cioè l’acqua passa da una soluzione dove è meno concentrata ( terreno) ad una dove lo è di più( interno radice). Quando questo equilibrio viene sconvolto dall’eccesso di sali nel terreno ( soluzione esterna più concentrata, rispetto alla soluzione interna)la pianta non sarà più in grado di assorbire l’acqua e si potrà arrivare al punto “estremo” in cui la pianta stessa potrà perdere acqua, richiamata all’esterno dalla forte pressione osmotica esercitata delle soluzioni del terreno.
I sintomi che la pianta manifesta sono tutti legati alla carenza d’acqua al suo interno: aspetto “poco florido”, punte delle foglie che si seccano, con il seccume che procede lungo tutta la foglia ed ingiallimenti vari.
Spero di essere stata abbastanza chiara nell’esposizione! 🙂
Ciao, Ciao
Anubia