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Ciao Giuliana,
non ti preoccupare,
ho solamente bisogno del tuo indirizzo su un M. P.e al resto ci penso io.
A presto.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Giuliana e grazie per i graditi complimenti.
E’ la prima volta, probabilmente per l’anomala stagione, che riesco a coltivare un albero di Avocado così alto e pieno di voglia di vivere…ciò mi rallegra e mi preoccupa nello stesso tempo…
Il Papiro sarebbe ancora più bello se fosse aperto e non legato ma occuperebbe troppo spazio attualmente non disponibile.
L’insolito albero del peperoncino, varietà “Capsicum Goat’s weed” di circa due metri, posto in appartamento e che regala generosamente ancora i suoi piccantissimi frutti, ha origine da un seme recuperato in un Orto botanico italiano. 😳
Antonio Sabbetti
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
quote:
Ho assaggiato un Guava di importazione, verde e in plastica sottovuoto, uno schifo, niente da vedere con i Guava maturi raccolti sulle mie piante. Anche la Carambola, maturata sull’albero è tutta un’altra cosa, può testimoniarlo Antonio che è venuto di persona da Torino per l’assaggio 😛 😛
In effetti, cari amici, era mia quella schifosa Guava acquistata nel più grande mercato di ortofrutta di Torino…e confermo anche di aver affrontato il disagio di un viaggio in treno da Torino fino ad Alassio per l’incredulità di ritenere il frutto della Carambola buono come descritto insistentemente per telefono dall’amico Paolo.
La diffidenza e lo scetticismo per la discutibile qualità di questo frutto tropicale, dopo anni di ripetute e deludenti degustazioni, sono svaniti all’improvviso al primo assaggio del frutto medesimo appena raccolto maturo dal suo piccolo alberello, all’interno della tiepida ed accogliente serra dell’appassionato amico.
Non è la prima volta che mi reco da lui, oltre che per la condivisione del pranzo e dell’amicizia motivata dalla singolare passione che ci accomuna, anche per la degustazione dei vari frutti tropicali maturati al punto giusto, altrimenti introvabili sui banchi dei nostri mercati e super mercati cittadini: Guava, Guava a frutto giallo, varie specie di frutti della Passione, Carambola, Feoija e…tanto ancora per il prossimo futuro.
Mi piacerebbe pensare, cari amici del forum, che un giorno non molto lontano, altri appassionati di fruttiferi tropicali come noi, specialmente quelli che vivono al Nord, possano intraprendere un viaggio più o meno lungo con destinazione Alassio, per poter ammirare una vera foresta tropicale fra gli ulivi e poter degustare i relativi frutti messi generosamente a disposizione dall’amico Paolo che da anni, senza risparmio alcuno, si prodiga con tutte le sue forze per la realizzazione di questo affascinante progetto.
E’ l’augurio che vorrei fargli, cari amici, e che vorrei condividere con voi. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
quote:
Tornando al “frutto” della tua pazienza e caparbieria, cara Giuliana, ti consiglierei di posizionarlo, abituandolo già da ora, all’interno del tuo appartamento, in zona luminosa ma al riparo dalla violenza del sole, magari dietro ad una tenda della finestra. Se il piccolo Avocado troverà la nuova dimora di suo gradimento, te lo dimostrerà con nuove e ripetute produzioni di foglie anche durante l’inverno.
Cara Giuliana e cara Elettra,
allego finalmente le foto del piccolo “naufrago” (quasi due metri di altezza!) che come predetto a suo tempo, all’interno dell’appartamento, davanti ad una luminosa finestra, ha continuato a vegetare diventando più alto di me.
Nell’ultimo tratto della sua estremità ha costituito una bella e naturale impalcatura (io con le forbici non avrei potuto fare di meglio!)
Fa un certo effetto, cari amici, visionare in questo stesso post le vecchie foto dell’ “album di famiglia” che ritraggono il piccolo “pargolo” col suo primo dent..scusate, con la sua prima radice…
Se continua così dovrò pensare ad una adozione…vedremo…per intanto rimane una bellissima pianta d’appartamento come si vede dalla foto.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Benvenuto Luigi e un caro saluto a tutti.
Finalmente, cari amici,
sono rientrato in possesso della mia fotocamera appena riparata e vorrei cogliere l’occasione per postare le foto della Papaya varietà “solo” che è cresciuta precocemente con la probabile complicità della appena trascorsa bella stagione; l’esemplare nato da seme, peraltro eccezionale per le dimensioni, ricoverato nella miracolosa veranda riscaldata con 21 gradi, ha sviluppato numerosi grappoli di fiori che dovrebbero aprirsi a giorni.
La speranza, a questo punto, è che possa trattarsi della sospirata “compagna” per il mio “stallone” auspicata
già da tempo dall’amico Pietro Puccio e dall’amico Dddemmars.
Il Papayo, a sua volta, per una singolare coincidenza, è in procinto di aprire i suoi singoli fiori già ampiamente documentati su questo stesso forum.
Naturalmente, cari amici, il giorno della fioritura sarete partecipi con me dell’eccezionale evento consumato in una veranda condominiale, all’interno di uno dei tanti appartamenti di una amena e fredda città del nord.
Antonio
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Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Alibabba e ben venuto nel forum,
molte piante in questo periodo, uno dei più critici dell’anno, risentono del cambiamento di stagione, di caldo e di luce, specialmente le tropicali, ed è normale che in queste condizioni di cambiamento climatico esse perdano qualche foglia ritenuta eccessiva per la sopravvivenza medesima della stessa al nuovo ambiente. Anch’io ho diverse piante tropicali in veranda riscaldata che emettono segnali inequivocabili di leggera sofferenza, avvisandomi di smettere di concimare e di alzare la guardia specialmente sugli eccessi idrici, un classico in questa stagione specialmente se coltiviamo le nostre beniamine in vasi di plastica. Naturalmente con il ricovero in casa delle nostre piante bisogna anche alzare la guardia sui numerosi parassiti i quali, privi dei loro naturali antagonisti, proliferano beatamente ed indisturbati sulle pagine inferiori delle loro appetitose foglie.
Comunque, carissimo Alibabba, un Mango di 40 centimetri in un anno è indubbiamente un buon risultato e a te va il merito; forse i tuoi Manghi andavano trapiantati in piena estate, quando le radici ancora sane e vigorose non avrebbero risentito alcunché del trasloco forzato in un altro vaso singolo..anzi…
Molto spesso l’apparato fogliare è pari in quantità e ampiezza all’apparato radicale, quindi quelle foglie precocemente ingiallite prima e poi cadute dopo, potrebbero segnalare un problema alle radici, forse un inizio di marciume che normalmente, per l’appunto in un vaso di plastica, inizia dalla periferia per arrivare nei casi più gravi, fino al nucleo centrale facendo morire la pianta stessa.
Per esperienza diretta sulla coltivazione in vaso, poi, ho notato nel corso degli anni che il Mango sviluppa delle piccole e delicatissime radici dalle punte chiare, molto fragili (almeno nei primi anni)che invece di propagarsi in larghezza come nel caso della papaya, preferiscono svilupparsi in profondità dove è più frequente il ristagno idrico, causa dello stesso marciume.
Proprio per la sua delicatezza radicale non ti consiglio di “smontare” la pianta dal suo vaso per un’eventuale ispezione, sottolineando piuttosto i saggi consigli di Caio che invita ad una oculata gestione dell’acqua, del calore, della luce e dell’umidità.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Elettra
e grazie per aver apprezzato l’idea del “piccolo naufrago” che ora è alto un metro e settanta e gode di ottima salute.
A causa del freddo improvviso l’ho riposto in casa, dietro ad una finestra, dove trascorrerà il lungo inverno torinese fino all’arrivo della prossima estate.
Appena mi ripareranno la macchina fotografica posterò una sua foto.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo,
confermo anch’io quello già detto da Franco e Paolo, aggiungendo che il Psidium Guayava si differenzia dal Cattleianum oltre che per le foglie diverse e più grandi, anche per il caratteristico tronco, nello stadio giovanile, dalla sezione quadrangolare.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Non ho mai visto un Calamondino adulto…quelli ammirati, numerosissimi sotto le feste di Natale, avevano l’aspetto di piccole piante di arancio in miniatura..ma questo non esclude che possano diventare grandi.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
quote:
è gia in grado di fruttificare??
Penso fra un paio di anni ma dipende soprattutto dal clima in cui la coltivi.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Penso tre o quattro anni ma potrei sbagliare.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Giuto,
la mia pianta coltivata in vaso e col clima di Torino, per il momento, non ha ancora fruttificato;
da notizie in rete ho attinto ad alcune informazioni che potranno sicuamente soddisfare la tua curiosità:
Periodo di fioritura:
Fiorisce in primavera, tra Aprile e Maggio, talora rifiorisce fino all’autunno, soprattutto nelle zone a clima mite.
Periodo di fruttificazione:
I frutti maturano tra la fine dell’inverno e la primavera, in esemplari di almeno 4-5 anni.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Caio,
per quel poco che so sul Calamondino, ti posso dire che è un piccolo alberello ornamentale dalla peculiarità di poter essere tenuto in casa, unica eccezione fra tante varietà di agrumi, senza patire per l’aria secca dei termosifoni; questo grazioso arbusto, commercializzato in particolar modo sotto le feste di Natale, entra felicemente in competizione con l'”albero” più rappresentativo di questo periodo, per la bellezza dei suoi dorati e profumati frutti. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Giuto,
io posseggo una piccola Annona Muricata, L’Annona Squamosa e un’Annona Cherimolia di quattro anni che ha lo stesso inequivocabile portamento e foglie, quest’ultima, della tua giovane piantina. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Edo, Per esperienza personale ti posso dire che la coltivazione in vaso dell’Avocado è particolarmente delicata; proprio quando tutto va bene e non te l’aspetti, ecco che questa essenza comincia a manifestare chiari segni di sofferenza non facilmente interpretabili: Cocciniglia, afidi, ragnetto rosso , muffe?…niente di tutto questo; le foglie cominciano a macchiarsi dapprima sulle punte per poi seccare inesorabilmente senza aver dato una apparente spiegazione logica per tutto ciò.
Io personalmente, in diversi anni, ho fatto morire in questo modo numerose piantine di Avocado ottenute da seme, ma il loro sacrificio non è stato del tutto vano poiché, anno dopo anno, ho acquisito maggior esperienza e soprattutto diffidenza, specialmente sui quantitativi variabili di acqua da somministrare alle medesime nei vari periodi dell’anno; ed è proprio questa, presumo, la probabile causa del malessere che mortifica la tua pianta…potrei anche sbagliarmi ma i sintomi ben evidenti ed inequivocabili nella tua foto rievocano in me recenti e perseveranti errori compiuti ai danni di questa delicata ed innocente essenza.
Non mi stancherò mai di ripetere (soprattutto a me stesso) che alla fine dell’estate bisogna ridurre drasticamente gli innaffi per non innescare negli apparati radicali delle nostre tenere piante, a volte non del tutto sviluppati, focolai di marciume radicale che attaccano dapprima le radici periferiche (fenomeno maggiormente amplificato in un vaso di plastica, peggio ancora se è eccessivamente grande) fino a farle morire.
E’ anche vero che la violenza del sole estivo, a volte, riesce a seccare le giovani foglie ancora tenere e non del tutto sviluppate ma se l’apparato radicale è sano ed efficiente, ricevendo queste ultime, di conseguenza, più apporto d’acqua e sostanze nutritive, il fenomeno sopra descritto viene drasticamente ridotto ed eliminato.
Caro Edo, prova ad esaminare, al più presto e facendo molta attenzione, le radici della tua piantina e forse scoprirai la causa del malessere che l’affligge.
Se le radici, come spero e ti auguro, sono sane….riduci semplicemente gli apporti idrici e buona fortuna.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Pietro e amici del Forum,
il mio Mango, varietà “Osteen” acquistato lo scorso autunno in occasione di una breve vacanza ad Ischia e trapiantato in un grosso vaso di coccio, ha prodotto numerose nuove foglie; ancora oggi, nonostante il progressivo e mutevole cambiamento di tempo che prelude al prossimo inverno torinese,la preziosa essenza, posizionata all’esterno in un altro balcone, continua a ricacciare nuovi germogli sia pure in tono minore e con più difficoltà.
Inutile nascondere la speranza di vederla fruttificare prima o poi a questa latitudine estrema…un miracolo…forse…vedremo.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Giuliana,
penso di interpretare a nome di tutti i forumisti tuoi simpatizzanti come me, il dispiacere e la solidarietà per il tuo braccio ingessato.
La montagna è ormai un lontano ricordo come pure…alcune piantine diventate famose su questo ed altri “palcoscenici” e decedute durante l’estate per motivi oscuri, alle quali tenevo molto…forse troppo…pazienza..ricomincerò da capo nel proficuo periodo natalizio.
Tornando al “frutto” della tua pazienza e caparbieria, cara Giuliana, ti consiglierei di posizionarlo, abituandolo già da ora, all’interno del tuo appartamento, in zona luminosa ma al riparo dalla violenza del sole, magari dietro ad una tenda della finestra.
Se il piccolo Avocado troverà la nuova dimora di suo gradimento, te lo dimostrerà con nuove e ripetute produzioni di foglie anche durante l’inverno.
Il mio sta altrettanto bene e fra un po’ dovrò ricoverarlo in casa.
Auguri per il tuo braccio e a presto con nuovi aggiornamenti.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
quote:
Ma a che temperature limite possono svernare i manghi ?? e ho anche qlc guava ??
Angelo
Diciotto gradi per svernare vanno sicuramente bene ma forse anche quindici…è tutto da sperimentare.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Edanric e Angelo,
vi allego un Link di un mio vecchio articolo, nella speranza vi possa essere di aiuto a far svernare nel miglior modo i vostri Manghi.
Antonio
http://www.compagniadelgiardinaggio.it/phpBB2/viewtopic.php?p=161077&highlight=#161077
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo e complimenti per i risultati conseguiti.
La mia pianta di Avocado nata sopra una piccola “zattera” all’interno di un bicchiere pieno d’acqua, come da documentazione fotografica, é già alta un metro e venti centimetri, e anche a me è venuta l’idea di capitozzare la precoce piantina per la futura formazione dell’impalcatura.
Se non l’ho fatto è perché non volevo rischiare di perderla ma ti confesso che con un rametto laterale non ho avuto nessuna esitazione e l’ho tagliato senza riscontrare anomalie.
Nel dubbio e nell’indecisione di “tagliare”, quasi avesse letto nella mia mente, il simpatico e perspicace vegetale, ha prodotto due giovani rametti nella sommità, utili allo scopo di cui sopra e che gli hanno risparmiato l’amputazione.
Io credo, caro Angelo, che si possa tagliare o capitozzare quando la pianta è in piena fase vegetativa come in questi giorni ancora caldi, dopodiché, per questa operazione, sarebbe prudente aspettare l’estate del prossimo anno.
Tutto ciò di cui ho parlato è riferito ad una coltivazione in vaso, mentre per quella in piena terra, per i più fortunati e con climi decisamente più favorevoli, tenendo anche conto del maggior spazio messo a disposizione della pianta, l’operazione di capitozzatura sia meno improbabile e meno nociva.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Ony e ben arrivato su questo forum.
Complimenti per la Papaya di due metri…ma vorrei sapere se l’hai ottenuta da seme o l’hai acquistata già svezzata in qualche rifornito vivaio siciliano?
Inoltre vorrei ancora sapere se la coltivi in vaso o se hai la fortuna di averla piantata in terra?
La mia Papaya acquistata l’anno scorso da Lucia ha incominciato a vegetare tardi mentre in compenso, quella seminata a primavera e di provenienza “isola della Reunion”, varietà “Solo”, è già alta circa un metro con un tronco ben lignificato; si tratta di vedere se supererà il rigido inverno torinese o farà la stessa brutta fine delle dieci Papaye che l’hanno preceduta!
Carissimo Ony, ci aggiorneremo strada facendo e buona coltivazione.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
quote:
Antonio, devi certamente dare compagn… alla tua pianta !
andré
Carissimo André,
stò già provvedendo al caso di cui sopra con la coltivazione di una Papaya varietà “Solo” proveniente dall’isola della Reunion..resta l’incognita se sarà un compagno o una compagna! 😀
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Davide,
sarei curioso di sapere come procede la crescita della tua Carica Papaya varietà Pusa Nana..
io, così come tanti altri appassionati, non sono riuscito a reperire i semi per la sua coltivazione e mi rammarico sempre di più per non averla acquistata l’altr’anno nel vivaio di Lucia.
Ora mi piacerebbe poter acquistarne i semi ma è un’impresa piuttosto ardua..ho fatto già molte ricerche inutilmente e se qualcuno avesse delle informazioni relative mi farebbe molto piacere.
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Non ricordo con esattezza ma sono occorsi una ventina di giorni per la loro germinazione all’interno del germinatoio con una temperatura di 28 gradi.
Pazienta ancora un pò e facci sapere. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Andrea,
io non ricordo bene i tempi di germinazione del mio piccolo Avocado, anche perchè, stranamente, aveva prodotto prematuramente alcune radici già all’interno del frutto, però sei fortunato poichè Paolob44 ha appena dedicato un articolo relativo alla coltivazione dell’Avocado sul suo Blog personale…te lo allego:
http://caprettetibetane.splinder.com/
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao simpatica Giuliana,
la tua proverbiale perspicacia ti ha gia fatto intuire un inizio di “crisi botanica” in vista delle mie prossime ferie…
I primi veri caldi di questa sospirata stagione non snerva solo il sottoscritto ma anche le amate tropicali che scalciano per avere una posizione migliore di quella in veranda dove, nel pomeriggio assolato, si produce un esagerato aumento di temperatura, specialmente quando sono assente e non posso lasciare le rispettive finestre aperte per non rischiare un improvviso acquazzone.
Le minime notturne sono ancora leggermente basse e aspetto con prudenza ancora qualche giorno prima di traslocare le amate piante nell’altro balcone all’aperto.
Per bagnarle durante la mia assenza ci sarà mia figlia ma per il germoglio devo ancora decidere…
Grazie Giuliana per la tua disponibilità ma non saprei proprio cos’altro piantare…se non una grana a chi mi ha trasmesso questa morbosa passione…
Se avrò qualche ripensamento ti contatterò. 🙂
Antonio
P. S. non darmi del “buon giorno”..mi fai sentire vecchio ..quale sono!
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo,
non indugiare con le domande e seminali subito poiché hanno poco tempo di germinazione.
In passato ho acquistato inutilmente diverse partite di semi improduttivi di Theobroma Cacao fino a quando non li ho ricevuti freschi dall’Isola della Reunion (alcuni già germinati) all’interno di un pacchettino con della terra leggermente umida.
Ora le piantine sono grandicelle e fra qualche giorno verranno posizionate all’esterno, fuori dal germinatoio, in posizione assolutamente ombreggiata.
Tienici informati e buona fortuna. 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
quote:
Ciao Antonio,
perchè dici questo, la stagione è appena iniziata.Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Perchè due anni fa la stessa pianta del caffè aveva fiorito in contemporanea con la ripresa vegetativa; ora la stessa pianta ha prodotto numerose nuove foglie dopo un atipico e lungo inverno torinese che l’aveva quasi del tutto defogliata ma di fiori neanche l’ombra.
Io non ho grande competenza in merito ma in cuor mio mi auguro, così come tu dici, caro Pietro, di uscire una di queste mattine in balcone e sentire “il profumo del caffè” 🙂
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Grazie Pietro per le tue puntualizzazioni esposte come sempre con professionalità e competenza…ma a me rimane ancora un dubbio:
per il prossimo auspicato “lieto evento” a questa strana Papaya dovrò regalarle una bambola o un trenino? 😀
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Carissimi amici,
constatata la lentissima crescita di questo raro e costosissimo germoglio in termini di euro, pazienza, cura fino all’inverosimile, compromissione del rapporto di coppia con la mia pazientissima dolce metà, sto già considerando l’eventualità piuttosto atipica, in alternativa all’abbandono sull’autostrada o sparargli in testa, di portarmelo per le prossime ferie a 1500 metri di altezza, fra le spesse mura della mia vecchia baita di montagna.
Il problema non sarà la luce che a quella quota e dietro ad una finestra sicuramente non mancherà, ma il calore non sempre costante, garantito (anche in piena estate!) da una grossa stufa a legna.
Proprio a causa di questa nefasta escursione termica mi vedrò costretto a portare al seguito un tappetino riscaldante che già da molti mesi aiuta le mie piccole tropicali ad infoltire le fila della personale “giungla” domestica e che servirà, posto al disotto del piccolo ed improvvisato germinatoio, a garantirgli una temperatura consona.
Già me lo immagino il piccolo germoglio di Garcinia Mangostana fra l’invidia degli imponenti Larici, frassini e maestosi Faggi che caratterizzano l’ambiente alpino circostante, gongolarsi e godersi il “meritato riposo” fra le tenere coccole dopo mesi di “dolce far niente” !
Ma si sa: il mondo è dei furbi e chi fa il proprio dovere è perdente..
..e il mondo vegetale?
ci guarda e …ci imita! 😀
Antonio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B