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Ciao Augusto,
ma la tua Casimiroa è nata da seme?
…e quanti anni ha?
la coltivi in vaso in serra fredda o in piena terra?
Hai provato ad aiutarla con un concime mirato alla fruttificazione?
Se fossimo più vicini ti darei io una piccola talea per tentare un innesto!
Caro Augusto, non hai qualche amico nei dintorni che possiede quest’essenza e che possa darti un “segno tangibile” della sua amicizia? 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Cari amici,
ecco la foto del mio esemplare di Jaboticaba (Myrciaria Cauliflora):
Colgo l’occasione per riportare una interessante citazione trovata in rete e relativa a questa curiosa essenza:
“La Jabuticaba conosciuta anche come Grape Tree (Albero dell’Uva) è un albero originario di Minas Gerais e produce i frutti direttamente dal tronco.
Il nome è derivato dalla lingua Tupi: Jabuticaba vuole dire cibo di Jabuti (colui che mangia poco).
Questa particolarissima pianta è stata scoperta in Brasile e si è diffusa anche in altri due paesi dell’America Meridionale:
Paraguay e Argentina.
Nel tempo la pianta si è evoluta e i suoi frutti hanno iniziato a crescere direttamente sul tronco in modo tale da poter essere mangiati anche dagli animali non in grado di arrampicarsi sugli alberi.
In questo modo tutti gli animali possono cibarsi da questa pianta e sputare i semi lontano dalla albero “madre”.
I frutti del Jabuticaba hanno una dimensione circa di 3-4 centimetri, un colore violaceo, una polpa bianca molto succosa e possono essere mangiati dagli uomini senza pericolo alcuno.”
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Possiedo un piccolo ma bellissimo esemplare acquistato un paio di anni fa da Lucia.
Il medesimo cresce vigorosamente, specialmente da un anno a questa parte, e siccome ha le medesime dimensioni e apparente maturità della coinquilina Eugenia Uniflora, la controllo spesso scrutando con attenzione fra i suoi fitti rami nella speranza di vederla miracolosamente fiorire da un giorno all’altro, ma invano…almeno per ora! 😉
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Grazie Giulio!
Trovandomi nuovamente in Toscana per una breve vacanza, non potevo tornare a Torino senza aver rivisitato il luogo dove è praticamente nata nove anni fa, sviluppandosi fino ad oggi, la mia grande passione per i fruttiferi tropicali: L’Orto Botanico di Firenze!
Naturalmente ho fotografato numerose essenze come pure l’Eugenia Uniflora, (della quale si parla in questa discussione),
rimanendone un tantino deluso dalle sue minute dimensioni che immaginavo imponenti come le dimensioni di quella Eugenia Uniflora che mi aveva casualmente fornito i due semi e che era stata da me probabilmente e esageratamente enfatizzata. 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Per la verità, caro Angelo, volevo anch’io chiederti notizie sui semi che da me e da oltre un mese dalla semina non sono ancora germinati, avendo il sospetto che gli stessi non fossero freschi al momento dell’acquisto e non più germinabili…aspettiamo ancora qualche giorno per poi nuovamente aggiornarci.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo,
i miei Anacardi, seminati due settimane prima dei tuoi all’interno del germinatoio, al momento sono così e pare che abbiano
una gran voglia di svilupparsi…il problema è che se crescono troppo dovrò collocarli altrove rinunciando ai benefici
dell’invidiabile posizione attuale.
Ci aggiorneremo comunque più avanti. 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ieri ho acquistato sei frutti di Garcinia Mangostana pagandoli a caro prezzo e ricavandone altrettanti semi che ho già messo a
germinare…non sono sicuramente freschi come quelli di Angelo ma vale ugualmente la pena di tentare nuovamente e temerariamente
la sorte! 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo e benvenuto fra noi.
Questa pianta tropicale nei luoghi d’origine può vivere sulla spiaggia al limite della marea e ha bisogno di una buona
insolazione e di un terreno decisamente molto drenante; la sua propagazione per talea o margotta si è dimostrata difficoltosa e
così viene necessariamente ottenuta da seme con alcuni mesi di attesa.
I semi di questa insolita essenza non sono purtroppo facilmente reperibili sui cirquiti internazionali.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Riccardo scrive:
“perchè non provi a fecondarla manualmente con un pennellino morbido, metti il polline delle antere delicatamente sul pistillo centrale (senza romperlo) chi sa ?”
bearking scrive:
“Nel fare l’impollinazione manuale bisogna conoscere il momento esatto in cui operare.”
Cari amici,
quell’unico fiorellino della mia Eugenia Uniflora ospitata in veranda, grazie all’impollinazione artificiale e probabilmente grazie al fortunato momento in cui è stata fatta, pare destinato a diventare un unico frutticino….staremo a vedere.
Seguiranno per voi, ormai come consuetudine, gli aggiornamenti di questa inconsueta, gradita fruttificazione. 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Forse Luca potrebbe aver identificato la misteriosa Rutacea…
in passato riuscii a ottenere poche piantine di Aegle marmelos da seme, alcune le regalai all’amico Paolo ma non sopravvissero nè a lui nè a me.
Purtroppo non ricordo più il colore e neanche la forma di questo seme ma, dalle scarse foto in rete e facendo il dovuto paragone con il seme di Angelo, penso che potrebbe trattarsi realmente di quella insolita specie.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
…le misure giuste
per avvolgere un grosso maiale e cucinarlo alla maniera Hawaiana! 😀
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo,
quello strano seme, (ammesso che sia tale), ricorda piuttosto un pezzo di tronco carbonizzato o una radice scura dalla quale, in un grande slancio di vitalità e sopravvivenza, può essere germinato quel misterioso ramo di agrume.
Caro Angelo, in tanti anni di botanica non avevo mai visto un seme del genere….oltretutto grande, dalla forma allungata e nero!
Tutti gli agrumi ( e non sono pochi) che mi sono passati fra le mani, avevano lo stesso colore con la solita forma più o meno canonica, e, nonostante gli sforzi cerebrali, non capisco e non mi spiego cosa possa essere quella strana “cosa” nera!
Se avrai pazienza, caro Angelo, lo scopriremo tuttavia e sicuramente insieme fra qualche anno così come successe con la mia misteriosa e non meglio identificata “Eugenia Uniflora”. 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Adamo,
io possiedo un unico esemplare di Coccoloba Uvifera nato fortuitamente da alcuni semi provenienti dall’Isola della Réunion nella primavera del 2010 e di cui allego il link relativo:
Dopo una crescita iniziale discretamente veloce e rigogliosa, lo scorso anno ha inspiegabilmente rallentato lo sviluppo formando tre sole foglie, ed ora, all’interno della veranda con una sola foglia sopravissuta e con quasi un metro di altezza, è in riposo vegetativo e in attesa della bella stagione.
Si tratta di un albero fruttifero dalle foglie caratteristiche e appartenente alla famiglia delle Polygonaceae; può raggiungere gli 8 metri di altezza nel suo ambiente naturale ed è particolarmente indicato per le piantagioni in riva al mare.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo,
prova a sfregare leggermente le foglie per sentire se hanno il tipico profumo di agrume..
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ricordo una vecchia discussione che parlava di un Avocado
coltivato con successo in piena terra e, guarda il caso, in zona laziale.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Cari amici,
questa discussione mi fa inevitabilmente tornare alla mente i due Litchi Chinensis di Paolo coltivati in piena terra: il primo flash ritrae la tropicale essenza, quella più grande, all’interno di una miniserretta, (ottenuta dagli avanzi inutilizzati della serra del caro amico e che ricordava il sarcofago di cristallo nel quale era stata deposta l’indimenticabile Biancaneve), dove, in quel triste e tragico giorno di Febbraio, la giovane pianta giaceva prostrata ed immobile nella trepidante attesa dell’affettuoso padrone che l’avrebbe scarcerata in vista della bella stagione che però, così come lui, si attardava stranamente ad arrivare.
Nel secondo flash mi appare l’immagine delle due medesime essenze riviste poi dopo qualche mese e che, in una giornata particolarmente bella, appaiono miracolosamente in buona salute: Domenico, colui che si occupa del giardino di Paolo e che è dovuto subentrare in questa insolita, (almeno per lui), curiosa coltivazione composta da essenze sconosciute sbucanti fra i suoi comunissimi ortaggi, si è preso a cuore le piante e il giardino di Paolo, guadagnandosi tutta la stima e la mia simpatia.
La riflessione che inevitabilmente ne è venuta fuori, riallacciandomi al motivo principale di questa discussione, è che comunque quest’essenza, o almeno queste due già adulte e a quella latitudine, appaiono discretamente rustiche e sufficientemente resistenti all’inverno ligure.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Nemmeno il romantico bacio di due Frassini non è male! 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Complimenti e grazie, Angelo, per aver chiarito l’arcano…
Da seme, così come tentiamo di fare noi e da quello che si legge nella tua traduzione, otterremo probabilmente solo dei “maschietti” ai quali un giorno dovremo procurare altrettante “femminucce”…..
Caro Angelo…cominciamo a risparmiare e a mettere da parte i soldi per la dote! 😀
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo e complimenti per il successo fino a qui conseguito.
Garcinia Mangostana è una delle essenze tropicali più lente e ritegnose che abbia mai coltivato in tanti anni! (vedi il post relativo)
http://www.compagniadelgiardinaggio.it/phpBB3/viewtopic.php?f=7&t=15395&hilit=un+costosissimo+germoglio
Nonostante i suoi prelibati frutti siano sempre più rari e spesso assenti fra i mercati etnici torinesi a causa della recente crisi economica, non mi sono ancora arreso e, al pari del fissato Capitano Achab con la sua Balena Bianca, sono ancora alla continua e bramosa ricerca di questo raro seme!
Prima piantina ottenuta da seme nel gennaio 2009
Qualche anno fa e in occasione dell’annuale raduno ad Alassio dal compianto amico Paolo, Giuliana, oltre ad un grosso frutto di Hartocarpus Heterophyllus messo a disposizione per la degustazione dei presenti, mi portò dallo Sri Lanka una giovane piantina di Garcinia Mangostana molto sofferente che morì solo dopo pochi giorni.
Alcune piantine nate all’interno del mio germinatoio nel 2010
L’amica Giuliana, alla quale va ancora oggi tutta la mia gratitudine, oltre alla piantina di Garcinia Mangostana mi portò anche una giovane essenza di Rambutan (Nephellium lappaceum) e di Durian (Durio Zibethynus) che resistettero solo qualche mese in più rispetto alla prima a causa del freddo anomalo di quei giorni.
Che dire, caro Angelo, ti auguro di riuscire li dove per anni ho fallito, tentando di far superare alla tua essenza almeno il primo anno di vita, periodo questo di maggior vulnerabilità…tienici comunque informati. 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Non credo proprio…
o almeno, di questo particolare, il venditore che da anni mi fornisce i semi, non ne parla.
Di più… ho fatto una rapida ricerca in rete ma invano.
Caro Angelo, consoliamoci…l’essenza in questione, per quel che concerne la mia personale esperienza, è talmente lenta che avremo molto tempo a disposizione per raccogliere tutte le informazioni del caso. 😀
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Chiedo scusa a tutti gli amici…
ho scritto Dovjalis Hebecarpa ma in realtà intendevo scrivere Flacourtia Indica
(Ho un problema patologico con i nomi di queste due essenze!!!)
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Già fatto, Riccardo…
grazie comunque del prezioso consiglio
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Cari amici,
riapro nuovamente questa vecchia discussione relativa alla fioritura della mia Eugenia Uniflora, nata da un seme raccolto nel 2004 in un Orto Botanico italiano e incredibilmente fiorita dopo cinque lunghi anni;
Eugenia Uniflora al primo anno di vita
Eugenia Uniflora in fiore al quinto anno
quello che non ho scritto e che non tutti sanno, è che la medesima essenza morì inspiegabilmente in quegli stessi giorni e al culmine della sua esistenza insieme ad altre importanti tropicali della mia collezione.
In una telefonata fatta in quei drammatici giorni all’amico Paolo spiegai che questa sconfitta era molto probabilmente dovuta alla cattiva scelta del terriccio acquistato già pronto all’uso ma privo degli indispensabili ammendanti necessari a favorire il drenaggio, specialmente durante l’interminabile inverno torinese; spiegai all’ incredulo amico che mi sarei fermato in una pausa di riflessione per studiare scientificamente il problema, causa della moria fra le fila delle mie tropicali, ricominciando solo dopo averlo chiarito.
Ripartii infatti solo dopo un paio di mesi con l’acquisto di nuovi semi e, grazie all’amica Lucia Barabino, di una nuova Eugenia Uniflora che dopo due anni ha raggiunto la sua maturità sessuale cominciando proprio in questi giorni finalmente a fiorire.
Si tratta per il momento di un primo ed unico fiore che molto probabilmente non riuscirà nemmeno a fruttificare;
esso rimane tuttavia, pur racchiuso nella sua piccola magnificenza e nel suo pallido candore, a simboleggiare la fine di una lunga attesa e l’apertura di una “Nuova Stagione”. 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Grazie Mau,
sei molto gentile…purtroppo le giovani piantine da Agosto ad Ottobre non faranno in tempo a svilupparsi sufficientemente per poter affrontare l’inverno torinese…vale la pena comunque di riprovarci…grazie ancora e complimenti per il tuo magnifico “Eden”. 🙂
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Mau,
purtroppo l’ultimo Duriam è rimasto vivo fino ad un mese fa, poi è inspiegabilmente deceduto.
Ho tentato lo scorso anno di acquistare dei frutti freschi di Durian in un negozio etnico di Torino ma invano: l’attuale crisi economica si fa sentire anche attraverso l’importazione dei frutti tropicali pregiati…pazienza!
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Baciccia,
la mia “magnifica piantona”, (alta un metro e ottantaquattro centimetri e con qualche foglia in meno), da quel che si vede, è diventata una simpatica pianta d’appartamento…
…ora non rimane che attendere la stagione propizia per vedere se allegherà qualche frutto!
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Rafa e Angelo,
come ben sapete le mie esperienze botaniche si limitano esclusivamente alle coltivazioni in vaso, tuttavia, avendo di recente coltivato quest’essenza tropicale (da poco scomparsa per colpa di una mia leggerezza), mi sento di poter dire che, oltre ad essere particolarmente bella con le sue foglioline lucide, dai margini seghettati e dal colore verde brillante, possiede caratteristiche di rusticità non dissimili da quelle di tante altre consorelle tropicali.
Dovjalis Hebecarpa
Per quel che riguarda la relativa coltivazione in piena terra, la Dovjalis Hebecarpa dovrà sicuramente essere testata una volta che l’essenza medesima abbia raggiunto le dimensioni e la robustezza necessaria…ma, da quel che si potrà intuire, occorrerà purtroppo il sacrificio di alcune piantine per poter abbozzare qualche risposta alle pertinenti domande degli amici Rafa-Nada e Angelo.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Federico,
avresti bisogno di un termostato per pilotare la tua stufetta e che ti potrà permettere di fare sogni tranquilli!!!
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Mirko,
qualche volta è normale una leggera variazione fisica fra le foglie della medesima specie…
ma a questo punto siamo curiosi di vedere le foto della tua Rollinia Deliciosa.
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B
Ciao Angelo,
facendo mente locale, ricordo di aver visto qualche anno fa delle foglie simili sulla mia giovane Annona Squamosa ormai deceduta e ottenuta da semi pervenutimi dall’Isola della Réunion, anche se ammetto che le medesime, pur in una forma giovanile, ricordano anche quelle della Rollinia Deliciosa, della quale allego una recente foto dove si potranno notare le caratteristiche foglie lanceolate.
Le foto di Maurizio dovrebbero ritrarre un bel esemplare di Annona Muricata dalle caratteristiche foglie lucide e…puzzolenti come quelle del mio giovane alberello, e che rievocano al tatto il cattivo odore del sudore delle ascelle o la pipì di gatto!
Ed è incredibile che questa essenza possa avere in tutte le sue parti edibili e non, delle miracolose proprietà anticancerogene ancora allo studio dei ricercatori!
Antonio Sabbetti
Torino zona USDA 7B