Forum replies created
Comunque comlimenti ad Andy ! in poco spazio hai messo 4 bellissime palme! E’ un angolino molto “tropicale”…
Dopo aver visto le foto del giardino di Sergio….perchè no….
Magari non metterei un esemplare adulto per evitare che litighi con la Syagrus..e datosi che anche quest’ultima è a crescita rapida eviterei di mettere due palme della stessa altezza…
Certo che gli apparati radicali sicuramente soffriranno un pochino….
Per Pietro:
Sei senza alcun dubbio il più esperto del forum quindi credo che una sentenza migliore della tua AndyAndy non può averla…
sabbia di fiume…puoi trovarla anche negli smorzi o dove vendono materiale edile…
ciao
Effettivamente 10 gg sembrano tantini…io personalmente non sono mai andato oltre la settimana ma solo per un discorso “organizzativo” per le palme 4 gg credo siano più che sufficenti…fondamentale è comunque cambiare l’acqua ogni 12-24 ore…
Ciao non si visualizza nulla…
quote:
ok so che dovrò tenerla come pianta d’appartamento in vaso però presumo che ci sia il problema che sviluppa un forte apparato radicale vero?
Ciao
Io ne ho fatte diverse da seme…
Un paio le ho lasciate in casa per vedere se si adattano alla vita d’appartamento e ho constatato che se c’è abbastanza luce non hanno problemi…ma stanno crescendo molto più lentamente di quelle all’esterno e quindi direi che nonostante sia una palma a crescita rapida in appartamento rallentano (e non poco)la crescita dandoti sicuramente un margine di tempo maggiore tra un rinvaso e l’altro…
Insomma se parti con un seedling qualche anno in casa la tieni tranquillamente…
Non sottovalutare la rusticità di Washingtonia Filifera e Phoneix Canariensis…sono abbastanza rustiche…
Tieni presente che l’Archontophoenix cunninghamiana resiste a brevi picchi a -3 -4°C ma già a 0°C la subisce danni…
quote:
una domanda, secondo voi che temperatura minima può sopportare protetta da un tessuto non tessuto? più precisamente può resistere in pianura padana posta a sud riparata da un muro e da tessuto non tessuto?Moris
Ciao Moris,
Gli esemplari “adulti” vengono dati resistenti fino a -4°C per “brevi” periodi per quanto puoi ripararla in pianura padana la vedo dura….ma non conosco le minime della tua zona…
Complimenti!!!
Finalmente!!!!!!!!!!!
Speriamo sia vero!!!!
Ciao a tutti…
Mi è capitato di comprare i semi della palma di Buddha proprio al mercato dei fiori di Amsterdam….3 a 10€…buttati ovviamente…i semi sembravano piccoli cocchi…con la stessa “peluria” ma di dimensioni minori..
Ciao Salvo,
in genere a me 2 settimane…
19,50 per l’esattezza…messi al “forno” ieri vediamo che succede…la convenienza dipenderà dalla percentuale di germinazione…sembravano belli freschi ancora…speriamo bene…
85 cm a 5 euro? confermami che non conosco il tedesco….ci sarebbe da organizzare un viaggetto in germania…
quote:
Adesso vorrei fare una domanda a mia volta:
Qual’è la differenza fra la strelitzia nicolai e la strelitzia augusta?
Ciao
che io sappia la principale è nella colorazione del fiore…l’augusta viene chiamata anche “grande strelitzia bianca”…in effetti c’èun po di confusione su quest’argomento anche in rete…la nicolai dovrebbe avere una colorazione più violacea credo…ci sono anche altre differenze che forse qualche esperto del forum saprà darci….
quote:
Il vento è un problema solo della Nicolai che ha le foglie più larghe che somigliano a quelle del banano
Domy io credo che il problema del vento sia lo stesso (in inverno ovviamente) per ambedue le specie…ovviamente per la nicolai c’è anche un discorso di estetica…(nota la differenza delle foglie tra la mia prima foto e la tua…a me onestamente piacciono più le foglie del tuo esemplare aldilà della grandezza)
la reginae non ha ovviamente lo stesso problema di delicatezza riguardo la consistenza della foglie ma ovviamente in inverno se esposte ai venti tendono a bruciarsi…
Anche per l’esemplare gigante della foto di Pietro si nota l’effetto delle foglie sul vento…secondo me il vento è un problema per ambedue…ma d’inverno però!
Dalle informazioni che ho trovato in rete la nicolai dovrebbe essere più rustica della reginae…i più ottimisti la danno rustica a -2°C (ovvero le foglie iniziano a bruciarsi a queste temperature la pianta continua a sopravvivere)
io personalmente disponendo di diverse reginae ho fatto qualche esperimento…a Roma città vivono e fioriscono senza alcun problema…stessa cosa sul litorale dove (almeno per me) l’unico problema è il vento che brucia le foglie…
L’esemplare in foto è rimasto a terra per diversi anni (d’inverno coperto con TNT) ed è riuscito anche a fiorire
l’estate scorsa però ho deciso di spostarlo e l’ho piantato sotto una phoenix canarensis che funge da “tetto” e protetto dal vento grazie ad un enorme cespuglione che non è altro che una Chamaerops humilis che non poto mai per questo motivo…
L’esperimento sempra aver dato discreti risultati in quanto le foglie non si sono bruciate per niente nonostante l’assenza del TNT durante l’ultimo inverno…
Alla fine deduco che la pianta sopporta bene le nostre temperature invernali purchè venga protetta dai venti…
Sicuramente non sostituice la luce del sole ma ci sono tre lampade (due luce fredda e una calda) e il tutto è rivestito da alluminio per moltiblicare la luce…vi assicuro che quando apro la “growing room” si percepisce agli occhi un effetto “bagliore”…a me da la sensazione che la causa possa essere legato più ad un alterazione del “ritmo circadiano” anche se come mi fate notare delle lampade non possono sostituire il sole…
Ciao Fede,
In effetti avrei dovuto aspettare la bella stagione…ma purtroppo non avevo idea che la prima foglia crescesse subito in altezza in quel modo (60 cm o più)…pazienza sbagliando si impara…
Comunque non è stata la mancanza di luce ma probabilmente datosi che nella growing room avevo un ciclo di 18 ore di luce e 6 di buio con temperature 29°C- 19°C la foglia è cresciuta in maniera poco naturale…(forse esagerata)
uso questa tecnica perchè in genere con le palme non ho problemi datosi che si adattano molto bene all’ambiente e comunque attendo fine maggio o giugno per spostarle dalla growing room all’esterno dimodochè subiscono una minima variazione sia della temperatura che delle ore di luce…in questo modo i seedling iniziano l’estate già con 2-3 foglie e all’arrivo dell’inverno ne hanno aggiunte altre…insomma sono un pochino più robuste…se iniziassi a piantare in estate il risultato sarebbe quello di una o due foglie a fine estate e non disponendo di una serra i seedling sarebbero più fragili…insomma in parole povere il primo anno per loro non è inverno – primavera – estate, bensì estate-estate-estate (3 estati consecutive)…finora la tecnica ha dato buoni risultati tranne per il dioon spinulosum purtroppo…
Ciao e grazie per il consiglio…
Ciao Claudio,
grazie del consiglio…speravo che come per il genere cycas ci fosse la possibilità che a maggio o giugno (all’aperto) potesse generare nuove foglie…se così non è allora proverò a rimetterla nella growing room…
quote:
Solo una raccomandazione, la folgia è persa, ma la piantina no, non gettarla è rimani in paziente attesa per il prossimo anno… o forse due…
grazie per il consiglio…pensavo che ormai non c’erano più speranze…
Immaginavo Sergio…
Era una varietà silver??
So che è banale quello che sto scrivendo ma la b. nobilis silver viene data resistente a circa -4°C e non ti è sopravvissuta… mentre piante come l’A.aleandrae che vengono date rustiche al massimo fino a -2°C
ti sono cresciute splenditamente da come ho potuto vedere….da cosa pensi che dipenda… sono dati inventati o inesatti o magari dipende dalle caratteristiche del clima di ogni singola zona?
Grazie
Sergio
si sono molto vicini a me 2-3 km…comunque io ho comprato là diverse piante senza partita iva , se ti interessa il sabato mattina vendono a tutti basta pagare! in realtà ci sono andato anche durante la settimana e non ho mai avuto problemi)…mi fanno anche lo sconto…il problema è che io non sarei in grado di distinguere la purezza ne del seme ne della pianta…comunque grazie del consiglio…
P.S. casomai se ci faccio un salto scatto qualche foto e le inserisco nel forum…magari mi dai un tuo giudizio…grazie
Per Sergio:
E’ mai stata sperimentata la B.nobilis a Sabaudia?
Grazie
Insomma Sergio per essere totalmente sicuri che una reclinata sia “pura” da quel che ho capito doveremmo fare una bella vacanza in Senegal…(o portare un esperto con noi presso i vivai)
Se ho ben capito basta che ci sia P.canarensis nei paraggi che la reclinata si fa inpollinare…giusto? Ma questo avviene solo nel caso in cui mancano i maschi (come nel caso di Napoli che hai citato) o avviene comunque?
Ciao a tutti.
Volevo ringraziare tutti per i vostri validi consigli…
Nelumbo:Non ho il coraggio di dividere la pianta in due…
Onestamente non ho idea se nella mia zona sia rustica o meno..la foto che ho inserito è di quest’inverno, la pianta si trova sotto una veranda (ha quindi un tetto), ma la cosa che più mi stupisce è che (oltre al fatto che non subisce alcun danno) continua ad aprire foglie nuove anche durante l’inverno!!
Datosi la rapidità di crescita potrò tenerla li ancora per poco (al massimo un anno)e l’idea era quella di separare “le piccole” prima di sperimentare le “grandi a terra”..
Domy:
Sapere che la tua rimane all’aperto per l’intero anno è una grande notizia…(anche se ho notato che si trova in un angolo abbastanza riparato)…
Il desiderio di metterla a terra c’è (come avrai capito) ma quello che mi ha sempre bloccato era l’idea che a terra non superasse l’inverno…comunque visto che la tua si trova sul litorale nord di Roma mentre la mia su quello sud credo che ci siano speranze…
P.S. complimenti per le spiegazioni sull’ingravidamento ops…inpollinamento..
a breve userò la tua tecnica ho 2-3 piante che stanno aprendo qualche fiore..
quote:
Ciao Ale,
penso che la reclinata dell’Orto botanico di Roma non sia pura.Le pinnule sono un pò troppo lunghe, il verde è intenso ed è più vicino alla canariensis che alla reclinata che ha un colore più chiaro, un pò più “giallastro” per intenderci. Inoltre l’esemplare dell’Orto non risente minimamente del freddo invernale, non presenta nessuna bruciacchiatura e questo dovrebbe far riflettere.
Comunque è solo una mia opinione personale e come tale va considerata.In questo campo si può sbagliare molto facilmente.
Ciao Sergio,grazie dell’informazione…effettivamente neanche i miei seedling hanno subito danni il che è davvero strano…e crescono anche velocemente!!!
Davvero interessante la storia del takil…
spero che quell’ultimo esemplare fruttificante abbia generato una prole abbondante….l’estinzione di una palma è davvero una cosa triste per noi palmofili!!
Chiedo scusa…è una trachycarpus martianus…
Ciao Sergio,
La Takil è davvero molto interessante e sopratutto impressionante…
sempre all’orto botanico di Roma c’è un discreto esemplare di Trachycarpus wagnerianum che spicca (a mio parere) tra le altre per la sua eleganza e la lunghezza maggiore delle sue foglie che la contraddistingue…quest’estate in fioritura era ancora più elegante…
P.S. che mi dici della P.reclinata che sono li?
secondo te sono “pure”? l’altra primavera ho raccolto da terra qualche semino e sono germinati con una rapidità incredibile
(1-2 settimane)…Se interessano a qualcuno (in zona) ho un paio di seedling in più (da regalare ovviamente..
Grazie Pietro
efficente come sempre 😉 !
Grazie Sergio
ma al momento sono inflazionato di semi…faccio un carico ogni 3 mesi più o meno e son impegnato anche per i prossimi 3
(gli ultimi li ho presi dopo aver letto le tue esperienze di Sabaudia)
Che ricordi la germinazione della brahea non è neanche semplice…
Ciao Sergio,
bell’esemplare e chissà quanti anni ha?!
Palme al mare, palme in montagna…e chissà in città (con l’effetto serra anzi smog)che sorprese che ci riservi!!