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…aggiornate al (quasi) 2009
Ciao,
costretto a forzato riposo per qualche problemino di salute, ho passato un po’ di tempo a rivedere vecchi messaggi del forum. Tra questi ho rivisto la tabella delle Zone climatiche secondo l’USDA del lontano gennaio 2005 che mi sembra continuare a rispondere abbastanza bene alla situazione generale italiana. Per passare un po’ di tempo ho fatto qualche variazione e aggiunto altre località, utilizzando sempre i dati della Aeronautica Militare, sia perché le stazioni sono intercalibrate tra loro, sia perché generalmente si trovano in aree indisturbate.
Colgo l’occasione per dire che ho cambiato l’indicazione climatica (9b/10a) nella mia firma, infelicemente “inventata” una decina di anni fa, perché può indurre ad errate interpretazioni, benché più volte abbia tentato di chiarirne il senso. Il motivo è che sono sempre più convinto, dalle piante, che in Italia non esiste alcuna zona 10 paragonabile a quelle d’oltre oceano e poiché la stragrande maggioranza di informazioni proviene da quell’area, per poterle sfruttare al meglio, non possiamo inventarci situazioni che non siano confrontabili.Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Ciao,
grazie millissime per questo tuo impegnativo e bellissimo lavoro!
Vado ad aggiornare il mio profilo.
Spero e di cuore che ora tu stia meglio, un grande augurio Pietro
🙂
_____
ciaociao…… piera.
provincia Bergamo 550 mt.s.l.m.
NON amo le piante, cerco di “capirle”, di “sentirle” per il piacere di coltivare.
AMO i miei familiari, per loro, sono pronta a donare la mia vita. piera.
auguri per la tua salute, grazie anche da parte mia
kate
quote:
…aggiornate al (quasi) 2009
Ciao,
costretto a forzato riposo per qualche problemino di salute, ho passato un po’ di tempo a rivedere vecchi messaggi del forum. Tra questi ho rivisto la tabella delle Zone climatiche secondo l’USDA del lontano gennaio 2005 che mi sembra continuare a rispondere abbastanza bene alla situazione generale italiana. Per passare un po’ di tempo ho fatto qualche variazione e aggiunto altre località, utilizzando sempre i dati della Aeronautica Militare, sia perché le stazioni sono intercalibrate tra loro, sia perché generalmente si trovano in aree indisturbate.
Colgo l’occasione per dire che ho cambiato l’indicazione climatica (9b/10a) nella mia firma, infelicemente “inventata” una decina di anni fa, perché può indurre ad errate interpretazioni, benché più volte abbia tentato di chiarirne il senso. Il motivo è che sono sempre più convinto, dalle piante, che in Italia non esiste alcuna zona 10 paragonabile a quelle d’oltre oceano e poiché la stragrande maggioranza di informazioni proviene da quell’area, per poterle sfruttare al meglio, non possiamo inventarci situazioni che non siano confrontabili.Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
</BLOCKQUOTE id=quote></font id=quote>Complimenti per il lavoro, che immagino impegnativo. Vorrei commentare alcuni dati di zone che, più o meno, conosco:
– immaginavo che la situazione climatica di Trieste (e ancor di più dell’Istria) fosse migliore della pianura padana, ho visto piante indicatrici di ciò.
– Mi sembra strano invece che Bologna e Rimini siano allo stesso livello, ho sempre ritenuto Bologna più fredda d’inverno di un paio di gradi (e d’estate più calda)
– strano anche che Roma e Pisa siano al livello di Trieste, in quest’ultima non c’è ad esempio abbondanza di Phoenix
– Visto infine quello che cresce a Miami (10B) non si può che concordare sulla mancanza in Italia di un analogo clima..Federico
Ravenna
Ottimo lavoro Pietro! Mi delude un pò Roma, ma i dati sono quelli!
Grazie Pietropuccio epr l’ulitilissimo lavoro, e ti auguro di rimetterti al più presto!
Ci sono cmq delle “discrepanze”, rispetto -se non altro- alle zone climatiche raccomandate per le varie specie; ad es, in piccolo giardino costiero lazio nord, svernano senza riparo Harpephyllum caffrum (z 10), piccole Entandrophragma caudatum (z 11), Khaya nyasica (z 10-11) e varie altre che sarebbero “fuori area”!
Grazie per il tuo lavoro, ora mi correggo subito la firma, che effettivamente è errata 😳
Francesca
Torino-USDA8
Io non ho mai tenuto in considerazione quella suddivisione in zone climatiche se non in senso generale, nello specifico non credo che le temperature dell’aeroporto genovese siano le stesse di Bordighera o Santa Margherita.
Io pianto poi guardo come va’ a finire 🙂 🙂
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
Sì pianta lo stesso, ché un aspetto essenziale è proprio quello della “Sperimentzione”!
Infatti, volevo proprio dire che moltissime specie sono ritenute molto meno “resistenti”, di quanto realemnte non siano!
Ottimo lavoro Pietro, … e speriamo davvero che per un pò non ci siano altri aggiornamenti 😉 (da forzati riposi)…….
Gianpiero
Ciao e grazie per i graditissimi auguri.
Tornando all’argomento della discussione, anche se sono cose dette e ridette, forse è bene riassumerle ancora una volta:
Se vogliamo utilizzare in modo ragionevole le informazioni che ci provengono dagli USA sulla “rusticità” (secondo l’USDA), dobbiamo necessariamente correggere il dato che si ricava con l’applicazione letterale del metodo per tenere conto di una fondamentale differenza tra il clima mediterraneo e quello degli stati USA del sud, ad eccezione della California, che ha un clima simil mediterraneo e per la quale la stessa USDA ha apportato correzioni. Tale differenza riguarda principalmente la lunghezza del periodo freddo rispetto gli stati suddetti, del resto è ben noto che se è vero che per ogni specie vi è una temperatura al di sotto della quale nessun individuo della specie sopravvive, è anche vero che una lunga persistenza della stessa specie a temperature relativamente basse, ma decisamente più alte della letale, può ugualmente portare alla morte della pianta. In pratica la lunghezza del periodo freddo tende ad abbassare la zona di rusticità che si ricava dal considerare esclusivamente la media delle temperature minime assolute annuali su un lungo arco di tempo (generalmente 30 anni).
La suddivisione delle zone è ovviamente “di comodo”, nel senso che le linee di demarcazione tra una zona e l’altra non sono limiti fisici o chimico-biologici, in più ogni semizona include un ventaglio di situazione abbastanza ampio, per cui è assurdo pensare che per il solo fatto che due località risultino nella stessa zona siano identiche, nel senso delle possibilità di coltivazione. E’ questo il motivo per cui ho riportato le medie delle temperature minime giornaliere dei mesi più freddi oltre alle medie delle temperature minime assolute annuali. Colgo l’occasione per ricordare che ho usato per la vecchia tabella i dati relativi al trentennio antecedente il 1990, mente quelli relativi alle località aggiunte nella nuova sono relativi al trentennio antecedente il 2007, la differenza è di circa 0.1 °C, che testimonia che gli ultimi anni sono stati lievemente più caldi, ma che non sposta la suddivisione delle zone. In definitiva tra due località, che pur ricadendo nella stessa zona, si collocano per le temperature una all’estremo inferiore e l’altra a quello superiore, ci sarà una differenza “visibile” tra le possibilità acclimatatorie, a vantaggio ovviamente della seconda.
Federico,
a proposito della differenza tra Bologna e Rimini, ti faccio notare che effettivamente, dai dati che ho riportato, Bologna è più fredda di Rimini, però questo, per il tipo di suddivisione, non fa passare da una zona all’altra, ma da una fascia inferiore ad una superiore della stessa zona.
Hai perfettamente ragione ad avere dubbi sulla situazione Roma – Trieste. In effetti la zona di Trieste, come mi hanno confermato molti “giardinieri” triestini, è molto particolare. Vi è una vasta area che per la particolare posizione ha un clima mediterraneo ed evidentemente i dati di temperatura sono relativi a questa area (e quindi su questi mi sono dovuto basare), ma basta “svoltare l’angolo” che il clima cambia bruscamente (in peggio).
Grazie alla tua segnalazione ho letto la battuta “solforica” dell’amico Vincenzo sulla parità di zona tra Cagliari e Bari, per il rispetto che porto nei suoi confronti sono subito andato a rifare i conti e non posso che confermarli. Sono dell’avviso che in presenza di tantissime variabili occorre partire da un dato che ragionevolmente non sia influenzato da “sensazioni” o “impressioni” e questo non può essere che la temperatura.
Esiste anche un’altra “stranezza” che balza evidente dalla tabella, la collocazione di Catania in zona 9a. Gli amici di Catania conoscono bene la situazione, ma al di fuori la cosa può sembrare assurda. Catania, per il tipo di suolo, ha una elevata escursione termica giornaliera, con temperature massime superiori a quelle, ad esempio, di Messina e temperature minime inferiori, che in inverno, in particolari situazioni, possono anche essere prossime o al di sotto dello zero. In più Catania, come Siracusa, non è protetta dai periodici impulsi di aria fredda proveniente dai Balcani, quindi ad intervalli di 7-10 anni si possono anche avere nelle aree extraurbane (dove in genere abbiamo i nostri giardini) temperature dell’ordine di – 5°C, impensabili nella zona di Messina e Reggio Calabria.
Fabrizio (benvenuto!), confesso di non conoscere le specie da te citate, ho fatto una veloce ricerca in rete, ma non ho trovato indicazioni sulla loro rusticità, mi sembrano anche specie non di grande diffusione al di fuori delle zone di origine e di zone tropicali e subtropicali e questo può portare ad informazioni limitate. La tua esperienza su queste specie, se copre un buon numero di anni, può essere molto utile.
Paolo, le zone climatiche, se individuate con buona approssimazione, servono come base di partenza per individuare le possibilità del nostro orto-giardino ed adottare, con cognizione di causa, tutti quegli accorgimenti che possono fare superare, a noi tropicalomani, i limiti della zona. Riguardo al fatto che i dati di Genova non sono estensibili, ad esempio a Sanremo, ne sono più che certo, come non è mai stata mia intenzione estendere la situazione di Pisa a tutta la Toscana. Aggiungo però che la situazione di Sanremo, da quel che mi costa direttamente e dalle notizie ricavabili in rete è in qualche modo differente, sempre dal punto di vista delle piante da quella, ad esempio, di Messina o Reggio Calabria (evito di citare Palermo per non cadere in campanilismi botanici), quindi, pur in mancanza di dati di temperatura lcali, ad “occhio” sarebbe collocabile a cavallo delle zone 9a-9b.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Grazie anche a te Pietro Puccio!
Sì, ho una esperienza locale -sia pure un po’ discontinua- di almeno 10 anni per alcune di quelle specie, di 4-5 per altre…. Gli Harpephyllum, Anacardiacea a frutto edule del sudAfrica, indicati per zona 10, li coltivò anche un mio amico vivaista (ora però ha perso il suo vivaio) a Ceri/Cerveteri, in serra fredda e all’aperto, con minime (in entrambi i casi) che cadevano anche a -4C°… e dopo tre anni dalla semina, alte sui 3 mt e oltre, queste piante arrivarono anche a fruttificare!
Poi molto dipende da “come e quando” il gelo si manifesta: per quelle che coltivo io in giardino costiero alto lazio, temp. minime di almeno -1/-2C° (molto occasionalmente -3, e senza alcun riparo) furono sempre tollerate senza danno; però, l’anno scorso ci fu un inverno particolarmente mite; e quando poi, in un’unica notte di metà marzo (2008) si toccarono i -0,5C° (minima assoluta per il giardino, per tutto l’inverno 2007/2008), l’improvviso sbalzo fece arrossare e successivamente cadere gran parte delle foglie di un paio di Harpephyllum particolarmente esposti (non era mai successo in 7 anni che son là, neppure con minime più basse di quella); altri due esemplari, un pochino più bassi (quindi un po’ riparati da altra vegetazione), non riportarono però neanche questo danno.
L’esposizione, anche variata di pochissimo, sembra avere nel mio caso un ruolo cruciale
Molto più delicata la affine Sclerocarya birrea, che spesso muore se lasciata esposta all’aperto; è infatti indicata come zona11, ma la morte dipende più che altro dal fradiciarsi delle radici tuberizzate, se è ben asciutta resiste anche i predetti -4C° (in serra fredda, unico vantaggio il riparo da vento/pioggia)
Robustissime invece due piante anch’esse affini (Anacardiaceae), Rhodosphaera rhodanthema, di cui ignoro la zona climatica, ma dall’origine (foreste australia settentrionale) dovrebbe essere 10-11 almeno… e invece, addirittura da un vaso lasciato all’aperto addirittura ne germinò una in pieno gennaio 2003 (piuttosto freddo), sopravvivendo poi esposta (sul balcone) per tutto l’inverno!
Compilai per l’Adipa nel 2000 una lista con risultati “ragionati” dell’esito di varie specie tropicali poco note nella serra fredda di quel mio amico, e di altre svernate sul balcone; debitamente integrata da altre specie nel frattempo acquisite, potrei forse riportarla qui, se c’è una “sezione” adatta e se può interessare….
auguri Pietro e complimenti anche da parte mia per il lavoro fatto!
Moris
quote:
Grazie anche a te Pietro Puccio!
Sì, ho una esperienza locale -sia pure un po’ discontinua- di almeno 10 anni per alcune di quelle specie, di 4-5 per altre…. Gli Harpephyllum, Anacardiacea a frutto edule del sudAfrica, indicati per zona 10, li coltivò anche un mio amico vivaista (ora però ha perso il suo vivaio) a Ceri/Cerveteri, in serra fredda e all’aperto, con minime (in entrambi i casi) che cadevano anche a -4C°… e dopo tre anni dalla semina, alte sui 3 mt e oltre, queste piante arrivarono anche a fruttificare!Poi molto dipende da “come e quando” il gelo si manifesta: per quelle che coltivo io in giardino costiero alto lazio, temp. minime di almeno -1/-2C° (molto occasionalmente -3, e senza alcun riparo) furono sempre tollerate senza danno; però, l’anno scorso ci fu un inverno particolarmente mite; e quando poi, in un’unica notte di metà marzo (2008) si toccarono i -0,5C° (minima assoluta per il giardino, per tutto l’inverno 2007/2008), l’improvviso sbalzo fece arrossare e successivamente cadere gran parte delle foglie di un paio di Harpephyllum particolarmente esposti (non era mai successo in 7 anni che son là, neppure con minime più basse di quella); altri due esemplari, un pochino più bassi (quindi un po’ riparati da altra vegetazione), non riportarono però neanche questo danno.
L’esposizione, anche variata di pochissimo, sembra avere nel mio caso un ruolo crucialeMolto più delicata la affine Sclerocarya birrea, che spesso muore se lasciata esposta all’aperto; è infatti indicata come zona11, ma la morte dipende più che altro dal fradiciarsi delle radici tuberizzate, se è ben asciutta resiste anche i predetti -4C° (in serra fredda, unico vantaggio il riparo da vento/pioggia)
Robustissime invece due piante anch’esse affini (Anacardiaceae), Rhodosphaera rhodanthema, di cui ignoro la zona climatica, ma dall’origine (foreste australia settentrionale) dovrebbe essere 10-11 almeno… e invece, addirittura da un vaso lasciato all’aperto addirittura ne germinò una in pieno gennaio 2003 (piuttosto freddo), sopravvivendo poi esposta (sul balcone) per tutto l’inverno!
Compilai per l’Adipa nel 2000 una lista con risultati “ragionati” dell’esito di varie specie tropicali poco note nella serra fredda di quel mio amico, e di altre svernate sul balcone; debitamente integrata da altre specie nel frattempo acquisite, potrei forse riportarla qui, se c’è una “sezione” adatta e se può interessare….
Certo che può interessare! Non conoscendo le piante citate le ho cercate:
l’Harpephyllum caffrum cresce a Berkeley California (Zona 9?)
La Sclerocarya birrea invece al Kruger National Park (24°0′41″S ) quindi più delicata
Invece la Rhodosphaera rhodanthema vive anche a Sydney quindi è meno delicata
Federico
Ravenna
Concordo con Sergio, rimango deluso anche io del dato di Roma, sopratutto perche hai Castelli si và al di sotto di un grado e più 👿 👿 👿
quote:
Ottimo lavoro Pietro! Mi delude un pò Roma, ma i dati sono quelli!
Ciao Federico,
Sì, se c’è posto pubblicherei qui ben volentieri quelle mie tabelle di osservazione! Sono solo stampate, dovrei passarle a scanner.. che ho rotto, ma entro pochi giorni potrei rimediare!
Ma dove le inserisco?
quote:
Ma dove le inserisco?
Ciao,
puoi aprire una nuova discussione nel forum “Discussioni generali” col titolo che ritieni più opportuno.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
quote:
Ciao Federico,
Sì, se c’è posto pubblicherei qui ben volentieri quelle mie tabelle di osservazione! Sono solo stampate, dovrei passarle a scanner.. che ho rotto, ma entro pochi giorni potrei rimediare!
Ma dove le inserisco?
Scannerizzate in formato .jpg poi le devi caricare in un sito di foto, io mi trovo bene con http://www.flickr.com , altri usano http://photobucket.com/ o altrii siti ancora dove comunque ti devi registrare e poi puoi caricare le foto. In tal modo le foto caricate acquistano un indirizzo internet che va riportato nel messaggio che scriverai qui nel forum preceduto da
Grazie mille Federico!
Quindi, se carico l’immagine delle pagine, ti dò il link su Tinypic o simile, tu potresti “restituirle” come testo vero e proprio, se ho ben capito… non conoscevo questo programma, sarebbe davvero l’ideale 😉
Complimenti per l’ottimo lavoro.
quote:
– immaginavo che la situazione climatica di Trieste (e ancor di più dell’Istria) fosse migliore della pianura padana, ho visto piante indicatrici di ciò.
quote:
Hai perfettamente ragione ad avere dubbi sulla situazione Roma – Trieste. In effetti la zona di Trieste, come mi hanno confermato molti “giardinieri” triestini, è molto particolare. Vi è una vasta area che per la particolare posizione ha un clima mediterraneo ed evidentemente i dati di temperatura sono relativi a questa area (e quindi su questi mi sono dovuto basare), ma basta “svoltare l’angolo” che il clima cambia bruscamente (in peggio).
Ma secondo voi la Bora soffia gratis ?
Nei punti esposti, chiaramente ha un effetto penalizzante sulla vegetazione molto significativo.
Nei punti riparati l’effetto è chiaramente diverso.
domy
litorale nord roma
quote:
Ma secondo voi la Bora soffia gratis ?
Non comprendo la frase, anche perchè mi sembra che poi diciamo la stessa cosa.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Si sono d’accordo, dicevamo in modi diversi la stessa cosa.
Scusa se ho preferito il gusto per la battuta.
Comunque vorrei approfittare del discorso aperto per chiedere
cosa ne pensate degli effetti e dell’influenza che il vento ha sulle piante. 🙂
domy
litorale nord roma
quote:
Comunque vorrei approfittare del discorso aperto per chiedere
cosa ne pensate degli effetti e dell’influenza che il vento ha sulle piante.
Forse sarebbe più utile (eventualmente) aprire una nuova discussione. Ad ogni modo gli effetti del vento, nelle linee generali, sono noti, è la valutazione caso per caso che è difficile. Gli effetti più evidenti sono (escludendo gli effetti catastrofici) quelli a lungo termine (luoghi ventosi) ossia un maggiore “indurimento” dei tessuti e una tendenza alla “nanizzazione” e quelli immediati che vanno dall’aumento dell’evapotraspirazione alla disidratazione dei tessuti. Esistono poi tanti altri effetti non immediatamente visibili.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
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Sempre in riferimento alle tropicali, cioè piante che vivono al limite, posso dire che la stessa temperatura minima che in assenza di vento non danneggia la pianta, col vento ha effetti catastrofici.
Ad esempio ho due file di Guava, a poca distanza tra loro, una fila al riparo di una grossa quercia ha ancora le foglie verdi, l’altra fila, a ridosso di un muro ma più esposta, ha già tutte le foglie color bronzo.
Paolo
un blog di caprette, ulivi e curiosità vegetali:
http://caprettetibetane.splinder.com
quote:
Ad esempio ho due file di Guava, a poca distanza tra loro, una fila al riparo di una grossa quercia ha ancora le foglie verdi, l’altra fila, a ridosso di un muro ma più esposta, ha già tutte le foglie color bronzo.
Ciao Paolo,
sono due situazioni di esposizione così diverse, che attribuire al vento, o solo al vento, la differenza di comportamento mi sembra piuttosto azzardato. Poi mi sembra che un muro ripari dal vento più di una quercia ed inoltre una grossa quercia crea sotto di sé ed al suo confine un microclima, dal punto di vista della temperatura, ben diverso che sotto le stelle.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Vi leggo spesso,
ringrazio per le preziose informazioni che percepisco in questo forum, ho aggiornato la firma con la zona climatica corretta
e
AUGURO A TUTTI GLI AMICI DEL FORUM BUON ANNO 2009
Ciao Max,
Altomilanese ITALIA
Zona climatica USDA 7b
Pietro grazie per tutt i consigli che ci hai dato e che spero continuerai sempre a darci! Auguri di buon anno a te e a tutti gli amici del forum di tropicamente.
gianni blu57
Ciao Pietro,
grazie mille per questa tua tabella climatica aggiornata. Un lavoro davvero fantastico! I dati sono molto interessanti ed anche incoraggianti per certi versi. La media delle minime assolute annue delle varie località citate è interessante anche per le più fredde. A maggior ragione pensando che si tratta di zone di aeroporti notoriamente posti in zone poco favorite e lontane dalle zone urbane. Per quanto riguarda la classificazione trovo molto interessante averla reso compatibile con la letteratura proveniente dalle zone più calde degli Stati Uniti. Per chi invece fosse più interessato ad esperienze europee, sarebbe forse più adatto aggiungere mezza zona, dato che su altri forum europei non si tiene conto della correzione verso il basso.
Ancora tanti cari auguri di Buon Anno a te ed a tutti i forumisti,
Gabriel
quote:
….
Colgo l’occasione per dire che ho cambiato l’indicazione climatica (9b/10a) nella mia firma, infelicemente “inventata” una decina di anni fa, perché può indurre ad errate interpretazioni, benché più volte abbia tentato di chiarirne il senso. Il motivo è che sono sempre più convinto, dalle piante, che in Italia non esiste alcuna zona 10 paragonabile a quelle d’oltre oceano e poiché la stragrande maggioranza di informazioni proviene da quell’area, per poterle sfruttare al meglio, non possiamo inventarci situazioni che non siano confrontabili.Pietro Puccio
La penso esattamente come te(mi prendo il lusso di darti del “tu”).
In particolar modo quando fai notare come a Miami la cocos nucifera sopravvive a temp sotto zero, però di breve durata.
Per chiarire un pò le cose e per chi non ne fosse a conoscenza(pietro sicuramente si), alcune zone USDA come Miami(latitudine 25°) dal punto di vista climatico sono considerate a clima tropicale. Più precisamente tutta la fascia compresa tra 30° nord e sud.
Rispetto al nostro clima(in generale)la temperatura varia limitatamente con la successione delle stagioni, il rapporto lunghezza giorno/notte varia poco, e la temp media nel mese più freddo non è fattore di arresto della crescita vegetale(sup a 18°).
Alle medie latitudini si trovano climi temperati la cui caratteristica principale è l’assenza del calore costante e del freddo costante dei tropici e dei poli, e presenta una forte variabilità stagionale relativamente alle temperature ed al fotoperiodo.
Alle latitudini 35-40° nella zona mediterranea meridionale costiera e insulare(clima sub-tropicale)il regime termico invernale non è esente da gelate ma le temperature medie sono relativamente miti. Si riscontrano situazioni analoghe nel nord e sud Africa, Medio Oriente, California, Australia meridionale e Cile.
Non conosco bene la situazione a latitudini maggiori(tutto il centro nord e gran parte del sud) a clima prevalentemente temperato continentale, in Italia poi una classificazione è cosa molto difficile poichè estesa molto in latitudine ed influenzata dai mari, dalla catena alpina ed appenninica e dal loro orientamento.
Enzo
Calabria/ clima sub-tropicale mediterraneo costiero meridionale s.l.m./ 9b
Scritto Da – judenzo on 10 Gennaio 2009 19:30:18
Con le minime di quest’inverno…….si può pensare ad una “retrocessione” di alcune località del Sud Italia ?
Ho visto alcune immagini di Palermo, ed addirittura delle Eolie con la neve….è vero, oppure i giornalisti hanno gonfiato il fenomeno, come al loro solito ?
Saluti, caio.
quote:
…aggiornate al (quasi) 2009
Ciao,
costretto a forzato riposo per qualche problemino di salute, ho passato un po’ di tempo a rivedere vecchi messaggi del forum. Tra questi ho rivisto la tabella delle Zone climatiche secondo l’USDA del lontano gennaio 2005 che mi sembra continuare a rispondere abbastanza bene alla situazione generale italiana. Per passare un po’ di tempo ho fatto qualche variazione e aggiunto altre località, utilizzando sempre i dati della Aeronautica Militare, sia perché le stazioni sono intercalibrate tra loro, sia perché generalmente si trovano in aree indisturbate.
Colgo l’occasione per dire che ho cambiato l’indicazione climatica (9b/10a) nella mia firma, infelicemente “inventata” una decina di anni fa, perché può indurre ad errate interpretazioni, benché più volte abbia tentato di chiarirne il senso. Il motivo è che sono sempre più convinto, dalle piante, che in Italia non esiste alcuna zona 10 paragonabile a quelle d’oltre oceano e poiché la stragrande maggioranza di informazioni proviene da quell’area, per poterle sfruttare al meglio, non possiamo inventarci situazioni che non siano confrontabili.Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
quote:
Con le minime di quest’inverno…….si può pensare ad una “retrocessione” di alcune località del Sud Italia ?
Ho visto alcune immagini di Palermo, ed addirittura delle Eolie con la neve….è vero, oppure i giornalisti hanno gonfiato il fenomeno, come al loro solito ?
Saluti, caio.
Ciao Caio, purtroppo è vero, vivo di fronte Stromboli ed è innevato.
Nel mio giardino, che è proprio sul mare, il 15 febbraio la temperatura è scesa a più 0.5 ° C, cosa che non accadeva dal 1999.
Enzo
Calabria/ clima sub-tropicale mediterraneo costiero meridionale s.l.m./ 9b
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