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A settembre scattavo questa foto perchè volevo pubblicarla sul sito per mostrare come il clima insieme al terreno sabbioso unito ad una falda idrica poco profonda danno questi magnifici risultati con le P.canariensis… il diametro della chioma è impressionante, canariensis così ne esistono poche!!
oggi la pubblico perchè il punteruolo è arrivato anche qui, è la distruzione di qualcosa di unico 😡 😡 😡
la chioma comincia a collassare…
foglie apicali mangiate dall’insetto
Daniele MATERA-TARANTO
zona climatica 9b
marino con microclima di boscoScritto Da – maculato il 25 Marzo 2011alle ore 13:31:06
Scritto Da – maculato il 25 Marzo 2011alle ore 13:33:19
Ciao,
– Angelo, io faccio riferimento al mio tipo di suolo (argilloso); il potere immobilizzante delle argille è ben noto ed è dovuto alla grande superficie specifica dei microgranuli. In questa situazione l’imid. non è dilavato e quindi è reso disponibile all’apparato radicale a piccole dosi e per lungo tempo. La persistenza della sostanza come tale è stata verificata da moltissimi studi in varie parti del mondo, sia in laboratorio che in pieno campo, e quindi in situazioni diverse, questo perchè una maggiore o minore mobilità ha una importanza fondamentale in campo ecologico; i valori nei casi reali variano di molto fra loro, ma gli ordini di grandezza per le diverse tipologie di suolo sono quelli sopra riportati. Ovviamente in un terreno in cui la mobilità è alta, tipo sabbioso, la formulazione in granuli è quella da preferire, per il lento rilascio. Riguardo la durata dell’efficacia devo fare riferimento, non avendo la tua esperienza, a quanto dichiarato dal produttore che raccomanda di non fare più di un trattamento all’anno (immagino riferito ai vari tipi di parassiti e nel momento di massima efficacia), quindi la sua efficacia dovrebbe essere più duratura di qualche settimana, in ogni caso il lento rilascio delle argille funziona come quello dei granuli. Ho perplessità sull’uso del granulare sulla chioma, questo perchè la luce degrada velocemente la sostanza (ottimo per la difesa dell’ambiente, ma non dal rincoforo). I due trattamenti iniziali li ho fatti come dose d’urto, poi penso di mantenermi su due trattamenti annuali, il futuro dirà se sono efficaci o meno, navigo a vista.
– Enzo, sì, solo sul terreno; lo uso da un anno anche come preventivo per le specie che più mi interessano. Ho usato il clorpirifos fino a due anni fa (poi avevo deciso di non fare più nulla, è stato l’attcco alla Bism. a farmi cambiare idea) ed ho avuto modo di constatare che è fitotossico per alcune specie e che anche trattamenti ad intervalli di 25 giorni non forniscono una efficace copertura.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Ciao Pietro! Il clorpirifos è tossico per quali specie?
quote:
Il clorpirifos è tossico per quali specie?
Quelle in cui è stato più evidente: Jubaeopsis, Parajubaea ed alcune Coccothrinax.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
qualcuno a fatto ricerche dove questo mostro e nativo e studiare il predatore naurale che fa fuori a questa bestia? ci deve essere qualche cosa che lo fa fuori
volevo farvi osservare una cosa, tempo fa in un circondario dalle mie parti sono state attaccate alcune phoenix, ovviamente “punteruolo rosso”, ma ciò che mi ha meravigliato che della stessa specie in un bel giardino li vicino, in gran varietà, le phoenix erano stupemde a 20mt, dalle malate.
Così, ho chiesto informazioni al proprietario, e lui mi ha detto:”Non saprei,ma l’unico problema che mi danno e l’infestazione di topi, ho nidiate su tutte le phoenix, e essendo alte, non riesco nemmeno a rendermi conto quanti c’e ne siano.” A questo punto, mi chiedevo:”fosse il topo il nemico del punteruolo rosso?”
interessante osservzione..se veramente funziona chiamiamo tutti i topi col piffero. 😀
Davide sarà una coincidenza, ma su una delle tre grandi phoenix che ho abbattuto, vi ho trovato all’interno alcuni nidi di topi campagnoli.
Di sovente le palme con i loro datteri attirano i topi, quindi direi che il connubio non funziona.
Almeno qui non ha funzionato.
quote:
volevo farvi osservare una cosa, tempo fa in un circondario dalle mie parti sono state attaccate alcune phoenix, ovviamente “punteruolo rosso”, ma ciò che mi ha meravigliato che della stessa specie in un bel giardino li vicino, in gran varietà, le phoenix erano stupemde a 20mt, dalle malate.
Così, ho chiesto informazioni al proprietario, e lui mi ha detto:”Non saprei,ma l’unico problema che mi danno e l’infestazione di topi, ho nidiate su tutte le phoenix, e essendo alte, non riesco nemmeno a rendermi conto quanti c’e ne siano.” A questo punto, mi chiedevo:”fosse il topo il nemico del punteruolo rosso?”
Si anche qui viene effetuata questa pratica,sopratutto in villa comunale,i topi sono molto atratti dai semi delle palme,ci vorrà ben altro per eliminare il punteruolo.
se si costruiscono insetti meccanici come terninatori di punteruolo
bhe allora nuova delusione, ogni tanto mi illudo di trovare una soluzione…. più mi giro, più vedo uno scempio insopportabile… tra le altre cose c’è zero precauzione, phoenix ammalate accanto a quelle ancora sane, senza profilassi, non so che dire..
Davide opta su qualcos’altro fino a tempi migliori, ci sono milioni di specie da provare…
Alto Adige BZ
e Sri Lanka
http://www.maurizioboscheri.it
voi non ci crederete ma io alcune volte mi soffermo per ore a pensare come si possa debbellare il punteruolo rosso, osservo molto il comportamento delle phoenix, specie quelle colpite, e non posso fare a meno di immaginare che tra un po finisca questa storia…
non permettere che diventi una fissazione….l’evoluzione naturale è stata e sarà sempre al di sopra delle nostre possibilità sia di comprensione che di azione, ogni volta che ci siamo intromessi abbiamo fatto solo disastri 😉
Alto Adige BZ
e Sri Lanka
http://www.maurizioboscheri.it
quote:
voi non ci crederete ma io alcune volte mi soffermo per ore a pensare come si possa debbellare il punteruolo rosso, osservo molto il comportamento delle phoenix, specie quelle colpite, e non posso fare a meno di immaginare che tra un po finisca questa storia…
Ciao Davide,penso di capire le tue paure per averle già provate, fino al giorno in cui è toccato anche a me ricorrere ai veleni per tentare di salvare le mie phoenix.Ora il mio timore ma penso quello di tante altre persone è:il punteruolo si fermerà, esaurite le poche phoenix rimaste, oppure continuerà a falcidiare le altre specie di palme presenti sul nostro territorio?Non è per essere pessimista ma al momento é questo il pensiero che più spesso mi torna in mente. Ciao Flavio .Naturalmente ,crepi il punteruolo. 👿
flavio mi hai letto nel pensiero, gia mi limito nel non poter piantumare phoenix nel mio prossimo giardino, per ovvi motivi, ma se non si trova una soluzione, le cose non credo andranno meglio dopo l’esaurimento delle phoenix, ma sapete nulla dei deterrenti come la naftalina? funziona?
quote:
flavio mi hai letto nel pensiero, gia mi limito nel non poter piantumare phoenix nel mio prossimo giardino, per ovvi motivi, ma se non si trova una soluzione, le cose non credo andranno meglio dopo l’esaurimento delle phoenix, ma sapete nulla dei deterrenti come la naftalina? funziona?
Ne ho sentito parlare ma non l’ho mai provata. Ciao Flavio.
“CLORPIRIFOS E NON SOLO!!!”
Enzo
Calabria tirrenica meridionale (sul mare) zona 9b
a me piacerebbe saperne di più sulla naftalina, qualcuno l’ha usata come repellente per il mostro ammazza phoenix?
Ciao, oramai sono passati quasi 2 anni da quando ho aperto questa discussione… e nulla di buono ne è venuto fuori.
Preferisco lasciare che la natura faccia il suo corso, per cui non uso nessun veleno o insetticida, dato anche che vicino le palme ci sono degli agrumi…
Come mi difendo? sto piantando piccoli seedling di moltissime specie, e fin quando arriveranno a grandezza da punteruolo, mi auguro che questo si sia già estinto prima!!!
ciao Daniele, mi prenoto qualche rarità…. 😛 😛 😛
così la tua Ravenala e quella di Augusto avranno compagnia…
ciao Mau
Alto Adige BZ
e Sri Lanka
http://www.maurizioboscheri.it
Ciao,sono in ottime condizioni li è il loro habitat naturale,chissa se li vedrò di nuovo dal vivo… 😉
che belle… mi sembra di averle sistemate ieri…!!
Ecco, sicuramente la soluzione migliore, ci trasferiamo tutti dov’è Mau 😛 😛 😛
In europa ormai troppi punteruoli, di tutti i colori 👿
Da me si sono pappati 4 splendide canariensis (30 anni l’una) e forse anche una brahea armata che ho piantato qualche anno fa.
Troppo sconfortato.
Guardo le cocos piantate quando erano alte 70 cm, e mi aspetto da un giorno all’altro di prendere questo ulteriore dispiacere.
E’ più facile che mi estingua io prima del punteruolo, per cui da adesso pianto solo alberi 😡
Fabio
Cinisi – Palermo
Scritto Da – squalomediterraneo1 on 10 Novembre 2012 12:14:02
ragazzi proprio oggi un amico mi informa che è in arrivo un nuovo predatore delle palme,
si tratta del punteruolo nero, nessuno ne sa nulla???
sembra che fino ad oggi si limitava alle Agavi, passando poi sulle Yucca ed ora sembra non disdegni alcune specie di palme,
Mau
Alto Adige BZ
e Sri Lanka
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Il punteruolo nero, una minaccia per le ornamentali
Il punteruolo nero dell’agave (Scyphophorus acupunctatus) è una delle specie aliene che, in relazione ai gravi danni che è in grado di arrecare a numerose piante ornamentali, è stata inserita nell’Alert list dell’EPPO.
Gli adulti sono di colore nero, lunghi in media 18 mm, la larva matura, di colore bianco crema, è lunga in media 30 mm; essa costruisce una camera pupale, simile a quella del punteruolo rosso, utilizzando le fibre delle foglie di agave entro la quale si trasforma in pupa. Ritenuto originario dell’America centrale il coleottero è ampiamente diffuso in tutti i continenti. In Europa è stato dapprima intercettato in Olanda su Yucca e Dasyliron e successivamente in Lombardia nei fusti di piante di Beaucarnea, coltivate in serra, originarie del Nicaragua ma provenienti dall’Olanda. Tutte le piante, dal 1998 al 2000, sono state distrutte per eliminare il focolaio d’infestazione.
Nel 2006, nelle foglie basali di varie agavi del centro urbano di Catania, è stata rilevata la presenza di numerose larve, camere pupali e adulti del coleottero. Il monitoraggio effettuato in Sicilia, con trappole a caduta e con l’ispezione di numerose agavi, noline e Yucche ornamentali, ha consentito di accertare che, dal 2008 al 2012, il punteruolo nero si è progressivamente diffuso nell’isola. Da tali indagini non è emersa la presenza di entomofagi in grado di effettuare un efficace controllo biologico; sporadica è stata la presenza di esemplari con infezioni causate da funghi entomopatogeni del genere Beauveria. Nelle aree tropicali la specie è tendenzialmente omodinama e svolge una generazione in 2-3 mesi. In laboratorio il coleottero, allevato a temperatura ambiente su Agave americana e A. inermis, ha svolto una generazione in 120 giorni.
Le larve dell’insetto dotate di robuste mandibole, arrecano danni diretti alle piante ospiti; inoltre la specie è ritenuta vettrice di agenti patogeni e in particolare della batteriosi dell’agave sostenuta da Erwinia carotovora che porta al rapido disfacimento dei tessuti. Il controllo delle infestazioni presenta notevoli difficoltà in rapporto all’etologia della specie; nelle prove di lotta, effettuate in condizioni controllate, poco efficaci sono risultati sia gli interventi con insetticidi di sintesi distribuiti alla base di agavi infestate che i trattamenti con formulati commerciali di nematodi entomopatogeni.
Per limitare la diffusione del coleottero è pertanto necessario effettuare severi controlli fitosanitari sulle piante ospiti prima della loro messa a dimora; nei vivai occorre ispezionare accuratamente sia le piante che, se infestate, vanno immediatamente distrutte sia il terreno per eliminare gli adulti che vi si nascondono e le camere pupali.
Scritto Da – ice on 10 Novembre 2012 18:56:53
non ne sono sicuro al 100×100, ma credo di avere intorno casa mia uno scudo anti punteruolo…. in pratica una marea di palme sono morte o stanno per morire a causa del coleottero invasore, il mio giardinetto invece sembra essere un’oasi protetta, anche coniderando il fatto che è da poco che ho iniziato a fare i trattamenti… un giorno ho notato che a fare compagnia ai mie gatti, durante i pasti, c’erano un bel pò di gazze ladre… passano tutto il giorno sugli alberi o qualsiasi altra cosa che per loro sia un buon supporto per appollaiarsi…. avvolte le osservo da lontano mentre passeggiano tranquillamente all’interno del giardino stesso…. ho l’impressione che siano loro a mangiarsi il punteruolo, altrimenti perchè le mie palme dovrebbero essere le uniche a non essere attaccate… sarà così…?!
kaly e interessante ciò che dici, bisognerebbe continuare a monitorare e a confrontarsi con casi analoghi, io su queste cose sono sempre molto attento e non sottovaluto mai nulla.. continua ad aggiornarci.. anche perchè son sicuro che il rimedio a questa piag sarà fornito dalla natura stessa…
kaly e interessante ciò che dici, bisognerebbe continuare a monitorare e a confrontarsi con casi analoghi, io su queste cose sono sempre molto attento e non sottovaluto mai nulla.. continua ad aggiornarci.. anche perchè son sicuro che il rimedio a questa piag sarà fornito dalla natura stessa…
si molto interessante, le gazze ladre,Pica pica, sono corvidi, della stessa famiglia del predatore del punteruolo nei paesi di origine,
potrebbe essere una barriera plausibile,
esse sono perfettamente attrezzate per “sgusciare” dalla sua corazza dura l’insetto e nutrirsene, considerato poi che le gazze sono adattabilissime e perfettamente ormai integrate nei centri urbani, si può ben sperare che sia una soluzione, non quella drastica, perchè per consolidare un’abitudine, in un animale ci vogliono generazioni, ma almeno è una speranza, quindi riconsideriamo “le bestie” come anello indispensabile dell’equilibrio cosmico 😀 😀 😀
Scritto Da – kandevilla on 04 Marzo 2013 09:21:08
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