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  • 21 Febbraio 2009 alle 20:38 #1165

    Ciao, a tutti.
    E’ da qualche mesetto che ho dei problemi con i miei 3 Pterocarpus comprati dal vivaio di Lucia. Ora mi spiego…

    Da quando è iniziato l’inverno, alle piantine di P.indicus, alte sui 30 cm, hanno iniziato a seccare le foglie e come vedete dalle foto seguenti, ho 3 gradi differenti di danno/malattia.
    Una piantina è piuttosto sana(ha piccolissimi ingiallimenti sulle punte delle foglie), si sviluppa bene, verde anche se(come le altre) il fusto è piuttosto esile e necessita comunque di un supporto.

    (Nota bene: le macchie bianco-grigie sono date dal calcare dell’acqua con cui nebulizzo e da un po di cenere…che ho provato a dare come concime)

    La seconda piantina è piuttosto danneggiata, ha perso diversi rametti e le foglie grandi rimaste sono al 60% marroni, completamente secche e il resto si sta ingiallendo insesorabilmente

    Mentre i nuovi germogli che cercando di formare nuovi rametti si seccano a metà e sviluppano solo 2 foglie, mentre le altre sono morte rinsecchite, come si vede dalla foto.

    Questo è il portamento della seconda piantina, quella di cui parlo sopra.

    La terza piantina, non ne parliamo, un disastro!!! E’ sicuramente la messa peggio, non cresce, cerca di fare dei “butti”, ma come la seconda piantina non vanno a buon fine, ma ancora questa pianta non è morta.

    E’ la più bassa fra tutte e 3…. e circa un mese fa, quando avevo constato l’ingiallimento strano(non dovuto a inverno, credo, una pianta è sempre rimasta verde) ho deciso di provare a staccare tutti i rametti, pensando stupidamente che avrei lasciato libera la pianta di creare nuovi germogli per sviluppare nuove foglie verdi…ma finora sta solo soffrendo.
    (La prima e la terza piantina a confronto)

    Ora, ciò che chiedo sono consigli, suggerimento, idee su come salvare la piantina 2 e 3 che sono quelle messe malissimo!!
    Consigli sui concimi?
    E sul dosaggio d’acqua? Premetto che non ho mai esagerato con il dosaggio d’acqua, ma credo che il vero problema sia stato il ristagno dovuto a dei vasi con pochi buchi (solo 4 diametro 1 cm) e al rinvaso che feci con terriccio da allevamento, non il terriccio universale…ma comunque un prodotto troppo compatto forse per le radici di queste piante?
    L’unica cosa che ho fatto, proprio 3 giorni fa, è stato smottare un po’ di questo terriccio e mettere un po’ di terra argillosa dal mio giardino, poichè ho letto che crescono bene anche su argilla…sperem!

    Consigli sul mix giusto di substrato per questa Fabacea?

    Una cosa è sicura, non c’è l’ombra di parassiti e non mi sembra una malattia fungina, certo è che il rinsecchimento dei bordi delle foglie fa pensare, ma non credo si possa parlare di insolazione…o forse si?

    Grazie a tutti x i consigli.
    Fabio

    P.S. Le piante sono sempre state in serra sui 22-25 gradi con umidità variabile…ma sempre alta.

    fabbbio89Posts: 26
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      22 Febbraio 2009 alle 22:20 - Views: 1361 #13895

      …nessuno conosce questa Fabacea? Nessun idea su che tipo di malattia o carenza di elementi abbiano le mie Pterocarpus?

      Mi rivolgo in particolare a Lucia, che le ha fatte nascere…

      A presto,
      Fabio

      P.S.: potrebbe essere un problema di assorbimento di azoto? So che molte Fabaceae hanno bisogno di un micelio di Rhizobium o più probabilmente di Bradyrhizobium…anche se non so proprio dove trovarli…potrei chiedere nella mia facoltà…chissà se forse riuscirò a trovare un ceppo…

      Scritto Da – fabbbio89 on 22 Febbraio 2009 22:21:47

      pietropuccio
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        23 Febbraio 2009 alle 8:33 - Views: 579 #13896

        Ciao,
        non conosco queste piante, ma l’aspetto delle foglie potrebbe indicare terreno poco o nulla drenante ed accumulo di sali. Queste specie potrebbero non sopportare suoli alcalini.

        Pietro Puccio
        Palermo
        Zona climatica 9b (USDA)
        Temperato subtropicale (Koppen)

        Pietro
        Palermo
        Zona (USDA) 9b
        https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

        fabbbio89Posts: 26
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          23 Febbraio 2009 alle 16:53 - Views: 1362 #13897

          Ciao,
          innanzitutto grazie Pietro per avermi risposto…sei stato l’unico…capisco che non sia una pianta comunissima, anzi, e quindi ci si astenga dal dire la propria, ma fa comunque parte delle Fabaceae, di cui si coltivano piante più comuni, alimentari ma anche ornamentali….quindi speravo in un confronto dello stesso problema in un’altro genere della famiglia Fabaceae.

          Vabbè, a parte questo, per evitare ristagno d’acqua ho deciso che rifaccio il substrato ai Pterocarpus usando un po’ di argilla espansa(quella in pallini) e magari un po’ di palline di polistirolo ricavate sbriciolando un foglio di polisitrolo…pensi possa aiutare il problema di ristagno d’acqua?

          Per quanto riguarda l’accumulo di sali…quali potrebbero essere secondo te? Io uso acqua di pozzo per innaffiare, quindi il cloro non c’è di sicuro….
          Mentre stavo cercando di capire bene cosa sono i terreni alcalini (pH maggiore di 7) ho trovato questo interessante saggio proprio sulla variazione di pH legata all’accrescimento in giovani piantine di Pterocarpus indicus. La fonte è il sito della FAO, quindi sono informazioni affidabilissime…più fortuna di così!

          “Over-all assessment showed superior growthand vigor of narra seedlings at pH 5.8 and 6.4 than pH 7.8. A slightly acidic soil of pH 5.8 and 6.4 therefore enhanced good growth of seedlings.”

          Link completo (“narra” è il nome comune che danno a questa specie di Pteroacrpus nel luogo d’origine)
          http://www.fao.org/agris/search/display.do?f=./1998/v2405/PH1998010276.xml;PH1998010276

          QUINDI, ciò che devo fare è far abbassare il pH del terriccio dei vasi…o comprare direttamente terriccio per piante acidofile(azalee, camelie…).
          In questo sito(http://web.tiscali.it/ecoweb/terreno.html), si consiglia di variare il pH in modo naturale, usando torba(quella che vendono nei garden e che io proprio perchè mi avevano detto che era poco nutriente avevo deciso di non acquistare mai più) oppure usando polveri di minerali/rocce come polvere di calce, calcare in polvere o zolfo…si, ma lo zolfo dove lo trovo? Non ho parenti che lavorano in miniera.
          …scherzi a parte, qualcuno potrebbe indicarmi dove reperire queste sostanze, premetto che me ne serve pochissimo, infatti ho solo 3 vasi di diametro 16 cm.

          Meglio fare come dice il sito, usando polveri di minerali… o prendere direttamente un sacco di terriccio per acidofile…che poi non se che pH acido standar abbiano questi sacchi.

          Grazie di nuovo, a chi mi potrà aiutare.
          Fabio

          Scritto Da – fabbbio89 on 23 Febbraio 2009 16:59:33

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            26 Febbraio 2009 alle 13:27 - Views: 1364 #13898

            …visto che non ho avuti ulteriori consigli e visto l’urgenza delle povere Pterocarpus sabato mattina, quando torno dall’Università, cambierò il terriccio con la terra per acidofile, precedentemente amalgamata con palline di argilla espansa e palline di polisitrolo…

            Riguardo alle concimazioni, visto che ho dei nonni che allevano mucche per latte da formaggio…mi farò dare un po’ di letame…approposito, come fertilizzante, il letame di vacca è meglio fresco o va utilizzato dopo un po’, va fatto asciugare o riposare in qualche modo?

            Spero di riuscire ad aiutare le piantine…vi farò sapere…

            Grazie,
            Fabio

            Antonio 46
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              28 Febbraio 2009 alle 13:35 - Views: 951 #13899

              Ciao Fabio,
              mi dispiace aver letto solo oggi del tuo problema…. se sei ancora in tempo, ti consiglierei di sostituire tutto il pane di terra con del buon terriccio da semina e da trapianto della Vigorplant che è servito già diverse volte a salvare alcune mie piante tropicali in altrettante condizioni critiche.
              Da internet ho letto che la tua pianta di Mogano dal legno rosso e da cui si estrae il Chinino, prospera nelle foreste e nelle zone pluviali, adattandosi a diversi tipi di terreno e migliorando la crescita su suoli profondi, fertili, argillosi e su terreni alluvionali.
              Rimane il fatto che io farei quanto già consigliato qui sopra allegandoti un mio vecchio post che potrebbe ancora esserti utile:
              http://www.compagniadelgiardinaggio.it/phpBB2/viewtopic.php?t=14894&start=0&postdays=0&postorder=asc&highlight=
              Antonio 🙂

              Antonio Sabbetti
              Torino zona USDA 7B

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                15 Marzo 2009 alle 22:29 - Views: 1365 #13900

                Ciao a tutti!
                Innanzitutto ringrazio Antonio per avermi consigliato…purtroppo quando mi hai risposto…avevo già fatto come descrivo sopra ed ero anche poco fiducioso, quindi ho semplicemente sperato che quello che avevo fatto fosse abbastanza…quindi spiego come ho fatto.

                Ho cercato di rimuovere il più possibile il vecchio panno di terriccio dalle radici che o sostituito con il mix:
                -terriccio per acidofile
                -palline di polistirolo
                -palline di argilla espansa

                Queste ultime due danno un OTTIMO drenaggio! L’acqua filtra e quella che avanza se ne va…se penso che prima dal sotto vaso non usciva una goccia mi vengono i brividi…c’era troppa torba e argilla compattata.

                Ma per stare sul sicuro, oltre al rinnovamento del terriccio…ho usato un prodotto fatto apposta(lo dice il nome stesso), si chiama “Preparato speccifico per favorire la radicazione delle piante” della Florlis…e devo dire che a distanza di quasi un mese…concimando una volta a settimana tutte e 3 le piantine si stanno riprendendo con nuovi germogli verdi e freschi…pure quella messa peggio che era ridotta ad un miny manico di scopa.

                A presto posto qualche foto…

                Fabio

                fabbbio89Posts: 26
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                  2 Luglio 2009 alle 22:07 - Views: 1369 #13901

                  Ciao, fnalmente le piante di P.indicus stanno bene…sto imparando rispettare le esigenz delle piante e per me, averle salvate è un piccolo grande successo!

                  Come vedete dalle foto, ho cambiato vasi, allargando MOLTO i fori di scolo e usato un mix di terriccio x acidofile, palline di polistirolo, palline di argilla espansa e l’acqua scivola che è una meraviglia.
                  Uso come concime sangue di bue diluito ovviamente.

                  2 hanno ripreso da sotto(germogli che hanno formato diverse ramificazioni), assestandosi meglio, a mio parere, con un tronchetto più “massiccio” che aiuteà sicuramente la stabilità della pianta…perchè prima sembravano degli ombrelli(tronco sottile, lunghi rametti in apice).

                  la prima

                  la seconda

                  Una invece ha preferito fare un grande butto a “fontana” sull’ultimo germoglio in cima ed è un po’ storta, visto l’altezza e quanto è esile e “magra”. E’ stata la più dura da rimettere in sesto, ma ce la sta facendo. La tengo in un vasetto più piccolo perchè quando l’ho tolta dal vaso dell’inverno aveva 2-3 cm di radici…quasi tutte nere e marcescenti. Anche lei però ha diversi germogli (più in basso) che stanno per far spuntare nuovi rametti…persino alla base ci sono due germogli di 0,5 cm…che credo siano SUCCHIONI(se ne vede uno, è proprio a destra, alla base del “tronco” della pianta, piccolino e verde)…che faccio…questi è mglio se li poto, o no?

                  Fabio