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  • 16 Novembre 2007 alle 21:09 #4284

    Come al solito ho bisogni di consigli…
    verso fine estate in un “brico” francese di Roma nel reparto giardinaggio c’erano delle palme denominate “pianta verde” e visto il prezzo stracciato (talmente basso da farmi sospettare che ci fosse qualcosa che non andasse) ne ho prese un paio…
    A me sembrano roebelenii giusto??

    Comunque, datosi che la stagione era finita, ho deciso di tenerle in casa fino alla prossima primavera constatando una discreta adattabilità della pianta anche in condizioni di luce poco intensa…
    Lo scopo sarebbe di metterle in terra verso metà aprile magari sotto una phoenix canarensis che gli offrirebbe un po di riparo durante l’inverno (punteruolo permettendo)..
    l’esemplare in foto ha circa 50 cm di tronco…secondo voi è ancora presto per metterlo a terra.?..quanti anni potrebbe avere?
    Resisteranno al freddo del litorale laziale??

    green68
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      16 Novembre 2007 alle 22:21 - Views: 1230 #34650

      quote:


      …………c’erano delle palme denominate “pianta verde” e visto il prezzo stracciato (talmente basso da farmi sospettare che ci fosse qualcosa che non andasse)


      ….. la mia curiosità mi impone di chiederti …..
      cosa intendi per “prezzo stracciato?”… insomma quanto le hai pagate?, qui a massa una roebelenii con stipite di 50cm costa 80-100 euro ….. io ne ho una praticamente senza stipite pagata 10 euro…..

      ale72Posts: 414
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        16 Novembre 2007 alle 22:32 - Views: 1144 #34651

        12 euro…purtroppo quel giorno ne potevo mettere in macchina solo 2 😡 …quando sono tornato erano finite…quelle che avevo visto al vivaio (uno dei pochi che le ha a Roma) di quella grandezza stavano intorno ai 110 euro

        green68
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          16 Novembre 2007 alle 22:36 - Views: 1230 #34652

          12euroooooooooooo?????? 😮 😮 😮 😮
          sto rosicando non poco ………………

          ale72Posts: 414
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            16 Novembre 2007 alle 22:43 - Views: 1159 #34653

            Eppure quel giorno nessuno le guardava..ero l’unico…In Italia (almeno qui) c’è una certa “ignoranza” in materia…evidentemente deve essere passato un’altro palmofilo da quelle parti…io ne ho altre quattro fatte con seme e le più grandi dopo un anno hanno 5 foglioline ancora completamente chiuse…mi sembrano lentissime a crescere.. per questo mi chiedevo quanti anni potesse avere l’esemplare in foto…

            delli paoli giuseppePosts: 1139
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              17 Novembre 2007 alle 7:15 - Views: 1164 #34654

              ale per me ti sono stati regalati,per quanto riguarda i tuoi semenzali la crescita all’inizio e lenta ma poi cominciano a crescere più veloce,per quanto riguarda la resistenza nella tua zona li hai visti in qualche giardino messi in una zona riparata?o non ci sono?

              delli paoli giuseppe

              CaioPosts: 1336
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                17 Novembre 2007 alle 12:19 - Views: 1042 #34655

                Ciao Ale, complimenti per il colpaccio.
                Se può interessarti, ad Aprilia c’è ne sono due piantate all’ingress odi un nuovo condominio, sono la metà delle tue ed hanno passato indenni (foglie comprese) tre inverni.
                Non volgio fare l’uccello del malaugurio, cmq gli ultimi inverni non sono da considerare tali, quindi al limite proverei con uno in posizione riparata e terreno ben drenato.
                saluti a tutti, caio.

                Scritto Da – caio on 22 Novembre 2011 18:52:08

                ale72Posts: 414
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                  17 Novembre 2007 alle 16:30 - Views: 1159 #34656

                  A Roma città non le ho mai viste (orto botanico compreso)e neanche sul litorale…
                  Giuseppe mi fa piacere quello che mi dici..il ritmo iniziale di crescita è lentissimo!!
                  Caio altro che “se puo interessarti” era quello che volevo sapere!!
                  In effetti l’ultimo inverno è stato “molto particolare” ma i 2 primi non me li ricordo come l’ultimo!
                  Per quanto riguarda il terreno ho letto che questa palma adora l’umidità poichè cresce allo stato selvatico esclusivamente sulle rive dei fiumi della Cina del sud, Laos, Vietnam etc. quindi pensavo di aggiungere un piccola percentuale di torba…??Che ne dite???

                  pietropuccio
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                    17 Novembre 2007 alle 19:09 - Views: 949 #34657

                    Notizie da Sabaudia: a pochi metri dal mare, senza protezione non muore, ma si ‘bruciano’ pressochè totalmente le foglie.

                    Pietro Puccio
                    Palermo
                    Zona climatica 9b/10a (USDA)
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                    Pietro
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                    Zona (USDA) 9b
                    https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

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                      17 Novembre 2007 alle 20:04 - Views: 1160 #34658

                      Grazie Pietro volevo chiedertelo se i tuoi amici di sabaudia l’avessero sperimentata…
                      il fatto che non muore mi rincuora…riguardo la bruciatura delle foglie non credi che sia proprio la troppa vicinanza al mare?
                      Sul lungomare di Anzio ad esempio perfino le washingtonia e le p.canarensis hannobruciano le foglie

                      ale72Posts: 414
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                        17 Novembre 2007 alle 20:10 - Views: 1159 #34659

                        scusate
                        dicevo che palme come la washingtonia e p.canarensis sul lungomare laziale tendono a bruciare le foglie…
                        Insomma se questa è una pianta da “fiume” non pensi che possa essere disturbata dalla salinità del terreno e la salsedine nell’aria?

                        delli paoli giuseppePosts: 1139
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                          17 Novembre 2007 alle 21:22 - Views: 1164 #34660

                          credetemi a Sabaudia stanno sperimentando tutte ma proprio tutte le palme. molte fatte da seme(pietro sa di chi stiamo parlando visto che e un suo caro amico)mi sembra strano che a sabaudia si bruciano le foglie perche nell’orto botanico di napoli c’è ne sono un gruppo di una decina di piante senza protezione e da circa 3 anni le foglie non si sono mai bruciate

                          delli paoli giuseppe

                          pietropuccio
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                            18 Novembre 2007 alle 7:59 - Views: 949 #34661

                            quote:


                            mi sembra strano che a sabaudia si bruciano le foglie perche nell’orto botanico di napoli c’è ne sono un gruppo di una decina di piante senza protezione e da circa 3 anni le foglie non si sono mai bruciate


                            Ciao,
                            la costa partenopea ha già un clima più mite di quella laziale, ho visto perfino qualche foglia più esterna ‘al bronzo’ in due diverse località sulla costa della Sicilia ionica a sud di Taormina, dopo due ondate di freddo dai Balcani particolarmente intense.

                            Pietro Puccio
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                            CaioPosts: 1336
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                              18 Novembre 2007 alle 10:28 - Views: 1043 #34662

                              Bella citazione Ale, mi hai fatto ritornare in mente una curiosità che avevo notato alcuni anni fà, proprio cammiando lungo il viale di Anzio che citi, dove notavo la bruciatura delle foglie di Washintonia, oltre la medesima sorte per le Dactlylifere e Chanariensi di Ostia, mentre in altre località zona Conero o Spagna per esempio, tale bruciatura non avviene.
                              Sarà perchè i venti predominanti sono diversi, oppure questo fenomeno è dovuto da un diverso grado di salinità ??????
                              Saluti, caio.

                              quote:


                              Grazie Pietro volevo chiedertelo se i tuoi amici di sabaudia l’avessero sperimentata…
                              il fatto che non muore mi rincuora…riguardo la bruciatura delle foglie non credi che sia proprio la troppa vicinanza al mare?
                              Sul lungomare di Anzio ad esempio perfino le washingtonia e le p.canarensis hannobruciano le foglie


                              ale72Posts: 414
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                                18 Novembre 2007 alle 11:52 - Views: 1160 #34663

                                Mentre le Sygarus romanzoffiane nella piazza di Lavinio che saranno al massimo 30-40m dal mare sembrano non risentirne affatto..strano no? sembrano comportarsi meglio delle phoenix e delle wshingtonia…(dovrebbe essere il contrario!)
                                In Florida sembra che si stia verificando un fenomeno di aumento di salinità dovuto al riscaldamento globale che sembra le palme non gradiscono affatto!!!
                                http://news.ufl.edu/2006/08/07/palm-deaths/

                                CaioPosts: 1336
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                                  19 Novembre 2007 alle 10:55 - Views: 1043 #34664

                                  Scusa Ale, ma se non ricordo male la piazza di Lavinio è almeno 40 mt. s.l.m. contro i 3 mt. del lungo mare di Anzio.
                                  Maggiore altezza, meno salsedine.
                                  Ma nessuno sà nulla di certo in merito ?

                                  delli paoli giuseppePosts: 1139
                                    • 72Topic
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                                    19 Novembre 2007 alle 13:45 - Views: 962 #34665

                                    io non mi sono mai posto il problema visto che sto lontano dal mare,

                                    delli paoli giuseppe

                                    ale72Posts: 414
                                      • 14Topic
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                                      19 Novembre 2007 alle 13:46 - Views: 963 #34666

                                      In effetti…ottima oseervazione…
                                      La tabella che ho trovato in rete comunque ci da un idea della tolleranza di alcune palme alla salinità..p.roebelenii sembra non gradire molto…

                                      Table 2. Tolerance of landscape tree species to salt spray (overhead irrigation with
                                      recycled water) and soil salinity.
                                      Botanical name Common name Tolerance to
                                      salt spray(1)
                                      Tolerance to
                                      soil
                                      salinity(2)
                                      Palms
                                      Acoelorrhaphe wrightii Becc. Paurotis Palm M M
                                      Butia capitata Becc. Pindo Palm T T
                                      Caryota mitis Lour. Fishtail Palm M M
                                      Chamaerops humilis L. Mediterranean Fan T T
                                      Palm
                                      Chrysalidocarpus lutescens
                                      Wendl.
                                      Areca Palm M M
                                      Nolina recurvata Hemsle Ponytail Palm
                                      (not a true palm)
                                      M M
                                      Phoenix canariensis Chabaud. Canary Island Date
                                      Palm
                                      M M
                                      Phoenix dactylifera L. Date Palm T T
                                      Phoenix reclinata Jacq. Senegal Date Palm M M
                                      Phoenix roebelinii O’Brien. Pygmy Date Palm M M
                                      Rhapis excelsa Henry Lady Palm M M
                                      Sabal palmetto Lodd. Cabbage Palm T T
                                      Serenoa repens Small Saw Palmetto T T
                                      Syagrus romanzoffiana L. Queen Palm M M
                                      Washingtonia robusta Wendl. Mexican Fan Palm T T
                                      Data in the table adapted from Wu L. and Dodge L. 2005 Special Report for the Elvenia
                                      J. Slosson Endowment Fund (in press).
                                      (1): Tolerances to salt spray are defined by the degree of salt stress symptoms developed
                                      in plant leaves and the salt concentrations in the irrigation water. Highly tolerant (H): No
                                      apparent salt stress symptoms observed when plants are irrigated with water containing
                                      600 mg L-1 sodium and 900 mg L-1 chloride. Tolerant (T): No apparent salt stress
                                      symptoms observed when plants are irrigated with water containing 200 mg L-1 sodium
                                      and 400 mg L-1 chloride. Moderately tolerant (M): Symptoms observed on less than 10%
                                      of leaves when plants are irrigated with water containing 200 mg L-1 sodium and 400 mg
                                      L-1 chloride. Sensitive (S): More than 20% of leaves develop symptoms when plants are
                                      irrigated with water containing 200 mg L-1 sodium and 400 mg L-1 chloride.
                                      (2): The definitions of soil salinity tolerance are: Highly tolerant (H): acceptable soil EC
                                      greater than 6 dS m-1, Tolerant (T): acceptable soil EC greater then 4 and less than 6 dS
                                      m-1, Moderately tolerant (M): acceptable soil EC greater than 2 and less than 4 dS m-1,
                                      Sensitive (low tolerance) (S): acceptable soil EC less than 2 dS m-1.

                                      pietropuccio
                                      Partecipante
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                                        19 Novembre 2007 alle 13:53 - Views: 747 #34667

                                        Ciao,
                                        intanto una precisazione, ho citato Sabaudia, ma la cosa è confermata da altri due amici laziali in altre località più o meno prossime alla costa. Poi i danni da freddo si presentano in maniera ben diversa da quelli prodotti dalla salinità dell’aria, e non ho il minimo dubbio sul fatto che le persone cui mi riferisco li sappiano distinguere benissimo.
                                        Per quel che so, la salinità del mare varia sia localmente che stagionalmente, l’Adriatico, oltre al contributo all’abbassamento della salinità dovuto all’apporto delle acque dolci che vi si riversano, essendo un mare piuttosto freddo, specie quello centro-settentrionale, ha una salinità più bassa, in particolare lungo le coste italiane, al contrario di quelle dalmate che sono lambite da una corrente calda proveniente dal mediterraneo orientale (da qui il clima particolarmente mite di quelle coste). Anche le coste centro settentrionali della Spagna dovrebbero essere lambite da una corrente fredda. In ogni caso, come è già stato detto, i danni da salsedine dovrebbero essere imputati più ai venti predominanti (ed alla posizione della costa rispetto alla loro direzione), venti che in inverno spirano generalmente dai quadranti nord occidentali, che alle differenze di salinità.

                                        Pietro Puccio
                                        Palermo
                                        Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                        Temperato subtropicale (Koppen)

                                        Pietro
                                        Palermo
                                        Zona (USDA) 9b
                                        https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                        ale72Posts: 414
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                                          19 Novembre 2007 alle 14:15 - Views: 957 #34668

                                          Grazie Pietro
                                          Non intendevo mettere in dubbio le affermazioni dei tuoi amici (anche perchè sicuramente ne sanno molto più di me)..
                                          Era semplicemente perchè notavo che palme rustiche in riva al mare tendono a bruciare le foglie…ma probabilmente è anche perchè non hanno nessun riparo dai venti..come si distingue il danno da freddo da quello da salinità dell’aria? O meglio come si presentano i danni provocati dalla salinità?
                                          grazie mille

                                          CaioPosts: 1336
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                                            19 Novembre 2007 alle 17:09 - Views: 840 #34669

                                            Scusa Pietro, ma mi sono perso.
                                            L’esposizione ai venti predominati nord occidentali incide in che modo, perchè generalmenti freddi, o perchè generalmente aumentano l’esposizione della salsedine sulle coste.
                                            Scusa se ti chiedo questa precisazione, altrimenti non capisco poi la differenza
                                            sulle diverse salinità delle acque da te esposta.
                                            Scusa per lo “spappolamento”.
                                            Saluti, caio.

                                            quote:


                                            Ciao,
                                            intanto una precisazione, ho citato Sabaudia, ma la cosa è confermata da altri due amici laziali in altre località più o meno prossime alla costa. Poi i danni da freddo si presentano in maniera ben diversa da quelli prodotti dalla salinità dell’aria, e non ho il minimo dubbio sul fatto che le persone cui mi riferisco li sappiano distinguere benissimo.
                                            Per quel che so, la salinità del mare varia sia localmente che stagionalmente, l’Adriatico, oltre al contributo all’abbassamento della salinità dovuto all’apporto delle acque dolci che vi si riversano, essendo un mare piuttosto freddo, specie quello centro-settentrionale, ha una salinità più bassa, in particolare lungo le coste italiane, al contrario di quelle dalmate che sono lambite da una corrente calda proveniente dal mediterraneo orientale (da qui il clima particolarmente mite di quelle coste). Anche le coste centro settentrionali della Spagna dovrebbero essere lambite da una corrente fredda. In ogni caso, come è già stato detto, i danni da salsedine dovrebbero essere imputati più ai venti predominanti (ed alla posizione della costa rispetto alla loro direzione), venti che in inverno spirano generalmente dai quadranti nord occidentali, che alle differenze di salinità.

                                            Pietro Puccio
                                            Palermo
                                            Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                            Temperato subtropicale (Koppen)


                                            pietropuccio
                                            Partecipante
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                                              19 Novembre 2007 alle 18:02 - Views: 748 #34670

                                              quote:


                                              come si distingue il danno da freddo da quello da salinità dell’aria?


                                              Ciao Ale,
                                              i danni da salsedine si presentano con bruciature, più o meno estese, dei bordi delle pinnule, le zone interessate diventano biancastre e di consistenza cartacea. I danni da freddo con macchie più o meno estese sulle foglie (fino ad interessare tutta la foglia nei casi peggiori) di colore che va dal bronzo al nero a seconda della temperatura e della sensibilità della specie. Nei casi più gravi la pianta collassa in una poltiglia nerastra maleodorante.

                                              Pietro Puccio
                                              Palermo
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                                              Pietro
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                                              pietropuccio
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                                                19 Novembre 2007 alle 18:30 - Views: 748 #34671

                                                Ciao Caio,
                                                avevi chiesto:
                                                Sarà perchè i venti predominanti sono diversi, oppure questo fenomeno è dovuto da un diverso grado di salinità

                                                personalmente ritengo che possano esservi entrambi i contributi, ma con peso nettamente diverso, è il vento il principale responsabile in quanto, complice il mare mosso, deposita sulle foglie minute goccioline di acqua salata (aerosol) che provocano le bruciature; il contenuto di sale dipende ovviamente dalla salinità al momento presente nelle acque costiere (può variare orientativamente dal 35 al 38 per mille). Ciò può avvenire quando il vento soffia dal mare verso la costa e non viceversa. Quindi le coste che si trovano esposte direttamente ai venti predominanti sono quelle dove il fenomeno è più marcato.

                                                Pietro Puccio
                                                Palermo
                                                Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                Temperato subtropicale (Koppen)

                                                Pietro
                                                Palermo
                                                Zona (USDA) 9b
                                                https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                ale72Posts: 414
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                                                  19 Novembre 2007 alle 19:56 - Views: 958 #34672

                                                  Vorrei fare un osservazione:
                                                  la tabella che ho inserito prima riporta la tolleranza a “salt spray” che è quella che Pietro chiama effetto “aerosol” e “soil salinity tollerance” cioè la salinità del terreno…
                                                  Questo mi lascia presupporre che anche la salinità del terreno sia un fattore determinante…
                                                  Caio le palme che hai visto anche tu ad Anzio in effetti sono piantate sulla sabbia…mentre le Sygarus di Lavinio si trovano su un terriccio comune…
                                                  Insomma anche il fattore “terriccio” ha la sua importanza…la controprova è che si conglia di aggiungere una percentuale di sale nel terriccio per la cocus nocifera
                                                  (così almeno ho letto in rete..Pietro confermi?)…
                                                  Insomma ci sono palme che amano il sale e altre un po meno….

                                                  CaioPosts: 1336
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                                                    19 Novembre 2007 alle 20:08 - Views: 844 #34673

                                                    Grazie Pietro per la consueta puntualità, ora è tutto chiaro.
                                                    Per Ale, non penso che il Cocos nucifera abbia bisogno di sale, nei luoghi d’origine è come la “gramignia” nasce in ogni dove.
                                                    Forse è più tollerante di altre .

                                                    ale72Posts: 414
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                                                      19 Novembre 2007 alle 22:36 - Views: 957 #34674

                                                      E’ vero Caio….ho avuto modo di vederlo…
                                                      ma alcuni più che tollera dicono che “preferisce” terreni salini…
                                                      http://www2.leserre.it/enciclopedia542/palmae/cocos_nucifera/cocos_nucifera.html
                                                      vedi “substrato”
                                                      http://www.dipbot.unict.it/Palme/Descr01.html
                                                      vedi “ecologia”
                                                      vedi “tecnica colturale”

                                                      ale72Posts: 414
                                                        • 14Topic
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                                                        19 Novembre 2007 alle 22:41 - Views: 954 #34675

                                                        http://www.agraria.org/coltivazioniarboree/palmadacocco.htm
                                                        vedi “tecnica colturale”
                                                        peccato che non abbiamo modo di sperimentare!!! 😡

                                                        danielesitPosts: 224
                                                          • 28Topic
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                                                          19 Novembre 2007 alle 23:36 - Views: 959 #34676

                                                          Ciao a tutti

                                                          Per quanto riguarda la resistenza delle palme sia al sale presente nel terreno sia a quello nell’aria vi porterei l’esempio di una serie di Washingtonia filifera che sono state piantate nel 1985 in circa 10 km lungo la statale 195 che percorre la litoranea nel golfo di Cagliari.premesso che il 95% sono morte il primo anno,il restante dopo grosse difficolta iniziali hanno cominciato a crescere.Il bello è che le piante rimaste si trovano a vivere in diverse condizioni le quali ripropongono i vari scenari discussi nel presente post.
                                                          Qindi abbiamo palme a 10 mt dal mare con sale nel terreno e nell’aria,palme nelle stesse condizioni ma con lo stagno salato alle spalle,palme a 40 mt dal mare con presenza di acqua dolce nel terreno.Insomma tutte le possibilita, ricordando che nel golfo il maestrale riesce a soffiare anche a 100km/h e lo scirocco arriva a 60/70 km/h
                                                          La differenza di crescita delle palme è notevolissima,le piante piu piccole sono quelle che sitrovano vicino al mare le quali non superano 1.5metri mentre quelle diistanti 20/40 metri ormai arrivano a 10 mt.
                                                          Ho notato che il problema vero non è la salsedine che brucia le foglie sia quelle a 10mt che quelle a 20 mt ma è la diversa velocita di crescita dovuta alla presenza di sale nel terreno,infatti le piante lontane dall’acqua di mare durante l’estate producono un gran numero di foglie di contro quelle vicino al mare crescono a stento.
                                                          Comunque anche se ormai ridotte a bonsai le palme vicino al mare sono da ammirare visto che durante le mareggiate le onde arrivano a lambirle.
                                                          Da notarsi pure che piante cresciute in prossimita dell mare presentano grosse diversita con le loro sorelle,quasi da sembrare generi diversi.

                                                          Saluti Daniele

                                                          pietropuccio
                                                          Partecipante
                                                          Posts: 3142
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                                                            20 Novembre 2007 alle 7:52 - Views: 745 #34677

                                                            Ciao,
                                                            Daniele ha esemplificato mirabilmente la situazione, in definitiva il danno da salsedine nell’aria si riduce fondamentalmente ad un danno estetico, mentre la salinità nel suolo influenza grandemente i processi di assorbimento dei nutrienti da parte delle radici ed un loro ‘affaticamento’ in quanto devono separare i sali dall’acqua necessaria, il che provoca riduzione della crescita, con fenomeni di rachitismo; da un certo livello in poi intervengono fattori di tossicità fino alla morte della pianta. Alcune piante si sono adattate a suoli più o meno salini in pratica con un ‘aggiustamento’ dell’apparato radicale, è il caso della Cocos nucifera che comunque in profondità deve avere a disposizione acqua dolce (inoltre le forti piogge dilavano periodicamente i sali depositati sulla superficie radicale), pertanto forse non è il caso di aggiungere sale, specie in un ambiente altamente confinato come quello di un vaso (visto che solo così possiamo coltivarla).

                                                            Pietro Puccio
                                                            Palermo
                                                            Zona climatica 9b/10a (USDA)
                                                            Temperato subtropicale (Koppen)

                                                            Pietro
                                                            Palermo
                                                            Zona (USDA) 9b
                                                            https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/

                                                            ale72Posts: 414
                                                              • 14Topic
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                                                              20 Novembre 2007 alle 13:42 - Views: 954 #34678

                                                              Daniele,
                                                              da quello che ho capito hanno fatto una strage!! Povere palmette!! 😡
                                                              Pietro in sostanza l’apparato radicale di queste palme “filtra” i sali meglio di altre se ho ben capito…
                                                              Io purtroppo ho provato 2-3 volte a far crescere la cocus nucifera in estate no problem ma in inverno in casa (nonostante la posizione vicina la finestra) credo non abbia luce a sufficenza..così ho rinunciato…ed era proprio perchè cercavo consigli che mi sono imbattuto in quei siti..A quanto pare ognuno dice la sua!!
                                                              Grazie a tutti 😉

                                                              CaioPosts: 1336
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                                                                20 Novembre 2007 alle 22:16 - Views: 842 #34679

                                                                Citazione……..A quanto pare ognuno dice la sua!!

                                                                Ma questa è la regola fondamentale Ale.
                                                                Il Forum serve per trovare nuovi spunti, di riflessione, penso invece che tutto deve poi essere rivisitato sulla base delle esperienze personali.
                                                                Per il Cocco stessa sorte, penso che non è colpa della poca esposizone alla luce (nascono anche nelle foreste tropicali, quindi da piccole sono anche abituate a tale carenza) penso di più alle piccole e ripetute varianzioni di temperatura, sembra che anche oscillazioni intorno al grado riescono a creare complicazioni di crescita.

                                                                [/quote]