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Vorrei sapere, se qualcuno coltiva il genere Passiflora; io ne coltivo alcune varietà, (Edulis, Imperatrice Eugenie, Incarnata, Manicata, Maliformis, Triloba ecc.) ed in particolare la var. Alata. Qui in Italia produce frutto? Io ho tentato ad impollinarla manualmente, come uso con la Edulis (questa con successo) ma di frutti neanche l’ombra. Help me…
……La nuova pianta acquistata è stata coltivata nientemeno che in torba pura…
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Gradirei sapere, se possibile, per mia curiosità personale ed anche in relazione alla costruenda sezione speciale, chi (vivaista, privato,…), coltiva Passiflore in torba pura e quale motivazione adduce per l’utilizzo di tale materiale (senza aggiunta di altro).
Grazie
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Anche a me è parsa strana la cosa………..Direi che è giusto partire con le varie monografie delle piante di generale interesse, perchè uno dei maggiori insuccessi è proprio un terriccio non appropriato.
😡 😡
Torino
Zona ( USDA ) 8a
Non vi so riferire da chi ho acquistato la mia passiflora la scorsa domenica al Flormart di Padova: non ho preso nota della ditta, ma era comunque gente del sud. La pianta non portava alcuna etichetta e per questo non ero sicuro fra la coccinea e la vitifolia; ma le indicaziono fornite da Elio Gulino mi hanno portato a identificarla come vitifolia. Mi suggerite di cambiarle il substrato ? Mi sembra rischioso per una pianta di circa 150 cm con i boccioli… Grazie di nuovo
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……La nuova pianta acquistata è stata coltivata nientemeno che in torba pura…
Gradirei sapere, se possibile, per mia curiosità personale ed anche in relazione alla costruenda sezione speciale, chi (vivaista, privato,…), coltiva Passiflore in torba pura e quale motivazione adduce per l’utilizzo di tale materiale (senza aggiunta di altro).
Grazie
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
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Mi suggerite di cambiarle il substrato ? Mi sembra rischioso per una pianta di circa 150 cm con i boccioli… Grazie
La mia richiesta di informazioni era motivata dal fatto che, se c’è un argomento su cui esiste totale accordo tra i veri esperti (non mi riferisco certo a me ! ), questo è proprio il substrato di coltivazione: tutti affermano che DEVE essere assolutamente drenante e per questo deve contenere il 50% di sabbia (in caso di difficoltà nel reperirla va benissimo la perlite). Utilizzare solo la torba, che trattiene l’acqua e si compatta, porterebbe la P. a morte certa in breve tempo per asfissia delle radici!
😡
Questo argomento verrà ampliato nella sezione monografica.
A questo punto, anche se con la pianta in vegetazione non sarebbe da fare, io procederei al più presto alla sostituzione del substrato (50% terriccio a base di torba reperibile in qualsiasi garden center e 50% di sabbia di fiume, se reperibile, o agriperlite). L’operazione, ovviamente, va eseguita con tutte le accortezze del caso per non perdere la pianta: operare in ambiente protetto, in assenza di vento e freddo e, importantissimo, estrarre la pianta con delicatezza, a substrato asciutto, al fine di non rompere il pane di terra. 😉
Buona fortuna! 🙂
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Se può esserti utile per la tua indagine la mia tanto deprecata passiflora coerulea – che per necessità è forse l’unica che può sopravvivere dalle mie parti – l’ho impiantata circa 2 anni or sono in una buca riempita di torba bionda… anche quest’anno sta uscendo da questo inverno rigido senza perdere le foglie… come substrato ho scelto la torba seguendo il consiglio di Sgaravatti e Zardini letto all’interno del loro libro sulle passiflore… se non ricordo male loro consigliano un terreno povero, torboso appunto, per mitigare l’eccesiva esuberanza del rampicante in presenza di substrato ricco… chissà se hanno ragione… ad ogni modo facci sapere
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Mi suggerite di cambiarle il substrato ? Mi sembra rischioso per una pianta di circa 150 cm con i boccioli… GrazieLa mia richiesta di informazioni era motivata dal fatto che, se c’è un argomento su cui esiste totale accordo tra i veri esperti (non mi riferisco certo a me ! ), questo è proprio il substrato di coltivazione: tutti affermano che DEVE essere assolutamente drenante e per questo deve contenere il 50% di sabbia (in caso di difficoltà nel reperirla va benissimo la perlite). Utilizzare solo la torba, che trattiene l’acqua e si compatta, porterebbe la P. a morte certa in breve tempo per asfissia delle radici!
😡
Questo argomento verrà ampliato nella sezione monografica.
A questo punto, anche se con la pianta in vegetazione non sarebbe da fare, io procederei al più presto alla sostituzione del substrato (50% terriccio a base di torba reperibile in qualsiasi garden center e 50% di sabbia di fiume, se reperibile, o agriperlite). L’operazione, ovviamente, va eseguita con tutte le accortezze del caso per non perdere la pianta: operare in ambiente protetto, in assenza di vento e freddo e, importantissimo, estrarre la pianta con delicatezza, a substrato asciutto, al fine di non rompere il pane di terra. 😉
Buona fortuna! 🙂Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
GIANGI
MACERATA
USDA ZONE 9a-9b
Sono particolarmente contento che l’argomento Passiflora riscuota tanto interesse; ma si corre il rischio di anticipare quanto dovrebbe essere contenuto nella sezione monografica che è stata ideata per dare una certa razionalizzazione agli argomenti onde evitare dispersioni che renderebbero diffile eventuali ricerche successive sugli argomenti trattati, e, anche, ripetizioni degli stessi.
Sono quasi alla fine dei “ritocchi” all’impostazione da dare alla monografia e spero di dare finalmente il via nei prossimi giorni! 🙂 Il principale motivo del ritardo è dovuto proprio al fatto che non riesco a trovare il sistema per utilizzare il materiale interessante già immesso nel Forum ( e temo non ci sia nulla da fare; se qualcuno può suggerire soluzioni sarà il benvenuto!).
Nonostante ciò, mi sembra corretto rispondere, sia pur brevemente e parzialmente, rinviando il resto alla tanto attesa Monografia.
Il libro dell’arch. Sgaravatti, unica monografia in italiano sulla P., è un’ottima fonte di informazione. Alla voce TERRENO E MESSA A DIMORA (pag.13)dice che il terreno deve essere povero, sabbioso e ben drenato; e questo, mi pare che sia esattamente quanto da me affermato nella risposta a Gianni; quando parla di utilizzo della torba dice chiaramente che va miscelata con materiali inerti; il terriccio universale di cui parla appresso è proprio il “terriccio a base di torba reperibile in qualsiasi garden center” da me nominato nella risposta a Gianni.
P.S. per GIANGI: visto che sei appena arrivato mi rendo conto che forse non ti sarà chiaro cosa sia la storia della sezione monografica; troverai tutti i chiarimenti nella sez. “Discussioni e commenti” nel messaggio “Risposta a Lucia-proposta nuova sezione” del 15.2. 🙂
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Grazie per avermi dato riscontro… ho seguito le tue indicazioni e un pò ho capito…
Ma come avrai inteso sono un grande appassionato ma sicuramente non altrettanto esperto di botanica e, sopratutto, di passiflore… sono, come si dice, un dilettante, che ha voglia di imparare, di crescere e di cimentarsi, pendendo dalle labbra di chi ne sa più di lui… evidentemente all’epoca devo aver dato una cattiva interpretazione al libro citato, pensando di fare bene, o forse meglio, utilizzando solo torba… sta di fatto che come ti dicevo ormai sono qualsi due anni che l’impianto è stato fatto e a giudicare da quanto vedo anche oggi non mi sembra che la pianta stia poi così male. Certo che ho provveduto a suo tempo a non farle mancare il nutrimento utilizzando alcuni fertilizzanti… lei, la pianta, mi ha pure fiorito e fruttificato, e tutto lascia presagire che anche quest’anno non mancherà all’appuntamento pur essendo stata piazzata in un angolo dove il sole non picchia più di tanto… si dirà: misteri della vita o della natura… tieni anche conto, se la cosa può avere un certo interesse, che la mia passiflora ha già comincaito a dare segni di voler diventare infestante… ho scoperto infatti che è spuntata di nascosto dal terreno abbastanza lontano dal piede… non credo si sia riseminata… penso a qualche radice che si sia propagata nel sottosuolo e poi sia emersa alla superficie… dimmi tu di questo effetto o fenomeno… io son qui per imparare… un ultima cosa, ma penso tu nei sia a conoscenza, riguarda la segnalazione del sito passiflora.it del Dr. Maurizio Vecchia che dovrebbe essere un esperto del genere passiflora, nonchè ibridatore… ancora grazie
Se può esserti utile per la tua indagine la mia tanto deprecata passiflora coerulea – che per necessità è forse l’unica che può sopravvivere dalle mie parti – l’ho impiantata circa 2 anni or sono in una buca riempita di torba bionda… anche quest’anno sta uscendo da questo inverno rigido senza perdere le foglie… come substrato ho scelto la torba seguendo il consiglio di Sgaravatti e Zardini letto all’interno del loro libro sulle passiflore… se non ricordo male loro consigliano un terreno povero, torboso appunto, per mitigare l’eccesiva esuberanza del rampicante in presenza di substrato ricco… chissà se hanno ragione… ad ogni modo facci sapere
Sono particolarmente contento che l’argomento Passiflora riscuota tanto interesse; ma si corre il rischio di anticipare quanto dovrebbe essere contenuto nella sezione monografica che è stata ideata per dare una certa razionalizzazione agli argomenti onde evitare dispersioni che renderebbero diffile eventuali ricerche successive sugli argomenti trattati, e, anche, ripetizioni degli stessi.
Sono quasi alla fine dei “ritocchi” all’impostazione da dare alla monografia e spero di dare finalmente il via nei prossimi giorni! 🙂 Il principale motivo del ritardo è dovuto proprio al fatto che non riesco a trovare il sistema per utilizzare il materiale interessante già immesso nel Forum ( e temo non ci sia nulla da fare; se qualcuno può suggerire soluzioni sarà il benvenuto!).
Nonostante ciò, mi sembra corretto rispondere, sia pur brevemente e parzialmente, rinviando il resto alla tanto attesa Monografia.
Il libro dell’arch. Sgaravatti, unica monografia in italiano sulla P., è un’ottima fonte di informazione. Alla voce TERRENO E MESSA A DIMORA (pag.13)dice che il terreno deve essere povero, sabbioso e ben drenato; e questo, mi pare che sia esattamente quanto da me affermato nella risposta a Gianni; quando parla di utilizzo della torba dice chiaramente che va miscelata con materiali inerti; il terriccio universale di cui parla appresso è proprio il “terriccio a base di torba reperibile in qualsiasi garden center” da me nominato nella risposta a Gianni.
P.S. per GIANGI: visto che sei appena arrivato mi rendo conto che forse non ti sarà chiaro cosa sia la storia della sezione monografica; troverai tutti i chiarimenti nella sez. “Discussioni e commenti” nel messaggio “Risposta a Lucia-proposta nuova sezione” del 15.2. 🙂
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
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GIANGI
MACERATA
USDA ZONE 9a-9b
La “voglia di imparare, di crescere e di cimentarsi…” è una qualità importante ed un atteggiamento estremamente positivo avendo contribuito all’evoluzione ed al progresso dell’umanità: senza di ciò saremmo ancora all’età della pietra!
In quanto a “pendere dalle labbra…”, ti consiglio di non prendere per Vangelo nulla e nessuno aprioristicamente: ho conosciuto tanti “depositari della verità”!
E’ importantissimo fare domande e ascoltare le risposte, ma non mettiamo mai da parte il nostro cervello ed il nostro spirito critico! Quanto raccolto va analizzato, verificato, digerito e, poi, finalmente acquisito nel nostro patrimonio di conoscenze.
Dopo questa “filosofica” premessa, rispondo “telegraficamente” ed in maniera incompleta, sempre per la stessa motivazione contenuta nella precedente risposta (sezione monografica finalmente sulla linea di partenza!).
– L’equazione “terriccio sbagliato = morte o difficoltà di crescita” non ha effetti istantanei ed automatici, specie per alcune piante più rustiche (e la Caerulea lo è): alla lunga vengono, però, i nodi al pettine!
– L’emissione di polloni, anche a notevole distanza, è una caratteristica della C. e di altre Passiflore (v. Incarnata, Incense,…): va tenuta sotto controllo estirpando sul nascere ogni piantina indesiderata (per evitare “lottizzazioni selvagge”), o estraendo con accortezza quella/e che ci dovessero servire per ottenerne delle nuove.
– Il dr. Vecchia e il suo sito saranno oggetto di discussione nel 1°cap. “Fonti di informazione” della sez.Monografie.
“Arrivederci”, a giorni, nella sez.Monografie!
🙂
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Scusate porto sù questo tread per chieervi, visto che ho una passiflora careula comunissima, nonho capito una cosa aìforse altrettanto comune, ahaha.
I suoi frutti sono eduli, commestibili oppure no?
Ci volevo fare le marmellate io, è per questo che l’ho presa, soprattutto per questo. 😛
River
quote:
I suoi frutti sono eduli, commestibili oppure no?
Ci volevo fare le marmellate io, è per questo che l’ho presa, soprattutto per questo. 😛Il frutto della P.Caerulea è, senza dubbio, edule; il suo gusto è, però, generalmente definito “insipido”, specie a confronto con quello di altre varietà particolarmente apprezzate (alata, edulis, ligularis, maliformis, mollissima, quadrangularis,….).
Personalmente trovo eccessiva la definizione “insipido”, anche se concordo nel porre il frutto della Caerulea al gradino più basso della scala dei valori.
Per quanto riguarda la marmellata, quindi,…….? Provare e riferire !Approfitto, infine, dell’occasione per dare una importantissima informazione a chi coltiva Passiflore per mangiarne o, comunque, utilizzarne i frutti.
Il frutto della P. non del tutto maturo è da considerare “VELENOSO” per la presenza di “glucosio cianogenetico”! Il frutto va, quindi, raccolto e utilizzato solo quando è completamente maturo!
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Grazie, Elio!
River
quote:
quote:
I suoi frutti sono eduli, commestibili oppure no?
Ci volevo fare le marmellate io, è per questo che l’ho presa, soprattutto per questo. 😛Il frutto della P.Caerulea è, senza dubbio, edule; il suo gusto è, però, generalmente definito “insipido”, specie a confronto con quello di altre varietà particolarmente apprezzate (alata, edulis, ligularis, maliformis, mollissima, quadrangularis,….).
Personalmente trovo eccessiva la definizione “insipido”, anche se concordo nel porre il frutto della Caerulea al gradino più basso della scala dei valori.
Per quanto riguarda la marmellata, quindi,…….? Provare e riferire !Approfitto, infine, dell’occasione per dare una importantissima informazione a chi coltiva Passiflore per mangiarne o, comunque, utilizzarne i frutti.
Il frutto della P. non del tutto maturo è da considerare “VELENOSO” per la presenza di “glucosio cianogenetico”! Il frutto va, quindi, raccolto e utilizzato solo quando è completamente maturo!Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Rileggendo per caso questa mia risposta, mi sono reso conto di non aver dato chiare indicazioni per capire quando il frutto della Passiflora (qualunque specie) sia da ritenere maturo; faccio ammenda 😳 e provvedo immediatamente anche con l’aggiunta di foto 😉 .
IL frutto va raccolto quando si presenta con la buccia corrugata e raggrinzito; alcuni, anzi, suggeriscono di raccoglierlo quando sia caduto a terra (mi sembra eccessivo! 😮 ).
Le foto allegate si riferiscono al frutto di INCENSE (Incarnata x Cincinnata) coltivata in piena terra; le dimensioni sono: 4x5cm. (il vasetto di torba vicino misura 5×5); il colore verde oliva è il colore di questa specie a maturazione.
Approfitto dell’occasione per suggerire a coloro che risiedono al Nord, o comunque in zone con inverni rigidi, di orientarsi, nella scelta delle specie da coltivare su questo ibrido o, anche, sulla pianta madre P.INCARNATA che resistono a temperature ampiamente sotto 0°C.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Grazie Elio per l’aggiunta di informazione sul consumo dei frutti.
Se non fosse per il fatto che, i fruti color arancio brillante appartengono proprio alla Passiflora careula, oserei pensare che la mia appartiene ad un’altra specie, perchè i suoi frutti sono alquanto dolci e rossi.
Nioente a che vedere con il maracuja, ma niente male.
Inoltre volevo aggiungere che la mia è stata messa a dimora con un miscuglio di torba e terriccio e argilla espansa, ma che intorno ha vera terra argillosa, petrosa e alquanto compatta, eppure la pianta è di una vigoria incredibile è ricoperta di fiori e di frutti, le potature di contenimento non la disturbano nemmeno un po’ e mi ritrovo spesso getti radicali a metri di distana dalla pianta madre.
A parte i concimi a base di stallatico a rilascio graduale, che spargo un po’ in tuto il giardino a cadenza trimestrale, la painta non viene mai concimata.
River
quote:
Se non fosse per il fatto che, i fruti color arancio brillante appartengono proprio alla Passiflora careula, oserei pensare che la mia appartiene ad un’altra specie, perchè i suoi frutti sono alquanto dolci e rossi.
Nioente a che vedere con il maracuja, ma niente male.nel messaggio del 12.4, in questa stessa discussione, se ben ricordi, io scrivevo “trovo eccessiva la definizione insipido”; concordo, quindi, con te nel giudicare accettabile il gusto della Caerulea.
Inoltre volevo aggiungere che la mia è stata messa a dimora con un miscuglio di torba e terriccio e argilla espansa, ma che intorno ha vera terra argillosa, petrosa e alquanto compatta, eppure la pianta è di una vigoria incredibile è ricoperta di fiori e di frutti, le potature di contenimento non la disturbano nemmeno un po’ e mi ritrovo spesso getti radicali a metri di distana dalla pianta madre.
La Pssiflora Caerulea è una forza della natura!!!!!
La stessa situazione ricorre nel mio terreno, sia per le caratteristiche della terra, che per i polloni che mi ritrovo a diversi metri di distanza (spesso dopo aver attraversato muri e piattaforme di cemento); le potature sulla C. per avere un qualche effetto vanno fatte in maniera selvaggia e feroce: ridurla a 50cm. da terra! Come ho scritto più su, nel messaggio dell’ 1/3, bisogna avere l’accortezza di tenere costantemente sotto controllo la situazione dei polloni per evitare “lottizzazioni selvagge”.
Per alleggerire il terreno argilloso e compatto puoi, in tempi successivi, apportare sabbia (ovviamente non di mare!)e stallatico (poco!) mescolando e interrando il più possibile: è quello che io faccio dove ho piantato le Passiflore.A parte i concimi a base di stallatico a rilascio graduale, che spargo un po’ in tuto il giardino a cadenza trimestrale, la painta non viene mai concimata.
Il concime a base di stallatico contiene soltanto N (azoto) che serve solo per la crescita e lo sviluppo della vegetazione: direi che nel nostro caso più che inutile sarebbe dannoso ! In ogni caso, vedi il cap. 3 della monografia – “Coltivazione”.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Secondo voi, quest’inverno, olter che potarla, posso estrarla dal terreno e coltivarla in vaso?
Un grande vaso magari, ma per ignoranza mia, questa pianta stà diventando invadente, troppo invadente.
Che dite? provo?
River
quote:
Secondo voi, quest’inverno, olter che potarla, posso estrarla dal terreno e coltivarla in vaso?
Un grande vaso magari, ma per ignoranza mia, questa pianta stà diventando invadente, troppo invadente.Che dite? provo?
River
Prima di risponderti sarebbe utile che tu mettessi una foto della pianta dalla quale si possano capire le dimensioni del fusto alla base e della pianta in generale; in ogni caso, fammi sapere il diametro del fusto e l’età della pianta.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Mi spiace niente foto, troppo lunga da spiegare.
La pianta ha quasi due anni, ha più di un fusto alla base, 4, e sono all’incirca un centimetro di diametro ciascuno.
E’,ricordo, una careula.
La parte aerea è quasi 3 metri in totale.
Mi spiacerebbe doverla eliminare, ma me la ritrovo veramente dappertutto, avvinghia rose, erbacee perenni, anche a metri di distanza.
E poi, la clematide montana rubens le si stà pericolosamente avvicinando e la passiflora a lei, potrebbero credo, autodistruggersi a vicenda, una lotta fra titani.
Sono veramente costernata, le sono affezionata, ma non ho altra scelta o la tolgo dalla terra o faccio una riproduzione, o sarò costretta ad eliminarla.
River
Scritto Da – riverviolet on 27 Agosto 2005 22:18:21
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Mi spiace niente foto, troppo lunga da spiegare.
La pianta ha quasi due anni, ha più di un fusto alla base, 4, e sono all’incirca un centimetro di diametro ciascuno.
………La parte aerea è quasi 3 metri in totale.
Mi spiacerebbe doverla eliminare, ma me la ritrovo veramente dappertutto, avvinghia rose, erbacee perenni, anche a metri di distanza.
E poi, la clematide montana rubens le si stà pericolosamente avvicinando e la passiflora a lei, potrebbero credo, autodistruggersi a vicenda, una lotta fra titani.Sono veramente costernata, le sono affezionata, ma non ho altra scelta o la tolgo dalla terra o faccio una riproduzione, o sarò costretta ad eliminarla.
River
Scritto Da – riverviolet on 27 Agosto 2005 22:18:21
Prima di entrare nel merito della questione devo dichiarare la mia totale ignoranza sulla Clematide di cui, quindi, non conosco caratteristiche, comportamenti, ecc….; questo perchè questa bella pianta è tutt’altro che adatta al mio clima e, quindi, non ne ho mai approfondito la conoscenza.
Ulteriore domanda: “più di un fusto alla base, 4,” significa che sono 4 piante piantate insieme o una pianta che si è subito divisa in 4? In entrambi i casi, comunque, ti devo dire che estrarre una Caerulea delle dimensioni da te descritte, specialmente tenendo presente il tipo di terreno in cui si trova (argilloso e, quindi, compatto) 👿 , è un’impresa molto ardua: dovresti fare uno scavo molto ampio e profondo per eliminare le radici ormai allargatesi 😮 . Anche io ho lo stesso problema (con identiche condizioni del terreno, come ho già detto in un messaggio precedente) e intendo procedere come ora ti suggerisco. 😉
Quando terminerà la fioritura e avrò raccolto gli eventuali frutti che mi possano interessare, taglierò alla base i fusti ad una altezza di 50cm. 😮 ; la Caerulea riprenderà in primavera a ricrescere: a questo punto non bisogna più permetterle di allargarsi oltre i limiti che noi stabiliremo 😉 , distendendola secondo il nostro piacere e tagliando senza alcuna pietà 👿 ! SORVEGLIATA SPECIALE A VISTA!!! 😉 .
L’altro problema (“me la ritrovo veramente dappertutto….anche a metri….”) va affrontato, come ho detto nel mio messaggio del 7/8 in questa stessa discussione, con il costante monitoraggio dei polloni che vengano fuori anche a distanze impensabili (da me sono spuntati dopo essere passati sotto una piattaforma in cemento di circa 4m. 😮 !), e l’immediata estirpazione 👿 👿 !
Se non sei d’accordo con questa mia ipotesi e insisti per la coltivazione in vaso (dopo essere riuscita ad estirpare la pianta in piena terra, che non può certamente essere inserita in un vaso per quanto grande, date le sue attuali dimensioni) ti raccomando di non poggiare il vaso direttamente sul terreno, ma su un supporto rigido, in modo da controllare le radici che fuoriuscissero dal fondo 😮 . In ogni caso su quest’ultimo discorso vedi quanto da me scritto il 20/8 in risposta a Gianni nella discussione “Sempre Passiflora Vitifolia”.
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
Grazie elio, c’è da dire che il terreno è sì argilloso, ma a suo tempo le avevo fornito un impianto molto più morbido e drenante.
E se le radici, una parte venissero tagliate?
La pianta morirebbe?
La pianta è singole che ha sviluppato 4 tronchi.
Ora è giovane e forse posso domrla, tenerla a bada, ma tra qualche anno?
Ci penserò un po’ su.
River
E se le radici, una parte venissero tagliate?
La pianta morirebbe?
Morire una Caerulea per un semplice taglio di radici??? Forse con la dinamite !!
La pianta è singole che ha sviluppato 4 tronchi.
Ora è giovane e forse posso domrla, tenerla a bada, ma tra qualche anno?
Se riesci ad attenerti con costanza e pazienza a quanto ti ho sopra suggerito non dovresti avere problemi anche in seguito; le mie, di circa 8 anni, hanno un fusto di circa 5cm.!
Lottare e RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE……..la Caerulea non vincerà!
😀 😀 😀
Elio Gulino
PALERMO
USDAzone 9b/10a
🙂 🙂 🙂 Elio, indovina, sono andata a guardare bene vicino ai tronchi, erano ben 12.
Ne ho tranciati 4.
Và bene, dopotutto. Tenterò quel che mi hai consigliato e se continua a ‘esagerare’ allora penserò seriamente ad eliminarla.
River
ciao a tutti
vorrei avere qualche dritta sulla semina della passiflora caerulea.
ho provato a seminarla un mese fa ma non è geminato nulla.
grazie in anticipo
claudio
Caro Claudio,
non credo che avrai qualcuno che ti indicherà come seminare la passiflora caerulea. Perchè non semini varietà un pò più interessanti? Se vuoi semi di qualcosa possiamo fornirtene.
😉
Lucia Barabino
Salve a tutti. Ho appena fatto l’iscrizione a questo forum perché vorrei piantare in vaso una passiflora, ma non ho nessuna esperienza in merito e mi piacerebbe avere il vostro aiuto.
Mi piacciono le P. rosse, ma non so se nel clima della mia zona riescono a sopravvivere. Le vorrei posizionare su di un terrazzo esposto a sud ovest non riparato. In estate fa molto caldo (oltre 30°) mentre l’inverno è spesso rigido (di notte si arriva tranquillamente a -5/6°) e qualche nevicata la regala. Esiste una varietà con fiori rossi che potrebbe fare al mio caso? Un grazie a tutti anticipato (se non altro per il tempo che spenderete con questa inesperta).
quote:
Mi piacciono le P. rosse, ma non so se nel clima della mia zona riescono a sopravvivere…. l’inverno è spesso rigido (di notte si arriva tranquillamente a -5/6°)
Ciao e benvenuta,
se inserisci la località nel tuo profilo o nella firma possiamo darti più accurate informazioni. Se a – 5/-6°C si arriva tranquillamente, quali sono, se le conosci, le temperature estreme? In ogni caso mi sembra che non ci siano “rosse” già a queste temperature.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Mi piacciono le P. rosse, ma non so se nel clima della mia zona riescono a sopravvivere…. l’inverno è spesso rigido (di notte si arriva tranquillamente a -5/6°)
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Ciao e benvenuta,
se inserisci la località nel tuo profilo o nella firma possiamo darti più accurate informazioni. Se a – 5/-6°C si arriva tranquillamente, quali sono, se le conosci, le temperature estreme? In ogni caso mi sembra che non ci siano “rosse” già a queste temperature.
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b/10a (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Innanzitutto ti ringrazio Pietro per avermi risposto e mi scuso per il tempo che ho lasciato trascorrere prima di farlo. Pur abitando ad una ventina di Km. dal mare di Rimini e a circa 500 mt. di dislivello, l’inverno è abbastanza rigido. Riiuscirò mai ad avere una passiflora rossa? e qual’è la specie che si adatta meglio a queste temperature? Grazie.
Scritto Da – ely on 19 Aprile 2008 15:28:07
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