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Sapete di che orchidea si tratta e che fare dopo la fioritura ??
ANGELO
Hola
La tua orchidea è un ibrido di Phaleonopsis…é bella .
Ciao
Ciao Ana Patricia con piacere ti rivedo (iamo) di nuovo sul Forum. Non ci regali per il 2010 un bel servizio fotografico sulle tue bromelie (o altro)?
cordialmente
Giuliana
Ciao Giuliana che bello rivederti ! Presto mostrerò alcune Bromelie…grazie mille
Scritto Da – ana patricia on 19 Gennaio 2010 00:01:52
quell’orchidea ce l’ho anch’io e anch’io vorrei sapere che fare dopo la fioritura, so che alle volte rifiorisce dalla prima gemma sotto l’ultimo fiore, ma in che stagione ? magari qualcuno l’ha riprodotta ?
Scritto Da – costiero on 18 Gennaio 2010 16:42:26
Nel vaso c’era questo cartellino ma non capisco il significato del simbolo sotto la temperatura !!
ANGELO
Vuol dire che la pianta va annaffiata per immersione.
Anche io lo pensavo, ma le orchideee non vanno bagnate con parsimonia??
e allora il simbolo in basso al centro non significa non immergere in acqua ??
Angelo
il primo simbolo vuol dire che devi annaffiarla 1 volta ogni 5-7 giorni d’estate e 1 volta ogni 7-10 giorni d’inverno (anche se secondo me queste regole non funzionano!!!) ; l’altro simbolo vuol dire che nel sottovaso non ci devono essere ristagni d’acqua.
Ciao
Giovanni
Noci (BA)
USDA 8b/9a
Ciao
a proposito della domanda di Costiero sulla riproduzione:
– sono piante riprodotte per meristema (sono cloni)
– si possono riprodurre da seme, su appositi substrati, ma in casa non è facilissimo, vista l’asepsi totale da rispettare durante la semina (nonchè, poi, regimi di temperatura e luce)
– puoi riprodurne piccole quantità in maniera molto semplice applicando una pasta a base di lanolina e benziladenina (6-benzilaminopurina, in proporzioni varianti, per le orchidee, da 0,05 a 0,5%), sulle gemme dormienti dello stelo fiorale. Basta togliere le brattee che ricoprono le gemme, con grande cura, ed applicare una goccia abbondante di pasta: in qualche settimana si dovrebbe notare un certo rigonfiamento delle gemme da cui emergeranno delle piccole piantine (con radici e tutto quanto) che, quando saranno abbastanza grandi, potrai staccare e mettere a dimora nel solito substrato.
– Ci sono anche altri modi, ma sorvoliamo
Ciao!
Caspita Tasha, a te Nero Wolf non allaccia neanche le scarpe! Non è che hai delle foto di tue orchidee da farci vedere?
ciao
Giuliana
grazie Nelumbo, veramente interessante la tua risposta. e dove le trovo quelle sostanze ?
Ciao!
La pasta in questione è comunemente in commercio, all’estero, e credo anche su e-bay (tempo addietro lo era: lo ricordo). Cercate, in Google, “phalaenopsis lanoline benzyladenine”: dovrebbe saltare fuori qualcosa.
Per le foto: è da poco che ho cominciato a fare foto alle mie piante, con risultati devastanti (sono delle vere schifezze, non c’è niente daffare).
Comunque, se volete vedere qualche foto delle mie orchidee:
http://www.tropicamente.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=2714&FORUM_ID=41&CAT_ID=16&Topic_Title=Ibridi+di+Cattleya%2C+Laelia+e+Sophronitis&Forum_Title=Discussioni+generali
Ciao!
e quelle sarebbero delle schifezze….??
questa e’ il cymbiudium fiorito dello scorso anno
quest’anno ha fatto 3 ramificazioni ma si sono staccati tutti i boccioli prima di aprirsi
come mai ??
Angelo
quote:
quest’anno ha fatto 3 ramificazioni ma si sono staccati tutti i boccioli prima di aprirsi
come mai ??
Probabilmente temperatura troppo alta, i Cymbidium non amano temperature troppo elevate, solo quando tutti i fiori si sono aperti possono trasferirsi in un ambiente caldo come quello degli appartamenti.
Ciao
Pietro Puccio
Palermo
Zona climatica 9b (USDA)
Temperato subtropicale (Koppen)
Pietro
Palermo
Zona (USDA) 9b
https://www.monaconatureencyclopedia.com/enciclopedia/piante/
Questo e’ il cymbidium in fiore dello scorso inverno
ANgelo
e queste sono le condizioni di quest’anno…
volevo avere qlc info sul rinvaso, visto che la pianta e’ nello stesso vaso da piu’ anni, e se quella specie di bulbi si esauriscono oppure sono sempre vitali
Angelo
c’e’ qualche cocciniglia o sbaglio ? la mia ne ha molte nonostante l’olio bianco che gli do.
Nessuna cocciniglia
Penso sia solo molto deperita
Inoltre ha sempre fiorito a temperatura ambiente negli anni precedenti.
Angelo
dentro casa ? io la tengo in balcone, e’ il primo anno, ma ha fatto anche -4° e non mi sembra che stia soffrendo, e’ ferma.
io la tengo all’esterno tutto l’anno tranne i mesi piu’ freddi. da novembre la ritiro in casa a temperatura di circa 19 gradi
Angelo
Nelumbo qlc consiglio, visto che mi sembri un esperto della specie !!!
Angelo
Oh, grazie, ma non è proprio così… anzi, figuriamoci…
Mi sono un po’ perso il post ma cercherò di dare qualche idea, magari inutile…
– tutti i Cymbidium a fiore grande sono piante da serra fredda. E fin
qui niente di male non fosse, però… che oltre ad essere piante da
serra fredda d’inverno, lo sono pure -e soprattutto- in estate! Le
nostre estati, soprattutto quelle padane, sono un po’ troppo…
tropicali, per loro. Guarda caso, infatti, il grosso della produzione
viene dal Nord Europa.
Coltiviamoli, quindi, nella posizione più fresca del giardino, lontano
da lastricati, patii, muri che, letteralmente, li cuociono. Molto
meglio coltivarli su un prato o ai margini del giardino (avendolo!),
su dei mattoni, per evitare che il terreno tocchi la base del vaso
(passano insetti, molluschi, malattie)
– vogliono moltissima luce durante tutto l’anno, in particolare
d’estate, quando producono le gemme a fiore, con una riduzione di
circa il 20% dell’insolazione piena (con reti ombreggianti o latte di
calce sui vetri delle serre/verande)
– molta acqua d’estate, bagnando anche le foglie, il mattino presto
(entro sera non ci dovranno essere tracce di acqua tra le foglie),
molta meno in inverno, evitando i soliti ristagni: il riposo,
necessario per molte orchidee, in questo caso deve essere piuttosto
breve e mai disidratare le piante
– evitare di costringere le piante per troppi anni nello stesso vaso:
piante stipate in vasi troppo piccoli (o piante troppo grandi, non
divise) tendono a deperire, producendo pseudobulbi sempre più piccoli:
spesso al centro gli pseudobulbi collassato, marciscono ed attraverso
i rizomi viaggiano crittogame. I vecchi pseudobulbi, se sani, possono
essere utilizzati per produrre nuove piante, in sacchetti pieni di
agriperlite o terriccio sterlizzato + agriperlite, dopo averli fatti
asciugare e trattati con un anticrittogamico: nella fase iniziale
possono stare anche al buio, ma al caldo: quando compaiono i getti,
esporli alla luce. Di contro, è ovvio che le piante non vanno divise
in continuazione, ma quando hanno riempito il vaso. I vasi dovrebbero
essere profondi, più che larghi
– un’altra cosa: occhio che, spesso, i Cymbidium perdono i fiori e
producono pseudobulbi sempre più piccoli perché hanno quasi tutte le
radici marce (anche se la pianta “tira a campare” con quelle poche
sane che ha). Svasare, togliere completamente, fino alla base, tutte
le radici marce, trattare la pianta (in particolare le radici) con
anticrittogamico, rinvasare riducendo le bagnature fino ad avvenuta
radicazione
– i Cymbidium vanno concimati con concimi per orchidee il cui tenore
sia 30-10-10 se su bark, bilanciato se coltivati su terriccio, durante
la fase di accrescimento: più tardi si possono modificare i tenori NPK
per favorire la fioritura e la maturazione degli pseudobulbi
– le fioriture più copiose e brillanti si ottengono con le gemme
formatisi in giugno/luglio (si riconoscono, rispetto a quelle a
vegetazione, perchè sono molto appuntite e non coniche come quelle
destinate a vegetazione). Una produzione così apparentemente precoce
delle gemme a fiore (che si schiuderanno anche 5/6 mesi dopo) avviene
solo con una buona coltivazione.
– riparare le piante (ove necessario) solo quando le notti si fanno
veramente fredde: il crollo delle temperature notturne favorisce la
fioritura (il tutto dovrebbe avvenire tra la fine di Ottobre e
l’inizio di Novembre, a seconda dell’andamento climatico)
– soprattutto quando i fiori escono dalle guaine, la temperatura deve
essere fresca e il più possibile costante, pena la caduta dei
boccioli. E non è facile, in effetti, salvo per chi possieda una
veranda o qualcosa del genere. Non vanno tenuti al caldo degli
appartamenti. Anche la luce deve essere il più brillante possibile.
Quando tutti i fiori, o quasi, si sono aperti, le piante si possono
portare in appartamento. Mai tenerle vicino ai termosifoni, ai fiori
che stanno appassendo o, sembrerà strano, alla frutta (tipo le mele et
al.): l’etilene che emettono favorisce la caduta anticipata dei fiori
– la caduta dei boccioli si può prevenire con l’applicazione di acido
beta-naftossiacetico avendo cura di bagnare molto bene i boccioli e lo
stelo, ma di non farlo raccogliere tra le guaine
– sul tenerle fuori: che dire… dipende da dove abitate! Protette dal
gelo, magari sotto una tettoia, vivono fuori anche qui a Monza, ma si
sfiancano. Meglio proteggerle. Ovvio che, per chi vive a Roma o a
Napoli le cose, inverni strani permettendo, cambiano…
Ciao
Scritto Da – nelumbo on 10 Febbraio 2010 09:00:16
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